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Autore: TeamFreeWill    11/01/2018    8 recensioni
Jared commette un terribile errore. Riuscirà Jensen a perdonarlo? La forza dell'amore sarà più forte dell'orgoglio? :)
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Non sapeva dove fosse quando si risvegliò qualche ora dopo. Sentiva solo odore di disinfettante.
Aprì lentamente gli occhi e quando si voltò, vide Jensen che guardava fuori dalla finestra alla sua destra. Dio quanto era bello.

"Jensen?!" Sussurrò appena e sentendo il suo nome il biondo si voltò.

Era serio, gli occhi cerchiati da profonde occhiaie.

"Se volevi incontrami potevi telefonarmi" disse avvicinandosi, "Non c'era bisogno di finirmi sotto la macchina". Cercò di scherzare, ma dentro sé tremava ancora dalla paura per quello che era successo qualche ora prima.

"Io...non ricordo...niente!" rispose l'altro cercando di tirarsi sù, ma fu aiutato dal biondo. I loro sguardi si incatenarono per un secondo. 

"Grazie" riuscì a dire il minore solo dopo che il maggiore distolse lo sguardo.
Mille emozioni. Due cuori. Un battito sincrono.

"Bene...vedo che stai meglio... posso andarmene ora" constatò il maggiore. Se fosse stato un secondo di più in quella stanza avrebbe mandato all'aria mesi di rabbia e dolore.
Lo amava ancora. Non aveva mai smesso. Mai un secondo.

"Jensen non..." ma il maggiore se ne andò lasciandolo li con i suoi pensieri.

Forse non era tutto perduto. Forse, Jensen... forse lo amava ancora.

​******

Qualche giorno dopo Jared fu dimesso. Un unico pensiero: doveva tentare di parlare con Jensen.

Così fece, incurante delle raccomandazioni del medico. Voleva tentare il tutto per tutto.

Jared bussò diverse volte prima che il maggiore aprisse e quando aprì, l'espressione divenne arrabbiata. Dentro di lui, un turbinio di emozioni: amore, odio, rabbia, delusione e ancora amore. Quel sentimento proprio non voleva andare via!

"Che ci fai qui?!" Rispose secco. 

"Perdonami!!" disse solo ed entrò, non aspettando nessun invito. Il biondo lo guardò iniziando a gesticolare.

"Perdonarti?! Per capire che mi amavi mi hai tradito, hai avuto il coraggio di fare l'amore con me dopo che tu... oddio che schifo!" E faceva dannatamente male ricordarlo.

"Mi hai mentito Jared! Mi hai spezzato il cuore, brutto stronzo e non lo meritavo!" Il cuore martellava nel petto. 

Jared non sosteneva lo sguardo magnetico del più grande. Si stava tormentando le mani convulsamente. Il cuore martellava impazzito.

"Lo so e me ne pento ancora adesso... ma ti prego diamoci un’altra possibilità" pregò prendendo coraggio alzando, infine lo sguardo.

"Vattene"

"Ti amo!" fu la replica del minore. Replica che giunse alle orecchie di Jensen come un tuono.
Avrebbe voluto gridargli che anche lui lo amava, ma non lo fece.

"Vattene ora, se non vuoi che ti ci porti io fuori" E incrociò le braccia al petto.

"No!” e, con queste due parole fece un respiro profondo e annullò la distanza che c’era tra lui e il suo ex.

Jensen nemmeno se ne accorse. Sentì solo le mani di Jared sul suo viso e le sue calda labbra sottili posarsi sulle sue; percepì prepotente la sua lingua chiedere l’accesso alla sua bocca.

Cercò di resistere, di allontanarsi mettendogli le mani sulle spalle ma niente. Non c’era niente da fare. Quel gigante era più forte di lui. O era lui che non riusciva a combatterlo? O non voleva combatterlo!! 

Le gambe iniziarono a tremare e la mente si spense. Abbassò le difese. Socchiuse la bocca. E si abbandonò al bacio.

Subito le loro lingue si scontrarono rincorrendosi. Il bacio divenne immediatamente bagnato e disperato. 

Aveva perso il controllo. Aveva ceduto. Era stato debole.

Fu solo quando Jared lo spinse a forza contro la porta che si destò dal bacio spingendolo via in malo modo.

“Non dovevi farlo!” gridò asciugandosi la bocca con fare stizzito, gesto che ferì immensamente il minore i cui occhi gli si riempirono di lacrime.

“Perché? Tu mi ami ancora. Hai ricambiato il bacio” disse e le lacrime iniziarono a scendere copiose.

