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Autore: Simon Kog 95    03/02/2020    1 recensioni
I Yilancar, soldati geneticamente modificati, capaci di trasformare a comando il proprio corpo e diventare dei veri e propri esseri spietati di sangue...
Fu grazie a questi mostri che l'impero di Kagaku era il più vasto di tutto l'Universo.
La Terra... tutti i mondi che conosciamo, erano sottomessi al volere dell'Imperatore Glacial, un vero e proprio tiranno.
Il suo soldato più potente era Dragon, il primo Yilancar "Terrestre"... forte, scaltro, intelligente... ma con un'umanità ormai celata nell'oscurità e nelle grazie del suo sovrano.
Eppure... nonostante le Isole del Destino fossero state distrutte... nonostante avesse visto Sora e Riku morire atrocemente... nonostante fosse stata torturata brutalmente... Kairi voleva ancora fuggire dal campo di concentramento di Hollywood e raggiungere Radiant Garden, dove tutti gli altri Custodi e amici la attendevano a braccia aperte.
Assieme a Paperino, Pippo e altri nuovi compagni, la Custode del Keyblade affronterà nuovi e vecchi nemici in una battaglia che l'avrebbe segnata sino alla fine dei suoi giorni...
E quando tutto questo sarebbe finito... forse il suo cuore avrebbe ritrovato la pace...
... o forse no?
Come si poteva continuare a vivere, dopo aver visto e attraversato l'inferno con i propri occhi?
Genere: Drammatico, Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altro Personaggio, Kairi, Paperino, Pippo
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'Folds Of Fate - Battle for Supreme God's Throne'
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EPILOGO 1

 

JUNION

 

Uao… quindi è questo il tanto temuto Villaggio di Konoha?!

Già… fa attenzione, Clairy! Potrebbero ancora esserci molte trappole!

Dopo tantissimi anni, ero finalmente riatterrato sul pianeta Kaguya, e stavolta mi ero portato appresso la mia amata. Phemos, quel giorno era rimasto a Roma, in compagnia di Flame e dei due principini.

Mentre percorrevamo le vecchie e diroccate strade di quel villaggio, ormai coperto dalla natura rigogliosa, Clairy si rivolse a me, formulandomi la domanda che tanto aveva trattenuto nel formulare.

Junion… ora puoi dirmi perché mi hai portato qui?

Ormai consapevole di non poterle nascondere nulla, io mi girai verso di lei e cominciai a spiegarle.

Ricordi quando Naruto e Sasuke vennero a parlarmi, sette anni fa, dopo essere tornati sulla Terra al termine della battaglia contro Glacial? Mi fecero moltissime rivelazioni, e una di queste riguardava la guerra che loro hanno combattuto contro Dragon Oronar e l’esercito Kagakuriano… sembra che non tutti gli Shinobi e le Kunoichi del pianeta siano stati sterminati!

La mia rivelazione colse alla sprovvista Clairy, che strabuzzò tutti e quattro i suoi bellissimi occhi, prima di chiedermi.

DA-DAVVERO?! QUINDI QUESTO PIANETA NON E’ DISABITATO?!

Probabile…” esclamai io, lieto che lei avesse compreso tutto al volo “… ed è questa la missione che sua maestà, la nostra amica Kairi, ci ha assegnato… trovare qualsiasi traccia di una possibile civiltà sopravvissuta!

Più facile a dirsi che a farsi…” ammise lei, leggermente demoralizzata “… potrebbero volerci anni, prima di trovare qualcosa…

… io ne dubito fortemente

Lasciandola sbigottita sul posto, io cominciai a farle una seconda rivelazione, la più importante di tutte.

Stai sottovalutando un grosso aspetto, mia cara mogliettina… per alcuni mesi, io ho avuto dentro di me nove Cercoteri, tutti ben consci di qualsiasi possibile nascondiglio. Per molto tempo, si sono divertiti a raccontarmi tante storie sui villaggi, prima che io mantenessi la promessa e li lasciassi andare via per la loro strada. In base, poi, al racconto che mi hanno narrato Naruto e Sasuke, io posso assicurarti che il Villaggio di Konoha è il più indicato per nascondere una possibile civiltà shinobi superstite!

