Anime & Manga > Un fiocco per sognare, un fiocco...
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Autore: Himechan    23/06/2009    7 recensioni
Una ragazza misteriosa, Pokotà non parla più, il pericolo e l'amore... Himi e Dai Dai più uniti e distanti che mai
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Musica! Mia musa e fonte continua d’ispirazione e di scrittura… Stavolta melodia consigliata dolce e malinconica al tempo stesso. E’ un addio o forse un arrivederci. Da Youtube digitate Galaxia’s locket e buona lettura ^.^




Le pareva di essere sospesa in un’altra dimensione: tutto era leggero, immobile e impalpabile, indefinito e non riusciva a sentire più nulla. L’unica cosa che percepiva era una sensazione di assoluto benessere e beatitudine…forse qualcuno l’aveva portata via in qualche altro posto oscuro? Forse aveva sbagliato dimensione? O forse la sua anima si era semplicemente staccata dal suo corpo?  Una miriade di pensieri le turbinavano nel cervello, e allora si disse che quello era un buon segno, perché se riusciva ancora a pensare e a porsi delle domande, evidentemente non era ancora morta. Poi di colpo le parve d’intravedere quello stesso bagliore subito dopo che Dai Dai le aveva sfiorato le labbra con le proprie.
E da quella luce si materializzò lentamente, con un movimento lieve e impercettibile, una figura. Non riusciva a vederne bene i contorni ma le pareva fosse abbastanza alta, ma difficile da giudicare visto la luce che lo circondava…Himechan si fece schermo con la mano dalla luce per guardare oltre, e finalmente riuscì a mettere a fuoco l’immagine di qualcosa…qualcuno…Non credeva ai suoi occhi… deglutì un istante per rendersi conto meglio…quel qualcuno era…era… un immagine strana…di una persona in carne ed ossa, vivente, ritta davanti a loro. Hime si voltò per un istante e vide, poco più in là Dai Dai svenuto, e incosciente, poi i suoi occhi si spostarono di nuovo verso quella strana creatura.
Non riusciva a definirne l’età. Né il sesso e neppure se fosse magra o corpulenta. Sembrava un’entità senza tempo e priva di sostanza.
 Un lungo mantello color della notte, bordato di rosso lo copriva fino ai piedi e indossava un coprispalle dotato di piccoli aculei d’argento ed un elmo rosso rubino, con sopra una drago ad ali spiegate che gli copriva i morbidi capelli neri come la notte. Ciò che la colpì di più, però, fu il suo volto: coperto da una maschera blu notte con occhi neri, che gli dava un’espressione che lo rendeva remoto e inquietante. Himechan si ripromise di essere prudente e di non fare gesti avventati. E tuttavia anche se avesse voluto si era accorta di avere i muscoli completamente bloccati: si sentiva incapace di reagire, come un burattino con i fili spezzati.

