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Autore: _viola02_    09/12/2017    1 recensioni
[Terza classificata al contest We looked at each other a little too long to be “just friends” indetto da Himeko Kuroba sul forum di efp]
Cosa succede quando tua figlia decide di sapere come hai conosciuto suo papà?
Ma deve scoprirlo a tutti i costi, ovviamente!
E questo è proprio ciò che accade a Lily.
Dal testo:
“Lily Luna Potter era appena stata smistata in Grifondoro, con sua immensa gioia e sollievo.
...
Dopo aver dato la mano a tutti («La figlia di Harry Potter, che gioia!»), finalmente si sedette e fece scorrere lo sguardo sulle altre tavolate, alla ricerca di suo fratello Albus.
...
Per quanto si spremesse le meningi, però, non riusciva a capire chi fosse quel tipo accanto ad Albus.
Capelli biondo platino (probabilmente tinti), occhi di un colore chiaro (a quella distanza non si vedevano bene, per cui non ne capiva il colore), corpo ancora non definito, aria arcigna...
Niente, non ricordava di averlo mai visto.”
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Alice Paciock, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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~ Capitolo 3 ~

[29 Agosto, 2038]

Lily e Scorpius erano sul divano, con le luci spente, e si stavano guardando un film babbano intitolato "Twilight".
Lily lo trovava piuttosto insulso, non capiva come potevano pensare i Babbani che i vampiri fossero buoni. Lo sapevano tutti che erano esseri dannati e senz'anima!
«Lily, stavo riflettendo... Alcyone si è dimenticata della nostra storia, non siamo andati avanti oggi».
La donna sorrise, girandosi verso il marito.
«Lo so, ma era piuttosto stanca. D'altra parte ha saltato sul divano per tutto il pomeriggio» concluse, alzando gli occhi al cielo.
«Già...».
Lily capì che c'era qualcosa che non andava: Scorpius continuava ad evitare il suo sguardo. «Scorpius, cosa succede? E non dirmi "Niente", perché chiedo le carte del divorzio».
Lui sorrise, ammettendo: «Io volevo vedere la fine... La fine della nostra storia. Vedere quel pomeriggio di Giugno attraverso i tuoi occhi è stato qualcosa di unico.
E volevo vedere in quel modo anche il 17 Giugno. Aspettavo da tutta la giornata».
Lily sorrise, intenerita.
Poi, con un colpo di bacchetta, fece illuminare la stanza.
«Che stai facendo?» chiese lui, guardandola alzarsi e sistemarsi la vestaglia.
Lily si girò verso di lui, guardandolo con una luce maliziosa negli occhi castani: «Mi sto alzando per vedere il 17 Giugno. Tu, invece?».
Scorpius non se lo fece ripetere due volte.
Quando furono davanti al Pensatoio, Lily si puntò la bacchetta alla tempia e ne fece fuoriuscire un filamento argenteo, che riversò nell'oggetto.
Poi gli sorrise, ed era esattamente lo sguardo che aveva fatto innamorare il marito: caldo e amorevole come una carezza, ma altero e fiero come quello di una regina. Sembrava che gli comunicasse «Io ci sono, conta su di me: non cadrò mai», e Scorpius sapeva che era la verità. Lei era la donna più forte che avesse mai conosciuto, nonché l'unica che gli tenesse testa.
Quella che lo aveva stregato, per di più...
Lei gli tese la mano.
«Vieni?».
Scorpius la strinse forte, annuendo, e si immersero per la terza ed ultima volta nel Pensatoio.



[17 Giugno, 2024]

«LILY. LUNA. POTTER! COME HAI OSATO NON DIRMELO??».
Il grido eccheggiò nella Sala Grande (nessuno fiatava per la paura) e al sentirlo colei che era stata chiamata rischiò un infarto.
Alice Paciok l'aveva scoperta. Ed era arrabbiata.
Come una furia l'amica arrivò al tavolo dei Grifondoro e la incenerì con lo sguardo, aspettando una qualsiasi risposta decente.
Lily decise di utilizzare la Difesa Numero Due, ovvero il "fare finta di non sapere", e disse, un po' tremante: «Ehi, Alice! Come butta?».
«Come puoi anche solo pensare di utilizzare la Difesa Numero Due contro di me? Ma ti rendi conto che te le ho insegnate io le "Tre Grandi Difese"??».
Lily deglutì.
«Ah, ehm, già... Me ne ero dimenticata...».
«Fuori immediatamente, Potter, dobbiamo parlare. ADESSO!!» ordinò lei, uscendo dalla sala con grandi falcate, come se quegli unici minuti in cui ne era stata all'interno fossero stati insopportabili.
«Lily, che hai combinato?? L'ultima volta che ho visto la Paciok così infuriata è stato quando il suo ragazzo l'ha tradita!» esclamò Lysander, che era seduto vicino alla ragazza.
«Lo so, sono morta. Secondo te devo andare?»
chiese titubante, con gli occhi ancora puntati nella direzione dove era scomparsa Alice.
«Sì, di sicuro. Prima vai prima ti togli il pensiero. Via il dente via il dolore, ricordi?».
Lily rise, anche se era una risata piuttosto isterica. «Già. Allora vado».
«Buona fortuna! E torna viva, per favore, mi servi in squadra!».

