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Autore: BlueRace07    29/08/2019    2 recensioni
《Hai mai sentito parlare del “2034 Code”? 》 Chiese Vermouth a Bourbon il quale affondò il piede sulla frizione cambiando marcia. Scosse la testa come risposta negativa. 《 Si dice che sia la chiave di accesso a una delle armi più letali che siano mai state create. Pura distruzione. È un’arma detenuta dalle forze armate dell'Inghilterra per il mantenimento dell'equilibrio e della pace tra le nazioni. L'accesso a quel “gioiellino" è esclusivo, nessuno ne conosce né l'ubicazione né il codice da 2034 caratteri per accedervi.》
《Capisco, e adesso che la donna è morta, come farete?》
《 I segreti di famiglia si tramandano di generazione in generazione.》
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La notte era giunta a concludere un'altra giornata nel piccolo quartiere di Beika. Le giornate sembravano terribilmente lunghe da quando Drew si era trasferita in Giappone ma quella giornata era stata particolarmente costruttiva per le indagini sugli uomini in nero. Shinichi Kudo rappresentava un valido alleato, il ché alimentava la fiducia di Drew nel suo piano di vendetta. L'oscurità della notte, una stanza, una scrivania e un letto, erano le circostanze che richiamavano la nostalgia di quella che fino a qualche giorno fa era la vita di Drew. Ora si trovava dall'altra parte del mondo e consumava in solitudine quella che doveva essere la sua cena: una povera insalata di riso insapore e povera di condimento, preconfezionata comprata un'ora prima al supermercato. Perfino all'insaziabile Miller era passato l'appetito. Non si poteva minimamente confrontare alla calda lasagna appena sfornata e alla lussuosa villa del prestigioso quartiere di Kensington dai lampadari dorati e i tappeti in velluto rosso. Hitomi Takagi non era più da nessuna parte del mondo, non l'avrebbe più rivista, la donna in cui aveva rinchiuso il suo angolo di felicità, la sua ala protettiva, la spalla su cui piangere e con cui vivere i momenti più belli. Erano sole ma negli anni si erano fatte forza l'un l'altra nonostante la mancanza del padre. Non aveva più nemmeno quello, tutto sembrava così ingiustamente frustante, una sensazione senza via di uscita. Chissà se esiste una forma di vita dopo la morte. Se così fosse, chissà se mi starete guardando. Vi capita mai di pensare a me? Perché io non penso ad altro. Un po' vi invidio, almeno ora starete insieme. Una lacrima le bagnò il volto scorrendo lungo la guancia, sopra le lentiggini, quelle che suo padre le aveva dato. Toc toc toc! Drew ebbe un sussulto, si asciugò velocemente il viso con la manica della felpa, si alzò dal letto e si avvicinò alla porta. 《Drew, sei in camera?》 La voce di Wataru interruppe i pensieri della ragazza dall'altra parte della porta. 《Sì》 Fu la risposta secca della londinese la quale guardava il suo riflesso allo specchio. Gli occhi erano leggermente gonfi, la punta del naso un po' rossa. 《Ceni con me?》 Domandò il premuroso poliziotto che sperava tanto in una risposta affermativa anche se non era mai successo in tutte le volte che glielo aveva chiesto. 《Ho già cenato.》 《Sei sicura? Miwako ha preparato..》 La porta si aprì improvvisamente e l'agente Takagi si affacciò ma fu immediatamente respinto dalla ragazza la quale non era intenzionata a far entrare il cugino. 《Non entrare!》 Gridava abbassando lo sguardo spingendolo fuori. In un primo momento Takagi opponeva resistenza ma quando di sfuggita vide gli occhi gonfi della ragazza , rinunciò al suo tentativo e si lasciò spingere fuori. Drew chiuse violentemente la porta in preda alla rabbia per il gesto impulsivo del ragazzo. 《Lasciami in pace!》 Gridò ad alta voce. 《Stai…piangendo. Perché non scendi di sotto, ne parliamo un po'.》 Propose Wataru rattristato dall’espressione che aveva visto sul volto della ragazza. Anche Wataru soffriva tanto la scomparsa della sorella maggiore Hitomi, era una persona davvero speciale. Era grazie a lei se non aveva mai mollato nella vita, anche se tutti gli dicevano sempre che non sarebbe mai riuscito a diventare un poliziotto. Lei era la sua guida da sempre, nonostante la notevole differenza di età, aveva avuto un legame fraterno davvero unico con Hitomi e dal momento che lei non c'era più, desiderava essere per Drew quello che Hitomi era stato per lei. Sin da quando Drew era una bambina, Wataru la trattava come se fosse una sorellina da proteggere. Sapeva che la scomparsa di Hitomi era devastante per la povera adolescente e avrebbe tanto voluto esserle vicino a farle forza. Ma per quanto Drew volesse bene al cugino, in quel periodo non c'era modo di avvicinarla. 《Vattene…》 Replicò con una voce spezzata dal dolore. Wataru era deluso dal suo ennesimo fallimento nel tentativo di proteggere la fragile ragazza. Hitomi, al suo posto sarebbe stata capace di gestire la situazione, per questo Wataru si rimproverava severamente. Seguì la volontà della ragazza e tornò al piano di sotto, allontanandosi dalla porta che gli era appena stata sbattuta in faccia. Drew batté i pugni sulla scrivania e rovesciò a terra tutto ciò che vi giaceva sopra. Sospirò profondamente e si affacciò alla finestra ed estrasse un pacchetto di sigarette dalla sua tasca. Lo aprì e ne prese una portandosela alla bocca. Mentre con una mano copriva la punta della sigaretta dal vento, con l'altra l'accendeva con un fiammifero. Riposò la scatola di fiammiferi sul davanzale della finestra e aspirò. 《Conosco i vostri volti… Oh sì, eccome se li conosco. Li riconoscerei anche a distanza, in mezzo a tante persone.》 Farneticava tra un tiro e l'altro. 《Io vi troverò e vi ucciderò tutti quanti con le mie stesse mani, non mi importa quali che siano le conseguenze. È solo questione di tempo.》 Suonava tanto come uha minaccia quanto una promessa. In quel momento il telefono della ragazza iniziò a vibrare. La chiamata in entrata veniva da Heiji, il cui nome apparve sul display. 《 Heiji?》 《 Mi annoio.》 Rispose il detective liceale di Osaka dall'altra parte della chiamata. 《 Perché non vai a dormire come tutte le persone normali alle 10 di sera?》Bofonchiò la ragazza continuando ad aspirare il fumo. 《Stai fumando?》 Notò Hattori dall'intensità del respiro di Miller. 《No.》 《..E invece sì.》 《Ti dico di no》 《E io ti dico di sì!》 Insisteva il diciassettenne, il quale si mostrava premuroso nei confronti della cara amica. 《 Sono cancerogene e provocano dipendenza.》 《 Sono maggiorenne, la legge dice che ho la facoltà di scegliere di fare quello che voglio.》 《 Ho capito, lascia stare, non importa. Ad ogni modo… Kudo mi diceva di vederci e scambiare quattro chiacchiere. Volevamo farci un giro al centro ma…》 《E io dovrei scarrozzarvi in giro per Tokyo? A quest'ora di notte?! Te lo puoi scordare. Ho sonno e domani iniziano le mie ore di lavoro per la pubblica utilità.》 Mormorava Miller, la quale nel frattempo aveva spento la sigaretta ed era tornata a sedersi sul letto. 《…Ne sei sicura?》 《Dammi tregua, Heiji. Non riuscirai a convin..》 《Che peccato. Sarebbe stata un'ottima occasione per poter ottenere da Kudo più informazioni sugli uomini in nero…》 Disse Hattori con tono tutt'altro che dispiaciuto. Lei ebbe un sussulto e non poté fare a meno di farsi allettare da un'occasione del genere. 《 Avvisa Shinichi che sono sotto l'agenzia tra un quarto d'ora. Tu dove stai alloggiando?》 《Haido Hotel》 《Per le dieci e mezza siamo da te… puntuali!!》 《Sapevo che non mi avresti detto di no! Perfetto, allora ci vediamo tra mezz’ora!》 