Quella figura aveva un qualcosa di mistico e sacro insieme, e pur non avendo emesso un solo fiato incuteva un rispetto e una forte inquietudine che non si spiegava con nulla di razionalmente accettabile.
“Principe?” Era impossibile e allo stesso tempo incredibilmente vero. LUI era lì, di fronte a loro, immobile e vero. Possibile che la sua anima si fosse di nuovo riappropriata del suo corpo? “Principe…” Hanae e Minako accorsero verso quella creatura tanto impassibile e altera. Possibile che… che così di colpo…si fosse risvegliato?  Era assurdo…pazzesco…inspiegabile …Ma del resto…C’era mai stato qualcosa di veramente spiegabile in tutta quella storia?
Himi era immobile, ma non riusciva a capire se per il puro terrore di quello che le era appena accaduto o semplicemente perché una morte inconsapevole, che tuttavia la faceva ragionare e sognare,  l’aveva avvolta e ancora non se ne era resa conto.
La figura era immobile, di fronte a loro, poi di colpo, mosse qualche passo verso di lei, che era totalmente impossibilitata a compiere anche il minimo gesto. Avrebbe potuto fare di lei ciò che voleva. Non riusciva a reagire neanche con un’unghia del proprio corpo.
Era atterrita e di colpo si sentiva svuotata e senza forze: l’unica cosa che riusciva a percepire era un pericolo imminente, in agguato. Tremava impercettibilmente; calde gocce di sudore le scivolavano lente lungo le tempie in piccoli rivoletti. Le pareva che l’unico muscolo che funzionasse fosse il suo cuore che batteva all’impazzata, come se di colpo avesse voluto balzare fuori dal petto. Dunque non era ancora morta. O il suo era tutto un sogno? Cosa….cosa voleva farle? E perché? Di colpo quella figura fu pervasa da una strana aura dorata, scintillante, poi la sua mano si mosse lievemente, staccandosi dal fianco, e rivolgendosi con una lentezza esasperante verso il suo viso. Hime chiuse gli occhi pronta a ricevere quel tocco che poteva significare l’inizio o la fine.
“Fermati, Axios!”
Una voce a lei conosciuta vibrò nell’oscurità.
La figura si voltò.
Erika! Si era improvvisamente risvegliata dal suo lungo sonno, nello stesso istante in cui il principe misterioso si riappropriava della sua anima. Com’era stato possibile? Lei era addormentata nella teca di cristallo, non poteva ritrovare di colpo tutte le energie che lui le aveva succhiato, goccia a goccia in tutto quel tempo.
“Non farlo!”  Lo fissava con occhi imploranti, avvicinandosi lentamente, muovendo qualche passo incerto verso di lui. Hime continuava a non capire. Allora lei lo conosceva. Sapeva l’identità di quella creatura misteriosa. Conosceva il suo vero aspetto e chi si nascondeva dietro quella maschera.
Ma lui non l’ascoltò, e neanche potè intuire l’espressione dei suoi occhi nascosti dalla maschera, e prima che potesse accorgersene le scagliò addosso con un semplice cenno della mano un’onda di energia accecante
“Erika!”
Quello di Himi fu poco più che un grido strozzato, nell’oscurità, perché lo spaventoso fascio di luce l’avrebbe centrata in pieno se qualcosa non si fosse frapposto tra lei e l’onda di potentissima energia.
Qualcosa…o qualcuno… Non riusciva a riconoscerlo, poi però i suoi occhi si abituarono di nuovo alle tenebre e allora riuscì a mettere a fuoco l’immagine. Quindi lo riconobbe. Era…Matsuyama!
Possibile?
Possibile.
 Sì non c’era dubbio… Non poteva che essere lui…Ma cosa…cosa ci faceva lì? Perché… Non riusciva a capire quale connessione potesse nascondersi tra il ragazzo misterioso e la principessa del regno della magia, fattostà che lui respinse l’onda di energia facendo da scudo con il proprio corpo, proteggendo la principessa, prima di cadere stravolto, a terra.
 Erika lo fissò tremante, ancora incredula, e incapace di credere che Axios avesse rivolto il suo potere contro di lei,  e senza pensarci un istante, infischiandosene del pericolo e del fatto che si sarebbe esposta di nuovo ai suoi colpi, si chinò a prenderlo tra le braccia
“Oh no! No, non è giusto!!! No!!” gridò mentre calde lacrime le rigavano il viso e scendevano lievi, come gocce di rugiada sul volto di Matsuyama. “Perché lo hai fatto? Perché…”
Lui le sorrise gentilmente, un sorriso un po’ stanco e affaticato “Principessa….Pri…Principessa sono stato bravo eh?” le bisbigliò a bassa voce, gli occhi vacui.
“Io… Io…E’ stata tutta colpa mia… Solo colpa mia… Io non dovevo coinvolgere anche te in tutta questa storia… Non è giusto…”  Erika si sentiva schiacciata dal senso di colpa e dalle sue responsabilità.
Matsuyama le sorrise ancora, rivolgendole un sorriso gentile, poi le fece cenno di chinarsi ancora di più perché voleva dirle qualcosa. Lei ascoltò, poi annuì lentamente, gli occhi pieni di lacrime si fissarono verso Himi che, seppur sconvolta fissava quella scena incredula, senza parlare.
E fu un attimo.
Sentì di colpo i muscoli del proprio corpo tornare a muoversi nuovamente, avvertendo uno strano formicolìo e quasi senza accorgersene riuscì a muovere qualche passo verso di loro, senza che Axios, dritto di fronte a lei muovesse un dito.
“Ciao piccola Himi” Matsuyama le rivolse un sorriso tirato, ma gentile.
 Si vedeva che stava facendo uno sforzo terribile prima che le forze lo abbandonassero definitivamente “Piccola Himi…”
“Ma…Matsuyama!” mormorò lei incredula, le lacrime agli occhi come la sua gemella, ma lui allungò un dito ad asciugarle una lacrima, tremando, poi scosse lievemente la testa “No…Io…non…non chiamarmi così..”
Per un attimo non riuscì a capire cosa volesse dirle
“Io sono sempre stato vicino a te… fin da quando eri piccola…ricordi come giocavi con me? Quante volte mi hai tirato in aria, quante volte abbiamo riso e scherzato e quanti segreti mi hai raccontato?” deglutì a lungo, ora anche lui aveva le lacrime agli occhi. In fondo era stato bello quel periodo da umano.
Aveva imparato a piangere.
Himi strabuzzò gli occhi…no…non poteva essere.
Era assurdo e pazzesco.
 “Po..Pokotà?? Sei tu? Possibile?”
Possibile.
Erika annuì.
“ Trasformare Pokotà in un essere umano è stato il mio ultimo gesto prima di addormentami nel regno delle tenebre, e l’ho fatto perché ti proteggesse e ti stesse accanto. Ma non potevo pensare che… non avrei creduto a…” di nuovo gli occhi le si colmarono di lacrime, impedendole di parlare.
Lui le rivolse un sorriso mentre allungava a stringerle una mano “Io non ti ho mai lasciato…anche quando pensavi il contrario…Ed eri disperata perché ero tornato ad essere un semplice pupazzo di pezza. Ogni cosa, però, aveva un senso.” sorrise piano ma lei quasi non riusciva a vederlo talmente le lacrime le oscuravano la vista “Pokotà…ora non…non mi lasciare. Non puoi farlo ora…” L’unica cosa che le premeva ora era di non perderlo. Non le importava che quella rivelazione l’aveva sconvolta, e neanche le importava come fosse stato possibile che non si fosse mai accorta di niente. L’unica cosa che le importava è che il suo amico Pokotà tornasse da lei.
“Ho fatto di tutto per proteggerti. Ti avevo detto che dovevi fidarti di me. Non ti avrei MAI tradito. Anche quando Dai Dai è stato portato via… e tu…” tacque un istante “Ma ora non ha più importanza…Ora c’è Erika… E lei sa… lei sa tutto.” Le rivolse un ultimo sorriso, e per un attimo fu come percorrere insieme tutte le cose vissute assieme. Era stato il suo miglior confidente, e in ultimo il suo salvatore.
Un pupazzo di pezza.
No… molto di più.
Il suo più caro amico.
Una parte della sua infanzia… E lui ne portava via un pezzo con sé.
Gli strinse forte una mano ma lentamente, e inesorabilmente si accorse che questa diventava sempre più impalpabile e leggera, e piano piano la sua figura cominciò a scomparire in tanti piccole stille luminose.
“Sei grande ormai, Himi. Ora puoi farcela. Non hai più bisogno di me.” Mormorò lievemente prima di scomparire nell’oscurità.
“Oh No! NOOOOOO! Non è giusto! Amico mio!” Tentò di abbracciarlo, ma si accorse di stringere solamente sé stessa perché ormai del suo amico d’infanzia non rimaneva che un’aura luminosa che scomparve quasi subito.
Hime fissò incredula la sua gemella che la guardava con espressione infinitamente triste e impotente. Il dolore muto, misto all’incredulità negli occhi.
E ora? Cosa sarebbe successo?
“Ma che romantico quadretto”
Qualcuno applaudì lentamente, dietro di loro.
“Ma brave. E ora? Avete in mente qualche altro trucchetto per fuggire?” Minako le fissava con espressione beffarda, accanto al principe misterioso.
Erika prese per mano Hime rivolgendole uno sguardo complice e significativo “Fidati di me…”le bisbigliò e si rialzò lentamente guardandola con aria di sfida “Non voglio fuggire. Non l’ho mai fatto. Devi solo spiegarmi perché lo avete fatto. Le motivazioni che vi hanno spinto, e soprattutto perché lui”
Tacque un istante e rivolse una lunga occhiata a Daichi, disteso immobile, abbandonato.
“Perché?”
Per la prima volta Lui parlò.
E fu una sorpresa per tutti.
Per Hime ed Erika.
E per le sue sorelle.
“Per questo” e detto ciò si tolse lentamente l’elmo e scoprì la faccia.
Un volto molto conosciuto e inconfondibile.
Sotto la maschera…
La copia fatta e finita di Dai Dai.



