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Autore: Cassie chan    06/07/2009    11 recensioni
ATTENZIONE: non tiene conto degli eventi del settimo libro...!!Sono passati alcuni anni dalla fine della guerra, ed Hermione Jane Granger vive estromessa dal suo mondo, quello della magia, a causa di una condanna ricevuta tempo prima. Fidanzata delusa, disoccupata cronica, cinica perenne, Hermione ormai dispera dell'arrivo del principe azzurro. Ma quando arriva, non è facile riconoscerlo nelle fattezze affascinanti ma DECISAMENTE irritanti di Draco Lucius Malfoy, specie se babbano anche lui... ma la vita è decisamente strana e può anche capitare che ci si imbatta in una piccola fiaba, proprio quando si credeva di vivere in un incubo...:) PUBBLICAZIONE CAPITOLO 51 : 14 LUGLIO 2020
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Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Lavanda Brown, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'THE "HAVE A LITTLE FAIRY TALE" SAGA. ' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Capitolo 10 – Ding dong the witch is dead

Capitolo 10 – Ding dong the witch is dead

 

 

(Una piccola precisazione, il titolo del capitolo è preso da “IL MAGO DI OZ”… leggendo capirete il perché… J

Buona lettura…Cassie…)

 

 

Mi chino, imprecando tra me e me a mezza voce, mentre il temperino scivola via, finendo sotto il lavandino e dietro il tappeto celeste del bagno. Appoggio le palme sul pavimento, cercandolo freneticamente finché lo trovo e lo afferro con la punta delle dita. Starnutisco per un po’ di polvere, dannati acari e dannato riscaldamento acceso ad ogni ora del giorno e della notte che li fa proliferare!!!!, e ritorno su, riprendendo a temperare la matita nera stemperata che ho appena uscito dal mio borsellino del trucco. Termino l’opera, compresa quella sul mio viso, descrivendo sotto l’occhio una lunga e spessa linea nera che renda i miei occhi più allungati di quello che in realtà sono. Il trucco, in fondo, serve a questo, a rendere le persone diverse da quello che in realtà sono. Oggi sono alquanto filosofica, me ne sono già resa conto… deve essere il nervosismo per la festa di stasera, o l’esasperazione di vivere con Seth, cosa che non immaginavo assolutamente come tale. Dio, è stato capace di riprendermi perché avevo aperto la finestra per far cambiare l’aria e lui dice di non poter restare alla luce diretta del sole per più di quindici minuti e trenta secondi al giorno. Non ci sono motivi del tipo che il sole fa male, che c’è l’effetto serra e il buco dell’ozono, no. Magari fosse stato così, l’avrei appoggiato, intonando slogan ambientalisti! Ed invece no! Essendo già scuro di carnagione, trova abbronzarsi ulteriormente dannoso per la sua pelle e volgare per la sua estetica. Quindi, ha fatto un rapido calcolo del tempo che gli consente di non abbronzarsi troppo… deve essere il terzo figlio segreto della famiglia Patil, stupidaggini del genere sono uscite solamente dai membri di quella schiera… e da Lavanda Brown, come potevo dimenticare l’oca che mi ha fregato il ragazzo?!! Ma se fosse così… Seth si ritroverebbe morto nell’arco di un nanosecondo… un parente della Brown… che orrore…

Mi riavvio con le dita i capelli, lisciando invisibili pieghe sulla mia uniforme da cameriera, camicia bianca e gonna stretta nera, quella che per fortuna, sarà la mia stessa mise per la festa di stasera. Le cameriere si limitano ad indossare un farfallino di raso turchese sulla camicia e basta, meno male… ci mancava anche dover mettermi un vestito costoso, che avrei poi gettato nell’armadio e non mi sarei più messa, e delle scarpe con il tacco scomodissime che avrebbero peggiorato la condizione fisica dei miei piedi, vessati dalle lunghe ore di lavoro… meno male che almeno stamattina non si apre, ma ci limitiamo a sistemare tutto per stasera. Credo di non sopportare più la clientela di questo pub… o, meglio, credo di non sopportare più la gente in generale. Specie quando è troppa. Come succede sempre, qui. Prima di uscire, mi lego i capelli in una coda alta, non li sopporto, oggi sono insopportabilmente ispidi e, se Summer se ne accorge, non la smette più di rompere. Che gliene freghi a lei dei miei capelli, resta un enorme mistero, ma nella sua ottica malata di perfezione della festa, per qualche assurdo e contorto piano rientrano anch’essi. Quindi, è meglio che mi veda perfetta stamattina, ad ore ed ore dalla festa, in modo che anche se trova qualcosa di cui lamentarsi, avrò tutto il tempo di porvi rimedio.

“Granger, sei affogata?!” la voce irritante di Malfoy mi raggiunge, nonostante la porta chiusa.

“Sì, è il mio spirito che parla! Ma quant’è idiota…” mormoro acidamente, mettendomi il lucidalabbra. Che, tanto per intenderci, avevo deciso di non mettere, ma che adesso, dopo l’elegante e gentile interloquire di Malfoy, ho ritenuto invece vitalmente necessario.

“Muoviti! Mi devo ancora fare la doccia e Dio solo sa Seth che cosa deve fare!” lo sento sbuffare ancora, mentre martella sulla porta. Seth, da lontano, urla che deve depilarsi le sopracciglia. Rabbrividisco, guardandomi ancora allo specchio. Se vi hanno detto che vivendo con due ragazzi, non avrete mai problemi con il bagno, mandatelo a quel paese… è una gigantesca bugia. Ho più problemi adesso a stare due minuti in bagno, che quando abitavo con Ginny. Ed è sempre di Ginny Weasley che stiamo parlando. A quanto pare, invece, Seth Green e Draco Lucius Malfoy la battono ampiamente.

Alla fine, non trovando più nulla da fare a meno che non rifarmi di nuovo la doccia con il serio rischio che Malfoy mi scortichi viva, esco sbuffando dal bagno, trovandomelo davanti che se ne sta appoggiato allo stipite della porta.

