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Autore: harrypotter_vita    13/06/2018    1 recensioni
I genitori di Hermione sono morti in modo misterioso durante la battaglia in cui Voldemort è stato sconfitto.
Lei non riesce più a riprendersi dal trauma e i suoi amici non capiscono più cosa fare.
Ma un giorno, durante la festa di Halloween, Hermione e Ron cadranno vittima di un incantesimo sconosciuto e si ritroveranno l'uno nel corpo dell'altro.
Si ritrovano a pensare: è tutto un complotto? Ci sono delle ragioni per cui accadono così tante cose particolari in poco tempo o è solo casualità? O forse c'è qualcuno dietro a tutto questo?
Genere: Comico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Gender Bender | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Indovinate chi è ancora viva?
Comunque questo è il capitolo decisivo e ora che ci sono le vacanze estive aggiornerò più spesso.
Buona lettura.


CAPITOLO 7



Hermione si guardò allo specchio.

Era elegante, odiò ammetterlo. Quel vestito grigio-argento le donava un'aria di innocenza e purezza nella quale non si era mai riconosciuta. Ormai Halloween era arrivato e con lui la festa tanto organizzata e tanto attesa.

Hermione pensò che quella notte fosse perfetta, fredda, buia, delle strane nuvole violacee e inquietanti coprivano il cielo, lasciando intravedere solo una parte della Luna. Tutto ciò creava un'atmosfera inquietante e fantastica, perfetta per la festa di Halloween.

Ginny uscì dal bagno.
- Hermione, sei fantastica! - Urlò tutta felice saltellandole intorno.
- Grazie Ginny, però, non so, non mi ritrovo molto in questo vestito... - Rispose un po' a disagio.
- Giusto! Tu sei un'eroina, ti ritrovi meglio in una tuta da battaglia! - Risero entrambe. - Scherzi a parte, vedrai come cuccherai bene mio fratello questa sera! -
- Ginny! - Hermione la rimproverò. - Lo sai che io e Ron siamo solo grandi amici, insomma, non ce la faccio proprio a pensare a una relazione tra noi due... -
- E quel bacio? Quello durante la battaglia? - Gli occhi di Ginny si erano allargati diventando grandi e curiosi come quelli di una cerbiatta. Hermione sbuffò divertita.

Quel bacio... In effetti non ci aveva mai pensato, non ne aveva avuto di tempo quell'estate. Non sapeva ancora perchè quella sera aveva baciato Ron, proprio come se lo amasse. Aveva sempre provato, per il rosso, un sentimento diverso rispetto a quello che provava per Harry, ma non si era mai chiesta il perchè nè ci aveva mai fatto caso.

- Non era niente Ginny, solo... Una piccola pazzia -. La rossa la guardò delusa e poi cominciò a sistemarle i capelli. Ovviamente era stata la sua amica che in quei giorni aveva torturato Hermione affinchè trovasse il vestito adatto, da abbinare alle scarpe, da abbinare alle calze, da abbinare ai capelli, da abbinare al trucco, da abbinare al suo corpo, da abbinare alla festa... E da abbinare a centinaia di altre cose alle quali Hermione non si era mai interessata. Alla fine erano riuscite a trovare un abito da sposa-fantasma. Era lungo fino alle caviglie con alcuni strappi in modo tale da dargli un aspetto più trasandato, poi risaliva sul petto sotto forma di fili di tessuto che si incrociavano alla mezza manica. Era molto bello, Hermione dovette ammetterlo, le stava anche bene (perchè lei era una delle quelle persone a cui stava tutto bene) però non lo sentiva molto suo. Era molto bello, Hermione dovette ammetterlo, le stava anche bene (perchè lei era una delle quelle persone a cui stava tutto bene) però non lo sentiva molto suo

- Ecco finito! - Urlò Ginny tutta contenta. Le aveva semplicemente arricciato i capelli ancor di più e aveva raccolto delle ciocche dietro la testa tenendole ferme con un fermaglio fatto apposta per quella sera.
- Ginevra! Ma sei una maga, come riesci a fare tutte queste cose? - Hermione si complimentò, quella ragazza avrebbe dovuto fare la stilista o qualcosa del genere nel mondo babbano, lì sì che avrebbe guadagnato molto.

