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Autore: David99    10/11/2017    0 recensioni
Il mondo intero è scosso da un attacco ad una base della Marina, mossa da una misteriosa Alleanza pirata, capitanata da un misterioso uomo conosciuto e temuto dalla Marina. Tutto ciò una settimana prima degli eventi di Punk Hazard.
Poco dopo gli eventi avvenuti sulla suddetta isola, il misterioso leader dell’Alleanza andrà, per motivi sconosciuti, ad incontrare Luffy e la sua ciurma, e questo sarà solo l’inizio di una serie di eventi che li porteranno a vivere una delle avventure più pericolose che abbiano mai vissuto!!
Questa è una fan fiction che avevo in mente da molto tempo ma che solo ora sono in grado di pubblicare, spero vi piaccia :).
Ah, e sì, si svolge tra Punk Hazard e Dressrosa. Molti di voi si chiederanno come questo sia possibile … ma preferisco evitare di svelarvi troppo, quindi buona lettura a tutti! ;)
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caesar Clown, Monkey D. Rufy, Nuovo personaggio, Trafalgar Law, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Benvenuti al cinquantasettesimo ed ultimissimo capitolo della mia fan fiction!
Già, dopo più di un anno da quando ho iniziato a pubblicare questa storia, ormai siamo giunti al suo epilogo!
Ammetto di essere abbastanza triste nel chiudere tutto, ma purtroppo niente dura in eterno, quindi era inevitabile che si arrivasse alla fine …
Ma non è ancora il momento di salutarci! Infatti, prima di ciò, vi è l’ultimissimo capitolo!
Ovviamente sarà incentrato sui saluti finali e sulla ciurma di Luffy ed alleati che lasciano Timeless Island, ma vi saranno anche alcune piccole cose finali inserite per completezza, quindi spero che possiate godervelo ;).
Visto che non ci sono commenti, vi lascio direttamente al capitolo, spero vi piaccia :).


Capitolo 57: Addio, Timeless Island



Ormai l’intera faccenda si poteva praticamente ritenere conclusa.
Dopo un difficilissimo scontro, alla fine Karkinos e l’Alleanza erano stati sconfitti e, con la morte del primo, la battaglia si poteva di fatto ritenere finita. Era durata molto più tempo di quanto chiunque potesse immaginare, ma alla fine erano riusciti a sopraffare un nemico all’apparenza invincibile!
Inoltre, i membri superstiti dell’organizzazione di James, soprattutto grazie alla registrazione di Kutter ed al comportamento di Paul, avevano deciso di fare un tregua con i civili di Timeless Island, decidendo anche di aiutarli a ricostruire il villaggio su idea del medico di bordo di William, che aveva deciso così in quanto pensava che era quello che il suo capitano avrebbe voluto se fosse stato ancora vivo.
Tutto sembrava essersi concluso per il meglio … ma lo era realmente?
Del resto, la distorsione temporale era ancora presente nell’isola e, fin quando quest’ultima sarebbe rimasta, le loro condizioni di vita sarebbero rimaste precarie. Vi era la possibilità di trasferirsi su un altra isola … ma come potevano abbandonare così la loro casa, il luogo dove tutti coloro che amavano erano morti?
In ogni caso, tutto sembrava essere pronto per la partenza della ciurma di Luffy, che aveva deciso di partire il giorno stesso per rispettare la tabella di marcia per sconfiggere Doflamingo. Grazie alle proprietà temporali dell’isola, all’esterno erano passati solo 3 quarti d’ora, quindi era tutto tranne che un problema restare ancora un po’, ma molti preferivano non correre rischi e proseguire con il piano più in fretta possibile, in particolare Law.
A breve avrebbero lasciato per sempre quell’isola che, con molta probabilità, non avrebbero più rivisto, come anche tutti coloro che vi abitavano.

Si erano fatte circa le 17 o giù di lì. Il gruppo capitanato da Luffy si era svegliato più o meno per le 15, e nell’oretta e mezza successiva al loro risveglio, avevano salutato gli abitanti dell’isola che non li avrebbero accompagnati.
Infatti, adesso questi si erano piazzati nel loro vecchio villaggio e, nonostante al momento le case non fossero adatte per dormirci, avevano subito iniziato a ricostruirlo, in quanto ansiosi di poter riprendere la loro vita di sempre.
Inoltre, i migliori tessitori dell’isola avevano consegnato delle copie esatte dei vestiti che indossavano quando erano arrivati sull’isola, che ovviamente si erano già messi, in modo tale da non rischiare possibili fratture nel continuum spazio temporale che, seppur improbabili, erano da evitare.
Per abbandonare l’isola, però, non potevano di certo navigare come nulla fosse, visto che si trovavano nella Fascia di Bonaccia, e soprattutto la loro nave era nel fiume, dove un Coup de Burst li avrebbe fatti schiantare contro le montagne o, se lo facevano dall’altra parte, li avrebbe portati nella direzione sbagliata.
Proprio per questo, avevano deciso di utilizzare la Velocity Kani, manovrata per l’occasione dai membri dell’Alleanza tra cui anche Paul ed i 10 élite, che li avrebbe portati in un punto scoperto dove utilizzando un Coup de Burst potessero tornare in un solo colpo sulla loro rotta originale.
Grazie alla chiglia in agalmatolite, la presenza dei Re del Mare non avrebbe dato problemi, anche se una volta separati avrebbero dovuto subito allontanarsi per evitare l’assalto delle creature.
Per ovvie ragioni, i prigionieri Suimasu e Joseph erano rimasti nel villaggio, dove venivano costantemente tenuti d’occhio da alcuni membri dell’ARCK. Sapevano che erano presenti svariati Lumacofoni all’interno del castello, ed avevano intenzione di utilizzarli per poter chiamare una nave della Marina che li portasse via …
Anche se, purtroppo, era improbabile sarebbero arrivati veramente, visto che l’isola era invisibile all’esterno e non erano nemmeno sicuri che le comunicazioni da dentro la distorsione potessero raggiungere l’esterno.
In ogni caso, in quel preciso momento, il gruppo era giunto a destinazione, erano all’estremità della distorsione, nel punto esatto in cui erano arrivati la prima volta, luogo che avevano localizzato grazie alle incredibili doti da navigatrice di Nami.
Sulla Velocity Kani vi erano praticamente tutti i membri dell’Alleanza, che non avevano ragione di stare sulla Thousand Sunny visto che fino a poco tempo prima loro ed i membri della ciurma di Luffy erano nemici, e molti ce l’avevano anche con loro per aver eliminato o ferito i loro compagni.
Sulla nave costruita da Franky, invece, erano presenti quasi tutti: la ciurma di Luffy al gran completo, Law, Kinemon, Momonosuke, Caesar, ancora incatenato e con un aria scocciata sul volto, Teiko, Misa, Reginald, Josie ed anche Paul, venuto lì giusto per controllare che tutto andasse bene, non per salutarli come gli altri quattro.
Entrambe le navi si erano fermate sul bordo della distorsione e, dopo i saluti finali, gli ultimi cinque citati in precedenza sarebbero risaliti sul vascello di Karkinos, dove avrebbero tagliato la corda che legava le due navi e grazie alla quale erano riusciti a trainare la goletta, ed a quel punto la Thousand Sunny avrebbe utilizzato il Coup de Burst per abbandonare definitivamente l’isola.
“Siamo giunti a destinazione!” urlò un ex élite dell’Alleanza, in modo tale da avvertirli del fatto che erano arrivati nel punto giusto.
Sentendolo, alcuni furono felici di potersene andare … tuttavia, allo stesso tempo, dovevano ammettere che avrebbero sentito la mancanza di coloro che li avevano aiutati in quell’avventura che si era rivelata più pericolosa del previsto.
Infatti, la Yashi, abbastanza triste ma comunque con il sorriso sul volto, disse: “Direi … direi che è arrivato il momento degli addii ...”
“Beh, non direi addio, direi più che altro arrivederci!!” rispose Luffy, sorridendo allegramente.
Anche se la sua felicità non sembrava essere anche in quelli a cui doveva separarsi. Per quanto avessero passato poco tempo con loro, dovevano ammettere di essersi affezionati a molti di loro, e proprio per questo volevano approfittare di quel momento per salutare coloro con il quale avevano legato di più.