“Spostati…” gli ingiungo immediatamente, scansandolo.

“Dio, Granger, se sei nervosa a quest’ora, non voglio immaginare stasera… alla festa… con così tanta gente…” ghigna lui, chiudendo la porta del bagno, dopo una lunga occhiata di traverso, colma di perfidia. A volte, penso seriamente che mi legga nel pensiero… se almeno avessi la mia bella bacchetta… me la sogno ancora la notte… dodici pollici, legno di vite con l'anima di corda di cuore di drago… quanto mi manca la magia, uffa!! Specialmente da quando vivo qui… a casa, Dean aveva l’accortezza di non usarla mai davanti a me, ma qui la vicinanza continua di Malfoy me la ricorda sempre… nemmeno lui la usa, questo lo so, ma… vederlo me la fa sempre ricordare… cosa non darei per fare un piccolissimo incantesimo, un Evanesco o persino un banalissimo Incantesimo di Appello… e da ex-e-forse-mai-più-in-carica Capo degli Auror ne conoscevo di Incantesimi… Malfoy sarebbe già a pancia all’aria, rimpiangendo un Maledizione senza Perdono…

Mi getto stancamente sul letto, chiudendo gli occhi e continuando a fantasticare sui mille modi di tortura di Draco Malfoy, mentre Seth sbraita, correndo da una stanza all’altra, cercando i suoi boxer di Dolce&Gabbana. Dio, meno male che stasera facciamo quella maledetta festa, almeno finisce questa isteria collettiva…

Mione…” una piccola vocina soffice mi fa trasalire. Sollevo la testa, incrociando gli occhi azzurro oltremare di Serenity. Povera piccolina, ieri non stava molto bene e il medico ha detto che ha preso la varicella. Infatti, ieri sera le è salita la febbre molto alta e il suo visino tenero si è ricoperto di tante piccole bolle rosse. Meno male che sia io che Seth che Malfoy l’avevamo già presa. Corinne e Lorna sono fuggite a gambe levate, appena l’hanno saputo. Evidentemente, Malfoy deve averla lasciata sul letto quando è andato in bagno e io, gettandomi di esso, non mi sono accorta di lei. Meno male che non l’ho spiaccicata…

Mi sollevo, gattonando sul letto ed avvicinandomi a lei, che mi guarda avvolta nella sua copertina rosa con il ditino in bocca e le guance rosse. Le metto una mano sulla fronte, ha ancora la febbre, ma almeno sembra che la temperatura sia calata da ieri sera. Stanotte, avrei voluto starle vicina, ma ovviamente il fatto che le fosse vicino anche Malfoy, ha pregiudicato la mia intenzione. Non sarei mai rimasta da sola con lui in una stanza, per di più in una stanza da letto. Non che lui abbia intenzioni nei miei confronti e viceversa… insomma ce l’ha una fidanzata, no? Dovrebbe essere abbastanza soddisfatto da quel punto di vista… specie con una come Summer che, praticamente, gli fa da geisha.

Ma a che cavolo sto pensando???!!!

Alla vita sessuale di Malfoy!!!

Sto davvero impazzendo… scuoto violentemente il capo, tornando a concentrarmi su Serenity. Sorrido piano, accarezzandole il capo; però mi è davvero dispiaciuto non poter stare con lei, mi sono molto affezionata a questa bambina, la cui origine resta ancora un mistero, e lei sembra essersi molto legata a me. Ci credo, sono l’unica figura femminile in questa casa! Summer, nonostante sia la fidanzata di Malfoy, la tiene alla larga, cercando di essere scostante solamente quando il suo Danny non c’è. Insomma, credo che alla fine Serenity mi veda quasi come una sorella maggiore o una mamma… lo so, ho già chiarito che i bambini piccoli non mi fanno impazzire, ma Serenity sì. Quindi, accetto anche di farle da pseudo-mamma, se questo la rende felice.

La vedo allungare le braccia verso di me, gli occhioni lucidi per la febbre, e sorrido. Vuole che la prenda in braccio, povera piccolina… la prendo per i fianchi, facendola sedere sulle mie ginocchia e lei ride contenta. Le accarezzo la testa, baciandole i riccioli biondi, mentre afferro la sua bambola preferita, pensando a che gioco mi posso inventare.

“Ha ancora la febbre?”. Sobbalzo, spaventandomi a morte per la voce giunta all’improvviso, mentre ero distratta.

Una mano sul petto, bofonchio: “Un giorno di questi, mi farai morire, Danny… “.

Deo Gratias ogni giorno, ci sono sempre più vicino…” mormora annoiato, sedendosi sul letto di fronte a me ed abbottonandosi con nonchalance il polsino della camicia azzurra che indossa “Allora, come sta Serenity?”.

“Non mi sembra che abbia la febbre… ma fino a stasera potrebbe anche salirle di nuovo…” rispondo preoccupata, accarezzando la testa della piccola che sorride, battendo le mani. Sorrido a mia volta, almeno la sua allegria non la perde mai. È una bambina meravigliosa, se dovessi avere una figlia, la vorrei del tutto uguale a lei. Credo di aver inquadrato che i bambini non mi fanno impazzire perché sono troppo lacrimevoli… mi mandano nel panico! Ma con una bambina così… accetterei di diventare madre anche domani… vabbè, forse dopodomani…

Sollevo lo sguardo, ancora sorridente, ritrovandomi improvvisamente lo sguardo di Malfoy addosso. Che diamine vuole adesso?! Il suo volto è serio, ma sereno, e la sua espressione, come sempre, è indecifrabile. Mi guarda e basta, senza dire nulla, né fare nulla. Che ho fatto adesso? La sua espressione mi mette mortalmente a disagio, mi fa sentire in imbarazzo e, con il protrarsi dei secondi, mi rendo conto di avere il cuore in gola. Rimango immobile a fissare una goccia d’acqua che, dai suoi capelli bagnati, scivola lentamente lungo la sua guancia fino al suo collo, come l’eco di mille lacrime mai versate. Ma insomma che diamine vuole?!! Fantastico, sto anche arrossendo e quel che è peggio, se mai ci fosse, è che mi rendo conto che non riesco nemmeno a parlare, ho la bocca impastata dalla mancanza di salivazione. È orribile, ma perché diamine mi sento così? Così, come poi? Non lo so dire… forse… persa, eccolo di nuovo l’aggettivo giusto.