Ehm… e perché ne sei così convinto?

Semplice… perché solo il Villaggio di Konoha possiede dei cunicoli al di sotto della stessa città… una base segreta costruita dai più vecchi Hokage allo scopo di crescere una sezione molto particolare della gerarchia Shinobi. Il posto in cui stiamo andando si trova a più di duecento metri sotto i nostri piedi e… se c’è qualcuno che è sopravvissuto… punteranno certamente alle nostre vite!

La giovane Clairy deglutì a fatica, per la paura. Tuttavia, l’avevo personalmente allenata nelle tecniche ninja affinché potesse sempre accompagnarmi in missione. Era diventata una Kunoichi di grandissimo talento, dovevo ammetterlo.

Il più velocemente possibile, raggiungemmo il palazzo degli Hokage ed io attivai il Byakugan. Lo Yilar che Orochimaru mi iniettò, anni fa, era diventato essenziale per le mie missioni.

Prontamente, riuscii a trovare l’entrata segreta per il covo della tanto temuta Radice di cui Shiro, Naruto, Sasuke e tutti i Cercoteri mi avevano parlato.

 

***

 

Ci avevamo azzeccato in pieno.

Nel momento in cui avevamo varcato quella soglia, sia io che Clairy percepimmo un brivido correrci lungo la schiena.

Il Byakugan percepiva una forma di vita, molto rapida e scaltra, che si stava allontanando da noi a gran velocità. Rapidamente, cominciai a cercare tutte le uscite di quel nascondiglio, con l’intenzione di anticipare il nostro avversario.

Incredibile… ci sono cavità anche dentro i volti dei Kage?!” mi resi conto io, invitando Clairy a seguirmi dentro il labirinto “So dove sta per fermarsi! Seguimi e fa molta attenzione!

 

***

 

La figura che aveva cercato, invano, di fuggire, era una giovane kunoichi, all’incirca della nostra stessa età. Capelli corvini, indossava un paio di occhiali dalla montatura rossa, ma aveva un occhio completamente coperto da una bendatura. Come mi aveva rivelato Sasuke, quella giovane era riuscita a mantenersi nascosta agli occhi dei suoi nemici, assieme a un manipolo di sopravvissuti. Tuttavia, di questi ultimi non era rimasta alcuna traccia.

In quel momento, io e Clairy eravamo riusciti ad accerchiarla, dentro l’ufficio dell’Hokage.

Cosa volete da me? Anche voi fate parte di quell’esercito di mostri?! E PERCHE’ TU POSSIEDI IL BYAKUGAN?!

Whoa… calmati! Non vogliamo farti del male” provò a rassicurarla Clairy, rivelandole “L’esercito di Kagaku è stato sconfitto sette anni fa, e quell’impero non esiste più. L’intero universo ora vive in pace e serenità

Non vi credo! Nessuno Shinobi di Konoha ti avrebbe offerto quell’occhio di sua spontanea volontà… TU LO HAI RUBATO, NON E’ COSI’?” insistette la giovane ragazza, puntandomi il dito contro e attivando istantaneamente un’abilità oculare su uno dei suoi occhi.

Il Mangekyo Sharingan.

Quindi era davvero lei. La figlia di Sasuke Uchiha.

Non potevamo sottovalutare le sue capacità. Se avesse voluto, ci avrebbe attaccato e ucciso quando e come voleva. O almeno, ne sarebbe stata in grado se io non mi fossi allenato, e lo stesso valeva per Clairy. Tuttavia, non era il combattimento che desideravo.

Prontamente, disattivai il Byakugan e mi voltai verso Clairy, che comprese subito le mie intenzioni, gettando per terra tutte le sue armi seguita dal sottoscritto.

Come era prevedibile, la ragazza rimase molto sorpresa dal nostro gesto, e lo fu ancora di più quando pronunciai il suo vero nome.

Dimmi, Sarada… se io fossi stato il tuo nemico… non ti avrei già ucciso dall’inizio?

Non… non capisco… come fai a conoscermi?

