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Autore: LadyVaderFrancy    10/02/2020    4 recensioni
Un alro piccolo esperimento per i miei nuovi propositi. Oh non c'è bisogno che vi dico chi sono i protagonisti dopo tutto questo tempo, vero? Va bene lo ripeto... i soliti, Severus ed Harry.
Una FF divertente e piuttosto insolita. Se volete sapere di cosa parla... date una sbirciatina dentro. Vi do solo un paio di indizi... pozioni, libri e sentimenti.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Severus Piton | Coppie: Harry/Severus
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Erano trascorsi due giorni, un tempo relativamente breve ma che in alcune circostanze può sembrare un'eternità. Questo era il caso sia del prescelto che del suo insegnante meno favorito. Il primo era impegnato a concepire un piano per riprendersi il suo beneamato libro, l'altro invece cercava di capire se e cosa nascondeva il ragazzo-sopravvissuto-solo-per-dargli-fastidio.

“Allora?” chiese impaziente il moretto mentre spostava il vassoio del pranzo, che era costretto a consumare nella torre generalmente in solitudine.

“Circa 40 minuti da quando arriva a quando se ne va” rispose Ron.

“Beh non è male...se riesco ad entrare subito ho tutto il tempo che mi serve”

“Non entrerai.” sentenziò Hermione.

“Perché no?” chiese Harry

“Perché Piton è un uomo molto privato, pensi sul serio che non abbia messo degli incantesimi di protezione sulla porta d'ingresso?”

Il moretto allora indicò il grosso tomo che giaceva ancora aperto sul suo letto. “E' per questo che vi ho fatto prendere quel libro in biblioteca! Posso farcela!”

“Non lo so amico...voglio dire è Piton”

“Grazie per la fiducia.”

Hermione alzò gli occhi. “Io resto dell'idea che se fossi andato da Silente...”

“Silente ha già troppi pensieri, e poi questa è una cosa tra me e lui! Me lo ha sottratto con l'inganno” disse rabbioso il golden boy.

Hermione era fermamente convinta di due cose: la prima che la lontananza da quel libro in realtà fosse una benedizione per il suo amico, la seconda che nonostante lo avesse aiutato a formulare il piano, l'intera faccenda non sarebbe finita bene. “Va bene ripassiamo i passaggi ancora una volta. Io e Ron andremo nella sala grande poco prima dell'ora di cena. Non appena Piton si siede al tavolo degli insegnanti ti invieremo un segnale attraverso il galeone per darti conferma che hai il via libera. Solo a quel punto tu andrai giù nei sotterranei e proverai ad entrate nelle sue stanze. Appena Piton si alza da tavola, ti avviseremo nella stessa maniera. Harry non fare scemenze, se senti il galeone bruciare vattene subito dalle segrete, perché se Piton ti scop...

“Lo so, lo so, sarò prudente d'accordo.” rispose Harry

Hermione aveva un'espressione poco convinta e molto preoccupata. “Ora dobbiamo proprio andare, abbiamo difesa, ci vediamo dopo cena.”

“Ah fortunato te, che puoi restartene qui” bofonchiò il rosso.

Nel giro di un paio di minuti la torre era tornata ad essere silenziosa e deserta.

-SSS-

Mentre camminavano in direzione dell'aula di difesa, gli altri 2/3 del trio stavano ancora discutendo del piano. “Non funzionerà” mormorò la riccia “...e finiremo nei guai”.

“Nah, sei troppo pessimista Mione. Harry non si farà beccare ha il suo mantello. Se proprio non riuscirà ad entrare, gli basterà tornare alla torre”

La riccia lo afferrò per un braccio “Harry non pensa correttamente! E' ossessionato da quel libro e dallo scoprire chi è il principe mezzosangue. Non sembra anche a te, che sia l'unica cosa che veramente gli interessa? Credo sia una reazione alla morte di Sirius”.

“Che c'entra Sirius adesso?”

