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Autore: sangueoro    28/09/2019    1 recensioni
Le vicende si svolgono dopo il finale di The Vampire Diaries.
Nella scuola che Caroline decide di aprire, arriva una bambina speciale… che ha bisogno di “protezione e preparazione“…
Ma chi proteggerà e preparerà Caroline al ritorno di Klaus nella sua vita?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus, Nuovo personaggio, Rebekah Mikaelson | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Klaus era stato avvertito da Damon del ritrovamento del cadavere, il primo istinto era stato quello di passare per il seminterrato, poi aveva pensato che fosse meglio essere cauti ed era uscito dalla camera di Lucy.

Ne aveva approfittato per fare un controllo nei boschi, neanche prendere la strada più corta ed entrare dal cancello principale erano un’opzione sicura.

Aveva fatto bene… c’erano delle persone appostate nelle vicinanze del muro di cinta della scuola, parecchie persone… lo avevano visto passare a velocità vampiresca, ma si erano guardate bene dall’attaccarlo, anche l’Ibrido li aveva ignorati, la priorità erano le gemelle…

«Ha il collo spezzato» valutò chinandosi sul cadavere «Ma ci sono delle ecchimosi, gli è stato spezzato manualmente»

«Non riesco a spiegarmelo…» replicò Caroline.

Eric si aggirava per la stanza, anche l’Originale aveva cercato di capire se c’era qualcuno occultato ed era arrivato alla conclusione che non ci fosse nessuno.

«L’unica cosa evidente è che non è stato uno stregone» considerò l’Ibrido «da quel che ne sappiamo l’unico vampiro tra loro è Tom…»

«E perché avrebbe dovuto farlo?» chiese Care.

«La mia è solo un’ipotesi… » replicò l’Originale «Per salvare te?» ringhiò.

La donna corrucciò la fronte interrogativa.

«Potrebbe essere più di una sola ipotesi» commentò Oliver che aveva seguito Caroline ed Eric quando avevano lasciato l’alloggio della governante «Un conto è aiutare Demelza a rifondare i Gemini, o la Congrega di Salem a togliere gli scheletri dall’armadio… ma potrebbe non essere d'accordo sull’uccidere te…»

«E fare fuori un loro alleato nel bel mezzo del loro attacco?» replicò stizzita la vampira scuotendo il capo «Inoltre… ammettendo che voi due abbiate ragione, qualcosa mi dice che lì sul pavimento ci dovrebbe essere Demelza!»

Klaus le diede un’occhiataccia «Erano nella stanza, ora ne siamo praticamente certi» cominciò a ragionare «ci hanno visto mentre ci siamo resi conto che potevano essere occultati, che temevamo ci stessero spiando… io al loro posto avrei attaccato immediatamente…»

«Ma se tu fossi stato Corey, avresti cominciato uccidendo Damien, non certo me…» chiosò Caroline.

L’Ibrido suo malgrado dovette ammettere che la vampira aveva ragione.

«Stai bene vestito così…» non poté evitare di commentare Oliver, notando la mise dell’Originale che sembrava un ultras del Monacò.

 

«Sono nel tuo appartamento» considerò Tom «e sono lì da molto, troppo tempo… hanno capito che sei coinvolta».

Emily annuì «Sono stata molto attenta, non riesco a capire come abbiano fatto… l’unica spiegazione sono quelle telecamere che sono disseminate ovunque, avrei voluto avere il tempo per capire da dove e come ci controllano… le avevo notate appena sono arrivata, ma non avevo nessun motivo per indagare.»

«Quelle sono un mistero… quando ero qui ho curiosato nel pc di Caroline, in quello di Alaric… nei loro cellulari! Non ho trovato niente! Neanche Oliver sapeva nulla.»

La donna continuava ad assentire meditabonda «Sembrano siano finte, ma sono nascoste troppo bene per servire solo da deterrente… inspiegabile»

«E se fossero controllate dalla centrale di polizia?» domandò Demelza.

Tom e Emily si girarono all’unisono guardandola ironici.

«Una scuola che ha per studenti stregoni, vampiri e licantropi» annuì con una smorfia l’uomo «che chiede alle forze dell’ordine di controllare tutto quello che succede in questo edificio, aula di Bonnie compresa, si mi sembra fattibile!» 

Emily scosse il capo alzando gli occhi al cielo.

«Voi due la dovete finire di spalleggiarvi così!» sbottò la strega più giovane «Agli altri non piace per niente! E la dovete anche finire di trattarmi come una stupida!» gridò sempre più arrabbiata.

«Tesoro… hai detto una sciocchezza… te ne rendi conto?» considerò Tom con un tono conciliante abbracciandola.

