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Autore: Lady Windermere    25/08/2017    3 recensioni
Giulia Pisani ha diciassette anni, una passione sfrenata per le serie Tv, una madre fervente cattolica e tanti altri problemi.
A questi si aggiunge il recente trasferimento in uno dei licei più prestigiosi di New York, dove, tra reginette frustrate, una fastidiosa gossip man, professori appena usciti dall'ultimo numero di Cosmopolitan, un nerd addominalato e i due ragazzi più ambiti da ogni individuo di sesso femminile nelle vicine cinquecento miglia, dovrà imparare la lezione più importante di tutte: per fare i popcorn non serve l'olio di palma.
Riuscirà la nostra protagonista a sopravvivere?
STORIA INTERROTTA
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Dove provo l'ebbrezza di non avere nulla da mettermi

 

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“A backless dress and some beat up sneaks,
My discotheque, Juliet, teenage dream”

Shut up and dance, Walk the Moon

 

 

Ero seduta sul mio letto, il vocabolario di latino sulle gambe, intenta a cercare di ricavare un senso da quella che consideravo un metodo di tortura medievale.

Rilessi ciò che avevo appena scritto «I bambini rapiti dalla servitù…No, Giuli, svegliati fuori. È impossibile che sia giusto. Ma questo è un ablativo assoluto? Dio, ti prego assistimi.»

Scandagliai le pagine del vocabolario, nell’inutile tentativo di trovare qualche aiuto.

«Giuli su, com’è che si faceva la perifrastica passiva? Ma perché mi chiedo…»

Proprio quando ormai speravo solo in un miracolo, si illuminò la schermata dell’Iphone.

«La costruzione impersonale di videor! Come cavolo ho fatto a non pensarci fino ad adesso? Chi scoccia in questo momento di gioia?»  protestai, rispondendo al telefono.

«E dire che dovresti esserne onorata.»

Per lo stupore feci cadere la penna sul dizionario «Grace? Sei davvero tu?»

«Rilassati. Non capiterà mai più»  mi rispose, dall’altra parte del ricevitore. «Volevo solo sapere se volevi venire con me ad una festa sabato sera.»

Ok, ero forse morta e nessuno si era premurato di dirmelo? Io ad una festa insieme a Grace Stewart?

«Ti senti male?» domandai, preoccupata.

Sentii distintamente uno sbuffare irritato «Ci vuoi venire o no?»

«Sì, certo che ci voglio venire, ma…»

«E allora niente ma. Sabato. Alle nove. Da Harry»  disse, prima di chiudermi il telefono in faccia.

Rimasi a fissare il telefono per qualche secondo. Avevo sentito male io o aveva detto “da Harry?”

 

«Una festa da Richards? Non se ne parla. No, no e ancora no.»

«Ma è solo una festa! Dylan, ti prego, non puoi lasciarmi andare da sola!» lo supplicai.

Dylan buttò il bicchiere di Starbucks in una pattumiera e accelerò «Ho detto no. Pensavo che le feste non ti interessassero.»

Dovetti correre per rimettermi al passo «Generalmente non mi interessano infatti, ma questa volta è diverso. Grace mi ha invitata personalmente e poi ci andrà tutta la scuola!»

«Appunto per questo non ci voglio andare! Succedono sempre cose spiacevoli a questo tipo di feste.»

«Ma cosa vuoi che possa succedere ad una festa? Ti stai allarmando per nulla.»

Dylan strabuzzò gli occhi «Cosa può succedere? Cosa può succedere, mi chiede. Mean Girls non ti ha insegnato niente?»

Lo afferrai per un braccio, costringendolo a fermarsi «Dylan. Ti prego, ti scongiuro. Farò qualsiasi cosa.»

Sbattei gli occhi e misi in mostra il labbro inferiore, in un pietoso tentativo di sembrare patetica.

Dylan mi guardò schifato «Potresti evitare di mostrarmi la tua arcata gengivale inferiore, grazie.»

Accentuai la smorfia «Ti prego

Sbuffò «Oh, e va bene! Verrò con te a questa stramaledettissima festa!»  

Saltellai dalla gioia e gli stampai un bacio sulla guancia «Grazie, grazie, grazie!»

«So già che me ne pentirò amaramente» replicò lui, scuotendo la testa «Però in cambio mi pagherai Netflix per sei mesi!»

«Facciamo tre e che non se ne parli più» ritrattai.

«Andata!»

Lo presi a braccetto, soddisfatta. Avevo la sensazione che tutto sarebbe andato per il meglio.

 

«Non potrebbe andare peggio di così!»

Mi riguardai allo specchio, afflitta «Ma dai! Non è possibile che non abbia nulla da mettere per andare ad una festa!»

«Perché finora questa sciagura mi era stata preclusa» mi rispose mia madre, dalla cucina.

«Madre, non ricominciare, ti prego» ribattei, cercando furiosamente nell’armadio un vestito decente.

