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Autore: rosewhite    02/08/2018    1 recensioni
Dopo anni di fatiche e dolori Megan è finalmente dove vorrebbe essere.
Agente Speciale di un'agenzia soprannaturale segreta ora si troverà di fronte ad una nuova missione più pericolosa e controversa di quanto credeva.
Riuscirà la nostra eroina a portarla a termine oppure perirà nel tentativo?
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Quando Megan tornò alla base dell’Alleanza a fine turno, intorno alle sei del mattino, trovò il capitano Enelye Silveris, un elfo donna con lunghi capelli lisci azzurro oceano e gli occhi dello stesso colore, che l’aspettava con la sua solita postura rigida ed uno dei suoi tanti completi color pastello. Il suo volto, dai lineamenti delicati ed eterei, era inespressivo.

<< Agente speciale Evans, il Generale Hamilton la sta aspettando nel suo studio. >> E detto ciò, si voltò incamminandosi verso lo studio.

Auch, prevedo guai.

La porta dello studio era aperta ed all’interno, in piedi appoggiato con la schiena ad una parete, c’era Tyron, con le braccia incrociate ed un’espressione tutt’altro che contenta.

La prima cosa che le venne in mente fu che quel maledetto demone si era andato a lamentare con il Generale.

Meg gli lanciò uno sguardo carico di rabbia che il demone ricambiò con uno totalmente indifferente.

Il capitano Silveris chiuse la porta alle sue spalle e raggiunse il Generale Hamiton, posizionandosi in piedi dietro la sua sedia.

L’uomo si alzò ed i due agenti si misero sull'attenti.

<< Evans, Cooper. - guardò negli occhi prima uno e poi l’altro.- Ho personalmente ascoltato qualcuno dei vostri continui battibecchi. >> Sospirò, stropicciandosi gli occhi per la stanchezza. Quando riprese a parlare la sua voce assunse un tono lievemente più dolce.  

<< Io capisco che per voi è difficile lavorare in squadra, siete entrambi abituati a cavarvela da soli, ma se vi ho messi entrambi su questo caso un motivo c’è. Se continuate ad andare uno contro l’altro e a non collaborare rischiate di rallentare, o addirittura mandare in fumo, tutta l’operazione. Lo capite questo? >> Un << Sì, signore >> uscì dalle labbra di entrambi, mentre un senso di vergogna e rabbia li pervadeva.

Il viso e la voce del Generale tornarono alla solita durezza.

<< Avete le capacità per fare un ottimo lavoro insieme ma, purtroppo, i vostri caratteri si scontrano continuamente. - Rivolse la sua attenzione a Tyron. - Cooper, io so che tu non hai esattamente un ottimo rapporto con la magia in generale, ma per poter risolvere questo caso potrebbe essere necessario l’utilizzo di quelle capacità che tanto ti ostini a reprimere e nascondere. Da oggi in poi passerete più tempo insieme. Evans, tu aiuterai Cooper a conoscere e controllare le sue capacità da demone del dolore e tu Cooper, allenerai Evans negli scontri corpo a corpo. >>

I visi di entrambi divennero vacui mentre la rabbia aumentava.

<< Sono sicuro che riuscirete ad avere degli ottimi risultati. Al vostro risveglio vi farò avere una scheda con indicati i giorni per l’allenamento.

Ora andate a riposare, la serata non è stata delle più piacevoli per nessuno di noi. >>  

Entrambi augurarono la buonanotte ai due superiori nella stanza ed uscirono. Quando la porta si chiude con un tonfo sordo alle loro spalle, Meg e Tyron si diressero verso le proprie camere senza proferire una parola. E dato che entrambi erano come vasi, carichi fino all’orlo di emozioni negative, quella fu la scelta migliore. Una sola parola fuori posto avrebbe fatto esplodere entrambi.   

Quando furono soli nello studio, il capitano sciolse la sua postura rigida e si sedette sulla scrivania con le gambe incrociate.

