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Autore: Amy2205    30/04/2018    3 recensioni
Sequel di 'L'angelo della morte'. Draco è ormai diventato un mangiamorte ma il suo cuore è ancora legato a Ginevra. Ginny dal canto suo, per quanto innamorata del biondo, non ne vuole più sapere di lui. Ricomincia così Hogwarts, un nuovo anno, più duro grazie ai Carrow e al nuovo preside. Ma riuscirà Ginny a sopravvivere? Riuscirà l'amore a trionfare?
Leggete e scoprirete.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy | Coppie: Draco/Ginny, Fred Weasley/Hermione Granger, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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- Questa storia fa parte della serie 'Sulle ali di un angelo'
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Era tutto finito. Ma lo era realmente? Ginny osservò pietrificata i coriandoli del volto Di Voldemort volare alti nel cielo. Improvvisamente si accorse che quel peso che le aveva attanagliato lo stomaco per quasi un anno intero, era finalmente scomparso. Si voltò ad osservare la folla che tra sorrisi, abbracci, lacrime e ferite si abbracciava ed esultava. Eppure Ginny non riusciva a sorridere. Era felice certo, ma qualcosa le impediva di sorridere completamente.

 

-Ginny è tutto finito, abbiamo vinto!- le urlò nell’orecchio Neville, prima di abbracciarla.

 

Ginny si strinse nel suo abbraccio e sospirò.

 

-Finito. Tutto finito-

 

Quando si staccò da Neville, il ragazzo la osservò con gli occhi brillanti dalla felicità, le mise le mani sulle spalle e la coccolò fraternamente.

 

-Ha fatto la sua scelta- le disse semplicemente, perchè infondo non c’era nulla da dire.

 

Ginny annuì, spostando in continuazione lo sguardo.

 

-Forse non eravamo fatti per stare insieme Nev. Forse è stato solamente l’oblio a confonderci le idee-

 

Neville la osservò confuso, aprì la bocca per risponderle ma qualcuno lo interruppe.

 

-Ginny!- urlò Hermione, dando una gomitata a Neville e correndo tra le braccia della rossa.

 

Le due ragazze si guardarono sorridendo mestamente.

 

-Fred è…- cominciò Hermione.

 

Ginny annuì, portandosi i capelli dietro le orecchie.

 

-Lui ti voleva felice Herm…-

 

Hermione annuì, ma due grosse lacrime le colarono dagli occhi. Neville accompagnò le due ragazze in quel che rimaneva della capanna di Hagrid e facendo sedere le due ragazze su una panca malconcia, si mise a preparare del the, mentre ascoltava le streghe sfogarsi.

 

-Harry è stato molto bravo in questi mesi sai. Ha capito che aveva sbagliato l’anno scorso a sfidare i tuoi sentimenti per … Malfoy. L’ho visto maturare e secondo me presto o tardi verrà a chiederti scusa. Anche per il bacio di quest’estate-

 

Ginny annuì. Quel bacio… erano passati soltanto dieci mesi, ma a Ginny sembrava una vita fa.

 

Fred c’era ancora, anche Remus, Tonks, Dobby…

 

Neville versò la bevanda calda in due tazze sbeccate e poi le porse alle due ragazze.

 

-Neville, sei cambiato parecchio…- disse, cercando di cambiare discorso la mora.

 

Neville arrossì appena, ma colto dall’imbarazzo fece cadere il the bollente addosso a Ginny, che si alzò di scatto dalla panca e cominciò a picchiarlo mollemente, mentre lo minacciava di dar fuoco alle sue care mandragole.

 

-No Gin, tutto ma quelle no, sai quanto tempo ci ho impiegato per farle crescere?- la supplicò Neville, che con una presa ferrea ma dolce, bloccò le mani di Ginny.

 

Hermione scoppiò a ridere e guardò i due con occhi furbi. Vi era una strana complicità che non aveva mai notato negli anni precedenti. I due amici, invece profondamente imbarazzati dallo sguardo di Hermione si allontanarono velocemente e Neville ammiccando qualche scusa uscì dalla capanna. Ginny lo guardò uscire e sorrise, poi osservò Hermione.

