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Autore: MeinfridBlackforest    14/02/2018    0 recensioni
[US]
L'amore ha raggiunto anche Las Vegas.
In questa nuova avventura, Xavin si ricongiungerà con i suoi vecchi amici, i Runaway e insieme a loro, Karolina Dean, la sua ex moglie.
La felicità nel ritrovarsi sarà palpabile quanto la rabbia e i rancori.
Xavin e Karolina impareranno che il tempo ha un peso importante nei rapporti e la domanda sorgerà spontanea:
L'amore da solo può bastare?
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Più tardi quella sera, Nico e Chase chiamarono Molly e US per un’uscita serale, lasciando Karolina e Xavin da sole.

“Bene, loro sono andati, noi che facciamo intanto?” chiese Xavin

“Ho preso un film.”

“Che film?”

“Balle spaziali.”

“Sul serio? Grandioso!”

“Preparo i popcorn, tu intanto sistema il dvd.” Disse Karolina.

Si misero a vedere il film, prima divise, lentamente si avvicinarono, ridendo e scherzando.

“Questo film mi fa ridere ancora dopo tanto tempo.”

“Già.”

Karolina capì che era arrivato il momento di agire.

“Senti Xavin.”

“Si?”

“Volevo chiederti…so che adori la tua nuova sistemazione e il tuo lavoro, ma mi chiedevo se…se un giorno questa vita cominciasse a rimanerti stretta…tu…potresti prendere in considerazione l’idea di…tornare con i Runaway?”

“Ecco…detta in questa maniera sembra un pochino un malaugurio, ma adesso che vi ho ritrovati…credo di sì, un giorno, magari, forse.”

“Questo è un patto?”

“È un patto.”

Le ragazze si strinsero la mano per sigillare la promessa, ma successe qualcosa di strano.

Si guardarono entrambe negli occhi, forse ricordando tutto il tempo che avevano e non avevano passato e senza alcun indugio, Karolina la baciò.

La cosa lasciò Xavin impressionata, ma non si oppose, aveva quasi dimenticato la dolcezza e il calore di quelle labbra.

Avrebbe voluto che quel momento non finisse mai o almeno lo pensava fino a quando non rinsavì.

“Wo, wo, wo, che stai facendo?”

“Io…credevo che…”

“Che cosa? Noi due siamo fidanzate!”

“Lo so, è solo che…sento di doverti aiutare.”

“Aiutare?”

“Xavin, questo pomeriggio ho rubato dei dati dal laboratorio di US per scoprire di più su di lui, ma si sono auto eliminati.”

“C’è qualcosa di losco in lui e te non lo vedi.”

“Sono un pochino sconvolta perché hai rubato al mio ragazzo, ma non è un problema, è una forma di sicurezza informatica che ha inventato lui.”

“Come lo sai?”

“Perché lui me lo ha detto!”

“Mi ha sempre detto tutto di lui, sia nel bene che nel male!”

“Io ho fatto lo stesso e lui mi ha accettato fin da subito.”

Xavin allora capì l’inganno.

“Tu hai organizzato tutto…hai cercato di sedurmi e di ingannarmi!”

“Xavin, perdonami ma l’ho fatto perché non penso che sia salutare per te rimanere vicino a quel tipo, perciò tu tornerai con noi a Los Angeles!”

“Ma qua a Las Vegas c’è tutta la mia vita, i miei amici, la mia famiglia, il mio lavoro!”

“Non ti aspetterai seriamente che rinunci a tutto per quello che è chiaramente un capriccio!”

“Ma che capriccio? Voglio solo che ritorni insieme a noi, abbiamo bisogno di te!”

“Davvero? Abbiamo o hai?”

“Che vuoi dire?”

“La verità è che sei felice che sono tornata, ma ti rode il fatto che io stia insieme a US, lo sai bene…sei ancora innamorata di me.”

“Non sono innamorata, è solo che non voglio perderti di nuovo.”

“Non potremmo almeno discuterne?”

“Tu hai perso la possibilità di discuterne nel momento stesso in cui sei tornata sulla Terra e non mi hai chiamato!”