<< Te l'ho già detto George, ma ci tengo a ripeterlo. Secondo me, questa è veramente una pessima strategia. Quest’idea dell’unire agenti con caratteri completamente opposti non farà altro che portare a disastri. >>

<< Enelye, tu sei troppo tragica. - disse il Generale Hamilton alzandosi e posizionandosi di fronte all’elfo. - Devi pensare in grande. Questa cooperazione renderà due dei nostri migliori agenti ancora più forti, soprattutto  nel caso di Tyron. Finalmente riuscirà a sbloccare le sue doti da demone del dolore, un'abilità che può rivelarsi molto utile. >>

<< Io scommetto che uno dei due fa fuori l'altro prima che l'allenamento giunga al termine. >>

Lui rise. << Sei sempre troppo pessimista, mia cara. >>

 

Non si può dire che quella mattina Megan fece sogni d'oro o comunque un sonno ristoratore.
Il suo mondo onirico era avvolto dall'oscurità.
Lei era al centro di uno spazio completamente nero con indosso un vestito bianco con ricami in oro che le ricordava i vestiti che si utilizzavano nel medioevo, con il corsetto stretto e l'ampia gonna.
Si ritrovava in quello spazio buio, la cui unica luce, che la colpiva come se fosse sotto un faro da palcoscenico, arrivava da una finestra sospesa nel vuoto, in alto a destra.
Giunse un corvo che si posò sul bordo inferiore della fessura. Le sue piume, colpite da quella luce, risplendevano di verde smeraldo. Meg lo osservò, catturata da quello spettacolo così etereo e l'uccello la guardava di rimando, con la testa lievemente piegata verso sinistra.
Dopo qualche secondo il corvo volò verso di lei, la superò e scomparve tra le tenebre.
Improvvisamente Megan si ritrovò in un vortice di piume nere ed un paio di gigantesche ali di corvo l'avvolsero. Più cercava di liberarsi, più la loro presa aumentava. Non poteva muoversi, non poteva parlare, a stento riusciva a respirare.
Si svegliò di soprassalto boccheggiando in cerca d’aria, sentendo sulla pelle ancora la versione fantasma di quella pressione.
Controlló l'ora sul cellulare, erano le sette e mezza, aveva dormito esattamente un'ora.
Quando si alzò notò che c'era una busta bianca a terra vicino la porta. L'aprì e dentro trovò il fascicolo con il calendario per gli allenamenti, una scheda dove venivano descritte le capacità tipiche di un demone del dolore, un altro foglio con su scritto il livello raggiunto da Tyron nelle varie abilità magiche della razza, quasi in bianco, ed alcuni aggiornamenti riguardo il caso.
In quest'ultimo si comunicava che erano stati identificati i vampiri del primo attacco, di due terzi era stata denunciata la scomparsa dai vari capi clan, provenivano da diversi posti del pianeta, dei  restanti non c'erano dati nell'archivio terrestre.
Ovvero non erano registrati  come abitanti della Terra.
Era un'informazione, per quanto non portasse assolutamente da nessuna parte.
Meg controllò il calendario: l'allenamento di quel giorno era di tipo fisico. Emise un verso esasperato sicura che Tyron non solo  l'avrebbe distrutta, ma che avrebbe continuato a burlarsi di lei per tutta la vita.
Consapevole di ciò e con addosso tutta la stanchezza del giorno prima, andò a buttarsi dentro la doccia sperando di trovare, almeno lì, un momento di pausa.
Ma così non fu, perché anche sotto l'acqua calda la sua mente continuava a lavorare. Era sicura che una volta identificata la strega che aveva incontrato durante le serate passate, artefice dei vari attacchi, sarebbe riuscita a dare una svolta all'indagine, che più andava avanti più sembrava complessa.
Il problema era: come?
Poi improvvisamente si accese una lampadina. Effettivamente lei un punto da dove iniziare ce l'aveva. Quella strega era riuscita ad aprire un portale fin troppo velocemente, ciò voleva dire che era una specialista e che, dunque, doveva essere registrata nel database.
A questo punto è necessario aprire una piccola parentesi: le streghe avevano la possibilità di diventare specialiste in alcuni ambiti dopo aver superato un esame. Successivamente ricevevano dalla regina o dal re attualmente al potere un tatuaggio, che potenziava quella determinata abilità.
Megan ne possedeva due sulla spalla destra: uno per la specializzazione negli incantesimi di difesa ed uno per quelli d'attacco.
Si vestì velocemente e andò nella tana degli analisti, ovvero la sala di controllo.
Nella stanza c'erano una trentina di postazioni, ognuna con un computer di ultima generazione, due monitor e vari giochini elettronici.
Da lì gli analisti gestivano le missioni, si assicuravano che gli agenti fossero al loro posto e li aiutavano in caso di difficoltà. Erano costantemente collegati tramite auricolare con gli "operativi".
Megan si avvicinò alla scrivania di Matt, un leopardo mannaro con lunghi capelli castano chiaro che portava perennemente legati in una coda alta.
Quest'ultimo solitamente copriva i turni notturni ma non era raro trovarlo quando non era in servizio a giocare online o a chiacchierare con altri analisti di componenti elettronici e di tutte quelle cose della quale Meg non capiva assolutamente nulla.
In quel momento, per l'appunto, Matt stava parlando animatamente con un collega, dandogli suggerimenti per trovare oggetti nascosti  nei livelli di un gioco.
Quando la vide avvicinarsi, sorrise.