“Harry si è chiuso dopo la sua morte, di certo lo avrai notato anche tu. Ho pensato molto al perché si sia lasciato prendere così tanto da questa storia e credo che interessarsi ad una persona che non è reale, gli sia di sollievo”. Vedendo che il rosso sembrava non afferrare il concetto, aggiunse “Ron, il principe non può morire, se non è una persona reale o qualcuno che non conosce”.

“Lo stai descrivendo come se fosse pazzo. Dai ha solo bisogno di distrarsi! Io dico che dovrebbe venire al ballo. Visto che non gli piace nessuno al momento, potrebbe venire con noi o con una di quelle ragazze che ho ha invitato” vedendo lo sguardo di disapprovazione della ragazza aggiunse “Come amici, no?! Non c'è mica nulla di male se ci va... un paio sono anche carine.”

“Te lo ricordi vero che Harry è ga...”

Il loro discorso fu bruscamente interrotto da una voce baritonale inconfondibile.

“Tutti dentro e fate silenzio! ” Sibilò il pozionista, mentre sorpassava i due Grifondoro.

Quando aveva visto Granger e Wealsey che confabulavano proprio vicino alla sua classe si era volutamente attardato. Così aveva avuto la risposta che voleva, Potter non stava mentendo, almeno sulla parte in cui diceva di essersi innamorato del suo se più giovane. Avrebbe voluto vedere la faccia del ragazzo se avesse scoperto a chi rivolgeva le sue fantasticherie amorose.

Un'espressione disgustata apparve sul suo volto, così Potter era innamorato di lui. Senza indugiare oltre su dei pensieri così infausti iniziò la lezione, avrebbe riflettuto sull'argomento e su come procedere, quella sera stessa.

-SSS-

Il golden boy stava scalpitando vicino al ritratto della signora grassa. Aveva già il mantello sopra la testa pronto a dirigersi nei sotterrai a tutta velocità, non appena i suoi amici gli avessero dato il segnale. Il tempo passava, ma la moneta restava un freddo pezzo di metallo stretto nella sua mano destra.

Dai perché non ti scaldi! E se fosse rotta? No, le abbiamo provate sia ieri sera che oggi pomeriggio. Ma allora perché non si scalda?

Avrebbe voluto camminare su e giù nella sala comune per scaricare un po' la tensione, ma in giro c'erano ancora parecchi Grifondoro, avrebbe potuto colpire inavvertitamente qualcuno e lui non voleva ritrovarsi nella condizione di dare spiegazioni a nessuno.

Dannazione! Se Ron ed Hermione si sono dimenticati di avvisarmi perché lui si sta ingozzando e lei sta leggendo qualche stupido libro, li strozzo!

Quando ormai si era convinto che i suoi amici si fossero dimenticati di avvisarlo, li vide passare attraverso il ritratto della Signora Grassa. Non c'era nessuno in giro, così si sfilò il mantello dalla testa e urlò! “Che cosa è successo? Non ho ricevuto nessun segnale! Non vi sarete mica...”

“Calmati, non c'era.”

Il moretto, sgranò gli occhi per la sorpresa “Che vuol dire non c'era?”

“Esattamente quello che ha detto. Il pipistrellaccio non si è fatto vedere amico”.

Forse allora Piton ha consegnato il libro a Silente...No, per favore Santo Godric.

“E...e Silente?”

Fu Hermione a rispondere “Silente era al suo posto. Non ho notato nulla di insolito nel suo comportamento. L'unico posto vuoto al tavolo dei professori era quello di Piton”.

“Dai amico, forse doveva solo lavarsi i capelli...per una volta. Che sfortuna che abbia scelto proprio stasera per farlo” disse con espressione divertita e schifata il rosso.

Il corvino stava per zittirlo, ma osservando la smorfia sul volto del suo migliore amico, non riuscì a restare serio “Impossibile, gli ci vorrebbero secoli e tutta l'acqua del lago Nero, per togliersi tutto quell'unto dalla testa!”