- No! - All'improvviso Hermione schizzò via dalle braccia della Weasley che cercava di tenerla ferma in tutti i modi possibili, spaventata dall'oggetto che teneva in mano. I TACCHI!
- Ma devi indossarli! Altrimenti non sei completa! -
- Non voglio essere completa con delle vesciche sui piedi grazie tante! - Urlò nascondendosi sotto al letto.
- Vieni fuori! - Ginny la sollevò letteralmente per le gambe e le mise i tacchi, sigillandoli al suo piede con un incantesimo.
- Lasciami! -
- Mi dispiace ora sarai costretta ad indossarli! - La prese in giro Missis-stronzetta-Weasley.
- Mi taglio i piedi! - L'affermazione di Hermione fece solo scoppiare a ridere Ginny ed Hermione approfittò di quella distrazione. Le lanciò un incantesimo non verbale (nonostante tutto, era ancora una delle più brave del suo anno) che si attaccò ai suoi capelli. Essi si colorarono di un bianco cadaverico, adattissimo alla festa.
- Perchè mi stai guardando in questo modo? - Chiese Ginny. Poi si girò allo specchio. - CHE COSA MI HAI FATTOOOOO???!!! - Strepitò toccandosi i capelli in modo disperato. Hermione scoppiò a ridere e la rossa (ormai bianca) le scagliò un altro incantesimo, che le fece ricrescere i denti da castoro.
- Mi dispiace Ginny, conosco già il contro-incantesimo di questa fattura -. Disse Hermione e, dopo due secondi, i suoi denti erano ritornati normali e l'amica era stata immobilizzata. - Non farmi più scherzi del genere, Ginevra Molly Weasley, sono ancora la strega più brillante della mia età -. Si burlò un po' di lei. - E comunque i capelli te li lascio così, ti stanno benissimo per la festa. Ora andiamo, scolorita -.

Ginny la seguì di malvolentieri, mentre uscivano dalla loro stanza, standole alle spalle e pronta ad attaccarla con qualsiasi fattura possibile ed immaginabile, in fin dei conti le migliori amiche servono per farti fare brutte figure.








Una volta scese in Sala Grande Hermione si complimentò con sè stessa. La festa era una f.a.v.o.l.a.
Le decorazioni (fantasmi, scheletri, zucche e chi più ha ne metta) non stavano mai ferme. Ogni mago o strega le modificava a proprio piacimento, animandole o cambiandoli il colore. La ragazza pensò che l'idea di permettere al pubblico di modificare gli addobbi fosse geniale. I divanetti e le poltrone erano già pieni di studenti, che si erano vestiti con fantastici abiti colorati che richiamavano il tema della festa, ma che non li faceva sembrare degli zombie cadaverici. Tutti si divertivano e facevano i complimenti ad Hermione per la fantastica organizzazione.

La ragazza si sentì orgogliosa di sè stessa, ricordandosi di tutto il tempo che aveva impiegato a sistemare la sala e di tutte le volte che aveva provato ad evitare Draco, che non sembrava per niente rassicurante in quei giorni.

Ginny la trascinò nel bel mezzo della pista, facendola ballare e scatenare. Hermione si divertì tantissimo, dopo tutto quel tempo passato a rattristarsi e a preoccuparsi le sembrava una nuova emozione. Le canzoni erano tutte diverse tra loro, seguivano il gusto di ogni persona che aveva il coraggio di fare la fila davanti al dj per proporre la propria canzone preferita. Rimase a ballare con Ginny per un sacco di tempo, confondendosi fra la folla e seguendo la rossa a passi di danza. Alla fine il vestito che aveva scelto era molto comodo per ballare, peccato che non riuscì a vedere Harry o Ron.
- Ginny! - Urlò ad un certo punto. - Sai dov'è finito Ron?! -
La rossa la guardò un po' stordita, forse aveva bevuto qualche bicchiere. - Chi? Mio fratello?! Non so, forse è fuori, forse ti sta cercando -. E le fece l'occhiolino.
Hermione decise di lasciare perdere, non poteva abbandonare Ginny così ubriaca per andare a cercarlo... Anche se avrebbe tanto voluto, con tutto il tempo che avevano impiegato a sistemare tutto, sperava di poter rimediare un ballo dal Weasley. Non fece neanche in tempo a finire di pensarlo che due braccia l'avvolsero da dietro e la trascinarono fuori dalla pista.
- Ron! - Esclamò lei tutta contenta seguendo quella figura.

