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Autore: James Harry    18/07/2019    1 recensioni
La storia all'inizio è un po' la solita, ma siamo sicuri che anche la sua fine lo sarà, se a un certo punto i nostri due protagonisti verranno a conoscenza del punto di vista dell'altro? D'altronde, mica Draco avrebbe mai voluto che Harry leggesse il suo diario...
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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 “Quello è mio figlio!!! Lasciatemi passare, QUELLO È MIO FIGLIO!”

 

Qualcuno mi spinge e, urlando, si fa strada tra noi studenti. È un uomo corpulento di circa sessant’anni. Dopo averci superati, si lancia verso i due appena materializzati con la Coppa ad un centinaio di metri degli spalti, giusto davanti l’ingresso del Labirinto della Terza Prova. In un primo momento non capisco il perché di tanta angoscia da parte di quello che doveva essere il padre di Diggory (mi pare evidente che non possa essere il padre di Potter). Sto già per rispondergli indietro qualcosa del tipo “ehi, vecchio pancione, datti una calmata”, quando le parole mi muoiono in gola. Perché quei due sono a terra, uno sopra l’altro? In un primo, assurdo, momento mi sembra quasi che Potter stia baciando Diggory. Poi vedo che le due teste non si toccano, la testa di Potter è sopra il petto dell’altro. Non capisco, ma non sembra una posizione naturale.

“Pansy… Pansy, cosa sta succedendo?” Mi sembra che manchi l’aria. 

“Io… non so, Draco, vieni con me, proviamo ad avvicinarci…” Zabini e la Greengrass sono con noi, e con loro Tiger e Goyle, che per una volta, con la loro stazza, finiscono per esserci utili. A fatica, ci facciamo largo verso gli spalti più bassi, verso il terreno. Tutto intorno a noi, il brusio di mille voci. Con un’ultima, spietata, gomitata Goyle guadagna i posti davanti la recinzione che limita gli spalti. 

“Fammi spazio”, gli ordino: non è questo il momento per perdersi in galanterie. Goyle si fa da parte, finalmente riesco a vedere bene cosa succede.

Potter e Diggory sono stati raggiunti da Silente, Piton, McGranitt, Caramell e Moody. Verso di loro corre il signor Diggory, accompagnato dalla professoressa Sprite. Sono piuttosto lontano da noi e, con tutto il chiasso, è impossibile sentire alcunché. Qual è il problema? Non saranno…

“Harry! Ron, perché Harry non si alza?!” mi giro alla mia sinistra: poco lontani da noi ci sono la Mezzosangue e mezza nidiata Weasley. 

Perché Potter non si alza?

“Diggory… è morto”. 

A parlare è stata la voce profonda e misurata di Zabini. È dietro di noi, ma alto com’è non deve aver avuto problemi di vista. Dice che Diggory è morto. 

Stringo il braccio di Pansy, che nel frattempo ha guadagnato il posto al mio fianco. 

“Potter è vivo, Draco, non vedi che Silente sta cercando di alzarlo dal corpo di Diggory?”. 

Il corpo di Diggory. Il cadavere di Diggory. Potter è vivo… 

 

Non riesco bene a descrivere, diario, le emozioni che ho provato in quel momento. C’era un clima di festa: erano finite le lezioni, stava finendo il Torneo. Quando, poco prima della Prova, mi sono diretto verso gli spalti di quello che un tempo era il nostro campo da Quidditch ed ora un enorme labirinto di siepi, ero di umore sorprendentemente allegro. Avevo indossato la divisa scolastica con una cura particolare, perfino per i miei standard: questa sera avrei passato del tempo con i miei amici, avrei riso dell’auspicabile sconfitta di Potter, avrei magari trovato un albero vicino alla Carrozza di Beauxbatons per baciarmi con Eliott. Ed ora… ora abbiamo appena scoperto che c’è stata una vittima. Diggory è morto, ma come? E Potter, che era con lui, come ha fatto a sopravvivere? Possibile che tutto ciò sia avvenuto durante la Prova, quando il ministero e i presidi avevano tanto assicurato che quest’anno sarebbe stato del tutto sicuro? E se invece fosse qualcosa di più pericoloso, magari legato al fatto che da mesi qui succedono cose non normali?

