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Autore: Clara_Oswin    31/08/2017    2 recensioni
Storie di pescatori narrano la presenza nelle acque di Deep Alley, di creature dal corpo per metà umano e per metà pesce. Nuotando un giorno in quelle acque Elena, trasferita da poco in quella città con la madre, terrorizzata vede qualcosa, non sa che quell'incontro cambierà per sempre il corso della sua vita. Segreti e verità mai svelate la catapulteranno in un mondo estraneo dal suo, dove alla fine anche lei si ritroverà a scegliere tra la vita e la morte.
Per saperne di più: Pubblico in questa sezione perché la storia si ispira molto ai personaggi originali di Ariel ed Eric, presenti nel corso della trama e durante la loro storia, questo però è un punto di partenza per qualcosa di nuovo, in cui la fiaba originale della disney si intreccia in un racconto di sirene come non l’avete mai letto.
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ariel, Eric, Re Tritone, Ursula
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Cap 34 - L’ascesa del Re

Il tempo scorreva con una lentezza inesorabile, Elena aveva assistito impotente mentre un gruppo di cacciatori aveva rinchiuso Aris in quella gabbia di metallo e lentamente l’avevano poi trascinato con una carrucola proprio al centro del lago. Sembrava un grande canna da pesca con all’amo Aris, e mentre lo guardava dimenarsi nel tentativo di slegarsi, incapace di poterlo aiutare, i cacciatori calarono quel maledetto aggeggio nell’acqua.

La bionda si sporse di più dallo strapiombo, era straziante dover assistere a tutto quello senza poter muovere un solo dito, avrebbe fatto qualunque cosa per liberarlo, persino buttarsi da quell’altezza con il rischio di spezzarsi l’osso del collo!

Fece un passo in avanti per saggiare l’altezza della scogliera, ne stava solo valutando l’altezza quando sentì le mani di Nick chiudersi ancora sulle sue braccia.

“Se non farai la brava sarò costretto a legarti di nuovo” l’ammonì lui.

“Tu non capisci…” sussurrò Elena con lo sguardo implorante, gli occhi gonfi di preoccupazione e la paura che le faceva martellare il cuore in petto.

Il ragazzo la spinse verso un terreno più sicuro e dopo la liberò dalla sua presa.

“Voi non sapete quello che gli farà” sussurrò Elena portandosi le mani alla testa come se fosse sul punto di impazzire.

Aris si trovava nel centro della battaglia fra i cacciatori e tritone, e francamente lei non sapeva decidersi su quale dei due fosse peggio. Non poteva fare nulla se non guardare quello che quegli incoscienti stavano per fare, se tritone avesse visto tutto quello con i suoi occhi, se l’avesse vista viva e vegeta e se, cosa ancora più grave, avesse visto Aris con gambe umane sarebbe sicuramente scoppiato il peggio, ci sarebbe stato uno sterminio di massa. Sì, probabilmente questa volta sarebbe arrivato al punto di uccidere persino l’unico discendente maschio della famiglia reale, ai suoi occhi quelle gambe sarebbero state la conferma del tradimento.

Elena non poteva pensarci; se Tritone avesse ucciso Aris? Se tritone, pazzo di follia, avesse ucciso tutti?

Mentre si tormentava con tutti questi pensieri la voce di Lara risuonò chiara alle sue orecchie. “Abbiamo un piano… non devi preoccuparti, e se le trattative non dovessero andare come previsto passeremo alle maniere forti, l’uccideremo prima ancora che possa dire A.”

Elena che fino a quel momento aveva tenuto la testa bassa si riscosse immediatamente a quelle parole.

“Che cosa…? Avete intenzione di uccidere il Re di Atlantica?!” si voltò verso Lara quasi non credendoci.

“Se non dovesse collaborare, è l’unica soluzione…”

“No che non lo è!” obiettò lei decisa.

Atlantica non poteva rimanere senza un re! Persino lei sapeva che morto un sovrano il posto sarebbe stato occupato subito dal suo successore, e l’unico nella lista era Aris! Così facendo il suo ragazzo sarebbe stato costretto ad assumere il controllo del regno, sarebbe stato costretto a ritornare ad Atlantica e questo lei non lo voleva.

