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Autore: victoria electra black    28/05/2018    11 recensioni
|| STORIA INTERATTIVA - INTERROTTA ||
*
E se ad Hogwarts fosse stata rinvenuta un'antica scacchiera, con il potere di trasportarti in un mondo parallelo e vivere avventure con giocatori provenienti da altre scuole di Magia e Stregoneria, ogni mercoledì della settimana?
E se una scacchiera identica fosse stata ritrovata anche a Mahoutokoro, la scuola giapponese, e dei ragazzi iniziassero a giocarci ignari di quello che potrebbe accadere?
E se anche gli alunni di Hogwarts, in contemporanea, iniziassero a muovere le loro pedine?
Che cosa accadrebbe a tutti loro? E quali sono le avventure che li attendono?
Beh, se vi ho incuriositi, non vi resta che leggere :)
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive, Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Angolo Autrice:

Ciao a tutti! ^^

vi chiedo perdono se vi ho fatto attendere troppo per il secondo capitolo, ma hanno dovuto operarmi “di straforo” - nel senso che non era in programma - e quindi ho perso dei giorni per questo motivo.

Comunque spero di essere riuscita a delineare per bene i vostri personaggi e, per qualsiasi cosa che non vi quadra, NON ESISITATE A DIRMELO. Vedrò di rimediare immediatamente e sistemare i vari spezzoni.

Spero vi piaccia (anche se l'inizio forse lo troverete un po' lento) e ci vediamo di sotto con le prime domande ;)


Buona Lettura <3


P.S.

Vi ricordo che fra il Giappone ed il Regno Unito esiste un fuso orario di 8 ore. Quindi non meravigliatevi se gli eventi non capitano proprio nello stesso momento.





CAPITOLO 2:

Le Pedine – Hogwarts”




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Hogwarts, 8 ore dopo il Giappone, 10 febbraio 2025...



Si può sapere da dove spunta fuori un oggetto simile?”

Secondo te? Dalla Stanza delle Necessità, mi sembra ovvio”


Kathleen si avvicinò alla sua migliore amica, Flame, non appena la vide varcare la porta della Sala Grande con quella che sembrava essere un'antica scacchiera di marmo.

I suoi occhi color cioccolato saettarono scattanti dalla ragazza dai vivaci capelli azzurri a quella scatola consunta, per parecchi minuti. Poi, incuriosita, le si avvicinò per guardare più da vicino quell'oggetto che, nel frattempo, Flame aveva iniziato ad aprire sotto i suoi occhi.

La scacchiera era decisamente un pezzo di gran valore, assai ben lavorata e definitiva. E sicuramente avrebbe potuto collocarsi fra le “reliquie” del Castello che gli faceva da scuola. Dubitava infatti che potesse essere appartenuta a qualche altro studente di Hogwarts. Se contiamo, poi, il fatto che Flame l'avesse trovata in quella Stanza che nascondeva Merlino sa cosa, beh. Non c'era da meravigliarsi più di tanto.


Non la trovi magnifica?” le domandò l'amica con la sua solita euforia.

Magnifica ora è un parolone, se devo essere sincera”


Flame sbuffò contrariata.


Andiamo Kat, potresti anche mentire spudoratamente – e farmi felice – per una volta nella tua vita” aggiunse, mettendo il broncio e facendo ridere la sua migliore amica per quell'affermazione.

Tutti conoscevano il carattere esuberante della giovane tassorosso ed era la qualità che Kathleen Flower apprezzava di più nella ragazza: il suo essere sempre così genuina e sincera in ogni situazione.

Se le avessero chiesto di descrivere Flame Edwards, Kat l'avrebbe sicuramente paragonata ad un tornato in miniatura: sempre di fretta e con la mente che viaggiava più veloce della luce, ma con un’attenzione quasi maniacale per i dettagli più insignificanti.

Come quella scacchiera che teneva fra le mani in quel momento.