Poi purtroppo dovette rivalutare il modo in cui riconosceva gli amici. Quello non era Ron. Se ne accorse quando quella figura alta e spigolosa dai capelli biondo platino la trascinò in una stanza. Hermione cominciò a preoccuparsi, anche se non ce n'era bisogno. Era il fidanzato di Harry, perchè avrebbe dovuto farle del male? Non doveva saltare a conclusioni affrettate basandosi solo sul fatto... Okay, dovette ricredersi. Quel viso minaccioso non la rassicurava affatto. Per non parlare del fatto che l'aveva praticamente imprigionata contro al muro.
- Che vuoi Malfoy? - Gli chiese subito impedendogli di aprire la bocca.
- Hermione, ti prego, cerca di essere collaborativa -. Disse cercando di non farla scappare. peccato che lei non aveva affatto la voglia di collaborare.
- Perchè dovrei? Mi hai praticamente rapita fingendoti qualcun altro! -
Draco alzò gli occhi al cielo. - Per la precisione sei te che vedi il tuo Ron ovunque, io ho soltanto cercato di attirare la tua attenzione. Ho fatto così perchè è tutto l'anno che scappi da me e visto che quello che ti sto per dire non ti piacerà sono dovuto ricorrere a maniere forzate per farti parlare -.

Hermione non voleva stare lì con lui. Aveva solo quel pensierò in testa, strizzò gli occhi, cercando di pensare a qualsiasi altra cosa. Quella posizione... Quelle minacce, le riportarono subito al momento in cui era stata torturata dalla sua cara zietta... Sapeva che non avrebbe dovuto fidarsi di Malfoy... Era certa che prima o poi avrebbe fatto qualcosa del genere.
- Ti prego voglio solo aiutarti -. E aumentò la stretta su di lei. Hermione si lasciò uscire un gemito. Non voleva piangere davanti a lui, non voleva mostrarsi debole. Non voleva ricordarsi del momento in cui erano morti i suoi genitori. Chissà, magari erano stati uccisi proprio da lui, proprio in quel modo...
- Okay, forse stai esagerando, forse anche io sto esagerando. Ma di certo non ho ucciso io i tuoi genitori -. Draco cercò di dirlo nel tono più calmo possibile, provando a non spaventarla.
Hermione si spaventò. - MI HAI LETTO NELLA TESTA?! - Quell'urlo improvviso colse di sorpresa il Serpeverde, che la lasciò andare. Allora Hermione corse velocemente verso la porta, cercando di scappare, ma Draco la sigillò.
- Okay forse sono partito con il piede sbagliato, non volevo spaventarti -.
- COSÌ MI SPAVENTI ANCORA DI PIÙ. SE QUALCUNO VENISSE A DIRTI UNA COSA DEL GENERE COME LA PRENDERESTI SCUSA?! -
Forse Draco aveva esagerato, ma non aveva mai pensato alle conseguenze che poteva portare ai sentimenti delle altre persone. Se ne accorse solo in quel momento di quanto fosse spaventata, percepì delle vibrazioni che la sua mente emanava nella sua direzione. Lo odiava proprio tanto.
- Prima di tutto, non era mia intenzione leggerti nella mia mente, è una cosa involontaria -.
Hermione rimase sconvolta dalla sua incredibile calma, non poteva sbatterla al muro e un momento dopo dirle che invadere la sua privacy era una involontaria!
- In che senso scusa?! -
- Nel senso che sono "nato" così, possiamo dire. Riesco a sentire le sensazioni e i pensieri di tutti senza volerlo -.
- Non mi pensavo che tu avessi così tanta empatia. Anzi, non ne hai per niente. Sapessi come mi stai facendo sentire! -
- In effetti si sente, Granger, stai calma, o mi farai esplodere la testa -.
- Non mi sembra brutta come idea. E ora fammi uscire! -
- No -.
- Fammi uscire, CAZZO! - Draco le fu ancora addosso e le tappò la bocca con una mano. Lei cercò di dimenarsi e il ragazzo si sentì ancora più pesante per via delle brutte vibrazioni che riceveva.
- Ti prego stai calma, sto cercando di dirti qualcosa di importante, che non dovrai dire a nessuno -.
- Stai calma un cazzo! - urlò lei come risposta.
Allora lui, stufo, la sbattè al muro. - Senti Granger! Non è e non è mai stata mia intenzione leggerti nella mente nè invadere la tua privacy. Ma forse qui sta succedendo qualcosa di brutto, ho bisogno della tua collaborazione -.
- Ancora più brutto della tua presenza Malfoy? - Questa faceva male.
Draco la guardò serio, stringedole le braccia fino a farle male. - Cos'è successo quella sera al lago Hermione? - La ragazza capì subito a cosa si stesse riferendo. Scosse la testa. - Non me lo vuoi dire eh? Non c'è bisogno, so tutto -. Hermione rabbrividì.