“Non posso dimenticare quello che mi hai fatto. Non ci riesco. Quindi vattene. Vattene e dimenticami “ e si voltò per aprire la porta e cacciare una volta per tutte quel ragazzo che , sapeva, non avrebbe mai dimenticato.

“Ho giurato che ti avrei amato per sempre, amore mio. Non posso dimenticarti” e in pochi passi lo raggiunse per abbracciarlo da dietro. In un stretto caloroso abbraccio.

Entrambi chiusero gli occhi a quel brivido che sentirono fin dentro l’anima. “Ti amo Jensen. Per favore perdonami.” Sussurrò al suo orecchio.

Sapeva di essere stonato, ma non gli interessava in quel momento. Iniziò a canticchiargli una canzone che aveva sentito in quei mesi di dolore puro. Che aveva sognato di cantargliela talmente tante volte da impazzire. 


Ti prego perdonami - io non so cosa faccio
Ti prego perdonami - non posso smettere di amarti
Non rifiutarmi - sto sopportando questa pena
Ti prego perdonami - se ho bisogno di te come ne ho
Ti prego credimi - ogni cosa che dico è vera
Ti prego perdonami - Non posso smettere di amarti.....
Mi ricordo l'odore della tua pelle - mi ricordo ogni cosa
Mi ricordo tutti i tuoi movimenti - mi ricordo di te!


https://www.youtube.com/watch?v=AX7jUxBBowY





Jensen a quelle parole si voltò a guardarlo. I suoi occhi erano velati di lacrime. Dio!!, se lo amava.
Mente e cuore stavano lottando una dura battaglia.

La ragione gridava di non cedere. Di essere forte. Di non dimenticare.

Ma il cuore? Bèh! quello era traditore. Quello non gridava altro che amarlo di nuovo. Di perdonarlo. Di dargli una seconda possibilità.

“Jared…io” ma non riuscì a replicare perché Jared si aggrappò a lui con tutte le sue forze in un pianto disperato. Dolore. Disperazione. Colpa.

E fu in quel momento che il cuore vinse la sua battaglia relegando in un angolo buio la ragione.

Jensen gli alzò il mento con l’indice e lo costrinse a guardarlo. 

Solo loro in quella stanza. Il mondo sparì.

Tutto sparì. Come a rallentatore accarezzò il viso di Jared con i pollici, asciugandogli le lacrime.

Un movimento lento, circolare, ipnotico. E, ad ogni movimento la distanza si annullava, finché un solo respiro li divideva.

I cuori dei due battevano sincronizzati, gli occhi incatenati.

Il respiro di entrambi iniziò a farsi affannoso quando la mano destra di Jensen andò a posarsi dietro, sulla nuca di Jared, per attirarlo a sé in quello che fu il bacio più dolce e appassionato che il minore potesse mai ricevere.

Era un sogno. Era il paradiso. 
Era un bacio voluto da Jensen.

E lui lo lasciò fare. Dio!, lo desiderava da tanto tempo. 

Per Jensen era lo stesso. Di nuovo il sapore di Jared , i suoi sospiri, il suo corpo, il suo calore, il suo odore.

Quella vicinanza, quello stesso bacio, quei movimenti perfetti delle loro teste scatenò un’ onda di piacere che esplose al basso ventre con la forza di un uragano, in entrambi.

Le mani iniziarono ad accarezzare la pelle sotto le magliette facendoli rabbrividire e sospirare. 

Jared, non poteva crederci. Si morse un labbro guardandolo, ma non era un sogno. Era sveglio. 

Con questa consapevolezza chiese solo con lo sguardo se poteva continuare e Jensen acconsentì.

Con movimento delicato gli sfilò la maglia costringendo il biondo ad alzare le braccia, mentre riprendeva a baciarlo sensualmente.

"Mi sembra un sogno" sussurrò quando lo stesso fece il biondo con la sua.
"Non lo è...non lo è più" si sentì dire. E rabbrividirono e gioirono a quella prospettiva.

Lentamente, baciandosi ancora, andarono in camera da letto.

Qui fu tutto magico. Jared si stese sul letto tremando. Il respiro affannoso, il petto ansante. Jensen si fermò a guadarlo. Rimase un attimo in piedi, negli occhi il desiderio più puro.
"Sei bellissimo, piccolo" gli disse. La voce roca e bassa.

"Anche tu, amore" rispose timido, l'altro, alzando appena la schiena e la testa per vedere il compagno spogliarsi.

Uno spettacolo! Con estrema sensualità compì quella operazione e poi fece lo stesso con lui, non smettendo mai di guadarlo negli occhi. Poi, gattonando sul letto, gli si mise accanto e lo baciò di nuovo. Non poteva farne a meno. Aveva fame di lui.

