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Autore: toolazytodiee    07/01/2018    0 recensioni
Si tratta di un AU ispirato alla mitologia greca ma ambientato ai nostri giorni. Incentrato sulla YoonMin, in cui Yoongi è un semidio, figlio di Ade, e Jimin è una divinità minore della natura, figlio di Demetria e fratello minore di Persefone. Nonostante sia incentrata su di loro non mancheranno accenni o comparse degli altri cinque membri del gruppo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Min Yoongi/ Suga, Park Jimin, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Gli inferi non sono un posto poi così male, se non si tiene conto dei lamenti perenni delle anime -ormai dimenticate dai propri cari ancora in vita- e la scarsa luce, per non parlare del caldo torrido che a volte, molto spesso in realtà, sembra avvolgere tutto il regno.

Tuttavia, ha anche i suoi aspetti positivi. E uno di quelli, il preferito da Yoongi, è che, poiché le anime raramente arrivano nelle vicinanze del palazzo, regnava il silenzio e lui, essendo il principe degli Inferi, poteva fare quel che voleva senza essere disturbato.

 

Min Yoongi non era pienamente un dio, non essendo figlio di Ade e Persefone, ma un semidio, concepito con l’inganno, fu Ade quello a cadere, inaspettatamente, in trappola, e venne abbandonato poi dalla vera madre quando aveva iniziato ad avere i primi sintomi che ogni semidio mostra.

Ade, insieme ad una Persefone come mai indignata per le prime settimane, contrariamente a ciò che le voci su di lui vogliono far credere, si è occupato di lui, proteggendolo da ogni mostro e cercando di saziare la sua fame di conoscenza e le sue curiosità come poteva.

In realtà, lo ha protetto solo fino ai suoi 16 anni, quando decise di portarlo con se per i campi del suo regno, questa volta motivato dalla voglia di insegnargli l’arte del combattimento, ritenendo di aver iniziato addirittura tardi -questo dopo aver sentito delle grandi gesta dei propri figli semidei dai suoi fratelli minori Zeus e Poseidone-.

Fu proprio quel giorno che Yoongi vide colui che sarebbe stato la sua rovina e al tempo stesso la sua salvezza.

 

Persefone era intenta a rendere più rigorosi gli alberi di melograno, quel frutto che tanto amava essendo simbolo del suo amore per Ade, ma non era in compagnia di Cerbero, o di Thanatos come suo solito.

Quel giorno ad aiutarla c’era un ragazzino, che a guardarlo sembrava essere di poco più piccolo di Yoongi, ma a colpirlo non fu il suo aspetto, o meglio non solo. Fu infatti la sua grazia, che sembrava ricordare in qualche modo quella di Persefone, ad avere l’effetto di una doccia fredda sul semidio.

Mentre lui e suo padre si avvicinarono pensò che potesse essere suo figlio, ma si rispose da solo ragionando sul come sarebbe ridicolo non averlo mai visto in giro per il palazzo nel caso lo fosse stato realmente, e inoltre non aveva nessun tratto in comune con Ade fisicamente. Non ebbe il tempo di continuare a pensarci che la voce calda e melodiosa della giovane dea lo riportò con i piedi saldi a terra.

 

Ade! Yoongi! Vedervi così lontano dal palazzo è senza dubbio una sorpresa” li salutò andandogli incontro e buttandosi subito tra le braccia del marito per dargli un tenero bacio a fior di labbra “Cosa vi porta ad uscire fin qui?” chiese allora curiosa, passando una mano tra i capelli del semidio, che invece continuava a guardare di sottecchi il ragazzino poco distante da loro

Yoongi ha ormai sedici anni, è arrivata l’ora che impari a difendersi da solo, non trovi anche tu Seph?” le domandò lasciandole un bacio tra i capelli

E chi meglio di te può istruirlo in questo, vero?” sorrise “Anche se, come sai benissimo, sono contro ogni forma di violenza, comprendo che nella vita bisogna essere pronti ad affrontare ogni situazione, compreso un Minotauro scappato da qualche labirinto

Gli insegnerò solo per difesa, e Yoongi è abbastanza intelligente da risolvere le cose con la semplice parola” le rivolse uno sguardo veloce e poi guardò anche lui in direzione del ragazzino, rimasto taciturno tutto il tempo con la testa bassa “Jimin!” lo chiamò “Che ci fai ancora lì da solo vicino a quell’albero? Vieni qui

Il ragazzo alzò il volto per guardarlo e annuì avvicinandosi “Salve Katakthonios” salutò chinando il capo in avanti in segno di rispetto

 

La sua voce era lieve come un sussurro, ma bastò per far perdere un battito a Yoongi, che iniziò a pensare seriamente che potessero esistere creature come gli angeli e che lui, Jimin, fosse sicuramente uno di loro.

Quell’aura così luminosa che emanava lo portò quasi a chiudere gli occhi, solo Persefone e alcune ninfe avevano un’aura tanto luminosa, ma quella di Jimin sembrava essere addirittura più accecante.

 

Smettila di chiamarmi con quel nome così formale, prova a chiamarmi Ade ogni tanto” rise “Non credo tu conosca ancora mio figlio” disse mentre con un braccio avvolgeva le spalle del semidio per portarselo più vicino “Jimin, lui è Yoongi, un semidio. Yoongi, lui è Jimin, il fratello minore di Persefone” presentò velocemente entrambi “Fate un po’ conoscenza mentre io e la mia signora discutiamo di alcune faccende importanti

Oh ti prego, ora pomiciare si definisce come discutere di faccende importanti?” sbuffò scuotendo la testa, rassegnato ai modi di fare del padre

 

Jimin rimase in silenzio mentre il semidio aveva ancora la testa bassa, gli occhi che brillavano incuriositi da quest’ultimo. La sua voce era così diversa dalla sua, così bassa e calma, anche fisicamente erano notevolmente diversi. Lui con i suoi capelli dorati, Yoongi corvini, quasi più scuri del cielo durante la notte; tuttavia il suo volto aveva dei tratti così aggraziati che sembrarono entrare in collisione con il tono sarcastico e annoiato con cui aveva cercato di riprendere il padre.

