Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: EffyLou    25/09/2017    3 recensioni
IN PAUSA - aggiornerò quando avrò alcuni capitoli pronti!
Las Vegas pullula di creature sovrannaturali e mostri.
Phoebe Montgomery ha ventitré anni e lavora come barista al casinò dell'hotel Mirage, sulla Strip. È una ragazza socievole, spigliata, c'è solo un problema: è schizofrenica. O almeno così crede di essere. Fin da bambina, si imbottisce di pastiglie per allucinazioni pur di non vedere mostri e creature spaventose che, dodici anni prima, uccisero suo fratello in un vicolo.
Esseri che la guardano come se fosse oro, che la inseguono, la braccano, la aggrediscono, solo se lei non prende la pastiglie. Devono essere allucinazioni per forza.
Tuttavia, Phoebe Montgomery è una cosiddetta Esper con il dono della chiaroveggenza.
Grazie al fortunato incontro con Damon Darden, la ragazza entrerà nell'Ordine degli Esper, organizzazione sottoposta al Vaticano che lavora per studiare e comprendere mostri e creature, e per mantenere in equilibrio quel mondo fatto di due realtà sovrapposte che mai devono incontrarsi.
È un mondo insidioso. Non si deve abbassare la guardia per nessun motivo.
Chi perde la concentrazione, chi si lascia corrompere, chi guarda in faccia il Male...
Cade.
---
La storia tratta della percezione extrasensoriale.
Genere: Dark, Horror, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Esper'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo quinto.
Professor Xavier


 
Il giorno dopo il suo arrivo, Damon le fece fare un giro completo per la struttura, presentandole i pochi Esper presenti al momento. Le spiegò che, siccome non vivevano lì, capitava spesso di non trovarli – nonostante fosse un punto di ritrovo. Spesso qualcuno non si faceva vedere per mesi.
Inoltre la informò che, al contrario di quanto ci si potesse aspettare, i Saggi non volevano conoscere i nuovi arrivati per evitare di avere premonizioni su di loro od offuscare il loro giudizio. Ma le disse anche che, dopo il completamento degli allenamenti, si sarebbero tenute tre prove d’esame per verificare il lavoro svolto e una missione per consolidare la loro presenza come Esper nell’Ordine e farsi conoscere dagli altri. In questo modo sarebbe stato possibile trovare un “partner” di lavoro, o più di uno. Farsi pubblicità, insomma. Anche se succedeva quasi sempre che si sceglievano come partner i compagni d’addestramento. Di solito i chiaroveggenti si accompagnavano ai telepati, ma non era una regola e inoltre era a questi ultimi che serviva la presenza di un partner, non ai chiaroveggenti – che potevano stare anche soli. Come Damon.
Damon collaborava sporadicamente con qualcuno dell’Ordine, essendo un chiaroveggente ben addestrato, era un indipendente.
La accompagnò a recuperare le sue cose da casa e insistette per entrare, non fidandosi.
 
E infine arrivò il giorno dell’addestramento.
Damon le aveva dato appuntamento alle sei e trenta del mattino al giardino interno. In realtà era un’enorme balconata con il tappeto d’erba sintetica, muretti, torrette, merlettature e qualche attrezzo di legno per l’allenamento.
Il cielo era ancora grigio, l’aria calda sulla pelle.
Phoebe si era lavata, aveva messo pantacollant grigi e una canotta nera due volte la sua taglia, aveva fatto colazione con fette biscottate e miele e spremuta d’arancia. Non male. Aveva ancora l’impressione di stare in un hotel, un bed and breakfast. Se non addirittura in un film o un reality show a sua totale insaputa. Non era normale tutta quella situazione.

