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Autore: heliodor    03/12/2018    2 recensioni
Joyce è nata senza poteri in un mondo dove la stregoneria regna sovrana. Figlia di potenti stregoni, è cresciuta al riparo dai pericoli del mondo esterno, sognando l'avventura della sua vita tra principi valorosi e duelli magici.
Quando scoppia la guerra contro l'arcistregone Malag, Joyce prende una decisione: imparerà la magia proibita per seguire il suo destino, anche se questo potrebbe costarle la vita...
Tra guerre, tradimenti, amori cortesi e duelli magici Joyce forgerà il suo destino e quello di un intero mondo.
Fate un bel respiro, rilassatevi e gettatevi a capofitto nell'avventura più fitta. Joyce vi terrà compagnia a lungo su queste pagine.
Buona lettura!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Anaterra'
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All'inizio temette di aver commesso un errore madornale e che quello avrebbe significato la loro morte.
Un istante dopo, una luce intensa si accese dall'altra parte della baracca. Come aveva detto Thait, l'olio prese fuoco e avvampò tra i soldati.
Gli uomini gridarono e persero di vista il vero nemico.
Alendil fu il primo a scagliarsi contro di loro mulinando la spada a destar e sinistra. Con un colpo secco troncò di netto il braccio a un soldato e nello slancio tirò un fendente a quello dietro di lui, passandolo da parte a parte.
Un terzo soldato cercò di colpirlo con la lancia mentre lottava contro le fiamme, ma lo mancò.
Alendil fece per voltarsi, ma la spada di Shani fu più veloce e colpì alla gola il soldato. Questi cadde al suolo cercando di arrestare con le mani il sangue che zampillava copioso dalla ferita.
Il quarto soldato crollò colpito alla testa da un dardo scagliato da Thait e il quinto si ritrovò a lottare contro Alendil che lo incalzava.
Nel frattempo le fiamme si erano estinte e altri soldati premevano per entrare.
Mentre Alendil e Shani lottavano contro i nuovi arrivati altri stavano passando per la porta.
"Dobbiamo impedirglielo" disse Thait balzando fuori dal suo rifugio col pugnale stretto nella mano.
Oren si gettò in avanti gridando e mulinando la spada come aveva visto fare ad Alendil, ma nello spazio ristretto della baracca non era facile farlo senza colpire chi ti stava a fianco.
E non era facile usare la lancia, mentre lo scudo conservava la sua efficacia.
Oren si gettò contro il primo soldato vicino alla porta ma il suo attacco venne deviato dallo scudo. Lui cercò di colpirlo con la lancia, ma Oren si difese indietreggiando per sottrarsi all'affondo.
"Così non va bene" gridò Alendil mentre uccideva il suo terzo soldato.
Shani nel frattempo aveva trafitto con la spada il secondo e Oren cercava di tenere a bada il suo avversario.
Ora che l'incendio era diminuito d'intensità, i soldati che attendevano fuori stavano prendendo coraggio e  si riversavano nella baracca.
Alendil ne abbatté un altro ma poi venne colpito al fianco da quello successivo mentre era sbilanciato.
La lancia lo passò da parte a parte ma lui non sembrò accorgersene. Invece di indietreggiare raggiunse il nemico e con un fendente gli staccò quasi di netto la testa.
Fu allora che Antigo piombò nella baracca e usando la spada di Oren colpì il mercenario all'addome.
Alendil sollevò la spada per difendersi, ma Antigo finse di fare un affondo verso l'alto e poi deviò il colpo verso il basso, passandolo da parte a parte all'altezza del seno sinistro.
I due restarono per un attimo faccia a faccia.
Oren vide l'espressione contrariata sul viso di Alendil. Dalla sua bocca sgorgò un rivolo di sangue.
Quando Antigo estrasse la spada dalla ferita al petto, il mercenario barcollò all'indietro e crollò al suolo.
Thait si gettò verso Antigo col pugnale ben visibile.
L'avversario scartò di lato all'ultimo istante, ma non fu abbastanza veloce da evitare di essere colpito di striscio al fianco.
"Ti farò a pezzi, traditore" gridò Thait.
Antigo sembrò danzare nello spazio angusto della baracca, evitando gli affondi portati dall'avversario con rabbia.
Oren perse di vista i due quando un secondo soldato si unì al suo avversario.
Mentre uno lo teneva a bada con lo scudo, l'altro cercava di infilzarlo con la lancia. Mythey gli aveva insegnato a non farsi mettere in un angolo e ad affrontare due avversari nello stesso tempo.