La ragazza sospirò annuendo «Si è vero…» concordò in un sussurro «Ma sta andando tutto storto!» Poi alzando gli occhi per incontrare quelli dell’uomo, confessò «Sto diventando sempre più debole, occultarvi tutti è difficile e non ho portato abbastanza sangue… ho bevuto l’ultima dose, prima di lasciare il retro del palcoscenico»

Mrs Byrne sbuffò infastidita.

Tom strinse Demenza ancora più a sé e lanciò alla strega più anziana uno sguardo di ammonimento «Non potevi prevedere che fosse così difficile uscire da qui» mormorò gentile e rassicurante alla più giovane.

«Forse dobbiamo fare come suggerito da Corey» affermò Demelza «magari sono stati davvero così sciocchi da far fare l’incantesimo solo a Bonnie! Uccidiamola e possiamo capirlo!»

«Tesoro…» le rispose il vampiro «hai appena detto che potresti non essere in grado di tenerci nascosti ancora per molto… farli innervosire ed uccidere uno di loro, non mi sembra un’idea brillante…»

«Forse possiamo fare una prova senza doverla uccidere» asserì Emily mentre prendeva qualcosa dalla tasca della sua giacca «Non sono sicura che possa funzionare con incantesimi già lanciati, ma vale la pena provarci» finì mostrando il braccialetto di cuoio nero.

«Sono d’accordo» annuì Tom imitato da Demelza.

 

Ian, che era accucciato davanti al salotto, bruscamente si alzò mentre Bonnie si fissava il braccio… gli altri girarono la testa a guardare la porta d’ingresso che si apriva, quello che nessuno di loro poteva vedere era Demelza che sorrideva raggiante oltre la soglia, con Josie in braccio.

 

Eric si era trasformato all’improvviso, rialzandosi sulle gambe fissò i suoi amici «COSA E’ SUCCESSO?» sbraitò… «BONNIEEEEE» urlò prima di catapultarsi fuori dalla stanza.

 

Damien e tutte le persone che erano nel salotto guardarono Eric che disperato era piombato addosso alla strega, tastandola ovunque «Stai bene?» chiedeva con voce tremate.

«Si…» lo rassicurava la donna «Perché fai così?»

«Non ho scelto di trasformarmi, è successo all’improvviso» mormorò l’uomo continuando a stringerla «Ho creduto che…. tu mi hai dato l’anello… tu hai detto… io ho pensato…»

Bonnie si lasciava abbracciare dal licantropo ma fissava davanti a sé sgranando gli occhi, poi si toccò il polso, che sembrava sguarnito ma lei avvertiva una sorta di calore.

«Mi sono sentita toccare, sento come un’ energia…» asserì, poi guardando un candelabro alzò una mano… ma non successe nulla.

«Non ho più la magia…» affermò guardando Klaus.

Elena si era alzata e di corsa era andata al portone d’ingresso, riuscì a varcare la soglia senza nessun problema.

 

 

Operation Always and Forever
iscritti al gruppo: Klaus, Caroline, Damien, Felicity, Oliver, Rebek…

Kol: L’EDIFICIO NON E’ PIU’ SIGILLATO

 

Caroline aveva seguito Ian che era uscito dal soggiorno ed ora saettava per il parco.

Li vide all’improvviso come se fossero comparsi dal nulla ,Tom che correva avanti con Lizzie in braccio e Demelza che si era attardata ed arrancava portando Josie.

In un baleno la vampira le era arrivata addosso e con un unica mossa le aveva spezzato il collo, il momento che le era servito per prendere la figlia prima che facesse una brutta caduta a terra, era stato fatale.

Tom era scomparso portando Lizzie con sé, Ian l’aveva seguito ma poco dopo era tornato indietro…

 

«Sta bene, i parametri vitali sono perfetti» sentenziò Elena dopo aver controllato la bambina «E’ sotto l’effetto di un incantesimo suppongo, ma fisicamente non ha nulla» aggiunse guardando Caroline ed Alaric che le stavano con il fiato sul collo.

«Se lo ha fatto Demelza… potrebbe essere lo stesso che…» iniziò a dire Ric.

«O mio Dio…» sussurrò Care «Potrebbe aver legato la sua vita…»

«Non a quella di Lizzie…» la rassicurò Ian «Sembrava addormentata anche lei…»

«Ce ne preoccuperemo a tempo debito, Love…» intervenì Klaus «La cosa importante è che stia bene, ora dobbiamo solo pensare a riprenderci sua sorella!»

«Dobbiamo fare un incantesimo di localizzazione» suggerì Damon.

«E’ ancora troppo presto» replicò l’Ibrido «Tom starà ancora scappando, diamogli il tempo per decidere dove nascondersi… Kate e Jamie sono andati nel loro vecchio rifugio, ma dubito che sia così prevedibile»

Rick stava risalendo le scale che portavano nelle segrete, aveva preso il cadavere di Demelza e lo aveva rinchiuso in una delle celle insieme a quello di Corey.