 

-Che c’è?- chiese ingenuamente.

 

Hermione sorrise e cominciò a bere il the.

 

-Oh nulla! Solo che non vi ricordavo così affiatati-

 

Ginny si sedette di nuovo sulla panca, dopo averla asciugata con cura.

 

-Sai io e Neville ne abbiamo passate davvero di tutti i colori, ma c’eravamo sempre l’uno per l’altra. La sera stavamo spesso a chiacchierare e sì, ci aiutavamo a vicenda-

 

Hermione annuì. Infondo anche lei ed Harry avevano sviluppato una relazione simile.

 

-Ho letto la tua lettera sai. Luna me l’ha data appena era entrata ad Hogwarts. Mi sei mancata così tanto-

 

-Ma come siamo diventate diabetiche- disse scherzosa Hermione, finendo il the.

 

-Diabetica?! Io?! Hermione Jane Granger ti avverto che ho imparato ad usare molto bene la bacchetta negli ultimi mesi- ammise ridendo la rossa.

 

-La chiamavano Ginevra Molly Grindelwald. La temibile Ginevra- continuò ridendo Hermione -Colei che ‘sa utilizzare molto bene la bacchetta’- le fece poi il verso.

 

Ginny smise di ridere e ammiccò un sorriso astuto. Con un rapido colpo di bacchetta e prima che Hermione se ne potesse rendere conto, la rossa fece cadere l’intero bollitore di the, oramai freddo, addosso a Hermione. Quest’ultima rimase inizialmente di stucco, poi con un colpo di bacchetta si vendicò.

 

-Rictusempra-

 

Ginny venne scossa da miliardi di pizzicotti ai fianchi e cominciò a ridere.

 

-Sme… Smettila Herm… HermIONE!-

 

Dopo pochi minuti e tra le risate la mora mise nuovamente in tasca la bacchetta. Ginny la ringraziò ironicamente. Improvvisamente sentirono bussare la porta.

 

-Avanti- dissero le due in coro.

 

-Ragazze fate festa senza di noi? Incredibile Dean, sette anni che ci conoscono e per loro valiamo meno di uno zerbino- disse la voce sguaiata di Seamus Finnegan, che entrò seguito da Dean, Neville, Harry e Ron.

 

Hermione sorrise e poi corse ad abbracciare i grifoni, che cominciarono a raccontarle dell’ES e della cucina di Aberforth.

Ginny invece corse verso Harry e Ron e li abbracciò di slancio, facendoli barcollare.

 

-Ginny che ti succede? Non è da te tutto questo affetto- ammise Seamus, scioccato dalla scena.

 

-Io gliel’ho detto che sta diventando diabetica- aggiunse Hermione, ottenendo una risata collettiva.

 

-Seamus, ho già minacciato Hermione e Neville, vuoi essere il prossimo?- annunciò la rossa, staccandosi dai due maghi.

 

Seamus negò e poi tornò a parlare con Dean ed Hermione.

 

-Allora sorellina, penso proprio che dovremmo fare due chiacchiere- disse Ron, guardandosi i piedi.

 

Non era mai stato bravo in quel genere di cose. Ginny stava per trascinarlo fuori da quella capanna, improvvisamente sovrappopolata, quando Seamus nel pieno delle sue energie, salì in piedi sulla panca. Hermione lo osservava rossa in volta e terrorizzata.

 

-Vorrei annunciare che oggi Ronald Weasley, conosciuto come RonRon e Hermione Granger, detta anche ‘La saputella’ si sono fidanzat…-

 

La panca su cui Seamus si era messo in piedi si ruppe ed il mago cadde in malo modo per terra, non riuscendo a finire la frase. Ma tutti i presenti sgranarono gli occhi.

 

-Cosa?!?- dissero in coro Ginny e Neville.

 

-Carini voi due! Abbiamo vissuto insieme nei boschi per mesi e questo non me lo dite? Belli amici che ho!- disse scherzoso Harry, tirando una pacca sulla spalla di Ron.