Attaccata la chiamata, Heiji si apprestò ad avvisare il detective rivale che Drew sarebbe passata di lì a poco. 《 Non se ne parla. Tu non vai da nessuna parte. Ti rendi conto di che ore sono? Se il marmocchio vuole andare, che se ne vada con quel detective da strapazzo. Ma tu rimani qui.》 Non era andata esattamente come voleva che andasse, ma immaginava che Kogoro non avrebbe mai acconsentito a lasciarla uscire di notte. 《Suvvia, papà! Saremo a casa prima di mezzanotte! 》Lamentava Ran insistente. 《Ti prego zietto! Ci sono io a proteggere Ran se dovesse succedere qualcosa!》 《Mi prendi in giro?! Pensi che acconsentirei a mandare in giro mia figlia con quel ragazzo? Di notte? Scordatelo!》 《Ma verrà anche Drew!》 《Chi è Drew?》Borbottava l'uomo sorseggiando dal bicchierino del sakè. 《È la cugina dell'agente Takagi, si è trasferita qui da poco dall'Inghilterra》 Spiegava il piccolo investigatore mentre si infilava le scarpe In quel momento la televisione dell'agenzia di Kogoro era sintonizzata su un programma speciale che vedeva come protagonista l'idolo dello stesso investigatore privato, la sua dea ispiratrice, nonché Yoko Akino. Ran, insoddisfatta della risposta si sedette sul divano sbuffando. Qualche istante dopo si alzò di scatto e cambiò improvvisamente idea, un lampo di genio la mise improvvisamente di buon umore. Se fossero stati un gruppo più numeroso, Kogoro non avrebbe potuto negarla il permesso di uscire. Nella casa del giovane agente Takagi era piombato il silenzio più totale. Gli unici rumori che si potevano udire erano quelli del russare dell'uomo, dal divano del soggiorno al piano terra. Drew scese le scale in punta di piedi, si voltò per un istante verso il cugino e sorrise. Era tipico di Wataru, si addormentava sempre sul divano mentre guardava il televisore e il giorno dopo avrebbe lamentato dolori alla schiena. Afferrò il telecomando e spense la televisione e cercando di non svegliare l'agente di polizia, si chiuse la porta alle spalle uscendo di casa. Yaaawn Masumi sbadigliò coprendosi la bocca con una mano, aveva l'abitudine di andare a dormire presto ma dovette fare un'eccezione per quella sera, dal momento che Sonoko e Ran l'avevano praticamente obbligata a venire. 《Qual è il programma per questa sera?》Mormorò grattandosi la testa. 《Stasera vi porto a un locale lussuoso da urlo! Sono contenta che abbiate deciso di uscire proprio stasera, è perfetto! C’era giusto un evento esclusivo sulla nuova collezione autunnale del brand Gold Mirror!!》 Annunciava l’erede della famosa famiglia Suzuki. 《Il brand per cui lavora quel famoso modello Yuichi Miura?! È fantastico!!》 Esultava Ran entusiasta. Conan fece una smorfia. *E pensare che volevo solo scambiare due chiacchiere con Heiji seduti a un tavolino del bar…* Pensò tra sé e sé. 《Non mi sembri molto entusiasta, Conan.》Masumi schernì il ragazzino, divertito dalla sua espressione annoiata. 《Hai qualcosa in contrario, marmocchio?》 Domandò con uni sguardo minaccioso Sonoko. 《Penso solo che dovremmo lasciare che sia Drew a decidere cosa fare, dal momento che si è offerta di darci un passaggio.》 Osservò Kudo cercando di cambiare i programmi della serata. 《Hai detto…Drew?》 Masumi sbarrò gli occhi, sorpresa dalla rivelazione del ragazzino. Era un particolare che Sonoko non le aveva riferito quando l'aveva prelevata dell’albergo. Di certo non si sarebbe fatta convincere a uscire se l'avesse saputo. Ma ormai era troppo tardi per ritirarsi. Per le strade tirava un'aria piuttosto fresca, le strade erano appena illuminate dalla fioca luce dei lampioni. Drew adorava stare alla guida della sua amata i8 rossa. Se ne prendeva sempre cura, la pulisca meticolosamente e controllava che non ci fosse anche il minimo graffio. Come biasimarla, fu il regalo di suo padre per il reclutamento nell'MI6. Allora non poteva ancora guidarla perché aveva solo 14 anni, ma aspettava con ansia di compiere 18 anni per poterla finalmente guidare anche su strade pubbliche. Non si sarebbe mai immaginata che il giorno in cui avrebbe compiuto 18 anni, suo padre non ci sarebbe stato. Andava molto fiera della sua piccola, adorava il modo in cui rombava il motore e l'adrenalina che saliva quando sfrecciava ad alta velocità. Quell'orario era perfetto, le strade di Tokyo erano libere e la fiamma rossa aveva dava il meglio di sé sulla pista. Mancano cinque minuti, dovrei arrivare in perfetto orario. Non deludi proprio mai piccola BMW! 《 …Si sa, la pazienza non è proprio una virtù di quei due.》 Raccontava Vermouth sull'ultimo colpo di Gin e Vodka, i quali, per la seconda volta avevano mandato a monte il piano. 《Cos'è successo precisamente?》 Domandava Bourbon alla guida della sua RX 7 senza distogliere lo sguardo dalla strada. 《L'hanno uccisa. Anzi, a dire il vero l'hanno indotta a suicidarsi.》 Replicò la bionda donna incrociando le gambe. Amuro strinse il volante per la rabbia, ma dovette trattenersi da qualsiasi reazione che potesse destare sospetto alla donna dell'organizzazione. Eppure un'altra persona era caduta in disgrazia per colpa di quei delinquenti e lui non poteva fare niente se non continuare ad ascoltare le tragiche storie di persone innocenti. 《 Ma così facendo hanno eliminato la persona che era in grado di fornire loro l'informazione che cercavate... A proposito, se non è un argomento off limits, sarei curioso di sapere che genere di informazione cercavano dalla donna.》 Disse il ragazzo biondo, il quale cercava di far passare per semplice curiosità quelle che erano le sue indagini sulle vicende interne all'organizzazione. Vermouth accennò un sorriso malvagio ma seducente allo stesso tempo. Il fascino non le mancava di certo, ma la mancanza di sensibilità rendeva quella donna spaventosamente pericolosa. Era disposta a tutto pur di ottenere quello che voleva, la sua determinazione non aveva limiti. D'altronde la curiosità del complice non la indispettiva《Hai mai sentito parlare del “2034 Code”? 》 Chiese la donna a Bourbon il quale affondò il piede sulla frizione cambiando marcia. Scosse la testa come risposta negativa. 《 Si dice che sia la chiave di accesso a una delle armi più letali che siano mai state create. Pura distruzione. È un’arma detenuta dalle forze armate dell'Inghilterra per il mantenimento dell'equilibrio e della pace tra le nazioni. L'accesso a quel “gioiellino" è esclusivo, nessuno ne conosce né l'ubicazione né il codice da 2034 caratteri per accedervi.》 《Capisco, e adesso che la donna è morta, come farete?》 《 I segreti di famiglia si tramandano di generazione in generazione.》no più, sapeva che Bourbon era una persona piuttosto ficcanaso. Dichiarò la donna estraendo dalla borsa il lucidalabbra. L’affermazione agghiacciante di Vermouth, mosse qualcosa dentro Bourbon. Il mirino si era appena spostato su un altro target, un’altra persona, presumibilmente giovane, avrebbe rischiato di morire di lì a poco. 《Non sei curioso di sapere chi fosse la vittima?》 Chiese Vermouth stuzzicando la curiosità del compagno. Amuro si limitò ad annuire con la testa. 《…La famosa spia inglese… l'agente Race! 》Rivelò scoppiando in una risata malefica e terrificante, quello sì che era un colpo grosso, Vermouth ne andava molto fiera. 《È per questo motivo per cui non si è presentata al Buckingham Palace in occasione dell'esposizione del gioiello reale… L'agente Race è morta, si è uccisa con le sue stesse mani!》 