I tre a quel punto scoppiarono a ridere davanti al ritratto.

“Dai su con la vita amico, ci riproveremo domani.”.

Harry annuì ai due ragazzi e una volta preso posto davanti al camino si misero a perfezionare il loro piano.

-SSS-

Nel tardo pomeriggio era stato dal preside, per comunicargli che avrebbe dovuto allontanarsi dal castello per un paio di giorni. Il vecchio mago gli aveva chiesto la motivazione e lui aveva risposto che doveva fare un paio di ricerche per terminare l'antidoto di Potter. Silente non era il mago più potente e sapiente del loro secolo solo di nome lo era anche di fatto e dunque si era accorto immediatamente che stava nascondendo qualcosa. Tuttavia si fidava di lui e quindi dopo un avergli fatto un paio di domande alla quale aveva evitato accuratamente di rispondere alla fine suo malgrado aveva acconsentito. Così quella sera stessa aveva lasciato il castello e si era diretto a Spinner End, aveva un assoluto bisogno di tranquillità per decidere come comportarsi.

Le informazioni contenute in quella lettera cambiavano molte cose. Aveva sempre pensato che Potter fosse uguale a quel cretino di suo padre, una persona superficiale, senza arte ne parte, pronta a lanciarsi senza un minimo di riflessione in qualsiasi situazione pericolosa solo per godere della fama delle sue imprese, ma lo scritto dimostrava l'esatto contrario.

La cosa che lo aveva sorpreso di più era che il ragazzo non aveva condiviso i suoi sentimenti e i suoi problemi con nessuno, perché? Lui, Granger e Weasley sembravano essere un cosa sola, eppure gli aveva nascosto che scriveva al suo se più giovane, che non era più in grado di evocare un Patronus e sicuramente molte delle sue confidenze sulla sua vita domestica. Potter si stava isolando e la reclusione forzata non lo stava di certo aiutando. Doveva fare qualcosa. Lo aveva promesso a Lily, l'unica donna che avesse mai amato in vita sua e che una parte di lui ancora amava, nonostante negli anni si fosse reso conto che in realtà era attratto dagli uomini. L'amore nei confronti di Lily era qualcosa di puro, che trascendeva il fatto che fosse una donna, era come se lei fosse la sua luce e per quella luce lui era disposto a fare qualsiasi cosa e l'avrebbe fatta.

Potter aveva bisogno di ritrovare la fiducia, la speranza, una motivazione per cui combattere, ma quale? Ringhiò, forse avrebbe dovuto dire tutto ad Albus e lasciare che fosse lui ad occuparsi della cosa, visto che lui non era decisamente la persona più adatta a motivare qualcuno. Inoltre il tutto doveva essere fatto senza il suo esplicito coinvolgimento. Se qualcuno avesse sospettato che stava aiutando il prescelto la voce prima o poi sarebbe arrivata alle orecchie del Signore Oscuro e questo non poteva permetterlo. Il suo ruolo di spia era fondamentale per l'ordine della Fenice.

Poi casualmente lo sguardo gli cadde sul libro che aveva requisito al ragazzo. Lo prese tra le mani, lo aprì dove aveva riposto la lettera e sospirò. Il principe era la soluzione o almeno l'unica che gli fosse venuta in mente.

-SSS-

Non aveva alcuna voglia di andare a quella stupida festa! Era la terza volta che tentava di fare il nodo a quello stupido farfallino nero! Si mise a sedere sul suo baldacchino e sospirò guardando l'invito di Silente e la mascherina che aveva trovato al suo interno.

Perché ci devo andare? Se Silente mi vuole nella sala Grande, vuol dire che Piton non c'è nemmeno stasera. Uffa era un'ottima occasione per provare a recuperare il libro, magari potrei sgattaiolare via nel bel mezzo della festa e...se non ci vado mi farà il terzo grado e scoprirà che ho mentito.

