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Autore: CaramelizedApple    14/06/2018    1 recensioni
(Seguito di Mary Lloyd, la chiave e il volto del male)
Un nuovo personaggio è entrato a far parte della leggendaria storia ed ora, che è sempre più forte e consapevole delle sue capacità, sarà impossibile uscirne!
Buoni e cattivi, ma è così semplice?
Nuove idee, nuove emozioni, nuovi ricordi...un'altra vita!
(La lettura della storia precedente è indispensabile per comprendere la relazione tra i personaggi e la protagonista, ma se proprio non vi va potreste comunque riuscire a capire)
(Seguito: Mary Lloyd e il sogno rivelato)
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Voldemort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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La mia visione è chiara e precisa, è bastato poco per abituarsi e riuscire a vedere con chiarezza ogni dettaglio del lungo viale che si estende davanti a me. Mi sento affaticata mentre lo percorro, ma non è più necessario ricorrere ai ricordi per vedere la grande villa. Un leggero manto di neve ricopre il tetto dell’imponente struttura, contrastando con i suoi colori cupi.
Se il cancello all’inizio della strada era ben visibile ora inizio a faticare e avvicinandomi alla porta di ingresso fatico a distinguere i dettagli, ma entrare è semplice, come ogni volta, anche se la casa è immersa nell’oscurità e nel silenzio.
È possibile che siano già tutti a dormire? Nemmeno qui alla Tana è così, noi veniamo mandati a dormire, ma solitamente molti restano in piedi fino a tardi, la Signora Weasley per prima.
I miei occhi si spostano immediatamente sulle scale e in un istante il corridoio del primo piano si estende davanti a me, tetro come non mai. Basta qualche istante perché i dettagli compaiano ai miei occhi, mostrandomi la tappezzeria pregiata e i rettangoli di luce lunare che filtra dai vetri delle finestre, illuminando quadri fermi e vuoti. Le cornici elaborate aspettano immobili, in mancanza dei protagonisti delle pitture che circondano. Mi chiedo dove possano trovarsi i vecchi membri di famiglia che solitamente vi sono immortalati, ma non è il momento per perdersi a pensarci, avranno sicuramente trovato qualcosa di cui spettegolare come spesso succede a Hogwarts.
Raggiungo la stanza di Draco, trovandola vuota e silenziosa come le precedenti. L’ordine che regna nella camera la fa quasi sembrare abbandonata, rendendola incredibilmente impersonale.
Potrebbero essere usciti?
Sento la mia mente provare sollievo quando raggiungo con un battito di ciglia l’ingresso, dove diversi mantelli riposano appesi al loro gancio. Entrambi i mantelli più pesanti del giovane Serpeverde sono al loro posto e con le basse temperature dubito possa averne preso uno di quelli più leggeri.
Improvvisamente un crampo allo stomaco mi fa voltare di scatto verso la fine del corridoio, dove la porta del grande salone in cui più di una volta sono stata in compagnia di Voldemort è chiusa. Una strana sensazione si impadronisce di me, portandomi a spostarmi verso di essa.
C’è qualcosa di strano nel silenzio che aleggia qui, sempre più innaturale man mano che mi avvicino alla porta. Solitamente mi basta desiderarlo per entrare in una stanza, ma ora c’è qualcosa di diverso e fatico ad avvicinarmi alla porta, come se fossimo due calamite che si respingono.
Mi concentro, sforzando la mia mente già stanca per forzare quell’energia che vuole tenermi lontana. C’è qualcosa qui, posso sentirlo nelle mie ossa, come se mi ci trovassi fisicamente.
Sono vicina al mio obbiettivo.
L’incanto si spezza e improvvisamente ciò che mi circonda cambia e finalmente un tenue bagliore si riflette sulle pareti, attraversandomi. Una presenza opprimente porta il mio sguardo a seguire il grande tavolo che mi trovo davanti, fino all’ombra alta e scura che si erge davanti al fuoco acceso nel camino, l’unica fonte di luce.
Mentre Voldemort contempla le fiamme, il suo stuolo di seguaci non emette neanche un sussurro, tutti con il capo chino e i visi seri non osano guardare il loro padrone. Solo uno di loro ha il viso alzato verso il Signore Oscuro, impassibile come ogni giorno ad Hogwarts. –Dove si trovano?- domanda l’uomo coi tratti da serpente, senza guardare in faccia il suo interlocutore. Sposto lentamente il mio sguardo sui volti dei Mangiamorte, nessuno di loro porta la maschera, ma in compenso molti hanno il viso segnato da occhiaie o lividi, portando i segni di punizioni recenti.