Iniziarono a toccarsi dolcemente, beandosi di quei fremiti che solo loro potevano procurarsi.
Era un dare e un piacere continuo, ma fu Jensen a prevaricare in quella dolce tortura.

"Jensen...mi fai andare fuori di testa!!" sussurrò il moro, mentre il biondo era intento a baciargli il collo, il petto, il ventre e stava scendendo verso la sua più che eccitata virilità.

Era completamente perso e vinto dal piacere. S’ inarcava sotto quei baci proibiti e lussuriosi.

"Amami per favore. Amami" pregò. 
Jensen si fermò e lo guardò sentendo quella preghiera.
Sorrise e compiendo a ritroso quel percorso gustoso, richiese la bocca di Jared che lui fu ben lieto di concedere e in quel bacio bagnato, le dita esperte del maggiore si insinuarono in Jared per preparalo

Un gemito. Un sospiro. Un po’ di fastidio, ma il tutto passò in fretta. Ora, solo piacere.

"Per favore amami" supplicò. Non ce la faceva più. Temeva di lasciarsi andare così e lui non voleva, desiderava sentire Jensen dentro di lui. 

"Non ho mai smesso, piccolo" e all'improvvisò tolse le dita e lo fece suo.

Entrambi gemettero e si bloccarono in quella posizione per alcuni secondi 

"Oddio... muoviti piano" provocò il moro, portando le proprie braccia dietro il collo del maggiore per attiralo a sé, per baciarlo.

E nel bacio, Jensen cominciò a muoversi lentamente e poi sempre più sensualmente, incoraggiato dall'uomo sotto di lui.

Entrambi gemevano e sussurravano i loro nomi, si stringevano per non lasciarsi mai più. Non volevano lasciarsi mai più.

Persi nel turbinio di quelle meravigliose sensazioni, i movimenti di entrambi si fecero più frenetici e profondi. Erano allo stremo.

“Jared...ti amo" gridò ad un certo punto il maggiore lasciandosi, infine, andare al piacere che chiedeva solo di trovare pace e Jared, sentendo quell'umida essenza invaderlo, fu per lui il trampolino di lancio di un bellissimo salto. Venne gridando “Ti amo anch’io!” al suo compagno.

Entrambi rimasero senza fiato. 
Era stato l'amplesso più magico e bello della loro vita.
Non riuscivano a spostarsi. Erano avvinghiati l'uno sull'altro, fronte contro fronte, respiro contro respiro, occhi negli occhi.

"Dio!!, quanto ho sognato questo momento" Riprese la parola il moro, sorridendo, posando le labbra sulla fronte di Jensen che chiuse gli occhi beandosi di quel tocco, poi a malincuore si sistemò al fianco di Jared iniziando ad accarezzargli i capelli scompigliati.

"Anch'io. Tantissimo, piccolo" disse sorridendo, poi divenne serio. 
Si tirò sù, prese il lenzuolo finito arrotolato in fondo in fondo al letto e coprì entrambi 

Appoggiandosi alla tastiera del letto attirò a sè il suo amante e lo strinse forte. Jared era perso in quel gesto. Semplice ma forte, di grande amore. 
Ricambiò immediatamente appoggiando la testa sulla sua spalla. Sorrideva beato, ma quello che sentì lo lasciò al colmo della felicità.

“Jared ascoltami attentamente. Voglio darti...Voglio darci una seconda possibilità. Voglio che tutto ritorni come prima. Anzi..." e si fermò osservando il compagno che lo guardava con gli occhi pieni di gioia "....voglio che sia meglio di prima! Sincerità, sempre!" Concluse 

"Certo, amore. Non voglio perderti mai più. Ti amo da morire" e lo abbracciò ."Ti amo" e lo baciò con tanto piccoli baci. 
Jensen li ricambiò tutti. Il cuore sereno. Sicuro di aver fatto la scelta giusta.

"Ti devo parlare, piccolo" disse dopo un po’, fermando Jared da quell'assalto di baci. Il moro si fermò subito.

"Ti ascolto" gli disse. 
"Bene... ecco quando...ti ho lasciato...io dopo un po’ ho iniziato a..." cominciò il più grande.

"Lo so ..ma non m'importa" lo spiazzò del tutto, Jared. 
"Cosa? Come fai a sapere. Che....insomma...io..." Replicó il biondo confuso.