“Harry sei pronto? Ma quanto ti ci vuole? Ci stai mettendo più tempo di una ragazza!” urlò Ron, dal fondo della scale.

“Sto arrivando!”. Prese la mascherina che avrebbe dovuto indossare dopo la cena e se la mise in tasca. Mi chiedo perché dobbiamo indossare delle maschere per il ballo, ma perché me lo chiedo, sarà una delle solite stranezze del preside.

I suoi amici lo stavano aspettando nella sala comune. Ron stavolta indossava un abito adatto molto simile al suo, l'unica differenza era il colore del cravattino che era bianco. Hermione aveva i capelli raccolti con delle ciocche che le incorniciavano il volto e vestiva un bellissimo abito lungo color rosa antico. Insieme erano proprio una bella coppia.

“Eccomi, sono più o meno pronto”

Mentre uscivano Ron si avvicinò al moro.

“Senti amico, solo per stasera cerchiamo di divertirci e prenderci una pausa”.

In realtà il Golden Boy avrebbe voluto prendersi una pausa molto volentieri, ma smettere di pensare a tutti i suoi problemi era quasi impossibile. Per Ron è facile, stavolta ci sta andando con la persona che gli piace veramente, invece io...alla fine me ne starò tutta la sera in un angolo a guardare gli altri, a trovare un modo per evitare le ragazze che mi hanno invitato e le prese in giro dei Serpeverde.
 

La sala grande era magnifica! Le luci soffuse creavano un'atmosfera molto romantica, una moltitudine di cuori rosso acceso dominavano il soffitto incantato, la zona del buffet era contornata da 4 colonne trasparenti, al loro interno c'erano migliaia di bollicine a forma di cuore che salivano verso l'alto. Si guardò intorno, le decorazioni erano un po' troppo sdolcinate per i suoi gusti, ma lo sguardo sognante delle ragazze diceva il contrario.

Un gruppo di Serpeverde capitanato da Malfoy sorpassò la coppia d'oro di Grifondoro “Ah Weasley, vedo che stavolta non hai quella specie di tappeto ambulante addosso. Certo non che faccia molta differenza davvero” disse Pansy Parkinson, sghignazzando.

Un Malfoy piuttosto divertito la prese per la vita “Non vale nemmeno la pena di abbassarsi a parlare con quella feccia mia cara. Amanti dei sangue sporco, sangue sporco e traditori del loro sangue...disgustoso”

“Rimangiatelo!” ringhiò Ron.

“Fermo Ronald, ci sta solo provocando ignoralo e godiamoci la serata come avevamo programmato, va bene?” disse Hermione mentre gli teneva il viso stretto tra le mani, nella speranza che il ragazzo lasciasse correre.

“Va bene, ma prima o poi me la paga quel brutto furetto!”

Harry che era rimasto a qualche passo da loro, si era avvicinato dopo che aveva sentito il suo migliore amico alzare la voce “Che succede?”

“Niente, solo quel fottuto idiota di Malfoy” bofonchiò il rosso con uno sguardo truce.

Tutto sommato la cena era stata piacevole e quel primo momento di tensione era stato completamente dimenticato. Harry aveva chiacchierato con i suoi compagni di casa, con qualche membro dell'E.S. e aveva scambiato un saluto anche con il Preside e alcuni dei suoi professori. Il cibo era ottimo e l'atmosfera allegra lo aveva tirato un po' su di morale. Poi però era arrivato il momento del ballo e la situazione era drasticamente cambiata. Tutti avevano indossato la famosa maschera come richiesto e si erano lanciati nelle danze. Mentre se ne stava appoggiato al muro a fissare un mucchio di persone che adesso praticamente quasi non riconosceva, sospirò.

Potrei andarmene, chi si accorgerebbe della mia assenza? Mentre si stava guardando intorno per capire, se quello fosse il momento giusto per squagliarsela, una profonda voce che proveniva dalla sua destra lo fece trasalire.

