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Autore: clarisss95    29/09/2017    3 recensioni
Missing moments sui malec della serie tv.
Il rating è verde, ma può variare nel corso dei capitoli.
1) 2x15 - Dormi insieme a me.
2) 2x20 - Come superare un litigio: a novel by Alec Lightwood.
3) 1x13 - Sentimenti che vanno, sentimenti che vengono.
4) 2x05 - Dolore.
5) 2x12 - Cosa accadde a Tokyo.
6) 2x07 - Occhi di gatto.
7) 2x06 - Il primo appuntamento.
8) 2x10 - Il filo rosso.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Occhi di gatto. 


 
Questo capitolo riprende la
fine della 2x07 più alcune
scene rivelate nella 2x18. 
Il rating è rosso.





Magnus si trovava a casa, quando qualcuno bussò alla sua porta. Si stranì. Che fosse Trace? 
Non aveva idea che si trattasse di un Alexander che chiedeva dove fosse il suo parabatai, togliendosi la giacca e guardandosi intorno. 
Dopo la notte di Tokyo aveva notato che il suo shadowhunter cercava sempre di trovare un istante libero per andare a trovarlo, aveva constatato che lo baciava molto più spesso, incurante degli altri, e di questo ne era contento. Pensava che Alec avrebbe avuto imbarazzo nel farsi vedere, e lui in tal modo avrebbe potuto stuzzicarlo - amava stuzzicare lo shadowhunter - ma il fatto che quella vicenda li avesse uniti ancor di più lo rendeva felice.
Non dovette stupirsi quando Alec si avventò sulle sue labbra, guardandolo con disperazione, perché era la sola cosa che voleva. Magnus non poteva sapere che era la prima volta che lo shadowhunter si trovava a desiderare così fortemente qualcuno. Aveva bisogno di lui.
- Ehi... questo per cosa è? - domandò Magnus, guardandolo stupito: - Voglio dire, non che mi lamenti, ma... - si accorse di avere il fiatone, quando il ragazzo più alto, di fronte a lui, con la più semplice tranquillità disse: - Ho solo pensato che, sai....potremmo fare il passo successivo. 
Aveva puntato lo sguardo sulle sue labbra. 
E' davvero sicuro di questo? 
- Il sesso... 
- Si.
Magnus portò le mani lungo le sue spalle, poi abbassò lo sguardo un istante. Vedere Alec così deciso a fare ciò che voleva lo rendeva alquanto spaesato e gli faceva al contempo piacere, ma i problemi erano fin troppi....
- Alexander... - incominciò - Forse avrò esperienza, ma... - notò la sicurezza del suo interlocutore vacillare dopo quella frase - E' raro che io provi qualcosa di simile per qualcuno e...temo che quando....
Le mani del ragazzo erano già andate via dal suo corpo, e lo stregone gli diede le spalle. Non voleva fargli male, ma era meglio mettere in chiaro alcuni punti. - ...che se affrettiamo le cose... - continuò, e poi si voltò, quando gli fu un po' più distante: - Potrei perderti.
Evidentemente Alec non era del suo stesso parere dato che: - Cosa? - domandò - Perché pensi una cosa simile?
Magnus sospirò: - Ascolta...non sei l'unico a sentirsi vulnerabile.
- Magnus... - disse lo shadowhunter, avvicinandosi a lui - Non hai nulla di cui preoccuparti - lo rassicurò - Lo voglio - gli disse  baciandolo.
Senza indugiare, trascinò il più grande dentro la stanza, le loro labbra si toccavano e si staccavano, Alec si allontanò solo per chiudere la porta alle loro spalle, mentre Magnus gli accarezzava le spalle per portarlo più vicino. Si udiva solo il rumore delle loro bocche che entravano in contatto. 
Alec fece un saltello, cercando di togliersi le scarpe, e lo stregone si mise a ridere, imbarazzato ed appagato nel medesimo istante. Allora il più alto toccò il suo corpo ancora coperto dalla maglia e sorridendo gli diede due baci leggeri sul labbro superiore , mentre l'altro si staccò di poco dal suo viso ma solo per consentirgli di togliere la maglietta.