«Tu e Ian andate a perlustrare i boschi» gli ordinò Klaus.

Bonnie era seduta qualche metro più in là e stava tentando di togliersi il braccialetto nero che come per incanto era apparso al suo polso qualche minuto prima.

«Non si toglie…» commentò Damien «posso provare io, ma se è quello che penso… può farlo solo chi te lo ha messo al polso»

Qualche secondo dopo il ragazzo scuoteva la testa sconsolato.

«Cosa è?» gli chiese Eric che era seduto accanto alla strega avvolto in una coperta.

«Mamma una volta mi ha raccontato che l’avevano segregata in camera sua, per impedirle di vedere papà» iniziò a spiegare Damien «Per evitare che fuggisse usando qualche incantesimo, la nonna le aveva messo un braccialetto di cuoio, che serve per inibire la magia… credo sia quello»

«Come ha fatto a toglierselo tua madre?» domandò Klaus che stava ascoltando.

«Glielo ha tolto la nonna, di notte… quando gli altri stavano dormendo» rispose lo stregone «mamma è fuggita e non è più tornata indietro, lei e papà sono scappati in Europa qualche giorno dopo»

«Ragazzi…» li aveva chiamati Rebekah che si era affacciata dalla porta a vetri che portava al convitto «nel magazzino delle provviste c’è Mrs Byrne priva di sensi, Oliver è rimasto a controllarla»

«Damon, Elena e Bonnie andate dalle Angel's» ordinò Klaus «Alaric, vai con loro e porta anche Josie ed Hope» l’uomo si girò a guardare Caroline, ma la donna lo fulminò con lo sguardo.

«Ok…» annuì «Bonnie… lì troverete Freya, digli di cominciare a fare l’incantesimo di localizzazione e di sigillare il cottage, non lasciate varchi, se qualcuno deve entrare od uscire ve lo faremo sapere, Elijah e Hayley devono continuare a restare nascosti, qui siamo abbastanza»

«Damien… tu rimarrai con noi» continuò l’Ibrido con un sospiro e lanciando uno sguardo a Damon ed ad Eric che annuirono «Ci serve uno stregone…» spiegò alzando una mano per bloccare Elena che stava per dissentire.

«Mi spiace» mormorò Bonnie non riuscendo a guardare in faccia l’amica, che prontamente la rassicurò. «Andiamo!» ordinò Klaus a tutti gli altri.

«Eric prima di raggiungerci vai a vestirti!» sghignazzò Kol ricevendo un’occhiataccia dal fratello.

 

Caroline e Rebekah stavano risistemando la sala del convitto ancora piena delle sedie che erano servite per lo spettacolo, Kol che teneva Emily tra le braccia, stava aspettando paziente che rimettessero al suo posto uno dei divani, la donna, come Josie, sembrava addormentata.

«Le avranno fatto lo stesso incantesimo» commentò Caroline.

Rebekah sembrava scettica.

 

«L’avete trovata?» chiese Klaus rispondendo al telefono.

«No… ancora no, Hope mi sta aiutando, ci riproveremo dopo che ti ho raccontato quello che ho scoperto…» rispose Freya.

«Vincent mi ha richiamato» continuò la sorella «ha parlato con Ivy, una strega che preferisce fare le carte ai turisti in Chartres Street piuttosto che partecipare alle attività delle congreghe di New Orleans, tra quei due forse c’è del tenero, perché gli ha raccontato un sacco di cose interessanti»

«Freya!» la riprese il fratello.

«Scusa…» si rammaricò la strega «A quanto pare anni fa Jiya, la figlia di Emily e Abigail…»

«La ragazza del raccolto che ho impalato quando avevano rapito Hope appena nata?» le chiese l’Ibrido interrompendola.

«Esatto…» rispose Freya, poi continuò «Erano state selezionate per andare in missione, qualcuno si era presentato dicendo di poterli aiutare a sconfiggere Marcel… 
Ma dopo qualche mese molte delle Anziane cominciarono a sollevare dei dubbi, fino a convincere tutta la Congrega che la strega che era arrivata con tante promesse, era solo una millantatrice… hanno messo la questione ai voti e il risultato è stato che le due ragazze sono state fatte rientrare in città…»

«Ipotizzando che la missione fosse la squadra interforze magica di Aja Indians» la interruppe di nuovo Klaus «questo spiegherebbe il perché i marchi delle nostre congreghe fossero sul pugnale… ma nessuna delle dodici streghe veniva da New Orleans… ma se si fidavano così tanto della figlia di Mrs Byrne, perché dopo che era tornata, l’hanno sacrificata per quel rito?»

