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Autore: emylee    02/01/2019    2 recensioni
Lui ed Harry Potter hanno passato cinque anni terribili insieme. Questo è quello che Draco ricorda.
Harry lo ha lasciato senza una parola, senza un perché. Questo è quello che Draco ricorda.
Eppure, ricorda di aver vissuto molto altro con Harry. Questo è quello che non ricorda.
«L'ho mandato via io.» ammise, con un sospiro tremolante, «L'ho cacciato, non so perché.»
«E lui?»
«Lui è andato via.»
Genere: Angst, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Draco non sapeva se odiare più suo padre per aver costretto Potter a rifugiarsi così lontano da casa, o se odiare Potter per aver preso suo padre così alla lettera.

Stringendosi il colletto della giacca – che aveva rubato proprio a Potter chissà quanti anni prima, e che neanche sapeva di averla tenuta da parte per tutto questo tempo neanche fosse una reliquia sacra. Peccato che l'odore di Potter, però, non c'era più – camminò tra le strade fredde dell'estrema Scozia del Nord. Gli occhi scattavano tra una persona all'altra che incontrava – o scontrava – sperando di vedere un guizzo conosciuto, dei capelli ribelli ma così morbidi al tatto, degli occhiali che probabilmente erano di nuovo scheggiati perché per centonovanta giorni Draco non aveva avuto modo di riaggiustarglieli con un tocco di bacchetta, degli occhi... quegli occhi.

Ora che ricordava, le cose erano persino più difficili di prima. Draco adesso non ricordava solo le litigate, le discussioni, gli infiniti vasi che si erano lanciati contro. Adesso Draco ricordava anche le infinite notti passate semplicemente a guardarsi negli occhi, con le dita callose di Harry che tracciavano ogni centimetro della sua pelle in modo quasi reverenziale. Ricordava la sua risata, lunga e gutturale, e di come si piegasse quasi in due quando Draco commentava qualcosa di stupido durante una cena galante a cui erano costretti a partecipare. Ricordava le litigate, ma erano così diverse da come le ricordava prima... erano così piene di rabbia ma anche di passione, la stessa di quando, successivamente, faceva cadere entrambi sul letto per il sesso riparatore. Ora che sapeva questo e molto altro, era ancora più difficile continuare a contare i giorni di lontananza.

E tu va', al Nord lontano da qui, a pescare pesci come un comune Babbano per quanto mi riguarda, l'importante è che tu non torni qui per nessuna ragione.

«Maledetto.» sibilò. Adesso ricordava anche cosa suo padre avesse detto a Potter mentre lo obliviava, e nonostante sentisse la rabbia ribollirgli nel sangue e la voglia di andare a Villa Malfoy per avadakedavrizzare una volta per tutte Lucius Malfoy – non credeva neanche che, dopo, lo avrebbero sbattuto ad Azkaban perché sarebbe stato per tutto il Mondo Magico un sassolino nella scarpa in meno da sopportare – doveva... voleva trovare prima Harry, trascinarlo da Granger e riaggiustargli tutto quello che era rimasto nel suo piccolo cervelletto.

Se fosse stato fortunato, Potter era nelle sue stesse condizioni, ovvero avere solo qualche ricordo sparso e nulla più. In quel caso sarebbe stato facile convincerlo a seguirlo, perché anche lui, seppur ottuso com'era, si sarebbe accorto che nella sua testa c'era qualcosa che non andava. Se, invece, suo padre era riuscito in quello che con lui aveva fallito...

Preferiva non pensarci. Non adesso che, dopo tre giorni, sette ore e trentacinque minuti di ricerca per tutti i posti più sperduti e gelidi del nord della Scozia, finalmente vide quei capelli tanto amati poco nascosti sotto un berretto di lana e quella postura un po' ingobbita. Quasi scoppiò a ridere vedendo che aveva effettivamente davvero preso suo padre alla lettera: stava lì, sul molo, a pescare seduto accanto ad un secchio di latta che Draco ebbe paura scoprire cosa contenesse. Gli dava le spalle, ma Draco sapeva che quello era Harry e nessun altro. Mano a mano che si avvicinava, il cuore gli batteva a mille per la paura di aver aspettato in vano, che probabilmente lui aveva già recuperato i suoi ricordi ma che si era reso conto che Draco non valesse tutto quello spreco di energia e tempo, e che soprattutto non compensasse suo padre. Si avvicinò e gli intravide il viso, gli vide la folta barba incolta e gli occhiali storti sul naso e Draco si ripromise di non piangere pateticamente solo perché adesso toccava a lui essere forte.

Erano solo ad un metro di distanza, quando Harry si girò per prendere qualcosa dal secchio di latta e incrociò gli occhi – quegli occhi – con quelli di Draco e li sgranò, bloccandosi. E Draco con lui. Neanche respirò per interminabili secondi.

«Malfoy?» Cazzo. Erano cinque anni che Draco non sentiva Harry chiamarlo Malfoy. «Buffo incontrarti qui.» E gli sorrise, proprio con quel sorriso che gli era mancato così tanto, che per mesi sapeva di aver amato ma che non aveva ricordato fino a tre giorni prima, quel sorriso ampio che metteva in mostra tutti i denti bianchissimi, le labbra tirate da una parte più dell'altra. Ma c'era qualcosa che mancava... mancava quella cosa che aveva visto negli occhi di Weasley quando guardava Granger, e che aveva ritrovato nello sguardo dell'Harry dei suoi ricordi che gli rivolgeva.

Harry non ricordava nulla dei loro cinque anni. Suo padre, con lui, non aveva fallito.

«Non ricordi?» chiese con un fil di voce. Finché non avrebbe avuto la conferma, forse... forse...