Magnus lo aveva già visto a petto nudo. Bello da togliere il fiato. Nonostante non amasse gli uomini con il petto ricoperto di peli, lo stregone, in quel petto sconvolgente che si trovava davanti, pensò che avrebbe voluto lambire fino all'ultima porzione di pelle ricoperta. 
Lo shadowhunter gli si avvicinò nuovamente, ricercando un contatto per poi togliergli la giacca. Magnus sentì le sue dita toccarlo appena lungo le braccia, timido e inesperto, e intuì anche trascinarlo all'indietro verso il letto.  Quando Alec si tolse definitivamente le scarpe i due si respirarono a vicenda, restando vicini, entrambi  affannati: quello di Alec era però il più pesante. 
Magnus gli afferrò i lati della sua testa e lo trascinò a letto stando sopra di lui. Che bellezza, pensò lo stregone. Avere Alec sotto di lui....era una cosa che si era spesso immaginato, ma non poteva sapere che sarebbe stato reale. E quella posizione era così comoda.....
- E' stato grazioso - gli disse allora, guardandolo con occhi luminescenti.
- Shadowhunters... - fece l'altro con la voce roca, come se fosse più chiaro. Magnus alzò un sopracciglio, prima che Alec lo attirasse a sé per coinvolgerlo in nuovi baci che sapevano di eccitazione, passione, voglia, amore...
Lo shadowhunter portò le mani ad alzare la maglietta dello stregone, mentre questi accennava una spinta che lo fece sospirare di piacere. Magnus nel sentirlo aveva esultato internamente. Avrebbe certo voluto fargli provare più di quel semplice sospiro. Approfondì dunque il bacio, portando una mano alla guancia  per tenerlo più vicino, ma quando avvertì la mano di Alec accarezzarlo mentre cercava di togliergli la maglia avvertì uno scatto improvviso, e fu costretto ad alzarsi da quel corpo che tanto bramava. Non ora, per Lilith. 
Diede le spalle al suo ragazzo, sistemandosi la maglietta. Sapeva che ogni volta qualcosa doveva pur andargli male, era troppo semplice altrimenti. C'era quel dannato particolare che gli impediva di godersi il momento migliore con il ragazzo che gli piaceva....come l'avrebbe presa, Alec? 
Magnus scosse la testa, tenendo gli occhi chiusi e portandosi una mano lungo il naso. Doveva riflettere....
- Ho fatto qualcosa di sbagliato? - sentì la voce di Alexander.
- Niente del genere... - lo tranquillizzò.
L'altro si mosse, sistemandosi probabilmente sul letto: - Non vuoi? - la voce aveva avuto un leggero calo. Forse era....triste?
- No...- lo stregone si corresse - Volevo dire si, certo che voglio... - certo che ti voglio. 
- Magnus...che succede? - Alec era davvero preoccupato.
Fu a quel punto che lo stregone prese una decisione. Emise un sospiro, prima di parlare e svelarsi completamente: - E' che... a volte perdo il controllo.
Mostrò al ragazzo che aveva di fronte i suoi occhi. Il suo marchio, degli occhi da gatto, gialli con le pupille nere verticali. Si vergognò tantissimo, nel farsi vedere. Probabilmente se ne andrà, aveva pensato. 
Ma l'altro ragazzo - che non faceva altro che stupirlo da quando si erano conosciuti - lo fece nuovamente, sorridendo, forse accennando il più bel sorriso che lo stregone gli avesse mai visto fare: - Magnus - disse per prima cosa, poi si leccò le labbra, e questo passaggio non fu perso di vista dallo stregone, le cui fondamenta interiori gridavano di gioia e si tramutavano in farfalle svolazzanti. Patetico gli disse una vocina nella mente. Perché aveva la voce di Camille? Decise di non prestargli attenzione, mentre Alec continuava a sorprenderlo: - Sono bellissimi. - Gli aveva toccato il volto, mentre lo diceva, guardando i suoi occhi di gatto. - Tu sei bellissimo.