La rivelazione di Vermouth fece irrigidire il corpo del ragazzo il quale sbarrò gli occhi incredulo. Se le cose stavano così allora aveva motivo di credere che la prossima vittima dell'organizzazione sarebbe stata proprio la ragazza incontrata qualche ora prima al Caffè Poirot. La londinese quindi non era orfana solo del padre, bensì anche della madre. Tutto quadrava, era quello il motivo per cui si sarebbe trasferita a Tokyo. Chissà se almeno fosse consapevole del pericolo che incombeva su di lei. In quel momento esatto intravide dallo specchietto retrovisore la sagoma di un'altra auto sportiva che guadagnava terreno in velocità. 《..E qui arriviamo alla tua prossima missione. Sarai tu ad indagare su questa ragazza, Bourbon. Appena saranno disponibili, ti saranno inviate le foto e tutte le informazioni sulla figlia dell'agente Race.》 Il cuore gli si fermò quando riconobbe il volto della ragazza al volante dell'automobile sportiva che aveva dietro. Sperava con tutto se stesso che Vermouth non si accorgesse di lei ma stando a quanto diceva, non aveva ancora ottenuto le foto dai superiori, il ché significava che Vermouth non avrebbe potuto riconoscerla sul momento. Ad ogni modo, sarebbe stato opportuno che lei non incrociasse il volto della ragazza, per prudenza. *Una RX-7.* Drew scrutava l'autoveicolo bianco e intravide due sagome all'interno: un uomo e una donna. *Tsk! Che spreco! Un'auto così bella solo per far colpo su una donna… Conosco Il tipo!* Pensava tra sé e sé. *Fagli vedere come si fa, piccola!* Affondò il piede destro sull'acceleratore e alzò la marcia. Mentre guadagnava terreno, notò che anche l'automobile bianca aveva accelerato, indispettendo la ragazza la quale lo percepì come una sfida. La velocità aumentava gradualmente superando ormai di tanto il limite consentito. Ma Drew era molto fiduciosa in sé, avrebbe dimostrato a quello sbruffone che la sua auto non era da meno. 《Che cosa stai facendo? Perché stai aumentando di velocità?》 Chiese Vermouth mentre si incipriava il naso, noncurante di ciò che stava succedendo. 《Beh, sai. Mi piace correre.》 Fu la risposta apparentemente disinvolta del ragazzo il quale non staccava gli occhi dallo specchietto laterale. In tutta risposta, l'automobile rossa aveva iniziato a emanare gli abbaglianti a intermittenza per provocare il guidatore della RX-7. Il motore della i8 non aveva eguali, in fondo era stata modificata dallo stesso dottor Agasa il quale l'aveva reso molto più potente e resistenze. La RX-7 non poteva competere, aveva ormai raggiunto il suo limite quando iniziò a rallentare progressivamente. Drew si spostò sulla corsia di sorpasso preparandosi a superare l'auto bianca. 《Qui va bene. Puoi accostare, l'appuntamento è a pochi passi da qui.》 Ordinò Vermouth al suo fedele autista, il quale seguì le indicazioni della bionda. Nell’esatto momento in cui la donna scendeva dall'auto in fermata, la i8 passò accanto alla RX-7. Drew si voltò istantaneamente alla sua destra per vedere in faccia la persona alla guida del veicolo. Riconobbe il volto del cameriere del Caffè Poirot, il ragazzo che lei chiamava il “biondo". Amuro Tooru. Accadde tutto in pochi istanti, la ragazza vide di sfuggita la donna dai lunghi capelli biondi. Ebbe una strana sensazione nel vedere la persona misteriosa che Amuro aveva accompagnato, la stessa cattiva impressione che le aveva fatto incontrare il biondo. Se lui era un sospettato, lei lo era tanto quanto lui. Ad ogni modo, c'erano troppe poche persone e troppe poche distrazioni. Se si fosse fermata a spiarli, l'avrebbero scoperta senza il minimo sforzo. Non aveva ripari in quella strada deserta e silenziosa, loro potevano essere armati, così preferì lasciar stare, avrebbe avuto sicuramente altre occasioni per agire con più prudenza. Amuro seguì con lo sguardo l'automobile rossa che sfrecciava a velocità sostenuta per la via. Era sorprendente il fatto che una ragazza così giovane maneggiasse così bene un’automobile di quel calibro. Il peggio era passato, se anche Vermouth avesse notato il veicolo, non c'era modo di vedere in faccia la persona che era la volante. 《BMW i8…Bei ricordi.》 Sussurrò la donna attirando l'attenzione di Amuro, il quale non aveva compreso quelle parole. 《Non mi dirai di essertene dimenticato, Bourbon?》 Chiese la donna rivolgendo a sua volta lo sguardo verso l'automobile un allontanamento. 《La tua prima missione per noi…È grazie a te se oggi siamo a un passo dalla vittoria. Continua così.》 Furono le ultime parole rivoltegli da Vermouth prima di chiudere lo sportello. In quel momento, riaffiorarono i ricordi nella mente dell'agente segreto sotto copertura. Tutto si fece più chiaro e limpido nella sua mente. Una donna indotta al suicidio, l' agente segreto Race, l'articolo di giornale che la londinese stava leggendo al Caffè Poirot; il defunto padre inglese della ragazza e in fine lei, quella ragazza, quell'auto. Tutto convergeva il quella sua prima missione, il giorno che segnò per sempre la sua vita e quella della povera Drew Miller. Dopo aver lasciato la compagna, Amuro rimise in moto l'auto e ripartì. *È pericoloso andare in giro a quest'ora di notte, miss freckles.* (freckles= lentiggini in inglese) Si era trasferita da poco, non conosceva molte persone, c'era una buona probabilità che si fosse diretta da quella piccola canaglia di Conan. Valeva la pena di provare, non avrebbe dormito sonni tranquilli finché non fosse rientrata in casa sana e salva. 《M-ma quanti siete?!》 Esclamò Drew inarcando le sopracciglia sconcertata dal numero di persone che avrebbe dovuto riaccompagnare poi uni ad uno nelle rispettive case. 《Eh Eh.. Ho pensato che potevamo approfittare per fare la tua conoscenza, Drew!》 Replicò Sonoko con una certa nonchalance. 《La mia auto è omologata per cinque, dove pensate di mettere Heiji?》 Fece notare la londinese la quale non si aspettava di certo una serata così movimentata. 《Questa è la tua macchina?! Accipicchia! È proprio bella!》 Esclamò Conan iniziando a girare attorno al veicolo osservandolo nei minimi particolari. 《Una BMW i8, dev’esserti costata una fortuna!》 Osservò Masumi la quale si manteneva sempre a distanza debita dalla londinese. Drew si abbassò e prese per il colletto da dietro Conan, sollevandolo con una mano. Con l'altra tastò sotto al suo sedile e staccò un minuscolo oggetto nero e tondo. 《Questa te la puoi anche tenere.》 Riferì intascandogli la cimice e riponendolo a terra. Per un momento, Conan aveva pensato di essere riuscito nell'intento, ma Drew sapeva che quella sera, il piccolo investigatore, avrebbe tentato di scoprire più cose sul suo conto. Così come lei era intenzionata a chiedergli di più sull' Organizzazione. 《Se è un problema, posso accompagnarvi io.》 Una voce fastidiosamente familiare interruppe la conversazione tra le ragazze. 《Guarda Ran, è quel belloccio dell'apprendista di tuo padre!!》 Esultava Sonoko che non poteva chiedere di meglio. 《A-Amuro… Che cosa ci fa qui?》 Domandò Conan al ragazzo che si era appena unito al gruppi dei giovani. Miller si voltò istantaneamente verso il ragazzo, riconoscendone la voce, gli occhi erano sbarrati, il corpo pietrificato. Deglutì per il terrore e cercò di farsi forza, non doveva mostrarsi debole, in fondo lei era la cacciatrice e loro le sue prede. Che ti prende, Drew? È solo un criminale, tu sei forte, non hai niente da temere. È perfetto, questo ragazzo è la pista che cercavi, l’indizio che ti serviva. Contava nella mente fino a calmarsi, fece un sospiro e si mostrò disinvolta. 《 E così eri tu alla guida della i8 rossa. Niente male, ha un motore eccellente ma tu hai una guida un po' spericolata per la tua età.》 