«Lily, cos'è questa storia del "via il dente via il dolore"?».
La Lily trentenne rise, e si sganasciò ancora di più alla vista dell'espressione del marito.
«Sai che Lys e suo fratello Lorcan sono appassionati di cose strane come la loro madre?
Beh, Lysander ha scoperto che i Babbani hanno questo strano detto. Praticamente vuol dire che, meno tempo impieghi nel fare una cosa che ti preoccupa, meno questa ti dà problemi. Almeno, io ho capito così».
«Ah, okay. Che strani i Babbani!».
Lily non poté far altro che annuire.
«Adesso guardiamo, su! Sono appena arrivata da Alice, vedi? Siamo nel parco, vicino al Platano Picchiatore».


«Perché non mi hai detto niente? Pensavo di essere tua amica... Tua sorella...».
Erano solo un lieve sussurro, ma a Lily si spezzò il cuore.
Alice si sentiva tradita, e Lily aveva rotto la loro "sorellanza".
«Io... Io ci dovevo pensare, Alice. È stato un errore, e mi ha fatto male» bisbigliò in risposta, guardando l'orizzonte.
Poi, girandosi a guardarla, aggiunse: «Io gli ho detto che lo amo, e mi sono screditata ai suoi occhi.
Come potevo anche solo pensare di dirtelo? È stato un fallimento, e io sono solo una sciocca. Lui non mi ha notata e non lo farà mai, e lo si capisce dal fatto che non mi ha più cercata.
E questo fa ancora più male, Alice».
Lei si girò a guardarla, e aveva gli occhi lucidi.
«Ti capisco, Lily, però era un fatto importante, e io avrei potuto aiutarti. Io ti sostengo, ricordi? Ci sosteniamo a vicenda, e nessuna delle due cade. Nel momento del bisogno, però, tu non ti sei fidata. NON TI SEI FIDATA DI ME».
Lily stette zitta, perché sapeva che era la verità.
Aveva pensato che l'avrebbe giudicata, ecco cos'è che l'aveva frenata.
Ma Alice non lo faceva mai, e pensarlo era stato un affronto.
«Ma sai qual è la cosa peggiore?» continuò l'amica, con le lacrime che minacciavano proprio di scendere «Che io ho fatto lo stesso! Anche io non mi sono fidata di te, e abbiamo distrutto la nostra amicizia».
Alice scoppiò a piangere, non riuscendo più a tenere quel peso dentro.
Lily la abbracciò, nonostante non potesse ammettere di non sentirsi tradita, e non disse una parola.
In certi momenti non serve parlare, bisogna solo amare. O essere amati.
Qualche minuto dopo Alice si calmò, e si staccarono riprendendo a sorridere.
Era un sorriso di scuse, certo, ma pur sempre un sorriso.
«Scusa?» dissero all'unisono, scoppiando a ridere subito dopo, proprio come facevano di solito. «Ti voglio bene, sorella mia».
Lily ci aveva messo l'anima in quelle parole, e Alice lo sapeva.
Per questo rispose: «Anche io, Lily, anche io».
E si abbracciarono di nuovo, come per suggellare di nuovo il patto tra di loro, come a renderlo più solido di prima.
«A proposito, Ali, cos'è che non mi hai detto di importante? Tu sai cosa ti ho nascosto io, ma io non so cosa mi nascondi tu!».
L'amica sorrise, imbarazzata.
«Sto con tuo fratello».
«James??» chiese stralunata Lily, non capacitandosi come la sua amica timida-ma-non-troppo potesse stare con un ragazzo così estroverso.
«No, ma ti pare?! Io sto con Albus» esclamò lei, arrossendo fino alle orecchie.
«Ah, ecco. Beh, vi ci vedo. Quando vi siete messi insieme?».
«Ehm... A Gennaio. Il 20 Gennaio».
«Cosa?? Da così tanto??».
«Già... Scusa».

