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Autore: Amy_Streghetta    04/06/2018    2 recensioni
Chi è Lily Evans?
Lily Evans sono io.
Prefetta, caposcuola, alunna modello e bla bla bla, molte altre cose positive e – modestamente – una gran bella persona. Ma sono anche la tormentata Lily Evans, tormentata da un ossessione con un nome, un cognome e una svariata serie di soprannomi più o meno denigratori – affibbiatigli dalla sottoscritta, ovviamente.
[...] - Evans!
Oh, Merlino, no, no!
Fa’ che non mi abbia visto, che stia chiamando qualcun altro … fatti piccola piccola, Lily, così magari non ti noterà e se ne andrà ….
Qualcuno si avvicina in tutta fretta e mi sfila, con gran galanteria e classe, il libro dietro al quale nascondevo il volto paonazzo.
Alzo lo sguardo che sprizza scintille e lo fisso in quello del ragazzo che mi guarda sorridendo, decisa e sicura, pronta per recitare il mio copione da ragazza-mezza-isterica-in-piena-crisi-di-nervi.
Pronta a recitarlo alla perfezione.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Parte 2

L'invito al ballo


 

Sala comune Grifondoro, ore 18:33


 

- Dunque, vediamo se ho capito bene.

Alice mi guarda fisso negli occhi per qualche secondo, lo sguardo serio e concentrato. Le fiamme del camino si riflettono nelle sue pupille dandole un che di indemoniato, quasi. Conosco quello sguardo, amici, lo conosco bene, e di solito non promette nulla di buono.

Poi, dopo un poco, sgancia la bomba.

- TU E JAMES POTTER VI SIETE BACIATI MA COME COSA QUAND ...

- Vuoi abbassare la voce, idiota?! - esclamo, guardandomi intorno per assicurarmi che nessuno ci abbia sentito, ma la sala comune è deserta, c'è solo in un angolo un vecchio stregone che sonnecchia nel suo quadro (in maniera anche piuttosto rumorosa) e il rospo di qualche ragazzino del primo anno che saltella in giro - e rimettiamoci a studiare, altrimenti questa volta Lumacorno ci boccia per davvero.

Ma Alice sembra non avermi nemmeno ascoltato.

- Lo sapevo! - esclama tra i denti, sfoggiando un sorriso enorme e, ora che ci penso, ma quanti denti hai, Alice?! Scuoto la testa, afflitta.

- Alice, studia.

- Sì, sì, ho capito, ora studio. Però prima - continua lei, ormai partita all'attacco - COM'È STATO?

Eh, bella domanda, com'è stato Lily, eh? Inaspettato? Bello da togliere il fiato? Da capogiro? Vertiginoso? Sì, vertiginoso, mi piace come suona, come le montagne russe ... ma col cavolo che lo dico ad alta voce.

- Mh - biascico.

- MH? TUTTO QUI? Hai baciato il ragazzo più ambito di Hogwarts, il più figo che questa scuola abbia visto negli ultimi cent'anni, a parte Frank Paciock, si capisce, e tutto ciò che sai dire è "mh"?

- Non saprai altro da me - confermo, e sorrido.

- Io ci rinuncio. Se una testona.

Mi dà un colpetto in testa con la pergamena.

- Rimettiamoci a studiare - insisto.

- Va bene, va bene, hai vinto.

- Grazie tante - dico, e ri-inforco gli occhiali. Studiare è proprio quello che mi ci vuole, in questo momento. Concentrarmi per impedire che la mia carriera ad Hogwarts come prefetto e caposcuola venga asfaltata, distrutta, rasa al suolo dal fallimento della verifica di pozioni della settimana prossima è sicuramente il modo giusto per impedire al mio cervello di continuare a pensare a James in continuazione. A cosa mi sono ridotta, povera me.

Scuoto la testa per allontanare le fantasie inutili. Intingo la penna nel calamaio, la poggio sul foglio e comincio.

"La Felix Felicis è una delle pozioni più ..."

Un rumore di passi che irrompono nella sala mi fa sussultare. Riconoscerei quella camminata ovunque, anche in mezzo a centinaia di persone. Purtroppo.

- Evans!

La porta della sala comune si spalanca e un James Potter tronfio e sorridente fa il suo ingresso nella stanza, con tanto di occhiali cadenti sul naso, capelli spettinati, camicia fuori dai pantaloni ma soprattutto cosa cavolo è quell'orribile colletto alzato che gli spunta fuori da sotto al maglioncino?! E pensare che fino a poco fa ero sul punto di QUASI ammettere che forse baciarlo non era stato poi tanto male. Per fortuna che mi sono fermata giusto in tempo.

- James! - esclama Alice.

- Potter - saluto io, sorridendo fredda.

- Sempre dolce e gentile come uno zuccherino, Evans.

- Sempre inappropriato come un dito in un occhio, Potter.