Ancora tremante a quell’idea continuò a parlare “io e Aris abbiamo un piano, questi anelli hanno provocato sin troppi guai e non è giusto che gli umani o i tritoni abbiano il controllo sull’oceano. L’oceano non ha bisogno di padroni, di protettori forse, ma non di sovrani spregevoli.”

I due ragazzi l’ascoltarono in silenzio.

“Noi vogliamo distruggere tutti gli anelli, vogliamo appianare queste divergenze fra umani e sirene, siamo entrambi abitanti di questo pianeta, coesistiamo ognuno con le sue diversità.”

“Belle parole che non significano nulla.” Disse sprezzante la bruna.

“Mio padre, ha dato la vita per la sirena che amava e per suo figlio, non gli è mai importato cosa fossero loro due, li ha amati fino alla fine, fino all’ultimo suo respiro, incondizionatamente.”

Sui volti dei due ragazzi s’accese un’espressione di sgomento.

“Stai dicendo che…” Nick stava parlando ma era difficile persino fare quel pensiero. “Tuo padre ha avuto un figlio con una sirena?” chiese confuso.

“Sì,” confermò lei senza vergogna. “E senza di loro non sarebbe mai nato Aris. Ed io gli sono grata per questo.”

Lara sgranò gli occhi orripilata. “Tu e Aris siete fratelli!?” gridò “Ma lui è…?! Voi state insieme! È totalmente”

Elena l’interruppe prima che dalla sua bocca potessero uscire ulteriori frasi accusatorie.

“Credevamo di esserlo, e fidati, scoprire che la persona che ami sia in realtà tuo fratello non è per niente un’esperienza piacevole.”

La ragazza bruna fissò un momento Nick di sottecchi la quale non si accorse di niente, era troppo concentrato sulla storia di Elena per prestare attenzione a quel gesto.

“È stato il periodo più brutto della mia vita fino a quando non abbiamo scoperto di non essere veramente fratelli. Eric non era il mio vero padre, mia madre mi aveva avuto con un altro uomo…  Tra me e Aris non scorre nemmeno una goccia di sangue uguale.”

Nick stava metabolizzando tutte quelle informazioni.

“Allora era per questo che avevi quell’attaccamento a lui?” non riuscì a trattenersi.

“Ho provato da subito qualcosa per lui ma quando abbiamo realizzato che potevamo essere fratelli abbiamo tentato di ignorare i nostri sentimenti…ma quello che voglio dirvi è che lui è diverso dagli altri tritoni.”

Elena non voleva parlare della sua travagliata storia sentimentale, voleva solo che loro la lasciassero libera così da poter correre in suo aiuto, non era poi così difficile no?

“Lui è sincero ed è…onesto” pensò a quando le aveva tenuto nascosta la storia di Ayla, loro non dovevano per forza sapere tutti i dettagli… “io capisco che voi possiate avere dei timori nei confronti del passato, ma lui è diverso, lui è un principe tritone mezzo umano, ha a cuore i nostri mondi e se ci date una possibilità noi possiamo provare a cambiare le cose.”

Nick alzò le spalle quasi scrollandosi di dosso ogni responsabilità “non è con noi che ne devi parlare Elena, noi non prendiamo decisioni, solo gli anziani hanno il potere di farlo, sono loro che hanno in mano le redini della nostra società segreta.”

“Ed allora è con loro che voglio parlare.” Guadò per un istante tutti e due negli occhi. “Ma non posso farcela da sola, ho bisogno del vostro aiuto.” Alzò le mani ancora legate con la corda implorandoli con lo sguardo.

“Vi prego.” Ma i loro sguardi non erano ancora del tutto convinti.

“Dirò che sono riuscita a scappare, se tutto dovesse andare per il peggio non rivelerò ciò che avrete fatto per me” sussurrò tentando di convincerli.

“Ma devo fare in fretta, devo andare da questi anziani e convincerli prima che lui arrivi o sarà troppo tardi!”

Lara mosse un passo verso di lei, guardava Nick e leggeva nei suoi occhi la stessa incertezza che provava lei, e se Elena avesse avuto ragione su tutto? Ci si poteva davvero fidare di quei due? Che cosa avrebbero potuto fare per aiutarli?