«Queste feste che più che sembrare feste sembrano orge sataniche. È per questo che i giovani si guastano e non percorrono più la retta via del Signore…»  

La ignorai. Mi provai un vestito nero, accollato davanti ma scollato dietro, che mi arrivava appena sopra le ginocchia. Forse era un po’ lungo, ma era l’abito più adatto che avevo.

«Adesso forse capisco un pochino Shelly» bofonchiai, mentre mi infilavo i Dr Martens. Sarò anche stata una festa a casa del ragazzo più popolare della scuola, ma io i tacchi non me li sarei messi per nulla al mondo.

«Suppongo che possa andare bene» dissi, rigirandomi davanti e indietro allo specchio.

Provai a lasciarmi i capelli sciolti, ma così avevo l’aria di essere appena uscita da un pollaio, per cui optai per uno chignon alto sul capo. Non era certo il massimo, ma almeno non sembrava che delle galline impazzite avessero fatto le uova nei miei capelli.

Logan suonò il campanello proprio mentre mi stavo mettendo il mascara, cosa che mi fece sobbalzare e sporcare di nero metà faccia.

«Giulia! È arrivato un essere di sesso maschile» dichiarò mia madre, aprendomi la porta del bagno «Non me ne avevi parlato.»

«È solo un mio amico, madre, quante volte lo devo ripetere?» replicai, cercando di rimediare al danno.

Cinque minuti dopo stavo scendendo le scale, il rossetto in una mano e la clucht nell’altra.

«Non rimanere sveglia a recitare rosari assieme alla vicina» dissi a mia madre, stampandole un bacio sulla guancia.

«Pregherò per la tua anima, figlia. Affinché si redima» ribatté «Mi raccomando, niente droga, niente alcool e soprattutto niente promiscuità. Sono stata chiara, signor Lerman?» disse, rivolgendo a Dylan un’occhiata carica di diffidenza.

Dylan deglutì affannosamente «Cristallina, signora Pisani.»

Mi affrettai verso la macchina, prima che mia madre avesse il tempo di dire qualcos’altro di imbarazzante.

«Giulia, stai benissimo» mi accolse Dylan, mettendo in moto.

«Anche tu»  replicai, notando la giacca nera aperta sulla maglietta bianca e le scarpe nere lucide.

Dylan arrossì visibilmente «Ho fatto del mio meglio.»

Sorrisi, mentre mi sistemavo il rossetto guardandomi dallo specchietto della macchina «Sono le nove e tre quarti, se non troviamo traffico dovremmo essere là per le dieci. Perfetto direi.»

«Sei consapevole che sto facendo tutto questo solo per te, vero?»

«Per me e per Netflix» lo corressi «Comunque sì, ne sono consapevole. Ho un fantastico migliore amico.»

Dylan sorrise forzatamente «Mi hai tolto le parole di bocca.»

Accesi la radio e appoggiai la testa al sedile. Le note di Believer degli Imagine Dragons riempirono l’abitacolo.

Non ero mai stata così eccitata in vita mia.

 

«Ah sei tu» dichiarò Grace, aprendo la porta di casa di Harry «Vedo che ti sei portata dietro il cucciolo» disse, ignorando il moto di protesta di Dylan «Vabbé, entrate. A meno che non vogliate stare sulla porta tutta la notte…»

La musica era un po’ troppo alta per i miei gusti, ma nessun altro sembrava esserne turbato.

Cercammo di farci strada tra la gente accalcata e intenta in quello che probabilmente veniva considerato ballare, ma che a me sembrava più un movimento sconclusionato a vago ritmo di musica.

«Vado a prendere da bere» disse molto cavallerescamente Dylan, prima di disperdersi nella folla.

Sorrisi quando le note di Should I Stay Or Should I Go mi giunsero alle orecchie.

Stavo già tenendo il ritmo col piede quando vidi Chris che si dirigeva verso di me. Non l’avevo più visto da quel giorno al cinema e non sapevo bene che comportamento avrebbe tenuto.

«Vedo che ti piace la musica. Harry ne sarà contento» osservò, mettendomi in mano un bicchiere di quello che sospettavo fosse leggermente più alcolico di una semplice birra. Registrai il fatto che non aveva fatto minimamente cenno a quel giorno.

«In realtà Dylan è appena andato a prendermi da bere» protestai.

«Uno in più, uno in meno» replicò lui, sorridendo in un modo che mi fece trattenere il respiro «Siamo ad una festa! Lasciati andare per una volta! O forse hai troppa paura?»

«Non ho paura di nulla» replicai, bevendolo tutto d’un fiato. Avrei dimostrato a tutti che Giulia Pisani non era solo la solita noiosa secchiona che non sa divertirsi alle feste.

Chris sorrise di nuovo, soddisfatto.

«Amo questa canzone!» gli dissi, sfoderando la mia migliore espressione divertita.

«Forse Giulietta vorrebbe fare un giro di pista con il prode Paride? Il suo Romeo è impegnato, a quanto pare…» propose, ammiccante.

Suvvia, Giulia, cosa c’è di tanto sconveniente in un ballo? Dylan capirà certamente.

E poi come avrei potuto dire di no dal momento che mi guardava con quegli occhi?