All'improvviso la porta si spalancò, c'era Pel di Carota dall'altra parte.
- Ron! - Urlò Hermione liberandosi e correndo verso di lui.
- Che cazzo stavi facendo Malfoy? - Disse il Weasley in tono serio. Draco alzò le mani in segno di innocenza, con il solito ghigno arrogante stampato sul viso. Ron lo prese per il colletto e gli diede un pungo così forte da farlo accasciare a terra.
Il serpeverde riuscì ad alzarsi e prima che i due scappassero urlò: - Siete stati maledetti! Non andate al Lago stanotte! - Ma i due ragazzi non lo ascoltarono.

Riuscirono ad andarsene da quello squilibrato di un Malfoy.

Si sedettero su un muretto davanti al giardino che dava sul Lago Nero, osservando il panorama, completamente soli. Hermione era ancora sconvolta dalla conversazione che aveva avuto con Malfoy, l'intrusione nela sua testa le aveva riportato alla mente orribili episodi che avrebbe preferito non ricordare, anche se la assalivano da tempo nei suoi incubi. Aveva sbagliato a fidarsi nel nuovo ragazzo di Harry, come poteva, il suo migliore amico, dare fiducia ad una persone del genere?!

- Hermione... - Ron la richiamò alla realtà, ancora affaticato dalla corsa. - Cos'è successo, cosa stavate facendo tu e Malfoy da soli in quella stanza? -
Hermione lo guardò. - Non è come sembra... -
- Certo che no, è gay -. Riuscì a strappare un sorriso a Hermione.
- È che in realtà l'ho seguito nel corridoio perchè lui mi ha preso da dietro i fianchi e ho pensato che fossi tu... -

- Allora mi vedi proprio ovunque in questo periodo -. Disse Ron con un sorriso provocante. Hermione rise ancora. Non si era accorta quanto quella sera era quasi... Attraente. Indossava uno smoking elegante e non più il solito copricapo che lo faceva sembrare sua nonna vestita male. La camicia era ben stirata ma Ron l'aveva tirata fuori dai pantaloni dandogli un aspetto più sciatto ma attraente. I capelli ormai erano spettinati e gli occhi brillavano di un blu intenso con all'interno il riflesso della Luna.

- Comunque, ti ha fatto del male? - Chiese il ragazzo improvvisamente serio avvicinandosi alla ragazza.
- No, Ron... Non ti preoccupare, non mi ha fatto nulla per fortuna. Diciamo che ha solo detto cose che mi hanno fatto stare male -. Il nuovo carattere molto maturo di Ron piaceva ad Hermione.

Il ragazzo capì che non sarebbe riuscito a farsi dire di più... Hermione un tempo era molto più sensibile ma ora era cambiata ed era diventata più testarda e riservata. Quindi cercò di trovare un metodo per farla confessare, per aiutarla. Guardò le barche, che si muovevano da sole facendo un piccolo giro romantico sul Lago Nero.

