Prompt:
30)
Aware. Dal giapponese:
sensazione dolceamara che si prova quando si sta vivendo un momento
bellissimo.
Cap.15
Al tramonto di una vita
Falcon
si sedette accanto a Steve sulla panchina di
fronte al grande lago, posò lo scudo da Capitan America
sulle ginocchia e alzò
la testa, guardando l’anziano al suo fianco.
“Ti
vedo triste. Pentito di essere tornato nel
passato?” domandò.
Rogers
fece un sorriso melanconico.
“Aware”
rispose.
Falcon
corrugò la fronte.
“Hai
imparato il giapponese noto” disse.
Steve
guardava il gruppetto di persone oltre il lago,
il viso segnato da profonde rughe.
“Non
farci caso, sono solo un vecchio, sembriamo
sempre un po’ triste.
Ti
spiegavo soltanto l’emozione che provo: sensazione
dolceamara che si prova quando si sta vivendo un momento
bellissimo” spiegò con
voce stanca.
<
Il mio unico pentimento è che dovrò lasciare
tutto questo > rifletté.
Morgan
correva, ridacchiando, schivando Logan che
fingeva di volerla acchiappare.
“Papà
lasciala in pace” lo richiamò una ragazzina dai
lunghi capelli neri, seduta su una roccia.
“Papà,
vieni a giocare anche tu!” trillò Morgan,
raggiungendo Tony.
Stark
rise e prese la figlia tra le braccia, la
sollevò e la fece girare intorno.
“Mi
dispiace piccola, ma papà non ha certo paura di un
lupacchiotto” disse.
Creed
lo raggiunse e gli scompigliò i capelli,
ridacchiando. “Se mia moglie fosse ancora viva, avresti di
che avere paura” scherzò.
“Tranquillo,
anche Pep sa essere spaventosa quando
vuole. Ohy, papà, attento a non esplodere o andare a fuoco
con quella
anticaglia” ribatté Tony.
Howard
negò con il capo, aveva il viso segnato da
rughe profondissime e i capelli completamente bianchi.
“Con
chi credi di avere a che fare ragazzino? Le mie
invenzioni sono sempre state le più sicure” disse
con tono polemico.
Morgan
piegò di lato il capo dicendo: “Nonno, tu fai
sempre esplodere tutto”.
Creed
rise fragorosamente.
“La
bocca della verità” ricordò loro. Si
allontanò da
Tony. “Howard, fatti aiutare con quella dannata sedia a
rotelle volante. L’ultima
volta ci hai quasi investito mia nipote Sharon”. Aggiunse.
Sam
si alzò in piedi, continuando a guardare Rogers e
negò con la testa.
“Il
mondo aveva ancora bisogno di te” gli ricordò.
“Ora
ci sei tu a prendere il mio posto, la mia
famiglia avrà bisogno anche dei miei ultimi anni”
ribatté Steven con voce
stanca.
Falcon
si allontanò di un paio di passi.
“Io
non ti capisco, però. Quando sono felice non sono
malinconico, tutt’altro” borbottò.
Rogers
piegò di lato il capo.
“Perché
sei ancora un giovincello. Capirai quando
sarai vecchio come me” disse con voce stanca.
“Di
Bucky mi occuperò io, promesso” disse Sam,
mettendosi lo scudo sulle spalle impostate.
Steven
si alzò con movimenti lenti,
stanchi, indossava una camicia a righe e dei pantaloni di tela chiara.
“Ci
conto” disse, dirigendosi a passo strascicato
verso un ponticello di legno che percorreva il lago fino
all’altra sponda.
<
Qualcosa mi dice che è l’ultima
volta che vedo Capitan America. Quella è la tristezza di
quando subentra una
futura morte serena dopo una vita colma di successi e
felicità.
Era
l’ora fosse un po’ più egoista e si
prendesse il suo tempo. Solo… non mi aspettavo
così. Un momento prima era qui,
accanto a me, tornato solo per posare al loro posto le gemme e poi
semplicemente non è tornato. Mi sono guardando intorno e,
voltandomi, l’ho visto.
Invecchiato, stanco, con il peso di una vita vissuta addosso >
pensò Sam,
guardandolo allontanarsi e raggiungere gli altri. Si voltò a
sua volta e,
spiccato il volo, si allontanò.