Non pensavo lo avrei mai trovato, iniziavo ad abituarmi all’idea che la mia fosse una causa persa. Adesso, però, è qui davanti a me, ma non credo stia parlando di Draco e la sua missione. Visto il viso spaventato del ragazzo l’argomento potrebbe già essere stato trattato, magari prima della riunione. Da ciò che ho capito Voldemort non riferisce a tutti i suoi seguaci ogni suo piano, crede forse che ci siano degli infiltrati tra i suoi ranghi?
-Sono entrambi sotto la diretta sorveglianza dell’Ordine, mio Signore- risponde monocorde Piton, guardando l’uomo non lontano da lui che non gli rivolge la medesima cortesia. –Torneranno a Hogwarts tra pochi giorni con la Metropolvere, si tra…- parla ancora, prima di voltarsi di scatto nella mia direzione, osservando quello che per lui è semplicemente il fondo della sala.
Piton può percepirmi?
Eppure mi è talmente difficile arrivare fino a qui che non credo qualcuno possa percepirmi, tanto è flebile la mia presenza che nemmeno so quanto a lungo sarò in grado di restare.
-Stai dicendo che non c’è modo di avvicinarsi, Severus?- domanda Voldemort, voltandosi verso di lui, gli occhi iniettati di sangue che scintillano per i riflessi delle fiamme. La sua espressione muta improvvisamente seguendo lo sguardo del Mangiamorte, portando gli occhi direttamente su di me. –C’è qualcosa- dice piano. –O qualcuno- molti sguardi si voltano, ma nessuno di essi è in grado di scorgermi, nemmeno quello di Voldemort può farlo realmente. –Homenum Revelio- dice chiaramente, alzando la bacchetta verso di me, ma io non mi scompongo. So bene che il suo incantesimo non può funzionare, perché io non mi trovo veramente in quella stanza.
Un raggio di luce si libera verso di me attraversandomi come se non esistessi ed esaurendosi in fretta senza trovare tracce, lasciando l’uomo indispettito. Assottiglia gli occhi e lancia un secondo incantesimo, questa volta non verbale e improvvisamente il suo sguardo incrocia il mio. –Mary Potter?- domanda lui, prima che sul suo viso compaia un sorriso raccapricciante.
Riesce a vedermi?
Molti volti si alzano su di me, compreso quello di Draco Malfoy che mi osserva con gli occhi sbarrati.
Indietreggio confusa, prima che l’uomo lanci un terzo incantesimo che riesco a evitare di un soffio, riaprendo gli occhi nella mia stanza in casa Weasley, mettendomi a sedere sul letto con il fiato corto e le idee scombussolate dal forte mal di testa.
Mi ha vista.
Avevo messo in conto che potesse percepirmi come già una volta aveva fatto Piton, ma non credevo potesse vedermi. L’impronta che lascio è così forte da essere vista chiaramente?
Cosa starà accadendo ora?
Sarà arrabbiato? O sorpreso? O peggio, sarà felice di aver appreso altro sulla mie capacità?
Non avrei mai dovuto farlo.
Scosto le coperte come una furia, alzandomi in piedi e barcollando fino alla porta che apro per uscire in corridoio e aggrapparmi al corrimano della scala per iniziare a scenderla, mentre la testa e scossa da capogiri.
Cosa mi è saltato in testa?
Devo dirlo a qualcuno, prima che si renda conto di poter entrare nella mia testa.
Inciampo nei miei stessi piedi mentre lentamente raggiungo il piano terra e sono costretta ad appoggiarmi ad una parete per non cadere, mentre il sudore inizia a scivolare lungo il mio viso. Con la manica mi asciugo il volto e tiro su con il naso, barcollando verso la cucina da cui proviene un sommesso chiacchiericcio.
Sento la testa come stretta in una morsa, peggiore dell’emicrania che mi fanno venire Fred e George quando mi risvegliano improvvisamente dalle meditazioni. Vorrei solo sedermi e chiudere gli occhi, ma so che faciliterebbe solo il compito di Voldemort.
Con passo tremante riesco a raggiungere il cono di luce prodotto dalla cucina, appoggiandomi con tutto il mio peso allo stipite in legno della porta. Remus Lupin sembra rilassato mentre parla con la Signora e il Signor Weasley, con un bicchiere contenente liquore ancora stretto in mano.
Lentamente i loro sguardi si spostano su di me e i loro volti, su cui è ancora impresso un sorriso, sbiancano. Sbatto le palpebre e le loro posizioni sono già cambiate, tutti e tre si sono alzati e ora mi sono davanti, la Signora Weasley ha un fazzoletto bianco stretto tra le mani. –Per Merlino, cosa è successo?- domanda preoccupata, davanti ai due uomini che si guardano intorno sospettosi, pronti ad estrarre la loro bacchetta.