Persa, come la strada di casa in una foresta… persa, come la rotta in una tempesta in mezzo al mare… persa, come la direzione del nord, cercando la stella polare… ecco come… mi sento… persa… ed è una cosa odiosa. Non mi sono sentita mai in questo modo. E non so nemmeno il perché, come tantomeno non lo so perché non la smetta di guardarmi con quella strana espressione. Mi ritrovo solamente a fluttuare nel oceano plumbeo dei suoi occhi, l’anima delle dimensioni di una noce e il cuore che si allarga e mi frastorna con il suo battito.

“Ma a volte te ne ricordi almeno?” la sua voce spezza la malia letale dei suoi occhi, come uno specchio che va in frantumi. Ne sento il rimbombo nella mia testa, come un tuono nel cielo silenzioso di una notte d’estate. Il tremore che aveva preso le mie membra cessa anch’esso, lasciandomi vuota dentro, vuota di questo strano terrore, ma vuota anche di tutto il resto. Respiro come se uscissi fuori dall’acqua, in uno spasmo che assieme è di vita e di morte. Ed ancora mi chiedo… ma che diamine mi stai facendo, Draco Malfoy?

C-che cosa mi dovrei ricordare?” balbetto incerta, distogliendo lo sguardo da lui e facendolo tornare sulla piccola tra le mie braccia, unica e silente testimone del palpitare convulso del mio cuore.

Da qualche parte di sé stesso, lui sembra recuperare un sorriso che non ho mai visto, perlomeno su di lui. Un sorriso che riempie di calore i suoi occhi, che scioglie quelle fredde lame argentate come acqua sorgiva. L’ho visto sì… non tante volte, ma l’ho visto. E non è mai stato per me, mai. Un sorriso così bello non è mai stato per me.

Era il sorriso di Harry, quando parlava dell’acconciatura di Ginny per il matrimonio.

Era il sorriso di Arthur Weasley, quando parlava della dieta assurda della moglie.

Era il sorriso di Fleur Delacour, quando medicava le ferite di Bill.

Ed era il sorriso di James e Lily Potter in una fotografia bruciata.

Ed era il sorriso che accomunava anche i miei di genitori, che di magico non avevano nulla.

Il sorriso di chi ama incondizionatamente. Un sorriso così bello non è mai stato per me, mai.

Ed anche adesso non era per me.

Era per Serenity.

“Che Serenity è mia sorella… te lo ricordi qualche volta?” mi chiede con tono solo lievemente sarcastico.

“Certo che me lo ricordo…” borbotto, senza capire, ancora mezza sconvolta. Sotto la mia pelle, sento scoppiare fiori di fuoco sotto l’acciaio dei suoi occhi.

“Eppure non sembrerebbe…” sussurra lui noncurante, quasi offeso “Le vuoi bene, persino… no?”.

Annuisco ancora senza capire.

“E invece odi me… è un controsenso… Serenity è sempre mia sorella…”.

Lo guardo ancora, senza capire.

E, per la prima volta nella mia vita, la mia bocca si apre senza che io abbia pensato a che cosa stavo per dire.

“A parte il fatto che non ho mai detto di odiarti… e poi comunque Serenity è un’altra persona, mica sei tu…”.

La sua espressione cambia ancora, all’improvviso, un arco di luce che sembra passare rapido e fugace sul suo viso. Sbatte le palpebre un paio di volte, guardandomi frastornato e confuso. O perlomeno questo è quel poco che riesco a cogliere nel succedersi rapido delle sue espressioni. Alla fine, quasi mi dedica un altro sorriso, diverso ancora da quello precedente. Mi odio per averne colto la differenza, per non aver pensato che un sorriso sia solamente un sorriso. Per averne trovati mille sul suo viso, per averne trovato uno che non fosse solo un ghigno, per aver trovato questo che era solamente per me. Per conservarlo adesso dentro, guardandolo da ogni angolatura.

Un sorriso come una contraddizione vivente. Ombra di piacere, sotto il velo di ironia. Stupore sfumato dall’arroganza.

Un sorriso che sembra dolce ed è solo amaro. Come tutto ciò che lo riguarda. Ribalta costantemente il modo comune di comportarsi.

Quello che con gli altri è dolcezza, con lui è prepotenza.

E la sua arroganza, invece, per chi lo ama, come per magia, è la più piacevole e delicata delle carezze.

“Tu non mi odi… Granger?” mi dice lieve, ignorando palesemente la seconda parte della mia risposta. Avverto stranamente la sua presenza farsi quasi più vicina, come un’aura che non è solamente il suo profumo che conosco a memoria, ma qualcos’altro che si allarga inglobando anche me. Eppure non si è spostato di un centimetro…

Arrossisco ancora, distogliendo rapidamente il volto da lui, mentre mormoro: “Non vedo questo che cosa c’entri adesso…”.

“L’hai detto tu, non io… per quanto mi riguarda, non l’avrei minimamente concepito come una cosa possibile…”.

“Cosa? Che io non ti odi?” chiedo, guardandolo di sottecchi, il cuore che va giù e su nel petto.

“Dipende se è vero o no…” mi chiede ancora, sorridendo, un braccio sul ginocchio e gli occhi liquidi su tutta la mia persona.

Come una mosca nella tela di un ragno.

