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Autore: Chiaroscura69    16/06/2018    1 recensioni
''Ma non c'è un modo per spezzare la maledizione?''chiesi con il cuore in gola.
''Sì, un modo c'è.''
''Cioè?''
''Ucciderti''.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mentre mi rilassavo nel divano e sorseggiavo un tè caldo alla calendula ripensai brevemente al misterioso episodio del bagno.
Era difficile trarre conclusioni sensate, ma, dopotutto, la mia vita non era altro che un susseguirsi di eventi inspiegabili. E ciò che più mi preoccupava era che con il tempo gli eventi invece di diminuire aumentavano esponenzialmente.
Mia madre era intenta in profonde ricerche online, le ennesime ricerche che non davano maggiori informazioni di quanto già sapessimo. In realtà credo si divertisse a vedere le ipotesi strampalate della gente e poi a riferirmele per riderne insieme.
Le serviva per somatizzare la cosa, lo capivo.
Mentre ero immersa in questi ragionamenti sentii il trillo dell'odioso campanello di casa.
Io, mia madre e Bryan ci guardammo all'unisono con una certa circospezione.
Chi poteva venire a trovarci in una casa semi-sperduta vicina ad una foresta in un paesino semi-sconosciuto?
Ci allarmammo all'istante e decidemmo di aspettare che l'ignoto visitatore si arrendesse e se ne andasse ma fu invano. Il trillo iniziò a darci davvero fastidio data la sua insistenza così alla fine decidemmo che nascondersi in quel modo sicuramente non ci rendeva più protetti o al sicuro.
Mia madre mi fece segno di andare in un'altra stanza e armandosi di un finto, nervoso, sorriso si precipitò alla porta.
''Salve, signora. Sono un'amica di Selene, posso entrare? Le dovrei parlare''fece una voce squillante dall'altra parte.
Mia madre rimase sbigottita per qualche secondo davanti alla porta poi si riprese e la spalancò, facendo entrare dentro un'Helena piuttosto perplessa davanti a quella reazione.
''Non mi avevi detto di avere amiche nella nuova scuola''disse poi con un leggero tono accusatorio ma con una certa felicità nella voce.
Alzai le spalle sperando che Helena non ci rimanesse troppo male.
''Come ti chiami?''le chiese mia madre sorridendole in modo estremamente affettuoso.
''Helena, signora''rispose educatamente lei.
Mia madre sembrò perdersi di nuovo nei meandri della sua mente e non disse nulla per un minuto intero.
''Chiamami Katherine, Helena''sussurrò poi ritirandosi per lasciarci da sole.
Helena mi guardò con aria interrogativa. ''Ma tua madre è così con tutti?''chiese perplessa dopo un po'.
Sospirai.
''In realtà no, ma cerca di capirla: io non ho mai avuto amici''confessai con un sorriso mesto e alzando di nuovo le spalle.
Helena mi sorrise ma solo per un attimo, poi si affacciò nel suo volto un'espressione estremamente nervosa e turbata.
''Senti, Selene, il motivo per cui sono venuta da te oggi non è di piacere''
''Avevo intuito''ironizzai.
Helena mi gelò con lo sguardo e si avvicinò di qualche centimetro a me. Subito iniziai ad avvertire una leggera debolezza in tutto il corpo, simile a quella che aveva causato il mio svenimento a scuola.
''Lo noti?''mi chiese con serietà.
Annuii senza dire nulla.
Helena sospirò a sua volta e si sedette sul bracciolo del divano.
''Selene, ti ricordi cosa ti è successo prima di svenire?''mi chiese senza guardarmi.
''Ascolta, non è il caso di preoccuparsi, capita a tutti di svenire. Io ho altri problemi  da risolvere''sbottai.
''Che tipo di problemi?''
''Nulla, nulla''tagliai corto.
''E se ti dicessi che il motivo del tuo svenimento potrebbe essere legato proprio a questi problemi?''
Esattamente ciò che temevo e che sospettavo, ma non potevo parlarne con lei. Inoltre avevo paura di essere presa per pazza dall'unica persona che mi era amica nella vita.
Non dissi nulla per diverso tempo combattendo con me stessa nella decisione di rivelarle o meno della mia natura sconosciuta e soprannaturale.
''Selene, quello che hai visto è reale''sussurrò lei fissandomi negli occhi e prendendomi per mano.
Incrociai i miei occhi nei suoi e notai uno sfavillio lucente bruciarle la pupilla.
''Di che parli?''mormorai incerta.
''Io...Io brillo al sole. Questo perchè...sono lo scudo del Sole. Non prendermi per pazza''confessò la mia amica cercando fiducia nei miei occhi.
''Che cosa? Scudo?''chiesi confusa.
''Il sole mi trasmette energia e poteri sovrannaturali, metà della sua luce e della sua forza sono miei''
Rimasi sbigottita ma inaspettatamente trovai delle strane analogie con quello che capitava a me, solo che a me capitava di notte.
''D'accordo Helena, io ti credo''sussurrai convinta.
''Davvero? Temevo che mi avresti presa per pazza''confessò con una certa tristezza nella voce.
''Sei una mia amica, mi fido di te. E poi ho potuto vedere con i miei occhi quanto tu sia strana''ridacchiai per stemperare la tensione.
''Grazie, Selene. E' difficile da spiegare ma da quando ti ho vista varcare quella soglia qualche giorno fa ho capito subito che fra noi ci sarebbe stato un grande legame'
''Io lo sento ora''ribadii abbracciandola.
Helena sciolse rapidamente l'abbraccio e riprese a guardarmi negli occhi intensamente.
''Bada, Selene. Non ti ho detto queste cose solo perchè mi fido di te e ti considero mia amica ma anche perchè temo che il mio essere possa aver contribuito al tuo malessere. Tu hai evidentemente qualcosa di speciale, di straordinario... Ma non riesco a capire cosa...''borbottò quasi fra sè e sè.
''Posso chiederti una cosa che non c'entra nulla, Helena?''dissi per distrarla un po' dalla sua preoccupazione.
''Ma certo, dimmi''
''Perchè sembra che gli altri in classe non ti sopportino?''chiesi a bruciapelo. Non sapevo perchè ma sentivo che il motivo fosse collegato alla sua natura.
''L'hai notato, eh. Beh, io per loro sono un ostacolo. Io li indebolisco, li rendo inoffensivi. La loro forza si scatena quando in cielo c'è la luna''
Sentii un brivido percorrermi la schiena.
''E p-perchè?''balbettai spaventata.
''Avanti, Selene. Non lo hai ancora capito?''
''Capito cosa?''chiesi con ancora più ansia.
''Loro sono...''
''Helena ti fermi anche a cena?''disse allegramente mia madre spuntando all'improvviso.
''No grazie, Katherine. Devo proprio andare, sono decisamente in ritardo''mormorò guardando la luce sparire dal giorno fuori dalla finestra.
''Peccato! Un altro giorno però!-esclamò mia madre- Hai proprio un viso familiare''concluse poi borbottando.
''Ci vedremo domani a scuola?''mi chiese Helena sulla soglia della porta.
''Certo. Così continuiamo la nostra chiaccherata?''
''Esatto. Buonanotte Selene''
Sospirai. Quale miglior augurio per me.
''Buonanotte Helena.
   
 
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