Con tutta la tranquillità che io le potessi mostrare, mi sedetti per terra e cominciai a raccontarle tutta la nostra storia, partendo dall’inizio. Le raccontai di come fossimo stati in grado di sconfiggere Glacial, anche grazie all’aiuto del Settimo Hokage e di suo padre Sasuke, del quale le consegnai l’ultima lettera che le aveva scritto poco prima di tornare nell’aldilà.

Fu grazie a quel piccolo manoscritto se lei decise di fidarsi di noi.

 

***

 

E’ vero. Molti shinobi e kunoichi del Villaggio di Konoha sopravvissero alla battaglia, nascondendosi tra le rovine delle strutture usate dalla Radice rivelò Sarada, facendoci raggiungere la sommità dei volti degli Hokage e sedendosi su quello di Naruto “Tuttavia, loro hanno deciso di usare un particolare marchingegno in grado di farli viaggiare nello Spazio-Tempo… io, invece, sono rimasta qui, a protezione di tutti i documenti riguardanti la nostra civiltà… se qualche malintenzionato ne fosse venuto a conoscenza, sarebbe stata una tragedia. Non nego che qualcuno ha già tentato di atterrare qui con cattive intenzioni…

Io e Clairy ci guardammo negli occhi, grati di non aver dovuto combattere contro di lei. Già immaginavo la fine che avessero potuto fare quei poveri disgraziati.

… tuttavia, se mi prometti che non userete quei progetti per scopi malvagi, sono pronta anche ad aiutarvi!” ci rassicurò Sarada, molto felice “Sono incredula… chi mai avrebbe immaginato che una nuova generazione di guerrieri sarebbe sorta su un altro pianeta? Posso farvi una richiesta? Ecco… io…

Non c’è bisogno che tu ce lo chieda, Sarada… certo che puoi venire a vivere da noi!” la invitò Clairy, allegramente “Sono certa che, con il tuo aiuto, il nostro regno potrà prosperare ancora di più!

Sarada ci rivolse un bellissimo sorriso. Doveva aver vissuto in un vero e proprio incubo, per tutti quegli anni.

Tuttavia, mi sembrò che ci stesse nascondendo qualcosa.

Io… io non posso venire con voi. Ora capirete il perché… seguitemi. Voglio mostrarvi qualcosa della quale io mi vergogno, dal profondo del mio cuore

 

***

 

C’era una sola parola con la quale potessi descrivere ciò che stessi vedendo, in quel momento.

Orrore.

Io e Clairy avevamo seguito Sarada lungo tutto il labirinto, alla ricerca di un qualcosa di ignoto. Quando però trovammo quel laboratorio, colmo di cadaveri appartenenti a bambini di pochissimi anni, mi venne la nausea.

Ecco… è lei!

All’interno di una vasca colma di liquidi, vi stava il corpo di una piccola neonata, attaccata a moltissimi cavi elettrici. Era ancora viva.

Mi vergogno di quello che alcuni dei nostri scienziati hanno fatto. Per sconfiggere l’impero di Glacial, decisero di usare la genetica dei Yilancar per creare un umano completamente artificiale, all’interno del quale iniettare i geni di dieci guerrieri noti come Akatsuki. Il progetto non ebbe mai una conclusione, perché l’esercito di Kagaku ci anticipò, distruggendo tutto ciò che abbiamo incontrato. All’epoca, io avevo solo tre anni…

… tre… o mio Dio…” esclamò Clairy, orripilata, mentre Sarada continuava a raccontare la sua storia.

… quando io e tutti i superstiti scoprimmo cosa ci fosse qui, ci vergognammo di essere shinobi. All’epoca, si trattava di un semplicissimo embrione, ma la macchina è ancora in funzione. Tutti i cadaveri dei bambini che vedete qui, vennero usati per creare la genetica perfetta con la quale creare tale essere artificiale… lo stesso che si trova dentro quella teca. Io stessa ho deciso di imbalsamarli e renderli impermeabili, così che i loro corpi non marcissero, permettendo loro di riposare in pace. Nel momento in cui io morirò… una Tecnica Proibita distruggerà il nucleo del pianeta, causando l’esplosione dello stesso. In questo modo, nessuno verrà a sapere di questa onta…