《Anche tu mi sembri audace al volante.》 Replicò Drew senza farsi intimorire dalla misteriosa figura dell'organizzazione. 《Comunque non ci siamo presentati stamattina al Caffè Poirot, io sono Tooru Amuro, lieto di conoscerti!》 Il biondo cambiò improvvisamente atteggiamento, mostrandosi di punto in bianco amichevole. E sorrise. Il classico sorriso che faceva impazzire le ragazze, tranne Miller. Miller non aveva mai provato quel genere di interesse verso un ragazzo, anzi, quel comportamento non faceva altro che insospettirla sempre più. 《Io sono Drew Miller, piacere mio.》 Si presentò a sua volta stringendo la mano a colui che, in quel momento, rappresentava il suo acerrimo nemico nella sua mente. 《Sarà meglio sbrigarsi, ho detto a Heiji che sarei arrivata al suo hotel per le dieci e mezza.》 Disse Miller aprendo lo sportello della sua automobile. 《Conan, tu…》 《Io faccio compagnia ad Amuro. Così voi ragazze potrete parlare di cose… da ragazze.》 La precedette Conan, il quale con la sua affermazione aveva deluso le aspettative della spia inglese, la quale sperava piuttosto di poter scambiare quattro chiacchiere con lui. Ran e Sonoko salirono dalle porte posteriori e mentre Masumi le raggiungeva, Drew si interposta tra lei e lo sportello per fermarla. Chiuse lo sportello e sorrise. 《Siediti davanti, non vorrai mica farmi fare da tassista.》 Disse scherzosamente Miller. 《Hai ragione.. 》 Replicò Masumi rassegnata. 《Qual è la destinazione?》 Chiese il biondo agente della PSB abbassando il finestrino. 《Il Magnum Center! Si va alla sfilata della Gold Mirror!》 Annunciò Sonoko dai sedili posteriori della BMW di Miller. 《Che ne pensi, Drew?》 Ran chiese il parere alla nuova arrivata sull'idea delle ragazze. 《Una sfilata eh…》Drew ci pensò per qualche istante portandosi la mano al mento con il gomito poggiato sul volante. Con la coda dell'occhio lesse l'espressione sorpresa del ragazzo alla guida dell'Rx7. Considerando la via in cui lo aveva incrociato con la misteriosa donna vestita in nero, era molto probabile che i due sospettati fossero diretti proprio lì, dal Magnum Center. Questo avrebbe spiegato l'espressione turbata del suo target. Forse la donna si era diretta proprio lì e Amuro non poteva aspettarsi che quella sarebbe stata la loro destinazione. 《Sì , pensò che si possa fare!》 Affermò Drew mettendo in moto l'auto e allacciandosi la cintura. 《 Voi andate, passeremo noi a prendere Heiji, vi raggiungiamo presto!》 Disse il piccolo Conan sventolando il braccio fuori dal finestrino per salutare le amiche. 《 Hai capito, biondo? Non andare a 10 all'ora altrimenti quando arrivate, la sfilata sarà già finita!》 Drew schernì il ragazzo per averlo battuto in velocità poco prima. 《E voi cercate di arrivare tutte intere!》 Rispose alla provocazione dell'inglese mettendo in moto a sua volta. 《Che ragazzo adorabile.》 Commentò Sonoko mentre le ragazze erano in viaggio. 《Amuro è proprio un ragazzo per bene, si vede. Lavora diligentemente ed è anche un ottimo detective.》 Raccontava Ran al gruppo di ragazze. 《Detective?》 Ripeté confusa Miller. 《Oh sì, è un apprendista di Kogoro, il padre di Ran.》 Spiegò Masumi. 《Interessante. Sai ho sentito molto parlare del Kogoro dormiente, sono proprio curiosa di vederlo in azione personalmente!》 Confidò Drew alle altre. 《Perché non ci racconti un po' di te? Cosa studi a Londra?》 Domandò incuriosita Ran all’inglese. 《 Sono al secondo anno di legge all'università di Cambridge anche se non sono convinta di prendere la specialistica. Se tutto va bene, dopo la laurea vorrei provare a entrare all’Accademia di Polizia.》 Raccontava Drew mentre nella mente ripensava a sua madre. Hitomi Takagi, non poteva che essere fiera di essere sua figlia, il suo desiderio era proprio quello di seguire le sue orme. 《E che mi dici del ragazzo?》 Intervenne Sonoko cambiando totalmente argomento. 《Il…ragazzo?》 《Hai un ragazzo?》 《…No, ma non credo sia qualcosa di cui ho bisogno in questo momento.》 Replicò la ragazza al volante scalando le marce prima di fermarsi al semaforo rosso. 《Però scommetto che hai molti spasimanti, sei una bella ragazza!》Suppose Ran. 《Deve essere proprio il massimo studiare in Inghilterra, immagino che conosci molti studenti affascinanti inglesi! Studenti di legge tra l'altro!》 Fantasticava Sonoko stuzzicando la londinese la quale alzava il piede dalla frizione per ripartire. 《A dire il vero… Non frequento spesso le lezioni, sono più per lo studio individuale eheh…》 《Quindi insomma non hai una vita sociale?!》 Si alterò Sonoko la quale non aveva sentito niente di interessante sulla vita privata della ragazza. 《Sonoko!》 La rimproverò Ran. 《Non capisci, qui la questione è grave! Una bellissima diciottenne, studente di legge, inglese per metà… e single!》 Sollevò la questione l’erede dei Suzuki la quale non sembrava voler accettare quella che lei reputava una noiosa vita. Non poteva certo immaginare che il motivo per cui Drew non pensava mai a fare conoscenze o ai ragazzi, era che i suoi impegni da spia erano piuttosto invadenti. 《 Quindi immagino che voi siate tutte impegnate in relazioni romantiche. 》Concluse Drew divertita dai discorsi delle due ragazze. Masumi invece sembrava piuttosto silenziosa, forse anche lei come Miller, non aveva questo genere di esperienze da raccontare. 《Shinichi Kudo, dico bene?》 Ipotizzò Drew mentre alzando gli occhi velocemente vide sullo specchio centrale, il riflesso del volto di Ran che arrossiva per l'imbarazzo. 《L-lo…lo conosci?》 Balbettava Ran con voce strozzata dall'imbarazzo, sorpresa del fatto che l'inglese conoscesse il nome del suo amato amico di infanzia. 《Un momento, come fai a conoscerlo? Non dirmi che Shinichi tradisce Ran con te!》 Intervenne Sonoko con la sua osservazione tanto assurda quanto priva di senso. 《Ma cosa dici. È solo un amico, lo dicevo perché ecco…lui… lui mi ha parlato di te! Ehehe!》 Inventò su due piedi l'inglese, la quale aveva chiaramente inteso che Ran non aveva la minima idea del fatto che Shinichi si nascondesse proprio dietro ai panni del piccolo Conan. 《…Dici sul serio?》 《Ma cosa dice?! Non è vero!》 Esclamò Conan imbarazzato seduto dal lato del passeggero nell’auto di Furuya. 《Cosa ascolti? Hai messo una cimice nella sua auto?》 Gli domandò Amuro, il quale aveva notato che il suo amico era concentrato ad ascoltare una conversazione dalle cuffiette wireless. Erano due le cimici che Conan aveva piazzato nella i8 rossa, sapeva che lei lo avrebbe sorpreso con le mani nel sacco, così pensò di metterne due così che se Miller ne avesse tolta una, avrebbe pensato di averla scampata. Tuttavia non era riuscito a ricavare niente di rilevante in quella conversazione. 《Non dice molto… Ma se ti interessa.》 Gli passò una delle cuffiette. Non si fece molte domande, non lo sorprendeva il fatto che Amuro fosse interessato a sapere di più sul conto della ragazza, in fondo era pur sempre una vittima degli uomini in nero, il ché era una giustificazione più che valida. Inoltre probabilmente Amuro avrebbe potuto rivelargli più cose sulla ragazza del Kensington, la sua posizione all'interno della PSB gli permetteva l'accesso a molte informazioni. 《Preparati, Drew. Io, Sonoko Suzuki, ti troverò il ragazzo perfetto! Non è concepibile che a 18 anni tu non abbia mai avuto un ragazzo!》 《Non ce n'è bisogno, dico sul serio! Non sono interessata a questo genere di cose, ho altre priorità!》 