Ma se il carattere vivace della tassorosso era ben noto a tutti, lo era anche la parlantina di Kathleen. Soprattutto quando si trattava di stare zitta in determinate situazioni e lei, puntualmente, non ci riusciva mai.

Cambiando completamente argomento, e tornado a focalizzare la sua attenzione su quel pesante oggetto di marmo, la grifondoro si rivolse all'amica dopo aver dato uno sguardo alla stranezza di quelle pedine.

La rossa ne prese una fra le mani ed iniziò ad esaminarla attentamente.

E poté giurare di sentire provenire delle urla nella sua testa da quella che sembrava essere una Donna Urlante.

Secondo te quali sono le regole del gioco?” domandò Flame più rivolta a se stessa che non all'amica mentre continuava a guardare anche lei tutte le altre pedine sparse qua e là.

Ma poco prima che la rossa potesse risponderle, come animata da una forza sconosciuta, le medesime regole che aveva letto Hikari appena otto ore prima, dall'altra parte del mondo, le si materializzarono davanti.

Incuriosendo entrambe le ragazze e spingendole, quasi come ammaliate, a voler intraprendere anche loro quel gioco.


Ma d'altronde non poteva essere altrimenti, se no: come avrebbero fatto a sfidarsi fra loro, i ragazzi di Mahoutkkoro, se fossero rimasti privi della squadra avversaria?



**


Amico ma ti sei visto oggi allo specchio? Come mai quella faccia? e cos'è quest'abbigliamento sciatto?”


Arden sollevò lo sguardo dal libro su cui stava leggendo, solo per poter guardare dritto negli occhi il ragazzo che si reputava “il suo migliore amico”, posto esattamente dall'altra parte del tavolo: Chad Wrilace.


Quel giorno Arden si era svegliato decisamente col piede sbagliato. Così come, invece, il suo migliore amico Chad si era svegliato con fin troppa voglia di fare, per i suoi gusti.

Difatti, nonostante il monologo che stesse intraprendendo il ragazzo sulle varie ragazze a cui aveva chiesto di uscire quella settimana fosse praticamente musica per le sue orecchie, il fatto di ricordare che il giorno dopo si sarebbe svolto un duello nella lezione di Difesa contro le Arti Oscure, gli provocava un innaturale senso di nausea.

Insomma Arden Mardock aveva un' ottima mira per tante, tantissime cose. Per centrare gli anelli, per centrare il cestino, per centrare la testa dei suoi amici, ma non per gli incantesimi, questo no. Erano più le volte che sparava a qualche povero innocente studente che non al suo avversario su quell'odiosa pedana. Ed il giorno seguente, a quella stessa ora, ci sarebbe stato un altro penoso incidente. Ne era certo. Per questo il suo umore non era proprio dei migliori.

Stringendosi maggiormente nella sua enorme felpa invernale, ed aggiustandosi meglio la sciarpa verde-argentea attorno al collo, alla fine si decise a rispondere al ragazzo, con la sua solita pacatezza:

Chad, sempre dolce e premuroso come al solito... e comunque lo sai che adoro mettermi le felpe”

Sì, sì, certo che lo so solo... andiamo Arden, quale ragazza ti guarderebbe conciato così?!”

Che Chad Wrilace fosse un dongiovanni, su questo non c'era alcun dubbio. Ed Arden ne era perfettamente consapevole.

Ormai aveva perso il conto di quante ragazze avesse frequentato dal loro primo incontro – sul treno – quel lontano giorno di ben sette anni fa, prima che fossero rispettivamente smistati in “serpeverde” e “grifondoro”. E, nonostante la rivalità storica fra le due case che animava gli studenti di entrambe le fazioni fosse ben nota a chiunque, entrambi erano riusciti a mantenere vivi i rapporti fra loro. Diventando, fin da subito, migliori amici nonostante i pregiudizi.

Chad era una testa calda che scattava sull'attenti non appena gli si sventolava una sfida sotto il naso, amante delle attenzioni e con una forte propensione a primeggiare.