… ma… ma la bambina…

Voglio salvarla… lei non ha nulla a che fare con questa storia” ci rivelò lei, con sincerità “Quella povera bambina è stata concepita per scopi malvagi, ma io mi rifiuto di uccidere qualcuno che non ha ancora compiuto gesti estremi. Voglio usare il mio ultimo occhio per trasportarla in una nuova Linea Spazio-Temporale, la stessa nella quale sono andati a finire i miei amici. Loro sapranno a chi affidarla

Senza pentirsi di nulla, Sarada Uchiha distrusse la teca della neonata, lasciando che quel liquido denso e nauseabondo si riversasse all’esterno della vasca. Oltre a ciò, fu anche in grado di recuperare il corpo della piccola, che cominciò a piangere.

Era una vera e propria bambina, eppure era stata creata artificialmente e sarebbe potuta diventare un vero e proprio mostro.

Avete un giorno di tempo. Tutti i documenti di cui avete bisogno, si trovano all’interno del Covo della Radice. Quando le ventiquattr’ore scadranno, io userò il mio Mangekyo Sharingan per salvare questa piccola da morte certa… e lo sforzo della tecnica mi ucciderà, causando la distruzione del pianeta Kaguya. Quando questo avverrà, voi dovrete esservi allontanati abbastanza da non essere coinvolti nell’esplosione

Cos… oh no… Sarada… perché spingerti sino a questo punto?” le chiesi io, incapace di accettare la decisione della kunoichi “Non è colpa tua… tu avevi solo tre anni, all’epoca… non avresti potuto far nulla, in ogni caso. Non è necessario che tu sacrifichi la tua vita per salvare quella bambina… possiamo prendercene cura noi!

Junion ha ragione!” mi seguì a ruota Clairy, imperterrita “Con la nostra sovrana, la bambina crescerebbe in mani sicure e nessuno la vedrebbe mai come un mostro… anche perché quello che vedo è un vero miracolo…

Il gesto di diniego della kunoichi ci straziò l’anima. La sua fermezza era inattaccabile.

Non sono la responsabile della morte di quei bambini… tuttavia, sono l’ultima kunoichi del Villaggio di Konoha. Coloro che hanno compiuto queste gesta hanno avuto carta bianca e non hanno pagato per quello che hanno fatto. Sono grata che tu abbia sconfitto Orochimaru, Junion Polfems… ma questa bambina non merita di vivere sapendo il modo in cui è stata concepita. Dove voglio tele-trasportarla, i miei amici la lasceranno nelle mani di una famiglia amorevole, e potranno aiutarla a gestire i suoi immensi poteri

Ma… ma Sarada…

No, Clairy. Ho atteso questo momento per anni… questa è la mia ultima missione e mi rifiuto di non portarla a compimento!

La mia donna si voltò verso di me, supplicandomi con lo sguardo, ma io compresi che far cambiare idea alla kunoichi fosse impossibile.

Gli abitanti di quel pianeta erano un popolo con un alto senso dell’onore e della giustizia. Far cambiare loro idea era quasi impossibile.

Per questo decisi di accettare il suo destino, sconfortando mia moglie.

Come desideri, Sarada… noi ci accingiamo a recuperare tutti i vostri progetti

 

***

 

A te sta bene così, Junion?! Ti sta bene lasciare che Sarada si uccida e si sacrifichi inutilmente?!

Vuoi sapere la mia risposta? No… a me non sta affatto bene. Tuttavia, so come ragionano gli abitanti di questo posto. Se provassimo a farle cambiare idea, continuerebbe a creare un muro impenetrabile. Se provassimo a rapirla… sono convinto che sarebbe pronta a suicidarsi per la vergogna di non aver completato la sua missione!

Avevamo raccolto quasi tutti i progetti e i documenti della Radice. In meno di un’ora, ero convinto che saremmo riusciti a terminare il trasferimento.

Ci avevamo messo metà del tempo prefissato da Sarada.

Dobbiamo fare qualcosa, Junion!!” insistette Clairy, preoccupata “Qualsiasi cosa, pur di non farle commettere un suicidio inutile!