Nello spiazzo c’era già un ragazzo. All’incirca doveva avere la stessa età di Phoebe. Era alto, probabilmente raggiungeva il metro e novanta, i capelli castani ordinati. Fumava una sigaretta e non sembrava essersi accorto della presenza di Phoebe. Aveva occhi grandi, di un blu torbido simile al mare in tempesta, il naso all’insù e la bocca carnosa. Aveva un fascino cupo, quasi pericoloso, anche se il suo sguardo attento e curioso cozzava con quella sua aria da cattivo ragazzo.
«Anche tu qui per l’allenamento, eh.» se ne uscì, facendola sussultare. Le scoccò un’occhiata indecifrabile, ma Phoebe colse una sfumatura di divertimento.
«A quanto pare.»
«Dunque sei tu quella che si fa la doccia alle due di notte e puntualmente mette musica orribile mentre si lava.»
La ragazza spalancò la bocca. «E tu come…»
«Non è una cosa che so perché sono un Esper, ma perché la parete della mia camera e quella del tuo bagno… è la stessa. Ed è una tragedia.»
«Fantastico, anche il vicino di casa stronzo.» borbottò, incrociando le braccia al petto.
Lui sorrise appena, ispirando un’ultima boccata dalla sigaretta e spegnendola contro una parete. Poi lanciò il mozzicone giù dalla balconata.
«Mi chiamo Bill.» le disse, senza trasporto.
«Io sono Phoebe.»
«Lo so. – abbozzò un ghigno. – Sono un telepate.»
«Praticamente sai già tutto di me.»
«No. Mi arrivano pensieri e sensazioni frammentate, non sono mica allenato.»
«È da poco che sei qui.» constatò Phoebe, lanciando un’occhiata all’orologio da polso del ragazzo per controllare l’ora. Damon stava tardando.
«Sì, diciamo di sì. Mio padre lavora qui. Di sotto, al centro di ricerca. Lui è un Menomato, sai. I giornali lo diedero per morto cinque anni fa, invece era qui. È un biologo molecolare. Anche io pensavo fosse morto, poi la telepatia si è scatenata e mi hanno trovato.»
«Perché me lo stai dicendo?»
«Per parlare, sembri un pesce fuor d’acqua. E poi è vero che parlare con gli sconosciuti è più facile. – rispose semplicemente. – Tu non sei di queste parti. Quindi da dove vieni?»
«Indovina, professor Xavier.»
Bill sfarfallò le ciglia, languidamente. «Dal Paradiso.»
Phoebe scoppiò a ridere, facendolo sorridere. «Oh, ma dai! Sono sicura che puoi fare meglio di così!»
«Di solito non ne ho bisogno.»
«Sento vibrazioni vagamente sessuali, ragazzi, finitela.» esclamò Damon scoppiando a ridere.
I due si voltarono nella direzione da cui lui stava arrivando, entrambi con le sopracciglia aggrottate.
Nessun tipo di imbarazzo. Stranamente.
Anche Bill scoppiò a ridere, Phoebe notò che aveva le fossette e sembrava un bambino quando sorrideva.
«Sei inopportuno! E poi l’hai vista? Sembra un elfo.»
«Ehi! Io non--»
Damon le piantò una mano sulla testa facendole emettere un grugnito di disapprovazione.
«In quanto istruttore, ho la libertà di scegliere chi seguire per l’allenamento fisico. – cominciò a spiegare. – Io ho scelto voi due. Tu, spilungone, perché da te posso cavare un bel ragno dal buco, con il fisico che ti ritrovi. E tu, bambina, perché hai bisogno davvero di qualcuno come me che ti insegni qualcosa e ti alleni a dovere.»
Phoebe boccheggiò, la sua vena maliziosa fece il resto. I pensieri corsero in antri oscuri, l’immaginazione galoppò verso scene piuttosto spinte.
Damon sembrò incalzarla con lo sguardo, inarcando le sopracciglia: la ragazzina era stranamente rimasta senza parole. La sua lingua tagliente messa a tacere.
Bill, al contrario, fece scattare la testa verso di lei per guardarla con una strana smorfia di stupore sul viso.
Il cacciatore tolse la mano dalla testa di Phoebe. «Oggi addestramento all’aria aperta. Ma non vi ci abituate. Stacchiamo all’ora di pranzo, un’ora e mezza di riposa dopo il pasto, e poi andiamo a sparare.»
 
