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Autore: Anown    19/12/2017    2 recensioni
Courtney appariva inusualmente nervosa quel giorno, aveva una notizia importante da dare a Scott... ma non era così semplice...
Brevissima long, avrà solo due capitoli. Doveva essere un oneshot inizialmente ma rischiava di diventare troppo lunga...
I pareri sono bene accetti, anche perché mi è venuta abbastanza difficile e strana come storia da scrivere quindi un parere esterno sarebbe abbastanza apprezzato...
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Scott
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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Scott continuava a guardare quelle lunghe ciocche castane che venivano ripetutamente attorcigliate attorno le dita affusolate della fidanzata. Era la prima volta che le vedeva fare qualcosa di simile. Era un tipo molto preciso, quasi ossessivo, ma non gli capitava mai di vederla veramente nervosa, nemmeno quando qualcosa scombinava i suoi piani... o meglio, qualche volta si sfogava urlando... rompendo qualcosa... l’ultima volta aveva dato fuoco al cestino con la carta perché gli schemi di diritto non le venivano come avrebbe voluto... Ok, forse sì, era una che si lasciava prendere dal nervosismo... ma non lo faceva mai mostrando insicurezza e questa volta era inequivocabile, nonostante l’espressione dura e decisa doveva essere veramente preoccupata. Erano diversi secondi che era seduta davanti a lui senza dire nulla nonostante l’avesse chiamato dicendogli che dovevano parlare. Il ragazzo cercò di sorridere in maniera rassicurante e cominciò a parlare.
-Tutto bene, Courtney?- l’espressione della ragazza si fece ancora più aggrottata... qualcosa era andato storto.
-Si... va tutto benissimo...- disse a denti stretti. -Talmente bene che tra poco mi strapperò tutti i capelli... Scott! Se le cose andassero bene non starei certo in questo stato!- il ragazzo sospirò... inizialmente apprezzava il caratterino della ragazza, lo trovava anche piuttosto sexy, ma ultimamente credeva di capire perché Duncan se ne fosse stancato e avesse cominciato a sentirsi in trappola, nonostante non ne condividesse le intenzioni.
-E prendertela con me invece ti aiuterà in qualche modo a risolvere i tuoi problemi?- domandò con un tono leggermente acido. La ragazza sembrò crollare, le sue mani tremarono per un po’. Scott si sentì in colpa. -Mi dis...-
-Hai ragione, ho esagerato.- sospirò e si lasciò sfuggire una mezza risata. -Non importa, continuerò l’università comunque... mi laureerò comunque... lavorerò... non posso permettere a un contrattempo simile di sviarmi.- ghignò lasciando il fidanzato disorientato.  -Non mi importa di ciò che potrà pensare la gente guardandomi!-
-O... Okey? Courtney… Ma di cosa stai parlando?!- la ragazza evitò il contatto visivo in un primo momento poi sembrò deglutire... aprì finalmente la bocca per parlare e... si sedette sul pavimento a gambe incrociate mentre sembrava fare degli esercizi di respirazione... o qualcosa del genere…
-...C-Courtney?- il ragazzo si inginocchiò al suo livello. -Che sta succedendo?- le chiese inquieto, in realtà non era più così certo di volerlo sapere e, quando sentì il suono del cellulare, credette quasi salvato da quell’assurda conversazione e si alzò per recuperarlo.