“E comunque torniamo a Los Angeles!”

“Lina…”

“Noi torniamo a Los Angeles!”

“Potresti smetterla solo per cinque secondi di…”

“No, noi torniamo a Los Angeles!”

“Tu non capisci, sei tornata e non lo hai detto nessuno, te ne sei andata a Las Vegas dimenticandoti di tutti noi, hai agito alle MIE spalle, sei stata molto, molto egoista, io non ti ho mai fatto una cosa tanto brutta!”

Il veleno che Karolina stava sputando non era niente in confronto all’oceano che Xavin stava per farle arrivare addosso.

E colpì, calma come l’acqua e forte come il tuono.

“Tu mi hai dato per morta e te ne sei andata a Los Angel con la prima bionda che hai trovato.”

Cadde un silenzio di tomba, tanto che anche uno spillo che cade avrebbe fatto rumore.

Ripresasi dalla botta emotiva, Karolina riprese a parlare.

“Perché tiri fuori questa storia adesso?”

“Al tempo, decisi di sacrificarmi per te perché eri debole e disperata.”

“E adesso tu ti stai dimostrando debole e disperata esattamente come allora.”

“Xavin, io…ti ho chiesto scusa non un sola volta, ma mille altre volte in questi giorni.”

“E ora mi stai dicendo che in realtà non mi hai mai perdonato?”

Karolina cominciò a piangere.

“Sai bene che per me non c’è niente di più importante dei Runaway e questo tu lo sai, per questo voglio che la mia famiglia sia riunita.”

“Davvero? E che cosa avresti fatto se mi fossi ripresentata da te?”

“Come scusa?”

“Tu hai tutto Lina, una casa, degli amici, una fidanzata, ma quando sono tornata, io non avevo nulla, ed è stato US ad aiutarmi.”

“Xavin…io…”

“Se mi fossi presentata da te quella sera, mentre pomiciavi con la tua nuova ragazza, annunciandoti il mio ritorno, cosa sarei stata per te? Una specie di premio bonus?”

“Ecco perché non ti ho cercato, perché nemmeno tu l’hai fatto.”

“Avresti potuto fare qualcosa in più per aiutarmi, avresti potuto chiedere aiuto allo S.W.O.R.D. o ai Guardiani della Galassia, ma hai deciso di non farlo.”

Karolina cercò di rispondere, ma la sua voce era debole.

“Non sapevo come fare, non avrei saputo come cercarti, come raggiungerti, come liberarti.”

“Come avrei potuto fare?!”

“Ulysses Archer ci è riuscito!”

“E ce la fatta usando solamente le sue mani!”

Allora Karolina capì di aver perso da tempo quella discussione:

“Io…io…io non sono Ulysses Archer.”

“No, non lo sei…vattene ora.”

Karolina si avviò verso l’uscita.

“Se ci fosse stata…anche la più piccola possibilità di tornare insieme…tu l’avresti fatto?” chiese Karolina.

Ma non ottenne nessuna risposta.

Quando smise di litigare con Xavin era mezzanotte e chiamò Chase e Nico per dirgli di tornare.

Karolina intanto uscì dal palazzo e si incamminò per le strade di Las Vegas.

Poco dopo Chase, Nico, Molly e US tornarono.

I primi tre filarono dritti a letto, mentre US andò nell’area svago, dove trovò Xavin addormentata sul divano.

Il camionista le accarezzò dolcemente la testa e la svegliò.

“Ehi.”

“Ehi.”

“Ti porto a letto, sai che non ti fa bene dormire sul divano.”

“Lo so scusa, come è andato il giro?”

“Bene, siamo stati insieme a un Luna park e Molly ha distrutto tutti i giochi per forzuti, devo un paio di soldi a un paio di gente, ma è stato divertente.”

“Te invece? Come è andata la serata con Lina?”

“Stava andando bene, ma…”

“Ma?”

“Ci siamo baciate.”

“Oh…le hai fatto popi popi mentre gli stavi vicina?”

“US!”

“Scherzavo.”

“Senti, non è come pensi, anzi, alla fine abbiamo litigato e…Lina se ne è andata.”