Mi concentro su me stessa, sul mio cuore, su quello che c’è dentro, alla ricerca di quella piccola macchiolina nera che è sempre stato il mio odio per Malfoy. Il mio cuore è cambiato molto, non trovo più il senso di colpa per Dean che era immenso fino a poco fa, al suo posto c’è frustrazione e rabbia per quello che mi ha nascosto Harry. C’è sempre la mia consueta paura per ogni cosa, nascosta dietro il coraggio, ed il nervoso malcelato per Lavanda e Ron. C’è il nuovo affetto per Seth e Serenity, c’è la simpatia per April, Trey e Lawrence, l’avversione per Summer, la diffidenza per Corinne e Lorna… ma la macchiolina, nera come pece a sporcare la mia anima, non c’è più.

Dio, non odio più Draco Malfoy…

Che diavolo mi sta succedendo?!! Ecco, puff, che all’improvviso non odio più Malfoy… certo, non lo amo, ma intanto NON LO ODIO!!!!

Sto male, sto veramente male, sì, sì, deve essere un cancro al cervello in stadio terminale, sì non può essere altrimenti… una rarissima malattia infettiva forse, ma certo! La varicella! Ho il sistema immunitario andato e mi sono presa di nuovo la varicella da Serenity! Lo so che accade solo in tre casi su 10000 di averla due volte nella vita, ma io DEVO essere in questi… è molto più razionale che tutto il resto… soprattutto l’opinione contorta e bacata che io non odi più Malfoy… il mio nemico, la mia nemesi, la mia eclissi, la mia negazione…o meglio il mio ex nemico, la mia ex nemesi, la mia ex eclissi, la mia ex negazione… perché, come la metto e la metto la cosa, sempre lì torniamo… al momento, io non odio più Draco Malfoy…

Sospiro, non vorrei dargli questa risposta per nulla al mondo.

“Allora, Granger?” mi incalza ancora lui, sporgendosi quasi verso di me, complice e divertito come se stessi per dirgli chissà che segreto.

“C’è troppo interesse in te, Malfoy… decisamente troppo interesse…” commento, cercando disperatamente di eludere la risposta.

“Non c’è interesse in me, Granger…” mi dice lui in un soffio leggero “C’è… curiosità… l’interesse presupporrebbe che io non sappia la risposta a questa domanda, ma la conosco… me l’hai appena detto. Sto solo cercando di capire come sia accaduto…”.

Mi serro nelle spalle, restando in silenzio, la mente piena della sua domanda. Non lo so nemmeno io come sia successo.

Stringo forte Serenity a me, chiedendomi il motivo astruso per cui mi sta mettendo così in imbarazzo. Perché è perfido, è la risposta più ovvia, accompagnata dal corollario del teorema… lui mi odia. Hermione, stupida… ho permesso a me stessa di liberarmi di quella difesa, dell’odio che provavo per lui, lasciandomi scoperta contro il suo di odio.

“Basta, lasciami in pace…” commento a bassa voce, lasciando Serenity sul letto e sollevandomi in piedi “Se questo ti fa piacere, adesso credo di odiarti più che in tutti gli altri giorni della mia vita…”.

Gli do le spalle, sfuggendogli e spostandomi quel che basta a non essere nemmeno a tiro della sua mano che possa tirarmi indietro. Per non guardarlo, concentro i miei occhi su Serenity che ci guarda alternativamente, come se stesse per scoppiare a piangere. Tira su con il nasino rosso e si mordicchia il pugnetto. Deve aver capito che c’è qualcosa che non va… i bambini sono sempre così intuitivi… il problema è che sono io a non esserlo… mi sento qualcosa dentro che frana e le membra che si sono fatte d’argilla. Potrei cadere a pezzi anche solo se qualcuno mi guardasse un po’ più intensamente.

Una leggera inflessione strana nella voce più acuta, e poi, alle mie spalle, lui che si alza in piedi: “Non mi interessa, Granger… volevo solamente prenderti un po’ in giro… figurati che mi frega se mi odi oppure no… e comunque…”.

Evidentemente deve essere qualcosa di troppo strano a livello cosmico se, nell’arco di poco tempo, io e Malfoy parliamo civilmente senza venire ad insultarci. Infatti non riesco a sentire che cosa avrebbe detto dopo il comunque, perché improvvisamente entrambi sobbalziamo per un frastuono proveniente dal piano di sotto, dal locale insomma. Un grido acuto, quasi come quello di una bestia ferita, e poi qualcosa che è stato rovesciato pesantemente. Serenity inizia a piagnucolare, la prendo in braccio, ninnandola leggermente, mentre Seth arriva dall’angolo della cucina, ancora vestito a metà e reggendo un calzino spaiato. Le sue condizioni mi inducono tranquillamente a pensare che stesse origliando cosa stessimo facendo io e Malfoy fino a cinque secondi prima; mi sembrava strano che non fosse passato casualmente facendo commenti e battute maliziose…

“Ci deve essere qualcuno al piano di sotto…” commenta Seth, avvicinandosi furtivamente a me e a Malfoy.

“Saranno April e gli altri, no?” rispondo, cercando di calmare Serenity che piange ancora.

“Non è possibile… loro arriveranno tardi stamattina… non era necessario che venissero presto…” sussurra Seth.

“La porta d’ingresso è chiusa, vero?” sento la voce di Malfoy alle mie spalle, per poi affiancarmi, parlando con Seth.

“Certo, Danny” cinguetta Seth, quasi saltellando.

“Allora, deve essere qualcun altro…” mormora Malfoy, la voce più bassa di tono e lo sguardo che raggiunge me. Mi volto verso di lui, sentendo che mi sta fissando, e la mia reazione mentale è ancora quella di pensare che cosa diamine voglia ancora, mentre il cuore si scapicolla in un volo folle contro le mie costole. Ma poi noto che il suo sguardo è diverso da prima… non l’ho mai visto così preoccupato, il viso è pallido, gli occhi scrigni di luce morta. Gli tiene alti, puntati verso i miei occhi, e sembra che stia cercando di dirmi qualcosa.