-No, fermo!- disse la ragazza trattenendolo, poi prese il cellulare che ancora squillava e lo nascose dietro la schiena. -Sono incinta.- disse concisa. Scott sembrò realizzare il significato di quelle parole con un certo ritardo. Improvvisamente le sue gambe sembravano essere fatte di ricotta e avere difficolta a reggerlo. -Non che ti riguardi, non ti chiederò di prenderti le tue responsabilità o cose del genere. Ce la farò benissimo senza di te!- disse aspramente cercando di tenere le braccia tremanti dietro la schiena. -M-m... ma...- sussurrò sforzandosi… era come se la sua voce si stesse esaurendo, la gola era diventata praticamente asciutta e la sua lingua schioccava fastidiosamente... sperava che all’esterno non si sentisse, ma cercò comunque di riuscire a terminare la frase. -P-preferirei che non mi lasciassi da sola...- esserci riuscita era già una vittoria e per quanto potesse continuare ad essere in tensione ormai l’esito non dipendeva più da lei…
-…Per chi mi hai scambiato?- domandò il ragazzo con un sorriso parecchio forzato. -I miei saranno sollevati, sposarsi e figliare tardi è un’abitudine di voi provinciali, cominciavano ad essere piuttosto preoccupati per me.- ridacchiò cercando di darsi un tono, la sue era decisamente un'esagerazione, ma gli serviva per sdrammatizzare e far sentire la meglio la ragazza. Courtney sorrise, sentiva che in qualche modo nonostante anche lui fosse sconvolto la volontà di non lasciarla sola c’era. Le sembrava di avere un calo di zuccheri, credeva di essersi preparata al peggio, invece il primo impatto non era stato così disastroso... Il ragazzo si avvicinò e provò ad abbracciarla, lei apprezzò l’appoggio, ma dopo poco…
-Ehy?! Ma che fai?!- La ragazza aveva indietreggiato di colpo e senza preavviso si era data uno schiaffo.
-I-io non devo pi... devo...- poi era scoppiata a piangere.
-...Devi esserti presa un grosso spavento.- sospirò quasi intenerito e cercò di convincerla a sedersi. -Sai, potrei anche essere offeso... insomma sembra che tu non affatto preparata a una mia risposta positiva.- rise nervoso mentre la ragazza continuava a singhiozzare. -Ok, probabilmente questo non è il momento più adatto per parlarne...- In realtà Scott aveva non pochi dubbi sulla situazione, ma in quel momento pensò che metterli da parte fosse la cosa migliore da fare e ne fu ancora più convinto quando andarono a spiegare la situazione ai genitori di Courtney…

Scott aveva proposto di dirglielo solo quando fosse stato veramente necessario, non gli piaceva il modo in cui i genitori di Courtney lo guardavano, aveva l’impressione che volessero tenersi alla larga dai fidanzati della figlia, ma era più che evidente che se avessero potuto lo avrebbero rispedito dalla sua famiglia ridotto in concime, pronto per nutrire il terreno…
-Prima frequenti un avanzo di galera, ti fai addirittura un tatuaggio e ringrazio il cielo che tu non sia mai tornata con i capelli mezzi rasati, mezzi tinti e piena di pirsing... ora ti metti con un contadinotto da due soldi e dici pure di essere incinta?! Com’è potuto accadere? Non pensavo fossi tanto irresponsabile!- Courtney si morse il labbro e arrossì dall’imbarazzo, nemmeno lei si sarebbe mai aspettata niente di simile... -Dopo tutti gli sforzi che ho fatto per trovare un lavoro migliore di quello di mio padre, per dare alla mia famiglia una vita dignitosa... mia figlia è condannata a vivere come una casalinga senza speranze a causa di una gravidanza indesiderata...- disse il padre mentre cominciava a riprendersi da un malore che dopo l’apprendimento della lieta novella l’aveva lasciato tramortito sul divano per una mezzora circa. -So che ti sto chiedendo qualcosa di difficile...- disse serio l’uomo. -Ma hai riflettuto sulla possibilità di abortire?-
-Papà, è troppo tardi...-
-Come? Com’è possibile che tu non ti sia accorta di non avere il ciclo per così tanto tempo?!-
-Beh, non ho mai avuto un ciclo regolare...- il padre la guardò severo. -Lo so… non è una giustificazione…-
-E invece per quanto riguarda l’adozione?- Courtney non volle rispondere. Pensava alla gravidanza e al parto con molta inquietudine quindi dopo aver passato nove mesi infernali voleva almeno tenere il bambino… si chiedeva se fosse un pensiero egoista, probabilmente il bambino sarebbe stato meglio con una famiglia diversa, ma del resto era convinta che la loro non sarebbe stata una situazione così disperata…
-Oddio… La mia bambina farà da casalinga a un contadinotto...- sospirò non tanto vagamente disperato, ignorando completamente il contadinotto...