«Lily, dove stiamo andando adesso? E perché mi hai fatto vedere questo ricordo?» chiese lentamente Scorpius, avendo capito che quello era un ricordo importante per la moglie.
«Adesso stiamo andando a QUELLA scena, in QUEL corridoio» rispose, guardandosi le mani.
Poi, alzando lo sguardo su di lui, aggiunse: «Ti ho mostrato QUESTO ricordo perché dovevi capire come mi sentivo in quel periodo. Tu non mi davi una risposta, io mi sentivo una stupida, e non avevo avuto Alice su cui contare. Per mia scelta, certo, ma non la avevo avuta comunque».
Il marito le prese la mano, e la baciò.
Quando si staccarono, sussurrò: «Mi dispiace per quanto ero stato idiota, anche se comunque non posso dire di essermela cavata male... Insomma, ti ho sposata, alla fine».
Lily sorrise, intrecciando le dita alle sue.
«Già. Adesso concentriamoci sul ricordo, d'altra parte è la tua dichiarazione...».
«E cosa centra?».
«È qualcosa di unico, e non vorrei perdermela per nulla al mondo».


Lily stava tornando dagli allenamenti di Quidditch (Lysander era convinto servissero anche se erano finite le partite, e a Lily non dispiaceva per niente: volare la distraeva), e aveva deciso di passare per la Stanza delle Necessità per lucidare un po' il manico della sua scopa.
Aveva scoperto quell'utilizzo solo da poco: un giorno, passando di lì, si era lamentata che il suo manico di scopa fosse piuttosto rovinato e...
Puff! La Stanza era comparsa.
Entrando, aveva trovato un vero e proprio arsenale per scope: le si poteva lubrificare, ammorbidire, rendere più aereodinamiche e addirittura personalizzare!
Tuttavia, probabilmente non era destino che la sua scopa stesse meglio, perché improvvisamente un ragazzo biondo sbucò dall'angolo davanti a lei.
Era Scorpius.
I due si paralizzarono di colpo, come fulminati, e si fissarono negli occhi, sguardo contro sguardo.
Nocciola contro argento.
Sembrava che nessuno dei due volesse cedere, per un motivo o per un altro, e perciò rimanevano impalati lì, uno davanti all'altra.
Poi, lui parlò.
«Potter, chi non muore si rivede!».
Lei non disse niente, ma chiuse le mani a pugno (talmente tanto forte da farsi sbiancare le nocche) cercando di trattenersi dal saltargli addosso.
Non aveva ancora capito se era per baciarlo o per ucciderlo definitivamente, quindi era meglio non rischiare. Tacere era la scelta giusta, già.
«Non mi rispondi, Potter? Pensavo fossi la ragazza FORTE, quella che risponde a tutti... Anche A ME. Ma si vede che mi sono sbagliato, e sei solo una piccola stupida che si crede chissà chi».
Il ragazzo fece una pausa ad effetto, tanto per godersi la smorfia che passò sul volto di Lily, e poi aggiunse: «Niente, mi sono proprio sbagliato, ho solo beccato l'unica Potter senza un briciolo di dignità e coragg---».
Lily non lo fece neanche finire.
Con tutta la sua forza gli tirò in pugno sul naso, buttandolo a terra, e gli saltò addosso continuando a picchiarlo.
Lui non poteva offenderla in quel modo, non ne aveva diritto.
«EHI! Che cosa succede qui??».
La voce della preside McGranitt li fece scattare in piedi, Scorpius con il naso grondante di sangue e Lily con le nocchie sbucciate.
«Che cosa cavolo avete nella zucca?? Una zuffa alla Babbana?? Non so chi vi ha insegnato una cosa del genere, sembrate due barbari!! Nel mio ufficio, ADESSO!».
«Ma professoressa, stavamo facendo per finta! Stiamo creando un teatrino, per... ehm... Babbanologia, in cui ricreiamo una... appunto... zuffa alla Babbana!».
Lily si girò sorpresa verso Malfoy: aveva creato una scusa FUNZIONANTE e che reggeva benissimo in pochissimo tempo!
Era veramente un bravo bugiardo.
«È così, signorina Potter? State creando una "scenetta"?».
Lily, che era ancora persa per i suoi pensieri, a quelle parole sussultò, e rispose in ritardo: «SÌ!!».
Poi, pensando al fatto che forse, e solo FORSE, ci aveva messo troppa enfasi, ribadì: «Sì, professoressa, stiamo facendo un progetto extra per la fine del corso».
Giusto per giocarsi il tutto e per tutto, indossò i suoi famosi occhi dolci, e la McGranitt ci cascò.
Quando se ne fu andata (raggiante e sorridente per l'animo che i suoi studenti mettevano nello studio), Lily sospirò di sollievo.
L'avevano scampata. Avevano scampato un punizione assicurata.
Maledicendosi per ciò che stava per fare, si girò verso Scorpius e disse: «Grazie mille, Malfoy, ci hai salvato».
Lui fece un mezzo sorriso e, mentre scuoteva la bacchetta per ripararsi il naso, replicò: «Anche i tuoi occhi da gatto non erano male. Siamo una bella squadra».
Poi, rendendosi conto di ciò che gli era appena uscito dalla bocca, aggiunse, minaccioso: «Ma non farti venire in mente di picchiarmi ancora».
Lily rise, ed esclamò: «Io non mi arrenderò mai, sappilo. Io sono stata CREATA per renderti la vita in inferno, e lo farò! Anche picchiandoti».