 

La capanna si riempì di risate. Ginny osservò gli amici e dentro di sè cominciò a farsi spazio una sensazione vecchia e familiare, che era da tanto, forse troppo, che non sentiva. Ginny si sentiva di nuovo a casa. Erano così che dovevano essere i suoi anni ad Hogwarts, ricchi di risate e di scene buffe e divertenti. E invece Hogwarts le aveva donato lacrime, odio e tristezza. Scosse la testa, alla visione di Dean e Seamus che cercavano di immaginarsi il bacio tra Ron ed Hermione, avvenuto qualche ore prima. Quando la situazione sembrò placarsi, Neville convenne che era giunta l’ora di tornare al castello. Dean e Seamus, presa a braccetto Hermione cominciarono a correre lungo la collina su cui era costruita la scuola. Neville poco dietro discuteva con Harry sull’ES e sul cosa si sarebbe dovuto fare con i fratelli Carrow.

Ginny invece aspettò che i ragazzi si allontanassero, per poter così parlare in tranquillità con Ron.

 

-Allora… tu ed Hermione- cominciò Ginny, mettendosi le mani in tasca.

 

Il volto di Ron si imporporò e cominciò a farfugliare parole a caso. Ginny sorrise e continuò a camminare, volgendo lo sguardo verso il lago nero.

 

-Invece tu e Malfoy? Credo che tu abbia un bel po’ di cose da raccontarmi-

 

Ginny si fermò di colpo e lo scrutò visibilmente imbarazzata.

 

-E… e tu… come fai… intendo…- cominciò a balbettare Ginny, che proprio non se l’aspettava.

 

Ron sorrise.

 

-Avanti Gin, sono sedici anni che ti conosco, so quando mi stai nascondendo qualcosa. Avevo qualche sospetto che fosse Malfoy, ma Hermione sembrava sempre in fastidio quando tiravo fuori l’argomento e così ho preferito tacere-

 

Ginny annuì e si sedette sull’erba. Con una mano prese ad accarezzare quel manto verde, gli occhi vagavano ovunque.

 

-Un anno fa lo incontrai a Diagon Alley e all’ennesimo insulto che mi aveva rivolto, l’ho chiamato ‘mangiamorte’ e per ripicca o per un momento di pazzia mi ha baciato. Poi le cose ad Hogwarts sono degenerate, insomma non è che stavamo insieme, ma non eravamo nemmeno amici… poi c’è stata la morte di Silente, voi siete partiti e lui mi è stato molto vicino. Ha aiutato l’ES a sfuggire ai Carrow più volte, mi ha raccontato di avervi visti a Natale e insomma, le cose sembravano andare per il verso giusto finché…- le parole le morirono in gola.

 

-...finché non si è schierato- completò per lei il fratello.

 

Ginny annuì silenziosa.

 

-Solo non capisco perchè tu non me l’abbia detto prima-

 

-Avanti Ron… io e Draco Malfoy? Prima lo avresti ucciso e poi mi avresti rinchiusa in una cella e avresti buttato la chiave- rispose ridendo Ginny, tornando a incamminarsi verso il castello.

 

Oramai si stava facendo sera e cominciava a tirare un venticello per niente caldo.

 

-Non è vero Ginny. Lo avrei rinchiuso solamente ti avesse toccata, insomma per un bacio a Diagon Alley forse avrei potuto chiudere un occhio- cercò di affermare fieramente Ron.

 

-Beata ingenuità- sussurrò Ginny, varcando la soglia di Hogwarts.



 

Appena giunti nel castello sia Ron che Ginny rimasero impressionati dall’enorme casino che stava popolando la scuola. La McGrannit correva a perdifiato per tutti i piani, cercando di ricostruire alla bell'e meglio il castello. Il professor Vitious cercava di rianimare i guerrieri di pietra, custodi di Hogwarts. La Sala Grande si era trasformata in un ospedale, dove medimaghi e Madama Chips continuavano a curare a preparare pozioni curative. Hagrid conduceva i maghi vagamente stabili nelle aule di scuola, dove erano apparse magicamente delle brandine. Aberforth serviva the caldo e minestra a tutti gli alunni e maghi che ne volessero un po’.

