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Autore: lory_micco    20/08/2018    1 recensioni
Terry Archibald e Riccardo Di Rigo sono due nobili Ateniesi, entrambi sono figli di due tra i capi più importanti di Atene: gli Arconti.
Atene, fino a quel periodo, era il centro del mondo, tutti dipendevano da quella polis e le sue decisioni potevano cambiare la sorte dell'intera regione.
Ma se un'altra città, potente quanto lei se non di più, minacciasse Atene? Quali decisioni dovranno prendere i capi greci per evitare una sconfitta clamorosa?
Questa è la mia prima ff, nata dal mio immenso amore per l'antica storia dei greci e dell'avanzata delle nuove civiltà.
Spero vi possa piacere.
Genere: Avventura, Azione, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Ibuki Munemasa, Shindou Takuto
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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4. Caesar


< Chi credi che sia questo “ Caesar “, padre? >
< Non lo so, non ne ho mai sentito parlare, ma sono sicuro che il nostro ospite saprà dirci di più a riguardo >

Guardò il traduttore, un uomo anziano sulla quarantina, dai capelli ingrigiti dal tempo e gli occhi verdi. Gli fece un cenno col capo, e quello cominciò a parlare allo straniero, in una lingua che non riuscivo a capire.

< Dice di essere un messaggero mandato dal sommo Caesar per avvisare la popolazione del prossimo arrivo di quest’ultimo nelle nostre terre. La prima spedizione era fallita a causa di una tempesta improvvisa, che non aveva lasciato scampo ai marinai, lui appartiene all’equipaggio della seconda, la sua nave è rimasta coinvolta in un uragano e solo lui è riuscito a salvarsi >

< Sono tutte storie, non si può sopravvivere ad un uragano senza l’aiuto divino, vada ad Itaca a chiedere conferma, se vuole >
< Dice di essere sopravvissuto perché sapeva nuotare, ed era stato addestrato per riuscire a utilizzare le onde come aiuto per raggiungere la riva, piuttosto che come un ostacolo >

Mio padre mi fissò intensamente,come per farmi capire che avevamo a che fare con una popolazione veramente pericolosa. 
Poi fissò il padre di Riccardo.

< E quali sono i suoi scopi? > chiese, come se avesse intuito quello che passasse nella mente di mio padre.

Poco dopo il traduttore dette la risposta.
< Dice che il suo sommo imperatore vuole colonizzare queste terre e unire tutte le polis sotto il comando di un’ unica “ città “ , Roma >
< E come vorrebbe raggiungere questo obiettivo? >

< Con la guerra >

Il soldato, per la prima volta, mi guardò in faccia e sorrise. Quello sguardo non mi piaceva per niente, era quello di chi nascondeva qualcosa.

< Sed habemus altram viam >
< Che significa? > 

< Dice che abbiamo un’altra via, per evitare di far scoppiare un’altra guerra >
< E quale sarebbe? > Il traduttore ascoltò le parole del messaggero, poi si girò, scuro in viso.
< Dice che Caesar è già in viaggio e sarà qui domani mattina. Dice di parlare direttamente con lui >

Il silenzio dell’assemblea fu rotto da un continuo vociare. Io, Riccardo e gli altri ragazzi fummo fatti uscire dalla sala e mandati a casa.

< Riccardo, tu cosa credi stia succedendo? >
< Penso che qui non abbiamo a che fare con una normale popolazione, qui abbiamo a che fare con un impero molto potente, e che dobbiamo stare attenti se non vorremo che quei Romani ci comandino o ci distruggono >

< Già, e a quanto sembra, il loro imperatore è anche molto forte > Riccardo scosse la testa.
< Non lo sappiamo, questo. E comunque, tutti cercano sempre di esagerare la forza di qualcuno in cui credono, anche io, se credessi veramente in qualcuno più forte di me, ne parlerei agli altri come se fosse un dio >

< Però, se veramente è sopravvissuto all’ira di Poseidone usando soltanto le sue braccia, perché così gli aveva insegnato l’imperatore, significa che lui è veramente forte… come un dio >

< Lo sapremo molto presto, Terry. Perché io e te saremo presenti, domani >
< Cosa? Sul serio? > Riccardo annuì.
< Sì, me l’ha detto mio padre prima che mi facesse uscire. Saremo solamente noi due e i nostri genitori, gli altri figli e Arconti non ci saranno, non so perché >

Quella storia non mi convinceva. Se riguardava tutta Atene e tutte le sue cariche politiche, perché mandare solamente quattro persone? 
Il messaggero aveva messo gli occhi su di me già dall’inizio dell’assemblea, ma non aveva guardato né Riccardo né suo padre, apparte quando quest’ultimo gli aveva posto una domanda.

***
< Non ho intenzione di conquistare questo posto nè con le minacce nè con la spada > 
Queste furono le prime parole di Caesar. Di lui potevo vedere solamente gli occhi azzurri, il resto era nascost nel buio. Aveva voluto riceverci la sera e non si era mostrato a noi, solo noi a lui.

< Ho intenzione di portare con me i vostri due figli a Roma ed insegnarli la nostra cultura, così che, quando saranno adulti, ve li renderemo e loro potranno insegnare ai vostri successori la nostra tradizione. So che è doloroso separarsi dai propri figli, ma è sempre meglio di una guerra. Saranno nostri ospiti, non nostri ostaggi >

Lo vidi sorridere nel buio.
< Se vi rifiutate, scoppierà una guerra, e non vale la pena massacrare una popolazione per due ragazzini, giusto? A voi la scelta >

Angolo dell'autrice:

Giuro, non ero morta, ma il mio computer era andato a farsi benedire e non mi salvava mai i capitoli !
Cercherò di aggiornare più spesso.
Al prossimo capitolo !

 
  
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