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Autore: alaal    02/05/2019    0 recensioni
[Baldi\\\\\\\\\\\\\\\'s Basics]
La scuola si presenta come l’edificio più squallido di tutto il circondario. Mentre il centro cittadino è tutto allegro e colorato, degno dei sogni di un bambino, la struttura scolastica appare come un ex penitenziario, dalla pianta rettangolare e gli spigoli appuntiti. Un malandato parco giochi circonda la scuola, dove un paio di altalene abbandonate al loro destino cigolano in modo sinistro. Uno scivolo mezzo rotto si può scorgere al lato sinistro del parco, e una landa di sabbia, che forse doveva avere incontrato giorni migliori, chiudeva il perimetro di quel misero luogo di divertimento.
-Se il buongiorno si vede dal mattino…-
-Eh?- bofonchia mia sorella, stringendosi a me impaurita. Non posso darle torto comunque nell’avere timore di questo edificio.
Genere: Drammatico, Horror, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi risveglio su un lettino, nella penombra di una stanza dall’odore dolciastro. Non ricordo che cosa sia accaduto... ricordo solo che ero in caffetteria, in mezzo al gruppo dei ragazzi che stavano prendendo in giro la ragazzina dal vestito rosso...

Poi ricordo di avere preso la corda per saltare dalle mani di quel tizio, quello con la bocca da scimmia, e poi... e poi il bullo.

Deve essere successo qualcosa dopo, ma non ricordo esattamente che cosa.

-Sei sveglio, Primo?- A parlare è stato un uomo di fronte a me, riesco a vedere il suo profilo tra i raggi del sole della finestra dalle tapparelle abbassate. È di fronte alla porta, in piedi, ma sembra essere rigido come una statua di sale.

-Che cosa è successo?-

-Questa domanda dovrei farla io.- L’uomo si avvicina silenziosamente verso il letto dell’infermeria della scuola, come se le sue scarpe non stiano toccando il pavimento della piccola stanza immersa nel buio. Si china leggermente verso di me (ma fare questo movimento sembra costargli un’enorme fatica) e i raggi del sole finalmente rischiarano il suo volto. È il professor Baldi, e ha una strana smorfia sul suo viso.

-Che cosa hai combinato con quei ragazzi?- Osservo bene il volto del professor Baldi, leggermente accigliato e forse anche preoccupato per avermi trovato lungo disteso sul pavimento, privo di sensi, dopo avere ricevuto un cazzotto in faccia dal bullo.

Noto come i suoi occhi siano perfettamente rotondi, quasi inespressivi, completamente neri e privi della pupilla. Noto anche come le sue labbra siano terribilmente rosse... come se...

Come se si fosse messo il rossetto.

-Quei ragazzi stavano dando fastidio alla mia compagna di classe.-

-Chi, Playtime?- Il professore si allontana quasi infastidito dalla mia risposta e si volta verso la porta, incrociando le mani dietro la schiena. Si tuffa nuovamente nell’oscurità, non capisco quanto io possa avere dormito dopo la botta in mezzo agli occhi.

-Tua sorella mi ha detto che ti sei buttato in mezzo a quei ragazzi.- Il tono di voce leggermente più basso da parte del professore mi mette una leggera apprensione. Ho fatto qualcosa di sbagliato? Confermo comunque la frase sibillina del signor Baldi, e l’irritazione esplode come un vulcano dalla bocca dell’uomo calvo.

-Chi ti ha autorizzato a decidere di testa tua?-

-Ma.. Ma la stavano prendendo in giro, e la corda...-

-Niente ma, giovanotto.- Il professore si avvicina di nuovo verso di me, e nonostante la penombra riesco a vedere il suo sguardo severo. Non capisco dove io possa avere sbagliato, e glielo chiedo.

-Non c’era nessun adulto, ho pensato fosse la decisione migliore da prendere.-

-Quello che pensi tu non è affar mio.- Percepisco la crescente irritazione del professor Baldi per una situazione che forse avrei fatto meglio ad evitare, e per non farlo arrabbiare ancora di più decido di non rispondere, lasciando che sfoghi la sua rabbia nei miei confronti.

-Se ti becco ancora una volta a fare a pugni con qualcuno, te la dovrai vedere con me. Spero di non dovertelo ripetere mai più!- E, come se avesse sguainato una spada dal fodero, tira fuori dalla tasca dei suoi pantaloni l’enorme riga di legno che aveva scacciato gli altri ragazzi in mia difesa. Osservo a bocca aperta la riga dal colore marroncino scuro, sbattere ripetutamente sulla mano sinistra di Baldi, come se il professore fosse pronto a suonarmele di santa ragione.

Per un istante provo un brivido percorrermi la spina dorsale, mi ritrovo sdraiato su un letto che non è mio, in una scuola strana, dai compagni di classe bizzarri e professori minacciosi.

-Visto che sei nuovo – chiosa il professore – mi limito ad ammonirti. Sappi bene, giovanotto, che la prossima volta non la passerai liscia.-

-Cosa... cosa dovrei fare profess..-

-NIENTE DOMANDE!- L’urlo improvviso da parte di Baldi mi atterrisce, non capisco che cosa gli sia preso di punto in bianco. Lo vedo allontanarsi velocemente verso la porta, in preda ad una furia incontrollata, aprire e sbattere la porta con una forza incredibile.

Rimasto da solo, scoppio a piangere per la vergogna e l’umiliazione subita da Baldi, che ritengo fortemente ingiusta nei miei confronti.

Io ho agito per il bene di quella bambina, mi ritrovo a pensare. Anche se... anche se...

Forse il professor Baldi ha ragione, magari poteva capitarmi qualcosa di peggio. Asciugandomi le lacrime con i dorsi della mano, decido di riprovare a chiedere al signor Baldi quali regole devo seguire per un corretto comportamento a scuola...

Magari in un momento in cui non è così arrabbiato.

   
 
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