Appena Ron vide Hermione corse verso di lei e abbandonò la sorellina che se ne stava scioccata e sorpresa a guardare quanti danni una guerra potesse causare.

 

Ho proprio bisogno di un bel bagno

 

Pensò Ginny, osservandosi le mani sporche di sangue secco, per non parlare dei vestiti colmi di zampette di ragno e fango. Così con discrezione corse verso il bagno dei Prefetti, sperando che fosse ancora intatto.

Stava giusto aprendo la porta, quando ne uscì una figura familiare. Un bel ragazzo alto e muscoloso, dagli occhi da cerbiatto.

 

-Weasley…- disse piano, scrutandola dall’alto verso il basso.

 

Ginny non si accorse nemmeno di essere stata interpellata tanto era forte il profumo di arancia che emanava il ragazzo.

 

Si, ho proprio bisogno di lavarmi

 

-Ginny..?- chiamò ancora la voce.

 

Dopo qualche secondo Ginny decise di ricollegare i neuroni e di associare un nome al ragazzo che le stava davanti.

 

-Oliver!- esclamò -Non sapevo fossi qui-

 

Oliver Baston era stato il capitano della squadra di Quidditch durante i primi quattro anni di scuola di Ginny. Era stato lui, insieme ad Harry, ad averla fatta appassionare al Quidditch e a raffinare e perfezionare la sua tecnica di volo.

 

-E invece eccomi! Finnegan mi aveva mandato un gufo per avvertirmi che Hogwarts aveva bisogno e che soprattutto il campo di Quidditch stava andando a fuoco! Ho mollato il lavoro e sono corso subito-

 

Ginny annuì sorridendo.

 

-Beh non hai fatto un gran lavoro, il campo è da ricostruire interamente-

 

Oliver si passò una mano tra la barba fine che gli stava crescendo.

 

-Che peperina che sei diventata! è così che ripaghi mesi e mesi di insegnamento di Quidditch?-

 

Ginny sorrise per gentilezza, ma dentro di sè aveva un enorme bisogno di lavarsi via la stanchezza e soprattutto la puzza che i rimasugli di ragno emanavano.

 

-A proposito come vi siete qualificati quest’anno? Spero primi!- continuò Oliver, ignorando le occhiate di odio e supplica che Ginny continuava a lanciargli.

 

Grazie al cielo Oliver decise che in quel momento aveva fame e così salutò cordialmente Ginny, promettendole che si sarebbe fatto vivo un’altra volta. Ginny entrò nel bagno e chiuse a chiave la porta. Si tolse con cura gli abiti e poi con poca eleganza si tuffò nella vasca di acqua calda e chiuse gli occhi.

 

Finalmente sola

 

Ignorò la voce di Mirtilla Malcontenta che stava cantando qualche canzone lagnosa sulla morte e si concentrò sul battito del suo cuore.

 

-Pensa Ginevra pensa- disse ad alta voce.

 

Ho perso un fratello, l’unico che sapeva di me e Draco. Fred, che amava Hermione ed era tremendamente geloso di Ron, che non si accorgeva minimamente che Hermione lo desiderava.

Ho perso Tonks, che mi ha fatto ridere migliaia di volte con le sua trasformazioni.

Ho perso Lupin, uno dei pochi che aveva saputo capirla fino in fondo quando Voldemort si era impossessata di lei. Lui che conosceva così bene quella sensazione di non consapevolezza del proprio corpo.

E poi ci sono Dobby, Lavanda Brown che per quanto odiasse non avrebbe mai voluto vederla morire, Colin Canon…

 

Ma per Draco non c’era spazio nei suoi pensieri. Lui se n’era andato, lasciandola sola, senza spiegazioni. Dopo averle promesso l’amore.

Ginny uscì dalla vasca da bagno e cominciò ad asciugarsi.

 

-Addio per sempre Draco- mormorò.



 

Poco lontano, in un nobile castello scozzese. Un abile Legilimens sussurrò:

-Beata ingenuità Ginevra, beata ingenuità-
   
 
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