Uno ad uno palla al centro.

- Bene, ragazzi, vi lascio soli, okay? - esclama Alice.

- Co ... cosa? Ma dobbiamo studiare, il compito, la bocciatura ... - provo ad obbiettare.

- Sì vabbè, tanto non avrei studiato più niente comunque. James, mi chiedevo, per caso, hai visto in giro Frank Paciock?

Mio malgrado, sorrido. Alice ha una cotta per Frank da sempre e probabilmente lo sappiamo tutti, tutti, tranne lui.

- Sì, era nel cortile. Anzi, mi ha chiesto di te, ha detto che aveva una cosa da dirti - dice James, sogghignando.

- Corro! - esclama lei, poi si avvicina a Potter e sussurra, in modo che io possa sentirla perfettamente - io ho sempre fatto il tifo per te.

Si volta, mi fa l'occhiolino e scompare dietro al quadro.

- Sembra che siamo soli, Lily.

Pronuncia il mio nome mettendo l'accento su ogni lettera, piano, con voce morbida e calda e ... sveglia ragazza! Riprenditi, per Merlino!

- Che occhio, Potter.

Sangue freddo ci vuole con questi ragazzi, determinazione e sangue freddo.

- Senti Lily - improvvisamente il tono della sua voce cambia. Si avvicina al tavolo, si siede e mi prende le mani. Mi raccomando, donna, sta' calma, sta' calma. Sta per chiedermi di andare al ballo, me lo sento.

- Devo dirti una cosa.

Mi guarda negli occhi. Ha uno sguardo buono, e per la prima volta sul suo viso non c'è traccia della solita espressione beffarda e strafottente. Mi sembra quasi di riuscire a vederlo per quello che è davvero, dietro alla maschera che indossa tutti i giorni, e il James che vedo adesso, che vedo in questa luce, che mi stringe le mani, è veramente bello, di una bellezza sincera e senza filtri che non avevo mai notato prima d'ora ma che avevo sempre sospettato esistesse, nascosta da qualche parte dentro di lui. In fondo. Molto in fondo.

- Riguarda il ballo.

Babam. Il mio cuore sussulta, manca tipo dieci battiti e poi riprende a pompare molto più veloce del normale sangue che mi va dritto al cervello, dritto a colorarmi le guance di una delicata sfumatura paonazza tipo "hey, cerco di fare l'indifferente ma è perfettamente chiaro che sono completamente cotta".

Improvvisando una naturalezza che palesemente, al momento, non ho, tutto ciò che riesco a tirare fuori dal mio vocabolario mentale attualmente in corto circuito è un biascicatissimo "mhhh" mentre gli faccio cenno con la testa di andare avanti. Lui deglutisce un paio di volte, prende coraggio e continua.

- Ti ho invitata a questo ballo ogni anno, per sei anni. E ogni anno ...

- Io ti ho detto di no.

Sorridiamo entrambi un poco imbarazzati e mentre lo guardo sento con certezza che questa volta cederò. Il mio stomaco fa una capriola. Andrò al ballo con James Potter! Immagino quando lo saprà Alice, le verrà un colpo.

- E adesso sono qui per dirti che - si umidifica un po' le labbra e i ricordi del bacio di qualche settimana prima mi colpiscono con una violenza inaspettata.

- Sì! - esclamo, interrompendolo a metà della frase, sulla scia di un entusiasmo improvviso che nel giro di mezzo secondo mi travolge, mi fa sussultare sulla sedia, prorompere in un'esclamazione patetica e poi scompare, lasciandomi in balìa della disperazione post-cazzata-ormai-compiuta.

Lui mi guarda, stupito.

- Sì? - ripete.

- Sì - confermo e, nonostante l'imbarazzo, in cuor mio sento di aver fatto la scelta giusta.

James sorride. Sorridiamo insieme.

- Sono così contento che proviamo lo stesso! - si sporge dalla sedia, mi abbraccia e mi da dei colpetti sulla spalla. Ha un profumo così buono però dai, Potter, i colpetti sulla spalla no, dalli a tua sorella, non alla ragazza che stai cercando di portare al ballo.

Rimaniamo così per qualche secondo, poi lui si stacca dall'abbraccio, mi prende di nuovo le mani e continua.

- Credimi, Lily, sono davvero felice che resteremo amici.

- Eh?

- Ma sì! - esclama - dopo il bacio che ci siamo dati la settimana scorsa finalmente ho capito come stanno davvero le cose.

Aspetta un attimo.

COSA

HAI

CAPITO

JAMES?

Comincia ad assalirmi un po' di panico. Piano piano, però. Raggiunge lo stomaco, me lo annoda non troppo stretto e attende che il peggio mi investa e poi mi lasci spiaccicata per strada. Intanto James mi guarda e sorride, ignaro della confusione mentale che sta attanagliando i miei neuroni.