Era per quel motivo che io amavo quella quattrocchi. Lei non si arrendeva mai di fronte a nulla. Se era convinta di avere ragione, era pronta ad affrontare l’inferno pur di averla vinta.

Sapevamo di avere ragione.

Dovevamo fare qualcosa… qualsiasi cosa per salvare l’anima di quella povera kunoichi in pena.

 

***

 

Sarada si voltò sorpresa verso di me, quando rientrai all’interno di quella stanza. Portava ancora quella neonata tra le braccia.

Si era già pentita della scelta che aveva compiuto? Di certo non l’avrebbe dato a vedere, e infatti la kunoichi recuperò subito la sua compostezza.

Vedo che avete già concluso…” esclamò lei, soddisfatta, tirando un lungo sospiro “… vi ringrazio per aver salvato tutta la nostra storia. Ora potete partire… so che avreste tanto voluto evitare che io morissi, ma non mi pento della scelta che ho…

Improvvisamente, il terreno sotto i nostri piedi cominciò a tremare. Sarada, allarmata, strinse la bambina tra le sue braccia, mentre io attivai immediatamente il mio Sharingan…

… oltre alla Tecnica dell’Ombra, con la quale la immobilizzai istantaneamente.

Il suo sguardo scioccato e sbigottito era ben visibile sul suo volto.

Ju… Junion… cosa diavolo…

Perdonami, Sarada… ma mi è stato insegnato altro, dai miei amici” le risposi io, obbligandola con la mia tecnica a lasciare la piccola su un tavolo operatorio “Non accetto che il salvataggio di una neonata comporti la morte di una povera innocente… soprattutto se esistono altre alternative!

La tua ragazza… lei è partita da sola!” comprese al volo la figlia di Sasuke, spalancando la bocca per lo stupore mentre una mia copia, da me precedentemente creata all’esterno del covo della Radice, si era sbrigata a portar via la bambina da lì.

Sarada era su tutte le furie. Ero certo che si sarebbe ribellata, o che avrebbe cercato di uccidermi, pur di riavere quella bambina.

Quindi è così… hai intenzione di portarmi via da qui con la forza!

Non ci hai lasciato altra scelta, Sarada” confermai io, dispiaciuto “Sono consapevole di quanto per voi sia importante l’onore e il rispetto delle regole. Io sono cresciuto dentro una base militare, con dei comandamenti simili ai tuoi. Tuttavia, il giorno in cui sono stato imprigionato ad Hollywood, ho imparato che sacrificare inutilmente la tua vita, senza alcun motivo, non è un gesto da eroi… ma un gesto da deboli!

Era così. Questo era ciò che Dragon, inconsciamente, aveva cercato di insegnarmi quel giorno, quando provai a prendermi tutte le colpe dello sterminio sulle Isole del Destino. Quella volta non mi ero comportato da eroe. Mi ero comportato da idealista. Per non vedere la morte di nessuno, avevo deciso di sacrificarmi inutilmente. Bear e quel plotone, anche se li avessi salvati, non sarebbero mai cambiati, perciò la mia morte sarebbe stata vana.

So che non si può cancellare il passato, Sarada” dichiarai io, dispiaciuto “So che tu vorresti salvare l’anima di quella bambina per donarle la pace e la serenità che merita… ma lei resterà sempre il risultato di un esperimento scientifico di Orochimaru e di qualche folle megalomane. Sacrificandoti, non cancellerai il suo passato… e non cancellerai il tuo. Davvero desideri morire fino a questo punto? Sei davvero disposta a toglierti la vita senza provare a combattere nuovamente?