- Hermione, facciamo un giro? - e le indicò.
Lei arrossì come i capelli del Weasley, non si aspettava che lui pensasse in modo così romantico. Però accettò, in fin dei conti, era una sua idea, e poi erano solo amici no? Oltretutto, stare con lui le stava migliorando la serata.

Ron l'accompagnò su una piccola barchetta tenendola per mano e adagiandola piano sul piccolo sedile. La barca cominciò a muoversi.

- Come stai ora? -
- Meglio, lontano dalla folla, dalla gente, da Malfoy... -
Ron sorrise. - A proposito, lui non ci aveva detto qualcosa di strano, mentre ce ne andavamo? -
Hermione lo guardò malissimo, in un momento come quello si metteva a parlare di certe cose!- Non ricordo bene in realtà... -

Non andate al Lago...

Quella voce risuonò nella sua testa, impetuosa e improvvisa. - Ah! - Urlò lei stringendosi i capelli tra le mani.
- Hermione! Cos'è successo? Stai Bene?! - Ron le prese le mani e la fissò negli occhi.
- È nella mia testa! Lui è nella mia testa! -

Siete stati maledetti...

- Cosa, chi è nella tua testa? - Ron stava cominciando a preoccuparsi, era stato saggio andare lì? Hermione urlò di nuovo e allora lui la abbracciò preoccupato.
- Draco Malfoy, è nella mia testa. Sta dicendo cose, non capisco! - Cominciò ad urlare, a dire cose senza senso. Ron non sapeva cosa fare, erano nel mezzo del Lago da soli, non sapeva come chiamare aiuto... Allora la prese in braccio e la mise sulle sue gambe, cominciando a coccolarla.
Hermione continuava sentire la voce di Draco malfoy nella sua testa, ma poi capì che lui stava praticando la Legilimanzia, quindi le bastò seguire i consigli che aveva dato a Harry quando durante la guerra aveva dei problemi con Voldemort. Chiuse la mente, svuotò la testa, cominciò a non pensare più a nulla e pian piano le voci nella sua testa svanirono. Vennero sostituite dalle dolci parole di Ron.

Aprì gli occhi e si accorse di essere letteralmente sdraiato sopra di lui e tra le sue braccia. Intanto la barca si era fermata al centro del Lago Nero, perfettamente in mezzo al riflesso della Luna Piena.
- Stai bene? -
Hermione si mise seduta, annuendo. Intanto si guardò intorno. Quel paesaggio era surreale, la barca era ferma, la luce della Luna dritta su di loro, l'acqua immobile e nera come la pece. - Ron, abbiamo fatto bene a non seguire il consiglio di Malfoy e tornare al Lago? - Si riferiva al paesaggio surreale intorno a loro. Anche Ron se n'era accorto e gli ritornò in mente l'episodio di un mese prima, quando si era ritrovati nello stesso punto alla stessa ora, mezzanotte. Draco Malfoy aveva detto che erano stati maledetti, che fosse vero? Forse erano solo preoccupazioni inutili e non doveva pensarci. Anzi, esattamente 28 giorni prima si erano ritrovati lì, perchè la Luna mancava invece quella sera c'era la Luna piena. Questa piccola coincidenza non piacque a Ron, che cominciò a preoccuparsi seriamente.

Venne distratto dalla mano di Hermione che cominciò ad accarezzarlo sulle guance. Rimasero a fissarsi per un tempo che sembrava infinito, lui vedeva il suo riflesso negli occhi di lei e lei si specchiava in quelli di lui. Sembrava che fossero entrati in un'altra dimensione dove tutto era fermo e loro erano gli unici ad essere vivi.

Non sentivano più il rumore del Lago, cominciarono a notare il battito del loro cuore in aumento, mentre si guardavano, immobili. Sembrava che tutto fosse fermo, in attesa, di qualcosa, mentre una strana nebbia era comparsa all'improvviso.