Un piccolo gruppetto formato da Usopp, Franky e Brook decise di andare a parlare con Reginald, più che altro per potersi chiarire su una questione abbastanza delicata.
Infatti, il cecchino della ciurma, appena fu vicino al Tame minore, affermò: “Regy, visto che molto probabilmente non ci vedremo più, volevamo approfittarne per farti le nostre più sincere condoglianze ...”
“Grazie, lo apprezzo molto ...” si limitò a dire il biondo, ancora con un volto parecchio triste.
Tuttavia, fu il cyborg quello a rivelare il vero motivo per cui proprio loro si erano avvicinati a lui, visto che, abbassando lo sguardo, esclamò: “E volevamo anche chiederti profondamente scusa. Del resto, indipendentemente dalle ragioni, siamo stati noi la causa della morte di tuo fratello, visto che l’attacco che ne ha causato la morte è stato lanciato da noi ...”
“Cos’è, pensate che ce l’abbia con voi per averlo fatto?” chiese il fratello di Leon, che sembrava abbastanza curioso di capire se ciò che aveva intuito era vero o meno.
A confermare che la sua teoria era corretta ci pensò lo scheletro vivente che, anche lui abbassando la testa, spiegò: “Già, e del resto non potremmo nemmeno biasimarti. Fidati, so benissimo che cosa si prova a perdere qualcuno a cui vuoi molto bene davanti ai tuoi occhi, quindi se vorrai incolparci di ciò che è avvenuto ti capiremo!”
Dall’altra parte, almeno inizialmente, ci fu un silenzio quasi tombale che mise un po’ in ansia i tre a cui stava parlando in quel momento. Raramente avevano ucciso un uomo, ed in quel caso la cosa era anche peggiore visto che era anche un loro amico, quindi li faceva già sentire pesantemente in colpa averlo commesso, ma volevano quantomeno sapere se il fratello di colui che avevano mandato all’altro mondo ce l’aveva con loro o meno, e dovevano ammettere che quel silenzio li faceva sentire un po’ male.
“… Veramente pensate che possa odiarvi per quello che avete fatto?” disse Reginald, quasi come se fosse stranito dalla loro domanda. “Alla fin fine voi non avete fatto altro che fare ciò che vi aveva chiesto, perché mai dovrei odiarvi solo per questo? L’assassino di mio fratello è Suimasu, e nessun altro, quindi non sentitevi in colpa per ciò che avete fatto!”
Sentendo quelle parole, i tre si sentirono molto più sollevati, specialmente perché mentre lo diceva stava sorridendo sinceramente, cosa che non lo avevano mai visto fare da dopo la morte di suo fratello. Forse, alla fin fine, aveva, almeno parzialmente, superato la morte del fratello.
Vedendolo sorridere, anche i suoi interlocutori sorrisero sinceramente, mentre Usopp aggiunse anche: “Ne siamo sinceramente lieti. Sei stato molto forte nel non uccidere quel maggiordomo bastardo, in ogni caso!”
“Devo dire che la tentazione di sparargli era forte, ma alla fin fine, Leon non avrebbe mai voluto che diventassi un assassino a sangue freddo, quindi non potevo di certo deluderlo, specie perché si è sacrificato proprio per permetterci di sconfiggerlo!” spiegò il biondo che, nonostante stesse parlando delle morte di suo fratello, sembrava star cercando di non assumere un atteggiamento triste.
Franky, sentendo le sue parole, intervenne: “Purtroppo non abbiamo avuto molto tempo per poterlo conoscere, ma per quel poco tempo che abbiamo passato insieme ho capito che era una gran brava persona. Mi ha aiutato a superare la mia semi-depressione per aver ucciso Roberts, e da quel momento lo consideravo come un amico!”
“Tutti noi lo consideravamo come un amico!” specificò Brook.
Il membro dell’ARCK, sentendo le loro parole, fece: “Già, è sempre stato in grado di farsi degli amici con grande facilità … Devo ammettere che mi spiace non aver potuto passare più tempo insieme a lui, ma sono contento di averlo potuto rincontrare un ultima volta ...”
Nonostante continuare a parlare del suo amatissimo fratello lo facesse sentire un po’ male, mantenne comunque un espressione serena, anche perché alla fin fine se n’era andato pacificamente, quindi non voleva restare depresso per la sua morte in eterno.
“Che cosa credi di fare adesso che è tutto finito?” domandò Cutty Flam preferendo cambiare argomento.
Il biondo, sentendo la sua domanda, dovette ammettere che non sapeva cosa rispondere. Del resto, non ci aveva mai nemmeno pensato, visto che fino al loro arrivo su quell’isola non credeva nemmeno che sarebbe mai stato in grado di tornare ad una vita normale.
Tuttavia, dopo un piccolo momento di riflessione, decise di rispondere: “A dire la verità non lo so ancora, fino ad adesso non ci avevo nemmeno pensato. Però di una cosa sono sicuro, continuerò a vivere nel modo che ritengo più opportuno, in modo tale che mio fratello possa essere fiero di me!!”
Mentre diceva questo, tutti e tre notarono molta determinazione nella sua voce, il che non poté far altro che renderli molto felici. Era estremamente motivato a rendere orgoglioso suo fratello, ed erano certi che sarebbe riuscito a farlo!
“Piuttosto, vedete di stare attenti anche voi. Doflamingo è tutto fuorché un avversario facile da battere visto che Karkinos stesso ha ammesso di essere inferiore a lui in un uno contro uno. Quindi cercate di non morire, eh?” aggiunse Regy ironicamente, sorridendo divertito.
Vedendo che era tranquillamente in vena di scherzare, Brook decise di dire: “Tranquillo, se tutto va bene domani potresti addirittura leggere di noi sul giornale!!”
“Già, alla fin fine sarà un gioco da ragazzi sconfiggerlo, visto che ci sono anch’io! Posso tranquillamente sconfiggere quel fenicottero anche ad occhi chiusi!!” esclamò Usopp, convinto di quello che stava dicendo, indicandosi con il pollice.
Sentendo le sue parole, Reginald decise di scherzarci su: “Sì, certo. Domani leggerò sul giornale delle imprese di Dio Usopp, che ha sconfitto Doflamingo con un solo dito! Ahahahahahahahah!”
“Ehi!!” disse il cecchino, facendo il finto offeso.
Tuttavia, subito dopo, tutti e 4 scoppiarono in una sonora ed allegra risata … senza sapere che il biondo non era andato nemmeno tanto lontano dalla verità!
In ogni caso, nonostante fosse passato per una fase estremamente difficile, alla fin fine era riuscito ad andare oltre, soprattutto perché era quello che avrebbe voluto il suo adorato fratello Leon, che sperava sarebbe stato orgoglioso di lui, anche se sapeva bene che lo era già.

Nel frattempo, anche altri stavano discutendo con alcuni di coloro con il quale avevano stretto amicizia in quei giorni. Per la precisione, vi era anche uno che voleva parlare rapidamente con qualcuno anche per un’altra cosa che non c’entrava con il legame che avevano costituito.
Infatti, un piccolo gruppetto formato da Chopper, Kinemon e Nami si era rapidamente avvicinato a Josie per potergli parlare un attimo prima di dirsi addio. Appena furono vicino a lei, l’arancione, sorridendo alla nera, gli disse: “Temo che questo sia un addio!”
“Già. Peccato doverci dividere, mi stavate molto simpatici!” esclamò l’ex élite, sorridendo in risposta.
La renna, però, non gli si era avvicinata per salutarla, ma più che altro per comunicarle dell’altro: “Volevo dirti che le analisi che ho fatto ieri sera prima della festa sul bambino che aspetti hanno avuto dei risultati eccellenti. Per ora sembra essere in piena salute nonostante gli sforzi fisici che hai fatto ieri, e nascerà senza alcun dubbio un bambino forte ed in salute! Congratulazioni!”
“Ti ringrazio, questa notizia mi rende estremamente felice!” esclamò la donna, sorridendo felicemente alla piccola renna.
Anche il medico di bordo sorrise felicemente. Del resto era contento di vederla sorridere nonostante avesse da poco perso il marito a causa di un folle psicopatico che per fortuna adesso aveva fatto la fine che si meritava.
Tuttavia, sembrava quasi che quando parlava del bambino che aspettava le si illuminasse lo sguardo, come se lo considerasse l’ultimo regalo che le aveva fatto il suo amatissimo Kutter prima di morire, e per questo se ne sarebbe presa cura a tutti i costi.
Però, il samurai voleva parlare con lei proprio riguardo alla perdita che aveva dovuto sostenere, ed infatti, assumendo uno sguardo più che serio, affermò: “E volevo anche farti le mie più sentite condoglianze per la perdita che hai subito!”
In teoria non era propriamente da lui fare una cosa del genere, ma visto che aveva combattuto lui contro il Fan la prima volta ed era stato lui ad insinuargli il dubbio riguardo all’Alleanza, doveva ammettere che gli era dispiaciuto sapere che era deceduto.
“Ti ringrazio … Se non sbaglio sei stato tu a sconfiggerlo la prima volta, giusto?” chiese la nera, che nonostante tutto non sembrava avercela con il “padre” di Momonosuke.
Quest’ultimo confermò: “Già. Sappi che, per quanto fosse nostro nemico, durante lo scontro avevo capito che non era una persona malvagia come quasi tutti gli altri membri dell’Alleanza, per questo non lo eliminai e cercai di convincerlo a ribellarsi al suo capo. Non credevo che ciò lo avrebbe portato a sacrificarsi per darci una possibilità di sconfiggerlo …”
“Tranquillo, non ti devi sentire in colpa. Mio marito ha scelto la strada che voleva percorrere, né io né te potevamo farci assolutamente nulla. Ammetto che il rimorso di non essere intervenuta quando potevo continua a dilaniarmi, e credo che non se ne andrà molto facilmente, ma lui stesso prima di attuare il suo piano mi ha detto che non mi dovevo sentire in colpa, e vorrei cercare di accontentarlo. Per questo cercherò di crescere il nostro bambino con amore e dedizione, facendolo diventare un bambino forte e coraggioso, proprio come lui voleva che fosse il frutto del nostro amore ...” disse la Fan.
Sentendo le sue parole, tutti e tre sorrisero felicemente. Ci teneva moltissimo al figlio che aveva in grembo, e voleva con tutto sé stessa che diventasse come suo padre avrebbe voluto che fosse, in memoria di colui che amava.
Per darle il suo supporto, la navigatrice affermò: “Sappi che tutti noi siamo profondamente grati a tuo marito per averci aiutato. Se non fosse stato per il suo contributo dopo la morte, temo che non saremmo mai riusciti a trionfare sull’Alleanza e su Karkinos!”
“Già, sappi che la sua morte non è stata vana, anzi ci ha dato un grossissimo contributo per la vittoria finale! Dovresti esserne orgogliosa!!” aggiunse Kinemon.
Josie, sorridendo un po’ a fatica, rispose: “Lo sono!”
“Ah, e se ti può interessare, prima di andare alla nave ieri “sera” siamo passati davanti alle tombe ed abbiamo lasciato dei fiori davanti a quelle di William, Leonard e Kutter in memoria di coloro che sono caduti per darci questa vittoria!” spiegò Chopper.
La nera non sapeva di questo gesto, anche se doveva ammettere che lo aveva gradito moltissimo visto che, sorridendo felicemente, fece: “Vi ringrazio davvero di cuore, è stato un gran bel gesto per commemorarlo!”
“Oh, non ti devi preoccupare. Del resto siamo amiche, no?” disse Nami, rispondendo al sorriso della ragazza con un sorriso.
La moglie dello spadaccino dovette ammettere di essere rimasta abbastanza sorpresa da quella parola. Avevano socializzato molto, sia durante lo scontro finale che dopo, prima e durante la festa, ma non credeva che lei la considerasse addirittura un amica!
Anche se doveva ammettere che le faceva molto piacere, visto che provava la stessa cosa anche lei per l’arancione e, proprio per questo, mantenendo il sorriso, disse: “Ti ringrazio moltissimo, Nami!”
“A tal proposito, cosa credi di fare adesso che è tutto finito?” domandò la navigatrice, per sapere cosa avrebbe fatto da quel momento in poi.
La vedova, ad essere sincera, non lo sapeva, visto che, assumendo un volto serio, rivelò: “Non lo so. Sicuramente non continuerò la carriera da piratessa visto che l’unico motivo per il quale l’avevo intrapresa era stare vicina a Kutty, ma non so proprio dove andare. Visto che mi hanno invitata a restare, sto contemplando l’idea di rimanere su quest’isola, ma la distorsione temporale potrebbe provocare problemi al bambino. Fortunatamente, io e mio marito, per quanto membri dell’Alleanza, passavamo moltissimo tempo fuori dall’isola per pattugliare il mare intorno all’isola ed essere sicuri che non si avvicinasse nessuno, e ciò mi ha permesso di procedere con la gravidanza normalmente, ma adesso non saprei se sia saggio restare ...”
“Fidati, la distorsione è l’ultimo dei problemi!” esclamò Chopper.
Josie non comprese bene queste parole, ma preferì passarci oltre, anche perché subito dopo fu la navigatrice a parlarle: “Fai quello che ti senti. E se hai bisogno di aiuto chiamaci pure. Noi saremo disponibili quando vorrai!!”
Ancora una volta, la ragazza rimase sorpresa dalle loro parole. In teoria, fino a qualche giorno prima erano nemici, mentre adesso la trattavano quasi come un amica di vecchia data, anche se doveva ammettere che ciò le faceva piacere, anche perché le alleviava parzialmente il dolore che provava per la scomparsa del marito.
“Vi ringrazio tutti di cuore. Mi mancherete!” esclamò la nera, sorridendo felicemente.
Anche i suoi tre interlocutori erano felici, soprattutto perché era riuscita parzialmente a superare il lutto per la persona che amava di più al mondo, e ciò era molto. Erano sicuri che sarebbe riuscita ad andare avanti, e che avrebbe vissuto comunque una vita felice insieme al figlio che aspettava.