Harry però alzò le sopracciglia e si grattò la barba. «Cosa dovrei ricordare? Oh, non dirmi che... ehm... hai intenzioni bellicose? Andiamo, sono passati quanti, otto anni da Hogwarts? Neanche mi interessa se hai poche buone intenzioni. Davvero.»

«Otto anni.» Harry aveva dimenticato tutto ciò che lo riguardava. Quello che avevano fatto dopo il loro ottavo anno, il periodo passato insieme da Andromeda e Teddy, l'impacciato corteggiamento e gli appuntamenti imbarazzanti, il sesso sporco dove capitava e quando capitava, l'acquisto dell'appartamento, le litigate per la scelta del mobilio e del divano e del letto e della sua stupida vasca. «Otto anni, novantasei mesi, duemilatrecento–»

«Malfoy? Stai bene?» Harry si era alzato e si era avvicinato, con una mano tesa verso di lui per consolarlo forse, ma doveva aver ripensato che forse non avevano così tanta confidenza da darsi anche solo una pacca sulla spalla per conforto, e quello fu ciò che spezzò Draco più di tutto il resto.

«No.» gli rispose, con voce rauca. «Possiamo parlare?»

Harry gli fece cenno di proseguire. «Parla.»

«In privato?»

«Malfoy, non sto scherzando se ti dico che non c'è davvero un'anima viva qui intorno a noi.»

Draco si guardò appena intorno, e tutto ciò che vide furono solo barche mercantili ancorate al porto e dei puntini neri in lontananza che dovevano forse essere le uniche persone presenti nel loro raggio visivo. Sorrise piano, e fissò di nuovo Harry, «E io non sto scherzando se ti dico che sto davvero fottutamente gelando in questo cazzo di posto.»

Harry rise di gusto, portandosi una mano sul ventre. «Non ti ricordavo così sboccato, Malfoy!»

«Dovresti

«Cosa?»

Valeva la pena? Valeva la pena.

«Niente. Andiamo? Fammi strada, non ho idea di dove mi trovi.»

Camminarono per pochi minuti in silenzio, minuti che Draco usò per notare i cambiamenti di Harry in quei lunghi mesi. Oltre alla barba folta che Harry non aveva mai portato – «hai la pelle così delicata, Draco, così perfetta, non voglio irritarla perché sono troppo pigro per farmi la barba ogni giorno, no?» – vide anche che la solita postura un po' ingobbita era accentuata da un'andatura leggermente zoppicante. I capelli fuoriuscivano malamente dal berretto di lana, molto più lunghi e spettinati di quanto ricordasse. Draco voleva passarci una mano, lì tra le ciocche ribelli, per sentire se erano tanto morbide al tatto quanto ispide alla vista, ma riuscì a trattenersi perché non era il momento giusto. Bastava un passo falso, solo uno, e avrebbe dovuto dire addio alla possibilità di parlargli.

Draco lo sapeva, eccome se lo sapeva, Harry era così. Ti apriva il cuore, ma dovevi andarci con i piedi di piombo perché, altrimenti, come un cane che è stato maltrattato per tutta la vita avrebbe solo azzannato la mano che gli stava dando da mangiare, lui finiva con il maledirti e a scappare infuriato. Oh, quante volte, all'inizio, mentre si prendevano insieme cura di Teddy, aveva rischiato di perdere ogni dita della mano solo perché aveva fatto cenno di prendere la bacchetta mentre si urlavano addosso? Harry era così. Doveva prima fidarsi, e poi dava tutto se stesso.

«Ti va bene un pub?» La voce di Harry lo riscosse appena in tempo, prima che si girasse a mezzo busto. Probabilmente lo avrebbe trovato a fissargli il sedere, cercando con tutte le sue forze di non pensare al fatto che... forse... Harry aveva potuto avere qualcun altro, in quei mesi...

«Sì, certo.» rispose distrattamente, guardandosi intorno. La gente cominciava ad esserci, e Draco riconobbe persino alcune di quelle persone che aveva scontrato prima di trovare Harry – doveva essere un posto davvero piccolo, quello.

«È un pub Babbano... non troveremo Burrobirra, ma solo birra.» disse ancora Harry, fermandosi davanti ad un'insegna rotta dicente «The Tipsy Mermaid.»

«Va bene.» gli rispose.

«Davvero?» Harry alzò ancora di più le sopracciglia, sorridendo incredulo. «Ti va bene della birra?»

Draco ridacchiò. «Dopo tutte le volte che mi hai costretto a berla–» si fermò, notando come lo sguardo di Harry fosse cambiato. «Lasciamo stare. Mi va bene della birra o qualsiasi cosa, basta che... basta che tu mi lasci spiegare.»

Harry a quel punto si limitò a scrollare le spalle e ad aprire la porta del pub. La lasciò spalancata, facendogli segno di entrare e Draco, conscio che da quel momento in poi, anche solo un piccolo errore avrebbe potuto fargli perdere Harry per sempre, non si sentiva pronto di fare quel passo. Fissò Harry, che ricambiava lo sguardo con uno di sfida – scommetteva qualsiasi cosa che Harry non poteva credere di star per discutere con Draco Malfoy, in un pub Babbano, davanti ad una birra con molte probabilità gelida.

Dopo secondi interminabili, Draco infine fece quel passo, senza staccare gli occhi da quelli verdi – oh, così verdi – di Harry.











Spazio Autrice:

Dopo mesi troppo pieni - e non solo di cibo! - inizio l'anno nuovo con un nuovo capitolo di questa storia!
Draco ha finalmente incontrato Harry, e purtroppo le cose non stanno andando come voleva, Povero Draco, non gli va mai bene niente :'(
A prestissimo - non ci credo nemmeno io - con il prossimo capitolo!

Emily.


  
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