 

Damon fece sudare loro anche le lacrime di disperazione per quell’allenamento sfiancante.
Il riscaldamento, corsa lungo il perimetro del balcone, salto della corda, arrampicata sulle pareti. Non si sarebbe fermato con loro per il pranzo, sarebbe tornato solo nel pomeriggio. Anche lui voleva riposare, aveva detto loro che quella notte avrebbe avuto il turno di lavoro.
La sala da pranzo non era grande come Phoebe si aspettava. Era stretta e lunga, con dieci tavoli da sei persone. Ai lati della sala, sotto i finestroni di vetro colorato, c’erano lunghi tavoli imbanditi a buffet. Dal soffitto scendevano tre grossi candelabri in argento e cristallo.
Bill e Phoebe avevano stretto il tacito accordo di restare insieme. Si sedettero vicini durante il pranzo e mangiarono in silenzio la loro frittata con le zucchine. Ma si vedeva che il ragazzo aveva qualcosa che doveva assolutamente dirle.
«Cos’era quella roba di prima?» se ne uscì a bassa voce.
«A cosa ti riferisci di preciso? Se devi sfottermi per le mie prestazioni atletiche, astieniti.»
«Lo sai a cosa mi riferisco. Quella fiera del porno nella tua testa mentre Damon diceva che ti avrebbe addestrato a dovere.»
Stranamente non si sentì affatto in imbarazzo. Per un qualche motivo, sentiva che con Bill non si sarebbe dovuta vergognare di niente. Avevano subito preso confidenza e si erano presi bene. E poi non aveva senso avere segreti con lui, era un telepate. Gli piaceva quella schiettezza, quello scambio di battute senza esclusioni di colpi.
Bill non era allenato, non poteva leggere la mente delle persone di continuo: gli arrivavano pensieri, immagini e sensazioni frammentate, soprattutto quando risuonavano forte e chiaro nella mente del suo interlocutore. Non c’era da stupirsi se certe immagini gli fossero arrivate come se le stesse guardando dal vivo
«Così impari a infilarti nella mia testa. Te lo sei goduto?»
Bill sbuffò un sorriso. «Erano porno scadenti. Non farebbero alzare l’asta nemmeno ad uno che non fotte da anni.»
«E tu cosa sei, una specie di giudice dell’Accademy che assegna Oscar al miglior porno dell’anno?»
I suoi occhi blu brillarono di divertimento, le parvero quasi elettrici. «Ti immagini una cosa del genere? Le nomination, il miglior attore, la miglior sceneggiatura…»
Phoebe scoppiò a ridere, lui restò a guardarla per un momento mordendosi l’interno della guancia.
«Senti un po’, Nostradamus. – la incalzò. – Hai altri porno da girare oppure non hai niente da fare?»
Lei gli scoccò un’occhiata diffidente. «Che vuoi?»
«Non farti idee strane, non sei il mio tipo neanche lontanamente. Ma abbiamo un’ora e mezza, e la biblioteca a disposizione. Non so tu, ma io non ci sto capendo un cazzo di questo posto, ti va se andiamo a fare un paio d’indagini su vecchi tomi impolverati?»
 
* * * * 
 
Diario di Phoebe M.
Appunti importanti sugli Esper – raccolti nella biblioteca.