“Buona sera, potrei avere l'onore di questo ballo?”

Il Grifondoro granò gli occhi, di fronte a lui c'era un ragazzo molto alto e magro vestito di tutto punto, con indosso una maschera color argento che gli tendeva una mano. Lo guardò attentamente da testa a piedi per capire chi fosse, ma con il volto semi coperto era impossibile. Aveva dei capelli lunghi, lisci e di un intenso color corvino, li teneva raccolti in una coda di cavallo proprio sotto la nuca, ma il dettaglio che maggiormente lo colpì furono i suoi magnetici occhi color ossidiana.

“Ehm...io- io, non so...ball...are” riuscì a malapena a balbettare mentre arrossiva furiosamente. Ringraziò Merlino che le luci fossero soffuse.

“E' meno difficile di ciò che si crede, basta lasciarsi guidare” e lo esortò rivolgendo lo sguardo alla sua mano che era ancora protesa verso il prescelto.

Santo Godric, che imbarazzo! Però è...è molto carino! No, non posso. Non so nemmeno chi è, potrebbe essere solo uno stupido scherzo. Così si guardò intorno per confermare la sua ipotesi e si rese conto che nessuno stava guardando nella sua direzione. Beh forse, mi sto facendo troppi problemi, è solo un ballo, e poi è...cosi emozionante questa cosa. Oh su dai sei un Grifondoro no?! Quindi fatti uscire la voce e accetta, prima che gli venga un crampo o che decida che sei un idiota e lo chieda ad un altro! Avrebbe voluto rispondere qualcosa di carino, ma in realtà riuscì a spiaccicare a mala pena un misero “O...OK grazie.” e poi afferrò la mano del giovane sconosciuto.

Il misterioso ragazzo annuì soddisfatto e poi gli fece cenno di seguirlo. Harry notò che aveva un silhouette molto affusolata, il suo passo era deciso ma molto elegante inoltre sembrava essere totalmente a suo agio tra la folla di studenti. Deve essere un purosangue...Una volta raggiunta la pista, lo prese di nuovo per mano, gli cinse la vita e con un unico gesto deciso lo avvicinò a se.

Harry era sorpreso e teso come una corda di violino, non sapeva come comportarsi e non voleva sembrare un imbranato... ma una voce profonda vicino al suo orecchio destro interruppe i suoi pensieri.

“Rilassati”

Harry fece appena in tempo ad annuire prima di ritrovarsi a volteggiare in mezzo alla pista. Non aveva idea di come fosse possibile ma stava ballando sul serio! Il giovane che lo teneva tra le braccia doveva essere un esperto ballerino, perché non si erano scontrati con nessuno ed era perfino riuscito ad evitare che lui gli pestasse i piedi. La sua testa si era completamente svuotata da tutti i pensieri che aveva in precedenza e si era riempita di domande. Decise di dare voce alla più ovvia. “Posso sapere chi sei? Sai con queste maschere è impossibile capire...”

“Ha importanza?”

“Beh certo che ne ha. Tu-tu sai chi sono?”

Il ragazzo ghignò, sapendo che il moretto voleva delle risposte concrete che non avrebbe ricevuto “Ha importanza?”

“Mi hai invitato senza sapere chi sono!?” disse incredulo il Golden Boy “Ma potrei essere qualcuno che non ti piace o di una casa...”

“Penso sia proprio per questo che il preside le abbia distribuite”

“Si ma...” Harry era sconcertato. Era la prima persona che lo aveva invitato a prescindere dal fatto che fosse il prescelto. Fece un sorriso genuino, questa cosa gli piaceva molto. “Ma non sei curioso di sapere chi sono? A quale casa appartengo? Se frequentiamo le stesse classi?”

“Non al momento, Grifondoro e non mi interessa” rispose mentre faceva volteggiare Harry.

