#Guaio
Tonks, distrutta dal dolore, respinse il suo abbraccio e Remus restò fermo a braccia aperte come se non sapesse più che farsene, di quelle braccia, se non la poteva stringere; Tonks gli si avventò contro con l'intento di fargli male quanto lui ne aveva fatto a lei, ma finì col lasciarsi consolare dalla stretta dell'uomo che, nonostante tutto, ancora amava: “I guai erano la mia specialità, a Hogwarts,” gli disse con voce malferma, “Ma tu sei il guaio più grosso che mi sia mai capitato.”



#Casa
Remus tracannò l'ennesimo Whiskey Incendiario; bruciava, ma non abbastanza e comunque sempre meno degli insulti che Harry gli aveva rivolto e lui sapeva bene il perché: il ragazzo aveva ragione perché, da vigliacco qual era, Remus scappava quando sentiva di non poter sopportare una situazione che avrebbe dovuto affrontare: era fuggito da Hogwarts quando Piton aveva rivelato la sua vera natura, era fuggito da Tonks quando aveva capito che lo amava e ora stava fuggendo anche dal loro bambino... decise che invece di fuggire, stavolta, sarebbe tornato a casa.



#Suono
Malocchio emetteva sempre un ringhio di soddisfazione quando terminava di compilare i turni dell'Ordine della Fenice e Remus, che li aspettava ansiosamente per verificare quante volte lo avesse accoppiato con Tonks, non avrebbe mai immaginato che quello, un giorno, sarebbe diventato il suo suono preferito!



#cravatta
Tonks gli chiese di indossare la cravatta e Remus, felice di compiacerla, fece per eseguire quando lei gli puntò la bacchetta alla gola: "Faccio io, sono molto migliorata con gli incantesimi domestici che piacciono tanto a mia madre!" Ma qualcosa andò storto, perché un attimo dopo Remus boccheggiava con la cravatta che cercava di strangolarlo, stava per perdere i sensi quando Tonks riuscì a liberarlo e, abbracciandolo ansiosamente, si scusava per averlo quasi ammazzato... 'ne è valsa la pena!" Pensò allegramente lui.


#saetta
"Ora capisco cosa provi quando spunta la luna piena," mormorò Tonks, preparandosi ad affrontare la contrazione successiva mentre Remus, conscio fin dall'inizio del travaglio di quello che la giovane aveva appena espresso, s'immedesimava al punto da soffrire assieme a lei; quando alla fine il bimbo nacque, Remus sentì che quell'evento straordinario poneva fine a ogni dolore della sua vita e, abbracciando tremante moglie e figlio, pensò che non avrebbe mai conosciuto la vera gioia non fosse stato per un ragazzo con una saetta sulla fronte che lo aveva rimandato da loro.