Impercettibilmente il suo sguardo va a Serenity, colmandosi di terrore fugace, poi ritorna a me, l’espressione un po’ più calma ma ancora preoccupata e nervosa. La sua espressione non mi piace, affatto… ma certo… sgrano gli occhi, guardandolo, e lui annuisce leggermente con il capo. Teme che sia qualcuno venuto a cercare lui… un Mangiamorte…

Abbraccio Serenity, cercando di calmarla e di farla smettere di piangere, se è davvero un Mangiamorte… bè, sarebbe la fine… un babbano effeminato, una bambina di un anno, un ex mago che vive da babbano da anni ed, ovviamente, la più grande non-strega della storia… la strage più semplice della storia della Magia… deglutisco, cercando di controllare il tremore che mi prende repentinamente le gambe.

“Allora…” dice Malfoy sottovoce, passandosi nervosamente una mano sulla fronte e sorpassandomi “Seth, prendi Serenity e chiudetevi dentro… se non ci vedi tornare, preparati a chiamare la polizia, ok?”,  si volta verso di me, alzando leggermente il capo nella mia direzione, così mi affretto a passare Serenity a Seth.

“E voi due, invece?” geme Seth terrorizzato, prendendo la bambina in braccio.

“Io ed Hermione scendiamo di sotto…” fa lui, continuando a guardarmi come se cercasse conferma nel mio viso. Annuisco con il capo grevemente. Lo so, non vorrei, ma siamo gli unici che possiamo fare qualcosa… e poi, se Malfoy si mette spontaneamente a chiamarmi Hermione, la cosa è veramente seria. Spero solo non così seria da contemplare la mia prematura fine…

“Ma non sarebbe meglio che scendessi io con te?” obietta Seth, mettendo il muso.

“No” risponde secco e crudele Malfoy, al che io cerco di restringere il tiro con più tatto:  “Io mi so difendere da sola, Seth… non ricordi che ho fatto quel corso al liceo di difesa personale? So badare a me stessa…”. Gli sorrido ed alla fine Seth si convince. Ovviamente. Per spiegare nella mia vita babbana le mie conoscenze belliche e la mia perizia nelle arti marziali elementari, ho inventato un fantomatico corso al liceo di difesa personale che poi ho perfezionato negli anni. Questa è solo una delle enormi balle su cui reggo la mia vita, ma tralasciamo… Malfoy capisce la cosa e lo vedo sorridere leggermente, nonostante sia ancora pallido e con lo sguardo perso. Mi invita a seguirlo, mentre Seth chiude la porta a chiave.

Fermi sul pianerottolo, mi volto bruscamente verso Malfoy, incrociando le braccia: “Che cosa hai in mente? Ti ricordo che sono più inutile di Seth in questo momento…”. Le parole escono dalla mia bocca flebili e leggere, perdendosi nell’aria. Non mi ha nemmeno ascoltato, deve essere autenticamente terrorizzato. Una sola volta l’ho visto così… quella notte a Grimmuald Place, quando mi svegliai e lo trovai in cucina. Tremava dalla testa ai piedi, sudava freddo ed era pallido. Piangeva anche, se non ricordo male. Dubito che il Malfoy attuale sappia ancora piangere, non lo so, è una sensazione… mi sembra che non ne sia più capace. Come se il dolore gli abbia tolto anche quest’ultimo di conforto. Mi serro nelle spalle, non sapendo bene né che dire né che cosa fare. Alla fine, non vedendolo reagire, mi avvicino a lui, chiamandolo. Lui solleva il viso, cerca di simulare un’espressione serena, ma non gli riesce bene. Per niente.

Non me lo devi. Non mi devi una calma che non hai. Non mi devi una sicurezza che non possiedi. Nemmeno io la ho.

Solo due che non hanno visto quello che abbiamo visto noi fingerebbero ancora la calma e la sicurezza.

“Hai solamente una bacchetta?” chiedo velocemente, prendendolo per il braccio e scrollandolo leggermente.

“Ho quella che usavo a scuola… e la mia…”.

“Prendile entrambe… qualcosa ci inventeremo…”. Lui annuisce e rientra in casa. Torna dopo un po’, portando due bacchette in mano. L’espressione sconvolta si è leggermente rischiarata, forse valuta adesso quasi nella dimensione dell’utilità avere un’ex Auror per casa.

“E adesso?” mi chiede, quasi come un bambino spaventato.

“Ce la caveremo…” soggiungo con voce quasi tenera”…ricordati che abbiamo passato di peggio… e ne siamo usciti… entrambi…”.

Lo sento sospirare profondamente, prima di aggiungere con un tono di voce velato di ironia e di residua preoccupazione: “E’ proprio vero che non mi odi, Granger, allora… eviteresti persino la mia morte… è quasi commovente…”.

“Di commovente, c’è solo il fatto che sono sempre io la prima della lista dei tuoi assassini… non mi farei soffiare il posto da nessuno…”.

“La cosa è reciproca”.

“Una maniera contorta per dire che non mi odi più nemmeno tu?” sorrido, incrociando le braccia con espressione saputa, quasi dimentica della situazione pericolosa in cui potremmo trovarci da lì a poco.

“Una maniera contorta per dire che l’unico che può farti fuori sono io ed io solamente…” ripete lui con voce atona, quasi rassegnata.

Una maniera contorta per dire che non mi odia più nemmeno lui…

“Andiamo, adesso…” mi dice, simulando una sicurezza solo apparente e friabile. Iniziamo a scendere lentamente le scale, cercando di non fare nessun rumore e di procedere con lentezza silenziosa. Lui procede davanti a me, la bacchetta sguainata e l’aria guardinga, io lo seguo, attenta a qualsiasi rumore venga dal basso. Perlomeno per il momento, non si sente nulla, solo silenzio. Arriviamo nella sala ristorante, rimango sempre alle spalle di Malfoy, la mano che regge la bacchetta che mi trema tra le dita. La sala è al buio, l’unica luce flebile ed incerta proviene dalle cucine. Malfoy me le indica con il capo, annuisco e ci incamminiamo in quella direzione. Evito i tavolini, contorcendomi di lato, fino ad arrivare davanti alla porta delle cucine dove Malfoy mi sta aspettando.