“Sai dove è finita?”

“No.”

“Bene…allora intervengo io.”

“Cosa vuoi fare US?”

US cominciò a premere i tasti sul computer da polso della US3.

“Solo parlarle, a quest’ora i locali dove può essere sono molti, mi basterà incrociare i video delle telecamere e capirò dove si trova.”

“Un piccolo calcolo…Sharmy, perfetto, vado e torno.”

“US!”

“Si?”

“Ti prego, si ragionevole con lei, la litigata è stata pesante e non so come reagirebbe con te.”

“Ho capito, grazie Xavin.”

US partì alla ricerca di Karolina e la ritrovò da Sharmy a sorseggiare un analcolico.

“Vedo che sei una brava ragazza, niente alcolici prima dei ventuno anni.”

“Ciao US…che cosa vuoi?”

“Vedi…Xavin mi ha detto che c’è stato un po’ di movimento.”

“Si e allora?”

“Ecco è che…non posso fare a meno di sentirmi tradito in qualche modo, Xavin è la mia ragazza e…tutte le cose divertenti che abbiamo fatto in questi giorni? Pensavo fossimo diventati amici.”

“La sai una cosa? Tu non la meriti.”

“Che cosa hai detto?”

“Non la meriti, sento che sei un tipo losco US e la discussione che ho avuto con Xavin me lo ha confermato, sento che se rimarrà con te, finirà solo col soffrire.”

“Cazzo, chi sei tu per giudicare il mio rapporto con Lei? Tu che hai lasciato che si sacrificasse contro la Brigata della luce.”

“E con questo cosa vorresti insinuare?”

“Oh solo che sei una autentica frana in queste cose Karolina, ti rode il fatto che lei stia meglio con me che con te.”

“Accetta semplicemente il fatto che il rapporto tra te e Xavin è nato da uno squallido matrimonio combinato e vai avanti con la tua vita.”

Karolina gettò addosso il cocktail a US.

Il camionista rispose con una piccola spinta, mentre Karolina attivò i suoi poteri e sferrò un pugno a US, mandandolo fuori dal locale.

La lotta si spostò nei cieli, la US 3 contro i poteri Majesdaniani.

Karolina si lanciò di nuovo all’attacco, ma in quanto ad addestramento al combattimento, US la batteva su tutti i fronti.

Ogni pugno e ogni calcio erano ben assestati e dolorosi.

Le pareti dei palazzi si sbriciolavano ogni volta che US sferrava un colpo alla ragazza.

Alla fine raggiunsero il tetto di uno degli edifici.

“Ho preso a calci molti della tua razza solo con il modello 2.”

“Ti voglio fare un offerta Lina, arrenditi e farò finta che non sia mai successo nulla.”

Ma Karolina non aveva intenzione di arrendersi, così si innalzò in cielo e scagliò tutta la forza dei suoi raggi sul camionista.

US si difese grazie a uno scudo di energia e ciò gli diede il tempo di rispondere all’attacco.

Lanciò contro Karolina degli anelli che si attaccarono ai suoi polsi, annullando i suoi poteri.

La ragazza cadde a terra, ma ciò che più la spaventò, era il peso degli anelli, che sembravano incollarla a terra.

US gli attaccò un altro paio alle caviglie e le rivelò l’inganno.

“Ti piacciono? Xavin mi ha rivelato che i Majesdaniani perdono i poteri se vengono in contatto con dei metalli particolari, a ciò ho aggiunto anche una modalità che mi piace chiamare “Freeze”, non potrai muoverti da terra se non sarò io a volerlo.”

“Cosa hai intenzione di farmi?!”

“Usarti come esca per risolvere un caso.”

“Stai scherzando, vero?”

“Non quando una stronzetta cerca di uccidermi.”

In quel momento Karolina avrebbe voluto incenerirlo, ma riuscì solo a gridargli contro parole cariche di rabbia.

“Tu, brutto pezzo di merda, non lascerò Xavin con te, non lascerò che tu la ferisca e la deluda!”

“Ferirla? Deluderla? Chi secondo te l’ha più delusa fra noi due?!”