Hermione si alzò si avvicinò ancora di più a Ron, abbracciandolo. Erano entrambi in piedi sulla barca, molto stabile perchè tutto intorno a loro era immobile e le acque del Lago Nero sembravano fatte di cemento. La Grifondoro appoggiò la sua mente sopra quella di Ron, nessuno dei due riuscivaa capire perchè stavano facendo... Quello che stavano facendo, ma non si facevano troppe domande in un momento come quello. Si sentivano attratti a vicenda e i loro visi si avvicinavano sempre di più. Le loro labbra si sfiorarono, esitanti, mentre il paesaggio intorno a loro sembrava li stesse spiando. Hermione chiuse gli occhi, indecisa.

- Cos'è successo ai tuoi genitori Hermione? -

- Sono morti... -

Ron si lanciò sulle sue labbra, baciandola con passione mentre lei pianse lacrime represse e si lasciava condurre dall'abbraccio del ragazzo. Hermione aveva le labbra calde e morbide e Ron stava impazzendo, non capendo più come muoversi, cosa stava facendo, perchè lo stava facendo... Era guidato dall'istinto e dalla passione in quel suo atto di pazzia.
Hermione non capiva perchè stava facendo una cosa del genere, ma stava bene, nelle sue braccia, si sentiva protetta e non si era mai sentita così felice dalla fine della guerra, dall'ultima volta che si erano baciati...
Il silenzio surreale era stato interrotto dai loro respiri profondi e dai battiti del loro cuore che stavano aumentando sempre di più. All'improvviso la barca tremò.

I due ragazzi si staccarono spaventati, giusto in tempo per vedere un'onda travolgerli e trascinarli sott'acqua.

Ormai è troppo tardi...

L'ultima cosa che sentì Hermione prima di svenire fu la voce disperata di Draco ...

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Harry non si era mai divertito così tanto.

La festa in Sala Grande era un delirio, tutti ballavano e si divertivano come se non ci fosse un domani. Il Grifondoro ovviamente aveva seguito l'esempio di tutti e si era scatenato. Soltanto quando era quasi mezzanotte si rese conto che senza il suo Dracuzzo la festa non sarebbe stata completa e cominciò a guardarsi intorno. In effetti, come mai quella sera non l'aveva ancora visto? Draco gli aveva detto che doveva dire una cosa ad una persona prima del ballo ma non si era fatto vedere. Forse gli era successo qualcosa? L'unica cosa certa era che il suo ragazzo non gli dava mai buca ad un appuntamento.

Era troppo ubriaco per pensare in modo sensato, quindi cominciò a vagare per la sala traballante alla ricerca del suo ragazzo. Non trovandolo, uscì dalla festa, preoccupato. Cominciò a cercare in giro negli altri corridoi, vomitando qua e là e preoccupandosi ancora di più, dov'era finito?

Finchè, non vide una sinistra ma familiare luce verde provenire da un'aula vuota. Scattò con in corsa improvvisa, capendo di averlo trovato. Spalancò la porta e trovò il suo ragazzo seduto a terra, con la mandibola sanguinante e appoggiato al muro. Era nella sua solita fase di trance quando eseguiva un particolare incantesimo, la bocca semi aperta che sibilava formule in serpentese e gli occhi che brillavano di una luce verde smeraldo mentre la bacchetta compiva movimenti circolatori.

- Draco! - Urlò Harry precipitandosi sul suo ragazzo, ma lui non si svegliò. Il Grifondoro, preoccupato, seguì i consigli che il suo ragazzo gli aveva dato se mai lo avesse trovato in quelle condizioni.
- Draco... - Sussurrò in modo dolce abbracciandolo. - Cos'è successo? Perchè ti sei allontanato da me? Perchè sei ridotto in queste condizioni? Chi stai spiando? - Lo accarezzò, partendo dalla mandibola sanguinante, su per la sua guancia morbida, si fermò ad osservare quei suoi occhi grigio tempesta che in quel momento erano posseduti dalla maledizione, toccò i suoi capelli biondi e dritti come degli spaghetti, che in quel momento erano sudaticci per il caldo.

