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Autore: Inea    01/08/2018    0 recensioni
Mi chiamo Adel, ho il fuoco come secondo tipo e le marcature a forma di fiamme. Nata in un laboratorio, come tutti i Glowchu, circondata da scienziati pronti a saltarmi addosso appena avessi aperto gli occhi. Nulla di speciale insomma. Ma a differenza di alcuni, io avevo anche un fratello maggiore, Shaden. Lo vidi per la prima volta il giorno dopo la mia nascita, dopo aver finito tutti i controlli. Nonostante fossi ancora un po' confusa dalla recente venuta al mondo, mi ricordo ancora molto bene la sua prima espressione: sembrava sia felice che triste, e mi diede anche un abbraccio, sussurrandomi in un orecchio "Benvenuta in questo mondo crudele, sorellina."
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Pikachu
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Anime, Videogioco
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Capitolo 9: Il primo incontro

Capitolo 9: Il primo incontro






Aveva pensato solo e soltanto a correre, per non meno di qualche ora, senza sapere precisamente quanto e per quanto aveva corso

Aveva pensato solo e soltanto a correre, per non meno di qualche ora, senza sapere precisamente quanto e per quanto aveva corso. Ma era stanco, sfinito, gli doleva ogni singolo muscolo, e come se non bastasse i respiri affannati gli toglievano del tutto la forza di avanzare, obbligandolo a fermarsi.

Il Glowchu drago si voltò, poi con la testa che girava per la stanchezza diede un'occhiata nei dintorni e, dopo aver confermato di non essere seguito da nessuno, si lasciò cadere ai piedi di un albero.

Era in mezzo ad un vastissimo bosco di alberi folti, in cui si era imbattuto poco dopo la fuga. Però, ora che ci pensava, non sapeva nulla di quel posto, non aveva una mappa e non sapeva nemmeno la direzione verso la quale si stava dirigendo.

"Anf..." Sospirò a occhi chiusi, cercando di non dar retta alla pancia brontolante, ma si rivelò più forte di lui.

-Sbaglio o non mangio da sette anni?- Pensò digrignando al ricordo del buon sapore di tutti i pesci mangiati con Jetflight. Non poté fare a meno di pensare a Victor, l'odioso umano che l'aveva sfruttato fino a poche ore fa. Era arrabbiato, ma non meno triste, dopotutto era comunque colui che gli aveva fatto compagnia durante tutta l'infanzia.

-Quanti anni dovrei avere adesso?- Si chiese nella mente -Avevo diciotto anni... Se non sbaglio. E quindi coi sette passati nel sonno... Ho già venticinque anni!?- Si sorprese, accorgendosi che era molto più vecchio di quanto credesse, ed era indeciso se considerarlo un dato positivo oppure negativo.

Pensando pensando, il bisogno di energia lo sopraffece, il corpo spinto al limite lo fece cadere in un sonno breve ma molto profondo.

"Ehi Spade! Spade!" Una voce tuonò nella sua testa.

"J... Jet...?" Mormorò lui, confuso e sorpreso nel sonno.

"Finalmente hai agito huh? Sii fiero di te stesso, e continua così!" Lo complimentò il Dragonite allegramente.

"Jet... Mi manchi..." Rispose Spade, stanco e preoccupato.

"Tranquillo, noi siamo uno, tu sei sempre con me e io sempre con te, perciò non preoccuparti e sbrigati a fare quel che devi!" Ridacchiò, come un padre fiero del proprio figlio, ma poi riprese con un tono ancora più dolce e calmo, "Poi... Hehe... Se puoi, portami a... A..." La voce s'interruppe lasciando la frase a metà, e come se non ci fosse mai stato, sparì nel nulla.

"Je... Jet! Non... Lasciarmi di nuovo!" Riaprì di soprassalto gli occhi, bagnati dalle lacrime, scoprendo con dispiacere che era solo un sogno.

Si rialzò deluso, dopo un po'. Non doveva ancora rilassarsi troppo, molto probabilmente degli inseguitori stavano venendo verso di lui e con quel corpo rimasto immobile per sette anni, non avrebbe avuto alcuna chance di vittoria.