“Tu l’hai gettata nel dimenticatoio e te ne sei andata a Los Angeles con una nuova ragazza senza pensarci due volte!”

“Xavin era un principe Skrull, aveva altre opzioni!”

“I suoi guai sono iniziati nel preciso momento in cui ti hanno data a lei come sposa.”

“Dici che non ti piaccio? Bene, perché tu non piaci a me, da quello che mi ha raccontato Xavin ho subito capito che eri il tipo di persona che non sopportavo.”

“Ti fingi una ragazza risoluta, ma sei debole, speri sempre che sia il caso a risolvere i tuoi guai, è così che combatti, è così che sopravvivi!”

“Io sopravvivo perché so tutto, Xavin sopravvive perché ha imparato a usare al massimo i suoi poteri mentre te sopravvivi perché pensi: “Oh no, non riesco a battere questi tizi, magari potrei lasciare a mia moglie il compito di occuparsi di tutto, la sacrificherò e la dimenticherò!””

“Ma non importa, ora facciamola finita.”

US si avvicinò a Karolina, la ragazza chiuse gli occhi pensando che il camionista volesse ucciderla, ma sentì un altro peso sul collo.

“Cosa è questo? Ehi…non…non mi hai ucciso?”

“Non ne ho mai avuto intenzione.”

“Perché hai capito che non sono così male?”

“No, perché il collare che ti ho attaccato sfrutterà la tua energia solare per ampliare il campo di ricerca e in questo modo richiamerò qua uno di quei maledetti robot.”

“Rimani ferma, mi raccomando.”

Il piano funzionò, ma Karolina cominciò a preoccuparsi quando il robot si armò per colpire.

“Aiuto!” gridò la ragazza.

US intervenne rapido come un fulmine e tagliò a metà il robot, poi fece lo stesso con il collare e con gli anelli.

Il camionista tirò fuori dal robot tagliato un cip e lo inserì nella tuta.

“Ok, a quanto pare i nostri amici robot provengono da…Alchemax.”

“Direi di andare a fare una visita a Ty Stones, è in città per costruire una nuova sede, vieni con me?”

Karolina ancora arrabbiata per la discussione precedente acconsentì e volarono fino a raggiungere gli uffici temporali dell’Alchemax.

Senza farsi vedere, si infiltrarono nell’ufficio di Tyberius Stones, cogliendolo di sorpresa.

“Ehm…salve, che cosa posso fare per voi?”

“Salve Tiberius, io sono Ulysses Archer, difensore del Nevada e quando dico “Nevada” io intendo Las Vegas.”

“Che cosa vuole di grazia?”

“Ho beccato due dei suoi robot distruttori per le strade di Las Vegas e sono giunto alla conclusione che lei sia un tipo losco, sono qua perché voglio che se ne vada e rinunci alla costruzione di una nuova azienda a Las Vegas.”

“Sono spiacente, ma non posso farlo, cerchi di capire, gli affari sono affari.”

“L’ultimo che mi ha detto queste cose è stato pesantemente umiliato dal sottoscritto, mio caro Tyberius.”

“Andatevene adesso o sarò costretto a mandarvi via con la forza.”

“Si, certo, tu e quale esercito?”

Tyberius cliccò un tasto e la stanza si riempì di una decina di robot da combattimento.

“Mai fare quella domanda.” Rispose Tyberius.

“Ammirate i Robot XI, versione migliorata del vecchissimo Robot X che il mio genio è riuscito a ricreare e a migliorare!”

“Ho lasciato un paio di robot per la città per calcolare il livello dei miei possibili avversari, ma vedendovi, non sarà difficile eliminarvi.”

Karolina si preparò a combattere.

“Cattur…”

Tyberius non fece nemmeno in tempo a finire la frase che US aveva già affettato ogni singolo robot e aveva afferrato Tyberius per il collo.

“Ascolta Ty, qualche piccolo consiglio.”

“Vuoi costruire una nuova fabbrica? Fallo lontano da Las Vegas.”

“Vuoi combattere super tizzi? Fallo sulla costa Est.”