“Nel bagno” mi sento nel dire nel cervello. Sta usando la telepatia per non fare ulteriore rumore. Come sempre, provo la solita sensazione di intromissione nei miei pensieri e tento, per quanto sia possibile, di chiudere il resto della mia mente a lui.

“Che diamine ci farà nel bagno?”.

“Non lo so… comunque, la porta del bagno è stretta… lo possiamo bloccare facilmente…”.

“Se è uno solo…”.

“E’ anche abbastanza stretto perché sia una persona sola…”.

Non del tutto convinta, lo seguo fino nelle cucine, anch’esse al buio. La luce proviene dalla porta del bagno, da cui giungono suoni soffocati, oltre a dei lamenti. Ma chi diamine può essere?! Ormai sono quasi del tutto certa che non si tratti di un Mangiamorte… che avrebbe da lamentarsi? Ci avrebbe già fatto fuori da ore… un ladro comune sarebbe già scappato… ed allora chi? L’adrenalina accumulata però nel frattempo, mi suggerisce di non abbassare lo stesso la guardia. Ce n’è di gente strana a Londra… potrebbe essere uno qualsiasi dei criminali sparsi nelle strade della città…

Ci fermiamo ad un metro dalla porta del bagno, Malfoy mi ferma ponendosi davanti a me e dicendo di aspettare.

“Al tre, ci sporgiamo e lo sorprendiamo… sei pronta?” mi dice, persino nella mia mente colgo il suo terrore.

Annuisco, ancora non del tutto convinta.

“Uno…”.

Deglutisco e chiudo gli occhi.

“Due…”.

Li riapro e stringo forte la bacchetta, cercando di ricordarmi un Incantesimo potente.

“Tre…”.

Mi scaglio fuori, seguendo Malfoy che mi ha preceduto di pochi secondi, ma non riesco a fare nulla di quello che avevo programmato, avevo pensato ad una bella maledizione di Disarmo unita ad una Immobilizzante, ma evidentemente era destino che le mie infinite competenze di Auror non venissero sfruttate. Non riesco bene a capire che cosa sia successo, mi sembra solo di aver sentito un urlo poderoso ed acuto che mi ha ucciso entrambi i timpani. Poi un rumore secco e netto, come di qualcosa di sottile che cadeva per terra. La bacchetta di Malfoy che cadeva per terra. Ed infine lo stesso Malfoy che mi afferrava per la vita, mentre io lo avevo già sorpassato, mi tirava indietro, costringendomi ad un assurdo balletto, e mi spingeva fuori dal bagno, oltre il cono di luce del bagno stesso.

Mi appoggio al muro, non capendo che diamine sia successo e cercando di ricostruirlo nella mia testa, la sola cosa che mi dice che non ci fosse niente di grave, è che è stato Malfoy a spingermi fuori dal bagno. Volente o nolente, ormai il suo profumo lo riconosco anche ad occhi chiusi, l’erba bagnata nel mese di settembre, e adesso lo sento addosso a me. Sto quasi per sporgermi nel bagno per capire che cosa sia successo, quando sento la voce trafelata ed incerta di Malfoy dire: “Summer, si può sapere che diamine stai facendo?!”.

Summer! Era Summer, altro che Mangiamorte assettato di vendetta o serial killer psicotico… comunque, siamo vicini a tutti e due i concetti…o mio Dio, Summer! Summer = babbana = fine della copertura di Danny Ryan = fine della carriera da cameriera di Hermione Granger!!

Prendo la bacchetta e la getto distrattamente in una pentola, chiudendola poi con un coperchio per celarla alla vista di tutti. Spero dopo di ricordarmi di venirla a prendere… con angoscia, mi accorgo di quella di Malfoy a qualche passo da me, anche se nella luce del bagno. Come faccio?! Come faccio?! Come faccio?! Come faccio?!

“Ciao Summer!” allungo il piede, pestandola sotto di esso e la calcio fuori dall’angolo visivo di Summer. Malfoy osserva la mia manovra e finalmente riprende a respirare normalmente.

Non la vedo in viso, dato che è seduta per terra, la testa abbandonata ed i lunghissimi capelli biondi che le coprono il viso. La voce chiaramente colma di pianto le fa dire in tono acuto e nervoso: “Tu che diamine chi fai qua?!”. Ovviamente sta parlando con me.

“Come che ci faccio qua?! Ci lavoro, lo ricordi? E, grazie al tuo fidanzato, ci vivo anche…” commento stizzita, gettando un’occhiata in tralice a Malfoy. L’angoscia accumulata mi fa tremare ancora, ma inizio a sentire il mio respiro calmarsi e il cuore tornare a battere in maniera regolare. Anche Malfoy sembra essersi calmato, ma credo che sia abbastanza curioso di sapere che cosa abbia spinto la sua fidanzata a fargli indirettamente ricordare l’incubo peggiore della sua breve vita. Summer non sta decisamente bene; a parte la voce innaturalmente acuta anche per un’aquila reale come lei, ha i vestiti stropicciati e i capelli spettinati, tenuti malamente fermi in una treccia scomposta. Inoltre, sembra anche respirare a fatica, il petto sotto una polo azzurra si abbassa e si rialza velocemente, mentre piccole gocce di sudore le cadono lungo il collo.

“Cos’era quel rumore?” le chiedo, sporgendomi verso di lei per guardarla in faccia. Ma lei si ritrae velocemente, spingendosi con i piedi verso il muro e coprendosi la faccia con la mano destra. Sbuffo, non si sarà truccata stamattina… capirai, che dramma…

“Non era un rumore… era un fracasso infernale…” soffia rabbiosamente Malfoy. Non è gentile nemmeno con la sua ragazza, che razza di personaggio… certo deve essere un bel colpo pensare di avere i Mangiamorte per casa, ma può anche essere più delicato! In fondo, è chiaro che a Summer sia successo qualcosa!

“La tua è davvero un’interessante, ma soprattutto inutile precisazione, Danny…” borbotto con tono di sufficienza.