E, giusto per fare il finale ad effetto, condì tutto il discorso con un'occhiata di sfida, che sicuramente Scorpius avrebbe colto.
Però passavano i secondi, e lui non accennava ad emettere suono.
D'improvviso, come un fulmine a ciel sereno, Lily si rese conto di avere le labbra di lui a pochi centimetri dalle sue: si erano avvicinati così tanto da sfiorarsi il naso.
La ragazza deglutì, e fece per indietreggiare, ma Scorpius non le lasciò scampo.
Velocissimo, la bloccò al muro, e le loro labbra finalmente si incontrarono.
Si muovevano all'unisono, come in una danza, e il bacio era tutt'altro che casto.
Era la cosa più intensa che Lily avesse mai provato, sembrava che Scorpius si volesse fondere con lei, come se volesse annullarsi.
Le sue mani, dapprima appoggiate alle sue guance, scesero lungo i fianchi, e cominciarono a torturare il bordo della divisa, facendola tremare in un modo che centrava decisamente poco con il freddo.
Lily, d'altra parte, aveva finalmente immerso le sue dita nei suoi soffici capelli biondo platino, quelli che aveva sognato di toccare da sempre, e non si stupì nel constatare che erano proprio come se li era immaginati.
Quando però le mani del ragazzo cominciarono a farsi TROPPO intraprendenti, la ragazza si staccò.
«Fermati, Malfoy» disse con voce ferma, nonostante fosse ancora ansante per il bacio.
«Perché Potter?».
Lily lo guardò scettica.
«C'è anche il bisogno che ti dica il perché?».
«Beh, non mi pareva non lo volessi fare anche tu».
La ragazza arrossì, ma replicò: «No, non lo voglio, e di certo non al primo appuntamento».
Scorpius alzò un sopracciglio.
«Perché questo era un appuntamento? Non puoi crederci davvero» la schernì, sfrontato.
«Oh, ma lo so che OGGI non è il nostro primo appuntamento... Dico solo che quando accadrà di certo non faremo sesso» chiarì lei, scandendo le parole per ribadire il concetto.
«E cosa ti fa credere che ci sarà un appuntamento?».
Lily fece un sorrisetto malizioso: «Beh, non mi pare non lo volessi fare anche tu, o sbaglio?».
A quel punto Scorpius sorrise, alzando le mani in segno di resa.
«Va bene, hai vinto. E hai anche ragione, sognavo quel bacio da un bel po'».
Poi fece una pausa e, tornato serio, fissò lo sguardo in quello della ragazza, dicendo: «Appuntamento domani pomeriggio alle tre in punto, al Lago Nero. E niente ritardi».
Probabilmente non si aspettava risposta, perché si girò e cominciò ad andarsene, ma Lily non lo lasciò fare più di tre passi: con un colpo di tosse richiamò la sua attenzione, e replicò con voce angelica: «Che cosa hai detto, Malfoy?».
Lui digrignò i denti, e con lentezza, riformulò: «Lily, vuoi venire domani al Lago Nero con me? È un appuntamento».
Lily sorrise di nuovo, e annuì.
«A che ora, Scorpius?».
«Ti andrebbe alle... Oh, ma che bisogno c'è di questo teatrino?? Ho già detto alle tre. Ti va bene, sì o no?!».
«Almeno potevi fare il romantico... Visto che mi hai invitato al Lago perché è un posto molto suggestivo (sì, lo so, non fingere di non averlo pensato prima), potevi completare il tutto con una bella proposta!».
Scorpius alzò un sopracciglio, sarcastico, ma Lily si accorse che era arrossito leggermente.
Tuttavia, continuava a tacere.
«Va bene, okay, ci sarò e non farò ritardi» si arrese la ragazza, alzando gli occhi al cielo per la testardaggine dell'altro.
Poi, in preda ad un impulso decisamente Grifondoro, esclamò: «Me lo dai un bacio, prima di andare?».
«E perché dovrei dartelo, Potter?».
«Perché stiamo insieme e domani abbiamo un appuntamento. E poi, scommetto che lo vuoi...».
Il ragazzo fece una smorfia.
«Io non ho mai detto che stiamo insieme».
«Beh, io sì. Problemi?».
Ci fu un attimo di silenzio, che fu rotto da una Lily decisamente esasperata: «Oh, ma che diamine! Malfoy, dì che vuoi stare insieme a me e falla finita! Mi hai già detto che volevi baciarmi da un po', non ti ser---».
Da brava Serpe, Scorpius poggiò la bocca sulla sua, bloccando in questo modo la filippica che non aveva decisamente voglia di ascoltare.
Anche alla fine del bacio, quando ormai i loro respiri erano decisamente irregolari, rimasero a guardarsi, sguardo contro sguardo.
«Lo sai che ogni tanto dovresti stare zitta?» la schernì lui, con una luce ironica negli occhi.
«Beh, non mi pareva stessi parlando, poco fa» replicò lei, sorridendo divertita.
Non sarebbero mai cambiati, Lily ne era certa: avrebbero continuato a battibeccare anche a quarant'anni, anzi, a settanta.
Tuttavia, le cose tra di loro erano cambiate: non si rispondevano più con l'intenzione di fare male, bensì di punzecchiarsi amichevolmente.
E per lei andava più che bene.
«Ti amo» bisbigliò, ben sapendo che lui poteva sentirla.
E, lasciandola allibita, Scorpius rispose: «Anche io, Lily Luna Potter».