Magnus si rasserenò, con un luccichio negli occhi gli fece un sorriso e gli prese la mano che toccava la sua faccia. Quel ragazzo non si era spaventato, né l'aveva guardato come se gli facesse pena, al contrario l'aveva guardato come se fosse l'unica cosa al mondo, come se non gli importasse di quel marchio, costretto a viverci anche lui dato che erano insieme in questa relazione. Alec, forse inconsapevolmente, gli stava dicendo che non gli importava, e che sarebbe rimasto comunque.


Gli occhi di gatto non erano ancora spariti, quando con tutta la calma del mondo, e osservandolo in quei bulbi che erano suoi, Alec gli poggiò un bacio in fronte. Magnus non ricordava neppure quando gli era stato dato un bacio in quel modo. Probabilmente mai. Il ragazzo che aveva di fronte non sembrava intimorito, mentre continuava a guardarlo negli occhi e lo coinvolgeva in un nuovo e lento bacio. 
Dapprima le sue labbra si posarono su quelle superiori dell'altro, le toccarono due volte, e poi scese al labbro inferiore ripetendo il medesimo movimento. Poi portò la sua bocca su quella dello stregone, accarezzandola leggermente e soffermandosi a racchiuderla tutta. Infine toccò alla lingua, muovere dei passi esperti che già conosceva, e quando s'incontrò con quella di Magnus cercò di assaporare ogni minima sezione che ancora non aveva avuto il piacere di gustare. Alec gli racchiuse il volto con entrambe la mani, senza volersi staccare da quel contatto che gli faceva venire i brividi, non curante del rivolo di saliva che aveva preso ad uscirgli mentre continuava quell'intreccio. 
Senza dirsi niente, ma staccandosi quanto serviva per riprendere aria, lo shadowhunter se lo attirò addosso, riprendendo le posizioni iniziali. Magnus aveva ancora quegli occhi che Alec pensava fossero stupendi e aveva preso a baciargli il volto, ma il ragazzo lo voleva su di se, sulla sua bocca, dove sentiva la necessità, dove ne aveva bisogno. E quando le loro bocche si incontrarono nuovamente poté respirare felice e affannosamente. 
Ebbe uno spasmo di piacere quando Magnus si mosse su di lui, dando vita ad una nuova spinta. Sospirò lungo il bacio, portando le mani lungo la schiena per togliere, finalmente, quella maglia, rivelando il petto del suo fidanzato che toccò immediatamente, facendo scivolare le mani dapprima sulle spalle, lungo i capezzoli e la pancia priva di ombelico.
- Sei bellissimo - ripeté le parole, abbassandosi a baciargli quella pelle ambrata. Il corpo di Magnus sapeva di sandalo, come lui, del resto, che a furia di stare a contatto con il suo stregone ne aveva preso  l'odore.
Interruppe la frequenza dei baci quando Magnus diede un'altra spinta, facendo incontrare i loro bacini. Alec deglutì, affannato, portandosi il volto su di se per baciarlo con una foga estenuante. Sentiva Magnus, tra le sue gambe, eccitato quanto lui.
Lo stregone passò le mani lungo il suo petto e scese fino ad arrivare ai pantaloni, dov'era evidente una leggera sporgenza. Alec non se ne vergognò, anzi, si beò di quel tocco leggero: le mani leggiadre di Magnus che si muovevano e abbassavano caute la cerniera e poi lo spogliarono dei pantaloni.  - Tutto okay? - si premurò di domandargli. 
Il ragazzo annuì anche troppo frettolosamente, al che l'altro ridacchiò infilando la mano nei boxer per farli scendere piano. Vennero tolti grazie anche all'aiuto di Alec, che aveva mosso le gambe facendoli scivolare via. 
Lo shadowhunter si trovava così di fronte a Magnus nudo. 
Annaspò, guardando quest ultimo osservarlo, bramoso, desideroso di immergersi dentro la sua pelle, dentro di lui, per essere così carne nella sua carne. Alec gli portò una mano sul volto, per riportare l'attenzione su di lui. Gli imbarazzava essere guardato, anche se oltre l'imbarazzo ci stava anche quella sensazione là che era del tutto....inaspettata. 