«Qui entriamo nel campo dei pettegolezzi» rispose Freya un po' dispiaciuta «per fartela breve… a quanto pare la ragazza era convinta che le Anziane avessero commissionato l’omicidio del suo fidanzato, ma Ivy non ha mai incontrato questo ragazzo e in molti sostengono che non fosse mai esistito e che Jiya era semplicemente impazzita…»

«Chiedi a Cristina il dossier dell’unico stregone che era con la Indians» le ordinò Klaus.

«Rufus Flynn di San Francisco…» lesse Freya qualche secondo dopo «aveva 22 anni…»

«Potremmo aver trovato il tassello che collega Emily a questi pazzi» asserì l’ibrido.

 

Operation Always and Forever
iscritti al gruppo: Klaus, Caroline, Damien, Felicity, Oliver, Rebek…

Damon ha aggiunto Cristina
Damon ha aggiunto Lucy
Damon ha aggiunto Emma
Damon ha aggiunto Donna
Lucy: Non vi fidate di lei! Non ditegli di noi!
Cristina: Diteglielo invece! Così possiamo venire ad aiutarvi.
Kol: Benvenute nel gruppo Angeli
Donna: <3 grazie gioia…
Klaus: tranquilla Lucy!
Klaus: Cristina…voi mi servite lì!
Klaus: Controllate le telecamere e tenete al sicuro tutti
Emma: Agli ordini Capo!


L’Ibrido rimettendosi il cellulare in tasca scosse la testa sconsolato. «Chi ha detto a Damon di aggiungerle?»

«Io…» rispose Damien «L’ho pure fatto diventare amministratore del gruppo e gli ho spiegato come fare» spiegò guardandosi intorno «Ho fatto male?» sussurrò a Felicity.

«No…» replicò Klaus continuando però a scuotere il capo.

«Nik…» gli si avvicinò Rebekah «Se Corey e Demelza sono morti…» gli mormorò «e Josie è ancora addormentata, non sarebbe azzardato ipotizzare che…»

«Lo so…» la interruppe il fratello.

«Quando Kai è morto l’incantesimo che legava Bonnie ed Elena ha continuato a funzionare» sussurrò Caroline senza sollevare lo sguardo da Mrs Byrne che era adagiata sul divano.

«Dovrei dirvi una cosa» annunciò l’Ibrido guardando anche lui la governante «Damien… ho visto tuo zio mentre usava la salvia, sei in grado di…»

«Si è capace» rispose Felicity di getto.

«Ecco come facevate a non farci capire dove vi nascondevate!» esclamò Kol facendo arrossire la ragazza fino alla punta dei capelli.

Klaus ed Oliver in perfetta sincronia si girarono a guardare prima la giovane vampira e poi il giovane stregone, per poi incrociare le braccia entrambi e lanciare uno sguardo assassino a Damien.

Rebekah scoppiò a ridere, anche Caroline nonostante la situazione non riuscì a controllarsi.

«The Blues Brothers» sghignazzò Becca all’indirizzo della sua amica.

L’Ibrido fece un profondo respiro «Kol… controlla Mrs Byrne e fai una chiamata a Freya, te lo dirà lei cosa ha scoperto, noi andiamo in cucina» disse all’indirizzo degli altri.

 

«Rimaniamo nel campo delle ipotesi» asserì Caroline.

«Hai ragione, Love… ma devi ammettere che è verosimile»

«Anche a me risulta difficile pensare che Emily ci abbia preso in giro per tutto questo tempo» commentò Rebekah «E’ sempre stata fantastica con i ragazzi… e con tutti noi, nelle ultime settimane si è impegnata tantissimo per lo spettacolo, ma ci sono troppe cose che non tornano, troppi indizi…» concluse rivolgendosi alla sua amica che con un sospiro aveva cominciato ad annuire.

«E’ stata così gentile con me» mormorò Damien «abbiamo passato così tanto tempo insieme a provare le canzoni… ci sbagliamo!» esclamò convinto «Non è possibile!»

Caroline guardò il ragazzo con un mesto sorriso, poi notò un cambiamento della sua mimica facciale, come se si fosse ricordato di una cosa.

Damien era ad un passo dalle lacrime quando confessò «Qualche giorno fa, dopo che avevo fatto bene un passaggio complicato, Mrs Byrne mi ha detto che era un peccato che non avessi più suonato per tanto tempo, se lo avessi fatto subito dopo l’incidente sarei guarito prima, perchè la musica è magica…e ha aggiunto che se avessi chiesto una chitarra, la caposala avrebbe sicuramente chiuso un occhio e mi avrebbe permesso di suonare….»

Klaus lo guardò di sottecchi.

«Aveva ragione… tutti gli infermieri del reparto erano particolarmente gentili ed indulgenti con me, specialmente Denise, la loro responsabile… solo ora sto riflettendo sul fatto che sembrava conoscere molto bene la mia storia e non avrebbe dovuto…» annuì dispiaciuto il giovane.

