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Autore: stirlingite27    08/09/2017    1 recensioni
[Lindsey Stirling]Quando nasci nel Deserto, la vita è difficile. Quella è una terra vasta e spietata. I Padroni dominano su orde di schiavi e uccidono a loro piacimento. La terribile Arena è una minaccia costante. Però, una luce si accende nel buio: una giovane coppia, una come quelle di un tempo. Lei è figlia degli Dei della Luna, lui degli impetuosi Dei del Sole. Insieme, devono unire tutti, per cancellare pregiudizi millenari e tradimenti e riuscire a cambiare il Deserto. Una storia ispirata da un video di Lindsey Stirling!
Traduzione della storia "Escaping the Arena" di @stirlingite27 su Wattpad.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3 - Luna

 

Drew controllò stancamente la lista in crescita, chiedendosi improvvisamente perché avesse accettato quell'incarico. Non è che fosse poi così tanto qualificato. Certo, aveva il vantaggio di saper leggere e scrivere, una capacità sempre più rara tra gli Enmity, ma nient'altro. Aveva studiato con Gavi, e di certo essere il migliore amico del figlio di un Padrone aveva i suoi pregi, ma c'erano altre persone più grandi e con più esperienza che avrebbero potuto avere il suo ruolo.

Si voltò verso il suo amico, che era impegnato ad osservare alcuni schiavi litigare per un po' d'acqua. Era una scena decisamente triste. Gli schiavi erano gli ultimi a ricevere provviste, e se uno di loro diventava ingordo, provocava scompiglio generale.

"Pensi che dovremmo fermarli?" sussurrò Drew. Non era uno per la violenza, ma era meglio che il litigio non sfociasse in una rissa.

Gavi annuì brevemente, e stava per intervenire quando una figura minuta bloccò le loo intenzioni.

"Risolverete qualcosa, così? Litigare per una brocca d'acqua?" chiese un'autoritaria voce femminile. "Siete caduti così in basso da comportarvi da barbari come il resto del Deserto?" La ragazza dai capelli rossi incrociò le braccia con stizza. "Mostrate un po' di rispetto per la vostra fazione."

I due uomini smisero immediatamente, abbassando leggermente la testa e mormorando una scusa, poi uno porse la brocca all'altro, che bevve un lungo sorso per poi passarla di nuovo all'altro, così che bevvero entrambi.

La ragazza sorrise. "Così mi piace. Eos sarebbe orgoglioso."

I due le fecero un piccolo sorriso, che svanì non appena notarono la presenza di Drew e Gavi. Si misero subito tra lei e gli uomini di Enmity, che erano scioccati dalla scena a cui avevano appena assistito. Non avevano mai visto una donna dominare così degli uomini. C'erano un paio di fazioni nella parte più lontana del Deserto che erano governate da donne, ma erano piccole e insignificanti e a nessuno dei due era mai stato permesso di andarci. Chi era questa donna Nexus? Perché era così importante da osare rivolgersi a un uomo in quel modo?

Lei sorrise voltandosi a guardare i due. "Scusate, è che a volte gli uomini non sanno cosa significhi condividere." Abbassò in fretta la testa. "Chiedo perdono." Mormorò infine, come se si fosse resa conto solo in quel momento di aver parlato senza permesso.

Gavi spalancò la bocca. Sapeva chi era quella ragazza. Avrebbe riconosciuto quegli occhi azzurri ovunque. Nessuna meraviglia che fosse stata così autoritaria, era cresciuta in quel modo. Lanciò un'occhiata a Drew, che sembrava all'oscuro di tutto. Gavi non voleva rischiare di far saltare la sua copertura, avrebbe rovinato completamente il piano.

"Qual è il tuo nome, donna?" abbaiò Drew, leggermente frustrato per il fatto che lei si fosse rivolta in modo così deliberato a degli uomini, figuriamoci a quelli della sua nuova fazione.

Lei tenne la testa bassa, senza incrociare il suo sguardo. Sapeva che avrebbe dovuto trattenersi, Kairos l'aveva avvertita, ma alcune abitudini erano dure a morire.

"Li-Luna," balbettò, usando il nome che lei e Kairos avevano scelto durante il lungo viaggio tra la sabbia.

"Luna? Voi Nexus avete davvero dei nomi strani. Immagino che tu abbia qualche stupida storia superstiziosa da associarvi?" Chiese Drew. Non intendeva essere così cattivo nei suoi confronti, Luna era un nome bellissimo, in realtà. Gli erano sempre piaciute le storie di come i bambini Nexus ricevevano i loro appellativi, storie che aveva sentito quando era andato a trovarli da piccolo, ma doveva dimostrarsi duro. Non poteva mostrarsi debole di fronte agli schiavi, quella era stata una delle prime lezioni di Blackflag.