Arden invece era il suo esatto opposto, dai modi pacati ed amante dell'anonimato.

Ed anche se Chad aveva appena affermato il contrario, in realtà il serpeverde riscuoteva parecchio successo fra le ragazze proprio per la sua ultima caratteristica.

E chi ti dice che io preferisca la compagnia femminile? Magari sono più per i ragazzi, in questo periodo della mia vita”

Proprio in quel momento, Bastien Underwood entrò nella Sala Grande in tutto il suo splendore ed Arden non poté fare a meno di fissarlo perché... andiamo, era uno dei ragazzi più popolari della scuola! Non poteva proprio passare inosservato, non sotto l'occhio lungo del ragazzo.

Chad seguì la traiettoria del suo sguardo, fino che anche i suoi occhi non si focalizzarono sul suo compagno di casa.

Che Arden Mardock fosse apertamente bisessuale, non era un segreto. Ma Chad, in qualità di suo migliore, non poteva accettare quello sguardo adorante nei confronti del suo nemico storico!

Per questo il grifondoro tirò forzatamente un sorriso prima di aggiungere:

Arden, ti prego, non lui... non il mio nemico giurato!”

Problemi a riguardo Chaddy caro?” domandò lui con finto fare angelico.

Chad assottigliò lo sguardo, guardandolo di traverso.

Lo sai che non nutro una certa simpatia per Underwood”

Arden ridacchiò.

Tu non nutri alcuna simpatia per chiunque tenti di fregarti la scena

Chad sbatté le palpebre quasi scioccato ed aggiunse:

Certo che sì: sono io il migliore” facendo ridere di gusto il giovane Mardock.

In quel momento l'occhio di Chad ricadde su qualche banco più in là, per puro caso, e notando la presenza di una certa ragazza dai vivaci capelli azzurri, si affrettò a cambiare discorso.

D'altronde: Flame Edwards era molto più interessante di Bastien Underwood ed Arden poteva dire quello che pareva a riguardo, ma quella era un certezza.

Alzandosi dalla panca, il grifondoro fece per andarsene ed aggiunse:

Credo che andrò un secondo da Katleen a farle un saluto”

Scusa... ma non l'hai vista poco fa agli allenamenti di Quidditch?”

Sì”

Allora perché vuoi andarla a salutare?”

Perché voglio provarci con la Edwards, che domande. Lo sai che i tassorosso sono le mie prede preferite”

Davanti a quell'ammissione, Arden alzò gli occhi al cielo.

Doveva aspettarselo.

Allora vengo con te, non sia mai che combini qualche guaio. E a quel punto, avrai bisogno di tutto il mio aiuto per uscirne vivo”

Io non combino guai”

Il serpeverde schioccò la lingua, guardandolo scettico ed alzando un sopracciglio.


Ma vallo a raccontare a qualcun altro, Wrilace”



**



Intente a ripassare gli appunti per l'imminente esercitazione di Pozioni, le calme e pacate amiche tassorosso - quali Fiona Anderson e Reine Rosier - tentavano, silenziosamente, di concludere il loro ultimo argomento prima dell'ora cena.

Entrambe molto dedite allo studio e poco inclini agli errori, durante il loro primo anno ad Hogwarts erano state smistate nella stessa casa. Poi avevano scoperto di condividere pure la stessa stanza. E da lì a diventare migliori amiche c'era voluto davvero poco, visto i loro caratteri molto simili.

Nonostante Reine facesse “Rosier” di cognome, difficilmente Fiona giudicava una persona dalle sue azioni – specie se queste provenivano dalla sua famiglia, piuttosto che dalla persona stessa – e Reine aveva dei modi talmente aristocratici, eleganti e pacati, tanto da farla sembrare una sorta di principessa delle fiabe.

Sorridente ed altruista con chiunque, era quasi impossibile portarle rancore. E queste erano tutte qualità che Fiona apprezzava in una persona.

Bene” esordì Reine di punto in bianco, chiudendo di scatto il libro davanti a sé.

