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Autore: fairy111    20/10/2017    5 recensioni
Le orchidee sono fiori che hanno bisogno di cure molto particolari...molta luce, radici libere, non intrappolate nella terra e poca acqua...se le sai curare possono offrirti una gamma di colori e profumi assolutamente meravigliosi! VI RICORDA QUALCOSA? Draco ed Hermione saranno in grado di prendersi cura di un fiore tanto meraviglioso?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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BENTORNATA A ME PER L'ULTIMO CAPITOLO DI QUESTA STORIA E A CHI CONTINUA A LEGGERLA ANCHE SENZA LASCIARE UN SEGNO, E' STATA DURA DA FINIRE PERCHE' OGNI VOLTA CHE UN PROGETTO NUOVO GETTA I SEMI NEL TUO CUORE TU LO INIZI CON TANTO ENTUSIASMO MA NEL TEMPO L'ENTUSIASMO SI APPIANA E LA MANCANZA DI RECENSIONI HA FATTO DAVVERO LA DIFFERENZA, PERO' NON MI PIACE LASCIARE IN SOSPESO LE STORIE, DOVEVO FINIRLA PER ME STESSA E PER CHI L'HA APPREZZATA IN QUESTI LUNGHI MESI DI STESURA, SARA' TUTTA DA RILEGGERE E CORREGGERE MA INTANTO VE NE FACCIO DONO SPERANDO CHE LA APPREZZIATE.  BUONA LETTURA... NON ESCLUDO QUALCHE MISSING MOMENT IN FUTURO MA INTANTO...TAGLIAMO QUESTO TRAGUARDO...

 

 

 

Sembrava trascorsa un’eternità da quel giorno in ospedale...tutto era andato bene, fin troppo bene tanto che Hermione ancora si svegliava per gli incubi la notte, incubi in cui tornava ad essere una babbana smemorata, Ron la guardava con disprezzo e Draco non esisteva.

La notte era il momento peggiore, la ragazza non faceva che pensare di avere qualcosa di sbagliato, tutto era finito e lei avrebbe dovuto essere felice e riprendere la sua vita normale ma tutto era così confuso e di certo non riusciva a pensare con lucidità.

 

Quella notte si svegliò tre volte, l’incubo che la svegliava era sempre lo stesso e improvvisamente il sonno spariva, insieme alla certezza di non essere più in pericolo, non restava che alzarsi, accendere la tv e cercare di non pensare a nulla, ma la notte si sa non lascia in pace i cuori in tumulto e lei sapeva di avere ancora qualcosa in sospeso !

 

Non riusciva ad andare da lui, a parlargli a dirgli dei suoi sentimenti. Non amava più Ron ma come faceva a spiegare a se stessa l’amore che sentiva di provare per Draco Malfoy dopo tutto ciò che era successo alle loro vite? Lui sembrava cosi’ diverso dal ragazzino conosciuto a scuola eppure era sempre se stesso e non era semplice capirlo o accettare di associare se stessa ad un Malfoy, si era sempre immaginata con dei figlioletti dai capelli rossi, al binario 9 ¾ a salutarli insieme a Ron e magari Harry e Ginny per il loro primo viaggio ad Hogwarts, eppure la vita non sempre va come te la immagini e la sua strada si era scontrata con quella di un serpeverde tanto odiato in passato, quanto amato nel suo presente, ma lui non sapeva ancora...e Hermione non sapeva proprio come parlargli, paralizzata dalla paura del futuro non faceva che rimandare e rimandare e rimandare…

 

Draco quella stessa notte contava i giorni come qualcuno che si è perduto in un’isola deserta, si sentiva perso nell’attesa che lei desse un banalissimo segno di vita, non faceva che pensare al suo sguardo felice quando lui era entrato nella stanza dell’ospedale con le sue vere sembianze e al modo in cui lei lo aveva abbracciato come se avesse davvero temuto di perderlo. Si aggrappava alla flebile speranza che quella luce negli occhi volesse dire qualcosa ma il tempo passava, Marietta era stata arrestata, Cho era ad Azkaban con suo padre e Il rosso aveva perfino fatto un discorsetto di incoraggiamento per lui, balbettando qualcosa che somigliava ad una benedizione al suo rapporto con Hermione, ma lei era sparita.

Erano passati 13 giorni.

Ben 13 giorni e 13 notti senza avere nessuna notizia di Hermione.