La ragazza annuì, sempre senza alzare gli occhi. "Sono nata con la luna piena," sussurrò. Quella parte in effetti era vera. Ma i Rinnegati non usavano i nomi allo stesso modo dei Nexus, Lindsey aveva ricevuto il suo direttamente alla nascita, ma non sapeva cosa significasse. Le tradizioni e i costumi dei Rinnegati erano sconosciuti alle altre fazioni, e lei era stata troppo piccola per ricordarsene quando Eos e sua moglie l'avevano trovata.

"Cosa ti fa pensare di poterti rivolgere in quel modo a degli uomini, Luna?" insistette Drew. "Qui tra gli Enmity un simile comportamento può essere un buon motivo per mandarti nell'Arena."

L'intero gruppo trattenne il fiato, e il colore scivolò via dal viso di Lindsey, che aveva soltanto cercato di mitigare una disputa tra la gente della sua fazione. L'Arena era una delle sue paure più grandi, sapeva che non sarebbe riuscita a sopravvivere in un ambiente così ostile.

"Tra i Nexus, le nostre donne sono trattate con rispetto, trattate da pari. Eos era un grande Leader che comprendeva il valore dell'uguaglianza."

Disse uno degli uomini vicino a Lindsey. Tecnicamente, quella era una bugia, anche se tra i Nexus le donne contavano più che nelle altre fazioni. Non erano considerate alla pari degli uomini, ma di certo erano trattate meglio e con più rispetto. Nel caso di Lindsey, beh, la sua era una circostanza speciale.

Drew non apprezzò di sentirsi parlare a quel modo dai nuovi schiavi, era abituato a voci tremanti e gesti rispettosi; dopotutto, il suo era un titolo importante.

I Nexus erano così diversi dagli Enmity, avevano cittadini più istruiti, e con più istruzione venivano più opinioni. Aprì la bocca per rimproverare ulteriormente gli schiavi, ancora stizzito dal modo in cui Luna gli si era rivolta.

Gavi però lo fermò. Non voleva che la situazione precipitasse. Nessuno dei due aveva bisogno di farsi dei nemici nel nuovo gruppo, se avevano ancora intenzione di mettere in atto il loro piano in futuro. Drew aveva temporaneamente dimenticato la sua posizione. Difficile ingoiare il risentimento. Per quanto volesse negare la sua discendenza Enmity, era comunque cresciuto in quell'ambiente, era nella sua natura e nel suo sangue.

"Penso che abbiamo trovato ottimi uomini come cercatori di provviste, tu no, Drew? Forti e intelligenti, esattamente ciò di cui hanno bisogno lì fuori." Gavi cambiò argomento, cercando di riportare l'amico sul giusto binario prima che facesse qualcosa di stupido. Drew arrossì appena, imbarazzato per aver sbottato in quel modo; conosceva il piano, ma la sua testa calda era difficile da tenere a bada. "Sì, voi due, come vi chiamate?"

"Alexios," disse l'uomo a destra, gonfiando il petto scuro con orgoglio.

"Argus," fece quello a sinistra, facendo anche lui un passo avanti.

Per una frazione di secondo, Drew ebbe l'istinto di chiedere ai due l'origine del loro nome. Anche se sapeva fosse inappropriato, continuò a chiederselo.

"Bene. Argus, Alexios, voi sarete con mio fratello Vincent e i suoi uomini. Il vostro compito è complesso e laborioso. Ma sarete premiati per il vostro lavoro se sceglierete di svolgerlo correttamente, in caso contrario verrete puniti." Li informò Gavi.

Il metodo per impedire a molti schiavi di disertare era quello di dar loro incentivi e punizioni per il lavoro svolto. Un lavoro fruttuoso produceva maggiori razioni... far arrabbiare il Padrone causava non solo una spedizione all'Arena, per le infrazioni più gravi, ma anche una trattenuta sulle razioni. La maggior parte degli schiavi non sopportavano l'idea di causare una tale disgrazia ai loro compagni. Se c'era una cosa certa a proposito della gente del Deserto, era proprio la lealtà nei confronti della propria fazione.

Argus e Alexios annuirono, evitando di discutere i nuovi ordini. Era stata data loro una delle più "nobili" professioni destinate agli schiavi, i cercatori di provviste godevano di molte libertà.

"Per quanto riguarda te, Luna..." cominciò Drew, che aveva già scelto una posizione più sgradevole per lei.

"Tu sarai una sarta!" lo interruppe Gavi, intuendo le intenzioni di Drew. Non poteva permettergli di farle fare qualche lavoro difficile o pericoloso.

Drew gli lanciò uno sguardo infastidito, non avendo ancora compreso l'identità di Luna. Immaginò soltanto che all'amico piacesse la nuova schiava, non sarebbe stata la prima volta. In ogni caso, annotò il suo nome nella sezione riservata alle sarte sul suo quaderno.

"Si entra in servizio all'alba. Niente ritardi." Girò sui tacchi risentito e andò via di malumore.

Gavi sorrise un'ultima volta a Lindsey prima di voltarsi e correre dietro al suo amico.

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