Intanto, anche qualcun altro stava parlando con alcuni di quelli che dovevano andarsene via, ed essa era Misa, che in quel momento stava salutando Robin e Momonosuke, che le si erano avvicinati per poterle parlare un attimo.
“È un vero peccato che ve ne dobbiate andare!” affermò la Yashi, un po’ dispiaciuta.
L’archeologa, sorridendo divertita, disse: “Purtroppo abbiamo una tabella di marcia piuttosto rigida, e Law dice che abbiamo già sprecato abbastanza tempo qui su quest’isola, quindi non è che abbiamo molta scelta!”
“Sono felice che siate riusciti a riottenere la libertà per il quale avete combattuto!” aggiunse il bambino, sorridendo.
La bruna, abbassandosi leggermente per poterlo vedere in faccia, rispose: “Ed è tutto merito vostro! Se non fosse stato per voi, non avremmo mai vinto contro l’Alleanza, e soprattutto non avremmo mai scoperto la vera natura di Han!”
“A tal proposito, mi dispiace molto per ciò che avete scoperto. Immagino come ci si possa sentire nello scoprire che colui che si considera come un fratello in realtà è solo un pazzo psicopatico peggio di Karkinos stesso!!” intervenne la figlia di Nico Olvia.
La loro interlocutrice, cercando di mantenere il sorriso, disse: “Beh, nonostante mi abbia fatto soffrire molto, sono felice di aver scoperto il suo vero io in tempo, prima che potesse fare ulteriori danni a tutti noi solo per potermi avere!”
“Nessuno di noi pensava che in realtà fosse dalla loro parte e ci siamo rimasti di sasso, posso solo immaginare come vi siate sentiti voi due ...” dichiarò il “figlio” di Kinemon.
La ragazza, continuando a sorridere, spiegò: “Già, è stata dura, ma vi sono immensamente grata per averci aiutati a scoprirlo, altrimenti mi chiedo cosa sarebbe successo … In ogni caso, ho sentito dire che tu sei stato tra quelli più decisi a restare per aiutarci, dico bene? Ti sono immensamente grata per questo!!”
Mentre diceva queste parole si stava rivolgendo a Momonosuke, ed in effetti aveva anche ragione. Durante la decisione se restare o meno sull’isola per dare una mano, il bambino era probabilmente quello che più di tutti voleva restare.
Sentendo quelle parole, il piccolo samurai sorrise, mentre diceva: “Già, se non fosse stato per me questi qui vi avrebbero lasciato su quest’isola!”
In teoria non era proprio andata così, e la Yashi lo sapeva bene, ma preferì non dirgli niente, visto che molto probabilmente era una battuta, che la fece anche sorridere. Anche Robin sorrise divertita, sentendo quelle parole, visto che aveva assistito anche lei a tutta la scena e molti altri volevano restare lì.
“A tal proposito, cosa credete di fare adesso che siete finalmente liberi?” chiese l’archeologa, curiosa.
La bruna, sentendo le sue parole, rispose: “Grazie all’aiuto dei membri dell’Alleanza abbiamo intenzione di ricostruire il villaggio e tornare alla nostra vita. Sappiamo benissimo che sarà dura, ma adesso il ponte di collegamento tra il terreno e la cima della montagna è costantemente giù, quindi potremo prendere tutte le risorse necessarie da lì. Sarà dura e, nel caso vedessimo che sarà impossibile continuare a vivere, ci sposteremo su un altra isola!”
“Tranquilli, non ce ne sarà alcun bisogno!” affermò il bambino, sorridendo.
Sentendo le sue parole, la ragazza rimase abbastanza stranita, ma non ebbe molto tempo per pensarci, visto che subito dopo la nera, attirando l’attenzione su di sé, disse: “In ogni caso vi auguro buona fortuna. Spero che tutti voi riusciate a tornare alla vostra vecchia vita!”
“Buona fortuna anche a voi! Vi aspetta una dura avventura, quindi state attenti!!” ribatté colei che amava Teiko, sorridendo.
Le aveva già raccontato cos’era successo tra lei ed il biondo davanti alla tomba, proprio per questo Robin non le aveva chiesto niente riguardo a ciò. Ormai il suo coetaneo sapeva bene dei sentimenti che lei provava e, quando sarebbe arrivato il momento, glieli avrebbe confessati senza nessuna fretta.
Tuttavia, mentre i gruppi parlavano, gli ultimi due furono interrotti da qualcuno di abbastanza invadente. Infatti, in quel momento Josie e Misa non erano molto lontane l’una dall’altra e, approfittando di questa cosa, qualcuno si avvicinò ad entrambe roteando, con gli occhi a cuoricino.
“Dolcissime Josie e Misa!!”
Ovviamente non c’era nemmeno bisogno di dire che a fare questa “scenata” era stato nientemeno che Sanji che, continuando a roteare, si mise tra le due ragazze, per poi inginocchiarsi e prendere le mani di entrambe, il tutto sotto lo sguardo scioccato delle due povere malcapitate.
“Purtroppo il destino ci deve dividere, ma non preoccupatevi! Nel momento del bisogno tornerò da voi come vostro cavaliere, perché l’amore che provo è più forte di ogni avversit ...”
Però, prima ancora che fosse in grado di terminare la frase, un cazzotto lo colpì in piena nuca, creandogli un enorme bernoccolo e facendolo crollare a terra mezzo morto.
Non c’era nemmeno bisogno di dire che a tirarglielo era stata la navigatrice che, facendo una faccia infuriata con ancora il pugno alzato, gridò: “ABBI UN MINIMO DI RISPETTO!! TI SEMBRA IL CASO DI COMPORTARTI COSI’ QUANDO UNA È VEDOVA DA POCO E L’ALTRA HA SCOPERTO CHE QUELLO CHE LO AMAVA ERA UN PAZZO PSICOPATICO!?!?”
Le due ragazze con il quale il biondo ci aveva appena “provato” erano rimaste abbastanza perplesse da quella scena, anche se alla fine decisero di riderci sopra. Alla fin fine, si erano affezionate a loro anche per questi loro comportamenti strambi, quindi non gli dava molto fastidio che facessero così, soprattutto perché era nella sua personalità comportarsi in quel modo.

Nel frattempo anche l’ultimo del gruppo di coloro che sarebbero rimasti sull’isola stava parlando con qualcuno. Era Hantazu, che era stato avvicinato da Luffy che stava sorridendo a trentadue denti mentre parlava con lui.
“Ehi, Teiko, ti andrebbe di unirti alla mia ciurma?” chiese il ragazzo di gomma.
Ovviamente, il biondo rimase stupito nel sentire quelle parole, visto che, spalancando la bocca e gli occhi, domandò incredulo: “U-Unirmi alla tua ciurma??”
“Ovvio! Tutti voi siete invitati ad unirvi!!” rispose il fratellastro di Ace.
Dopo un iniziale momento di shock, il nipote di Risa si riprese, sorridendo divertito, per poi rispondere: “Ti ringrazio per l’offerta, ma non posso proprio accettare!”
“Uffa, e come mai?” chiese il nero.
La risposta gli arrivò abbastanza rapidamente: “Sia io che i miei compagni dobbiamo ricostruire il villaggio e riportarlo al suo vecchio splendore, e temo che una mia possibile assenza potrebbe destabilizzarli … inoltre credo proprio che la vita da pirata non faccia per me!”
“Capisco ...” si limitò a dire il pirata con il cappello di paglia. “E che mi dici degli altri? Secondo te accetterebbero questa mia proposta??”
Anche in questo caso la risposta arrivò molto velocemente, dato che esclamò: “Ne dubito molto fortemente. Per quanto riguarda Misa e Reginald ne avevamo parlato durante la festa, e siamo tutti e tre d’accordo che dovremmo dirigere le operazione di ricostruzione del villaggio. Non sarà facile farlo, ma grazie all’aiuto dei membri dell’Alleanza sono convinto che possiamo farcela!”
“E riguardo alla ragazza che ci ha aiutati? Secondo te lei potrebbe unirsi??” domandò il Monkey, che voleva a tutti i costi che almeno uno di loro decidesse di partire per l’avventura insieme a loro.
Tuttavia, anche in questo caso la risposta fu negativa visto che il biondo rispose dicendo: “Escludilo senza dubbio. Come sai è incinta, e mi ha detto che vorrebbe solo trovare un luogo dove vivere in pace e crescere il suo bambino senza problemi, credo che tu possa capirla ...”
“Già. Peccato, mi sarebbe piaciuto che almeno uno di voi venisse con noi!” affermò il figlio di Dragon che, nonostante fosse abbastanza deluso dalla risposta negativa, manteneva il sorriso a trentadue denti.
Approfittando del fatto che in quel momento stava parlando proprio con lui, il biondo decise di parlare di una questione che lui riteneva abbastanza delicata dato che, assumendo un volto serio, gli disse: “A proposito, Luffy … mi dispiace veramente molto ...”
“Di cosa?” domandò il ragazzo di gomma, abbastanza confuso.
Sentendo la domanda, Hantazu proseguì: “Inizialmente dubitavo di voi, non mi fidavo e ho tentato addirittura di uccidere te e i tuoi compagni credendovi spie di Karkinos, ed invece siete stati proprio voi a liberarci dalla sua supremazia, sconfiggendolo e riportandoci la libertà che tanto volevamo. Mi sento uno stupido ad aver dubitato di voi, e finora non aveva ancora avuto modo di dirvelo quindi … mi dispiace per non avervi creduto ...”
“Tutto qui? Cavolo, credevo fosse una questione grave!!” controbatté il pirata con il cappello di paglia, sorridendo allegramente. “Sai bene che ci sono già andato sopra a quella faccenda, quindi non ti devi preoccupare!!”
Inizialmente le parole del suo interlocutore lo scioccarono … aveva preso quella facendo davvero con leggerezza visto che aveva tentato di ucciderlo … Ma subito dopo sorrise divertito, mentre diceva: “Mi stavo quasi dimenticando con chi sto parlando!”
“Shishishishishishishi!” rise il Monkey, capendo che era una battuta sul suo modo di fare. “In ogni caso vi auguro buona fortuna. Immagino che sarà abbastanza dura ricostruire il villaggio daccapo, no?”
Teiko, mantenendo il sorriso, rispose: “Già, ammetto che sarà veramente dura riuscire a ricostruire tutto, ma siamo riusciti a costruire un villaggio tra le montagne con pochissimi materiali a disposizione, mentre adesso ne abbiamo moltissimo visto tutti quelli presenti nel castello, ed avremo anche l’aiuto dei membri dell’Alleanza, quindi non credo che riscontreremo troppi problemi … o almeno spero!”
“Lo spero anch’io!” ribatté il ragazzo. “E comunque grazie mille per tutto il cibo che ci avete dato!”
Il biondo, a quel punto, disse: “Figurati, era il cibo che i membri dell’Alleanza vi avevano rubato, noi non abbiamo fatto altro che restituirvelo! E comunque direi che è il minimo visto che ci avete aiutato così tanto. Anzi, ci spiace non poter fare di più. Avremmo tanto voluto darvi anche parte dell’oro presente all’interno del castello di Karkinos, ma …”
“Tranquillo, non ti preoccupare. Quello è l’ultimo dei nostri problemi! Noi viaggiamo per l’avventura, i tesori sono solo la meta da raggiungere, nulla più!” spiegò Luffy …
Lasciando ancora una volta abbastanza sbigottito il nipote di Risa. Del resto, quanti altri pirati al mondo la pensavano come lui? Erano di certo estremamente strani, e su questo non c’erano assolutamente dubbi …
Ma dovevano ringraziare il fatto che fossero così, visto che era stato proprio questo loro aspetto a spingerli ad aiutarli nonostante potessero andarsene quando volevano una volta ripreso Caesar!

