It’s not the Blood but the Soul
Fratello.
Che parola controversa. Comunemente indica un legame di parentela, il
più
stretto che si può avere, forse. Fratello è la persona con cui cresci,
che
conosci da sempre. E’ come
un’altra
versione di te. Una diversa combinazione di geni, due germogli nati
dalla
stessa pianta.
Ma chi dice che
due fratelli debbano
avere lo stesso sangue?
Tu ed io,
nemmeno una lettera del
cognome ad accomunarci, nemmeno una vaga parentela, eppure sei stato
per me
come un fratello.
Certo, avevamo
lo stesso cervello
bacato, la stessa voglia di combinare guai, la stessa esuberanza. Per
certi
versi eravamo molto più simili di quanto possano mai essere due
fratelli. Più simili di quanto siamo mai
stati io e
mio fratello…
Ma
evidentemente il destino non
vuole che io abbia un fratello. Evidentemente devo rimanere solo.
Ti ricordi
James, quella notte in
cui siamo dovuti rimanere tutta la notte chiusi in un ripostiglio delle
scope,
tra ragni e secchi impolverati, perché la gattaccia del custode ci
aveva
inseguiti nonostante il Mantello dell’Invisibilità, e si era piazzata
davanti
al nostro nascondiglio? E tu che non hai mai capito il mio innato astio
verso i
gatti…
E quando
abbiamo Confuso Mocciosus
facendogli credere di essere un babbuino? Merlino, credo di non aver
mai riso
tanto in vita mia. L’ira della McGranitt poi, è stata impagabile. Santa
donna,
quanto l’abbiamo fatta penare, mi sorprende che sia arrivata alla sua
età senza
uscire di senno.
Non sei rimasto
serio nemmeno al tuo
matrimonio, ora che ci penso. Che scena, hai fatto infuriare Lily
persino sull’altare…
dico io, ma era proprio necessario chiedere al prete se potevi bere
l’acqua
santa? Non ho mai adorato tanto Lily come nel momento in cui ti sono
spuntate
due orecchie d’asino ai lati della testa. Avresti dovuto vedere la tua
faccia.
Cosa darei per
rivivere per l’ultima
volta una delle nostre notti di Luna Piena, Lunastorta, Codaliscia,
Felpato e
Ramoso di nuovo insieme, quattro ragazzini incoscienti che scorrazzano
per il
parco, tre Animagus che fanno compagnia a un Lupo Mannaro, quattro
amici
inseparabili, sia da umani che da animali.
Io, tu, Remus e
Pete eravamo una
grande squadra. E tu ne eri il collante. Dopo, tutto è andato in pezzi.
Te ne
sei andato in un battito di ciglia, senza poter fare nulla per
difenderti. Non
potevi nulla contro di Lui. Sei andato via insieme all’amore della tua
vita, a
quella rossa un po’ nevrotica che ti ha tanto fatto disperare. Non è
giusto.
Eri troppo giovane. Avevi ancora tanto da dare al mondo.
Dodici anni ad
Azkaban non hanno
cambiato nulla. Non sai quante volte dietro le sbarre di quella cella
maledetta
ho sognato di non
averti mai suggerito
quella stupida, tremenda idea, non sai quanto io mi senta in colpa. Se
solo non
ti avessi convinto ad affidarti a quell’ignobile topo, se solo fossi
stato un
po’ più furbo….
Un tempo ero
convinto che avrei
fatto giustizia, che ti avrei in qualche modo vendicato. Che avrei
fatto
ammenda per i miei errori. Ora neppure quello. La mia unica utilità è
quella di
stare rinchiuso qui, in questa casa ammuffita, da cui ho sempre voluto
scappare, con l’unica compagnia di un ippogrifo, di un elfo fuori di
testa e di
una bottiglia di Whiskey Incendiario. Che tra parentesi è quasi vuota.
Mi
manchi, James. Il
mondo non ha la giusta luce da quando te ne sei andato. Ventun anni.
Ventuno,
fottutissimi anni. Non sono niente… e ne ho passati quasi altrettanti
in questo
mondo di merda a condurre una vita miserabile.
Però… però
qualcosa di buono c’è. Ed
è ancora merito tuo. Ti somiglia sai? Harry… mi ricorda tanto te alla
sua età,
impulsivo, generoso, coraggioso. Meno sconsiderato direi, ma è
comprensibile:
ha passato più guai di un qualsiasi suo coetaneo.
Siete due gocce
d’acqua, tanto che a
volte mi sembra di riaverti qui, ma poi lo guardo negli occhi, in
quegli occhi
verdi con cui ci hai rotto le scatole per anni, prosciugando ogni
goccia di
pazienza a nostra disposizione, e mi accorgo che no, tu non sei Harry,
tu non
puoi essere qui, vederlo crescere, stargli accanto. Gli manca un padre,
James.
Gli manca, e io non posso essere un padre per lui. Non ne ho le
capacità, né la
possibilità, sempre in fuga, sempre nascosto. Però farò di tutto per
stargli
accanto come posso, fratello, te lo prometto. Lo proteggerò, anche a
costo
della vita. Lo proteggerò come avresti fatto tu.
Grazie Felpato,
grazie di tutto.
Grazie per avermi difeso sempre e comunque, per avermi sopportato, per
aver
accettato e amato Lily solo perché sapevi quant’era importante per me.
Perdonami,
perché tutto ciò che hai
patito l’hai patito solo a causa mia, per aiutare me, proteggere me,
vendicare
me. Grazie per tutto ciò che hai fatto per Harry, sei stato
insostituibile per
lui. Ti ringrazio per averlo, ancora una volta, sottratto dalle grinfie
della
morte.
Non doveva
andare così. Saresti
dovuto vivere ancora anni, decenni, invecchiare e farti crescere una
barba
lunga come quella di Silente, e io da qui ti avrei preso in giro fino
alla fine
dei tuoi giorni e anche oltre. Avresti dovuto conoscere i miei nipoti,
amarli
come un nonno, vivere in un mondo finalmente in pace. E invece hai
deciso di
raggiungermi anzitempo, con un incredibile colpo di scena, come a tuo
solito.
Egocentrico.
Grazie, amico
mio, fratello mio. Non
avere paura, ci vediamo presto.