Tu… TU DAVVERO CREDI CHE A ME FACCIA PIACERE TUTTO QUESTO?! DAVVERO PENSI CHE IO VOGLIA AMMAZZARMI COSI’ TANTO?! CERTO CHE NON VOGLIO MORIRE! CERTO CHE VORREI VIVERE ANCORA! CREDI CHE IO NON ABBIA COMPRESO IL SIGNIFICATO DIETRO LE PAROLE DI MIO PADRE?! HO LETTO OGNI RIGA DI QUELLA LETTERA, MA QUESTO NON CAMBIERA’ NULLA! LA BAMBINA CHE MI HAI TOLTO DALLE BRACCIA NON SARA’ IN GRADO DI CONTROLLARE I SUOI POTERI, ALL’INIZIO! PRIMA CHE LEI IMPARI A CONTROLLARSI, VERRANNO MIETUTE VITTIME DALLE SUE GRINFIE! VERRA’ VERSATO SANGUE INNOCENTE! GLI UNICI IN GRADO DI CONTROLLARE LA SUA FORZA SIAMO NOI SHINOBI DEL VILLAGGIO DI KONOHA! SOLO NOI CONOSCIAMO LE TECNICHE IN GRADO DI PLACARLA… E IO, DI CERTO, NON LE INSEGNERO’ A TE, NON SE IL RISCHIO DA PAGARE E’ LA MORTE DI PERSONE CHE NON HANNO NULLA A CHE FARE CON NOI!

Quindi lo fai solamente con lo scopo di salvare lei… perdonami, ma non ti credo minimamente. Io non dubito della tua volontà nel salvarla… io dubito della tua salute mentale! Tu hai vissuto qui, su questo pianeta, per più di vent’anni, da sola e senza alcuna possibilità di interagire con il mondo esterno! Sei così terrorizzata all’idea che qualcuno possa venirti a prendere che saresti disposta a morire, pur di credere nei tuoi ideali… tu nemmeno vuoi provare ad avere fiducia in noi! SARADA… NOI VOGLIAMO CHE TU E QUELLA BAMBINA SOPRAVVIVIATE ENTRAMBE, CHE SIATE ENTRAMBE FELICI! SASUKE NON VORREBBE MAI CHE SUA FIGLIA SI UCCIDESSE IN QUESTO MODO SCELLERATO… PERCHE’ NON RIESCI A CAPIRLO!?

Sarada sbiancò per il terrore, quando pronunciai quelle parole. Sapevo perfettamente di avere colto nel segno.

Che a lei piacesse o meno, il mondo degli shinobi era giunto al termine. Io non ero un ninja. Ero un guerriero del Regno di Hearts, e il mio credo era totalmente differente rispetto al suo. Io potevo comprendere la sua paura, il suo terrore nel provare qualcosa di completamente diverso da ciò in cui aveva sempre creduto.

Tuttavia, lasciarla morire in quel modo era per me inaccettabile.

Siamo in un vicolo cieco, mia cara…” affermai, senza mostrare alcun pentimento per le mie scelte “… quando Clairy arriverà, ci saranno molti più soldati e riusciremo non solo a catturarti, ma anche a impedirti di toglierti la vita! Ma io non voglio arrivare a tutto questo…

Prontamente, esattamente come avevo fatto precedentemente, disattivai tutte le mie tecniche, ad eccezione della copia che aveva in braccio la piccola.

… io non sono uno shinobi. Però ho tratto un grande insegnamento dalla vostra storia, un credo che mi ha accompagnato fin dal giorno in cui abbiamo vinto la battaglia contro Glacial. Una persona che abbandona un proprio amico al proprio destino è feccia della peggior specie. Se ti lasciassi compiere un gesto simile, io non sarei diverso da Glacial… non sarei degno di portare i vostri geni! dichiarai, più sincero che mai, provando ad avvicinarmi a leiPerciò ti supplico, Sarada… permettimi di salvarti la vita. Permettimi di mostrarti cosa c’è al di fuori di questo…

Non fui mai in grado di terminare quella frase. Un’intensa scarica elettrica percorse tutto il mio corpo, imprigionato dall’illusione del suo Sharingan.

Merda. Mi aveva incantato.

Lo ammetto. Non mi sarei mai aspettata di sentire parole così cariche di orgoglio provenire dalla bocca di un alieno… ma ormai è troppo tardi per cambiare idea

La tecnica della moltiplicazione venne prontamente annullata, e lei recuperò nuovamente la piccola bambina.

Era la mia sconfitta.

