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Autore: Ciuffettina    05/01/2018    5 recensioni
Un neonato di poche ore e un arcangelo inesperto, decisamente una brutta accoppiata
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gabriel, Metatron, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Il dietro le quinte della Bibbia'
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Il papiro di Raziel spiegava soltanto come nutrire e cambiare i neonati, perciò si poteva pensare che non necessitassero di altro, giusto?
E invece no! Il terzo giorno Gabriel scoprì che il piccolo aveva bisogno di qualcos’altro oltre a un pannolino pulito o la pancia piena.
«Insomma, ti ho allattato, ti ho cambiato, ti ho fatto fare il ruttino… perché piangi?» L’arcangelo continuava a camminare avanti e indietro, passandosi le dita fra i capelli, mentre il piccolo Abram continuava a urlare a squarciagola e ad agitarsi nel cestino.
«Capisco tutte le lingue del mondo ma il bambinese proprio no…» Sospirando lo prese sotto le ascelle. «Vorrei proprio sapere che cos’hai…» disse sollevandolo.
In quel momento il piccolo smise di piangere e strizzò gli occhi come per guardarlo meglio.
«Era dunque questo che volevi? Certo che voi umani siete proprio strani… sgolarsi per una cosa che non c’entra con la sopravvivenza… D’accordo, se ci tieni così tanto.»
Gli venne in mente che Eva, dopo aver allattato i suoi figli, li teneva sulle braccia e li faceva leggermente dondolare, mentre cantava loro qualcosa, forse era questo che voleva Abram!
Posso provarci anch’io.” Così, con molta precauzione, gli fece appoggiare la testolina nell’incavo del braccio sinistro, facendo scivolare gentilmente la mano destra lungo la schiena per sostenergli la testa e il collo, mentre gli mise l’altra sotto le anche. A quel punto lo fece dondolare un po’, cantandogli un inno in enochiano, poi gli domandò: «Allora, vado bene così?»
Il piccino allungò una manina e gli toccò il naso.
«Ehi piccolo, ti piaccio?» gli domandò, intenerito.
Da quando gli umani erano caduti, si spaventavano sempre quando vedevano comparire lui o un qualsiasi altro angelo e sicuramente il Diluvio Universale non aveva contribuito a rasserenare i loro animi, quindi la frase di rito che usavano gli angeli per salutarli era diventata “Non temete!” mentre quel piccolino non solo non aveva paura di lui, un potentissimo arcangelo, ma sembrava gradire molto la sua compagnia.
«Sai piccolo? Credo proprio che ci divertiremo insieme!»

*****

Dedico questo capitoletto a crazy lion.
   
 
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