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Autore: cin75    16/09/2017    4 recensioni
Semplicemente la nascita di un grande amore. Quello tra Jared e Jensen.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Preghiere'
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Jared respirava ancora pesantemente, mentre le mani decise ma gentili di Jensen, continuavano ad accarezzargli lentamente la schiena, a massaggiarlo delicatamente e con premura, dato quello che era appena successo. Il giovane era ancora praticamente accoccolato sul corpo di Jensen. Le gambe strette attorno ai fianchi del maggiore. Le mani ancora contratte sulle spalle dell’amante esattamente dove erano state da quando lui e Jensen erano diventati una cosa sola. Un corpo solo.

La testa, il volto, ancora, timidamente nascosto nel caldo incavo del collo di Jensen, che non aveva il coraggio di muovere un muscolo, tanta era la paura di fargli male.

“Jared…piccolo!!” sussurrò appena Jensen, che lentamente cominciava a respirare più regolarmente. “Stai….stai bene?”

Ma Jared non rispose. Sembrò solo accoccolarsi meglio sul corpo a cui si stava stringendo. In quel movimento , i loro corpi si divisero e Jared gemette sommessamente per quella mancanza che stava provando mentre un Jensen preoccupato ripeteva silenziosamente un accorato “mi dispiace…mi dispiace…mi dispiace..”

Ma il giovane non si spostò ancora.

“Jared, ti prego….ti prego, parlami. Dì qualcosa. Io….io sto impazzendo!” fece ad un certo punto Jensen, davvero preoccupato per quella sorta di mutismo in cui si ostinava Jared.

Fu solo a quella frustrata richiesta che il giovane finalmente alzò lo sguardo verso il suo compagno. Il suo amante.

E fu in quel momento che Jensen capì cosa significava vedere il Paradiso e precipitare un secondo dopo all’Inferno.

Il viso di Jared era di una dolcezza indescrivibile. Il volto incorniciato dai capelli che gli ricadevano morbidi sul bel profilo e sulla fronte. Gli occhi ancora lucidi dell’amore, avevano una profondità tale da perforargli l’anima. La loro luce era fatta di mille scintille verdi e ambrate. Quelle scintille che facevano sognare migliaia di fan e che solo in quel momento, forse, ne comprese appieno il motivo. Erano magiche e ipnotiche. I lineamenti marcati ma delicati al tempo stesso, resi lucidi da una leggera patina di sudore, lo rendevano una visione magnifica. Le labbra schiuse in quella maniera appena accennata potevano fare concorrenza all’enigmatico sorriso della Gioconda.

Felice? Triste?

Poi arrivò l’Inferno.

La vide. Vide quella piccola scia lucida e umida che solcava impietosa il viso del ragazzo. Dallo zigomo, sulla guancia, fino a seguire indisturbata la linea della mandibola, fino al mento.

“Oddio….Oddio…” si impanicò il biondo. “Stai male? ti ho fatto male? Maledizione!!”imprecò mentre cercava di spostarsi da quella posizione in cui era rimasto immobile pensando che era quello che voleva Jared. “Io…non…non….” , ma non ebbe modo di dire altro perché le labbra di Jared lo stavano baciando, di un bacio dolce ma deciso. Il giusto per farlo tacere e quando Jared sentì che l’ansia del compagno stava via via scemando, lo liberò.

“Jared…Jared…” lo chiamò Jensen accarezzandogli il viso e portandogli via quella lacrima. “Mi…mi dispiace!”

“Smettila!”

“Ma , tu…”

“Jensen, smettila!”

“Io non volevo..”

“E’ stata l’esperienza più bella e totalizzante e sconvolgente e eccitante e appagante che io abbia avuto.” Lo spiazzò il giovane lasciandolo letteralmente senza fiato.

“Cosa?!”

Jared , allora, si spostò appena e finalmente si sistemò meglio accanto al corpo di Jensen, stendendo le lunghe gambe ma rimanendogli comunque sdraiato addosso per metà, anche perché Jensen non è che gli permise di spostarsi più di tanto.

“Non lo nego. Avevo paura. Ne avevo tanta. Ma il modo in cui tutto è avvenuto. Il modo in cui tu mi hai toccato e ti sei fatto toccare. Come mi hai baciato e come ti sei fatto baciare. Senza disagio, senza timore. Il modo in cui mi hai accarezzato, anche intimamente…” disse arrossendo appena. “.. è stato qualcosa di…..magico. E quando poi anche io ti ho toccato in quel modo, qualcosa è scattato dentro di me. La paura ha fatto spazio alla voglia di andare oltre. Il desiderio di appartenerti completamente ha fugato ogni possibile dubbio. Quello che provavo era troppo e troppo forte per essere uno sbaglio.” stava spiegandosi Jared mentre Jensen seguiva ogni sua parola con attenzione , riprovando , con quelle parole, tutto quello che aveva provato anche lui, mentre facevano l’amore.