Ad interrompere il flusso dei miei pensieri arriva una mano sulla mia spalla, una mano più grande di quella di Pansy. La mano di Eliott. Nel momento in cui mi volto verso di lui, tutti i suoni e la consapevolezza di ciò che sta accadendo attorno a me torna d’improvviso, come se prima fossi stato sott’acqua. 

“Dragon, Dragon, dobbiamo andarcene da qui…” 

Mi guardo intorno. La folla dietro di noi continua ad essere agitatissima, davanti a noi si muovono i professori e i funzionari del ministero, tra cui sono comparsi anche degli Auror, che ora stanno facendo arretrare tutti verso gli spalti. Ne vedo due allontanare i Weasley e la Granger alla mia sinistra. Pansy e Zabini mi fanno cenni per andarsene, Eliott mi prende la mano. Ed io sento di volermene andare con loro, lontano da quella scena, lontano dalle urla strazianti del padre di Diggory che ormai deve aver capito l’accaduto.

Faccio per seguire gli altri e rientrare verso la folla, ma l'istinto mi spinge a controllare un’ultima volta verso Potter e il corpo di Diggory. Attorno a quest’ultimo si stringono ora i suoi genitori, sostenuti da alcuni docenti, il ministro ed il preside. Gli altri professori stanno aiutando i funzionari del ministero a tenere tranquilla la folla. Quanto a Potter, sta… dov’è Potter?!

Mi fermo di colpo. Eliott si gira verso di me con sguardo interrogativo. È molto teso per la situazione, vedo la paura nei suoi occhi. Sono terribilmente inquieto anche io, ma non ho alcuna intenzione di andarmene senza aver capito dov’è Potter. Vicino agli spalti non c’è, vicino alla foresta non c’è, vicino al labirinto nemmeno. Non resta che una sola direzione: verso il castello… Eccolo! Sta camminando fianco a fianco con il professor Moody verso la scuola, ormai sono piuttosto lontani. Rassicurato, torno per un attimo a farmi guidare da Eliott verso gli altri, finché...

“Aspetta!” Grido, stringendogli la mano. 

“Qu’est-ce qu’il passe encore, Dragon?!” Mi chiede Eliott, passando alla sua lingua madre per l’agitazione.

“Potter… Moody lo sta portando verso il castello, ma lui non dovrebbe stare da solo con nessuno, se non forse con il preside, in una situazione simile! Potrebbe esserci un assassino in giro, potrebbe…”

Mi interrompo. Eliott mi sta guardando sconvolto, e questa volta oltre alla paura leggo anche dell’irritazione. 

“Écoute, Eliott, je veux juste savoir pourquoi Potter n’est pas en sécurité, avec tout le monde…” 

Cerco di spiegarmi. Di spiegargli che Potter non può andarsene da solo, neanche se con Moody, in un momento simile. Quasi di certo un ex mangiamorte assassino e non legato al giro di mio padre si aggira per il castello, forse la stessa persona che ha ucciso Diggory, e Potter non può rischiare ed allontanarsi da Silente… Ma lui ben presto mi interrompe:

“On s’en fiche de Potter, Dragon!”

“Je ne peux pas, je ne peux pas m’en ficher de lui!” Rispondo, lasciando andare la sua mano. 

“Il faut aller vers les autres, on peut pas rester ici, c’est dangereux. Tu fai come vuoi”. 

“Ok”. Non aggiungo altro, e lui si allontana. Non ho bisogno di lui, perché mai Eliott dovrebbe aiutarmi? Probabilmente per lui non sono mai stato altro che un bel faccino, così come lui lo era per me. Vedo Pansy tornare verso di me, esitante, ma non ho bisogno nemmeno di lei. Di scatto, corro verso Silente. È di lui che ho bisogno ora. 