Allargando le labbra in un sorriso, i suoi occhi scintillarono incrociando quelli dell'amica.

Che bella cosa, siamo riuscite a ripetere tutti gli argomenti quasi un'ora prima rispetto alla tabella di marcia. Tutto in perfetto ordine”

Meno male, almeno mi sono levata questo pensiero” sibilò Fiona, seguendo l'amica e chiudendo anche lei il libro di testo.

Sono sicura che prenderemo un ottimo voto anche questa volta”


E quando mai voi due non prendete un ottimo voto”


Una terza voce si aggiunse alla conversazione e Bastien raggiunse le due ragazze, sedendosi proprio accanto a Fiona.

Poi, con un sorrisetto sghembo le salutò entrambe:

Buonasera fanciulle, che stavate studiando di bello?”

Pozioni” rispose Reine mostrandogli il suo solito sorriso. Sorriso che, sotto sotto, faceva impazzire Bastien.

A quella parola, una smorfia di sofferenza si dipinse sul volto del ragazzo.

Se nel Quidditch poteva dire di essere uno dei migliori della scuola, lo stesso non lo si poteva dire in Pozioni. E per questo era diventato amico di entrambe durante il suo terzo anno di scuola.

Le aveva quasi implorate di aiutarlo a superare gli esami per mantenere la sua posizione di Capitano della squadra e, dopo svariate suppliche e discorsi logorroici che aveva fatto pur di farsi dire di sì da entrambe, alla fine era riuscito a sanare la sua insufficienza fissa grazie al loro aiuto.

E, ricredendosi non poco, aveva trovato i pomeriggi passati insieme a studiare molto piacevoli e quasi rilassanti.

Per questo si era assicurato di mantenere quell'amicizia con entrambe.

Poteva sembrare un tutto muscoli e niente cervello, ma la verità era che passare del tempo con quelle due gli era piaciuto di più con quelli che lui reputava i suoi “amici”.

E in fondo, molto in fondo, adorava quelle due ragazze che con estrema pazienza l'avevano supportato – e continuavano a farlo – da quel lontano giorno del loro terzo anno.

Una quarta voce si aggiunse alla conversazione, interrompendo il flusso dei suoi ricordi.

Bas!”

Flame gli fece cenno con la mano, tre tavoli più avanti, e con il suo solito entusiasmo continuò a parlargli:

Vuoi venire a giocare? Io e Kat abbiamo iniziato un gioco che si prospetta essere una figata pazzesca!”

A quell'esclamazione Bastien scoppiò a ridere.

Tipico di Flame essere così diretta.

Guardando prima Reine e poi Fiona, gli occhi cangianti del grifondoro passarono da una ragazza all'altra in un batti baleno. E senza chiedere alcun tipo di permesso ad entrambe, il biondo gli urlò di rimando:

Gioco solo se giocano anche loro!”

A Fiona quasi venne un colpo. Eppure lo sapeva quanto lei faticasse a parlare con le persone che non reputa nella sfera dei suoi amici “intimi”.

Quale strana idea era appena balenata in quella mente contorta del suo amico?!

Non lo sapeva, così come lo ignorava Reine. Ma stavano per scoprirlo.

Flame guardò tutti e tre con uno strano scintillio negli occhi.

Oh, si sarebbe preannunciata una bella partita. Per questo un sorriso le si allargò sul volto e, felice come una pasqua, affermò:


Ma certo, venite a giocare ragazze!”



**



Allora Edwards, chiariamo una cosa, giocherò a questo stupido gioco solo se mi garantirai un'uscita domani pomeriggio”

Merlino, Wrilace, quanto sei noioso! Come devo dirtelo: no. No e centomila volte no”

Ma dico io...” esordì lui, stizzito, raddrizzandosi in posizione eretta “... Ti rendi conto di essere l'unica ragazza a cui ho chiesto di uscire che mi ha rifiutato?! L'unica! Non è mai successo che qualcuno mi dicesse di no”

Evidentemente, fra tutte quelle a cui l'hai chiesto, sono l'unica con un po' di sale in zucca e poi... la prima volta c'è per tutto, sorry not sorry Wrilace” concluse lei facendogli pat-pat sulla spalla.