<< La mia principessa traditrice è venuta a visitare il suo umile servitore.>> Disse facendole un inchino.

<< Oh, dai Matt smettila. Sai perfettamente che non sono io a scegliere l’analista che mi segue. Altrimenti sceglierei sempre te, lo sai. >> Gli rispose sorridendo.

<< Ovviamente. Chi non sceglierebbe il migliore?>> Le fece segno con la mano di avvicinarsi mentre si lanciava sulla sua comodissima sedia girevole.

<< Mi piacerebbe pensare che sei qui solo per la gioia di vedermi, ma deduco che in realtà ti serva qualcosa. Prego, mia signora, esprima il suo desiderio. >>

Meg rise e si poggiò con un braccio sullo schienale della sedia.

<< Devo trovare una strega specialista nei portali. >>

Matt battè velocemente sulla tastiera mentre alzava gli enormi occhi verde erba su di lei.

<< Ho capito che sono bravo, ma non faccio ancora miracoli. Dovrai essere un po’ più specifica. >> La ragazza provò ad analizzare l'immagine impressa nella sua mente.

<< È giovane. Sicuramente sotto i trenta.>>

<< Abbiamo appena duecentocinquantotto risultati. >>

<< Sono ancora troppi.>> Picchiettò le unghie conto le labbra mentre cercava di trovare qualcosa che l’aiutasse a ridurre il numero.

<< Ha la pelle molto pallida. >>

Matt continuò a battere sulla tastiera.

<< Ok, elimino tutte quelle che hanno la pelle scura e… - premette su invio - siamo scesi a centonovantacinque. >>

Un : << E che cazzo >> le uscì spontaneamente dalle labbra.

Matt fece una breve risata.

<< Provo ad aiutarti: ti ricordi se aveva un accento particolare? Colore degli occhi? La statura? >>

<< Non ho sentito nessun accento particolare, il colore degli occhi non l'ho visto ed è alta all’incirca quanto me. Forse qualche centimetro di meno.>>

<< Ah, ma allora non cerchiamo una strega, ma una gnoma!>> In risposta si beccò uno scappellotto dietro la nuca.

Il leopardo mannaro scoppiò in una grossa risata. << Perdonami, ma non ho resistito. >>

Megan alzò gli occhi al cielo.

<< Ritornando alla nostra ricerca… prova a cercare tra le streghe della quale è stata denunciata la scomparsa. >>

Ancora con il sorriso sulle labbra Matt entrò nel database delle persone scomparse e, battendo sui tasti alla velocità della luce, inserì tutti i dati.

<< La nostra piccola strega ha quasi fatto centro. Ci sono solo due risultati. >> fece roteare la sua sedia per guardare Meg.

<< Non è ancora nulla di sicuro, ma almeno è un punto di partenza. Potresti… >> Il leopardo mannaro la bloccò.

<< Stampare tutte le informazioni sui soggetti? - senza nemmeno voltarsi premette qualcosa sulla tastiera e la stampante iniziò a funzionare. - Ovviamente, mia splendida principessa. Per lei questo ed altro. >>

Megan sorrise e si abbassò per dargli un bacio sulla guancia.

<< Ecco perchè sei il mio analista preferito. - Recuperò i fogli freschi di stampa.- Grazie mille Matt! Sei sempre il migliore. >>  

<< Lo so, bambolina. Lo so. >> le fece l’occhiolino e Meg se ne andò iniziando a leggere le nuove informazioni.

 
   
 
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