Di colpo alzò gli occhi e se possibile Jimin rimase ancora più senza parole nel vedere i suoi occhi, scuri come i suoi capelli e pieni di quella che sembrava essere una tristezza appena accennata.

 

Nemmeno Yoongi rimase immune al fascino del ragazzino davanti a lui. Si dette mentalmente dell’idiota per essersi lasciato sorprendere da un paio di occhi marroni, un colore che era anche comune, non di quelli per cui un essere rimane folgorato. Eppure quegli occhi cosi grandi e luminosi di Jimin, pieni di curiosità, lo fecero bloccare all’istante, come se avesse perso ogni controllo sui propri movimenti.

 

Il primo a rompere il giaccio tra i due fu il piccolo dio, che cauto fece un passo in avanti verso Yoongi e sorrise.

Che hai da sorridere in questo modo? È diventato ancora più carino cosi. Diamine Yoongi, smettila e senti cosa ti vuole dire questo nanetto” erano alcuni tra i pensieri che in quel momento inondavano la mente del semidio che prese un grosso respiro nel tentativo di mandarli via.

 

Piacere di conoscerti Yoongi, posso chiamarti per nome, vero?” Chiese continuando a sorridergli e inclinando di poco il capo

Ovvio che non puoi piccolo elfo, sarò di sicuro più grande di te quindi porta un po’ di rispetto”

Si, certo che puoi. Jimin, giusto? Piacere mio

Idiota” gli urlò una voce nella sua testa a cui non volle dar retta, si rendeva conto da solo di star agendo in modo così diverso dal suo solito

È la prima volta che vieni a far visita a Persefone? Non ho mai sentito parlare di te” gli chiese guardandolo attentamente

Si, di solito è lei che viene a trovarmi sull’Olimpo ma questa volta volevo farle io una sorpresa

Gesto carino da parte tua, devi tenerci molto a lei

Beh, prima di sposare il Re degli Inferi anche lei ha dovuto subire una vita all’ombra di nostra madre, quindi è l’unica che credo possa capirmi fino in fondo quando dico che se sei una divinità minore della natura la gran parte degli umani non sa nemmeno che esisti

 

Il sorriso radioso che aveva sul volto fino a quel momento non sparì, ma Yoongi non si fece scappare come mutò. Da solare e gioioso divenne finto e amaro, proprio di chi soffre in silenzio pur di non recare dolore ad altri e il semidio sentì una morsa al petto, dopotutto anche lui agiva così.

Durante gli ultimi dieci anni Ade aveva fatto di tutto pur di farlo aprire, di fargli esprimere tutto ciò che provava come poteva, e per questo ringraziò tanto di vivere in un epoca così all’avanguardia in ambito di tecnologia. Così Yoongi iniziò a comporre musica e scrivere testi con cui lasciava andare tutto ciò che sentiva e tutto ciò che non lo faceva dormire la notte.

 

Essere un semidio di per sé già non era facile, essere il figlio di uno dei tre pezzi grossi lo era ancora meno, ma la parte peggiore era doversi controllare tutto il tempo per non rischiare di richiamare qualche morto o di uccidere qualcuno, o creare avvenimenti che potrebbero mettere a rischio la vita di chi gli è vicino.

Questa è stata la parte più faticosa da imparare, accettare e applicare, tanto che la musica divenne il suo unico mezzo per esprimersi visto come la sua espressione diventò sempre più seria e neutrale, tranne quando qualcosa lo infastidiva, in quei momenti davvero non riusciva a trattenersi dal cambiare espressione.

 

Si rese conto di essere rimasto in silenzio forse per troppo tempo quando sentì una piccola mano posarsi delicatamente sulla sua spalla.

 

Tutto bene Yoongi?” chiese il minore, sinceramente preoccupato

Non dovresti fingere” disse portando una mano su quella di Jimin per toglierla dalla sua spalla, senza tuttavia lasciarla andare “Un sorriso vero vale molto più di uno finto, e se qualcosa non va dovresti dirlo chiaramente, non fingendo che sia qualcosa di poco peso

 

Lasciò la sua mano solo quando vide Ade e Persefone tornare verso di loro, chiusi come in un mondo tutto loro, come se gli Inferi non lo fossero già.

 

Jimin, tutto bene? Sembri pallido” chiese la dea prendendo il viso del fratello tra le mani

Si, tutto bene sorella, forse ho usato un po’ troppo i miei poteri” rise leggermente scuotendo la testa e cercando di far allontanare dai suoi pensieri le parole di Yoongi

Noi andiamo da Thanatos per iniziare ad insegnare a Yoongi almeno i movimenti base, a più tardi mia signora

 

Le lasciò un bacio sulla tempia prima di salutare anche il piccolo dio della natura con un cenno della mano e si incamminò verso lo Stige, seguito da Yoongi, non prima, però, di aver salutato anche lui le due divinità con un cenno del capo e aver scambiato un ultimo sguardo con Jimin.

 

Quello fu l’incontro più strano che i due avessero mai avuto.

Una conversazione durata così poco che li aveva lasciati entrambi in attesa di altro.

Consapevoli di volerne di più, ma senza capirne ancora il motivo.

  
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