Arden rise di gusto a quella scena, seguito appresso da Katleen e Bastien. Fiona e Reine, invece, risero anche loro ma tentarono di non darlo a vedere, trattenendo le risate.

Ormai quasi tutti avevano scelto una pedina.

La prima fra tutti a decidere la propria era stata Flame la quale, dopo aver visto la Fata, aveva affermato che lei avrebbe fatto fuoco e fiamme pur di averla, visto che sembrava quella che maggiormente la rispecchiasse.

A seguirla era stata Katleen la quale, seguendo il suo ragionamento di “somiglianza”, aveva scelto proprio la stessa pedina che aveva attirato fin da subito la sua attenzione: la Donna Urlante.

E dopo di lei, tutti ne avevano scelta una.

Fiona aveva optato per la Figura Incappucciata, trovandola in un certo senso quasi riservata – per via del mantello che le copriva il volto - come lo era lei.

Chad si era subito fiondato sul Cacciatore, prima che a Bastien gli venisse in mente di fregarglielo, affermando che “visto che sono il cacciatore della squadra di Quidditch, mi merito questa pedina”.

A quel punto Bas aveva ripiegato sul Cerbero, trovandolo affascinante per via delle sue tre teste.

Ed ora, sul quella liscia scacchiera di marmo, restavano solo due pedine: il Castello e la Regina.

Prima che Reine potesse muovere la mano verso la seconda, Arden fu più veloce di lei e si impossessò della Regina.

Io prenderò la Regina!” rispose euforico il serpeverde.

Reine ci rimase leggermente male, visto che la voleva lei, e Bastien se ne rese conto fin da subito.

D'altronde aveva passato anni a studiare il volto della ragazza, per questo capì al volo il suo malessere.

Mardock, perché non scegli il Castello? La Regina si addice di più a Reine ed ai suoi modi aristocratici” gli domandò al serpeverde, ricevendo un'occhiataccia da parte di Chad.

Voleva forse dire che Arden non aveva gli stessi “modi” della ragazza, il cretino qui presente?!


Tsè, ma tu guarda questo qua. Mi sta sempre più sulle palle.


Non potendo udire i pensieri del suo migliore amico, a quel punto Arden guardò Reine nei suoi occhi ambrati chiari, tendenti quasi al rosa, e porgendole la pedina con garbo le chiese:

Perdonami Reine, non volevo essere scortese. Se la preferisci al Castello sarò ben lieto di cedertela” affermò lui con i suoi soliti modi gentili che gli avevano inculcato nel cervello le sue cinque sorelle maggiori.

Ma Reine scosse la testa con grazia, in modo negativo. Poi, continuando a sorridere, disse:

Non ti preoccupare Arden, prenderò l'altra pedina. Non c'è alcun problema” Ed in men che non si dica, prese fra le sue mani il Castello.


A quel punto mancava solo una cosa da fare: lanciare i dadi ed iniziare a giocare.


Bene” esclamò Flame raggiante “Diamo inizio alle danze!”



**


Mahoutokoro, 10 febbraio 2025, notte...


Hikari si richiuse la porta alle spalle, poggiando la scacchiera nera e bianca, sul suo letto.

Sospirando affranta si tolse l'uniforme color argento, per prepararsi per andare a dormire. Ormai il sole era calato da un pezzo e la luce che illuminava la montagna della scuola, aveva lasciato il posto al manto notturno della notte.

Quella sera le stelle sfavillavano nella volta del firmamento e la bionda si sporse leggermente verso la finestra della sua camera, per poterle ammirare meglio.

Aveva sempre amato osservare il cielo e conoscere i nomi di quell'agglomerato d' idrogeno ed elio; avevano sempre avuto il potere di donarle una calma quasi innaturale, in modo da distrarla dai problemi della giornata appena trascorsa, catapultandola su altri pensieri.