Ricordava ancora le sue lezioni e il bruciore delle ferite quando lui lo colpiva.
Invece di arretrare si gettò verso il soldato con la lancia e la tranciò con un colpo netto.
Preso di sorpresa, questi cercò di sollevare lo scudo per difendersi. Oren fece finta di attaccarlo, poi sferrò un colpo verso il basso cercando di colpirgli le gambe.
L'avversario abbassò la guardia e lui poté colpirlo all'addome.
Ebbe una fugace visione del soldato che crollava a terra, prima di sentire avvampare di dolore il braccio sinistro.
L'altro soldato ne aveva approfittato per colpirlo con la lancia e ora lo incalzava usando lo scudo.
Oren si voltò di scatto e vide che lo stava spingendo verso l'entrata, dove altri due soldati sembravano attendere il momento migliore per intervenire.
Dov'è finita Shani? Si chiese.
La ragazza apparve all'improvviso al suo fianco e balzò verso lo scudo del nemico, colpendolo con un calcio.
La forza del colpo lo strappò di mano al nemico.
"È tutto tuo" disse voltandosi con un movimento fluido e veloce.
Oren si avventò sul soldato senza scudo. Questi sollevò la lancia per difendersi, ma il fendente fu così forte da spezzarla in due. La spada affondò nella spalla dell'uomo.
Oren sentì la lama farsi strada nella carne del nemico e poi raggiungere l'osso.
A quel punto il soldato si accasciò al suolo con una spalla che sprizzava sangue in ogni direzione.
Un po' di quel sangue gli imbrattò la camicia, ma Oren se ne accorse appena. Non c'era tempo per indugiare su un nemico caduto, quando altri due si stavano già avvicinando.
Adesso era difficile muoversi nella baracca. Oltre all'ambiente ristretto, doveva fare attenzione ai corpi di chi era stato ucciso e al sangue che rendeva viscido il pavimento.
Antigo e Thait continuavano il loro duello sul fondo della baracca. Il primo stava incalzando il secondo con dei fendenti.
Shani dal canto suo aveva ingaggiato un duello con due soldati che cercavano di difendersi tenendo lo scudo alto per colpirla con la lancia.
Oren vide un terzo soldato girare attorno alla ragazza per colpirla di spalle e si gettò verso di lui.
Il soldato si voltò di scatto e sollevò lo scudo, ma Oren fu più veloce e si abbassò, allungando il braccio per colpirlo alle gambe.
Invece scivolò e perse l'equilibrio, finendo gambe all'aria.
Il soldato sollevò la lancia per colpirlo e Oren rotolò di lato, evitando d'un soffio la punta che si conficcò nel pavimento di legno per mezzo palmo.
Con un gesto fluido ruotò il bacino e tagliò di netto la lancia.
Il soldato, rimasto con ciò che rimaneva dell'arma, gli lanciò un'occhiata preoccupata.
Oren si stava rimettendo in piedi, la spada che ancora grondava del sangue del nemico precedente.
Il soldato lasciò cadere la lancia e si voltò, dirigendosi verso la porta.
Ad attenderlo trovò la spada di Shani, che lo passò da parte a parte spuntandogli dalla schiena.
Il soldato si aggrappò alla ragazza mentre scivolava a terra, ma lei lo allontanò con una spinta.
Oren ebbe solo il tempo di scambiare un'occhiata con Shani. Un grido di dolore risuonò dal fondo della baracca.
Thait cadde in ginocchio, le mani strette sul ventre dal quale sgorgava un rivolo di sangue.
Antigo si era già voltato verso di loro. Impossibile dire quanto del sangue che lo ricopriva appartenesse a lui o ai suoi nemici.
Oren guardò Shani, che gli fece un cenno con la testa.
I due si allontanarono di qualche passo.
Oren si diresse verso la porta, mentre Shani si sistemò col fianco rivolto alla parete.
Antigo stringeva nella destra la spada di Oren e nella sinistra quella di Shani. Le fece roteare con un movimento del polso.
Oren strinse la presa sulla spada.
"Sembra che siamo arrivati alla fine" disse il mercenario. "Mi domando solo il motivo per il quale siete tornati, visto che potevate fuggire."
"La mia spada" disse Oren.
Antigo la sollevò. "Questa? Sei tornato per riprendertela?"
Annuì.
Antigo rise. "Sei davvero uno spasso, ragazzo. Ecco, riprenditela." Lanciò la spada verso Oren.