Harry sbatté le ciglia confuso “Come sai che sono un Grifondoro? ”

“Se tu fossi un Serpeverde, non avresti mai accettato l'invito senza conoscere prima la mia identità. Se invece tu fossi stato un Tassorosso avresti già iniziato a blaterate ridicolaggini sdolcinate sulla modalità del mio invito. Non sei nemmeno un Corvonero, perché invece di pormi un'infinità di domande, avresti cercato di fare delle deduzioni cervellotiche per conto tuo, quindi per esclusione sei un impulsivo Grifondoro.”

“Oh, beh...hai ragione sono un Grifondoro, ma sul serio non vuoi sapere altro? Perché sai... ecco a me piacerebbe invece...”

Alzò gli occhi al cielo, Potter era un vero impiastro. Doveva dargli delle informazioni o lo avrebbe tormentato per tutta la sera. E lui voleva che la serata fosse uno strumento atto a distrarre il ragazzo e ad inculcare alcuni concetti in quella sua testa dura, che di certo non avrebbe mai accettato da Severus Piton, l'unto e malvagio pipistrello dei sotterranei.

“Se risponderò alla tue stesse domande poi la smetterai di farmi il terzo grado?”

“Sono solo curioso” rispose imbarazzato e un po' sulla difensiva.

“Sono un ex studente Serpeverde. Casualmente sono venuto a conoscenza del ballo da mio cugino che è ancora un allievo di questa scuola come te e prima che tu lo chieda la risposta è no, non ho alcuna intenzione di rivelarti la sua identità. Sono per così dire in incognito.”

Harry si fermò in mezzo alla pista e si allontanò di mezzo passo. “Impossibile! Non sono ammesse persone esterne! Questo vuol dire che ti sei imbucato e se qualcuno lo scopre?” e poi con lo sguardo un po' imbronciato aggiunse “e comunque non stavo per chiedere chi è tuo cugino”.

Il ragazzo accennò un sorriso beffardo “Nessuno lo scoprirà ammesso che tu la smetta subito di attirare l'attenzione di tutta la sala. Voi Grifondoro siete incredibili, pensate mai prima di fare qualcosa? Ragiona non sono più uno studente, cosa pensi potrebbero farmi, mettermi in punizione? Togliermi dei punti?” Vide lo sguardo di Potter era in parte mortificato in parte infastidito, era stato troppo duro con lui, non andava bene. Così sospirò e aggiunse con fare più gentile “Senti occhi di smeraldo, sono qui solo per passare una bella serata in compagnia di qualcuno d'interessante. Ma se tu sei un bravo Grifondoro obbediente, troverò qualcuno di più adatto”

Stava per dargli una rispostaccia per averlo preso in giro, ma quando lo aveva chiamato occhi di smeraldo il fastidio era sparito di colpo. E' per questo che mi ha invitato? Per i miei occhi...gli piacciono gli occhi verdi, proprio come al mio principe e se fosse ...No impossibile. “Co-come mi hai chiamato?”

“Se non è di tuo gradimento, ne troverò uno che lo sia”.

“Ehm...no. No, mi piace...” rispose sorridendo. Mentre arrossiva come un peperone, si riavvicinò al Serpeverde con l'intenzione di riprendere a ballare ma il giovane dagli occhi d'ossidiana, gli mise una mano dietro la schiena e lo spinse verso il buffet. “Gradirei bere qualcosa se non ti dispiace.”

“Oh sì... no...cioè certo andiamo”

Harry lo osservò a lungo, ogni movimento del misterioso cavaliere trasudava sicurezza. Era davvero molto affascinate. Lui invece, era impacciato e imbarazzato. Però potrebbe essere, è un ex studente, è un Serpeverde a cui piacciono i Grifondoro con gli occhi verdi...oh sarebbe magnifico se fosse proprio lui!