Gli Esper (i sensitivi) sono una specie dell'Umanità uguale al resto del mondo per aspetto. Tuttavia si discostano dal resto della popolazione umana per le loro capacità mentali e per la diversa struttura del loro DNA.
Nel corso del tempo, dall’australopiteco all’homo sapiens, il DNA ha subìto il corso dell'evoluzione. Gli Esper sono gli unici ad aver mantenuto alcune facoltà cognitive primordiali, mai evolute: maggiore utilizzo del cervello (norma: 10%; Esper: 30%), sviluppo delle percezioni extrasensoriali (settimo senso), sviluppo dell'istinto (sesto senso). L'uomo primitivo riconosceva i cosiddetti mostri, aveva una percezione molto più concreta dei diversi strati di realtà. Caratteristiche che nel corso dell'evoluzione sono andate perse e poi completamente annullate dalla tecnologia che, invece, ha reso l'umanità sempre più cinica e indifferente, sempre più priva di empatia ed emozioni.
Gli Esper andarono a diminuire col corso dell'evoluzione: se prima era l'intera specie umana, ora sono solo il 3% della popolazione. Da sempre sono organizzati in modo da proteggere i più deboli, e con l'aiuto di chi si evolveva sviluppavano armi e tecnologie all'avanguardia per combattere i mostri.
Gli Esper sono portati per la spiritualità e lo sviluppo dei sensi ancestrali; i "Menomati" per la razionalità e la tecnologia. Le due specie collaborano attivamente.
 
CAPACITA’ E PREGI DEGLI ESPER
- Percezione extra-sensoriale (ESP)
- Istinto sviluppato
- Profonda spiritualità ed empatia
- Accesso più semplice alle dinamiche dell'inconscio
Con interventi e allenamenti:
- Abilità fisiche sovrumane
- Amplificazione dei cinque sensi
 
DIFETTI DEGLI ESPER
- Se non opportunamente guidati, possono autoconvincersi di essere schizofrenici
- Incapacità a interagire con la tecnologia
- Poco innovativi
- Poco razionali
- Istintivi e irrequieti
- Incapaci di non formare un "branco"
 
CATEGORIE
Gli Esper si dividono in diverse categorie a seconda della percezione extra-sensoriale (ESP) sviluppata.
Tuttavia, nessun Esper ha più di un ESP sviluppato. Un preveggente non potrà essere come un chiaroveggente e così via.

1.Preveggenti (precognizione): coloro che hanno una visione del futuro a breve o a lungo termine. Può manifestarsi in modi diversi:
- Indovinare tutti i cammini del futuro possibili
- Vedere le conseguenze delle decisioni delle persone nel momento in cui esse le prendono
Si sviluppa negli individui particolarmente sensibili. Comincia a manifestarsi con sogni premonitori e frequenti deja-vu.
I preveggenti vengono usati come campanelli d'allarme ma possono essere dei buoni combattenti. Tuttavia non Cacciatori: al contrario dei fratelli chiaroveggenti, non vedono il reale aspetto dei mostri e non riescono ad individuarli. Se vogliono combattere, devono essere accompagnati da un chiaroveggente.
 
2. Paragnosti (retrocognizione): coloro che possono vedere eventi, persone, luoghi, lontani nello spazio e nel tempo, attingendo alla memoria collettiva (o universale) del Mondo collegandosi attraverso canali di trasmissione sconosciuti. Può essere attivata solo toccando un oggetto, recandosi in un ambiente, guardando o ascoltando qualcosa di particolare.
Non si sa in quali individui si sviluppi, si ipotizza nei rari casi di reincarnazione.
I paragnosti vengono usati per conoscere le reali dinamiche dietro eventi controversi del passato ma soprattutto per ritrovare persone scomparse: in questi casi il paragnosta, toccando un oggetto di proprietà della persona (oppure ascoltando o guardando suoi video ecc), accede alla quarta dimensione e segue la "linea mondiale" dell'oggetto induttore fino ad arrivare al punto del passato in cui tale persona ha posseduto quell'oggetto, indicando con precisione quanto tempo è passato. Per scoprire poi la sua posizione attuale, il paragnosta ha bisogno dell'aiuto di un chiaroveggente.
 
3. Chiaroveggenti (chiaroveggenza): coloro che vedono cose non visibili naturalmente.  La chiaroveggenza può manifestarsi in diversi modi:
- Vedere il reale aspetto delle cose, e cose nascoste
- Capacità di conoscere eventi, luoghi e oggetti lontani nello spazio
Si sviluppa negli individui con una spiccata arguzia, curiosità, capaci di cercare e vedere "oltre" ogni persona, ogni gesto, ogni situazione.
I chiaroveggenti sono ottimi Cacciatori e combattenti, di solito sono quelli più inclini a sottoporsi ad estenuanti allenamenti fisici e interventi chirurgici per amplificare i propri sensi. Vengono spesso mandati in prima linea per combattere e sono stati coloro più studiati dai "Menomati" scettici (alla Società per la Ricerca Psichica).
Vengono soprannominati Nostradamus.
 