Ma le sue riflessioni furono stroncate sul nascere, non c’era più il tempo per contrattazioni e ipotesi; al centro del lago un gorgoglìo sommesso aveva iniziato a risuonare nell’aria tesa del bosco.

Tritone stava arrivando.

 

****

 

Aris era per metà immerso nell’acqua fresca del mare, era rassicurante ritornare a contatto con dell’acqua salata, ma le circostanze non erano per nulla piacevoli anzi, lui era la miccia che avrebbe fatto esplodere quella guerra e per quanto potesse sforzarsi non poteva fare altro che attendere inerme il suo arrivo.

Ormai lo sapeva bene, era questione di minuti o forse ore se erano fortunati, ma Re Tritone sarebbe arrivato, e quando sarebbe arrivato la guerra avrebbe avuto inizio.

Come d’improvviso il cielo, già scuro della notte, si coprì di grandi nuvole grigie che in pochi istanti oscurarono la luce della luna e delle stelle. L’aria si fece frizzante quasi fosse carica di elettricità, tutti i presenti attendevano trepidanti che avvenisse qualcosa, Aris si teneva saldamente alla gabbia mentre guardava la superficie del lago in cerca di un segnale, la sua vista era molto più buona di quella degli umani, riusciva a vedere sott’acqua in piena notte con la stessa facilità del giorno.
Elena Lara e Nick si erano sporti per guardare cosa stesse accadendo, i loro binocoli erano adatti alla visione notturna e i due ragazzi poterono monitorare la situazione meglio di quanto potesse fare Elena.

“Cosa sta succedendo?” chiese lei spaventata. Il cielo stava diventando sempre più nero, come se da un momento all’altro stesse per diluviare, indubbiamente doveva essere opera di Tritone.

Lentamente il lago iniziò ad incresparsi nonostante nell’aria non ci fosse un filo di vento, le piccole onde si andavano ad accumulare ai lati della cascata, stavano crescendo gonfiandosi in verticale, era un movimento naturalmente impossibile.

“Si stanno formando delle…mura? Mura d’acqua?” fu la risposta di Nick.

Quello che successe dopo lasciò tutti i presenti letteralmente senza parole, l’acqua salita in alto fin quasi alla rocca dove vi era Elena si fermò. In lontananza si udì cadere un tuono, poi la luce del lampo per un momento illuminò la radura e per un istante fu possibile vedere l’acqua delle mura che stava ascendendo al cielo. 

Dalle mura d’acqua lentamente, uno ad uno, si fecero avanti possenti tritoni dalle lunghe code corazzate. Era l’esercito del re, Aris li riconobbe subito, avevano armature ramate con impresso sul petto lo stemma di Atlantica, lunghi arpioni che terminavano con uncini a tre o quattro punte, alcuni tenevano in mano spade d’argento affilate come rasoi, altri più letali avevano fiocine pronte ad essere scagliate sugli avversari.

Vederli comparire lì, in fila, armati fino ai denti, gli fece accapponare la pelle.

****

“Questo maledetto aggeggio non può andare più veloce?!” Ursula si lamentò con Rachel.

“Più veloce di così?! Siamo già al limite consentito dalla legge!” la rimbeccò quella spingendo ancora un pochino sull’acceleratore.

La strega seduta dal lato del passeggero si sporse verso il finestrino, il cielo si era annuvolato di colpo, era convinta che il peggio sarebbe ancora dovuto arrivare.

“Facciamo in fretta per piacere, o sarà troppo tardi per salvarli.”

“Ancora con quella storia?” alla madre di Elena scappò un sorrisetto ironico. Quella strana signora che aveva detto di chiamarsi Ursula, per tutto il viaggio non aveva fatto che blaterare delle storie assurde. Le aveva raccontato di come sua figlia e Aris si fossero cacciati nei guai, di come quest’ultimo, figlio del suo ex marito e di una principessa sirena, avesse sfidato il nonno, Re di Atlantica (una specie di regno degli abissi), rinunciando a tutto per stare con sua figlia sulla terra.

Assurdo!

E le cose erano andate peggiorando, il viaggio era stato piuttosto lungo e così la strega aveva avuto modo di raccontarle di una società segreta che uccideva ogni tritone o sirena che mettesse piede sulla terra, e poi di alcuni strani aggeggi che conferivano del potere sul mare, bah!