-Papà... non farò la casalinga...- ripeté per l’ennesima volta Courtney.
-Si certo!- esclamò affogandosi inavvertitamente con la sua stessa saliva. -Pensi sul serio che riuscirai anche solo a laurearti con un bambino a carico?! Arrivata ai trent’anni capirai di aver gettato al vento la tua vita! Avrai una crisi, scapperai di casa con Ramon! Sola andata per Honolulu!-
-...Ramon?-
-Il tuo nuovo e temporaneo zio! Mia sorella ci è scappata di casa e non abbiamo la minima idea di quando e se tornerà!-
-Perfetto, suppongo che quando faremo il viaggio di nozze in Germania passeremo a trovarla...- scherzò Scott tentando di intromettersi finalmente in quella conversazione. Il padre di Courtney scattò in piedi con la vena pulsante sulla fronte che sembrava sul punto di esplodere…
-Honolulu è alle Hawaii...- sospirò Courtney…
-Beh, che importanza ha? Il punto è che non devi preoccuparti papà!- In quel momento Courtney temette seriamente che il padre sarebbe svenuto di nuovo… -Io e tua figlia ci sposeremo e...-
-Che futuro pensi ti darà questo bifolco?- esplose l’uomo interrompendo il ragazzo.
-Papà, ho detto che devi stare tranquillo!- ripeté Scott… se avesse saputo che chiamare l’uomo in quel modo gli avrebbe fatto avere reazioni tanto divertenti avrebbe cominciato molto prima, tanto lo odiava comunque quindi perché non divertirsi a irritarlo? Aveva smesso da un po’ di provare a piacergli... -Lavorerò alla fattoria di famiglia e rimarremo la per quanto tempo ci servirà.- disse il ragazzo. All’uomo venne quasi da ridergli in faccia.
-Sei proprio un sempliciotto! Ma come diavolo ti hanno cresciuto? E tu sei davvero una stupida ad andargli dietro! E menomale che facevi quella responsabile e perfetta e passavi il tempo a criticare le tue compagne, non voglio sapere cosa sarebbe successo se eri al loro livello.-
-Ehy! Ma come si per...- Scott venne tirato all’indietro da Courtney...
-Forza, andiamo...- la ragazza sospirò esausta è si trascinò col fidanzato fuori da li. Era strano... se avesse avuto una discussione di quel genere con qualcun’altro avrebbe dato in escandescenza e lui avrebbe dovuto trascinarla con la forza... forse era diverso perché era suo padre? Lui non aveva così tanta voglia di discuterci in effetti. Ogni volta che succedeva l’uomo finiva per confonderlo con strani paroloni inoltre quel giorno non sembrava così in forma e, per quanto fosse odioso, l’ultima cosa che voleva in quel momento era ammazzare il padre della fidanzata facendogli venire un bell’infarto fulminante…
-Andiamocene prima che torni mia madre! Non ho alcuna voglia di vedermela pure con lei!- disse agitata e con molta fretta di uscire da quella casa.
-Ah! Visto che era una pessima idea parlargliene!-
-Prima o poi avrebbero dovuto saperlo comunque, no?- ribatté dura e si diresse per conto suo fuori dal portone. Scott notò che sembrava piuttosto abbattuta, la raggiunse e le prese la mano, poi cercò di parlarle...
-Sai, inizialmente ero abbastanza agitato per la faccenda del bambino.- Il ragazzo notò che per un istante le labbra della fidanzata si erano contratte in una lieve smorfia... -Ma ora comincio ad abituarmi all’idea e mi sento abbastanza felice.- disse sperando di incoraggiarla… non era una bugia, o non del tutto perlomeno… La ragazza si voltò a guardarlo indagando la sua espressione come se cercasse di capire cosa sul serio pensasse, come se tentasse di leggergli la mente, Scott si sentì a disagio mentre veniva squadrato da quegli occhi nerissimi. “Perché è così complicata? Non potrebbe sentirsi meglio per quel che le ho detto e basta?” Poi sorrise e lo baciò.