Lo stava fissando di nuovo imbambolato. Se non lo avesse visto con i suoi occhi, non ci avrebbe mai creduto che Potter fosse così: imbarazzato, timido, perfino imbranato! Non c'era una sola oncia dell'arroganza di James Potter in suo figlio in tale circostanza. Lanciò uno sguardo sulla pista, perfino Paciock se la stava decisamente cavando meglio di lui. Merlino dovevo essere davvero impazzito quando ho deciso che questa era un'ottima mezzo per motivarlo.
Riempì due bicchieri di punch mentre faceva le sue riflessioni, prima di passarne uno a Potter li annusò accuratamente.

“Ora possiamo fare un brindisi”

“Tranquillo non è alcolico. Tu non bevi?” chiese Harry.

“Ne sono consapevole, ricordo le disposizioni scolastiche. Però, sono stato anche io uno studente fino a qualche tempo fa e se non ricordo male, questo non ha mai scoraggiato l'aggiunta di pozioni dagli effetti poco piacevoli o imbarazzanti.”

Harry gli sorrise con l'aria di chi la sapeva lunga “Puoi stare tranquillo, gli unici due che avrebbero fatto una cosa simile sono i fratelli gemelli del mio migliore amico, ma hanno lasciato la scuola lo scorso anno”. Poi si portò il bicchiere vicino alle labbra e prima di bere aggiunse “Sul serio saresti stato in grado di capire se c'era qualcosa nel punch solo annusandolo?”

“Certamente. Annusando e controllando l'uniformità di colore e viscosità principalmente nella parte superficiale del punch. Le pozioni innocue non richiedono ingredienti complicati e quindi ad un occhio esperto sono piuttosto facili da individuare”. Vedendo lo sgomento del Golden riprese a parlare “Pozioni è sempre stata una delle mie materie preferite. Sto studiando per diventare un Maestro di pozioni”.

“Wow ma è fantastico! Deve essere davvero molto impegnativo.” Potrebbe davvero essere lui! Sentì i battiti del suo cuore accelerare alla sola idea.

Fantastico? Da quando Potter ritiene che le pozioni siano fantastiche? Decise di divertirsi un pò con il marmocchio, questa situazione si stava rivelando piuttosto interessante. “A giudicare dal tuo entusiasmo, devo dedurre che è un argomento che appassiona anche te occhi di smeraldo?”: Era curioso di vedere se gli avrebbe mentito nel tentativo di fare bella figura.

“A dire il vero ecco...non proprio. Onestamente non saprei dirti a che livello sono. ” disse completamente imbarazzato. “Comunque non sono molto bravo”.

“Come scusami? Cosa intendi con “non saprei dire a che livello sono?” Di certo avrai un professore che ti assegna dei voti”.

“Beh vedi fino al quinto anno, le lezioni erano un vero e proprio inferno per me, perché l'insegnate era Severus Piton”. Vide il Serpeverde inclinare leggermente la testa, segno che si aspettava una spiegazione più dettagliata. “Mi stava sempre con il fiato sul collo e la maggior parte delle volte senza alcun motivo. Inoltre dividevamo le lezioni con i suoi Serpeverde, che si divertivano immensamente a sabotare le mie pozioni perché sapevano che lui li avrebbe lasciati impuniti. Ecco perché non ho la minima idea se sarei stato in grado di preparare qualcosa di decente, non ne ho mai avuto la possibilità. Quest'anno però le cose vanno molto meglio, ho un nuovo professore e un aiuto extra, molto...speciale.”. Mise un'enfasi particolare sull'ultima parte della frase.

Ah così secondo lui sarei io il problema e non la sua completa pigrizia ed inettitudine!

Socchiuse gli occhi e poi con un tono piuttosto secco rispose ”Capisco. Quindi sei quel genere di studente. Uno di quelli che incolpa gli altri per la scarsità del proprio rendimento. Non me sarei mai aspettato da te, occhi verdi. Mi ricordo del professor Piton, ho imparato molto da lui, l'ho sempre trovato piuttosto severo ma molto competente.”