 

 

Harry e Ginny si godevano il loro piccolo James seppur con un piccolo tarlo in testa in merito alle discutibili scelte della loro migliore amica e della sua apparente fuga da tutti loro, per questo quella notte Harry decise di scrivere ad Hermione con tutto il suo autocontrollo senza usare un tono arrabbiato ma cercando di aprirle gli occhi:

 

amica mia,

quando la mia vita si svolgeva a Privet Drive, mi sembrava che il mondo mi dicesse ogni giorno che quello era il mio destino, ero destinato ad essere solo il cuginetto strano di Dudley, quello che viveva in un sottoscala, quello che non possedeva niente di suo ma solo vestiti smessi e scarpe di seconda mano. Un gufo mi ha cambiato la vita...mi ha portato ( o almeno ci ha provato) la lettera per Hogwarts e da ragazzino anonimo mi sono trasformato addirittura in un aspirante mago conosciuto da tutti! La strada aveva deviato! Non mi sembrava possibile che quel miracolo stesse accadendo a me ma era la realtà e io ...io avrei da li a poco conosciuto te e Ron e avrei cambiato il corso degli eventi più e più volte. So che le scelte che vorresti fare ti fanno tanta paura ma il cambiamento non sempre è un salto nel vuoto, non sempre ci deve paralizzare, potresti assecondarlo e scoprire che il ragazzino che tanto abbiamo odiato, in realtà è l’amore della tua vita, oppure magari non lo è ma a che serve restare fermi? Cosa guadagni ad essere paralizzata dalla paura? Abbi il coraggio piccola grifondoro...ritrova il tuo coraggio e cambia la tua strada! Io e Ginny e ovviamente Ron ci saremo sempre per te e se dovesse andar male, ti sorreggeremo, insieme, come abbiamo sempre fatto. E’ una promessa amica mia, sei una guerriera. Gioca la tua battaglia

 

Harry prese il suo gufo e mandò la lettera alla sua amica sperando che questo potesse aiutarla a rialzarsi, poi gettò uno sguardo a sua moglie e suo figlio che dormivano nel letto beati e per un secondo anche lui si beò della fortuna ricevuta, aveva cambiato la sua strada e il destino lo aveva ripagato.

 

 

Hermione per la terza volta si alzò dal letto, stavolta per un bussare insistente alla sua finestra, il gufo di Harry le consegnò una lettera, aprì con cura la pagina ripiegata e iniziò a leggere, ad ogni parola gli occhi brillavano di lacrime e sorrise pensando che Harry avrebbe dovuto considerare una carriera nell’editoria ma ringraziò mentalmente l’amico per quelle parole e con la lettera tra le braccia si addormentò serenamente.

 

La mattina dopo il cielo era finalmente sereno ed anche Hermione si sentiva meglio, decise di dover fare qualcosa per sbloccare quell’assurda situazione, non voleva correre troppo ma vedere Draco era diventata un’esigenza. Passeggiava per le strade di Londra cercando un modo per parlargli, cercando di mettere in ordine pensieri e parole per affrontarlo, quando senza nemmeno pensarci, si ritrovò davanti ad un piccolo negozio pieno di profumi e colori, un negozio chiamato “ i bisogni dell’orchidea ”, vendeva fiori ma non fiori qualsiasi, mille e mille tipi di orchidee, alcune rese strane e lucenti dalla magia, altre naturali con sfumature differenti e differenti ramificazioni, tutte però avevano una cosa in comune...nessuna aveva un vaso chiuso, erano tutte in vasi trasparenti con parte delle radici fuori da essi. La proprietaria del negozio le spiegò che le orchidee hanno bisogno di poca acqua ma molta luce, che non amano stare costrette in un vaso chiuso dentro la terra ma sanno offrire splendidi colori e profumi a chi le avesse sapute amare e curare senza soffocarle. Il paragone con Draco fu immediato e il ricordo di lui con in mano una splendida orchidea dei mari del sud Italia le diede il colpo di grazia. La povera proprietaria del negozio non capì perché la ragazza si stesse commuovendo in quel modo e le chiese se le servisse aiuto, Hermione le disse solo di spedire una piccola orchidea rosa fragola all’indirizzo indicato sulla carta appena compilata e nonostante lo sguardo curioso della strega che aveva notato il nome del proprietario, Hermione non diede alcuna spiegazione, corse a casa a prepararsi, non era certa che lui capisse il messaggio ma lei aveva già un nuovo piano ed aveva bisogno solo di ciò che le era mancato in quelle due settimane...il sonno.