Masumi, Ran e Drew ridevano divertite dalla determinazione di Sonoko, la quale scorreva sul telefonino le foto di diversi ragazzi. 《Se anche lo volessi, non posso avere una relazione ora come ora perché..》 Si bloccò improvvisamente rendendosi conto che quello che stava dicendo avrebbe esposto eccessivamente il suo segreto. Masumi ebbe infatti un sussulto alle parole della ragazza. Simile fu la reazione di Amuro Tooru e Conan Edogawa, segretamente in ascolto. 《Perché?》 Domandò la detective liceale a Drew. 《…Perché se voglio entrare nell’Accademia di Polizia, sarò molto impegnata, non avrò tempo per questo genere di cose. Assicurare la giustizia ai civili, questa è la mia priorità.》 Si giustificò Drew la quale riuscì a dissipare i sospetti della detective liceale seduta accanto a lei. Quelle parole suonavano così familiari al piccolo Detective il quale d'istinto si voltò verso il suo accompagnatore, Amuro Tooru. Non poté fare a meno di notare il sorriso compiaciuto che gli si era stampato sul volto all'ascolto di quelle parole. Era una frase degna di lui. L'auto era ferma al parcheggio di Haido Hotel, i due erano in attesa del detective liceale di Osaka e nel frattempo continuavano a origliare i discorsi troppo effemminati che si tenevano nella i8 rossa. 《Che ne dici di questo? Forse un po' troppo basso. Questo? No, non è abbastanza carino…》Borbottava tra sé e sé Sonoko, la quale non si curava minimamente dell’opinione di Drew e continuava la sua ricerca. 《Se anche lui è un poliziotto, non sarebbe un problema.》 Osservò Ran in risposta alla dichiarazione della londinese. 《Hai ragione Ran, ho trovato la persona perfetta! Guarda qui…》 《Saguru Hakuba… ma certo, il figlio del capo della polizia metropolitana di Tokyo, anche lui ha studiato in Inghilterra ed è un grande detective!》 Drew trasalì sbigottita dall'udire quel nome. 《…Hakuba.》 Ripetè 《Lo conosci?》 Domandò Ran notando la strana espressione dipinta sul volto di lei. 《Certo, lui… È un amico di famiglia. Lo conosco dai tempi dell'asilo.》 Raccontava Drew compiaciuta nello scoprire che la fama dell'amico era giunta fino a lì. Il loro rapporto non si avvicinava minimamente a quello tra Ran e Shinichi o tra Kazuha e Heiji. Più che una romantica storia d'amore il loro era un legame prevalentemente professionale, anche se inevitabilmente nella vita privata erano legati dal fatto che le loro famiglie erano molto unite. C’era una certa antipatia reciproca in verità, più una rivalità analoga a quella che c'era tra Shinichi e Heiji. Da un lato Drew era solita prendere in giro il ragazzo per i suoi continui fallimenti nella caccia a Ladro Kid, nonostante il mago dei furti non si trattava altro che di Kaito, un suo compagno di classe. Dall'altro Saguru non sopportava il comportamento altezzoso dell'amica che, a suo parere, si dava molte arie e teneva sempre un comportamento strano e misterioso. Ma il fatto che tenessero l'uno all'altra era innegabile, in fondo ne avevano passate di tutti i colori insieme. Inoltre era risaputo che Saguru ammirasse con tutto il cuore la paladina inglese Race, inconsapevole del fatto che nei trattasse niente meno che della sua più grande rivale. 《 È il ragazzo perfetto , Drew! È affascinante, intelligente e con uno spiccato senso della giustizia, proprio come te!》 Insisteva Sonoko, la quale non cedeva al tentativo di far cambiare idea a Drew Miller. Drew scoppiò in una fragorosa risata, che lasciò le amiche turbate di fronte al comportamento infondato della ragazza. 《Vi siete fatte un'idea completamente sbagliata! Io e Hakuba non siamo quel tipo di amici! Siamo completamente diversi!》 《 E comunque rimango della mia idea. Un ragazzo sarebbe solo d'intralcio nella mia vita, meglio rimandare questo genere di discorsi più in là. Ma apprezzo il tuo interessamento , Sonoko.》 Anche Ran aveva un parere discordante rispetto a quello di Miller. È vero che stare con una persona costituiva un sacrificio, bastava pensare alla sua situazione con Shinichi. Ma provare quel sentimento verso un'altra persona era un'esperienza di cui tutti avevano bisogno nella vita. Isolarsi e concentrarsi sulla propria carriera l'avrebbe resa una persona sola in futuro, proprio come suo padre e sua madre, troppo concentrati sulle rispettive professioni da aver distrutto quella che poteva essere una famiglia. Drew era una ragazza in gamba e indipendente, era ammirevole la forza con cui riusciva ad andare avanti pur essendo rimasta sola. Ma era proprio per questo che Ran augurava alla ragazza di trovare una persona che potesse farle capire l'importanza di quell'affetto. 《Siamo quasi arrivate.》 Annunciò Masumi indicando la lontana insegna luminosa dell'esclusivo locale notturno, già visibile a distanza. 《Questa la prendo io.》 Una mano si allungò improvvisamente attraverso il finestrino abbassato e strappò dall’orecchio di Conan la cuffietta. Conan trasalì voltandosi e vide il suo giovane amico detective mentre si intascava l'oggetto. 《Se vuoi scoprire la sua identità, dovrai farlo lealmente. Non ammetto questi sotterfugi, in fondo hai tutti gli elementi che ti servono per arrivarci.》 Lo rimproverò Heiji che lo aveva colto in flagrante nell'origliare la conversazione tra le ragazze. 《Se vuoi scoprire la sua identità…》 Le parole di Heiji avevano indispettito l'agente segreto della PSB, il quale non poteva fare a meno di chiedersi cosa intendesse con “la sua identità” . 《Farai meglio a togliertela anche tu, Miller non sopporta che si violi la sua privacy.》 Consigliò Hattori al cameriere del Caffè Poirot, salendo sui sedili posteriori e chiudendo lo sportello della Rx7. 《Certo, hai perfettamente ragione.》 Replicò Amuro porgendo al nuovo arrivato la sua cuffietta. 《Accidenti, è enorme. Si vede che è un evento esclusivo.》 Ran si guardava attorno meravigliata dalla grandezza della sala di ricevimento. Una grande palco era stato allestito e tappezzato con un Red carpet chiuso da transenne ai lati. I paparazzi si accalcavano davanti alle transenne, ammiratrici accanite attendevano impazienti l’uscita dei loro idoli dal backstage, il cui accesso era severamente sorvegliato dai bodyguard. 《La signorina Sonoko Suzuki?》 Domandò una gentile hostess richiamando l'attenzione della ragazza. 《Sì, sono io.》 《Benvenuta al Magnum Center, io sono Fumiyo Sasaki, responsabile dell'evento, il signor Suzuki mi ha riferito che sarebbe venuta con degli amici.》 Si presentò gentilmente la donna che si mostrò molto disponibile. 《Faccio preparare immediatamente quattro posti in prima fila, allora.》 Dichiarò Fumiyo chinandosi in segno di rispetto. 《Ecco in verità stiamo aspettando altre persone. Tre ragazzi.》 La corresse Sonoko. 《Perfetto, allora siete in sette. Non c'è alcun problema, vado a preparare i posti. Per qualsiasi richiesta vi invito a cercarmi, sono a vostra completa disponibilità.》 Drew camminava in giro per la grande sala osservando la folla in estasi per l'ingresso di una celebrità. Le urla delle ragazze non lasciavano dubbi su chi fosse entrato. 《Yuichi Miura… suppongo.》 Mormorò Masumi ancora assonnata, non vedeva l'ora di tornarsene in albergo a dormire. Nemmeno Drew sembrava interessata a ciò che stava accadendo, era più presa a osservare il comportamento delle persone, tipico di lei. Sobbalzò nel sentirsi toccare la spalla. 《Va tutto bene?》 Domandò Ran notando il disorientamento della ragazza. 《Ran, sei tu. Certo, sì.》 《Tsk tsk. Non ci siamo, Drew. Vieni qui.》 