«Cristina!» tuonò l’Ibrido al telefono «fai una ricerca approfondita su tutte le persone che lavoravano nel reparto dove era ricoverato Damien, con un’ attenzione particolare sulla caposala»

«Comincia chiedendo a Maze» intervenì Caroline togliendo il telefono di mano a Klaus.

 

«Dove è Josie?» chiese la donna.

Tom sospirò «Non siamo riusciti a prenderle entrambe… Demelza sta monitorando la situazione» mentì «Tu intanto tieni al sicuro Lizzie» si raccomandò «ricorda… devi ridarla a uno tra me, Mrs Byrne o Demelza… a NESSUN altro, siamo intesi?»

April Young annuì «Ma sbrigatevi! Matt tra un paio d’ore torna dal lavoro! E se lui è qui non posso tenerla nascosta a lungo senza che se ne accorga!» spiegò «Sei sicuro che non possono rintracciarla con una delle loro diavolerie?» chiese preoccupata.

Tom scosse la testa «L’incantesimo che l’ha addormentata copre anche le sue tracce…» poi guardò la donna che aveva davanti e decise di essere sincero «ma se si dovesse svegliare, lasciala qui e scappa…» terminò prima di uscire dalla stanza a velocità vampiresca.

 

«Denise Christopher sposata Mason, nata il 18 settembre 1974 a Lynn, Massachusetts» spiegò Cristina al telefono «Suo marito è Connor Mason… ed è il maschio alfa dell’ex branco della famiglia di Eric e Damien»

Klaus si girò a guardare zio e nipote, poi continuò ad ascoltare Cristina.

«Maze mi ha detto che in tutte quelle settimane lei e la caposala non sono mai andate oltre il semplice saluto, era evidente che l’infermiera sapesse esattamente chi fosse lei ed anche chi fosse il giovane paziente… ma non ha mai detto una parola a riguardo.
Ha anche aggiunto che Mrs Mason non è l’unica licantropa che lavora in quel reparto… c’è un giovane specializzando ed altri due infermieri, un uomo ed una donna.
Maze, dopo un’ iniziale diffidenza, ha capito che quelle persone non volevano fare del male a Damien, al contrario avevano un atteggiamento protettivo nei suoi confronti, quindi si è rassicurata e non ci ha pensato più… si scusa per non avercelo detto, non ha più pensato a quella strana coincidenza, ma ora ha capito che non era un particolare di poco conto»

«Va bene…» rispose Klaus prima di riattaccare.

«Il nome della caposala» iniziò a dire l’ibrido «è Denise Christopher…»

«La moglie di Connor?» lo interruppe Eric sbalordito.

Klaus annuì «A quanto pare nonostante la situazione… Damien, sulla sua strada, ha trovato molti più angeli custodi di quelli che credevamo…»

Tutti nella stanza li guardavano in silenzio, aspettando una spiegazione, l’Ibrido fece un cenno ad Eric spingendolo a parlare.

«Denise e Connor, sono la coppia Alfa del nostro branco…» rivelò il licantropo «lo sono diventati dopo il matrimonio di George ed Annabeth» continuò con un sospiro evitando di guardare il nipote «quando tutti i membri hanno votato per destituire mio padre e mia madre»

«La caposala era un licantropo?» domandò sconcertato Damien.

«Non era l’unica…» rispose Klaus «Erano in quattro…»

«In quattro?» ripetè Eric incredulo.

Klaus stava per rispondere quando il suo cellulare squillò di nuovo, corrucciò la fronte non riconoscendo il numero.

«CHI E’?» tuonò minaccioso «Mi scusi…» continuò per poi restare ad ascoltare cosa il suo interlocutore stava dicendo. «aspetti… la metto in vivavoce così possono sentire tutti… si c’è anche lui…» confermò l’Ibrido, poi appoggiò il suo cellulare sul ripiano della cucina.

«Damien…» mormorò una voce di donna rotta dalla commozione.

«Ellie… » sussurrò il ragazzo «Maze…» si corresse poi.

«Si tesoro…»

In sottofondo si sentiva un pianto sommesso.

«C’è anche la Zia?» chiese il giovane stregone con un groppo alla gola.

«Si…» rispose una voce singhiozzante «Ci sono anche io amore…»

«Non vorrei interrompere ma…» si intromise Klaus brusco, ricevendo un occhiataccia da Caroline e da Rebekah che allargarono le braccia indispettite.

«Ha ragione Mr Mikaelson… ci perdoni!» si affrettò a scusarsi Martha Corey tirando rumorosamente su con il naso «Maze… digli quello che abbiamo scoperto… hai ragione mette paura» aggiunse in un sussurro.

«Dovevi sentire come mi ha risposto al telefono!» mormorò di rimando Maze.

«Potevi raccontare tutto a Cristina!» sibilò Martha.