[28 Agosto, 2038]

«Quindi... Abbiamo finito? Non vedremo altri ricordi?».
La voce triste di Scorpius fece sorridere la moglie.
Era rimasto zitto anche dopo che erano usciti dal Pensatoio, e Lily aveva capito che era perché aveva qualcosa in mente. E in quel caso ciò che lo rendeva silenzioso era l'amarezza della fine dell'avventura.
Sorridendo, si girò verso il suo lato di letto, e lo abbracciò da dietro.
«Finito? Ah che i ricordi rimangono, e noi abbiamo ben quattordici anni di matrimonio da rivisitare!» replicò ridendo, lasciandogli poi un bacio sulla spalla.
«Dobbiamo far vedere i ricordi di questa sera anche a nostra figlia, tra l'altro. Sei un illuso se credi che vorrà lasciare questa storia a metà» aggiunse, ripensando all'entusiasmo che la figlia aveva dimostrato in quegli ultimi giorni.
Ancora stretta al marito, Lily alzò lo sguardo sulla parete destra della loro camera, e guardò con amore la loro foto di matrimonio.
Albus e James l'avevano scattata di nascosto, e li avevano beccati nel momento in cui si baciavano.
Così, da brava Serpe qual è, Albus l'aveva fatta modificare e aveva aggiunto, nell'angolo in basso a destra, la frase che secondo lui più li rappresentava: “The best feeling in the world is kissing someone for the first time when you’ve really wanted to kiss them for a long time”.
E Lily era d'accordo.
Lei è Scorpius si erano cercati per anni, con uno sguardo, con un gesto, eppure avevano sopportato entrambi; quando poi si erano infine dichiarati, avevano scoperto di essere perfetti insieme, l'uno l'anima gemella dell'altra.
«Ti amo, Scorpius».
«Ti amo anch'io, Lily».





NOTE DELL'AUTRICE:

Ed eccomi qui!😘😁😀
(Scusate per l'orario, avevo completamente rimosso l'idea che fosse sabato, essendoci da noi il ponte) Bene, questo è il capitolo conclusivo, di un'avventura lunga BEN TRE CAPITOLI😂😂
In questo non si vede Alcyone (chiedo venia!!!), ed è una scelta che avevo fatto addirittura prima di scrivere i capitoli, dato che per la conclusione ci doveva essere molto fluff e SOPRATTUTTO un confronto tra Lily e Scorpius.
Anyway, ringrazio infinitamente saila25 e GattyP per aver recensito e per aver messo la storia tra le preferite/seguite.
E anche voi, lettori😘😘
_viola02_
   
 
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