Ed in quel momento non poté fare a meno che ripensare alla scacchiera ed al fatto che, non appena aveva lanciato i dadi, non era successo assolutamente nulla.

Nessuna scritta, nessuna strana mossa magica.

Niente.

Solo lei e gli altri ragazzi intenti a fissare silenziosamente quell'oggetto, che aveva avuto il potere di riunirli tutti assieme, per una volta, in tutti quegli anni.

Sospirando ancora, le sue iridi chiare si poggiarono – ancora – su quella strana scacchiera che aveva ripescato nel mare.

E più la guardava e più uno strano sentimento d'angoscia si faceva largo dentro di lei.

Perché aveva ritrovato quell'oggetto in mare aperto?

Come c'era finito?

Chi l'aveva buttato?

E soprattutto: Perché il gioco non si era avviato quando aveva lanciato i dadi?


Scuotendo la testa per scacciar via quelle domande, Hikari spense la luce con un gesto veloce della bacchetta. E in poco tempo, si accomodò nel letto, iniziando a dormire.



**



Hogwarts, due giorni dopo, martedì 12 febbraio, notte, ore 23.58...



Arden si rigirava nel letto, sudando e preda degli incubi.

Stava ancora dormendo ne era certo, eppure... chi era quella donna dai capelli biondi che gli stava parlando?


Fra poco inizierà il gioco e tutti voi sarete presto riuniti nella Sala degli Incontri. E' giusto che tu lo sappia, Regina”


Una fitta lancinante alla testa fece voltare di scatto il ragazzo il quale, sibilando a denti stretti, le rispose:

Chi sei?”


Tempo al tempo tutto vi sarà spiegato, ma è giusto che tu lo sappia Arden: in questo gioco è meglio prestare molta attenzione alle persone che reputiamo amici, così come è consigliato ponderare attentamente le proprie decisioni”


Gli occhi di lei brillarono nel buio ed assunsero una strana colorazione color cremisi.


Sempre più sudato, e dal respiro mozzato, Arden si girò nuovamente nel letto. I muscoli del suo corpo iniziarono a contrarsi; il soffice materasso sotto di lui iniziò a venire meno ed un'altra fitta lancinante alla testa lo costrinse a portarsi entrambi le mani alle tempie.


Ricorda Arden: ponderare attentamente le proprie decisioni. Non lasciarti influenzare da quelli che ora reputi amici perché in altre occasioni, potrebbero non esserlo affatto”


Il suono del ticchettio delle lancette di un orologio, gli invase completamente la mente fino a quando lo scoccare della mezzanotte non segnò l'ora decisiva.


Aprì gli occhi di scatto ritrovandosi uno strano soffitto incantato sopra la testa.

Le sue iridi lucide rifletterono attentamente ciò che stava vedendo e, brillando sotto la luce di un tuono, assunsero quasi una colorazione dorata, misto al blu della notte che lo circondava.

Spalancò gli occhi felini più di quanto questi glielo permisero e le labbra carnose gli tremarono leggermente, per via dello stupore.



Era arrivato il momento di iniziare il gioco.




DOMANDE:


Ebbene sì, già inizio a rompere per bene xD


Comunque come inizio non ho molto da chiedervi, se non:


  • Avete già un'idea con chi – ragazzo o ragazza dell'altra scuola – il vostro personaggio potrebbe andare d'accordo e con chi non?! Potete mettere anche più di una persona o un gruppo, se preferite.

  • BIANCHI O NERI? questa è “fondamentale” per il prossimo capitolo. Mi dispiace non potervi svelare troppo, ma lo faccio per non spoilerare alcune cose. Se no vi rovinate la sorpresa!

    Potete anche rispondere nella recensione, se non vi va di inviarmi un messaggio ma vi prego di farlo, cortesemente :)


Alla prossima,

Baci

Vic ^^


  
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