In poche parole, gli unici tre che in quel momento non stavano parlando con nessuno erano: Law, Zoro e Caesar.
Il primo perché aveva abbastanza fretta e non aveva legato con nessuno in particolare, quindi non doveva salutare nessuno, il secondo bene o male per lo stesso motivo del precedente, mentre l’ultimo … c’era anche bisogno di dirlo?
In ogni caso, all’improvviso, una voce interruppe tutte le discussioni che si stavano svolgendo in quel momento: “Ok, direi che è meglio chiudere qui gli addii. Non sappiamo quanto tempo ci possano mettere i Re del Mare a trovarci, quindi sarà meglio lasciarli andare il prima possibile!!”
A parlare era stato un élite, ed in effetti aveva ragione. Per quanto l’agalmatolite facesse sì che non potessero essere localizzati dai mostri marini, non sapevano quanto questo effetto sarebbe durato, specie con un altra nave attaccata dietro. Proprio per questo era consigliabile sbrigarsi a salutarsi e lasciare l’isola il più in fretta possibile.
“Concordo, sarà meglio andare!” aggiunse Trafalgar.
Tuttavia, prima di salutarsi definitivamente, c’era ancora una persona che voleva parlare proprio con lui, e questa era Misa che, avvicinandoglisi rapidamente, gli disse: “Aspetta, prima di salutarci ci tenevo a ringraziarti!”
“Di cosa?” chiese il medico, abbastanza stranito.
La risposta della bruna arrivò subito dopo visto che, sorridendogli allegramente, gli spiegò: “Sei stato tu a salvarmi dalle grinfie di Han, e da quanto ho capito sei stato tu ad ideare il piano per liberarmi. Non ti sarò mai abbastanza grata per questo!”
Sentendo le parole della ragazza, il pirata rimase parzialmente impassibile. In teoria l’aveva fatto perché sapeva benissimo che i suoi neo-alleati non avrebbero mai agito fin quando lei non fosse stata al sicuro, ma poteva capire perché gli era grata.
“Di niente ...” rispose semplicemente lo Shichibukai, per poi girarsi ed iniziare ad incamminarsi verso gli altri, visto che fino a quel momento era rimasto in disparte.
La Yashi lo guardò allontanarsi mantenendo il sorriso. Del resto non si aspettava di certo di più da quell’uomo che aveva imparato a conoscere in quei giorni, quindi quella risposta le andava più che bene.
Intanto, anche lo spadaccino della ciurma venne avvicinato da qualcuno che, avvicinandoglisi con in mano qualcosa, gli urlò: “Ehi, Zoro!”
Il verde, sentendosi chiamato, si voltò in direzione della voce, scoprendo che a chiamarlo era stato Teiko, che aveva in mano qualcosa. In poco tempo, il biondo ebbe raggiunto l’allievo di Mihawk, ed arrivato lì gli porse l’oggetto che aveva in mano.
“Questo è un piccolo omaggio per te!” dichiarò Hantazu.
Roronoa la riconobbe subito, visto che era una bottiglia di saké molto simile a quella che aveva bevuto due giorni prima proprio insieme al nipote di Risa. Vedendola, il rivale di Sanji domandò: “È del saké, giusto?”
“Esatto. Visto che so che ti piace ho deciso di dartene una. Non credo che una variazione così piccola possa rompere il continuum spazio-temporale, quindi prendila senza problemi!”
Sentendo le parole del capo dell’ARCK, il pirata sorrise divertito, mentre prendeva la bottiglia, dicendogli: “Grazie, spero che sia buono come quello che ho bevuto in precedenza!”
“Ho sentito dire che ti sei battuto contro un autentico demone all’interno di una spada, quindi direi che questo è il minimo!” spiegò Teiko. “Stai attento, mi raccomando!”
Zoro, voltandosi ed andando verso gli altri come aveva fatto Law, continuando a sorridere divertito, rispose dicendo: “Tranquillo, so badare a me stesso!”
Finito il breve dialogo, anche il fratellastro di Han decise di raggiungere gli altri, che si erano già radunati in un punto. L’unico di quelli che sarebbero rimasti sull’isola che mancava era Paul, che in quel momento aveva appena raggiunto Chopper, che non si era nemmeno accorto della sua presenza.
“Ehi, renna!” esclamò l’élite per attirare la sua attenzione.
L’allievo di Kureha, sentendo la sua voce, si voltò rapidamente, parzialmente allarmato visto che, nonostante si fosse schierato dalla loro parte, poteva sempre essere un pericolo.
Dopo essersi voltato, il medico esclamò: “Oh, sei tu Paul. Ti ringrazio per esserti schierato dalla nostra parte, alla fine ...”
“Non sono venuto da te per parlare di questo ...” disse il bruno. “… Sappi che se non fosse intervenuto quello stupido scienziato, quella battaglia l’avrei vinta io!”
Nel discorso tra i due, però, intervenne un terzo incomodo, che fece: “A chi hai dato dello stupido??”
Ovviamente era Caesar, che si era sentito tirato in causa vista l’affermazione, dato che stava origliando tutta quella “chiacchierata”. Tuttavia, nessuno dei due gli rispose, e non badarono nemmeno alle sue parole visto che in quel momento avevano l’attenzione rivolta verso l’ex nemico.
“Questa volta sì, avresti vinto tu … ma le cose andranno diversamente la prossima volta!” rispose Tony Tony, guardandolo con un sorrisetto da sfida.
Sentendo la sua affermazione, e soprattutto la sicurezza con la quale l’aveva detta, l’ex ottavo più forte tra gli élite assunse un volto estremamente serio, per poi dichiarare: “Tsk, pensalo pure. Chi sono io per negare le fantasie di qualcun altro? Ahahahahahahahahahah!”
“È tutto fuorché una fantasia, e lo capirai al nostro prossimo incontro!” controbatté la renna.
L’ex membro dell’Alleanza, mantenendo il sorrisetto divertito, esclamò: “Da dopo che sarò tornato alla carriera di pirata, noi due torneremo ad essere nemici … ed il nostro prossimo scontro sarà anche il nostro ultimo!!”
“Attendo con ansia il giorno del re-match!” concluse il medico, sorridendo anche lui divertito.
Dopo queste parole, i due voltarono le spalle all’avversario, per poi dirigersi in due punti opposti: Paul tornò sulla Velocity Kani, visto che non aveva più niente da fare lì, mentre Chopper raggiunse i suoi compagni.
Sembravano vere e proprie parole di sfida, e molto probabilmente andavano prese come tali. Nonostante ormai fossero alleati, non sembrava scorrere buon sangue tra di loro e, qualora si fossero incontrati di nuovo, non sarebbe stato un incontro piacevole.

Ormai sembrava proprio arrivato il momento di salutarsi in via definitiva.
Il gruppetto che rimaneva sull’isola, formato da Teiko, Misa, Reginald e Josie visto che Paul era già tornato sul vascello del suo ormai ex leader, si stava incamminando verso l’imbarcazione che li avrebbe condotti nuovamente verso la loro isola, mentre i pirati di Luffy si erano radunati sul ponte pronti ad andare nelle posizioni che gli avrebbero permesso di salpare ed utilizzare il Coup de Burst per tornare alla loro rotta originale.
Tuttavia, prima di dire definitivamente addio a quel gruppo sfaccettato e particolare che li aveva aiutati fino a quel momento senza chiedere nulla in cambio, tutti e quattro volevano porgergli un ultimo saluto.
Infatti, voltandosi rapidamente per guardare tutti e 12 i membri dell’altro gruppo, ossia i 9 della ciurma, Law, Kinemon e Momonosuke, Hantazu disse: “Vi ringraziamo infinitamente per tutto l’aiuto che ci avete dato!”
“Non lo dimenticheremo mai!” esclamò la Yashi.
A quel punto fu la moglie di Kutter ad intervenire, aggiungendo: “Avete fatto così tanto per noi senza nemmeno chiedere niente in cambio!”
“Non vi saremo mai abbastanza grati!” intervenne il Tame minore.
Per concludere, tutti e quattro fecero un leggero inchino, mentre dicevano in coro: “Grazie di tutto!!”
Vedendo quella scena, quasi tutti quelli dell’altro gruppo sorrisero felicemente. Erano felicissimi di averli aiutati, anche se era stata un’avventura difficilissima e piena di ostacoli, alla fine aveva dato i suoi frutti!
Dopo questi ultimi ringraziamenti, coloro che sarebbero rimasti sull’isola tornarono sulla nave, sotto gli occhi di coloro che sarebbero partiti a breve. Quando i quattro furono nuovamente sulla Velocity Kani, essi tagliarono la corda che legava le due navi, in modo tale che la Thousand Sunny potesse prendere il largo.
“Sono delle brave persone, spero che riescano a riportare l’isola allo splendore di un tempo!” esclamò Nami, sorridendo felicemente.
Ad intervenire fu Robin che, guardando Caesar, disse: “Già, ma prima c’è ancora un ultima cosa che dobbiamo fare, giusto?”
“Sì, sì. Ho capito!” dichiarò lo scienziato, piuttosto scocciato.
Mentre diceva questo, tirò fuori una specie di detonatore, molto simile a quello che si usa per far esplodere delle bombe a distanza. Tuttavia, vedendolo, molti rimasero tranquillissimi, nonostante in teoria poteva tranquillamente attivare degli esplosivi piazzati sulla nave …
Ma sembrava proprio che tutti i presenti sapessero che cosa fosse …
Tuttavia, prima di proseguire, Clown volle fare un altra affermazione: “Si può sapere perché devo essere proprio io ad attivare quel maledetto coso??”
“Perché, visto che sei uno scienziato, sai meglio di noi come usare questi dispositivi ...” spiegò Franky …
E fu Sanji a concludere la sua affermazione, dicendo con un aria minacciosa: “E poi sai bene che cosa ti aspetta se fai brutti scherzi!”
“E va bene … Allora tenetevi pronti allo show!” concluse il collega di Vegapunk, mantenendo però l’aria scocciata.
Subito dopo, premette con forza il pulsante del detonatore senza il minimo indugio. Come conseguenza, improvvisamente una fortissima esplosione si sentì in ogni angolo dell’isola, anche se quel rumore proveniva da un luogo ben preciso … il castello dell’Alleanza!!
Sentendo quel fortissimo rumore, tutti quelli sulla Velocity Kani si affacciarono verso il lato della nave che dava verso l’isola, cercando di capire che cosa fosse stato quel forte rumore, mentre Reginald domandava: “C-Che diavolo è stato??”
“Quell’esplosione … proveniva dal castello di Karkinos!!” esclamò Josie, preoccupata per cosa questo stava a significare.
Intanto, la nave della ciurma di Luffy continuava ad allontanarsi dal vascello di Yottoko, proseguendo per la sua strada, anzi molti su di essa sorridevano felicemente, come se quell’esplosione fosse qualcosa di positivo …
Ma per capire bene il motivo di ciò, dovremmo tornare indietro di qualche ora di Timeless Island, ovvero tornare alla “notte” precedente, subito dopo che Suimasu aveva avuto quella chiacchierata con Nami e Robin!