Il termine Axios deriva dal greco antico e significa Colui che vale. Nel prossimo capitolo scopriremo il perché del nome e il destino di questa strana creatura ^^

So che molte si saranno chieste: ma questa folle che fine avrà fatto? Sarà stata risucchiata da un buco nero? Gli alieni l’avranno rapita? Ha vinto al superenalotto e si è trasferita a Bora Bora?
Bhè amiche mie purtroppo o per fortuna niente di tutto questo ^.^
Incasinatissima tra studio, lavoro e l’altra fic che sto scrivendo ho trovato finalmente un angolino per Hime e Dai Dai. In effetti mi mancavano troppo… Dunque dunque un po’ di nodi sono venuti al pettine. Che ne pensate? Prevedo un altro paio di capitoli prima del gran finale, sempre se avrete la pazienza di seguirmi e di non tirarmi pomodori marci e insulti ^.^ Ampiamente meritati credo, data l’attesa!
Passo ai ringraziamenti per le mie recentrici di fiducia BARBIDOLUZZA, ANGIERICCIO, SHIRIN E LUISINA e per tutte quelle che hanno letto e messo tra i preferiti la Fic.
Un bacione a voi tutte e spero prima del 2030 di tornare ad aggiornare, sempre ovviamente se ne avrete voglia e pazienza.

Baci!!!!!
Hime
   
 
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