«Lei mi ha dato il numero di Klaus dicendomi che era meglio che lo riferissi direttamente a lui!» replicò sempre a bassissima voce la sua amica.

Oliver sghignazzò divertito.

Klaus era appoggiato al muro con una mano sulla fronte cercando di controllarsi.

«Dopo che Cristina mi ha telefonato per chiedermi notizie sulla caposala» cominciò a parlare Mazikeen «Ho chiamato una persona… ma prima devo fare una premessa Mr Mikaelson…»

L’Ibrido sbuffò innervosito.

«Mia suocera Ann, la nonna di Damien… era una bambina molto curiosa e vivace, poco incline alla rigida educazione che una società come la nostra esige dalla figlia del Reggente della Congrega, un pomeriggio era al parco con la bambinaia ed approfittando di un momento di distrazione della tata si allontanò per seguire due bambine che giocavano tra loro…»

«Perchè mi sta dicendo queste cose Maze?» chiese Klaus irritato.

«Era una piccola premessa, importante!» replicò la donna piccata azzittendo l’Ibrido. 

«Tutto è cominciato proprio quel giorno!» continuò Maze ancora più risentita «Perché una di quelle bambine era Susan… la mamma di George!»

«Ok… vada avanti» chiosò l’Originale guardando Eric.

«L’amicizia tra quelle bambine è durata tutta la vita! Ma era un segreto custodito gelosamente… la figlia del Reggente di Salem e la figlia della coppia Alfa del branco Poldark? Semplicemente inopportuno ed impensabile!» tuonò Maze sempre più stizzita.

«Comprendiamo…» si intromise Caroline «ma spero che anche voi capiate che in questo momento…»

«Mi perdoni direttrice Forbes! Sua figlia è scomparsa ed io… le chiedo scusa… ma è davvero importante che vi racconti le cose dall’inizio…»

«E noi ascolteremo… continui pure» replicò Care mettendo una mano sul braccio di Klaus.

«Mia suocera ci ha confessato tutto» continuò la donna con un tono di voce più calmo «quando ci ha chiesto di aiutarla a dare l’estremo saluto a Susan Digne…»

Eric sgranò gli occhi.

«La notte che la mamma di George è morta, noi ci siamo introdotte nella camera mortuaria dell’ospedale e l’immagine di mia suocera che piangeva disperata abbracciando la sua amica è una cosa che non dimenticherò mai… continuava a ripetere che la colpa era tutta la loro, che se fossero state più coraggiose, se avessero vissuto la loro amicizia alla luce del sole… George ed Annabeth non sarebbero dovuti andare dall’altra parte del mondo… per fortuna che sono entrambe morte prima di scoprire come la situazione era destinata ulteriormente a degenerare…» chiosò con la voce rotta.

«Per fortuna mamma non ha saputo che suo figlio ha fatto uccidere nostra sorella…» sussurrò Martha. 

Damien ascoltava il racconto con attenzione, cingeva Felicity da dietro ed aveva il viso poggiato sulla sua spalla, la ragazza gli accarezzava dolcemente il dorso delle mani.

«Mia madre» continuò Martha «ci ha raccontato che quando eravamo piccoli, lei e Susan ci facevano incontrare e giocare insieme…»

«Mamma e papà si conoscevano sin da bambini?» chiese stupito Damien.

«Si…» rise la zia «I primi bernoccoli ad Annabeth glieli ha causati un bimbetto dispettoso di quattro anni che si divertiva un mondo a farla cadere mentre tentava di fare i primi passi tra i vialetti del Forest River Park… sono state le ultime volte che Susan portava George con sé, non poteva rischiare che raccontasse di quegli incontri alla famiglia… poi nacque Eric, e per un pò Beth ha avuto un nuovo compagno di giochi»

Damien si girò a guardare suo zio che sembrava molto colpito da queste rivelazioni.

«Qualche anno dopo» continuò il racconto Martha «mamma ci ha portato a vedere un saggio musicale… mia sorella non voleva neanche venirci! Invece è rimasta tutto il tempo incantata a guardare un ragazzo che suonava la chitarra… George era mischiato in mezzo ad almeno una ventina di ragazzi, ma lei per tutta la sera aveva guardato solo lui… Beth aveva 13 anni… tuo padre 16»

Damien sorrise e diede un bacio sulla guancia a Felicity.

«Quattro anni dopo, Giles e Beth andarono a prendere nostra madre al centro di volontariato dove si recava tre volte a settimana… anche Susan era iscritta a quella associazione e fuori ad aspettarla c’era George…»

«C’ero anche io…» mormorò Eric «Beth si è avvicinata e gli ha detto “Ma io ti conosco! Ti ho visto suonare! Sei bravissimo“… poi lei gli ha sorriso e George ha smesso di respirare…»

«Eric…» lo salutò dolcemente Martha.