La “sera” precedente:

La festa stava andando avanti senza troppi intoppi, e la gente continuava a divertirsi nei modi più disparati.
Tuttavia, subito dopo la discussione che la navigatrice e l’archeologa avevano avuto con il maggiordomo dell’Alleanza, le due avevano preso Caesar con loro ed avevano radunato l’intera ciurma, più ovviamente anche gli alleati, vicino al luogo in cui erano state fatte le tombe di William, Kutter, Roberts, Leonard e Han.
“CHEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!?!?!?!?!?” urlò Clown, sentendo ciò che avevano proposto.
Tuttavia venne zittito dalla “Bambina Demoniaca”, che disse: “Shhhhh! Fai piano, se dovessero scoprire quello che vogliamo fare ce lo impedirebbero perché troppo pericoloso!”
“In effetti sembra fattibile, specie con l’aiuto di questo scienziato da strapazzo ...” aggiunse Chopper, riflettendo.
Usopp, sentendo la sua idea, esclamò: “A me basta che non rischio la vita e faccio tutto quello che volete!”
“Io sono favorevole! Del resto, così facendo potranno finalmente tornare alla loro solita vita!” disse Franky.
A Brook però interessava anche un altra cosa: “Già, e magari Misa e Josie ci saranno talmente grati che mi faranno vedere le loro mutandine! Yohohohohohohohohoho!!”
“Già, e se siamo fortunati anche qualcosina in più ...” dichiarò Sanji, già fantasticando …
Tuttavia, prima che potessero dire qualcos’altro, Nami tirò un fortissimo pugno ad entrambi, mentre diceva sotto voce: “Voi è meglio se non parlate, luridi depravati!”
Come risultato del pugno, i due finirono istantaneamente K.O., con un bernoccolo sulla testa e parzialmente privi di sensi, e sembrava proprio che ci sarebbero rimasti anche per un bel po’ visto che la ragazza non si era trattenuta.
“Anch’io sono d’accordo!” affermò Momonosuke.
Ovviamente, di rimbalzo, anche Kinemon era favorevole: “Concordo!”
“Però saremo costretti a restare svegli tutta la notte …” specificò Zoro, abbastanza scocciato da questo lato, anche se alla fin fine era comunque disposto a farlo, più per ringraziarli per avergli offerto il saké.
Law non era particolarmente favorevole, più perché non gli andava di sprecare dell’altro tempo lì, ma alla fine aveva capito che era costretto a farlo se voleva tenerseli come alleati, e proprio per questo disse: “Tanto anche se mi esprimessi contrario non cambierebbe assolutamente nulla, quindi è inutile anche solo che parli!”
“Allora facciamolo!!” esclamò Luffy, alzando le braccia al cielo, sorridendo allegramente.
L’unico apertamente contrario pareva essere Caesar, visto che fece: “A me non sembra una buona idea ...”
Ma alla fin fine a nessuno dei presenti interessava la sua opinione, quindi si sarebbe fatto comunque anche se era contrario. Tuttavia, la vera domanda era: cos’era che avevano deciso di fare?
Beh, sicuramente aveva a che fare con l’esplosione appena sentita, ma cos’era di preciso??

Nel presente, il rumore dell’esplosione, che poco tempo prima era udibile in ogni angolo dell’isola, sembrava essere cessato … ma sembrava che essa avesse provocato qualcosa, visto che poco dopo molti videro una luce violacea fuoriuscire dalla struttura.
“Cosa sta succedendo?” chiesero molti sia sulla Velocity Kani che al villaggio, mentre la luce avanzava velocissima.
Prima ancora che chiunque potesse capire qualcosa, l’intera area venne investita da quella fortissima luce, fermandosi più o meno nel punto in cui finiva la cupola temporale nel quale l’isola era intrappolata.
Tutti si erano coperti gli occhi mentre la luce investiva tutta l’area, e quando essa sembrava essere finita tutti li riaprirono … non notando sostanziali differenze, almeno non nell’area circostante. Inizialmente nessuno sembrava aver compreso che diavolo fosse successo …
Infatti, Paul, confuso, chiese: “Cos’era quella luce …?”
“Non ne ho idea … a meno che ...” rispose Teiko.
Tuttavia, i loro dubbi vennero colmati poco dopo. Infatti, improvvisamente, un foglio di carta appallottolato atterrò sul ponte della nave, vicino alla Yashi.
Voltandosi verso la Thousand Sunny, notò che a spararlo era stato Usopp che, con un sorriso sul volto, aveva utilizzato la Black Kabuto per fare in modo che potessero leggere ciò che vi avevano scritto, anche perché era una cosa troppo lunga da dire urlando, visto che ormai le due navi erano sempre più lontane.
All’inizio tutti erano abbastanza perplessi da quell’atteggiamento, ma alla fine decisero di leggere comunque ciò che avevano intenzione di dirgli, visto che forse poteva avere a che fare con la misteriosa luce che li aveva investiti.
Misa, visto che era la più vicina, prese il pezzo di carta, aprendolo rapidamente, per poi iniziare a leggerlo a voce alta, in modo tale che tutti quelli sulla nave potessero sentirla: “Scusate se non possiamo dirvi ciò a voce, ma abbiamo preferito optare per questa soluzione piuttosto che urlarvi da una nave all’altra. Abbiamo scritto questa lettera ieri sera, in modo tale che anche voi veniste informati di ciò che abbiamo fatto. In ogni caso, sappiate che vi siamo grati per l’ospitalità con la quale ci avete accolti, e proprio per questo abbiamo deciso di farvi un favore. La notte scorsa ci siamo accordati e organizzati in modo tale che nessuno di voi lo sapeste, in quanto temevamo che ce lo avreste impedito perché troppo pericoloso o roba del genere. Ieri sera, oltre che riparare la nave e sistemare le provviste, cose che abbiamo fatto in pochissimi minuti, abbiamo anche deciso di fare dell’altro. Grazie alle informazioni di Caesar ed al suo contributo (non molto volontario), siamo riusciti, grazie a un detonatore che abbiamo premuto poco fa, a far esplodere delle bombe, posizionate … nella … nella stanza della macchina dei f-fotoni Kasoma …”
Le ultime parole, la bruna le aveva dette a fatica, quasi balbettando, in quanto scioccata da ciò che avevano fatto, come del resto tutti i presenti. Ovviamente, non perché era una cosa negativa … al contrario, ciò li poteva salvare!
“S-Sappiamo bene che senza le indicazioni di Caesar non sareste mai riusciti a trovare il laboratorio segreto, quindi ci abbiamo pensato noi a farlo! Grazie alla distruzione di quella macchina, i fotoni Kasoma contenuti al suo interno sono stati tutti liberati nell’aria, e questo significa … che adesso la quantità di fotoni Kasoma e Noroma nell’aria è uguale … Ciò significa che il tempo … t-tornerà a scorrere normalmente, e non sarete più prigionieri di questa distorsione temporale … Siete liberi!!”
Con queste parole terminava la lettera … ed appena Misa ebbe finito di pronunciarle, ci fu un urlo di gioia da parte di praticamente tutti coloro che erano sulla nave. Non gli sembrava essere vero, ma pareva proprio essere così, tutto combaciava!
Finalmente la cupola che li teneva imprigionati da ormai chissà quanti anni era stata distrutta! Non solo la cupola di fotoni Noroma che rallentava il corso del tempo rispetto a quello esterno, ma anche la cupola di disperazione, di tristezza e di dolore nelle quali erano rinchiusi da quel giorno dell’incidente al castello!
Dopo anni potevano finalmente vivere una vita vera … finalmente potevano tornare a vivere!! La felicità dilagava sulla Velocity Kani, e tutti, quasi nessuno escluso stavano festeggiando il fatto che, finalmente, il tempo sull’isola sarebbe tornato a passare normalmente.
Ovviamente, i membri dell’Alleanza erano rimasti parzialmente indifferenti visto che non potevano capire ciò che avevano provato loro, anche Paul non sembrava particolarmente colpito da tutto ciò … anche se doveva ammette che un po’ felice lo era. Non tanto per loro, quanto più per il suo ormai ex Capitano.
Era uno dei desideri di William che l’isola tornasse quella di una volta, visto che aveva sempre provato moltissima pietà per tutti loro, ed ora non poteva non essere felice per il fatto che sarebbero tornati finalmente alla vita di una volta, proprio come voleva lui.
Aveva sempre rispettato fortemente il Yottoko “buono”, ed ora che il suo desiderio si era avverato, forse, avrebbe riposato definitivamente in pace!
Reginald era rimasto senza parole, non sembrava nemmeno avere la forza di festeggiare da quanto tutto ciò lo avesse scioccato!
Visto che avevano passato chissà quanto tempo ad interrogare Caesar senza risultati, si erano parzialmente rassegnati a vivere così per sempre, o al massimo a spostarsi su un altra isola … invece, non sapeva nemmeno lui come, avevano convinto Clown a collaborare, riuscendo a distruggere quella cupola temporale nella quale erano da ormai diversi anni … per lui sembrava un miracolo.
Josie stessa sembrava essere rimasta senza parole da ciò che avevano fatto. Erano riusciti a salvare tutta quella povera gente … e lo avevano fatto senza nemmeno chiedere nulla in cambio! Erano proprio pirati fuori dalla norma …
Teiko e Misa, invece, si diressero immediatamente alla prua della nave, che era la parte della nave che dava direttamente alla Thousand Sunny. Lì poterono vedere quasi tutti i membri della ciurma di Luffy che li stavano salutando nella loro maniera.
Luffy, Usopp, Chopper, Nami, Brook, Franky e Momonosuke li stavano salutando alzando il braccio al cielo ed agitandolo in aria in segno di saluto; Kinemon si limitò a sorridere loro, stessa cosa che fecero anche Zoro e Robin; Law rimase abbastanza impassibile, limitandosi a guardare la Velocity Kani, dalla quale si stavano allontanando; Sanji, invece, quasi con gli occhi a cuoricino ma anche con delle lacrima agli occhi, agitava entrambe le braccia al cielo, salutando principalmente le due ragazze del gruppo, Misa e Josie; infine, anche Caesar rimase impassibile, anche se visibilmente irritato dalla situazione, visto che sperava che la distorsione temporale rimanesse.
Hantazu e la Yashi, in risposta, inizialmente si limitarono a guardarli scioccati. Gli avevano ridato il sorriso perduto da anni, gli avevano riportato la felicità, quasi contagiandoli con la loro stramberia, gli avevano ridato la libertà sconfiggendo Karkinos, ed ora gli avevano anche ridato una vita normale, il tutto senza chiedere nulla in cambio. Quei pirati avevano cambiato la vita a tutti loro, restituendogli ciò che gli era stato tolto, e loro non potevano dargli niente in cambio …
Entrambi per poco non scoppiarono a piangere, ma alla fine riuscirono a trattenere le lacrime, alzando anche loro il braccio al cielo ed agitandolo in segno di saluto verso di loro. Grazie a loro, ora potevano tornare a vivere normalmente, anche se ci sarebbe voluto un po’, quindi salutarli era il minimo che potessero fare.
“Finalmente … siamo liberi!!” disse la ragazza, quasi con le lacrime agli occhi e con un sorriso sincero sulle labbra.
Anche Teiko aveva più o meno la stessa espressione della ragazza, ed anche lui stava agitando il braccio al cielo in segno di saluto, il tutto mentre affermava: “Già … possiamo ricominciare a vivere!!”
Dopo queste parole, i due abbassarono le braccia, mentre anche quelli sulla Thousand Sunny smisero. Subito dopo, Hantazu e la Yashi si guardarono negli occhi a vicenda, mantenendo il sorriso sincero che avevano mentre salutavano gli altri.
“Possiamo … ricominciare da zero ...” dichiarò Misa. “Non dovremmo trovare anche un nuovo nome all’isola?”
Ed in effetti era vero. Ora che la distorsione non c’era più, finalmente potevano abbandonare quel nome che per così tanto tempo avevano dato a quell’isola, e trovarne uno nuovo. Teiko ne aveva già uno: “Io ne avrei uno in mente … Liberty Island!”
“Isola della libertà?” chiese Misa, sentendo il nome. “… Mi piace!”
Dopo questa piccola chiacchierata, i due si voltarono nuovamente verso la Thousand Sunny, sorridendo felicemente. Avevano passato le pene dell’Inferno, ma finalmente era tutto finito! Ora potevano letteralmente ricominciare da zero …
Ed anche tra loro due poteva ricominciare! Del resto, dopo quella piccola chiacchierata che avevano avuto, Misa, quando sarebbe stata pronta, avrebbe confessato i propri sentimenti a Teiko, ed era anche molto probabile che ciò sarebbe avvenuto molto presto.
Anche Josie si era posizionata sulla poppa della nave, con entrambe le braccia poggiate sulla balaustra, mentre salutava i pirati di Luffy andarsene, sorridendo felicemente, anche se un po’ forzatamente.
Doveva ammettere che, nonostante tutto si fosse concluso per il meglio, la morte di Kutter continuava a renderla molto triste, e non poteva non smettere di pensare a lui …
Tuttavia, i suoi pensieri vennero interrotti poco dopo da una voce alle sue spalle, che le chiese: “Allora, hai deciso che cosa fare adesso?”
Voltandosi, l’ex élite vide che a parlare era stato Reginald, che le si stava avvicinando sorridente. Senza esitazione il fratello di Leonard si posizionò vicino alla ragazza, con la quale ormai poteva dire di aver stretto amicizia, per poi fare come lei, appoggiandosi alla balaustra e guardando la Thousand Sunny che si allontanava sempre di più.
“Credo di si!” rispose l’ex vice capitana dei pirati di Kutter.
Tame, sentendo queste parole, domandò: “Cosa hai deciso?”
“Credo che rimarrò qui. Il posto è molto bello, le persone sono gentili e soprattutto è un luogo sicuro. Né la Marina né il Governo sanno che l’isola è tornata alla normalità, quindi nessuno verrà mai a cercarmi qui, e senza più la distorsione non devo più aver paura che il mio bambino rischi a causa di essa. Posso crescerlo in tutta tranquillità, proprio come avrebbe voluto lui ...” spiegò la ragazza, continuando a guardare l’orizzonte.
Il fratello di Leonard, sentendo le sue parole, sorrise felicemente, mentre diceva: “Sono contento per te! Ti piacerà vivere qui. Non nego che molto probabilmente ci metteremo qualche anno a tornare allo splendore di un tempo, ma sono sicuro che con un impegno collettivo potremo farcela anche noi!”
“Ne sono certa anch’io!” affermò la Fan.
Entrambi avevano detto ciò che dovevano dire, e quindi approfittarono di quel breve lasso di tempo per riflettere meglio riguardo al loro futuro ed agli eventi che si erano susseguiti nell’ultimo periodo che avevano colpito entrambi.
Reginald doveva ammettere di sentirsi ancora molto triste per la perdita di suo fratello, e doveva riconoscere anche che avrebbe tanto voluto passare più tempo insieme a lui … tuttavia, grazie anche a tutti coloro con cui aveva parlato in precedenza, era riuscito in parte a superare la sua dipartita.
Poteva sembrare strano, ma ora si sentiva più sicuro di sé, il che era quasi un miracolo visto che lui era molto titubante di natura. Sentiva quasi che la forza ed il coraggio di Leon si fossero trasferiti in lui, e che ciò gli avrebbe dato la forza di andare avanti cercando di rendere suo fratello fiero di lui, anche se sapeva che lo sarebbe stato indipendentemente da tutto!
Al contrario, Josie non sembrava essersi ancora perdonata la morte di Kutter. Continuava a ritenersi responsabile della sua morte, nonostante alla fin fine stesse soltanto seguendo gli ordini proprio dell’uomo.
Ora avrebbe dovuto crescere loro figlio da sola, e ciò la rendeva molto triste. Sapeva che Regy e tutti gli altri dell’isola l’avrebbero aiutata, ma era comunque dura dover crescere un bambino senza suo padre …
Avrebbe tanto voluto che lui fosse con lei, specie in quel momento di felicità … ma purtroppo così non era … sembrava quasi che stesse per scoppiare a piangere a causa del numero di ricordi che le stavano venendo alla mente …
Quando, improvvisamente, sentì una leggerissima pressione sulla spalla, non forte, quasi come se qualcuno le avesse posato una mano su di essa. Subito dopo sentì un voce flebile, un sussurro all’orecchio: “Bada a nostro figlio anche per me, tesoro ...”
Sentendo questa voce, ovviamente non poté fare a meno di voltarsi rapidamente dietro di sé, per capire se c’era veramente qualcuno alle sue spalle, ma non vide nessuno. Anche la leggera pressione alla spalla era sparita, così come era arrivata.
Quelle parole e quella voce … non poteva che essere Kutter! Eppure non c’era nessuno … possibile che fosse stata solo la sua immaginazione? Quasi sicuramente visto che nessuno sulla nave aveva motivo di farle uno scherzo di cattivo gusto come quello …
Anche se un’altra ipotesi balenò nella testa della nera … possibile che fosse lo spirito di suo marito, che voleva quanto meno salutarla un ultima volta …?
Sapeva che forse non era così … ma non capiva perché, però dopo averla udita si sentiva decisamente meglio. Era come se un peso le si fosse tolto, come se il senso di colpa per la morte del marito l’avesse finalmente abbandonata, lasciandola libera …
Non sapeva se fosse stata solo la sua immaginazione oppure realmente lo spirito di Fan … ma quella cosa la faceva sentire meglio. Ora non si sentiva più sola, percepiva che anche lui, da lassù, l’avrebbe aiutata a crescere il loro bambino!
Alla fine tutti coloro che avevano vissuto ingiustizie e che avevano combattuto dalla stessa parte erano riusciti ad essere finalmente felici: Teiko e Misa erano finalmente passati sopra alla morte di Han, ed avevano lasciato le porte aperte ad una dichiarazione d’amore futura della Yashi, che molto probabilmente sarebbe arrivata a breve; Reginald aveva superato la morte del fratello ed aveva deciso di vivere la vita cercando di onorare la sua memoria; Josie aveva deciso di restare a Timeless Island, ora rinominata Liberty Island, per crescere il bambino suo e di Kutter, in memoria di suo marito; persino Paul aveva deciso di prendere il mare con i restanti membri dell’Alleanza, in memoria del suo capitano.
Si poteva quasi dire che, ognuno a suo modo, avesse finalmente trovato il modo di essere felice. Nonostante tutte le avversità contro cui erano andati contro, erano riusciti a superarle anche e soprattutto grazie all’aiuto di quella ciurma di pirati, riuscendo a ricominciare a vivere ed a essere finalmente felici!