-Sono proprio contenta che tu sia un sempliciotto...- disse con sollievo mettendo tra virgolette la parola sempliciotto. -E’ bello che per te l’idea di sposarti e avere un bambino così giovane non sia un problema. Se mi fossi messa con un damerino come avrebbe voluto mio padre e mi fossi ritrovata in questa situazione non so se sarebbe rimasto con me...-
-Eh eh... già...- ridacchiò nervosamente. -Comunque non devi essere triste per com’è andata con tuo padre… sinceramente pensavo molto peggio!-
-Ah, si?- pronunciò dubbiosa. -E come sarebbe potuta andare peggio?-
-Pensavo che ti avrebbe diseredata e cacciata via a suon di urla invece sotto quel tono isterico era solo molto preoccupato per te. Sai, credo di doverlo rivalutare!-
-...Che razza di mostro pensavi che fosse?- disse leggermente accusatoria, poi sospirò. -I miei possono apparire molto severi, ma ti assicuro che mi vogliono molto bene...-
-Già… ma per sicurezza avevo già avvertito i miei che ci saremmo temporaneamente trasferiti da loro...- la ragazza sbiancò. -Non scherzavo quando dicevo che avrei lavorato nella loro fattoria per provvedere a noi.-
-Ed io che speravo ti stessi inventando delle scuse per tranquillizzare mio padre...- disse rendendosi conto di ciò che l’aspettava… ma in effetti se dovevano diventare genitori era meglio che cominciassero a vivere insieme, no? -Beh, credo che stare da te per un po’ vada bene...- diede uno sguardo a casa sua… per il momento non aveva comunque alcuna intenzione di metterci piede per il momento, non dopo aver avuto quella discussione con il padre… da una parte si sentiva pure in colpa per averlo fatto svenire, per un attimo aveva creduto di averlo ammazzato per sbaglio. -Ed ora con l’università? Come dovrei fare...-
-Immagino che tu possa comunque studiare da casa… però… non credi che sia meglio fare una pausa per almeno quest’anno?- Courtney sembrava davvero riluttante all’idea e infastidita da Scott che gliel’aveva proposta. -Dico sul serio… Sarai molto occupata col bambino inizialmente e le gravidanze sono stressanti… credo...- in realtà non aveva la minima idea di come funzionasse la cosa, ma da quel che gli aveva raccontato suo padre doveva essere qualcosa di veramente tremendo…
-Non se ne parla...- disse irremovibile la ragazza.
-Okey...- “Quando si accorgerà che ho ragione ci rinuncerà da sola...”
Ai genitori di Scott, nonostante nemmeno loro fossero chissà quanto contenti della situazione e non amassero particolarmente Courtney, non sembrava un grosso problema, dovevano semplicemente maritarsi e trovare un modo per sostenersi... si, certo... semplice... la cosa sembrò farli molto ridere... perlomeno fino a quando non capirono di doversene occupare loro, no, a quel punto non ebbero più un bel niente da ridere…

Note:
Il carattere di Scott è più ispirato ad All stars(dato che quello è lo Scott che è stato con Courtney) ma è comunque piuttosto ooc
Non conoscendo a fondo il funzionamento dell’università in Canada mi sono regolata su quelle nostrane che non hanno tutte l’obbligo di frequenza.
Questa storia mi è venuta molto complicata da scrivere, a un certo punto credevo di averla cancellata per sbaglio… ed è stato piuttosto frustrante… poi avevo deciso di cannarla, poi ho cercato di completarla. Ho deciso di dividere in due la storia temendo che risultasse troppo lunga, pubblicherò la seconda parte quando avrò sistemato qualcosa, sperando che a qualcuno interessi. Grazie a chi ha letto fin qui, i pareri sono sempre bene accetti in particolare in questo caso, dato che come storia mi è venuta più strana del solito da scrivere a maggior ragione sarei curiosa di un parere esterno...
  
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