“La mia è una necessaria precisazione…” blatera lui nervosamente, guardandomi fisso negli occhi “Necessaria a far capire a Summer che la prossima volta che osa rifarlo, si ritroverà alla porta…”.

Un piccolo singulto giunge dal fagotto per terra.

“Non essere melodrammatico…” mormoro, alzando gli occhi al cielo “Hai visto che non era nessuno?”.

“Ma poteva essere qualcuno, Granger…” sussurra lui con tono quasi sofferto “E questo rende la mia precisazione ancora più calzante…”.

Non lo capirò mai, è questa la verità. Io temo i Mangiamorte, temo la guerra, ne temo il suo violento soffiare sulla mia pelle. Eppure, so di potercela fare, so di poterne uscire. Ma Malfoy, no. Lui si sente un miracolato per avercela fatta una volta. Crede quasi che sia stato un errore che sia rimasto in vita… e teme il giorno in cui verranno a chiedergli il conto di quello che non ha pagato.

“D’accordo, lasciamo perdere…” dico accondiscendente, cercando di calmarmi a mia volta, ce lo si aspetta dalla sola persona normale in questa stanza. Mi inginocchio per terra, mormorando: “Summer, si può sapere che cosa è successo? Non dovevi essere qui alle undici, tra l’altro?”.

“Io sono la socia di Danny e vengo qui quando mi pare e piace…” risponde lei presuntuosa, ma sempre senza alzare il capo “Il fatto che tu viva qui, non significa che sei alla mia altezza… sei una cameriera come le altre…”.

Dio, dammi la forza!!!

“Decisamente non sono alla tua altezza… tanto per cominciare non sono seduta per terra come una povera pazza delirante…” borbotto acida. E pensare che avevo iniziato così bene, così gentile, e già me ne sono pentita!

“Ed arrivò anche il giorno in cui diedi ragione alla Granger…” sento Malfoy mormorare afflitto “Deve essere il primo dei sette sigilli che si apre… tra poco ci sarà l’Apocalisse…”.

“Decisamente…” rispondo, roteando nervosa gli occhi per poi alzare la voce: “Insomma, Summer! Se te ne vuoi stare seduta per terra, sei libera di farlo, non me ne frega niente! Ma se almeno devi farlo, non fare quel… insomma, quel fracasso infernale!”.

“E la Granger diede ragione a me… secondo sigillo andato… -5 all’Apocalisse…”.

“Ryan, la smetti?!” urlo, sollevandomi da terra. Mi tolgo la polvere dalla mia gonna, prima di dire a Malfoy: “Basta, mi sono stancata…è la tua fidanzata, non la mia… e, se la sua è una malattia mentale ereditaria, interesserà i tuoi figli, non i miei…”.

“Questo per dire…?” mi interrompe Malfoy, guardandomi dalla testa ai piedi.

“Veditela tu…” dico e faccio per uscire. Malfoy, per nulla turbato, risponde: “Se la vede da sola… fidanzato sì, ma non balia, tantomeno psicanalista… ci sono troppe cose a cui pensare oggi…”.

“Aspettate!” sento la voce di Summer richiamarci indietro, mentre già io e Malfoy eravamo fuori dal bagno.

Mi fermo, come Malfoy, prima di indietreggiare di qualche passo, esattamente come fa lui, non appena Summer si alza da terra e ci volge il viso. Lo stesso viso che, fino alla sera prima, era perfettamente liscio e roseo e che adesso invece è pieno di macchie e bolle rosse, alcune persino grattate, così da grondare anche un po’ di sangue. Io e Malfoy restiamo immobili, a bocca spalancata, mentre Summer regge il nostro sguardo fieramente, gli occhi blu pieni di lacrime di stizza.

“Hai preso la varicella…” commento stupidamente.

“Ma non mi dire!” urla lei come un’invasata, la voce come quella di una sirena. Non la leggiadra creatura marina… assolutamente no! Sto parlando del leggiadro suono dell’antifurto di un auto nel cuore della notte! Di quella sirena!

La vedo con il labbro inferiore tremante, mentre volge il viso verso Malfoy con espressione terrorizzata. “Danny…” lo chiama piano.

Malfoy è ancora impassibile, non proferisce parola, né tantomeno grugnisce. Cosa strana per lui.

“Danny…” lo chiamo, scuotendolo per il braccio.

“Non lo toccare…” intima Summer, recuperando un po’ della sua voce solita.

E poi, alla fine, succede l’incredibile. Malfoy scoppia a ridere come un autentico imbecille, piegandosi in due dalle risate, e reggendosi allo stipite della porta. Questo è pazzo! penso preoccupata, guardandolo storta. Draco Malfoy non rideva mai, se non per ghignare. Ma piangeva, sapeva piangere in una maniera assurda e disperata. Ed invece, da quando conosco Danny Ryan, sembra aver completamente rimosso come si faccia a piangere, anche nel momento in cui il dolore e la paura minacciano di ucciderti per overdose. In compenso, l’ho visto ridere in questa maniera già due volte. Insomma, in una maniera sincera ed autentica. Come se si stesse davvero divertendo…

… o come uno che sta solamente cercando di allentare il nervosismo di aver pensato di morire…

“Insomma, Malfoy!” lo riprendo con rabbia “Smettila di ridere come un’imbecille! Ti ho dato uno schiaffo al terzo anno e posso rifarlo!!”.

Lui non accenna a smettere, continua a ridere come un folle, mentre cerca invano di parlare. L’unica che invece dovrebbe starsene zitta che è Summer, colpita nell’orgoglio di ragazza decisamente sopra la media nei canoni estetici comuni per essere oggetto di tanta ilarità da parte del suo ragazzo, pensa bene di sfogare adesso la sua ira repressa, urlando come un’aquila frasi sconnesse del tipo: “Come ti sei permessa di picchiare il mio Danny?!”, o “Danny, ti prego, dimmi che mi vuoi ancora!”, oppure “L’avevo detto a Seth di tenermi lontana quella pustola ambulante!”.