- Lo devo dire, Alexander - disse Magnus, scendendo a baciargli il collo - Sei perfettamente proporzionato.
Alec ridacchiò imbarazzato: - Magnus...potresti fare il serio in questo momento? Mi sto vergognando come un ladro.
Lo stregone gli scrutò il volto: - E perché mai? Sei la cosa più bella che i miei occhi abbiano mai visto. Non preoccuparti. 
Dette queste parole gli accarezzò l'erezione che chiedeva di ricevere attenzioni. 
Alec non era ancora abituato a sentire delle mani che non fossero le sue a contatto con il suo essere, ma dal giorno che erano stati a Tokyo non faceva altro che pensare a quella esperienza, desiderava le mani di Magnus e anche qualcos'altro sempre più a fondo, avrebbe volentieri sperimentato ogni genere di cosa per Magnus. Lo amava. Ma era ancora presto, secondo lui, rivelare quelle cose. Magari lo stregone lo avrebbe preso per pazzo o per un bambino che si affezionava subito alle cose, ma non era affatto così. Al momento opportuno Alec gli e lo avrebbe gridato, di amarlo alla follia, e che Magnus era tutto ciò che lui voleva. Perché era veramente così. 
Venne con un gemito più forte degli altri, quasi gridando il nome del suo ragazzo, che con uno schiocco di dita fece apparire dei fazzoletti per pulire la sua pancia e la mano con la quale aveva fatto quel lavoro.
- Magnus... - mormorò Alec, e si stupì a sentire la sua voce così graffiata e roca - ...posso....posso spogliarti? - mormorò, alle prime armi. 
Dopotutto non c'era bisogno di nascondersi, entrambi sapevano che era la prima volta per il giovane, non sapeva come comportarsi, ma voleva vedere il suo ragazzo totalmente. 
Non appena lo stregone acconsentì, Alec prese a togliergli i jeans, inceppando nella cerniera fino a quando sentì le mani dell'altro tenere le sue e abbassarle insieme: - Calma, Alexander... non c'è fretta  - gli diceva all'orecchio. 
Lo shadowhunter espirò, prima di togliere definitivamente pantaloni e boxer insieme. Si trovò a contatto con un qualcosa di nuovo e ne rimase sbalordito dalle sue dimensioni. Rimase a fissarlo qualche istante di più, perché poi lo stregone ridacchiò: - Alec, sono quassù - Alec annuì riportando lo sguardo su di lui. 
Il più giovane fece una domanda e solo dopo che la pose gli sembrò stupida: - Come ci...?
- O, non preoccuparti, Alexander. Devi solo stenderti. E ti ricordo che se non vuoi possiamo solo....
- No - lo fermò subito il ragazzo - Lo voglio. Lo voglio. Davvero. 
Lo stregone lo accarezzò. Gli occhi gli erano tornati normali: - Non mentirò dicendoti che non farà male. E' la prima volta, dopotutto.... e se ti senti più sicuro potresti essere tu a far-
- No - ribadì Alec - Voglio farlo adesso. E voglio che sia tu a... insomma, hai capito - disse svelto. 
Magnus deglutì e si avvicinò a lui, baciandolo. Si sdraiarono legati l'uno all'altro, fino a quando Alec non si ritrovò con la pancia schiacciata sul letto e Magnus che torreggiava su di lui. Non lo poteva vedere, ma poteva sentire il tocco. L'indice che si era infilato al suo interno. Represse un urlo, stringendo forte uno dei tanti cuscini che si trovavano sul letto. Le prime spinte di quel dito furono atroci, era sul punto di lacrimare ma non lo fece. Poteva resistere. Quando lo stregone inserì il secondo dito era ancora stretto, ma si abituò in qualche minuto a quella sensazione. Più imbarazzante invece fu l'entrata in scena del terzo dito: Alec lanciò un urlo più di piacere che di fastidio, abituandosi a quelle presenze dentro di sè. Quando le dita vennero sfilate gli uscì dalla bocca un gemito incurante, ma si rese conto che stava per subentrare qualcos'altro. 