Si era rifiutata di protestare come aveva fatto all’inizio e aveva deciso che la migliore soluzione era starsi zitta e concentrarsi sulla strada, per quanto le riguardava Ursula era troppo fuori di testa per darle ascolto.

“Lo so che non lei non mi crede, ma era un suo diritto saperlo.”

L’altra sospirò all’ennesima frase sconnessa della vecchia.

“Quando si troverà nel bel mezzo della battaglia, capirà che purtroppo è tutto vero.”

 

****

 

Il buio si era fatto sempre più fitto, sembrava quasi una presenza palpabile.

I soldati schierati in formazione aspettavano fermi l’arrivo del loro sovrano, di certo il Re aveva in mente un entrata ad effetto per stupire ancora di più quei piccoli umani.

La luna non era che un cerchietto pallido che combatteva contro tutte quelle nubi per rischiarare la notte, un gorgoglìo sommesso iniziò ad animare il centro del lago, un vortice d’acqua prese a crescere con velocità sempre più crescente.

Un fulmine cadde proprio nel centro del vortice, il boato fu tremendo e la potenza dell’impatto fece cadere molti cacciatori, ma il mulinello continuava a crescere indisturbato.

L’aria era diventata umida e appiccicosa, tutti sapevano chi sarebbe arrivato di lì a poco, il piano dei cacciatori aveva davvero funzionato, ma questa non era che la prima fase; dal centro del lago iniziarono a venire a galla piccole bollicine che via via si facevano più grandi e ascendevano anche loro al cielo, un secondo fulmine cadde proprio al centro del lago ma con la meraviglia di tutti la sua luce attraversò l’acqua e lì vi rimase.

Stridii acuti vennero dal fondo del mulinello seguiti da frustate vigorose, dal profondo del gorgo due enormi cavalli acquatici galoppavano energicamente per contrastare la potenza del vortice, la frusta tagliava l’aria e batteva vigorosa sulle schiene degli animali, mentre un cocchio d’oro massiccio illuminato dalla luce del fulmine che aveva assorbito iniziava a venire a galla.

La corrente prese a sballottare la gabbia del povero Aris che continuava a dondolare precariamente dentro l’acqua, con un ennesimo schiocco di frusta i cavalli riuscirono ad emergere completamente dall’acqua, tutta la radura ammutolì sgomenta.

Re tritone a bordo del suo cocchio era immenso e maestoso, un’aura di regale potenza lo pervadeva dalla testa fino alla coda, i lunghi capelli bianchi ricadevano disordinati sulle spalle, sulla testa la corona d’oro brillava di una luce calda e dorata. Il torace era bardato con un armatura forgiata sulle sue enormi misure, era alto quanto tre uomini e forte come un gigante; la lunga coda era interamente ricoperta da un’armatura d’oro che proteggeva scaglia per scaglia, le braccia erano libere di muoversi ma erano ricoperte di bracciali d’oro e stemmi. Il re aveva oscurato la luna argentea con il suo splendore dorato, l’unica fonte di luce in tutta la radura veniva dal suo corpo che emanava bagliori caldi, era come stare al cospetto del sole, era impossibile guardarlo direttamente.  

La mano sinistra teneva le redini delle bestie metà cavalli metà pesci, mentre con la destra Re tritone sollevò il tridente verso il cielo, un ennesimo fulmine fu scagliato verso il lago ma il re prontamente lo assorbì con lo scettro caricandolo al massimo della sua potenza, il bellissimo strumento adesso era circondato da scariche elettriche e brillava come una stella incandescente e pericolosa; incastonati nella sua elsa pronti a dar battaglia, vi erano gli anelli di Alimede.

 

 

 

 

 

 
A.A.

Salve a tutti! Ed ecco che tritone ha fatto il suo modestissimo ingresso nel finale di storia, preparatevi per il prossimo eccitante capitolo, vi garantisco che Tritone farà un bel pò parlare di sè... 

Ci rivediamo il 7 Settembre, tra una settimana precisa sintonizzati su Deep Alley!

p.s. ho creato una copertina per la storia, probabilmente l'inserirò nel primo capitolo una volta finita la storia, se riesco a capire come si fa anche prima XD 

A presto!!

  
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