Ormai la Thousand Sunny si stava allontanando sempre di più dalla Velocity Kani e più in generale dall’ormai ex Timeless Island. In teoria, ora come ora sarebbero usciti dalla distorsione, ma visto che grazie all’esplosione della macchina contenente i fotoni Kasoma non esisteva più, non c’erano differenze.
Tutti erano radunati sulla poppa della nave, ed avevano finito di salutare quelli sulla ex nave di Karkinos. Erano tutti felici che, finalmente, dopo tutto quello che avevano vissuto, potevano finalmente essere felici!
“Sono contento per loro! Finalmente potranno vivere la vita che desideravano, senza più quella distorsione!” esclamò Usopp, sorridente.
Anche Nami stava guardando l’altra nave, sorridendo felicemente, mentre diceva: “Già, spero che tutti loro se la cavino!”
“A tal proposito … Strano che, visto che siamo stati così tanto tempo al castello e che sapevi che la distorsione non ci sarebbe più stata, tu non abbia preso un po’ dell’oro all’interno del castello di Karkinos ...” precisò Chopper, abbastanza stranito dal comportamento dell’arancione.
Sentendo questa frase, Nami fece la finta offesa, dichiarando: “Ehi, per chi mi hai preso?! Non sono mica una ladra!”
“Certo … come no ...” disse Franky, ironicamente.
Tuttavia, rispondendo seriamente, la navigatrice si voltò verso il medico, sorridendo e spiegando: “E poi credo che quell’oro serva più a loro che a me. Con tutto quello che hanno passato, ricominciare a commerciare ed a vivere come prima non sarà affatto facile, e quei soldi gli saranno essenziali!”
“Ed in ogni caso si potrebbe fare una domanda simile anche a te!” aggiunse Robin, rivolgendosi al dottore di bordo. “Visto che siamo stati così tanto tempo nel castello, come mai non hai preso un po’ di quelle erbe Hiringu?”
L’allievo di Kureha rispose senza problemi: “Gli scienziati che hanno fatto esperimenti su quest’isola avevano creato solo una quantità limitata di erbe Hiringu e, vista tutta l’azione che si è svolta, stanno quasi per finire. Quelle ultime erbe serviranno molto a tutti loro, quindi mi sembrava ingiusto privarli delle ultime scorte. Meglio se quelle erbe rimangano un segreto dell’isola e basta!”
“Già, hai ragione … Anche se mi sarebbe piaciuto portarmi via una quantità maggiore di saké, invece che una sola bottiglia ...” affermò Zoro, guardando il recipiente che gli aveva dato Hantazu prima di salutarsi.
Usopp, sentendo quelle parole, disse: “Sempre il solito, eh?”
“Ed io avrei voluto che, prima di andarcene, Misa e Josie mi avessero fatto vedere le loro mutandine ...” disse Brook, fantasticando.
E, prendendo la palla al balzo, anche il cuoco disse la sua, quasi piangendo dalla disperazione e coprendosi gli occhi con il braccio destro: “Non è giusto!! Perché la Dolce Misa e la Dolce Josie hanno preferito stare sull’isola che con me?!?!”
“Fatti qualche domanda, no?” intervenne ironicamente Franky.
Tuttavia, Nami fu più che altro attirata dalle loro altre parole, visto che urlò: “SIETE SEMPRE I SOLITI DEPRAVATI, VOI DUE!!”
“Devo dire che mi mancheranno quelli di quest’isola, erano tutti molto simpatici!” disse Momonosuke, che si era affezionato a tutti loro, anche perché si immedesimava in parte con loro, dato che anche il suo paese era in una situazione piuttosto disperata.
Tuttavia doveva ammettere che, vedere quelle persone ritornare ad essere felici dopo così tanto tempo nonostante tutte le disavventure che avevano vissuto e le disgrazie che li avevano colpiti, gli aveva parzialmente ridato la fiducia che aveva perso.
Ora si sentiva quasi più sicuro, era convinto che anche loro sarebbero riusciti a risolvere la situazione in cui il paese di Wa si trovava! Ora più che mai, era convinto che sarebbero riusciti a sconfiggere una volta per tutte Kaido!
E Kinemon aveva capito che stava pensando proprio a questo, del resto si poteva notare una specie di scintilla nei suoi occhi, segno che forse vedere quell’isola risorgere dopo tutto quel tempo gli aveva ridato la carica che gli serviva, e proprio per questo il samurai, guardando suo “figlio”, sorrise felicemente, dicendo: “Già, spero che li rivedremo un giorno!”
“Spero soprattutto che se la cavino tutti!” esclamò la figlia di Nico Olvia.
Ed a rispondergli ci pensò Luffy, che era in piedi sopra il muretto che delimitava il bordo della nave e, reggendosi il cappello, dichiarò: “Se la caveranno. Sono tipi tosti, riusciranno a tornare allo splendore di un tempo, ne sono sicuro!”
E tutti erano convinti che nelle sue parole ci fosse la verità. Avevano visto con i loro occhi la determinazione con il quale avevano affrontato tutte le difficoltà che si erano abbattute su di loro, ed erano certissimi che, con il tempo, sarebbero tornati come una volta!
“Tsk, quante stronzate ...” intervenne Caesar sottovoce, per non farsi sentire, piuttosto irritato dal fatto che tutti fossero felici e contenti.
Tuttavia venne sentito da qualcuno, più precisamente dal cuoco di bordo che, guardandolo malissimo, gli chiese: “Cos’hai detto?!”
“N-Niente, niente!” rispose lo scienziato, mettendo le mani avanti, decisamente spaventato dalla reazione del biondo.
Quest’ultimo, mantenendo lo sguardo serio, rispose: “Sarà meglio!”
“E sarà anche meglio tornare dove eravamo rimasti, no?” affermò Law, che fino a quel momento era rimasto serio ed in silenzio, in disparte rispetto a tutti gli altri. “Ora che la situazione è finalmente tornata a posto, non c’è più niente che ci impedisca di tornare alla nostra rotta originale, giusto?”
Ed aveva ragione. Del resto, erano ancora bellamente in tempo per andare da Doflamingo, visto che quell’avventura che per loro era durata più di tre giorni, nel tempo della realtà, non modificato da un eccesso di fotoni Noroma, era durata poco più di mezz’ora.
Luffy, sentendo le sue parole, scese dal muretto, per poi guardare tutti i suoi compagni di avventure, e dire: “È vero, possiamo tornare sulla rotta originale ed andare a fare il culo a Doflamingo!!”
“Ho preparato i barili di Cola e tutto il necessario durante il viaggio, ora quando vogliamo possiamo utilizzare il Coup de Burst per tornare sulla rotta di Dressrosa!” spiegò Franky, sorridente.
Dopo aver detto questo, il cyborg si diresse rapidamente verso il timone, dove c’erano i comandi per attivare il meccanismo della nave che gli avrebbe permesso di volare nuovamente sul percorso che avevano intrapreso inizialmente.
Trafalgar, che ora che aveva sistemato la faccenda in sospeso con William non aveva più ragioni di restare lì, era il più impaziente per partire, ed infatti dichiarò: “Perfetto! Allora sarà meglio che mi prepari a chiamarlo come d’accordo. Grazie alla distorsione, qui nel mondo reale sarà passato molto meno tempo, e quindi potremo tornare al piano originale senza ulteriori intoppi!!”
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!” gridò una voce sul lato della nave.
Era la voce di Chopper e, sentendolo, tutti si voltarono verso di lui per comprendere quale fosse la causa dell’urlo, e compresero subito la ragione, visto che sul lato destro della nave vi era un enorme Re del Mare che sembrava pronto a divorarli!
Vedendolo, sia la renna, che era la prima ad averlo visto, che anche Usopp, Nami e Brook urlarono terrorizzati all’unisono: “UN MOSTRO MARINOOOOOOOOOOOOOO!!!!!”
“Tutto pronto per il Coup de Burst!!” urlò Franky, per avvisare tutti i componenti della ciurma.
Anche Robin preferì avvisare tutti i presenti, visto che avvisò: “Reggetevi forte!!”
“A COSA?!?!” gridò Caesar, letteralmente terrorizzato anche dal fatto che non poteva reggersi a niente, visto che era ammanettato.
Tuttavia ci pensò Kinemon a prenderlo per un braccio, dicendo: “Ti tengo io, scienziato idiota, anche se preferirei di gran lunga buttarti in mare!”
“C’È QUALCUNO QUI CHE NON VORREBBE AMMAZZARMI??” gridò Clown, non molto contento di affidare la sua vita a qualcuno che lo avrebbe preferito morto.
Però la risposta non fu delle migliori visto che gli urlarono in coro: “NO!!”
Quello fu il colpo finale visto che il rivale di Vegapunk assunse una faccia depressa, quasi con le lacrime agli occhi: “Cattivi!”
“Non posso affettare quel mostro, già che ci sono?” chiese Zoro, già pronto a estrarre a spada.
La risposta arrivò dal cuoco: “Tieniti e basta, stupido marimo!”
“Com’è che mi hai chiamato, scusa?” domandò Roronoa.
Ma prima che i due ricominciassero a litigare, Nami urlò: “STATE ZITTI E TENETEVI FORTE!!”
Ed entrambi sembrarono recepire il messaggio, visto che afferrarono saldamente una parte della nave, anche se continuavano a guardarsi in cagnesco. Anche se erano stati costretti a collaborare per sconfiggere la Raihogo, nessuno dei due avrebbe mai visto di buon occhio l’altro!
“SI PARTE! COUP DE ...”
Mentre il blu urlava queste parole, il Re del Mare si tenne pronto ad attaccarli, visto che aveva già aperto la bocca, pronto a divorare la nave per intero. Tuttavia sarebbe rimasto con un pugno di mosche, visto che Franky concluse subito dopo la frase, gridando: “… BURST!!”
Il cyborg tirò una leva, facendo sì che dell’energia iniziasse ad accumularsi sul retro della nave, dove c’era una specie di grosso buco. Proprio da lì, in pochi secondi, uscì una fortissima quantità di aria, che permise alla Thousand Sunny di partire letteralmente diagonalmente, lasciando il mostro marino di sasso visto che guardò la nave partire quasi perplesso.
Tutti quelli presenti sulla nave si tenevano a qualcosa di saldo sulla nave mentre essa volava, per evitare di venire sbalzati all’indietro. Quell’avventura era finita, ma entro breve ne sarebbe partita un’altra, potenzialmente anche più pericolosa!
“SI PARTE VERSO UNA NUOVA AVVENTURA!!” urlò infatti il capitano della nave, già carico per ciò che li attendeva.
Sentendo le sue parole, tutti i presenti sorrisero, chi felice e chi divertito, continuando ovviamente a tenersi per non venire sbalzati all’indietro.
Ormai, quell’avventura era ufficialmente conclusa. Era stata pericolosa, e più volte avevano rischiato di perdere la vita, ma alla fine erano riusciti a trionfare, sopratutto grazie all’aiuto degli abitanti del villaggio.
Dovevano ammettere che gli dispiaceva doverli lasciare, soprattutto perché erano ben consapevoli del fatto che per loro la vera battaglia iniziava ora. Sarebbe stato difficilissimo far tornare l’isola quella di un tempo, e tutti loro si dovevano impegnare, ma erano convinti che ce l’avrebbero fatta.
Avevano avuto occasione di conoscere bene tutti loro, e sapevano che non si sarebbero arresi fin quando la loro terra non fosse tornata quella di una volta.
Erano felici di aver aiutato un isola ormai sull’orlo del baratro a liberarsi di colui che l’aveva ridotta in quello stato ed a farla tornare nelle condizioni di una volta, ed ora era tutto nelle loro mani. Erano sicuri che sarebbero riusciti a far diventare l’isola anche un posto migliore rispetto a prima!
Ma per ora, l’unica cosa che potevano fare era salutarli tutti, dal primo all’ultimo. Era stata un’avventura pericolosa, contro avversari estremamente potenti ed insidiosi, ma un altra altrettanto pericolosa li attendeva, quindi non potevano distrarsi.
Tutti loro si sarebbero portati per sempre nel cuore quell’isola ed i suoi abitanti, ma per ora non potevano far altro che salutare quel posto ed i suoi abitanti, nella speranza di rivederli, un giorno o l’altro.
Fu con questi pensieri che, ancora in volo, abbandonarono quel luogo, che avrebbero ricordato per sempre. Fu così che salutarono Teiko, Misa, Reginald, Josie, ma anche coloro che erano morti per la vittoria finale, come Leonard, e soprattutto quel luogo.
Fu così che salutarono Timeless Island!!