-Io…- cerco di dire. –Mi dispiace- continuo, sentendo quasi gli occhi pizzicare. La Signora Weasley mi preme il fazzoletto sul naso sorprendendomi, prima di osservarmi con attenzione. Lo scosta e immediatamente capisco il suo gesto, la candida stoffa e orsa sporca di rosso.
-Siediti cara- dice preoccupata e io obbedisco, sentendo la testa girare, raggiungendo incerta la prima sedia libera al lungo tavolo della cucina. –Cosa è successo?- domanda lei preoccupata, alzandomi la testa e tornando a premere il fazzoletto sul mio naso. –Hai sbattuto da qualche parte? Eppure non sembra rotto- dice allarmata, senza lasciarmi il tempo di rispondere.
-Lasciala parlare, Molly- dice gentilmente suo marito avvicinandosi.
-Io…- dico ancora confusa, coprendo le mani di Molly Weasley con le mie, per sorreggere da sola il fazzoletto. –Non è niente- dico alzando gli occhi, nella speranza che non mi sfuggano lacrime, mentre cerco di cacciare il groppo che ho alla gola. –Solo un sogno- mento, senza trovare niente di meglio da dire.
Cosa potrei dire?
“Ho meditato, raggiunto Villa Malfoy e assistito ad una riunione di Mangiamorte, a proposito il mio ragazzo è entrato nel gruppo e Harry per una volta a ragione!”
Direi che non può andare.
-Un sogno non fa una cosa simile!- dice severa la donna, visibilmente preoccupata.
-Devo parlare con Silente- dico io, ignorando la protesta della padrona di casa. –Devo dirgli una cosa estremamente importante-.
-Mi dispiace, Mary- Lupin si avvicina, scuotendo la testa. -Silente è in viaggio, nessuno sa dove si trova- la sua voce è tranquilla e per un istante mi dà quasi l’impressione di poter calmare il mio mal di testa. –Purtroppo è irraggiungibile, ma puoi dire tutto a noi- si siede vicino a me. –Così potremo aiutarti-.
Scuoto la testa, agitata. –No- dico debolmente, rabbuiandomi mentre cerco di combattere il dolore e pensare. –Piton- dico poi, come illuminandomi. –Se non Silente, il Professor Piton!- guardo negli occhi un Remus Lupin molto sorpreso.
-Severus Piton?- domanda in sussurro prima di alzarsi in piedi confuso. –Va bene, cerco di contattarlo- si muove verso la porta, ancora accigliato. –Torno subito- dice serio, uscendo in fretta nella gelida notte.
Piton è ancora a quella riunione?
Riuscirà a trovarlo?
E anche se lo trovasse? Vorrà uccidermi!
Cosa ho fatto?
Cosa ho fatto?
Una morsa mi stringe il petto, mentre la Signora e il Signor Weasley parlano davanti a me. Io non riesco a seguirli però, penso solo ai sentimenti contrastanti dentro di me. Spero che Lupin trovi l’uomo, ma da una parte temo l’incontro con lui.
Passano i secondi.
Passano i minuti.
La Signora Weasley sembra sempre più preoccupata perché il sangue non si è ancora fermato ed è già il terzo fazzoletto che cambio, ma non le ho concesso di usare incantesimi per fermare l’epistassi. Temo la conseguenze di un incantesimo, se la mia magia fosse ancora attiva? E se l’incantesimo non funzionasse, ma peggiorasse la situazione?
La porta si apre alle mie spalle e io volto, alzandomi subito di scatto, quasi travolgendo la donna che mi fissava in ansia. Una figura alta e scura è in piedi sulla soglia, mi scruta immobile.
Faccio qualche passo incerto verso Severus Piton, scuotendo lentamente la testa. –Mi dispiace- dico senza potermi trattenere. –Mi dispiace tanto-.
Mi blocco a qualche metro da lui, vedendo che compie qualche passo venendomi in contro. Trattengo il respiro quando mi raggiunge, tenendo il fazzoletto premuto sul viso sporco di sangue secco e sangue vivo. Improvvisamente vengo avvolta dalle braccia dell’uomo e sobbalzo sorpresa.
Mi sta abbracciando.
Severus Piton mi sta abbracciando.
Senza rendermene conto ricambio l’abbraccio e con la mano libera stringo il suo pesante mantello nero, nascondendo il viso ora coperto da sottili lacrime nel suo petto.

Salve a tutti!
Spero il capitolo vi sia piaciuto!
Purtroppo da ora in avanti non penso riuscirò a seguire "scadenze" precise per l'uscita dei capitoli, perchè sono riuscita a trovarmi un lavoro e devo abituarmi ai nuovi ritmi.  Non voglio scrivere se sono stanca, finirei per sentirla una costrizione e per scrivere qualcosa che non mi piace!
Spero continuerete a seguire la storia, alla prossima!

  
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