Un funzionario del ministero mi urla di fermarmi, ma se pensa che me ne freghi qualcosa di lui si sbaglia di grosso. Mi frega di Potter. 

“Preside… preside!” 

Silente si gira verso di me, la sua faccia è tesa. Alla sua destra, la McGranitt e la Sprite stanno ancora cercando di calmare il padre di Diggory, mentre Caramell sbraita contro la giornalista della Gazzetta ed il suo fotografo. Piton mi lancia uno sguardo perplesso. 

“Che succede, Draco?”

I brillanti occhi azzurri di Silente si incrociano con i miei, per la prima volta in quattro anni, e capisco immediatamente che a quell’uomo posso dire ciò che penso senza paura che non ascolti, senza paura che mi chieda come mi sono permesso di rivolgergli la parola dopo che mio padre ha cercato di farlo licenziare più volte di recente e probabilmente di farlo ammazzare in passato. 

“Preside, io… Potter…” Riesco a stento a dire queste tre parole, che Silente si volta di scatto verso Piton.

“Potter! Severus, dov’è Harry?”

Piton reagisce con rapidità fulminea, muove la bacchetta e formula un incantesimo non verbale; la bacchetta gli si gira in mano verso il castello. Un incanto di geolocalizzazione. Mi intrometto: 

“Signor preside, professor Piton, io ho visto Potter andare verso il castello, era da solo con il professor Moody…”

 Non devo aggiungere altro. Lo sguardo di Silente si accende di fuoco. 

“Minerva, Pomona!” La McGranitt e la Sprite si voltano immediatamente verso di lui, che si rivolge alla Sprite: 

“Lascio a te la situazione qui, ci vediamo a scuola”. 

Quindi agita la bacchetta ed una splendida fenice lucente compare: “Va’ da Hagrid e Filius, che stiano con gli studenti, e li portino verso la Sala Grande quando si saranno calmati”. La fenice parte. 

Silente si volta quindi verso di me: “Grazie, Draco”. Non una parola di più, e parte di gran carriera verso il castello, seguito dalla McGranitt e da Severus. Quest’ultimo, prima di seguirlo, si tocca il braccio e mi lancia un ultimo sguardo preoccupato, sussurrando: “Ora torna dai tuoi compagni”. 

Non me lo faccio ripetere due volte. Mi dirigo verso gli spalti di corsa, ancora sconvolto dalla situazione e da quanto ho appena fatto. Silente è partito subito all’inseguimento di Potter, possibile che davvero Moody non stesse seguendo i suoi ordini, nel riaccompagnare Potter alla scuola? Ed io… si può sapere che ho fatto?

“Draco, Draco! È appena arrivata una lettera di tua madre!” Pansy si getta tra le mie braccia. Dietro di lei ci sono anche gli altri. Zabini è il primo a parlare: “Malfoy, si può sapere che cazzo hai fatto?”. Non rispondo. Apro la lettera: 

Draco, 

Non fare nulla di azzardato e resta al sicuro. Tutto è in movimento, parleremo a tempo debito. 

Con affetto, 

Narcissa






 

Caro diario, 

è tornato. Lord Voldemort è tornato, ed io l’ho visto tornare. L’ho combattuto, sono riuscito a fuggire, a portare con me il corpo del povero Cedric. Lui è stato assassinato da Codaliscia, quello stesso Codaliscia che io l’anno scorso non avevo fatto uccidere da Sirius e che adesso ha aiutato Voldemort ad appropriarsi di un corpo e a tornare, tramite un incantesimo che ha coinvolto le ossa di suo padre, una mano dello stesso Minus e del mio sangue. È per questo che è dall’inizio dell’anno che avevo un mangiamorte alle costole: volevano il mio sangue e poi uccidermi. Beh, non gli è riuscito di uccidermi… ma è tornato, e con lui i suoi seguaci. Il mangiamorte che mi ha fatto arrivare a lui, tramite la Coppa Tremaghi divenuta passaporta, era il figlio di Crouch che, grazie alla pozione polisucco, aveva preso le sembianze di Malocchio Moody, che teneva prigioniero chiuso in un baule. Tutte queste cose le ha scoperte Silente, dopo essere riuscito a salvarmi all’ultimo secondo, poco prima che Crouch mi uccidesse. Sarebbe stato ironico, sopravvivere a Voldemort ma venire ucciso da un suo servo, no? Poi Crouch ha ricevuto il bacio dei dissennatori, portati da Caramell perché troppo vigliacco per interrogarlo da solo. Mi chiedo se lo meritasse: mi aveva venduto a Voldemort, aveva sequestrato il professor Moody, ucciso suo padre, torturato i genitori di Neville… eppure, essere privato dell’anima? Caramell è un vigliacco. Uno stupido. Non crede a me e Silente in merito a Voldemort, non ha intenzione di fare nulla. Però Silente ha attivato la rete dei suoi contatti. Daremo battaglia. 