Harry si mordicchiò il labbro inferiore, l'atmosfera tra lui e il Serpeverde si era raffreddata in meno di due minuti, perché diavolo aveva accennato al pipistrellaccio? Idiota, ma con tanti argomenti proprio questo dovevi tirare fuori? Non voleva di certo parlare dell'unto bastardo, quando aveva la possibilità di stare in compagnia di questo magnifico ragazzo. Tuttavia lo aveva fatto e probabilmente lo aveva indirettamente offeso. Beh ormai era evidente che Piton era stato anche il suo ex capo casa e che lo apprezzava profondamente proprio come facevano tutti i suoi serpenti. Doveva rimediare. Doveva spiegare al ragazzo che non era una questione di casa e poi avrebbe cambiato subito argomento. “Non ho mai detto che non è preparato. Solo è complicato...Lui mi odia, dal primo momento che ho messo piede in questa scuola a causa di mio padre. E pensare che prima di arrivare al castello pozioni tra tutte, era la materia che mi affascinava di più. Purtroppo dopo la fine della mia prima lezione mi sono reso conto che qualsiasi cosa avessi fatto, a lui non sarebbe mai andata bene a prescindere e quindi mi sono semplicemente concentrato su altro. So che è sbagliato da parte mia comportarmi così, ma ho imparato fin da piccolo ad accettare che ci sono delle cose che non si possono cambiare a prescindere dai propri desideri o dall'impegno che uno ci mette. Comunque la mia materia preferita invece è Difesa contro le arti Oscure!”

Cosa? Potter interessato a pozioni? Sta mentendo! Avrebbe voluto approfondire, ma poi guardò in quelle iridi smeraldine erano così simili agli occhi di lei. Non c'era la minima traccia di menzogna, inoltre il ragazzo sembrava ansioso di cambiare argomento. Si diede mentalmente dello sciocco, non era qui per infierire, ma per restituirgli quel dannato libro, che sembrava essere il suo unico conforto. Chiuse gli occhi, aveva promesso di proteggerlo e lo avrebbe fatto. “Capisco, una situazione al quanto spiacevole” e poi prese un sorso di punch.

Vedendo che la tensione tra lui e l'ex studente sembrava essersi dissipata, fece un sospiro di sollievo. Harry a quel punto cercò di fare appello a tutto il suo coraggio Grifondoro e mentre arrossiva disse “Bene visto che ti piace questo alone di mistero tra di noi, se io sono occhi di smeraldo, tu chi saresti?”

Il ragazzo gli aveva servito la riuscita dell'impresa su un piatto d'argento. Troppo facile Potter!

“Avevo un ridicolo nomignolo quando studiavo qui al castello, potremmo usare quello...”

Il cuore di Harry iniziò a battere forte, mentre aspettava di sentire il soprannome. Ti prego, fa che sia lui.

“.... il Principe Mezzosangue”

Non appena quelle parole uscirono dalle labbra del Serpeverde, il suo cuore iniziò a battere all'impazzata e si rese conto di aver smesso quasi di respirare. Un enorme sorriso genuino abbellì il viso del Grifondoro. “S-sei davvero... tu” lo sentì mormorare con un sussurro così lieve, che era stato quasi impercettibile.

 

 

Angolino dello scribacchino:

Eccomi! Ragazzi questo doveva essere l'ultimo capitolo ma come avrete notato, mi sono lasciata prendere un po' la mano (sai che novità!).

Quindi vi annuncio che è ufficialmente il penultimo.

Beh ora vorrei sapere se vi è piaciuto. Che dite la scena del ballo era un po' scontata?

Era troppo stucchevole? Questo non è proprio il mio territorio quindi mi aiutereste tantissimo se mi scriveste cosa ne pensate.

Ah ringrazio la mia super BETA, Seby per la correzione.

Bene a prestissimo.

Un abbraccio

La Vostra LadyV:

 

   
 
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