- Vedi, avevo sempre creduto, per tutto questo tempo, che io e te fossimo fatti l'uno per l'altra e non avevo mai seriamente preso in considerazione l'idea di non piacerti davvero ...

Okay, fermi tutti, questo è tutto sbagliato, è tutto sbagliato ...

- ... ma poi, quando mi hai baciato, ho finalmente realizzato che sul serio non provi niente per me, ma soprattutto, che in realtà nemmeno io sono innamorato di te.

Si ferma un attimo e mi scruta per cercare di decifrare la mia reazione. Stai tranquillo, Potter, è uno sforzo inutile, nemmeno io riesco a decifrare la mia reazione, e io qua dentro ci vivo, ma penso che l'espressione che descriva meglio il mio stato in questo momento sia sicuramente SOTTO SHOCK QUALCUNO MI AIUTI PERCHÉ NON SO SE MI RIPRENDERÒ. Tutto mi sarei aspettata, tranne questo. Forse sto anche urlando, in effetti. Urlo dentro, e anche tanto, mentre da fuori appaio solo molto meno entusiasta di quanto James si aspettasse, questo è ovvio. E infatti:

- Ma insomma, non sei contenta?

- Contenta?

In realtà sono solo confusa.

- Ma sì! - si schiarisce la gola - Lily Evans, ti comunico ufficialmente che da oggi la mia cotta per te è cessata, e che non ti chiederò mai più di uscire.

E qui, il silenzio.

[ A questo punto, amici, apriamo una piccola parentesi. Una QUALSIASI persona sana di mente in questa situazione avrebbe fatto una sola cosa: avrebbe chiaramente detto a James ciò che provava, avrebbe completamente aperto il suo cuore e avrebbe accettato con maturità un suo possibile rifiuto, oppure sarebbe vissuta per sempre con lui felice e contenta (vabbè, più o meno). Invece, questo è quello che faccio io]

- Ah, si, ehm, bello - rispondo, cercando di prendere tempo mentre penso a qualcosa di più intelligente da dire.

- Senti Lily, so che non mi credi, ero anche preparato per questo e perciò - si interrompe un attimo per creare suspance - ti ho portato anche una cosetta, in segno di completa e totale amicizia assolutamente priva di secondi fini.

Lascia le mie mani (si, ci stavamo ancora tenendo per mano, problemi?) e prende qualcosa dalla tasca. È un pacchettino piccolo, incartato un po' rozzamente con della carta da regalo tutta colorata e con un bigliettino in cima attaccato con un po' di spago che chiaramente ha visto giorni migliori.

- Alla mia amica Lily - leggo ad alta voce.

- Aprilo dopo, okay? Adesso devo andare - dice, e si alza di scatto. - Vado a chiedere a Mary McDonald se vuole venire al ballo con me.

- Ma Mary McDonald ha una cotta per te da sempre! - protesto.

- Lo so! E ha anche due tette enormi!

Io alzo gli occhi al cielo.

- Sempre il solito Potter.

Lui sorride (ma quanto sorridi, James? Ma cos'hai da ridere, James?), si alza dal tavolo e si avvia verso l'uscita della sala comune. Lo osservo in silenzio ma poi, quando è ormai sull'uscio, non riesco più a trattenermi.

- Aspetta! - esclamo.

- Cosa c'è? - chiede - ho dimenticato qualcosa?

Mi alzo e mi avvicino a lui, il cuore che pulsa nelle tempie, mi avvicino sempre di più, fino a che siamo ad un soffio l'uno dall'altra. Una parte di me vi giuro che gli salterebbe addosso senza alcun tipo di ritegno, ma le sue parole mi rimbombano nella testa e fanno un rumore assordante e doloroso, che copre qualsiasi altro suoni dentro e fuori. "Nemmeno io sono innamorato di te".

Lui è ancora fermo sull'uscio e mi fissa con sguardo interrogativo.

- Qualcosa non va? - sussurra.

Ora o mai più Lily, ora o mai più. E nel momento della verità, nel momento della resa dei conti, ciò che dico è:

- Il colletto!

- il colletto?!

- Beh, sì, che ti aspettavi? - esclamo - se davvero vuoi andare al ballo con Mary McDonald non puoi presentarti e chiederglielo con questo colletto osceno della camicia fuori dal maglioncino.

James ride e io glielo sistemo.

- Ecco, ora puoi andare.

- Grazie Lily. Sei un'amica - dice, poi si avvicina, mi da un bacio sulla guancia piano piano, ammicca e in un attimo è andato via. In preda alla confusione più totale mi volto lentamente e mi getto sul primo divano che trovo, con il pacchettino tra le mani e il punto in cui James mi ha baciato che brucia come avessi messo la faccia nel camino. Non so per quanto tempo resterò qui seduta, sconvolta.

  
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