Marry Me
9° capitolo - La scelta
C'era qualcuno seduto sulle sue ginocchia.
Era un bambino o un angelo? Narcissa non avrebbe saputo dirlo con certezza.
Aveva i capelli biondi, un visetto roseo e la pelle liscia e morbida come velluto. Sembrava non
pesare niente.
"Ho sonno" mormorò l'esserino, rannicchiandosi contro il petto di Narcissa e
infilandosi un pollice in bocca.
"Dormi pure se vuoi" rispose lei, accarezzandogli dolcemente la
schiena. Si sentiva
commossa, confusa, e col cuore colmo di amore. Non aveva mai provato una simile
sensazione prima di allora... la sensazione di avere qualcosa di estremamente
prezioso tra le sue braccia, qualcosa di speciale, qualcosa che avrebbe dato un
nuovo significato alla sua vuota esistenza.
"Madre..." sussurrò il bambino, e quel richiamo le fece quasi esplodere il
cuore. "Ho tanto freddo". Sollevò il capo e Narcissa poté
finalmente vedere
i suoi occhi. Erano
profondi e grigi. Erano gli stessi occhi di Lucius...
"Narcissa. Narcissa, svegliati".
La voce di sua madre riuscì a far svanire il bambino dalle sue braccia e a
riportarla alla realtà, nella solitudine del suo freddo letto. Scossa, Narcissa
aprì gli occhi, a malincuore... poiché avrebbe voluto poter prolungare quel sogno
ancora per un po'.
"Stavi parlando nel sonno".
Druella aveva il viso a pochi centimetri dal suo e la fissava con
preoccupazione. "Va tutto bene? Ho creduto stessi avendo un incubo".
"No, era un sogno. Un sogno meraviglioso" rispose Narcissa, con un filo di voce.
Si mise a sedere sul letto. "Come mai sei nella mia stanza?"
"Ho finito di cucire la tua veste nuziale e volevo fartela vedere". Druella
si alzò e andò
a raccogliere da una tavolo un lungo abito da sposa, completamente bianco ad
eccezione di un elaborato ricamo purpureo sulle maniche.
"E' inutile che cerchi di accelerare i tempi. Non ho intenzione di sposare Crow
per il momento" sbottò subito Narcissa, distogliendo lo sguardo dall'abito
nuziale.
"Perché no?" Sua madre le lanciò un'occhiata indagatrice, e Narcissa
si sentì avvampare da capo a piedi.
"Perché... perché no!"
"Chi credi di prendere in giro? Guarda che non sono nata ieri...
ho capito che sei innamorata di un altro uomo".
"Ah, davvero?! E come fai a saperlo?" Narcissa girò la testa verso la
finestra per impedire a sua madre di vedere il rossore che l'era salito al viso.
"Tanto per cominciare, l'ho capito da questo".
Druella le andò vicino e le porse un enorme mazzo di rose rosse. "E' arrivato stamattina insieme alla posta".
Stupita e senza fiato, Narcissa raccolse il mazzo di rose dalle mani di sua madre. "Chi l'ha
mandato?"
"Il biglietto non era firmato. C'era scritto soltanto il tuo nome".
Narcissa si scostò da sua madre e andò ad accovacciarsi accanto al fuoco
del caminetto per rimirare quei magnifici fiori. Erano di un rosso intenso,
cupo, e nel mezzo spiccava una solitaria rosa bianca. Narcissa lasciò le altre e
si strinse quella al petto, come se in essa vedesse il volto del suo unico
amore. Il suo cuore era gonfio di
dolore ma anche di contentezza, perché Lucius pensava a lei e, purtroppo, anche lei
pensava a lui.
Sentiva su di sé gli occhi di Druella che la guardavano come solo le madri
sanno guardare le loro figlie quando non c'è segreto che possa sfuggir loro.
"E' stato Lucius Malfoy, non è vero?"
Narcissa alzò di scatto la testa e la guardò stupefatta.