THE END!



Pochi minuti dopo, in una stanza completamente buia, un Lumacofono iniziò a suonare. In quella piccola stanza non sembrava esserci nessuno, tranne che un misterioso uomo biondo con indosso degli occhiali da sole ed un cappotto con delle piume rosa.
Sentendo quel rumore, l’uomo fece un sorrisetto divertito, alzandosi per dirigersi verso l’oggetto che stava squillando, il tutto mentre diceva: “Finalmente, iniziavo a spazientirmi!”
Chi era il misterioso uomo? Beh, era nientemeno che Doflamingo, e quella era la chiamata che Law aveva fatto al Donquixote per accordarsi sulla consegna di Caesar!
Infatti, subito dopo essere tornati sulla loro rotta originaria, Trafalgar aveva subito chiamato, come aveva intenzione di fare prima dell’arrivo di Karkinos sulla Thousand Sunny che aveva ritardato il tutto.
E fu così, con quella semplice chiamata, che iniziò l’avventura successiva dei pirati di Luffy: l’avventura sull’isola di Dressrosa!!

Passò qualche ora da quando la ciurma di Luffy aveva abbandonato l’ormai ex Timeless Island, ed in quel momento erano in atto gli eventi di Dressrosa che avrebbero scosso il mondo intero, nel bene e nel male.
Tuttavia, mentre ciò avveniva, sull’isola abitata da Teiko e gli altri era in atto la ricostruzione del villaggio distrutto dal primo attacco di Karkinos. Ma vi erano ancora due prigionieri che non potevano di certo tenersi sull’isola, e cioè Suimasu e Joseph.
Per questo, avevano deciso di chiamare la nave della Marina più vicina utilizzando il Lumacofono del castello, in modo tale che venisse a prenderseli ed evitare che potessero fare ulteriori danni qualora si fossero liberati.
In quel momento, i due stavano venendo scortati sulla nave della Marina, ancora incatenati e con i fucili dei Marine puntati addosso in caso avessero tentato la fuga. Mentre camminava sulla passerella che lo avrebbe condotta sulla nave, che molto probabilmente lo avrebbe portato ad Impel Down, Batora sembrava star piangendo disperato, non per essere stato catturato, ma per la fine che aveva fatto il suo superiore.
“Com’è potuto accadere!!” pianse il maggiordomo, disperato. “Non è possibile che il Grande Karkinos sia stato sconfitto da un branco di smidollati!!”
Il suo compagno, l’unico altro membro dell’Alleanza che i cittadini avevano consegnato, visto che gli altri avevano accettato di aiutarli ed ora stavano lavorando insieme a loro alla ricostruzione, non sembrava particolarmente felice di sentirlo piagnucolare, visto che lo aveva fatto fin da quando Yottoko era morto.
“Ma la vuoi piantare una buona volta? Tanto sei un lecchino, anche in un luogo come Impel Down troverai qualcuno da servire, no?”
L’ex vice-capitano di James, almeno inizialmente, non sembrò badare alle sue parole … almeno fino a quando, facendo quella che l’ex nono più forte degli élite riteneva una faccia da emerito idiota, dichiarò: “Già, hai ragione! Posso trovare qualcuno da servire in prigione! Magari il Direttore ha bisogno di un maggiordomo!!”
Sentendo queste parole, l’ex suo sottoposto sembrava volersi mettere le mani nei capelli … veramente era bastato questo a calmarlo? Sapeva che era un lecchino che serviva anche il primo che passava, ma così era troppo!
Non sarebbe cambiato veramente mai!