Insomma, l’inferno. Quasi preferivo che ci fosse stato davvero un Mangiamorte al posto di Summer… due secondi di terrore, un’Avada Kedavra sparato all’istante e via verso l’alto dei cieli. Invece, con questi ho anche la tortura mentale…

“Basta!!!!” urlo con tutto il fiato che ho in gola, aggiungendomi all’allegro coretto, ma suscitando talmente tanto sgomento nei due psicolabili da farli tacere all’istante.

“Che c’è?!” urlo ancora a Malfoy che mi chiama, grugnendo come al solito, mentre cerca di ricomporsi.

“Tra poco ti farai anche tu quattro risate, Granger…” aggiunge con tono sibillino, prima di dire: “Summer è quella che parla con i giornalisti… Seth si blocca… gli altri non sanno gli aspetti dirigenziali… e, come puoi immaginare, io con i giornalisti non parlo… o meglio io non posso vedere i giornalisti…”, sbianco mentre aggiunge queste ultime parole.

Malfoy non si fa vedere in pubblico per non farsi riconoscere come Danny Ryan.

Seth, a quanto pare, si blocca.

Gli altri… e Summer sta così…

E adesso?? Stasera c’è il party… e nessuno di noi sa la metà delle cose che sa Summer… e soprattutto nessuno di noi è Summer, l’aspetto visibile del Petite Peste.

Rischio di svenire e di cadere riversa per terra, ma per fortuna lo evito alle parole di Malfoy. Come sempre, mi dà la rabbia giusta per non lasciarmi andare mai.

“Non ti viene enormemente da ridere?!!” . Ecco che dice l’idiota. Per sapere quello che dico io… bè, l’età di 55 anni non dovrebbe essere ancora sufficiente a non scioccare nessun giovane cervello…

 

 

 

Capitolo scritto a velocità super come potete vedere, non è lunghissimo, ma è un capitolo di transizione, quindi forse non è granchèL; anche se a me piace particolarmente specie nella parte con Summer. Come avete potuto capire, non è che mi piaccia particolarmente quindi ci godo a maltrattarla! Poi le ho fatto venire anche la varicella, insomma sono davvero perfida… che dire? Ci avviciniamo al party che sarà MOLTO IMPORTANTE per lo svolgimento di questa storia, sotto molteplici punti di vista. Draco ed Hermione si stanno avvicinando piano, piano, credo che così sia naturale, ma nei prossimi capitoli già ne succederanno parecchie tra tutti e due!! Ora come sempre passo ai ringraziamenti!!

Falalula: grazie dei complimenti, specie dello struggevolmente coinvolgente, mi ha fatto quasi commuovere!! Un bacio!

Marygenoana: benvenuta alla mia storia! Grazie dei tuoi complimenti e grazie anche della recensione, come avrai avuto modo di capire, sono una donna affamata di recensioni! Spero che anche questo chappy ti sia piaciuto! Un bacio!

Seven: ciao!!! Come sempre grazie dei tuoi complimenti; allora la vicenda di Harry era abbastanza necessaria, nel senso che credo che Hermione sia una persona molto inquadrata, per come la intendo io, quindi so che solo facendole capitare un vero e proprio terremoto emotivo e ideale, la si può smuovere dalle sue considerazioni. Come vedi, solo così, solo levandole le certezze dietro cui si nasconde, potrà capire che Draco effettivamente non è la persona che pensa… o perlomeno io la vedo così…J; Harry comunque avrà modo di rifarsi, credo che uno con le sue responsabilità debba scegliere di sacrificare qualcosa per il “bene comune”, mettiamola così. Sono contenta che ti sia piaciuta la parte sulla terrazza, in fondo Draco si sentiva abbastanza in colpa, e ci mancherebbe!! Spero che anche questo chappy ti sia piaciuto!! Un bacione!

Whitney: mamma mia, quanti complimenti!! Addirittura è la tua fic preferita!! Me commossa!!! Finalmente le acque si smuovono anche se sarà ancora una cosa lunga, considerando il carattere di Hermione, ma piano arriveremo alla meta!! Grazie ancora, un bacio!!

Nefene: la mia cara Chiara!! Ancora una volta grazie dei complimenti e grazie del contatto che ho prontamente aggiunto!! Eheheh!!! Ma me li meriterò tutti? Speriamo che anche questo chappy sia stato all’altezza delle aspettative!! Sono felice che il personaggio di Hermione ti piaccia, ho cercato di mantenere inalterato il suo senso di lealtà made in Rowling, ed insomma è piuttosto semplice, perché come ti ho detto, è abbastanza simile a me in questo; spesso proprio per seguire le mie idee, mi sono messa contro tante persone, quindi è facile vedere Hermione che si contrappone ad Harry per questo. Harry avrà modo di riscattarsi, anche se credo che più che nelle apparenze, lui voglia la pace e la tranquillità ad ogni costo, dopo quello che ha vissuto da ragazzo, quindi abbia scelto questo sacrificio. Effettivamente questo è il primo avvicinamento tra Draco ed Herm, e sono contenta che ti piaccia come li ho descritti. Sempre così me li sono immaginati… in questo chappy siamo tornati alla commedia, anche se nei prossimi ritorneremo a toni un po’ più tristi! Piccola anticipazione, eheheheh!! Summer sta mezza morta quindi sei stata quasi esaudita, e per Serenity è ancora presto, saprete qualcosa di lei molto in là… grazie ancora dei tuoi complimenti!! Se poi vuoi dirmi altro, contattami tranquillamente!! Un Bacione!!!

Cygnus Malfoy: grazie grazie grazie!! Mmm, primo bacio? È ancora un po’ presto… diciamo che manca qualche capitolo, perlomeno lì, mentalmente ci son arrivata!! Un bacione!!

FraFri95: grazie del WOW, mi ha fatto sorridere, spero di avertelo strappato anche con questo capitolo!! Un bacio!

Saluti anche a chi legge e non recensisce…J

Un enorme abbraccio, Cassie…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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