Alec pensò di star morendo quando Magnus gli sfiorò il didietro con la sua erezione, strusciandosi semplicemente. Si mosse un paio di volte in quella posizione, prima di decidersi. Lo stregone aveva portato una mano lungo un gluteo e lo stringeva, quasi per confortarlo. 
Prima che entrasse dentro di sé avvertì il rumore di una bustina che veniva strappata, la punta lungo la sua entrata, poi piano avvertì tutta la lunghezza e trattenne il respiro. 
Adesso Magnus era dentro di lui, e con una mano gli accarezzava la schiena, mentre con l'altra raggiungeva una mano per stringerla. - Mi muovo quando vuoi tu - disse lo stregone. Aveva la voce affannata, era evidente che si stava trattenendo. 
- Vai - disse semplicemente lo shadowhunter.
E fu allora che Magnus si mosse, una spinta cauta. Alec inarcò la schiena, urlando dal dolore. Faceva male, dannazione.
Magnus diede un'altra spinta, sempre lenta, e vi fu un altro nuovo urlo. 
Gli urli durarono ancora per altre spinte, fino a quando lo stregone non colpì un punto particolare che fece gemere il ragazzo che stava sotto di lui. Alec gli aveva anche lasciato la mano - Fallo ancora - gli ordinò, e Magnus non se lo sarebbe mai lasciato ripetere, continuando le spinte in quel punto e aumentandone gradualmente la velocità.
Fu un'esplosione di colori e suoni, che il più anziano non aveva mai provato con nessuno. 
Fu una sensazione uguale per lo shadowhunter, che chiuse gli occhi assaporando quel piacere arrivare. 
Le spinte diminuirono di frequenza e Magnus sentì qualcosa dentro di se scoppiare, fu così che venne all'interno di Alec. 
Quando il respiro di entrambi riprese ad essere normale, Magnus uscì dal suo corpo e si posizionò di fronte all'altro, che teneva ancora gli occhi chiusi.
- Tutto bene? - gli domandò. La premura nella sua voce.
Alec aprì gli occhi e lo abbagliò della sua nuova luce: - Mai stato meglio. 
Lo shadowhunter si mise supino e lo baciò delicatamente, prima di tirare su le coperte. 
- Nessun rimorso? - domandò Magnus.
- Non avrò mai dei rimorsi su di te. Ad eccezione del fatto di quella volta che sono rimasto a dormire sul divano.... 
- Non volevi rimanere da me? - domandò lo stregone, curioso.
- Avrei dovuto accettare le tue avances da prima..... - sospirò Alec. 
L'altro ridacchiò: - Faresti meglio a dormire adesso, shadowhunter. Sai, non vorrei che qualche stregone ti saltasse addosso....
Il ragazzo si voltò verso di lui, sorridendo: - C'è solo uno stregone di cui mi importa. E, sai, mi ha fatto suo qualche minuto fa  - disse, sistemandosi meglio nel letto - E, per giunta, sono parecchio stanco e indolenzito - fece, dandogli un bacio sulla fronte - Quindi si, direi che è meglio dormire...
Dopo aver sentito il suono della risata, entrambi si addormentarono stretti tra loro, felici e contenti come forse non lo erano mai stati.



I vestiti erano sparsi sulla moquette quando Magnus si risvegliò ascoltando il rumore del respiro del ragazzo che gli stava accanto. Decise di avvicinarsi al suo fianco poggiandogli una mano sul torace coperto.
Era strano. Strano in senso buono. 
Nonostante la sua mente cercasse in tutti i modi di fargli installare il pensiero del non affezionarti perché poi rimarrai solo comunque, il sentimento che provava per quel ragazzo non aveva eguali, era più forte, più potente, più grande di ogni altra cosa al mondo. E, infondo, nemmeno gli dispiaceva così. Nei secoli di vita aveva avuto delle storie e degli amori ma quello per Alec non aveva precedenti. Durante la notte che avevano passato insieme lo stregone l'aveva capito, che non era affatto come le precedenti volte. 