"Non
sorprenderti. Ho visto il modo in cui ti guardava
quel giorno, a Diagon Alley. Si vedeva lontano un miglio che era interessato a
te e che voleva farti la corte, per questo quel giorno vi
lasciai soli a parlare..."
"Oh..." Dunque il sentimento che lei e Lucius provavano l'uno per l'altro
era così evidente, esposto agli occhi del mondo? E lei che aveva creduto di
poterlo negare, farlo scomparire come se non fosse mai esistito!
"Lui non ti renderà felice".
"Lo penso anch'io" rispose Narcissa. I suoi occhi erano tristi,
profondi come l'oceano. "Allora... perchè lo amo tanto?" Piangeva ora. Lacrime
solenni, limpidi rivoli che le solcavano silenziosamente le guance.
Druella si affrettò ad accorrere vicino a sua figlia, ora afflosciata sul
caminetto come una bambola di pezza. "Su, non fare così".
"Madre..." La parola fu un singhiozzo pieno di dolore.
"Lo so, lo so" fece Druella sorreggendola, infilando un braccio sotto il suo.
"Fa male ora, ma passerà. In ogni caso tu non puoi sposare Malfoy. Sposa Crow.
Sposalo, quando il tuo cuore sarà guarito".
Narcissa sgranò gli occhi. Per quale motivo sua madre disapprovava tanto l'idea
di un suo legame con Malfoy? Dopotutto, lei non sapeva che lui era un
Mangiamorte e per di più era sempre stata amica dei genitori di Lucius. Certo,
Narcissa sapeva che sua madre non lo trovava simpatico e che lo giudicava un libertino che spezzava
il cuore delle donne, ma questo non giustificava il suo comportamento. "Madre...
mi stai forse nascondendo qualcosa?"
Druella si mordicchio il labbro inferiore, prima di riuscire a trovare le
parole. "In effetti, non ti ho detto tutta la verità". Esalò un lungo, tremolante
sospiro. "Ho visto come sarebbe il tuo futuro con Lucius Malfoy. L'ho visto nelle foglie del tè".
C'era sempre scritto tutto quanto nelle foglioline del tè, Narcissa lo sapeva. E
sua madre era un'esperta nell'arte della divinazione. "Cos'hai visto?" chiese.
Provava un po' di paura, però aveva bisogno di sapere, aveva bisogno di sentire una
valida ragione per smettere di amare Lucius.
"Il vostro matrimonio sarà un incubo ad occhi
aperti, Narcissa" disse sua madre con voce grave. "Tu soffrirai moltissimo e
dovrai passare attraverso numerose difficoltà. Cose che non possiamo nemmeno
immaginare".
Improvvisamente Narcissa capì perché i suoi genitori avevano insistito tanto per
allontanarla da Lucius e per farle sposare Crow il prima possibile: volevano
proteggerla. A loro modo, infondo, le volevano bene. Questo pensiero le fece
rivolgere a sua madre un sorriso pieno di gratitudine. "Il nostro futuro sarà davvero così orribile?"
domandò quindi.
"Oh, non è segnato soltanto dal dolore. Ci saranno anche momenti felici, ma... è
meglio che tu non lo sposi, Narcissa. Risparmiati da un destino segnato
dall'oscurità". Con quelle parole, Druella si alzò e si rassettò la veste. "Vado
a prepararti un infuso all'olio di violette. E' un buon rimedio contro la
malinconia e l'abbattimento. Dopo che l'avrai bevuto ti sentirai meglio". Fece
per andarsene, ma Narcissa la richiamò.
"Madre, dimmi la verità... hai guardato anche il futuro delle mie sorelle?"
Seppur impercettibilmente, Druella annuì.
"E?" chiese Narcissa, ansiosa.
"Non ho visto granché del futuro di Bella. Era confuso, offuscato. Ma ho visto
quello di... Andromeda". Era chiaro che faceva fatica a pronunciare quel nome.
"La sua vita è destinata a sofferenze persino peggiori delle tue. Vedrà
tutte le persone cha ama morire..."