4. Telepati (telepatia): coloro che comunicano con la mente senza utilizzare altri sensi oppure strumenti.
Di solito i telepati cominciano ad entrare nella mente di chi desiderano attraverso il contatto visivo, ma man mano che prendono dimestichezza con questa percezione non ne avranno bisogno. Se un telepate è abbastanza potente, può persino riuscire a manipolare sogni, ricordi e percezioni di un individuo.
La telepatia si sviluppa negli individui con una spiccata empatia e abili ad interagire e comprendere le persone, infatti di solito sono stati grandi conoscitori del linguaggio del corpo e ottimi interpreti di sguardi, prima dello sviluppo dell’ESP.
I telepati sono ottimi combattenti e Cercatori, ma possono andare in missione e combattere solo se accompagnati da un chiaroveggente in quanto non posseggono il dono della Vista.
Per contrastare il potere di un telepate e schermare la propria mente, è necessario un massiccio allenamento che prende il nome tecnico di "abscondam" (nascondere in latino) oppure, in gergo, Nascondino in quanto si tratta di nascondere la propria mente. Bisogna innanzitutto riconoscere quando un telepate invade i confini, poi saperlo rinchiudere e tenere lontano da pensieri e ricordi, è necessario anche saper - di tanto in tanto - controllare che il proprio inconscio non sia stato violato, attraverso la meditazione. Nonostante gli allenamenti, i più abili telepati riusciranno ad eludere ogni nascondiglio.
 
I SOLITARI
I Solitari sono gli Esper che non fanno parte dell'Ordine. Solitamente perché non riconoscono ancora i loro poteri e vengono scambiati per schizofrenici. Ogni mese i più potenti chiaroveggenti si applicano per rintracciare gli Esper Solitari e in difficoltà della loro zona di presidio.
I Solitari che rimangono tali non hanno vita lunga: il DNA primordiale degli Esper impedisce loro di sopravvivere da soli troppo a lungo, andranno sempre in cerca di un gruppo a cui appartenere.
A causa della loro vulnerabilità sono prede facili per i Mostri e Bracconieri (come Michael Bane).
 
Post Scriptum:
Sto ancora cercando di capire i vari ruoli: Cacciatore, Cercatore, ecc.
Oggi con Bill ci siamo limitati, a causa del poco tempo e la mole di libri in biblioteca, a cercare qualcosa su noi Esper e cavare un ragno dal buco.
Che in questo posto nessuno ti spiega un cazzo.


 
__________________________________________________


ANGOLO AUTRICE
Ed eccolo, il new capitolino! Di fatto è molto molto breve, ma mi serviva per introdurre Bill e il Diario di Phoebe.

Allora, che ne dite? La questione Esper è chiara? Più avanti spiegherò anche dell'Ordine, dei mostri, e di qualsiasi altra cosa sarà necessario parlare per fare chiarezza!
Scrivetemi se vi va, e grazie a tutti che seguite questa mirabolante storiella (?) e sopportate i deliri di una povera autrice hahahah
Avviso che d'ora in avanti gli aggiornamenti saranno irregolari. Fino ad ora ho sempre aggiornato una volta alla settimana, di lunedì, ma questo non mi farà più possibile perciò aggiornerò quando potrò, mi spiace ç_ç
Nel frattempi vi faccio spam, e vi invito a sbirciare sul mio profilo le altre due storie, di genere Storico. Ovviamente se vi va e vi piace il genere, questo è chiaro! Qualsiasi cosa potete mandarmi un messaggio privato, tanto la leggerò la posta, oppure seguirmi su Wattpad - se volete ♥
Alla prossima ♥♥
   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: EffyLou