 

Draco Malfoy non era abituato a ricevere doni, tantomeno fiori colorati, non c’era un biglietto ne un indizio ma aveva il forte sospetto che quel fiore fosse di Hermione, non poteva esserne sicuro e aveva paura a fare un passo falso come andare da lei o mandarle un biglietto, decise però di provarci e le fece arrivare a casa un piccolo contenitore termico con del gelato alle fragole , a cui aveva allegato un biglietto

 

L'Italia è a portata di smaterializzazione, se ti va mi trovi li domani mattina, se decidi di esserci porta il costume...il mare in questo periodo dell’anno è splendido ”

 

Hermione ricevette il singolare regalo ma non aveva alcuna voglia di aspettare la mattina dopo, decise di fare un tentativo azzardato e per la seconda volta nella sua vita, pensando intensamente a Draco, pronunciò l’incantesimo dei sogni e in poco tempo si ritrovò addormentata vagando nella mente per raggiungere quella di Draco…

 

H << Ciao >>

Draco si girò di soprassalto, era ad Hogwarts e lei era di nuovo diciottenne, non capiva se quello era realmente un sogno o se lei fosse così folle da raggiungerlo nel sogno, decise di essere cauto…

 

 

D << ciao, come mai sei qui? >>

 

H << scusa, non dovevo disturbarti nel tuo sogno, non capisco poi perché continui a sognarmi ragazzina, mi conosci leggermente meglio adesso no? >>

 

Lo sguardo di Hermione aveva una luce maliziosa e fu quello a stordirlo più del resto perché il loro rapporto era stato così ambiguo ed altalenante che non riusciva a capire quanto ci fosse di vero in quel sogno

 

 

D << dimmi che sei davvero tu e che non è l'ennesima tortura della mia mente >>

 

H << ti dirò qualcosa che non puoi sapere, qualcosa che non può essere frutto della tua immaginazione… ho un piccolo neo sotto al seno sinistro, più o meno all’altezza del cuore e nessun uomo l’ha mai visto >>

 

Draco deglutì non aveva parole per ciò che i suoi occhi stavano vedendo, le sue orecchie ascoltando e soprattutto per il modo in cui si sentiva felice ed eccitato anche solo sognando

 

 

D << non posso essere certo che tu sia vera ma posso bearmi ugualmente di ciò che la mia mente mi offre stanotte, quindi adesso io ti bacerò e se tu sei reale e non vuoi che io lo faccia, per favore fermami e smetti di torturarmi Hermione >>

 

Lei non lo fermò e si baciarono a lungo, si accarezzarono con lentezza con passione ma con una costante paura di ferirsi. Draco si staccò con il fiato corto e sospirò con gli occhi brucianti prima di parlarle con il cuore in mano…

 

D << se sei reale Hermione non sciupiamo questo momento ai lati opposti della città, non viviamo così in modo finto queste emozioni, raggiungimi oggi o domani non importa ma fallo, io ti aspetterò >>

 

Si svegliarono entrambi di soprassalto, Hermione sorrideva ancora e non aveva alcuna intenzione di fingere di non provare ciò che stava provando, non ebbe nemmeno il tempo di mettere in ordine i capelli o il trucco, indossò un abitino leggero e con l’aria addormentata ma felice si smaterializzò in pochi secondi a Malfoy manor direttamente nella stanza da letto di Draco

 

A Draco prese un colpo quando la vide, lo sperava certo, ma non si aspettava di vederla sul serio, voleva dirle qualcosa ma lei lo anticipò

 

H << non farmi domande per favore, vorrei solo che mi ascoltassi un attimo, Mi hai salvata 10 anni fa e io non ti ho mai ringraziato, vorrei farlo adesso… grazie Draco per avermi salvata, grazie per avermi portato in quel luogo meraviglioso, per avermi donato un fiore, grazie per avermi salvata anche una seconda volta, grazie per avermi portato il gelato alle fragole, tu magari non lo saprai ma è il mio preferito. Ci sei stato e continui ad esserci anche dopo che ho provato ad allontanarti in tutti i modi e questo mi dice che il ragazzino codardo non esiste più, ma esisti tu...il Draco di oggi, il Draco di cui mi sono innamorata e non so se penserai che sono impazzita ma io sono pronta per restare, solo se tu mi vuoi, ancora , vicino a te >>

 

Draco era senza parole, respirò profondamente per trovare le parole giuste, solo che davvero non ne aveva quindi la guardò soltanto e le prese la mano…

 

D << Benvenuta a casa amore mio >> .

  
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