«Quindi Annabeth e George…» cominciò a dire il licantropo

«Si sono conosciuti perchè le loro mamme erano amiche» continuò Maze.

«Mamma alcuni giorni non se lo perdonava» ricordò Martha «ma il più delle volte era felice… sua figlia era amata profondamente, aveva incontrato la sua anima gemella… al contrario di lei che da prima che nascesse era stata promessa in sposa al figlio di Giles Corey Senior, cresciuta per diventare la moglie del futuro Reggente e poi vista la prematura scomparsa di mio padre, la mamma… del Reggente di Salem.»

«Povera nonna…» mormorò Damien.

«O mio Dio» prese un profondo respiro Martha «Ci siamo lasciati trascinare dai ricordi… chiedo scusa Mr Mikaelson»

«Non si preoccupi» rispose Caroline «anzi la ringrazio… avevamo bisogno di fermarci un attimo e ricordarci il perchè siamo in questa situazione…»

«Dopo che Cristina mi ha telefonato per chiedermi notizie sulla caposala» ricominciò Mazikeen «Ho telefonato ad Evelyn Christopher… come dicevo prima le bambine che Ann conobbe in quel pomeriggio erano due, c’era anche Evelyn ed era la figlia del luogotenente del nonno di Eric, quasi una sorella per Susan»

Il licantropo annuì a Klaus «Ed è la mamma di Denise» aggiunse.

«Esatto…» confermò Maze «Mi sono fatta coraggio e l’ho chiamata… è evidente che si sono impegnati per tenere al sicuro Damien, e ho pensato che fosse l’ora di finirla con l’omertà e le dissimulazioni»

«Brave…» commentò Caroline.

«Ma non ero pronta a sentire cosa mi ha svelato» ammise la donna «il giorno del funerale di Ann, Evelyn si aggirava a qualche isolato dalla chiesa, aspettando che la funzione iniziasse per avvicinarsi ed entrare senza attirare troppo l’attenzione… è stata testimone oculare dell’incidente» 

Nella cucina del convitto rimasero tutti impietriti.

Dopo qualche secondo e dopo un bel respiro Maze riprese a parlare «Mi ha detto che il suo primo pensiero è stato che la dinamica dell’incidente era assurda, la macchina aveva sbandato e poi sembrava avesse avuto vita propria andando a sbattere in più direzioni, come se i conducente avesse deliberatamente puntato tutti i muri e le auto parcheggiate, ma la sua attenzione fu attirata subito dalla donna che sedeva sul sedile del passeggero, si agitava ed urlava cercando di sganciare la cintura di sicurezza e nel mentre si voltava a guardare il sedile posteriore, Evelyn ha attraversato di corsa la strada e mentre si avvicinava ha visto il collo della donna fare una strana torsione, è stato in quel momento che ha notato un uomo ad un paio di metri dalla macchina, Archie Lewis…»

Klaus guardò Oliver che annuì «Il padre di Peter…» sussurrò il vampiro.

«Riconoscendolo si è bloccata terrorizzata» stava continuando a raccontare Maze «ed è stata spintonata e superata da altre persone che cercavano di aiutare le vittime, uno di questi è riuscito ad aprire lo sportello, e ha cominciato ad urlare che il conducente era vivo, un altra persona gli aveva intimato di non toccarlo dicendo di aver chiamato il 911, ma era troppo tardi il primo soccorritore aveva sollevato il busto dell’uomo riverso sul volante ed Evelyn ha riconosciuto George… da quel momento ha dei vaghi ricordi, qualcuno ha detto che c’era un ragazzo sul sedile posteriore, un altro scuoteva la testa dicendo che la donna a fianco all’autista era morta…»

Maze aveva coraggiosamente fatto tutto il racconto cercando di mantenere la calma, ma alla fine non riusciva più a parlare.

«Evelyn ci ha raccontato che si è ripresa dallo shock solo quando ha visto il corpo di Damien che veniva estratto dalle lamiere e veniva caricato su un ambulanza» aveva continuato Martha con voce rotta «Avendo realizzato che era ancora vivo ha chiamato sua figlia che era di turno in ospedale»

«Poi ha chiamato Connor, suo genero e gli ha raccontato tutto… » aveva ripreso la parola Maze «neanche un’ora dopo i Poldark erano a presidiare l’interno e l’esterno dell’ospedale e non hanno mai smesso di farlo fino a che Damien non è stato dimesso»

Damien aveva nascosto il suo volto tra i capelli di Felicity per non far vedere le lacrime che scendevano irrefrenabili.

«Beth… era sopravvissuta all’impatto…» mormorò Eric sconvolto.

«E Archie Lewis, l’uomo che l’ha uccisa è a ridosso del cancello della scuola» ringhiò Klaus.