Intanto, quella che sembrava essere il capo, o forse il secondo in comando della nave, stava parlando in quel momento con Misa, che gli aveva appena raccontanto tutti gli eventi che si erano susseguiti sull’isola.
“… E questo è quanto!” terminò la bruna.
Il suo interlocutore, che era una ragazza con i capelli blu, gli occhi color nocciola con sopra degli occhiali, una maglietta con dei fiori sopra, dei jeans azzurri e la divisa della Marina poggiata sopra le spalle, aveva ascoltato tutto il racconto senza fiatare, e sembrava essere rimasta particolarmente colpita.
“Certo che ne avete passate di tutti i colori su quest’isola … non avevo idea che il Governo Mondiale avesse fatto degli esperimenti del genere su quest’isola!”
“Già. Se non fosse stato per quei pirati, il mondo intero sarebbe precipitato nel caos!” esclamò la Yashi.
L’ufficiale della Marina, sentendo le sue parole, disse, quasi sorridendo divertita: “Ancora loro … non riescono proprio a stare fermi ...”
“Sembra quasi che li conosciate ...” notò la ragazza, non comprendendo le sue parole.
La blu, cercando di far finta di niente, si limitò a spiegare: “Lunga storia! In ogni caso, non preoccupatevi per i prigionieri. Li scorteremo più in fretta possibile ad Impel Down! Ieri abbiamo avuto una giornata non proprio tranquilla, quindi la nostra nave è parzialmente affollata ed il nostro Capitano è ferito, ma non dovrebbero esserci problemi nel trasporto! Racconteremo tutto a ...”
“A tal proposito …” la interruppe Misa frettolosamente, visto che ci teneva a chiederle una cosa piuttosto urgente. “… Potremmo chiedervi non dire di quest’isola al Governo?”
L’interlocutrice rimase abbastanza stupita dalla richiesta, tanto che, con fare dubbioso, chiese: “Perché?”
“Quest’isola, secondo i responsi ufficiali che abbiamo trovato all’interno del castello di Karkinos, è affondata 5 anni fa a causa di un terremoto. Se loro venissero a sapere che siamo tutti ancora vivi e che la distorsione è finalmente sparita potrebbero cercare di eliminare le prove di quello che hanno fatto … e raderebbero al suolo quest’isola senza la minima esitazione!” rivelò la bruna.
La blu non sembrava d’accordo, dato che specificò: “Il Governo non lo farebbe mai!”
“Lo hanno già fatto per molto meno …” le spiegò la Yashi, riferendosi ovviamente ad Ohara.
Ed in effetti non aveva tutti i torti, ed anche il suo superiore, che al momento era sulla nave ferito, ne era a conoscenza. Proprio per questo, sbuffando, rispose: “E va bene, non diremo a nessuno di quest’isola. Nel rapporto diremo soltanto che l’Alleanza è stata sconfitta da Luffy e la sua ciurma su un isola ignota, e che noi abbiamo catturato gli unici due rimanenti dell’organizzazione, mentre tutti gli altri sono deceduti!”
“Vi ringrazio di cuore!” disse colei che amava Teiko.
Tuttavia, l’ufficiale voleva anche sapere un ultima cosa, visto che domandò: “Voi siete sicuri di riuscire a tornare quelli di una volta?”
“Non si preoccupi. Grazie alle risorse all’interno del castello non avremo problemi a ricostruire il villaggio ed a tornare al nostro vecchio splendore commerciale! Vista la posizione dell’isola verranno poche persone, e grazie al cambio di nome dell’isola non dovremmo avere problemi con il Governo. Ce la caveremo!”
La ragazza con gli occhiali, a quel punto, si alzò, pronta a tornare sulla sua nave, mentre diceva: “Lo spero vivamente!”
“La ringrazio ancora di cuore, Ufficiale!” fece Misa.
Tuttavia venne corretta dall’interlocutrice, che concluse il tutto affermando: “Chiamami pure Tashigi!”

Ci volle poco tempo prima che Tashigi comunicasse tramite Lumacofono la sconfitta di Karkinos per mano di Luffy, omettendo il dettaglio dell’isola, dicendo soltanto che aveva catturato Suimasu e Joseph.
Quella notizia estremamente importante era giunta anche alle orecchie del Grandammiraglio Akainu, al quale era stato appena comunicato l’evento da un Marine che, in quel momento, era davanti alla scrivania del suo superiore.
“Di nuovo quei maledetti pirati ...” si limitò a dire Sakazuki, che però sembrava tutto fuorché felice, visto che si stava letteralmente “scaldando”.
Il subordinato che aveva davanti, vedendo la sua reazione, iniziò a preoccuparsi, e proprio per questo tentò di deviare il discorso: “C-Che cosa vuole che faccia??”
“La situazione è già abbastanza delicata a Dressrosa, se si venisse a sapere che Karkinos è stato sconfitto da un pirata la nostra credibilità crollerebbe! Avevo intenzione di utilizzare la cattura o la morte di quel traditore per riportare alto il nome della Marina che James aveva infangato, ed invece ora mi vedo costretto ad insabbiare la cosa! Non possiamo rischiare che si venga a sapere, non ora che la situazione è così delicata!” spiegò il leader della Marina. “Nei documenti ufficiali diremo che si sono perse le tracce di Karkinos, e che probabilmente è morto a causa delle ferite riportate durante lo scontro alla nostra base dell’isola Miumi. Solo così potremo parzialmente recuperare la faccia!”
Quello con cui stava parlando non sembrava particolarmente favorevole, ma purtroppo si vide costretto ad assecondare il suo superiore, visto che si mise sull’attenti, portando la mano alla fronte, facendo il saluto militare, per poi chiudere dicendo: “Sissignore!!”

L’ordine di Sakazuki di insabbiare la faccenda raggiunse in men che non si dica i tre Ammiragli attuali, che in quel momento erano in luoghi diversi. Tuttavia, ve ne fu uno in particolare che non sembrava particolarmente felice di questo insabbiamento …
E non c’era nemmeno bisogno di dire che era il nuovo ammiraglio Fujitora!
Quest’ultimo era in un punto non meglio precisato, ma sembrava essere molto pensieroso a causa della notizia che lo aveva raggiunto da poco, ed anche a causa di quello che stava avvenendo nel paese in cui si trovava in quel momento.
*Così … vogliono insabbiare nuovamente la vicenda. Proprio come fecero con Crocodile, con Moria, e chissà quante altre volte … non cambieranno mai abitudine …* pensò Issho, consapevole che, con molta probabilità, anche i Cinque Astri di Saggezza avevano contribuito alla decisione. *Tuttavia non glielo permetterò nuovamente! Sento che qualcosa di grosso sta per avvenire in questo paese … e non gli permetterò di insabbiarlo come fatto con Karkinos!!*
Con questi pensieri in testa, il cieco camminò, e man mano che camminava si faceva sempre più chiaro il luogo in cui si trovava …
Era il luogo dove Luffy e gli altri avrebbero affrontato Doflamingo, sovrano di quell’isola. Di lì a poco, si sarebbero svolti quelli che vennero ricordati da tutti come gli eventi di Dressrosa, che avrebbero cambiato il mondo così come lo conoscevamo!!




Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Per quanto possa sembrare che non sia successo moltissimo, ha chiuso la trama principale e tutte le sotto trame, dando un epilogo a tutti i personaggi apparsi, che spero abbiate apprezzato.
La parte finalissima l’ho messa dopo la scritta “The End” più per sottolineare che l’avventura vera e propria termina con Luffy e gli altri che lasciano l’ormai ex Timeless Island, ciò che c’è dopo si può quasi considerare un “extra”, che cosa è successo dopo la fine dell’avventura, per completare il tutto.
Inoltre, come avete potuto leggere, si potrebbe quasi dire che gli eventi di Timeless Island hanno influenzato la decisione di Fujitora di agire come ha fatto alla fine della saga di Dressrosa, anche se questo solo nel canone della fiction, ovviamente.
Riguardo al nuovo nome dell’isola, Liberty Island, mi sono in parte ispirato al nome dell’isola sulla quale vi è posizionata la statua della libertà, ma anche e soprattutto al fatto che si traduce in “Isola della Libertà”, ed ho trovato il nome molto azzeccato per rappresentare il fatto che ora sono ufficialmente liberi sia dal dominio di Karkinos che anche dalla distorsione, che per anni li hanno imprigionati e da cui solo ora sono riusciti ufficialmente a liberarsi.
Per quanto riguarda gli epiloghi dei personaggi, posso dirvi qualche piccola curiosità: Joseph alla fine non è stato rinchiuso ad Impel Down, ma in un altra prigione “minore”; invece, Suimasu è stato rinchiuso nella prigione diretta da Hanniabal, nel quinto piano per la precisione, dove, nella disperata ricerca di qualcuno da servire, ha accidentalmente steso uno dei prigionieri più forti, diventando, suo malgrado, il leader indiscusso del piano, con suo sommo dispiacere visto che lui voleva servire qualcuno, non farsi servire; Paul ha ripreso il mare, diventando un pirata abbastanza conosciuto, facendosi soprannominare “Bastone d’Acciaio”, ed ottenendo una taglia di 100 milioni di berry, anche grazie alla potente arma che porta con sé.
Invece, riguardo ai personaggi di Liberty Island, l’ex Timeless Island: Josie metterà alla luce un bambino, che deciderà di chiamare Kutter in onore del marito, e che crescerà in totale sicurezza grazie all’aiuto essenziale di tutti gli abitanti dell’isola; anche Reginald si sposerà ed avrà un bambino, che deciderà di chiamare Leonard per commemorare il fratello scomparso; Misa si confesserà a Teiko finita la ricostruzione del villaggio, ed entrambi diverranno i capo villaggio, diventando marito e moglie e dando alla luce due bambini, un maschio ed una femmina.
Avevo intenzione di scrivere tutte queste cose dopo la scritta “The End”, ma mi sono accorto che c’era già molta roba, e che quindi era meglio metterle tra le curiosità finali.
E così siamo giunti ufficialmente alla conclusione della storia. Ammetto che aver terminato di scrivere questa fic mi rattrista molto, specie perché ormai era quasi diventata un abitudine la scrittura del mio capitolo settimanale.
Tuttavia sono anche felice, visto che sono finalmente riuscito a scrivere una fan fiction che stavo ideando ormai da due anni, e sono estremamente felice di essere riuscito finalmente a scriverla e pubblicarla per intera.
Scrivete pure tutte le vostre impressioni sulla storia nei commenti, dicendo quello che pensate senza problemi, più che altro per sapere cosa ne pensate della storia e dei personaggi, sia quelli creati da me che anche quelli già presenti in One Piece. Tutte le vostre considerazioni mi saranno molto utili per migliorarmi per le mie storie future, sperando di riuscire a scriverne altre molto presto.
Infine, ci tenevo moltissimo a ringraziare tutti voi per il sostegno che mi avete dato dall’inizio alla fine di questa mia fan fiction, visto che se non fosse stato per voi non sarei mai riuscito ad arrivare dove sono adesso, quindi grazie veramente di cuore a tutti ;).
Spero vivamente che tutti voi abbiate apprezzato questa mia storia, e, dato che credo di aver detto tutto quello che dovevo, saluto tutti coloro che hanno seguito questa fan fiction fino alla fine, ringraziandovi nuovamente per tutto il supporto che mi avete dato e sperando che siate felici di aver letto la mia storia :).
A presto!
  
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