L'arma atterrò a qualche passo di distanza.
"Contento? Ora vattene e lasciami sistemare le cose con questa qui" disse Antigo roteando la spada curva.
"Hai ucciso Thait e Alendil" disse Oren con tono accusatorio. "Perché? Non ti avevano fatto niente."
"Se è per questo anche Ngaza" ammise Antigo. "Sono solo affari, ragazzo. Non c'è nessun motivo personale. Sono un mercenario, non un assassino."
"Oren" fece Shani. "Non ascoltarlo. Sta solo cercando di guadagnare tempo. Lo sa che non uscirà vivo da qui e aspetta solo che qualcuno dia l'allarme e mandino altri soldati."
Antigo rise. "Ragazza intelligente."
Shani fece un passo verso di lui.
"No, aspetta" disse Oren.
La ragazza si fermò. "Che c'è?"
La mente di Oren lavorava a piena velocità. "Parliamo di affari."
Antigo si accigliò. "Hai una proposta da farmi, ragazzo?"
"Sì."
"Ti ascolto."
"Oren" disse Shani. "La vuoi smettere o no? Se non lo uccidiamo..."
"La tua vita in cambio della risposta a una domanda" disse Oren ignorandola.
Antigo annuì. "Devo rispondere a una domanda? Una sola? Tutto qui quello che vuoi?" Chiese divertito.
Oren annuì.
"Va bene" disse il mercenario. "Chiedi pure."
"Mirka" disse Oren. "Dov'è andato?"
Shani aprì la bocca come per dire qualcosa, ma poi la richiuse subito e si fece attenta.
Antigo scrollò le spalle. "Che vuoi che ne sappia io? Non è venuto di certo a dirmelo."
"Ma tu lo hai visto andare via" disse Oren. "Uno dei suoi operai avrà detto qualcosa in proposito, no? Anche solo un indizio sarebbe utile."
"Ora che mi ci fai pensare, qualcosa hanno detto a proposito di un secondo sito di scavi."
"Dove?"
"Da qualche parte nei pressi di Mar Misha."
Oren guardò Shani. Lei scrollò le spalle.
Si allontanò dalla porta, lasciando ad Antigo lo spazio per passare.
Il mercenario lo guardò dubbioso. "Chi mi assicura che non mi colpirai alle spalle?"
"Chi mi assicura che quello che mi hai detto è vero?"
Antigo annuì e fece per andare alla porta.
"Ancora una cosa" disse Oren. Si chinò per raccogliere la sua spada e lanciò quella che aveva sottratto al soldato verso il mercenario. "La spada di Shani. Lasciala qui e prendi quella."
Antigo scrollò le spalle e raccolse la spada, poi buttò via quella di Shani. "Non mi piaceva comunque. Troppo leggera e sbilanciata per me."
"La mia spada è perfetta" disse la ragazza. "È stata forgiata dai migliori fabbri di..."
"Sì, sì, certo" fece Antigo con noncuranza. "Vorrei augurarvi buona fortuna, ma in verità spero che non sopravviviate a lungo a Mar Gawa. È probabile che prima di domani sera sarete già morti. E anche se riuscirete a lasciare la città saranno il deserto o i predoni a uccidervi."
Il mercenario uscì dalla baracca.
Shani si lanciò verso il corpo di Alendil e cominciò a frugarlo.
"Che fai?" chiese Oren.
"Prendo quello che ha di prezioso o che ci serve. O qualsiasi altra cosa" rispose la ragazza.
"Rubare ai morti è sbagliato" disse Oren.
"A lui queste cose non servono più. Controlla Thait. Se ha dei soldi prendili."
"No" disse Oren.
Shani sospirò e andò verso l'altro mercenario.
Oren l'attese mentre sorvegliava la porta. Si aspettava di veder tornare Antigo con un'altra dozzina di guardie da un momento all'altro, ma non accadde.
"Non tornerà" disse Shani. "Non dopo la lezione che ha avuto. E senza Mirka ha perso tutti i suoi alleati qui in città." Si gettò fuori dalla baracca di corsa.
Oren la seguì, ma dopo qualche metro fu costretto a rallentare e fermarsi. Sentiva il fiatone e le gambe gli cedettero di botto, costringendolo a inginocchiarsi.
"Shani" rantolò.
La ragazza tornò indietro. "Che hai? Stai male? Sei stato ferito?"
"Io..." disse Oren con un filo di voce. "Credo sia la maledizione."

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