Damien sollevò la testa scioccato, stava per muoversi quando Felicity lo bloccò stringendogli le mani che ancora la cingevano.

«Te lo giuro…» sibilò l’Ibrido guardandolo dritto negli occhi «quell’uomo non lascerà Mystic Falls vivo»

 

Damon sembrava un leone in gabbia, Cristina aveva appena riferito la sua conversazione con Maze e lui non riusciva a stare fermo, Elena era seduta vicino a Lucy ed osservava i monitor in silenzio, visibilmente preoccupata.

«Ha bisogno di noi!» sbraitava l’ex vampiro «il nostro compito è di stargli accanto in un momento come questo!»

«C’è Eric con lui» cercò di farlo calmare Bonnie.

«Ma ci dovrei essere io!» replicò sempre più nervoso l’uomo.

«Almeno tu sai dove è…» sussurrò Alaric che non si era mosso dal divano dove giaceva Josie.

«Scusami Ric…» mormorò Damon


Alaric scosse la testa facendogli un sorriso tirato «tranquillo… scusami tu, è difficile per tutti…»


Hope era seduta su una poltrona, fissava la sua amica addormentata e si era chiusa in un ostinato mutismo, non aveva detto una parola da quando era arrivata al cottage, si era lasciata abbracciare dalla madre e dagli zii, ma non li aveva neanche salutati.

«Tesoro…» cercò di confortarla Hayley «ritroveremo Lizzie… e Josie si sveglierà molto presto»


Numero sconosciuto:-Se vuoi salvare tuo “figlio“ non devi dire a nessuno che ti sto contattando- 

Damon guardava lo schermo del suo cellulare in silenzio

-chi sei?-

Numero sconosciuto: -Tom Avery-

-cosa vuoi?-

Numero sconosciuto: -aiutarti a salvare la vita di Damien, incontriamoci… DA SOLI-

-dove?-

Numero sconosciuto:-al Mystic Grill-

Damon con un sospiro si rimise il telefono in tasca, poi si avvicinò ad Elena abbracciandola.

«Sta piangendo» sospirò la moglie con la voce rotta
.

«Maze e Martha gli staranno raccontando quello che hanno saputo…» rispose il marito. 

«Vado a vedere se Freya ha novità sulla localizzazione di Lizzie» la informò dandole un bacio.

Elijah era in piedi accanto al tavolinetto dove la sorella aveva disposto la mappa della zona e le candele, tutte e due si girarono a guardare Damon che entrava nella stanza.


«Damien ha avuto un crollo nervoso, quando ha saputo come è avvenuto l’incidente» gli mormorò l’ex vampiro avvicinandosi .

«Klaus mi ha chiesto di andare da lui… tutti voi siete entrati dalla finestra della stanza di Lucy vero? Non voglio farmi vedere dagli altri… specialmente da Elena che è preoccupatissima»

Freya annuendo gli fece strada verso l’ultima camera in fondo al corridoio, poi gli aprì il varco per farlo uscire.

«Grazie…» sussurrò Damon mentre scavalcava per uscire.

 

«Sia Freya che Cristina mi hanno riferito le novità» lo informò Kol guardando Klaus che si stava avvicinando «Cosa stiamo aspettando?» chiese fissandolo.

«Senza certezze sulla incolumità di Lizzie, non possiamo fare niente» rispose l’Ibrido.

«Nik! Siamo tutti qui… chiama Elijah ed Hayley! Se li attacchiamo tutte e cinque simultaneamente non avranno neanche il tempo di capire cosa sta succedendo! Poi la troveremo la scimmietta!»

L’Ibrido scosse la testa.

«Ma cosa ti è preso!» si innervosì Kol «fino a qualche mese fa saresti uscito da solo e avresti fatto una carneficina!»

«UNA DELLE MIE BAMBINE E STATA RAPITA E LE ALTRE DUE SONO ASSEDIATE IN QUESTO EDIFICIO!» urlò l’Ibrido fuori di sé «nessuno farà niente, nessuno deve prendere iniziative fino a che non capirò come salvarci tutti!» poi si avvicinò minaccioso al fratello «SONO STATO CHIARO?»
Kol annuì.

 

«Ancora niente tesoro…» Freya sorrise alla nipote che si era affacciata alla porta «vogliamo ritentare insieme?»

Hope entrò nelle stanza e si guardò intorno «dove è Damon?» chiese.

«E’ andato a vedere come stava Damien, lo ha chiamato tuo padre« rispose Elijah.

«No… non è vero… non è nel convitto» fece la bambina.

Elijah e Freya si guardarono, poi uscirono di corsa dalla stanza.

Nei monitor arrivavano le immagini di Klaus che stava discutendo con Kol, tutti gli altri li guardavano senza intervenire… ma Damon non era con loro.









 

   
 
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