“Ma allora perché…” non disse altro ma si spiegò ripercorrendo sul lineamento del compagno, il percorso umido lasciato dalla lacrima.

“Mi dispiace di averti spaventato. Davvero. Ma questa….” disse mettendo la sua mano su quella di Jensen ancora sul suo viso. “..questa non era per il dolore. L’emozione che ho sentito dentro, il senso di completezza che ho provato, la sensazione di infinito benessere è stato talmente forte e sconvolgente che è successo tutto naturalmente e non ho potuto fermarla.”

Jensen gli sorrise appena, ma di un sorriso dolcissimo e sincero che poi divenne anche po’ ironico.

“Mi stai dicendo…. “lacrime di gioia”??” lo provocò.

“Dirò di sì, se mi giuri che non mi prenderai il giro!” ribattè l’altro accarezzandogli il torace forte e accogliente.

“Lo giuro!” fece serio , Jensen.

“Allora, sì. Sono lacrime di gioia!” ammise Jared, convinto.

Jensen lo guardò e per pochi secondi non disse niente. Era come se si stesse imprimendo ogni cosa di Jared nella mente.

Poi..

“Lo sapevo che ero un grande a letto!” sbottò soddisfatto.

“Sei un bastardo!!” lo rimproverò Jared , che fintamente offeso, cercò di liberarsi dalla presa con cui il compagno lo teneva ancora abbracciato. “Mollami…non avrai altro da me….lasciami andare!!” lottava scherzosamente.

“Te lo scordi. Tu non vai da nessuna parte. Non più. Almeno che non ci sia anche io al tuo fianco!” disse senza pensarci Jensen e poi deglutì paura - paura di aver esagerato ad aver detto una cosa simile. Forse era presto! – quando Jared lo fissò improvvisamente serio. Quasi pensieroso.

“Davvero?!” e fu quasi un mormorio sfuggito dalle labbra di Jared.

Jensen sospirò profondamente e tornò a sorridergli.

“Sì, se vorrai tu. Fin quando mi vorrai al tuo fianco, io ci sarò. Come collega, amico, compagno, amante.” promise.

“Io lo voglio. Ti voglio al mio fianco. Ma tu dovrai esserci. Sempre! Come collega, amico, compagno, amante.”

E dopo quella che sembrava una vera e propria promessa di amore eterno, anche se di amore ancora nessuno aveva provato ad accennarne, i due rimasero per un attimo in silenzio. Godendosi solo i loro respiri, le loro mani che si carezzavano di tanto in tanto quando si incontravano svogliatamente sui loro corpi ancora vicini. Si godevano i baci che Jensen dava delicatamente sul capo di Jared , appoggiato al centro del suo petto. Si godevano i baci che Jared dava come risposta a quelli di Jensen, baciandogli il torace su cui riposava.


 

“Jared?!”

“Mmmhh!”

“E’ successo davvero?”

“E’ successo davvero!”

Finalmente l’unica domanda che doveva essere fatta, era stata fatta. L’unica risposta che doveva essere data, era stata data.

Era successo davvero. Dopo tanto.

Dopo gli sguardi. Anche rubati. Dopo quella strana necessità di voler e dover stare insieme con la scusa del lavoro, dell’appartamento preso in affitto insieme, degli amici in comune, delle stesse origini. Dopo un inspiegabile gelosia. Dopo quel bacio inatteso, ma visto dove erano adesso, provvidenziale.

Dopo tante domande, tanti dubbi, tante notti insonni e troppe troppe birre, finalmente, ora tutto era chiaro.

Dovevano essere loro.

Insieme.


 

“Ora che si fa?!” chiese sottovoce Jared, cercando di nascondere il suo stato di ansia.

“Andremo avanti. Vivremo quello che la vita e questo lavoro ha ancora da offrirci e ci godremo ogni cosa. Ma…”

“Ma?!”

“Ma se tu sei d’accordo, solo se tu sei d’accordo, teniamo questa nostra storia per noi. Almeno per un po’!” disse Jensen, sperando di non offendere la sensibilità di Jared.

Vide il giovane issarsi appena, così che potesse guardarlo in faccia.

“Perché?!” chiese quasi amareggiato.

“Non mi pento di niente, Jared, se è a questo che stai pensando. Non c’è niente che non rifarei, compreso quel bacio davanti al divano, quella sera!”

“Sul serio?!”

“Lo giuro!” e questa volta era serio e non c’era segno di sarcasmo sul suo bel volto deciso.

“Allora perché?!”