Narcissa chiuse gli occhi. Non voleva sentire altro, non voleva sapere altro.
"E' arrivato il momento per te di prendere una decisione, figlia mia. Io ti ho
messa in guardia e posso soltanto sperare che tu sia più saggia di Andromeda
quando farai la tua scelta". Con queste parole, Druella aprì la porta e uscì
dalla camera, lasciando Narcissa sola ai suoi pensieri.
Quella sera Narcissa
ricevette un'inaspettata visita da Jared Crow.
"Perdonami se mi presento a quest'ora..." esordì l'uomo, fermo sui gradini di
casa Black.
Narcissa lo invitò gentilmente ad entrare nell'atrio ma lui si rifiutò. Era agitato, nervoso,
pallido, completamente diverso dall'individuo che durante il pranzo di famiglia si
era comportato come un perfetto e pacato gentiluomo. "Che succede?"
"Io... ecco, vedi..." Crow esitava. La sua figura era immersa nel buio della sera e Narcissa
non riusciva a vedere bene l'espressione indecifrabile del suo volto. "Io... non
sai quanto mi dispiace..." Balbettava, pronunciando parole vuote. "Davvero... mi
dispiace, perchè tu saresti stata una moglie adorabile ma... mi vedo costretto a
chiudere definitivamente i nostri rapporti".
Narcissa aprì bocca per ribattere, ma non ci riuscì.
Oh, quella situazione era troppo assurda per riuscire a tradurla in parole. Le venne
quasi da ridere. Alla fine, tutto quello che riuscì a dire fu: "Perchè?"
"Perché..." Crow sembrava vergognarsi, ora. Troppo imbarazzato per
spiegarsi, alla fine riuscì solo a infilare tra le mani di Narcissa una strana
confezione di cartone. "Ho ricevuto questo poche ore fa. Addio, Narcissa". Girò
sui tacchi e si allontanò di gran fretta.
Narcissa rimase immobile e costernata a guardare Crow sparire fra le ombre del
giardino, e infine abbassò lo sguardo sulla scatolina. "Cosa può averlo
spaventato tanto?" si domandò ad alta voce. Lentamente, scoprì il coperchio
della scatola: sul fondo vi era un cuore umano, viscido e ancora pulsante, dal
terribile fetore. C'era anche un biglietto di cartone rosso; Narcissa lo prese e
lasciò cadere la scatolina per terra, disgustata dal suo contenuto.
"Le donne possono strapparti il cuore. I Mangiamorte possono farti di peggio.
Lascia perdere Narcissa Black finché sei in tempo, o subirai presto l'ira dei
servitori del Signore Oscuro".
Narcissa lesse quel bigliettino provando una marea di sentimenti tutti
mescolati assieme: rabbia, esasperazione, derisione, timore, sollievo... C'era
soltanto una persona che poteva aver architettato quel brutto tiro al povero Crow.
"Lucius!" sbuffò Narcissa, ancora ferma sull'uscio.
"Mi hai chiamato?" Un uomo sbucò poco distante da lei, da un basso muretto che
circondava il roseto del giardino.
Irritata e allo stesso tempo felice di vederlo, Narcissa scese i gradini e
attraversò il giardino, andando incontro a
Lucius.
"Che brutti scherzi, Malfoy! Dimmi, di chi era quel cuore pulsante?"
"Non ne ho idea. L'ho comprato a poco prezzo da Magie Sinister" rivelò
Lucius, infilando le mani nelle tasche con aria disinvolta.
Suo malgrado, Narcissa rise. "Sei un pazzo. Hai spaventato a morte il povero
Jared Crow..."
"Si è comportato da vero codardo, non
trovi?" Lucius si fece più vicino, troppo vicino. Narcissa sentiva quasi il
suo respiro sul collo.
"Ha avuto ragione ad avere paura. Bisogna fuggire dai Mangiamorte, meglio non
affrontarli... per nessun motivo al mondo".
