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Autore: lunarossa    02/06/2019    2 recensioni
Lily si ricordava perfettamente qual era stato il momento in cui era tutto cambiato.
Era stato alla tana, da nonna Molly.
Era il 23 dicembre e c’era odore di zabaione caldo e muffin al cioccolato, tutti erano allegri e, inutile dirlo, erano molto, molto numerosi.
Festeggiavano il suo venticinquesimo compleanno e, naturalmente, c’era anche lui.
Lui che fino ad un attimo prima era semplicemente il migliore amico di suo fratello.
Lui che le aveva sempre dimostrato un amore fraterno.
Lui che quella sera aveva bevuto un bicchiere di whisky incendiario per aver perso una scommessa ed era decisamente più allegro del solito.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Vi chiedo scusa per l’attesa…troppi impegni e poco tempo. Grazie ancora a tutti quelli che seguono questa storia.


CAP 13

Il giorno dopo per Lily fu un caos totale.
Alle 10 voleva già maledire il Natale e tutte le persone che aspettavano l’ultimo secondo per cercare i regali.
Lei aveva finito di comprarli a novembre.
Certo,  era obbligata,  dato che dai primi di dicembre non aveva più una vita propria e si trasferiva praticamente in negozio, ma arrivare al 24 dicembre le sembrava comunque assurdo.
Anche se aveva assunto una ragazza che veniva ad aiutarla in quei periodi di piena era comunque un disastro.
Ci sarebbe voluta almeno un’altra persona. 
L’anno prima erano riuscite a chiudere circa 4 ore dopo l’orario di chiusura, e sospettava che sarebbe andata così anche quel giorno.
Alle 10:30 vide tra la folla una testa bionda che non poteva non riconoscere e sorrise.
Continuò a servire la signora che aveva davanti e che le faceva richieste assurde su una piuma di un preciso modello e lamentandosi del fatto che Lily l’avesse finita. Ma cosa sperava alla vigilia di Natale? Che avesse ancora tutto l’assortimento in scelta?
Non vedeva l’ora che fosse la sera.
O forse no.
Alla fine avevano deciso di passare la vigilia con i genitori di Scorpius e il Natale alla Tana.
Un buon compromesso.
Lui si avvicinò e la signora si sciolse.
“Scorpius caro, cosa ci fai qui? Regali dell’ultimo minuto?”
“Salve signora Parkinson come sta? No, sono venuto a trovare la mia ragazza” e dicendolo spostò il suo sguardo su Lily, che arrossì come una quindicenne.
“Questa è la tua ragazza?”disse la signora con tono sprezzante.
Lily le rivolse un sorriso forzato, era proprio una cafona. Poi si ricordò del nome.
Cavolo, quella era Pansy Parkinson? Quella follemente innamorata, e non ricambiata nemmeno per un secondo, da Draco?
“Come sta tuo padre caro?”
“Bene direi”
Ma Lily non aveva proprio tempo di chiacchierare e cercò la piuma più cara che avesse ancora in negozio proponendola alla signora.
“Se proprio non c’è altro mi accontenterò di questa” disse col suo tono arrogante e Lily pensò a vari posti dove avrebbe voluto ficcargli la suddetta piuma. Ma sorrise e le fece un pacchetto regalo.
Scorpius la guardava divertito, sapendo perfettamente cosa le passava per la testa.
Vedendolo sorridere con quel ghigno lei gli disse:
“Ciao Scorp, cosa sei venuto a fare?”
“Mi sembra ovvio, a salvarti. Tutti gli oggetti hanno il prezzo attaccato?”
Lei sgranò gli occhi.
“Si, tutti. Li ho messi per la commessa nuova.”
“Bene.”
E sparì a servire una signora che li guardava spazientita parlare.
Fu inutile dire che il suo aiuto fu provvidenziale e riuscirono a chiudere alle 13:30
Solo mezz’ora dopo il previsto.
Alle 14 avevano finito anche di fare le pulizie.
La commessa si congedò e rimasero soli.
“Hai impegni per pranzo?”
Lei scosse la testa sorridendo.
“Ok, allora ti porto a mangiare nella Londra babbana, ti va?”
“È un’ottima idea!”
Almeno nessuno li avrebbe riconosciuti  e fermati.
Camminarono in silenzio, uno accanto all’altro, fino a che non si sedettero in una specie di pub.
Fu Lily la prima a parlare.
“Grazie per oggi. Mi spiace che tu abbia sprecato uno dei tuoi giorni di ferie.”
“Non l’ho sprecato, mi ha fatto piacere aiutarti. Poi ti ho tirata prima via da li, così ti porto a fare shopping.”
“Di nuovo?” Disse lei esasperata. Non ne poteva più di questa etichetta dei nobili. E doveva resistere un anno.
Forse.