“Perché il nostro mondo è un mondo cinico e gli avvoltoi si sprecano. Il nostro show fa gola a molti perché sta avendo più successo di quello che si aspettavano. Le tre stagioni preventivate, stanno per diventare cinque. Ma siamo comunque sempre “in ballo” quando arriva il periodo delle conferme da parte della rete.” Spiegò e si sentì sollevato vedendo il compagno annuire in accordo. “Ho paura che se facessimo un passo del genere in pubblico, i grandi capi non la prenderebbero bene. Potrebbero sbatterci fuori e questo non mi toccherebbe più di tanto. Riguarderebbe noi. Ma quello di cui mi preoccupo è se usassero noi per stroncare le gambe allo show e a tutti quelli che c’hanno messo l’anima in questi anni. Non sarebbe giusto.” sembrò concludere.

Jared rimase pensieroso e Jensen sapeva che il giovane stava valutando ogni parola e stava cercando di capire se era giusto o meno.

“Ti prego…ti prego, Jared. Cerca di capirmi. Dì qualcosa!”

“Ci sono decine e decine di persone che contano su di noi. Sul lavoro che facciamo. Sullo show. Siamo un po’ come i Winchester del mondo reale. Se venissimo allo scoperto troppo presto senza pensare alle conseguenze, potremmo mandare a puttane l’intera missione.” riflettè ad alta voce Jared e Jensen lo seguiva anche se era un tantino sorpreso da quella specie di metafora, anche se in effetti aveva un suo senso. “Se aspettiamo un altro po’, magari eliminiamo il mostro senza troppi danni collaterali!”

“Senza danni collaterali!” convenne Jensen, mentre sentiva il suo stomaco tremare. Dio!! quanto era meraviglioso Jared!! “Allora? Che vuoi fare?!”

“Aspettiamo. E’ la cosa giusta da fare in questo momento!” disse senza rancore ed era sincero e Jensen lo sapeva che lo era. Anche quando erano solo amici e colleghi, capiva quando Jared mentiva e non era convinto di una certa cosa.

“Ok! Grandioso, piccolo!!” fece sollevato il biondo e mentre cercava di ritrovare la loro posizione comoda, si sorprese quando si rese conto che Jared lo stava trattenendo con un po’ troppa decisione. “Ma cosa…”

“Se non sbaglio ti avevo già avvertito che chiamarmi in quel modo poteva spingermi a fare qualcosa di poco appropriato!”

“Chiamarti…..” fece confuso. Poi, realizzò! “Ohw!!” fece fintamente dispiaciuto. “Ma tu non eri quello ….sconvolto ?!” lo provocò Jensen.

“Diciamo che mi riprendo in fretta e mi sta venendo qualche idea giusto per stuzzicare l’appetito per la cena !” rispose malizioso, mentre iniziava a baciarlo languidamente lungo la linea delle sterno

“Ma sono solo le sei del pomeriggio!!” gli fece presente Jensen, mentre sentiva la sua pelle andare a fuoco dopo ogni bacio di Jared.

“Ho detto che ho qualche idea! Quindi mettiti comodo!” lo stuzzicò ancora mentre una sua mano si fece decisamente intraprendente e lo carezzò con decisione lungo la sua intimità. “Ora è il mio turno per….. sconvolgerti!”

“Oddio!!!!” esalò Jensen, che si ritrovò a spingersi con la testa contro il cuscino per far fronte alla scarica di piacere che iniziava ad attraversargli sia il corpo che il cervello.

L’anima ormai era andata. Completamente nelle mani di Jared.

Così, Jensen, si ritrovò ansimante e febbricitante di piacere, imprigionato sotto il corpo caldo e possente di Jared.

Il giovane lo aveva baciato in un modo nuovo, terrificante e bellissimo al tempo stesso. Lo aveva baciato intimamente e lo aveva fatto senza vergogna, sorridendo soddisfatto nel vederlo sconvolto per quel nuovo approccio intimo. Poi, però, lo aveva liberato dal calore della sua bocca e piano era risalito lungo il corpo del suo amante. Ventre, pancia, addominali, petto, collo , mento , viso….una risalita lenta ma minuziosamente sensuale con cui Jensen si ritrovò a gemere per ogni bacio.

E infine era successo. Così come per Jared, quella nuova esperienza sessuale, aveva travolto e conquistato anche lui. Jared lo aveva assecondato intimamente, stuzzicando piano la sua più calda intimità e poi dolcemente aveva oltrepassato quel caldo valico muscolare, godendo con Jensen , quando lo vide inarcarsi, sottomesso al tocco delle sue dita.

E quando capì che il compagno era pronto, lentamente cercò la giusta posizione tra le gambe di Jensen, che lo accolsero per poi imprigionarlo sensualmente.