"Ti seguivo e ogni volta che ti vedevo da lontano, eri con qualcuno, felice, e vi baciavate... deduco che la cosa non finisse sempre con un bacio". Rispose. 
Non c’era rancore nel suo tono di voce.

“E’ vero... è stato un periodo di merda... ero arrabbiato, deluso, schifato... ma era solo del banale sesso qualunque. Ci ho provato a disprezzarti, a dimenticarti, a tradirti anche ma niente... tutto inutile. Non ero felice. Era solo apparenza" confessò. 

Era la verità. Se volevano ricostruire il loro amore più forte di prima dovevano prima creare delle fondamenta forti e anche se dolorosa, quella parte doveva dirla a Jared.
 
Il più piccolo gli accarezzò il viso. "Scusami per tutto il male che ti ho fatto amore. Ma per il resto, te l’ho detto…non m’importa...davvero!” disse suggellando, poi, il tutto con un bacio dolcissimo a fior di labbra. 

“Va bene, piccolo.” rispose rincuorato, poi aggiunse sorridendo “Ehi! Eri uno stalker?!”.

Jared fissò lo sguardo su di lui e rispose “Si…mi mancavi troppo. Avrei continuato a seguirti e a osservarti da lontano. Ho giurato su questo braccialetto….” indicando il regalo al polso “...che non avrei amato nessun altro. Che saresti stato per sempre l’unico uomo della mia vita” 
A Jensen vennero gli occhi lucidi. “Amore mio!” e lo strinse ancora di più a sé.

Rimasero così ancora un po’ fin quando il moro non ripensò a una cosa. Gli venne in mente in quel momento all’improvvisò.

“Aspetta un attimo Jensen! Tu che ci facevi proprio lì , qualche sera fa?, Insomma...quando ti sono finito sotto la macchina?” chiese tracciando con le dita il petto di Jensen, che sussultò al tocco. 

“Oddio! La cosa ha dell’incredibile! Ero per strada, stavo rientrando a casa mia quando alla radio è passata una canzone che… Dio! Sentivo le parole e pensavo a te. A noi! Senza rendermene conto ho fatto retro marcia e sono arrivato lì…su quella via. Davanti al tuo appartamento. Poi mi hai attraverso la strada all'improvviso e mi sono sentito morire quando sei caduto a terra!” raccontò Jensen a un Jared colpito da quel racconto. 

Perché è inutile cercare di non amarti
 Provare a non avere bisogno di te mi sta lacerando
 Non riesco a vedere lo strato di argento, da dove sono disteso qui sul pavimento
 E cerco solo di provarci ma non so a quale fine
 Perché cercare di non amarti
 Mi fa innamorare ancora di più






“Mi dispiace.” Rispose “...ma ero ubriaco! Non mi ricordo niente…solo i tuoi occhi verdi” disse sinceramente dispiaciuto.

“Va bene, tranquillo piccolo. Ma ora basta rivangare i brutti ricordi! Smettiamola di pensare al passato. Viviamo il presente per costruire uno splendido futuro” disse prendendogli il viso tra le mani, sorridendo dolcemente.

“Si amore, hai ragione! Al nostro nuovo inizio. Al nostro amore. Ti amo!” Disse appoggiando la fronte in quella di Jensen, i cui occhi brillavano nella penombra della stanza. 
Prima di riprendere a baciarlo gli sussurrò: “Ti amo anch’io, piccolo”.

Sempre abbracciati iniziarono anche a coccolarsi e a scambiarsi tenere effusioni finché la stanchezza non prese il sopravvento. 

Si addormentarono così, abbracciati, consapevoli che quello sarebbe stato l’inizio di qualcosa di speciale, unico, forte e meraviglioso che mai più si sarebbe spezzato.

L’unica cosa che non potevano sapere era che dopo qualche anno si sarebbero sposati e, grazie all'inseminazione artificiale e ad una madre surrogata, avrebbero avuto due magnifici gemelli.

Li avrebbero chiamati Dean e Sam. 
Dean avrebbe da preso da Jensen e Sammy, come adorerà chiamarlo Jared, avrebbe preso da lui.

Tutto questo non potevano saperlo, ma sarebbe successo. 
Dovevano solo aspettare e vivere giorno per giorno quello che la vita aveva in serbo per loro.

Una meravigliosa storia d’amore.



Note autrice
Ringrazio di cuore Cin75 per avermi betato la storia e avermi suggerito Forgive me di Bryan Adams. *_*
La seconda canzone è Try Not To Love You dei Nickelback. Gruppo fantastico. *_*
Ringrazio anche Balto97 ^^
Grazie ha chi avuto la pazienza di leggerla. Ciao a tutti.
  
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