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Autore: Mary Evans    10/01/2018    2 recensioni
E se Harry avesse avuto una sorella?
E se lui venisse rapito la notte del 31 Ottobre?
E se Elizabeth Potter credesse di essere l’unica bambina sopravvissuta?
Storia scritta a quattro mani da me e fenice cremesi.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Potter, Harry Potter, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Harry Pov

 

«Avevi detto che avevi già risolto l'indovinello dell'uovo!» sentii esclamare da Hermione alle mie spalle. 

Immediatamente rizzai le orecchie. 

«Parla più piano!» sibilò mia sorella. «Ho solo bisogno di... perfezionarlo, va

bene?» 

Scossi la testa con un movimento impercettibile. 

Lei, Ron e Hermione erano seduti in fondo alla classe di Incantesimi con un tavolo tutto per loro. Quel giorno dovevano esercitarsi nell'opposto dell'Incantesimo di Appello: l'Incantesimo di Esilio. A causa del rischio di brutti incidenti con gli oggetti che continuavano a volare per la stanza, il professor Vitious aveva dato a ciascuno una pila di cuscini con cui fare esercizio, perché non facessero del male a nessuno se non arrivavano a destinazione. 

Era giusto, in teoria, ma in pratica non funzionava granché. 

La mira di Neville era cosi scarsa che continuava a spedire per sbaglio attraverso la stanza cose molto più pesanti: come il professor Vitious, per esempio.

Io mi ero messo davanti a loro e, avendo concluso il mio esercizio persino con un' incantesimo non verbale, il professore mi aveva chiesto di aiutare gli altri in difficoltà... Indicando solo Neville, ovviamente, dal momento che gli altri se la stavano cavando egregiamente. 

I professori di Hogwarts erano davvero spassosi.

In ogni caso mi ero prestato a questo arduo compito, eppure non avevo perso di vista il trio dorato (come dicevano spesso i Serpeverde) e l'esclamazione di Hermione aveva decisamente catturato la mia attenzione.

Sospirai.

Avevo l'impressione da tempo che Elizabeth mi stesse mentendo riguardo all'uovo... Era davvero una fortuna per lei che io avessi capito il modo per accedere all'indizio già dopo la prima prova.

Sirene. Erano la seconda prova.

Quando avevo otto anni mio padre mi fece assistere ad un'interrogatorio con una maride, accusata di irretire e uccidere babbani.

In quell'occasione lanciò l'incantesimo testabolla su entrambi e ci immergemmo nelle acque gelide della Scozia.

La maride era legata da funi invisibili, e anche se la voce mi sembrava melodiosa non capii praticamente nulla. Mi indispettii talmente che alla fine costrinsi mio padre a darmi delle lezioni di Maridese, e ad insegnarmi a distinguere i versi delle Sirene, da quelli dei Tritoni che differivano nettamente dai versi degli Avvincini.

Inoltre mi spiegò il motivo per cui eravamo dovuti andare sott'acqua. 

A differenza di quello che credevo, i Maridi potevano parlare anche in superficie, ma il suono usciva graffiante, quasi come un grido, e semplicemente mio padre non voleva darmi una brutto ricordo di quell'esperienza.

Il grido uscito dall'uovo d'oro era sicuramente quello di una Sirena, e per ascoltare l'indizio bisognava immergerlo sott'acqua. 

Riportai la mia attenzione su Neville, che aveva enunciato nuovamente l'incanto. 

Questa volta il suo cuscino, con gran sorpresa di tutti, volò attraverso la stanza e atterrò con precisione sul mio.

 

 

Lily Pov

 

Mio figlio era ad Hogwarts. 

Mio figlio era ad Hogwarts con mia figlia, la sua gemella. 

Mio figlio era Harry Evans. 

'James aveva ragione', pensai con un sospiro continuando a camminare. 

Non avrei potuto ancora dirglielo, ovviamente, altrimenti si sarebbe precipitato ad Hogwarts immediatamente, ed io lo avrei seguito a ruota senza pensarci due volte, ma le cose dovevano essere fatte un passo alla volta e la fretta non è mai buona consigliera in questi casi. 