Jared si allineò , puntellandosi sulle ginocchia e poi, dolcemente passò la mano sotto la coscia di Jensen , fino ad arrivare all’incavo del ginocchio e gli sollevò meglio una gamba fino a portarsela poco più su del fianco.

“Così…così potrebbe…dovrebbe essere meno….” stava per dire doloroso, ma Jensen lo anticipò, quasi a rassicurarlo.

“Tranquillo…tranquillo. Andrà tutto bene. Voglio…voglio solo che tu lo faccia, Jared!” gli sussurrò ansimante Jensen, mentre si spingeva contro di lui, mordendosi il labbro inferiore quando sentì la virilità di Jared spingersi contro la sua intimità più nascosta. “Voglio sentirti. Ti prego….voglio sentirti!!”

E Jared acconsentì. Si spinse piano in avanti e tutto in un attimo divenne meravigliosamente amplificato. Il calore, il piacere, il tremore del corpo, la confusione della mente, la paura di provare dolore. Quel dolore che per un attimo comunque esplose ma che un bacio dolce e languido di Jared riuscì a sottomettere.

Le mani di Jensen volarono ai fianchi del giovane, bloccando ogni loro possibile movimento.

“Aspetta….aspetta…aspetta….” ripeteva mentre Jared continuava a lasciargli baci leggeri lungo il mento, il collo, le spalle. Come a volerlo rassicurare o forse distrarre da quel momento.

“Non mi muoverò….” e un bacio. “…. fin quando….” e un bacio ancora. “…non sarai tu…” e ancora uno. “….. a dirmelo.” e si fermò sulle belle labbra di Jensen, rosse, umide, appena schiuse e tremanti.

Jensen si sporse appena , il giusto per raggiungere ancora la bocca di Jared, pronta a baciarlo ancora. “Muoviti!” sussurrò appena dopo. “Amami!!” disse poi, sorridendogli malizioso e con negli occhi la più eccitante luce del desiderio.

Jared si mosse e scivolò piano fino in fondo, nel corpo del compagno. Affondò, fin quando non fu il corpo stesso di Jensen a fermarlo.

Si issò di nuovo e di nuovo affondò e così sempre più ritmicamente, guidato e rassicurato dalle esclamazioni di piacere di Jensen che via via, sempre più rilassato verso la sua presenza intima, iniziava ad assecondare i suoi movimenti.

I loro corpi si rincorrevano alla ricerca del piacere ultimo; i loro respiri si affannavano sempre di più; i loro gemiti divennero una preghiera a volte sussurrata, a volte gridata; le mani di Jensen cercavano di aggrapparsi al corpo di Jared per tirarselo per quanto possibile ancora più vicino. Le mani di Jared si serravano alla spalliera del letto per non gravare troppo sul corpo di Jensen e per avere maggior appiglio per issarsi e spingersi dentro di lui.

“O Dio, Jensen….io…io sto ….per….” ansimò quasi senza fiato Jared.

“Anch’io….anch’io…non fermarti…non fermarti!!” gli fece eco Jensen, che con un ultimo slancio di eccitazione, gli ancorò le gambe dietro la schiena, costringendo il giovane quasi a cadergli addosso. “Oddio…sì!!” esclamò estasiato il biondo, quando quell’unione tra di loro divenne quasi impercettibile tanto era profonda, tanto erano uniti.

“Sì…sì….sì!!” iniziò a ripete Jared, rendendo i suoi movimenti più scattosi e sempre meno ritmici. E Jensen gli fece immediatamente eco, perdendo ogni lucidità e lasciandosi cullare dal piacere più esaltante, soprattutto quando una mano di Jared raggiunse la sua virilità e iniziò a massaggiarla a ritmo delle sue spinte.

Un grido strozzato riecheggiò , stremato e appagato, nella stanza quando l’orgasmo li raggiunse, forte e potente e sconvolgente, lasciandoli stretti l’uno sull’altro, incapaci di un qualsiasi movimento. Incapaci di paragonare una simile esperienza con qualcosa che magari potevano aver vissuto.

E quando Jared, lentamente abbandonò il corpo di Jensen, il biondo non ci pensò due volte a trattenerselo vicino, impedendogli di allontanarsi da lui.

“Non azzardarti ad andare via da me!” lo minacciò abbracciandolo.

“Non ci penso nemmeno!” lo rassicurò Jared, che si spostò solo quel tanto che servì per recuperare il lenzuolo che era finito accartocciato ai loro piedi, così da poter coprire entrambi. “Non ti libererai così facilmente di me!”

“Ok!” convenne Jensen. “Ok!” ripetè più tranquillo sentendo Jared che gli sdraiava di nuovo vicino.

   
 
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