Sonoko si avvicinò alla ragazza sistemandole il colletto della camicia bourdeax a quadri. Le sbottonò il primo bottone e aprì il décolleté. Non soddisfatta aprì altri due bottoni scoprendo ancora di più il petto della ragazza. Drew afferrò le mani dell'amica per fermarla. 《Credo che possa bastare! 》 《Così va meglio.》 Disse con un sorrisetto malizioso Sonoko. 《Lo show avrà inizio tra dieci minuti. Preghiamo i presenti di prendere posto.》 Annunciava una voce all'autoparlante. 《Dal momento che i ragazzi non sono ancora arrivati, direi di fare un giro nel backstage a farci una foto con Yuichi Miura!》 Propose Sonoko tirando Drew per il braccio trascinandola verso la folla . 《A dire il vero io…》 《Ran, Masumi! Su ragazze, venite!》 《Aspetta Sonoko, credo di aver visto l'auto di Amuro nel parcheggio. Aspettiamoli. 》 Replicò Ran davanti al portone di ingresso. 《 Scusate il ritardo, Heiji aveva dimenticato il telefonino in camera. 》 Si giustificò il cameriere del Caffè Poirot deridendo il detective di Osaka per la sua dimenticanza. 《Avremmo fatto più in fretta se voi non foste stati troppo occupati a origliare la conversazione altrui.》 Rispose alla provocazione il detective Hattori. 《Cosa intendi dire?》 Domandò Masumi che aveva la stessa aria indispettita dell'agente segreto inglese. 《Niente, eheh! Heiji intendeva dire che…》 La voce del piccolo Conan fu sovrastata dall'urlo terrificante di una donna. 《Che succede?!》 Esclamò preoccupata Ran. Drew, Heiji, Conan, Masumi e l'agente del PSB si voltarono contemporaneamente nella direzione da cui proveniva il grido e, senza pensarci due volte, iniziarono a correre. 《Permesso, fateci passare!》 Gridava Heiji cercando di passare in mezzo alla folla. Drew si faceva largo agitando le braccia per allontanare le persone da lei, mentre Masumi era rimasta bloccata dall'immenso afflusso di gente. 《Sono spiacente, non posso farla passare senza pass.》 La diligente guardia all'ingresso non cedeva alle richieste dell'agente sotto copertura Furuya. Nel frattempo Conan passava correndo in mezzo alle gambe aperte dell'uomo. 《Ehi! Ragazzino!》Amuro approfittò della distrazione per passare velocemente. 《Fermatevi!》 Li rincorreva l'uomo vestito in nero. Nel frattempo anche Heiji e Drew giunsero davanti all'ingresso del backstage. 《Cosa sta succedendo?》 Yuichi Miura interrogò la signorina Sasaki notando il trambusto. 《 Ordini immediatamente alla sicurezza di bloccare le uscite!》 Riferì Masumi alla responsabile del locale. Quando Heiji e Drew raggiunsero Conan e Tooru, si ritrovarono davanti a una scena raccapricciante. Una giovane modella dell’agenzia giaceva in bagno, sdraiata a terra in posizione supina con gli occhi chiusi e la bocca aperta con una sostanza schiumosa che colava dagli angoli della bocca. Teneva un braccio disteso perpendicolarmente al resto del corpo, mentre l'altro era piegato sul petto con la mano posata sul collo. 《 Ryoko! Che ti succede, Ryoko!》 Gridava disperata una donna inginocchiata accanto al cadavere mentre si avvicinava per assistere la vittima. 《Non la tocchi! Il corpo deve rimanere in quella posizione per la ricostruzione.》 Ordinò il piccolo Conan alla donna, la quale si voltò verso i presenti. 《L'ha spostata?》 Domandò Furuya avvicinandosi. 《No, l'ho trovata già in questa posizione.》 Dichiarò la donna. Si trattava di Akane Inoue, sorella della vittima deceduta, Ryoko Inoue. Entrambe modelle che lavoravano per la Gold Mirror, avevano rispettivamente 26 e 24 anni. Il cadavere già indossava il vestito che avrebbe esibito in sfilata, anche il trucco e i capelli erano già stati sistemati. 《Non c'è più niente da fare.》 Annunciò Conan che aveva controllato il battito cardiaco della donna poggiando due dita all'altezza della carotide, accertandosi della morte della donna. 《E sappiamo anche perché…》 Confermò Furuya che aveva intuito l'avvelenamento solo alla vista del cadavere. 《C'è il tipico odore di mandorla, non ci sono dubbi.》Masumi annusava l'odore che emanava il cadavere dalla bocca. 《Avvelenamento da cianuro.》 Affermarono all'unisono i cinque ragazzi. 《A giudicare dal rigor mortis…》 Valutava Masumi tastando il braccio della modella deceduta. 《 Direi che sono passate su per giù due ore.》 Ipotizzò Heiji. Mentre il resto del gruppo era concentrato sul cadavere, Conan e Drew camminavano in giro per la stanza in cerca di indizi che potessero essere utili alle indagini. Miller notò delle macchie di un colore tra il marrone tendente all'arancione notando qualcosa che luccicava al riflesso della luce. 《Pensi anche tu quello che penso io?》 Domandò Conan che osservava l'interesse della ragazza alla parete. 《Dico che possiamo escludere il suicidio.》 Confermò Drew leggendo esattamente nella mente dell'amico. Si mise davanti il muro e aprì le braccia piegando i gomiti cercando di farli coincidere il più possibile con le macchie. L'altezza non coincideva, pur essendo l'altezza della modella molto vicina a quella di Drew. Ciò si spiegava con il fatto che la modella indossava i tacchi. La distanza tra i due gomiti invece coincidevano quasi perfettamente. 《L'assassino deve aver costretto la vittima a ingerire la pillola. Ovviamente Ryoko avrà opposto resistenza con le braccia in questo modo e i segni che vediamo sul muro sono sicuramente i segni della colluttazione.》 Suppose Drew confrontando le sue ipotesi con quelle del piccolo Conan. 《I segni sul muro sono stati lasciati dal fondotinta che si era spalmata sulle braccia.》 Dedusse Conan che concordava perfettamente con la ragazza inglese. Amuro era rimasto sulla porta del bagno e osservava in lontananza i due in azione. Conan si avvicinò al corpo e alzò il braccio della donna distesa sul pavimento, mostrando all'amica la dimostrazione della sua ricostruzione. Su entrambi i gomiti infatti, furono rilevati due lividi, segni de 《Dobbiamo interrogare i presenti per trovare chi aveva un movente per compiere l'omicidio》 《Io un sospetto lo avrei. Ma se l'omicida è la persona che credo, purtroppo credo che questo caso verrà chiuso come suicidio.》 Bisbigliava Drew all'orecchio del ragazzino abbassandosi alla sua altezza. 《Non vorrai dire che…》 Sul volto del piccolo Detective liceale si dipinse un'espressione sconvolta. 《Aspetta prima di giungere a queste conclusioni, Drew. Non ti starai facendo condizionare un po' troppo da questa storia?》 《Il cameriere del Caffè Poirot… L'ho incrociato per strada in macchina mentre lasciava una donna vestita in nero proprio all'incrocio qui fuori. C'è qualcosa in me che mi dice che quel ragazzo è coinvolto nell'organizzazione. Me lo sento.》 《Vermouth…》 Mormorò Conan riflettendo sulla possibilità del coinvolgimento dell'organizzazione. Era incredibile come il semplice sesto senso della ragazza l’avesse portata sulla pista giusta. C'era solo un errore nella sua deduzione : colui che nell'organizzazione era conosciuto sotto il nome di Bourbon, era in verità un agente sotto copertura infiltratosi nelle tenebre per distruggere il nemico da dentro. Ma questo Conan non poteva dirglielo, il poliziotto della PSB gli aveva espressamente chiesto di non spifferare nulla a nessuno e di certo Miller non costituiva un'eccezione anche se, il fatto che lei pensasse di lui un nemico, avrebbe sicuramente reso le cose più difficili. 《Io devo dirti una cosa Drew…》 Conan Bisbigliò a sua volta qualcosa all'orecchio della ragazza, qualcosa che la fece sobbalzare dallo spavento. Gli occhi si sbarrarono e il corpo rimase paralizzato. Come aveva potuto non pensare a una cosa del genere? Drew annuì all'amico e fece per andarsene. Mentre camminava attraverso la porta del bagno per raggiungere l'uscita, una mano la afferrò per la spalla. Miller si voltò di scatto e fissò negli occhi colui che l'aveva fermata. 