Sospirò di nuovo, alzando la testa e guardando in lontananza, cercando di decidere da quale parte andare, mentre per solo un attimo percepì dei rumori a distanza. Drizzò le orecchie e rimase immobile per captare meglio quel suono; doveva provenire da dietro di lui, ovvero in direzione della base del team dove aveva cominciato la fuga.

Non era di certo un buon segno per lui. Non aveva più tempo, quindi prese una direzione casuale e si rimise a correre, molto forzatamente. Non doveva più essere capace di fare movimenti veloci, ma la paura e lo stress del momento, collaborando con la sua voglia di sopravvivere, riuscirono a donargli un altro po' di energia.

"Per Jet... Devo farcela anche per Jet..."

_______________________________

Il tempo trascorreva lentamente ma ininterrottamente, Spade passò l'intero pomeriggio continuando a scappare, ma arrivò il momento in cui non riusciva più a correre e la fame non aiutava di certo. Aveva provato a cercare un albero di bacche, ma non ne trovò neanche uno, aveva pure provato col fiuto come Jet gli aveva insegnato, ma fu inutile.

Si stava inoltre facendo sempre più buio, quindi le marcature cominciarono ad emettere quell'inconfondibile luce blu, rendendolo fin troppo visibile. Doveva fermarsi e trovare un nascondiglio il più presto possibile e fortunatamente è una delle poche cose facili da trovare in mezzo ad una foresta.

Scelse un grande albero dalle foglie grandi e spesse, apparentemente inabitato, e ci salì in men che si dica. Anche questo l'aveva imparato durante la stasi, non per insegnamento del Dragonite, dato che neanche lui sapeva farlo, ma di spontanea volontà. L'aveva imparato col pensiero di poter raggiungere i frutti situati troppo in alto, ma si rivelò ugualmente utile anche in quel caso.

Salì fino a tre quarti dell'albero, dove trovò finalmente un ramo abbastanza grosso su cui potersi riposare. Si guardò di nuovo in giro sperando di poter trovare qualcosa di commestibile, ma come temeva, non ci trovò nulla.

-Pazienza, magari domani riuscirò a trovare qualcosa.- Cercò di consolarsi da solo, scuotendo leggermente la testa -Per ora è meglio riposarmi un po'... Mi fa male ovunque.-

Si sistemò tra il tronco e l'inizio del ramo, chiudendo poi gli occhi. Era tutto così tranquillo, sembrava che su quella foresta ci fosse una cappa di silenzio che lo faceva sentire così solo. Anzi... Non del tutto -C'è Jet con me, nonostante non possiamo parlarci. Ma a me basta questo.- Sorrise sentendosi più tranquillo.

"Notte Jet..." Mormorò, per poi addormentarsi.

_______________________________________

All'alba del secondo giorno, una leggera ventata produsse un rilassante fruscio, facendo muovere le foglie e svegliando il fuggiasco. I primi raggi solari color rosso si infiltrarono tra le foglie e andarono ad illuminare il suo viso sporco di terra.

"Yawn..." Aprì gli occhi e sbadigliò, per poi rimettersi in piedi ancora tutto dolorante e affamato. Scoprì improvvisamente che c'era una fitta nebbia in quella zona, e più si avvicinava al terreno più era densa.

Salì perciò lentamente in cima all'albero per poter vedere meglio l'area nei dintorni, sperando che non ci fosse anche lassù così tanta nebbia. Appena spuntò tra le foglie, fu sorpreso dal panorama mozzafiato: il sole rosso dell'alba saliva dal confine tra il cielo e la terra, i raggi tiepidi illuminavano tutta la foresta, le nubi sottili di vapore acqueo andavano a coprire tutto ciò come un velo misterioso, le montagne possenti dietro la nebbia e come una ciliegina sulla torta, c'era quella leggera brezza che muoveva il tutto con delicatezza ed eleganza.

"Wow..." Rimase a bocca aperta, stupito e immerso nella natura di quell'istante, in quel panorama da sogni.

