Serie TV > Sherlock (BBC)
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Autore: Blablia87    22/08/2017    5 recensioni
Piccola raccolta di one shot e flash a tema Johnlock.
Poco più che brevi barlumi, senza una precisa collocazione temporale.
(Il rating può variare)
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Prompt
: “A death of someone close"
Tipo di coppia: /
Rating: Verde
Avvertimenti: AU; kid!lock

 
 
 


Custodi
 
 

«Era… mio… amico.» Sherlock reclinò la testa all’indietro, cercando di trattenere le lacrime che sentiva premere ai bordi degli occhi.
Mycroft, seduto di fronte a lui, annuì stirando le labbra in un’espressione tesa. «Lo so» sussurrò, irrigidendo la postura. «È per questo che ti ho detto più volte di non affezionarti troppo. Che non sarebbe stato un vantaggio» sospirò, scuotendo la testa. «Era già molto anziano, quando mamma e papà lo hanno portato a casa.»
Il fratellino annuì, il collo ancora piegato verso lo schienale della sedia. Tirò su col naso un paio di volte, cercando di sciogliere il nodo tenace che gli stringeva la gola.
«Pensi che attaccarsi a qualcuno sia sempre un errore?» singhiozzò qualche secondo dopo, rialzando il capo e fissando il maggiore con due enormi occhi azzurri, liquidi e arrossati.
«Penso che si debbano conoscere pro e contro di ogni scelta che si decide di prendere» rispose lui, facendo girare il manico dell’ombrello che teneva stretto tra le mani. Piccole gocce d’acqua si staccarono dalla tela scura, cadendo sul pavimento lucido. «Amare qualcuno è un privilegio. Ma legare il proprio cuore a quello di qualcun altro può anche portare dolore.»
«Perché?» domandò Sherlock, passandosi velocemente le maniche del maglione sugli occhi, per asciugarli.
«Perché non sempre si può proteggere quanto si vorrebbe ciò che si ama» ribatté l’altro, con un sorriso triste. «Rendersene conto è uno dei vantaggi di una mente sveglia e operosa… ma è anche un grande fardello col quale convivere.»
«Holmes?» li chiamò una giovane donna in camice bianco, avvicinandosi. «Adesso potete riportare Redbeard a casa» comunicò dolcemente, appoggiando una mano sui riccioli scuri di Sherlock. Lui si lasciò scivolare giù dalla sedia della sala d’aspetto, attendendo che il fratello allungasse una mano in sua direzione per entrare assieme nella piccola sala operatoria della clinica veterinaria.
 
 
«Mi dispiace per Redbeard…» sussurrò John, spostandosi sull’erba quel tanto da far toccare la propria testa con quella di Sherlock, sdraiato supino di fianco a lui. «E che tu sia triste.»
«Amare qualcuno è un privilegio. Ma è anche un grande dolore» rispose l’altro, citando le parole del fratello e girandosi in modo che i loro sguardi potessero incontrarsi. «Farò sempre del mio meglio per proteggerti, lo sai?» domandò all’improvviso, una piccola ombra scura sul viso pallido. «Sempre.»
John socchiuse le labbra, sorpreso. «Anche io» replicò poi, senza esitazione.
«E lo sai che potrebbe essere difficile?» si informò Sherlock, gli occhi enormi e lo sguardo teso.
«Se sarà difficile mi impegnerò di più» lo rassicurò John con un sorriso. «Come faccio con la matematica. Ma… forse non è esattamente la stessa cosa…» rifletté qualche secondo dopo, aggrottando la fronte ed assumendo una buffa espressione perplessa.
Sherlock rimase ad osservarlo un paio di secondi, serio. Poi sollevò la testa, appoggiando l’orecchio sul suo petto.
«Che fai?» John cercò di guardare in basso, ma l’unica cosa che riuscì a mettere a fuoco fu la massa caotica dei capelli ricci dell’altro.
«Lego il mio cuore al tuo» rispose Sherlock, semplicemente, aumentando la pressione del capo sullo sterno di John. «È una cosa che può portare sofferenza. Ma non mi importa.»
«Davvero?» domandò lui, sorpreso.
«Ho valutato i pro e i contro» affermò Sherlock, sereno. «Sono sicuro.»
«Allora insegnami come si fa, così posso legare il mio al tuo!» esclamò entusiasta John facendo sobbalzare il capo dell’altro, ancora posato sul proprio petto.
Sherlock sollevò la testa, voltandosi stupito verso l’altro. «Sul serio?»
«Certo! Se lo facciamo entrambi sarà un nodo doppio!» gesticolò lui, entusiasta. «E con un nodo doppio si può arrivare fino in cima a una montagna!1)»
 
 
Un’ora dopo Mycroft, incaricato dalla madre di richiamare i due per la merenda, li trovò ancora sdraiati nell’erba alta del grande giardino dietro casa. Le fronti vicine e le braccia strette al collo l’uno dell’altro, si erano addormentati sotto il pallido sole primaverile.
Rimase ad osservarli per qualche secondo, soffermandosi sul sorriso lieve che distendeva il viso del fratello.
Non avrebbe potuto proteggerlo sempre da ogni male, lo sapeva.
Ma forse - si trovò a pensare con sollievo - il cuore di Sherlock aveva scelto da solo, per sé, un custode adeguato.
 
 
 
 
Note:
 
1) Il doppio inglese è un nodo di giunzione che viene spesso usato in arrampicata e alpinismo per creare un anello di cordino chiuso, partendo da un semplice spezzone di cordino in nylon, kevlar o dyneema. Si tratta in realtà di un nodo composito: due diversi nodi lavorano tra loro in contrapposizione, facendo sì che, all'aumentare dell'eventuale forza di trazione sul cordino, aumenti di conseguenza anche il serraggio del nodo.
(Fonte: Wikipedia)
 

 
 
 
Angolo dell’autrice:
 
La storia sfora di pochissimo il numero minimo di parole necessarie per essere annoverata tra le OS. È molto breve, me ne rendo conto, come sono conscia di aver, ancora una volta, “barato” sul tema.
Avevo mille idee, ma erano tutte (molto) angst, e sarebbero state in contrastato con lo spirito della raccolta.
La morte di Redbeard è comunque un enorme dolore per Sherlock… Sinceramente, non me la sono sentita di calcare la mano più di così.
 
Fra una settimana esatta un volo mi riporterà in Italia.
È tutto sottosopra, dal nostro appartamento alla mia testa. ^_^’’
Scrivere mi sta davvero aiutando molto e spero che queste piccolissime cose possano essere una lettura, se non soddisfacente, quanto meno piacevole.
 
Come sempre, poi, devo scusarmi per non aver ancora risposto alle recensioni.
Ci riuscirò, promesso!
 
Ancora una volta, grazie a chiunque abbia letto fin qui. ^_^
 
A presto,
B.
   
 
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