Sì, daremo battaglia… eppure io sono così stanco. Stanco di tutto. La morte di Cedric… scoprire che quel professor Moody che tanto mi aveva aiutato durante l’anno era in realtà il figlio di Crouch che voleva vendermi a Voldemort e uccidermi… Era stato lui a insegnarmi come difendermi dalle maledizioni senza perdono, lui a punire Malfoy trasformandolo in furetto quando mi aveva attaccato alle spalle, lui a coprirmi con la Mappa del Malandrino (ora capisco che era perché la voleva per sé) e a dirmi che avevo la testa giusta per diventare un Auror da grande… eppure, se davvero ho la testa giusta per essere un Auror, perché non mi sono reso conto che era un mangiamorte? O della pozione polisucco? Avevo anche visto il suo nome sulla Mappa del Malandrino, avrei potuto riconoscerlo! So che il fatto che nemmeno Silente sia riuscito a scoprirlo dovrebbe consolarmi, ma forse Silente è troppo il classico “buono” per pensare a sotterfugi come la pozione polisucco. Io invece avrei dovuto pensarci: l’ho presa qualche anno fa, so come funziona e che effetti fa...

A proposito di Malfoy, non che la cosa sia una novità, ma è ufficiale che quel viscido di suo padre è un mangiamorte. Era tra quelli che sono arrivati al cospetto di Voldemort quando lui li ha convocati con il Marchio Nero. Quando ho fatto il nome di Lucius Malfoy a Caramell, lui ha reagito inorridito: “Impossibile che sia un Mangiamorte, fa sempre così tante donazioni per l’ospedale San Mungo e tante altre nobili cause!”. Ma si può davvero essere così ingenui? Non è evidente che quella di Malfoy padre è una copertura? Oltretutto, quello che dona non sono che le briciole del suo impero economico, e le dona solo per crearsi un buon nome dietro al quale nascondersi. Uno schifoso ipocrita. Se avessi un padre del genere scapperei di casa… 

Pensare che invece Malfoy adora suo padre, lo tira sempre in ballo e lo ammira! Lo ammira! Lo so, diario, che fino a qui ho sempre considerato Draco Malfoy un po’ il mio rivale, un ragazzino viziato e maleducato, una specie di Dudley Dursley… ma la verità è che ormai so che lui è molto peggio di questo, è peggio di Dudley e avrei dovuto capirlo da tempo. Avrei dovuto capirlo quando diede ad Hermione della “mezzosangue”, o quando giudicò Ron per i suoi soldi, o quando quest’anno ha cercato di maledirmi mentre ero di spalle: non è che il figlio di un vile assassino, sarebbe già un mangiamorte come suo padre se solo avesse un paio d’anni in più! Pensare a lui, a queste scelte che fa, mi fa vomitare. Soprattutto se le paragono alle scelte fatte da Cedric, che non c’è più. 

È vero, Cedric non mi è mai stato troppo simpatico per mille motivi, tra Cho ed il Torneo, ma era un ragazzo buono e leale. Non meritava affatto quanto gli è accaduto, e non posso fare a meno di pensare che, ancora una volta, sia in parte colpa mia. Ancora una volta è morto qualcuno che mi era vicino…

   
 
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