Non prenderti colpe per la decisione che ho preso, Junion Polfems…” dichiarò lei, puntando il suo Mangekyo Sharingan in direzione della piccola creatura artificiale “… ma tu non puoi capire. Nessuno può capire. Le tue parole sono sincere, lo sento, e sono certa che seguirti sarebbe la decisione più sensata che potessi prendere… ma io non punto alla decisione più sensata, ma a quella più giusta per la vita di questa piccola. Se anche potessi riprendere in mano la mia vita, non sarei mai in grado di sopportarlo…

Lo giuro. Provai con tutto me stesso a liberarmi. Provai a usare lo Sharingan o il Rinnegan, ma fu tutto inutile. L’illusione di imprigionamento di Sarada era troppo potente.

La kunoichi, sancendo la fine di quella diatriba, utilizzò la sua tecnica oculare e tele-trasportò la bambina alla larga da me.

Il suo occhio divenne vitreo, incapace di vedere. Era ufficialmente diventata cieca. Solo a quel punto io venni liberato, ma mi sentivo un verme.

Non ero stato in grado di salvare quella povera donna. Come potevo definirmi un vero guerriero di Hearts?

Sarada… perché… cosa non posso capire? Cosa mi ha impedito di salvarti la vita?

Non saresti mai riuscito a salvarmi, Junion Polfems… io sono nata e cresciuta con i miei ideali e ci ho creduto, sino alla fine, perché era la cosa giusta da fare. Nessuno, a parte i miei compagni, può capire di cosa avrà bisogno quella bambina, perché solo loro sanno cos’è davvero… come tu sei un guerriero del Regno di Hearts, io sono una Kunoichi del Villaggio di Konoha. Certo che avrei tanto voluto una vita felice e tranquilla… ma non riuscirò mai più a risollevare la mia vita… mi dispiace. Tu non meritavi di assistere a tutto ciò… io non sono più un essere umano… e ora esploderai assieme a me!

 

***

 

Credi che lei si risveglierà, un giorno?

Con sicurezza, io feci segno di sì con la testa a mia moglie, mentre consolava la piccola neonata in lacrime.

Sarada Uchiha si trovava stesa sopra la poltroncina della nostra astronave, in preda all’illusione nella quale l’avevo imprigionata.

L’avevo spinta a credere di essere riuscita a sconfiggermi. L’Izanami, come mi aveva insegnato Kurama tanto tempo addietro, era una tecnica a dir poco tremenda.

Perdere momentaneamente la capacità dello Sharingan era un prezzo da pagare per riuscire a salvare la vita di entrambe. D’altronde, con un Senzu, ero stato subito in grado di recuperare la vista. Un piccolo vantaggio, rispetto agli Uchiha.

E adesso cosa si fa? La bambina…

Non può stare con noi… anche a me farebbe piacere crescerla nel nostro regno, ma quello che ha detto Sarada è vero. Noi non possiamo aiutarla perché non sappiamo niente di lei… per questo, appena saremo tornati, ne parleremo con sua maestà per decidere il da farsi! Oggi, se non sbaglio, doveva andare a parlare con Gabor, al riguardo di quei dubbi che le erano sorti. Se questi avessero dei fondamenti… allora potremo permettere alla bambina di raggiungere gli amici di Sarada, senza che lei muoia nel tentativo… e questo non la porterà ad uccidersi, perché avrà comunque completato la missione. Potremmo anche chiedere aiuto a Kurama, se necessario! D’altronde, lui è stato l’unico a rimanere a Roma, con noi! A proposito! Perché non le diamo un nome?

Ah… io ne ho già deciso uno!

Davvero?

Durante il mese di allenamento per sconfiggere Glacial, Johannes mi aveva raccontato una storia molto particolare. Aveva una sorellina, molto piccola, che purtroppo è morta per colpa di una grave malattia. Io… io vorrei darle il suo nome, se per te va bene!

D’accordo. Come si chiamava quella bambina?

 

La giovane quattrocchi era riuscita a consolare la piccola bambina, che ora si era messa a dormire sonni tranquilli.

 

Ayumi… il suo nome era Ayumi!

 

***

Il secondo epilogo uscirà il 3 Marzo!

 

Alla prossima!  😉

   
 
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