Cioè, se fosse riuscita a far innamorare Scorpius, forse un anno avrebbe potuto diventare tutta la vita…
“Per stasera. Ci sarà altra gente alla cena della vigilia.” Le disse interrompendo i suoi vaneggiamenti.
“In che senso altra gente?”
“Non lo so. Mia madre mi ha informato stamattina”
Sì, l’etichetta e la nobiltà non erano proprio di suo gradimento.
Finirono di mangiare in silenzio.
Lily cominciò a capire molte cose di Scorpius, del suo essere così restio a esprimere, e forse anche accettare i suoi sentimenti, le sue emozioni più forti. Essere un Malfoy non doveva essere facile.
Forse essere nobili non era poi così uno sballo come gli dicevano sempre lei e i suoi fratelli quando erano ragazzi.
Ed ora ne era coinvolta anche lei.
E non le piaceva affatto.
Ma il suo sguardo cadde di nuovo sul viso del suo “ragazzo” e i suoi occhi le fecero di nuovo desiderare di stare con lui e basta, nonostante tutto ciò che poteva esserci di negativo.
E per fare questo doveva essere un po’ più “femmina”, come le diceva Alice. 
Lei non ne era molto capace in realtà. 
Giochi di sguardi o battutine non erano proprio il suo forte, ma qualcosa doveva pur fare.
I consigli della sua migliore amica e di sua madre le sarebbero stati utili, ma non le aveva ancora viste ed aggiornate, perciò per quel pomeriggio avrebbe dovuto improvvisare.
“Ok, dai”disse “ prima andiamo e prima finiamo”
Lui la guardò stupito.
“Tutto qui? Pensavo ad almeno mezz’ora di lamentele”
Lei per tutta risposta gli fece una linguaccia.
Nel negozio prescelto Lily cominciò a provare dei vestiti proposti dalla commessa, ma erano orrendi.
Nel frattempo, la suddetta commessa faceva gli occhi dolci a Scorpius.
Stava cercando nella sua mente una maledizione lenta e dolorosa da infliggerle, ma  lui arrivò con un vestito di pizzo nero.
“Prova questo”
Ok, doveva ammettere che aveva buon gusto. Era un tubino nero, con uno strato di pizzo che lo rendeva elegante e ricercato, ma non volgare o pacchiano.
Quando poi entrò nello spogliatoio per tirarle su la lampo ebbe quasi uno svenimento.
Sembrava che ogni scusa fosse buona per metterle le mani addosso e questo le confermò solamente quello che aveva capito la sera prima. 
Anche Scorpius cominciava ad essere attratto da lei.
Si rimise i suoi vestiti e lo raggiunse in cassa.
E poi successe una cosa che la sconvolse.
Le cinse la vita avvicinandola a sé e le diede un piccolo e veloce bacio sulle labbra.
“Buona scelta amore, quel vestito ti sta un incanto” disse, e la trascinò fuori dal negozio, sotto lo sguardo umiliato della commessa.
Fuori lei lo guardava fisso, con sguardo interrogativo.
“Che c’è?”disse lui. “Quella non smetteva di provarci e mi ha dato fastidio, volevo solo metterla al suo posto”
“Sarà” disse Lily ricominciando a camminare. “Ma ogni scusa è buona per baciarmi, hai notato?”
Bene.
Colpito.
Lily si girò. Lui era rimasto fermo col cuore che sembrava uscirgli dal petto con un turbinio di pensieri che gli affollavano la mente, ma la sua testa stava velocemente elaborando una risposta che potesse salvarlo.
Per Lily Scorpius stava tornando trasparente, come lo era stato prima del suo blackout cerebrale l’anno prima, in cui si era presa quella bella cotta per lui.
Infatti lui le diede una spintarella scherzoso.
“Dì la verità che non ti dispiace…”
Lei sorrise sorniona…
“In effetti hai ragione”
Colpito e affondato.
Lui rimase zitto fino a Diagon Alley quando si salutarono.
“Allora ti passo a prendere stasera alle otto”
“Posso venire anche da sola, che senso ha che vieni a pren…” ma lui le mise un dito sulle labbra.
“No, passò a prenderti”
Lei sorrise.
“Ok, allora a dopo” e lui con un cenno della mano la salutò e si smaterializzò a casa.
Per Merlino…stavano flirtando, come due adolescenti.
Ma poteva vederle le rotelle di Scorpius girare vorticosamente per cercare di capire cosa stesse succedendo, e darsi mille motivi per soffocare sul nascere ogni briciolo di attrazione e sentimento che non fosse fraterno per lei.
E qui sarebbe dovuta entrare in gioco lei. 
Urgeva un consiglio di sua madre e di Alice.
“Ciao Lily”
Si voltò per vedere chi l’avesse salutata.
A Lily si chiuse immediatamente lo stomaco.
Richard era davanti a lei, con le mani in tasca.






  
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