«Solo per questa volta» risposi, lasciando che mi prendesse la mano e mi trascinasse in mezzo alla pista.

Chris era un ottimo ballerino e per quanto riguarda me, la vodka aveva svolto il suo compito egregiamente, cosa che mi permise di sentirmi molto più sciolta e rilassata di quanto mai fossi stata in vita mia.

«Non ti ho mai vista così raggiante»  mi mormorò lui, all’orecchio, tra una giravolta e l’altra.

«Non ti ci abituare, è l’effetto dei Clash» risposi, cercando di mantenere il ritmo della canzone.

Per tutta risposta accorciò la distanza tra me e lui «Secondo me è semplicemente dovuto al fatto che ti sei lasciata andare» disse, portandomi una mano alla testa e sciogliendomi i capelli «Così è decisamente meglio» concluse, con uno sguardo che mi fece arrossire.

Scrollai la testa, in un movimento liberatorio e mi avvicinai ancora di più a Chris.

La maglietta nera aderente che portava non lasciava molto all’immaginazione e mi costrinsi mentalmente a non accarezzargli il petto con la mano.

In quel momento una ragazza mi spinse, nella ressa, e finii letteralmente spiaccicata addosso a Chris, il suo corpo a stretto contatto col mio.

Alzai lo sguardo, dimentica della musica, e mi trovai a chiedermi come una luce stroboscopica potesse far risplendere così tanto due comunissimi occhi nocciola.

«Giulia…» mormorò, umettandosi le labbra, cosa che fece perdere al mio cuore un battito o due.

Le sue mani scesero lungo la mia schiena, accarezzando la pelle nuda e facendomi fremere al loro tocco.

Deglutii forzatamente, la mente leggermente annebbiata «C-Chris…»

Vidi il suo viso scivolare sempre di più verso di me, fino a fermarsi a due centimetri dal mio. I nostri respiri si mescolarono, il mio sguardo incatenato al suo. Profumava di cannella e menta piperita.

Le sue labbra sfiorarono leggermente le mie, indugiandovi per più di qualche secondo, chiusi gli occhi, in attesa.

 

 

NdA: Ciao! Mi faccio sentire solo ora, ma rimedierò. Innanzitutto, voglio ringraziare chi legge/segue questa storia. <3

​Poi, ci tengo a ringraziare praticolarmente Lupe M Reyes, balli01 e Jordan Hemingway per aver recensito. So much love.

​Mi hanno fatto notare che sarebbe carino inserire qualche immagine o cose così per cui lo farò. E, già che ci sono ne approfitto per dirvi il mio favolosissimo cast.

​Per Giulia ho pensato subito a Shailene Woodley. Volevo qualcuno di bello, ma non troppo bello e soprattutto non bionda, occhi azzurri come sembra andare per la maggiore, per cui mi è sembrata una buona scelta.

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​Per Chris ho scelto Hunter Parrish.  Cioè ragazze, non credo di dover nemmeno motivare la scelta. Volevo un biondo e lui è qualcosa di divino. (Chiunque abbia visto Weeds approverà)

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​Per Dylan ho preso, rullo di tamburi, Dylan O'Brien. Scontatissimo, ma bellissimo al tempo stesso. Anche se inizialmente ero orientata verso Logan Lerman, quindi vedetela come un mix tra i due (nomen omen).

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​Per Harry la scelta è stata ardua e non posso ancora dire di aver deciso al 100%. Ci vedo molto Aaron Taylor Johnson, ma Harry ha i capelli sul medio lungo per cui non sono certa. Mi piace molto pure Harrison Gilbertson che faceva Cam in Falllen (e lo stile è quello più o meno). Oppure anche Harry Styles ci sta come aspetto fisico, quindi non riesco a decidermi. Uh e che dire di Cole Sprouse? Forse lui ci sta più di tutti gli altri in effetti... Ad ogni modo, immaginatevelo come volete, il vicino di casa, il compagno di banco, chiunque. Intanto io vi metto Aaron che un figo non fa mai male.

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Grace può essere una e una sola: Emma Roberts. Sappiamo tutti il perchè. (E se non lo sapete correte a guardarvi Scream Queens)

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​Sheila l'ho scelta mora perchè mi ero scocciata che tutte le stronze fossero bionde, ma comunque vedrete che anche Shelly ha i suoi pregi. E l'attrice è Emeraude Tobia, aka Isabelle Lightwood di Shadowhunters (non me ne vogliate).

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​E infine il bellissimo, stupenderrimo professore da copertina, con la sua capigliatura perfetta e i suoi occhi di ghiaccio non è altri che Sam Claflin. Perdoname madre por mi fangirlamento tanto.

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​Detto questo, ditemi cosa ne pensate, io provvederò senz'altro ad inserire qualche gif ad inzio capitolo d'ora in poi e a rallegrarvi tutti (?) con il mio delirio mentale settimanale. Per chi fosse arrivato fino a qua, eccovi il bonus di fine capitolo:

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Un Daddario al giorno toglie il medico di torno.

Baci e abbracci, XO XO gossip girl e al prossimo capitolo!

LadyWindermere<3

 

  
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