"Tu dici?" Lucius sembrava distaccato, mentre Narcissa non riusciva quasi a
respirare. La sua semplice presenza la sopraffaceva, la soffocava. "Io invece...
bèh, credo che ci siano motivi per i quali vale la pena di affrontare qualsiasi
pericolo. Che razza di uomo è uno che non combatte per averti, Narcissa?"
"Tu, invece, useresti qualsiasi mezzo, giusto?"
"Sì".
Lui la spogliò con lo sguardo, cominciando dalla testa, fissando la sua
attenzione su ogni lineamento del suo viso prima di passare al collo e al petto.
Poi, lentamente, tornò a guardarla in faccia. "Sì, per averti userei qualsiasi
mezzo".
"Pensi davvero che basterà minacciare tutti i miei spasimanti per far sì che io
ti sposi, Lucius Malfoy?" Nel fargli quella domanda, Narcissa appoggiò una mano
sul braccio di Lucius e lo fissò dritto negli occhi.
Immediatamente, lui l'attirò a sé affinché il corpo di Narcissa aderisse al suo,
e la strinse in un abbraccio caldo e saldo. "Dimmelo tu. Dimmi tu cosa devo fare
per riuscire ad averti".
Narcissa non rispose. Per un po' di minuti nessuno dei due parlò, e quel
silenzio rendeva ancora più intensa la loro intimità, più forte il loro
abbraccio. Infine Narcissa parlò, strofinando il naso contro il collo di Lucius,
respirando il suo profumo. "Non avevi bisogno di minacciare Crow. Avevo già
fatto la mia scelta. Avevo già deciso... di stare con te".
Lucius abbassò di scatto la testa e la guardò con stupore. "Narcissa..."
L'abbracciò ancora più strettamente, affondando il volto fra i suoi capelli
dorati.
Erano nelle braccia l'uno
dell'altro, ed era così che doveva essere. Era giusto così.
Dovunque lui sarebbe andato, sarebbe andata anche lei. Avrebbe fatto tutto ciò
che lui avrebbe deciso di fare perchè lo amava, e avrebbe sopportato, avrebbe accettato
tutto ciò che c'era in lui, sia il bene che il male.
Sei pazza, Narcissa Black, si disse, col cuore colmo di gioia. Un
giorno te ne pentirai!
Ma ormai la decisione era stata presa e lei non aveva alcuna intenzione di tornare
indietro.
Con un gesto esperto, le dita di Lucius liberarono il pettine che fermava i
capelli di Narcissa e, quando ricaddero fluenti sulle spalle, lui non poté
trattenere un suono gutturale che tradì la sua emozione. La voleva così
disperatamente! Prese ad accarezzarle il collo, il mento, poi la bocca. Le sue
labbra, con decisione, incontrarono le sue, e Narcissa rispose a quel bacio con
bisogno e ardore. Lucius cominciò a esplorarla
avidamente, con una pressione imperiosa, come se fosse incapace di placare una
sete terribile.
Narcissa gli mise le braccia attorno al collo, mentre lui le stringeva i fianchi
con le mani, premendola contro di sé, cosicché lei sentisse la potenza del suo
desiderio attraverso gli strati dei vestiti. Quel bacio profondo e intenso
scatenò in entrambi una tempesta di sensazioni meravigliose.
Poi Lucius si ritrasse leggermente, con un rauco gemito. "Maledizione, non credo
di poterti sposare".
"Cosa? Perchè?" gli chiese lei, tremante e debole fra le sue braccia.
Lucius la guardò con una luce divertita nello sguardo. "Con una moglie che ha il
corpo di una dea, con ogni probabilità farei terribilmente fatica a concentrarmi
ogni giorno sui miei compiti". Sospirò, attirandola nuovamente contro di sé.
"Penserei sempre a te, vorrei sempre tornare a casa per abbracciarti, baciarti,
averti... tutto il resto passerebbe in secondo piano".
"Ne sei sicuro?"