《È inutile, non puoi uscire. Non te lo lasceranno fare.》 Le riferì Amoru, il quale aveva capito che la ragazza sentiva, per qualche motivo, la necessità di allontanarsi dalla scena del crimine. 《Siamo arrivati.》 Una voce spiacevolmente familiare rimbombava per il corridoio del backstage. Drew si tolse la mano del biondo dalla spalla e fece una smorfia. L'ispettore Shiratori fece il suo ingresso, assieme all'ispettore Megure pronto a rimboccarsi le maniche per ricostruire i fatti di quel caso che apparentemente si configurava come un suicidio. Shiratori fulminò con lo sguardo la piccola teppista inglese la quale deglutì e distolse lo sguardo. 《La vittima è morta per avvelenamento da cianuro, l'ora del decesso è stata stimata per le ore 22 circa.》 Ricapitolava l'ispettore Megure leggendo il resoconto della scientifica. 《A prima vista sembrerebbe un classico caso di suicidio.》 Ipotizzò l'ispettore Shiratori osservando la donna deceduta. 《Anche se mi sembra di aver capito che tu non la pensi così, dico bene, Drew?》Sussurrò Amuro all'orecchio della ragazza. *Che ti prende, Drew? Perché agitarsi tanto. Sei innocente, giusto? Innocente fino a prova contraria.* Pensava nella mente Conan, indispettito dalla condotta tenuta dalla londinese. 《Non è esatto, ispettore Shiratori, ho motivo di sostenere che si sia trattato di un om…》Heiji sobbalzò improvvisamente e in pochi istanti perse inspiegabilmente i sensi. Conan chiuse con discrezione l'orologio e nascose le mani dietro la schiena, ma il gesto non era sfuggito agli occhi attenti di Masumi e Amuro. Drew diversamente da loro era troppo impegnata a pensare ad altro per prestare attenzione a ciò che stava succedendo. Doveva assolutamente capire chi fosse l'omicida, solo così l'avrebbe scampata. Il detective Tooru Amuro, non voleva stare al gioco del resto dei ragazzi. Non avrebbe nascosto la realtà dei fatti per un motivo a lui ignoto, qualunque fossero le intenzioni di Conan. 《Non lo trovate strano? Che la ragazza abbia deciso di togliersi la vita proprio qui e proprio in quel momento?》 Intervenne Masumi cercando di dare indizi agli ispettori poco competenti. 《Sul muro ci sono chiari segni di colluttazione, troverete dei lividi corrispondenti sui gomiti della donna. È stato chiaramente un omicidio.》 Rivelò Amuro senza peli sulla lingua. 《Ma guarda te. Oggi abbiamo la squadra di giovani detective al completo!》 Osservò sarcasticamente Megure, il quale si sentiva perennemente disturbato dalla presenza dei ficcanaso, i quali però avevano sempre offerto un aiuto prezioso alla polizia. 《Pronto? Qui l'agente di polizia Takagi…》 Dopo aver lasciato il telefono squillare diverse volte, finalmente Wataru riuscì a svegliarsi e a rispondere, seppur con gli occhi ancora chiusi. 《 Come dice? Una ragazza morta al Magnum Center? Cooosa?! Drew è lì? Sissignore, arrivo subito!》La notizia lo stravolse completamente, tanto da fargli passare il sonno in un batter d'occhio. 《Il primo indiziato è il modello della Gold Mirror, Yuichi Miura, 27 anni. Stando a quanto affermano gli altri modelli e i lavoratori dello staff, Yuichi Miura era il fidanzato di Akane Inoue, ma dopo due anni e mezzo di relazione, si sono lasciati. Qualche mese dopo, Yuichi Miura ha iniziato a frequentare la vittima, sorella minore, ma ad alcuni amici ha raccontato che stesse con lei solo per far ingelosire l'ex ragazza Akane.》Esponeva l'ispettore Shiratori al collega Megure riguardo alle informazioni che era riuscito a ottenere interrogando i presenti. 《Se tanto mi dà tanto… Anche la modella Akane Inoue è sospettata, il movente potrebbe essere stato proprio la gelosia nei confronti della sorella.》 Aggiunse Megure continuando a confrontarsi con i suoi subordinati. 《Come potete insinuare che io abbia ucciso mia sorella?! Come avrei potuto?!》 Si alterò la giovane donna su tutte le furie per le accuse mosse nei suoi confronti. 《Ad ogni modo, anche la signorina Sasaki avrebbe avuto un ottimo movente, a mio avviso…》 《Ma cosa stai dicendo?!》 Fumiyo Sasaki, 24 anni, la gentilissima hostess che aveva ospitato i ragazzi, si era lasciata andare alle provocazioni della modella. 《Già, Sasaki era un'ex compagna di classe di Ryoko. È risaputo che mia sorella aveva un carattere molto scontroso ed era particolarmente antipatica con lei ai tempi del liceo.》 Rivelava la modella sul conto dell'hostess. 《È vero, ma non l'avrei mai uccisa per questo! Non sono stata io!》 《C'è un’altra indiziata a mio parere, ispettore Megure. Cosa stavi facendo alle ore 22 di oggi, Drew?》 Intervenne l'ispettore Shiratori mettendo in ballo anche la ragazza inglese che se ne stava in disparte. Questa fece una smorfia in tutta risposta e fece un passo avanti, verso colui che le aveva puntato il dito contro. 《Alle 22 di stasera mi stavo avviando verso l'agenzia del detective Goro Mouri, per andare a prendere i miei amici in macchina.》 Replicò lei. 《Non capisco, Shiratori, Perché Drew sarebbe una sospettata?》 Chiese l'ispettore Megure al collega, ignaro di ciò che lei aveva combinato in quei giorni. 《Oggi nel mio studio, questa ragazza ha minacciato che avrebbe compiuto un omicidio se non l'avessi lasciata incontrare il sovrintendente.》 Masumi e Amuro si voltarono contemporaneamente verso Drew, confusi sul motivo che avrebbe spinto l'inglese a un gesto del genere. 《Ispettore Megure, siamo qui.》 Takagi irruppe improvvisamente nella stanza, seguito dell’agente Sato. 《Wataru…》 《Avresti potuto almeno avvisarmi che saresti uscita.》 Rimproverò l'uomo alla cugina. 《Ad ogni modo, ho sentito tutto. Non avete alcuna prova contro Drew.》 Conan volse lo sguardo verso la ragazza che aveva abbassato lo sguardo per nascondere l'espressione rassegnata. 《Innocente… Fino a prova contraria.》 《Suppongo quindi che Drew al momento dell'omicidio, fosse sola. Nessuno può confermare il tuo alibi, dico bene?》 Drew guardò Amuro, in attesa del suo intervento, dal momento che era l'unico ad averla vista viaggiare in auto assieme alla donna vestita in nero. Ma era consapevole che, dal momento che l'unico che poteva confermare il suo alibi era uno dell'organizzazione, non avrebbe mai detto nulla. In fondo se se ne fosse uscito con una cosa del genere, automaticamente anche lui e la donna bionda sarebbero stati sospettati, proprio perché a quell'ora si trovavano in prossimità della location dell'evento. Di fatto Amuro non la segnò nemmeno di uno sguardo. 《Non è sufficiente come prova, ispettore. È più che evidente che quella di Drew era solo una battuta.》 Conan prese le sue difese, avendo precedentemente assistito alla discussione tra Shiratori e Miller. Non era ingenuo, Conan, a differenza del resto dei presenti, aveva intuito che l'ispettore voleva solo far pensare al vero assassino di essere salvo così che avrebbe abbassato la guardia. Al primo errore, avrebbe incriminato il vero assassino scagionando la ragazza. 《Sato, potresti perquisire anche Drew?》 Ordinò Megure alla subordinata la quale non si sottrasse al suo dovere. Shiratori stava commettendo un grave errore, dal momento che l'assassino non era nessuno dei presenti, se Drew fosse finita nei guai, non avrebbe più avuto modo di tirarsene fuori. Dopo aver interrogato il resto dei sospettati e aver appurato che tutti i loro alibi fossero validi, Conan era giunto alla conclusione che Drew potesse avere ragione. C'era lo zampino dell'organizzazione in quella storia, iniziava a fiutarlo lui stesso. Anche dagli atteggiamenti disinteressati di Amuro, il quale era sempre il primo a voler smascherare il colpevole, mentre questa volta se ne stava da parte a osservare. Drew conosceva bene la prassi, aveva visto diverse volte sua madre perquisire le persone. 