Chi l'avrebbe mai detto che uno shadowhunter gli avrebbe preso il cuore?
Il respiro di Alec si fece più pesante e Magnus lo osservò mentre ad occhi chiusi il primo lo salutava: - Buongiorno - aveva detto. 
Notò la sua bellezza solo da quel minimo particolare: un risveglio, nel suo letto, loro due accanto, e un Alec tranquillo come non lo era mai stato.
- Buongiorno - gli disse in risposta.
Alec volse lo sguardo verso di lui dopo aver aperto gli occhi - Che ore sono?  Dovrei tornare all'Istituto - fece, allontanandosi da lui per sistemarsi su un fianco e guardarsi così occhi negli occhi.
Oh. - Oh - il verso che aveva detto nella sua mente gli uscì di fretta. 
Magnus, datti un contegno. Si tranquillizzò alle parole che il moro gli disse dopo qualche secondo: - Stavo scherzando. - Magnus scosse la testa e si appoggiò sul cuscino. Anche l'Alexander divertente è una scoperta. Il mattino gli fa quest'effetto, per caso? Si trovò a domandare nella sua mente, ma la voce di Alec lo ridestò, mentre ridacchiava: - Avevi davvero paura che me ne andassi?
- No - esclamò subito Magnus, toccandosi un orecchio.
Era una bugia. Aveva il terrore che Alec se ne sarebbe andato, e al momento lo voleva lì accanto, dov'era adesso, con lui. Ma non gli e l'avrebbe mai detto. Non in quel momento, per lo meno. 
Ma poi Alexander, che era ormai suo a tutti gli effetti, gli pose una domanda: - Di cosa hai paura? - lo guardava negli occhi. 
Lo stregone ci pensò un po' su, prima di dare una risposta: - Dei jeans macchiati con la candeggina.
- Avanti, Magnus - disse l'altro, girandosi nel letto per mettersi in posizione frontale. Magnus in questo modo poteva vederlo senza che lui se ne accorgesse. Bello. Incredibilmente, stupefacemente, splendidamente, eternamente.... - Sono serio. - Ancora la voce di Alec, che sembrava pensieroso - Tu sei uno stregone potente che vive da secoli...e sei immortale. Cosa ti spaventa?
Gli e lo disse voltandosi per guardarlo negli occhi. Di nuovo. 
Ora, nominare quel fastidiosissimo punto riguardante l'immortalità gli faceva male. E gli e ne avrebbe sempre fatto. Sapere lui stesso di non poter mai morire a meno che qualcuno  non ne avesse trovato il modo lo faceva stare male. Tutti sognavano l'immortalità, ma in fin dei conti quella aveva sempre un prezzo. Essere nato mezzo demone aveva i suoi difetti, uno dei quali consisteva nel vedere le persone amate morire. 
Deglutì prima di rispondere. - Il segreto per non avere paura è non avere niente da perdere. - notò Alec guardarlo come se non comprendesse. Tutti hanno qualcosa da perdere. Perciò gli rivolse un sorriso accennato prima di continare: - Non lo so....credo sia questo  il motivo per cui non ho aperto il mio cuore per quasi un secolo...fino  a che non ti ho incontrato. 
Non stava guardando lo shadowhunter, non poteva sapere che questo aveva sorriso, rapito da quelle parole. E gli tese una mano, gli e la poggiò sul bacino e lo stregone capì che quella non era nient'altro che una sua tacita promessa, un qualcosa che a parole non avrebbe mai retto ma che potevano conoscere solamente loro. 
Non ti abbandonerò mai, per quel che vale. 
E stringendogliela, Magnus, cercò di pensare solo al presente.
- Credo tu debba davvero tornare in Istituto, al momento... - gli disse ricordò Magnus. 
Alec sembrava incurante dell'Istituto in quell'istante, e Magnus ricordava perfettamente di Valentine che voleva dare la caccia ai Nascosti e dunque servivano tutte le forze necessarie. 