Rimase lì per un bel po'; quel venticello era così rilassante, gli dispiaceva ripartire, pur sapendo che doveva. Mentre stava osservando il paesaggio, scorse tra la nebbia, verso ovest, una zona senza alberi. Voleva ancora restare un po' lì ma la fame stava protestando troppo violentemente e non poté non cedere.

Pensò che poteva trovarci qualcosa da mangiare lì. Sospirò stressato e scese dall'albero con cautela, per poi avviarsi verso quella direzione.

Mentre avanzava lentamente, teneva le zampe protese in avanti per non sbattere contro qualcosa, visto che si potevano vedere a malapena gli oggetti nel raggio di mezzo metro.

Dopo circa un quarto d'ora riuscì ad uscire dagli alberi, entrando nella zona disboscata. Essendo lì la nebbia ancora più fitta, il Glowchu drago decise di mettersi a quattro zampe per poter vedere meglio il terreno sottostante.

Continuando ad avanzare, Spade s'imbatté in una piccola scalinata in legno. Senza pensarci troppo, salì e dopo alcuni passi si trovò davanti ad una casa. Aveva una porta di legno, socchiusa, dalla quale fuoriusciva un cattivo odore difficile da descrivere. C'erano anche delle finestre, ma quelle erano ben serrate.

-Possibile che in un posto del genere ci siano degli umani...?- Si domandò indietreggiando. Decise di non entrarci, per sicurezza, senza parlare del terribile odore che ne usciva e che non voleva odorare appieno. Ma proprio quando si girò e stava per andarsene da lì, sentì dei passi. Passi leggeri e rapidi, che fosse un altro Pokémon?

Qualunque cosa fosse, a Spade prese un colpo al cuore e si nascose dietro un largo palo di legno, situato appena in cima alla scalinata, e cercò di osservare in segreto.

Vide l'ombra di quell'essere misterioso che si era fermato all'improvviso. Aveva anche lui un paio d'orecchie lunghe come le sue, statura bassa e abbastanza magra, un po' come lui.

-Non... Dirmi che è un altro Glowchu!- Si sporse un po' di più, eccitato dall'idea.

L'ombra dell'apparente Glowchu si voltò verso di lui, e sembrava proprio che lo stesse osservando. Impaurito, ritornò a nascondersi, e scoprì che i segni blu erano leggermente illuminati per l'emozione lievemente forte di prima.

-Diamine! Non dirmi che mi sono fatto scoprire! È... Quasi impossibile, erano troppo poco illuminate per essere...-

Lo sconosciuto si stava avvicinando, questa volta a passi lenti ma decisi. L'aveva visto.

-Chi è realmente? Cosa ci fa qui? E se mi avesse visto? Cosa mi farà? Mi ucciderà per Victor o mi riporterà da lui?- Rabbrividì, rendendosi conto che era in serio pericolo. Non c'era altra via, doveva vivere, doveva combattere, doveva farlo anche per Jet, una promessa va sempre mantenuta!

Finalmente prese la decisione, saltò fuori da dietro il palo e si scaraventò sullo sconosciuto colpendolo con un dinamipugno mal caricato.

"Ahia!" Urlò arrabbiata con una voce femminile non molto acuta, cadendo di schiena "Fermati scemo! Non ho cattive intenzioni!"

Si fermò di botto, con una zampa ancora schiacciata sul suo petto, vedendo ora il suo volto: Era davvero una Glowchu! Anche lei era una Glowchu-Pikachu, aveva le marcature rosse a forma di fiamme ed era alta quasi come lui. Ma la cosa che lo colpì di più era stato quell'occhio sinistro, graffiato, e sporco di sangue coagulato.

"Non è proprio un incontro così piacevole ma... Piacere... Adel."

[Come avete notato, le marcature di Spade si erano illuminate per aver provato un'emozione 'lievemente' forte. Appunto, le marcature dei Glowchu non si illuminano solo quando c'è scarsa luminosità! Anche quando provano emozioni forti, per questo quando entrano nella modalità ira arcaica le marcature si mettono a brillare in modo molto più evidente.]


   
 
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