《Alza le braccia.》 Le ordinò Sato dopo aver perquisito la parte inferiore del corpo, passando al busto. Miller si sentiva tutti gli occhi dei presenti addosso, cercò di mantenere la lucidità e si sfilò l'elastico per capelli dal polso. Fece per legarsi i capelli, quando Conan, Amuro e Masumi sbiancarono e sbarrarono gli occhi alla vista di un particolare che ad altri era sfuggito. Drew teneva in mano una piccola capsula bianca che cercava di infilare all'interno dell'elastico discretamente, ma le sue mani furono bloccate da quelle di Tooru, il quale intervenne afferrando per il polso la ragazza mentre si legava i capelli. Il piccolo oggetto bianco ovulare scivolò dalla mano della londinese cadendo a terra. Lo stesso Shiratori non credeva ai suoi occhi nel raccogliere la capsula. 《Non ci sono dubbi. È cianuro di potassio.》 Takagi cadde sulle ginocchia, gli occhi urlavano terrore e le mani disperazione. Drew chiuse gli occhi alle lacrime, l'ultima cosa che voleva vedere era la delusione della persona che da sempre aveva creduto in lei. Sapeva che in quel momento, l’agente di polizia Takagi stava soffrendo più di lei. Non poteva nemmeno rivelare il vero motivo per cui possedesse la pillola, era la fine per lei. Shiratori deglutì sconcertato, ma di fronte all'evidenza, non poté fare a meno di proseguire con l'arresto. Tirò fuori dalla tasca interna della giacca un paio di manette e procedette ad ammanettare la ragazza. 《Drew Miller. Ti dichiaro in arresto per omicidio doloso, qualsiasi cosa dirai da questo momento, potrà essere usata contro di te. Hai diritto a un avvocato e se non ne hai uno, te ne procureremo uno.》 《Non può essere stata lei, per quale motivo si sarebbe avvicinata alla scena del crimine se fosse stata lei la colpevole? È irrazionale!》 Conan cercava di attirare l'attenzione dell'ispettore Shiratori girandolo per la gamba, ma intervenne l'ispettore Megure il quale lo sollevò tirandolo per il colletto della giacca. 《Basta così, Conan. Le prove parlano chiaro. Lasciaci fare il nostro lavoro.》 Lo allontanò. Amuro aggrottò le sopracciglia, Masumi si portava il dito indice sul mento incrociando le braccia, Heiji giaceva disteso a terra ancora privo di sensi. Nessuno di loro credeva alla versione che vedeva la ragazza di Londra come un'omicida. 《Che succede qui? Perché stanno portando via Drew in manette?》 Domandò ad alta voce Ran piombando nella stanza seguita da Sonoko. Le due amiche giunte sulla soglia dell'entrata rimasero sconvolte dalla scena che si ritrovarono davanti. Il cadavere della donna a terra, Takagi inginocchiato con lo sguardo perso nel vuoto, il corpo di Heiji addormentato sul pavimento, gli sguardi turbati dei presenti. 《Heiji! Conan, stai bene? Cosa sta succedendo?!》 La figlia del famoso detective Goro attendeva invano una risposta. Takagi si rialzò dal pavimento e invitò Conan e le tre ragazze a seguirlo. 《Andiamo, vi riporto a casa, i vostri genitori saranno preoccupati.》 Anche l'agente della PBS si apprestava a lasciare la scena del crimine, non prima di aver recuperato il corpo di Heiji. Si avvolse il braccio del detective di Osaka attorno alle spalle e con un braccio sosteneva il busto trascinandolo. 《Ci penso io al vostro amico, lo riporto all'Haido Hotel.》 Riferì al resto del gruppo prima di separarsi da loro. Aprì lo sportello dell'automobile bianca e posizionò il corpo dell'addormentato sul sedile anteriore dal lato del passeggero. Chiuse lo sportello, la sua attenzione fu attirata dal rumore del motore dell'auto di polizia in servizio che seguì con lo sguardo, vedendo attraverso il finestrino il volto in lacrime della ragazza, la quale non aveva più nemmeno le forze di difendersi da sé. Conan aveva ragione, il motivo per cui Amuro non sembrava interessato all'indagine, era che lui conosceva bene l'identità del colpevole e per quanto a malincuore, lui era stato sua complice. Era stata Vermouth e il movente era molto semplice, la vittima aveva assistito involontariamente a un losco scambio tra Gin e Vodka e i rappresentanti della mafia italiana. Per una semplice coincidenza, per il solo fatto di essere andata a correre al parco una mattina di primavera, questo le era costata la vita. Di certo, Bourbon non avrebbe mai accettato di uccidere quella donna con le sue mani, ma il fatto di essersi rifiutato non lo rendeva innocente, Amuro lo sapeva bene. Ma bastava un passo sbagliato e il suo piano, che durava ormai da anni, sarebbe andato in fumo. Erano tanti i sacrifici che aveva dovuto accettare, tante vittime di cui sentiva parlare, molte morte sotto i suoi stessi occhi. Ma i sensi di colpa iniziavano a essere estremamente pesanti, lo perseguitavano come dei fantasmi da anni ormai, rendendo le notti insonni e la vita difficile. Drew non meritava anche questo, non dopo quello che stava passando, ma come sempre, il giovane agente della PSB aveva le mani legate e un'altra persona cadeva in disgrazia per colpa sua. 《Cosa…Cos'è successo?》Heiji si strofinò gli occhi, al suo risveglio si trovava nella Rx7 bianca del ragazzo del Poirot. Il biondo era troppo assorto nei pensieri per accorgersi che la sua compagnia aveva ripreso i sensi. 《…Accidenti, non ricordo nulla. Che ci faccio qui?》 Mormorava lamentando un forte mal di testa dovuto agli effetti dell'ago soporifero di Conan. 《 La sfilata! L'omicidio! Cos’ è successo?! 》 Amuro, alla guida del veicolo, fece un profondo respiro. 《La tua amica… La ragazza inglese… È stata arrestata perché in possesso di una pillola di cianuro di potassio.》 Raccontò Amuro al detective di Osaka ignaro di ciò che era appena successo. 《Cosa?! Ma non è stata lei! Dev'esserci un errore, lei non farebbe mai una cosa del genere!》 Esclamò Heiji sconvolto dalla notizia che gli era appena stata raccontata dal biondo. 《Ma tu questo lo sapevi, dico bene?》 Osservò volgendo uno sguardo di accusa verso l'autista. 《Eppure non hai fatto niente per impedirlo.》 《Non ho potuto fare niente dal momento che era in possesso di quella pillola. Piuttosto, tu sapevi degli istinti suicidi della tua ragazza?》 Domandò il biondo piuttosto diffidente nei confronti dell'altro. 《Non è la mia ragazza e non ha nemmeno istinti suicidi.》 Ribatté scontroso Hattori. 《E tu sapevi benissimo anche questo. Quindi perché farmi questa domanda?》 Il ragazzo dalla carnagione scura si slacciò la cintura. 《Credo che tu sappia più di quello che dovresti sapere. Non so chi tu sia ma…ci hai provato.》 《Cos’hai intenzione di fare?》 Domandò Amuro notando l'agitazione del ragazzo. Fu un attimo che Heiji aprì improvvisamente lo sportello dell'automobile in movimento. 《…Salvare il mio nemico. Ci vediamo!》 Annunciò il ragazzo prima di buttarsi fuori dall'auto lanciando il suo travestimento e rivelandosi per quello che era veramente. La marcia della Rx7 si era stabilizzata dopo qualche istante di sbando. Amuro inchiodò l'auto in mezzo alla strada cercando di realizzare ciò che era appena successo. Si fece avanti con il busto per vedere cosa fosse successo al ragazzo, ma tutto quello che riuscì a vedere fu un deltaplano bianco che volava già in lontananza. 《Ladro Kid…》 Mormorò il biondo incredulo.

   
 
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