“Qua non ti voglio e ti avverto, se mai dovessi ritrovarti a fare strani affari a Las Vegas, i robot non saranno l’unica cosa tagliuzzata, hai capito bene?!”

“Si, si.” Rispose Ty spaventato.

“Bene.”

Ulysses mollò la presa e disse:

“Prepara i bagagli e sparisci, pulce.”

Ty schizzò fuori dall’ufficio, lasciando US e Karolina da soli.

“Allora? Che ne dici?”

“Che è stato impercettibile.” Rispose Karolina con gli occhi spalancati.

 “Vedi Lina, non è per fare paragoni, ma ti ho semplicemente dimostrato che io posso fare in dieci secondi quello che te fai in dieci minuti.”

“Ecco, fino a qualche secondo fa credevo che fossi spettacolare, poi apri bocca e torno a pensare che tu sia solo uno stronzo.”

US sospirò e rispose:

“Senti, possiamo uscire e magari discuterne civilmente senza vampate o pugni?”

“Si…possiamo.”

“Bene.”

Mentre tornavano verso l’agenzia, US e Karolina ebbero modo di chiarissi.

“OK Lina, che cosa è successo in quel locale?”

Karolina sospirò e rispose:

“Mi dispiace, è solo…che quando ho rivisto Xavin e ho scoperto che cosa aveva fatto in tutto questo tempo, dentro di me si sono accese talmente tante emozioni che…non sono riuscita minimamente a controllarmi, non ho più capito cosa fosse giusto o sbagliato e ho cercato qualcuno a qui dare la colpa, non accorgendomi che la colpa era sempre stata mia.”

“Karolina, so benissimo che provi ancora qualcosa per Xavin e l’accetto…ma lei non è più tua moglie, lei ora sta con me, non con te, quindi…come la risolviamo la faccenda?”

Karolina ci pensò e poi rispose:

“Che puoi stare tranquillo US, te lo prometto, una cosa del genere non si verificherà più.”

“Grazie Lina.”

I due poi si avviarono verso l’entrata dell’edificio, ma c’era ancora qualcosa da sistemare.

“Aspetta, per evitare ulteriori guai, mettiamoci d’accordo sulle cose da dire.”

“Io ometterò il fatto che hai cercato di uccidermi.”

“E io ometterò il fatto che tu mi abbia usato come esca per attirare un super cattivo.”

I due si strinsero la mano per sugellare il patto e salirono in ascensore.

Durante il tragitto US gli chiese:

“Davvero non racconterai i dettagli scottanti della nostra avventura?”

“No, anche perché se lo facessi, gli altri potrebbero vedermi come debole e disperata.”

“E posso assicurarti che questo non accadrà mai più, hai la mia parola US.”

“Sono contento per te Lina.”

I due arrivarono all’agenzia e trovarono gli altri ad accoglierli, anche Julie, che era tornata dalla missione, così i successivi due giorni passarono in fretta tra il divertimento e la compagnia.

Il giorno prima di andarsene, Karolina doveva sentire un’ultima cosa da Xavin, anche se sapeva già che la risposta sarebbe stata scontata.

“Non succederà mai, vero?”

“No, mi dispiace Karolina.”

“Il motivo è US?”

“Non solo, ti ricordi quando avevo dei problemi ad accettare la mia natura?”

“Quello che sto vivendo adesso è un evoluzione di quello che mi hai donato e per questo ti sarò sempre grata Lina, ma non posso tornare a Los Angeles.”

“Capisco.”

“Comunque abbiamo ancora quel patto, se sentirò Las Vegas stretta, mi rivedrai nei Runaway.” Disse Xavin sorridendo.

“Si…certo.”

“No…ascolta, mi dispiace ma…in questo modo non ce la farò mai, fino a quando la porta tra noi rimarrà anche solo socchiusa, io continuerò ad aspettare il tuo ritorno sperando in un colpo di fortuna.”

“Oramai tutto ti dovrebbe essere chiaro e so che il tempo non cambierà i tuoi sentimenti, perciò la risposta che mi darai sarà definitiva.”

“Tornerai mai con i Runaway?”

Xavin prese un profondo respiro e rispose a malincuore:

“No.”