Strinsi convulsamente la fialetta nella mia tasca. 

Mi guardai intorno e vidi che lui era già arrivato.

Trattenendo a stento il disgusto che la sua figura mi provocava non dissi nulla e gli porsi la fialetta. 

«Harry Evans» dissi solo, prima di smaterializzarmi. 

Severus Piton rimase immobile per qualche secondo, prima di smaterializzarsi a sua volta. 

 

 

Harry Pov 

 

Avevo un brutto presentimento. 

Pessimo. Orrendo. 

E il mio sesto senso non sbagliava mai.

Mi sentivo braccato, eppure era assurdo dal momento che mi trovavo ad Hogwarts, il luogo più sicuro al mondo... 

Forse era solo perché mi stavo facendo condizionare da Moody. 

Quell'uomo sapeva chi ero... E la cosa era pericolosa. 

La verità sarebbe potuta venire fuori in qualsiasi momento, ed io non avrei potuto fare nulla per impedire che si abbattesse su Elizabeth con tutte le conseguenze del caso. 

E poi c'erano i miei genitori naturali... 

Dio mio che casino. 

Bevvi un sorso di succo di zucca ed uscii dalla Sala Grande, inconsapevole di essere osservato da due occhi neri come la pece. 

 

 

Moody Pov

 

Elizabeth Potter. Harry Potter. 

I bambini sopravvissuti. 

E chi lo avrebbe mai detto che quell'occhio magico sarebbe servito a qualcosa di utile?

Mi leccai le labbra febbrilmente, e riuscii a bloccare il mio tic solo dopo aver bevuto un sorso dalla mia fiaschetta. 

Sorrisi, guardando il baule ai miei piedi. 

Il mio signore sarebbe stato soddisfatto. 

Era solo questione di tempo. 

 

 

 Lily Pov

 

Stavo aspettando in cucina con la mia pozione davanti quando finalmente arrivò il patronus di Severus con un calice in bocca.

Immediatamente preparai il tavolo: posizionai una pergamena al centro, bevvi la pozione e sputai sopra il foglio. 

Rimossi dal calice parte della saliva secca rimasta sul bordo e con la bacchetta la feci levitare sulla pergamena.

 «Familiam Revelio»

La pergamena si illuminò e immediatamente iniziarono a formarsi delle lettere. 

Chiusi gli occhi per qualche secondo, e quando li riaprii ero pronta a tutto. 

Il primo nome, vergato in rosa, era il mio. 

Lily Marie Evans Potter. 

Il secondo, vergato in blu, era quello di mio figlio. 

Harry James Potter. 

Presi in mano la pergamena, con il braccio che tremava appena.

In quel momento entrò mio marito ed io ne approfittai per serrare nuovamente gli occhi.

«Lily, che è successo?» mi domandò James preoccupato.

Riaprii gli occhi di scatto con nuova determinazione e lo afferrai per un braccio iniziando a trascinarlo verso il camino. 

«Ci andiamo a riprendere nostro figlio, James.»

 

 

XXXXXXXXXXXXX 

 

Capitolo breve e mi scuso. Francamente trovavo noioso scrivere come nel libro seguendo passo passo, quindi poiché i momenti cool verranno alla seconda prova ho pensato di velocizzare i tempi... Beh, che ne pensate? Al prossimo capitolo ci sarà la seconda prova e beh ci saranno un bel po' di colpi di scena. 

Moody ovviamente con il suo occhio magico ha visto la cicatrice di Harry che si nasconde dietro al suo fascino e non ci ha messo molto a fare due più due. 

Se ne vedranno delle belle questo ve lo assicuro. 

Lily odia ancora Piton perché ha scoperto che non ci avrebbe pensato due volte a far morire suo marito e i suoi figli solo perché lei si salvasse. Lo odia ma ha bisogno del suo aiuto. 

La pozione di cui ho scritto praticamente serve ad indicare il grado di parentela e se Harry non fosse stato il figlio di Lily il nome sarebbe uscito scritto in rosso. 

Beh, buon anno a tutti e che questo 2018 porti più capitoli di sempre XD

Scusate il format lo aggiusteró al più presto. 

Baci, Mary Evans 

  
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