Alec strinse ancora più forte la presa della sua mano, e quando lo stregone si voltò per una tacita domanda,  rispose: - Mi stai cacciando via, per caso?
Magnus sorrise: - Non avrei motivi per farlo, e poi sei un adulto, sai cosa fare e cosa non.... - sentì Alec spostarsi senza staccare la mano, ma non vide che si muoveva verso il suo collo per dargli un bacio, quindi la voce gli tremò quando disse: - Ti ricordavo i tuoi doveri di shadowhunter...
Alec sorrise sulla sua pelle, lo stregone ne ebbe conferma quando avvertì anche qualche dente sfiorarlo: - I miei doveri di shadowhunter non mi impediscono di stare con il mio fidanzato.
Fidanzato. L'aveva detto. Magnus rimase spiazzato qualche istante, prima di sorridere e sentire le labbra di Alec risalire fino alla guancia e poi posarsi sulle sue in un bacio focoso: le mani si erano lasciate ed una andava a posarsi sulla guancia dello stregone e l'altra lungo il petto scoperto. Magnus rivolse attenzione alla coperta: quando si era spostata? Quando Alec fece entrare la lingua dentro la sua bocca la sua attenzione venne spostata e si concentrò su quel bacio, portando le mani lungo le spalle dure del suo fidanzato e riscoprendo a desiderare di più. 
- Alexander... - mormorò, quando i due si staccarono per riprendere fiato. Ma Alec era sempre vicino a lui. Lo richiamò, e l'ultimo accennò un verso per dirgli che lo stava ascoltando. Magnus sospirò: - Direi che è meglio.... - Alec lo zittì con un bacio a stampo che poi divenne un intreccio di mani e lingue che si accarezzavano. 
Wow. Era quello il sapore della felicità?
Ad un certo punto Magnus notò che fu lo stesso Alec ad allontanarsi. 
- Forse dovrei tornare in Istituto... - disse, guardandolo negli occhi. 
- Credo sia una buona idea - gli fece da eco Magnus. Altrimenti non riuscirei a resisterti e sei appena stato sver...
- Io..mi sono trovato bene, qui con te, stanotte, Magnus. 
L'uomo in questione sorrise: - Mi fa molto piacere, Alexander. E mi fa piacere che i miei occhi non ti abbiano impressionato.
- Io amo i tuoi occhi da gatto - esclamò subito Alec: - Non devi vergognarti di niente, con me - gli fece, riprendendo le parole che Magnus aveva detto a lui stesso la notte di Tokyo - Sei bellissimo. Tu lo sei sempre, per me. 
Dicendo queste parole Alec aveva mantenuto gli occhi nei suoi  e Magnus si era sporto per baciarlo nuovamente. Lento. Come se lo stesse assaporando per la prima volta. - Adesso - disse lasciandogli dei baci: - Ti lascio.... - un altro bacio sulla mascella: - andare.... - gli diede un bacio sulle labbra, accarezzandogli il labbro superiore, e appena si rese conto che Alec gli stava accarezzando i capelli lo allontanò con uno spintone. 
Allo sguardo confuso del ragazzo, Magnus disse, con la sua unica nonchalance: - Va' e svolgi i tuoi doveri, shadowhunter. Noi possiamo vederci stasera.... - alluse a quello che avevano fatto la notte precedente.
Alec annuì velocemente, prese i suoi vestiti  e uscì dalla stanza.
Magnus sorrise e immediatamente i suoi occhi da gatto uscirono fuori. 
Sentiva sbucare dentro al suo petto una nuova sensazione, e non ce l'avrebbe fatta a reprimerla.






ciao a tutti! 
Lo so, dovevo aggiornare la settimana prossima, ma a quanto pare le mie idee sono fisse e mi consentono di aggiornare con assiduità. Spero che il capitolo vi piaccia, non ho mai scritto scene di questo tipo e spero abbiate pietà di me e dei miei difetti. 
Detto questo, non so quando pubblicherò il prossimo capitolo, ma già so a quale episodio si farà riferimento, un bacione a tutti!
   
 
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