Cominciò a coccolarlo, lo prese in braccio, cercando di farlo calmare. Non era la prima volta che lo trovava in quelle condizioni e più volte succedeva più si preoccupava. Harry si accorse che Draco cominciava a respirare in modo pesante. - No, no, Draco ti prego, non di nuovo -. Cominciò a spogliarlo per fare abbassare la temperatura del suo corpo mentre gli parlava dolcemente. - Ritorna alla realtà, su, pensa a me. Pensa al nostro primo appuntamento sul Lago Nero, non ti ricordi? Eri così incazzato con me che mi hai spinto dentro il lago e per poco non affogavo. Pensa a quella volta che siamo andati a Hogsmeade, non volevano abbassarti il prezzo della Burrobirra e tu hai distrutto mezzo locale, te lo ricordi? - Draco cominciò a mugugnare qualcosa, qualche parola. - Ricordati quando siamo andati a casa tua di nascosto, ho bruciato le tende preferite di tua madre per l'agitazione, non ti fa ridere? Ricordati la nostra prima volta, quando... -

A quella frase, Draco si svegliò con sussulto. Harry lo abbracciò e lo strinse a sè come se avesse avuto paura di perderlo. - Il solito pervertito, ritorni in te solo quando pensi al sesso... -

Draco ridacchiò. - Scusami tesoro... È una brutta serata per me -.
- Cos'è successo? - Chiese Harry sollevando il proprio fidanzato dal pavimento e coccolandolo su una sedia. - Chi stavi spiando questa volta? - Ridacchiò. - Sono entrato nella mente della Granger -.
- Cosa? - Harry non voleva crederci, gli aveva chiesto di non farlo eppure perchè non gli aveva ubbidito? Perchè in quel periodo sia Draco e sia Hermione erano diventati più misteriosi? La tensione negli ultimi mesi era aumentata nonostante la morte di Voldemort, aveva trovato l'amore della sua vita ma aveva perso la sua migliore amica. Cosa stava succedendo? C'erano troppe domande a cui non poteva rispondere.
- Harry, sta per succedere qualcosa di brutto a quella coppietta -.
- A Ron ed Hermione? Cosa potrebbe mai capitarli? -
Draco tossì. - Sono andati al Lago, ho detto loro di non farlo, ma non mi hanno ascoltato, sta per succedere, anzi è successo qualcosa di brutto. Dobbiamo andare a controllare... - Si alzò all'improvviso ma cadde, stava troppo male.
- Fermo Draco, vado io, tu stai qui, calmo, e se vuoi, vai in infermeria. Non sforzarti ancora di più, ti prego -. Harry lo soccorse, se era davvero successo qualcosa a loro due, non voleva perdere anche Draco.
- Harry, ti amo -.
- Anch'io tesoro, anche io ti amo. Pèro promettimi che non invaderai più la privacy dei miei amici, ti prego -.
- Quando lo vedrai, capirai perchè l'ho fatto -. E svenì.

Allora Harry, preoccupato per i suoi amici e il suo ragazzo, corse a perdifiato verso il Lago, per poi bloccarsi di colpo. C'erano Ron ed Hermione svenuti sulla spiaggia illuminati da una luce verde e luminosa come un evidenziatore.



Ma la cosa peggiore, era il Marchio Nero brillante nel cielo.












FINEEEEEE

Allora, scusate per l'immenso tempo in cui aggiorno, ma con la scuola il tempo a mia disposizione è sempre stato poco. Adesso che sono iniziate le vacanze (se le posso chiamare vacanze, visto che qui c'è un tempo di merda) prometto che aggiornerò più spesso. Comunque questo è il capitolo decisivo dove sono stati maledetti e nel prossimo si risveglieranno l'uno nel corpo dell'altro. So che la ff sembra molto tirata, visto che sono arrivata al capitolo decisivo dopo mesi, ma volevo scrivere bene tutte condizioni di Hermione e soprattutto di Draco.

A proposito di Draco, c'è scritto che è stato colpito da una maledizione, ma queste cose verranno meglio spiegate più avanti, quanto tutto sarà molto più serio...

Comunque ecco qua il capitolo e spero che vi piaccia.

A prestoooooooo







 
   
 
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