La domanda distrusse gli ultimi barlumi di speranza di Karolina, ma fece buon viso a cattivo gioco e rispose:

“I Beatles si sbagliavano, l’amore da solo non basta.”

“Adesso lo so…ti ringrazio di essere stata sincera con me Xavin.”

Karolina uscì dalla stanza tranquillamente e prese Chase con se portandolo all’ultimo piano dell’edificio per parlargli di ciò che era successo.

“È solo una battuta di arresto, una battuta molto pesante è vero, ma tu non puoi rinunciare così.” Disse Chase.

“Chase, ti dò la mia benedizione.”

“Non dire così, ti prego, tutto può accader…”

“Hai scommesso sulla puledra sbagliata, non ostinarti.”

“Che tu ci creda o no, io ora mi sento molto più leggera, va bene così, te lo giuro.”

Chase però vedeva che non era così.

Intanto nella camera di Xavin entrò Molly.

“Ehi ciao Molly.”

“Ciao Xavin.”

“Senti, posso farti una domanda?”

“Riguardo cosa?”

“Te e Karolina.”

“Che cosa?”

“Diciamo che…ho origliato un paio delle vostre conversazione.”

“Origliato un paio?”

“Beh…sostituisci il termine “Origliato” con “Le ho viste tutte sui monitor di Al” e sostituisci “Un paio” con “Tutte”.”

“Oh…fantastico.”

“Tranquilla, non dirò niente a nessuno, ma ho delle domande per te.”

“Sentiamo.”

“Perché non vuoi tornare insieme a noi e a Lina?”

Xavin fece salire Molly sul suo letto e gli parlò:

“Vedi Molly, c’è una parola nella lingua degli Skrull, ZorrKiriGwoYlGwa.”

“Che?”

“La traduzione più vicina sarebbe “Il regalo d’amore universale.”

“Karolina rimarrà sempre nel mio cuore…però lei non è la mia ZorrKiriGwoYlGwa.”

“Lei per me è KlyBnSigurtGwo.”

“Continuo a non capire…” rispose la povera Molly.

“Vuol dire “La pace e la stabilità del cambiamento.”

“Gli Skrull pensano che il cambiamento faccia parte della vite e che sia una forza splendida e sempre in movimento, ma ogni cambiamento deve lasciare spazio a un altro per poter essere vissuto a pieno.”

“Questo è ciò che è Karolina per me, lei è il mio passato, US è il mio presente.”

Molly rimase confusa e chiese:

“Come fai a essere certa che Lina non sia ZorrKiriGwoYlGwa?”

“Chi lo sa, forse con il passare degli anni, sarebbe potuta diventare ehm…ZorrKiriGwoYlGwa-osa?”

“No, mi dispiace Molly, lo ZorrKiriGwoYlGwa non si sviluppa con il tempo.”

“E’ una cosa che succede all’istante, ti passa attraverso come l’acqua di un fiume dopo una tempesta…che ti riempie e ti svuota allo stesso tempo.”

“Lo senti in tutto il corpo…nelle mani…nel cuore…nella pancia…sulla pelle…”

“Dimmi Molly, qualcuno ti ha mai fatto sentire così?”

“Io…penso di sì.”

“Se hai bisogno di pensarci, non lo hai mai provato.”

“E tu…senti di avere davvero questo legame con US?”

“Non solo lo sento, lo so.”

Intanto nella sala controllo, US assisteva alla scena e finalmente aveva capito il nome di ciò che provava.

“Che ne pensa signor US?”

“Che devo offrire una vera cena a quella donna.”

Il giorno della partenza arrivò, Nico era pronta a pronunciare l’incantesimo, mentre Karolina diede l’ultimo saluto a Xavin, abbracciandola.

“Addio Xavin.”

“Addio Lina.”

Così Runaways lasciarono l’agenzia Odyssey e Las Vegas.

Una volta arrivati a casa però venne il momento di fare i conti con l’ultima questione.

“Per amore di Lina, odio ciò che sto per dire ma…devi pagare.”

Chase fece un respiro profondo, sorrise e rispose:

“Non ancora.”

   
 
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