"Assolutamente". La baciò ancora, poi scese con la bocca sull'attaccatura della
gola, passandole delicatamente un pollice sul seno. Narcissa inarcò la schiena
come una gatta, lasciandosi sfuggire un gemito sottile. "Oh, Lucius!"
L'uomo gemette a sua volta: "Tesoro..." La baciava come se non fosse
mai abbastanza sazio di lei. Narcissa piegò indietro la testa, sommersa da
un'ondata di pura felicità, quando Lucius risalì con le labbra sulla sua guancia
fino a bisbigliarle all'orecchio: "Fermami, o finirò col prenderti qui, sul
giardino di casa tua... coi tuoi genitori che ci spiano dalla finestra".
Narcissa ridacchiò e si scostò da lui, ansimante ed emozionata. Gli accarezzò un
braccio e lo guardò teneramente.
Gli occhi di Lucius scintillarono nell'oscurità. "Mi sposerai, allora? Ma cos'è
stato a farti cambiare idea?"
"Mia madre ha visto il nostro futuro insieme" rispose lei, in tono enigmatico.
"Davvero? E che cos'ha visto?"
"Ha visto dolore, oscurità e lacrime".
Lucius chinò il capo come se si sentisse in colpa. Sapeva che sarebbe stato lui
a portare oscurità e lacrime nella vita di Narcissa, e non poteva far nulla per
evitarlo. Era un Mangiamorte, niente avrebbe potuto cambiare questo fatto.
"Però ho deciso di sposarti lo stesso. Se proprio devo trascorrere una vita infelice... meglio con
te che con un uomo che non amo". Narcissa sollevò il volto di Lucius
gentilmente, costringendolo a guardarla. "Inoltre, mia madre ha visto che avremo anche
dei momenti felici insieme. Ed io... credo valga la pena mettersi in gioco anche solo per quei pochi
attimi di felicità che il destino ha in serbo per noi".
"Sono perfettamente d'accordo". Lui l'abbracciò di nuovo, tenendola incollata a
sé come a un magnete. Un tempo aveva pensato che il senso del pericolo fosse
l'unica cosa che riuscisse a farlo sentire vivo. Ma adesso aveva Narcissa, un
barlume di luce nel mondo di buio, solitudine e freddo in cui era sempre
vissuto. Aveva bisogno di lei, ora più che mai.
"Sai, ho visto come sarà nostro figlio" disse d'un tratto Narcissa, col volto
nascosto contro il suo petto.
"Nostro... nostro figlio?"
Narcissa udì i battiti del cuore di Lucius accelerare. "Già, un piccolo Malfoy,
identico in tutto e per tutto a suo padre. Com'è possibile che non è ancora nato
e già lo amo?"
Lucius le prese una mano fra le sue e la guardò con un'espressione furba.
"Dobbiamo darci da fare allora, se vogliamo che venga presto al mondo" sussurrò
languidamente, prima di baciarla ancora, passandole le dita fra i capelli di
seta.
Era amore o follia? Non lo sapevano. E, dopotutto, non aveva importanza.
Fine
NdA: e con questo capitolo finisce un'altra storia. Se siete arrivati a leggere
fino a qui: GRAZIE! Vi sono davvero grata per l'affetto e il supporto che mi
avete dato e per le vostre bellissime recensioni che mi hanno fatto compagnia in
questi giorni.
Adesso ho in cantiere un altro progetto che spero di poter pubblicare presto.
Nel frattempo, se vorrete tenervi in contatto con me, mi trovate su Facebook -
sono l'amministratrice della pagina di Narcissa Malfoy nata Black, che conta già
un centinaio di iscritti da tutto il mondo. Sono davvero emozionata perchè fra
pochi giorni vedrò Helen McCrory nei panni della mia beniamina, e spero darà la
giusta interpretazione. Incrociamo le dita! ^_^
Mando infine un bacio a Quigon, Katia, Thiliol, Sissy88, Fly Piton, Davia, Gingy,
Gothik Princess, Poppi, Lars Black, Madonna92. Grazie di cuore.
NarcissaM / Francesca