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Autore: DragoneInstancabile    16/03/2020    2 recensioni
Iris Cassiopea Woords è una normale ragazza 17enne, innamorata del mondo magico ma incatenata, dai genitori, a rimanere segregata a Londra, impedendole di seguire i suoi sogni. Ma tutto cambierà durante il suo ultimo anno ad Hogwarts, quando incontrerà un professore fuori dal normale, ma allo stesso tempo identico a lei. Il professor Remus John Lupin.
(Qualche accenno di Marvel e un po' di Sherlock)
Buona lettura ❤🐉
Genere: Avventura, Fantasy, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Sirius Black
Note: Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Elizabeth e Simons Woord erano degli orgogliosi maghi purosangue, entrambi discendenti da famiglie famose e di spicco in tutto il mondo magico di Londra e non.
Lui grande esponente del Wizengamot e detentore “ dell’Onorificenza di Merlino, Prima Classe ”. Era un uomo alto e magro, con dei capelli corti, d’un biondo quasi accecante e ricci, gli occhi castani, le labbra piccole ma carnose ed un naso aquilino che faceva lo apparire, insieme allo sguardo sempre cupo, un uomo rispettabile e molto deciso. Lei, invece, era una “ scienziata ”, dedita alle pozioni e a tutto quello che gli avrebbe concesso di possedere la gloria, la stima e la gelosia degli altri maghi.
A differenza del marito, era una donna di media statura, con una corporatura leggermente robusta, aveva lunghi capelli lisci e neri come la notte, occhi d’un verde smeraldo tra i più belli che potevano esserci, labbra grandi e sottili, mentre il naso era leggermente più piccolo rispetto al normale ed all’insù, donandole quell’aria da aristocratica francese snob e dedita alle buone maniere. 
Insomma, era la classica coppia di puro sangue, nobili, facente parte di quel gruppo, non tanto ristretto, di persone che disprezzavano le creature magiche, ma soprattutto i Babbani ed il loro mondo. Non per niente erano mangiamorte e grandi sostenitori di Voldemort, che, nei primi anni del loro matrimonio, aveva cominciato a seminare il terrore per tutta Londra. Quando si trattava di combattere contro Silente e l’Ordine della Fenice erano sempre in prima linea, lottando insieme ad altri compagni come Bellatrix o addirittura i Malfoy, altra famiglia purosangue e potente.
Eppure Elizabeth, dopo mesi di battaglie, al fianco di suo marito, dovette rimanere a casa, poiché era in dolce attesa del loro primo ( ed unico ) figlio. La coppia di sposini era contentissima di quella notizia, tanto da immaginare già tutta la vita della piccola creatura. Doveva essere assolutamente: maschio, cosicché avrebbe continuato a portare avanti il nome dei Woord; appartenente alla casata dei Serpeverde, come tutti i membri delle loro famiglie; intelligente, arguto e furbo, così da non farsi abbindolare dagli altri, perché quella doveva essere una sua prerogativa. Per farla corta volevano, anzi no, dovevano avere il bambino perfetto, in modo tale che avrebbe portato ancora più in alto l’onore della famiglia seguendo le ombre del padre, o della madre, oppure diventato un personaggio di spicco nell’equipe medica del San Mungo.
Vi lascio immaginare lo shock ed il disprezzo quando scoprirono che il loro maschietto in realtà era una femminuccia e per giunta anche un sangue di lupo ( branca della famiglia dei mannari, che presenta gli stessi sintomi dei lupi mannari classici, ma con altri “poteri” e con un marchio a forma di spicchio di luna sul polso destro ).
Quindi, l’11 Novembre 2003, era nata Iris Cassiopea Woord.
Sin da subito si dimostrò una bambina molto intelligente, solare, precoce ( avendo un senso di osservazione molto più sviluppato della media, anche essendo un mannaro ) e di una bellezza unica. Adorava studiare gli oggetti, le persone e le creature che le stavano intorno, cercando di carpire ogni loro mossa o funzione; cominciando a posare le prime fondamenta del suo Palazzo Mentale.
Arrivando alla giovane età di 5 anni, lo stesso anno della caduta di Voldemort da parte del piccolo Potter, ormai tutti avevano capito che Iris non aveva niente a che fare con i genitori e l’unica cosa che impediva ai giornali di scrivere di una presunta adozione, era la somiglianza del volto della madre e lo sguardo del padre.
Ma per il resto Iris Cassiopea Woord era l’esatto opposto dei genitori.
Con il passare del tempo iniziò a disubbidire alla madre ed al padre, riprendendoli più volte e litigando con loro per il modo in cui trattavano Berky, la loro elfa domestica, o altre creature amiche, in special modo i lupi mannari. Dal suo comportamento insolente i signori Woord cominciarono a maltrattare anche la figlia, affermando che fosse una buona a nulla, capace solo di infangare il nome della famiglia e di sporcare il loro sangue puro. Ed è proprio in questo “amore” che Iris crebbe, iniziando a chiudersi in sé stessa e domandandosi se fosse degna di nota in qualche modo ed è proprio in quei mesi che incontrò Bluma, la sua mentore e la sua prima e vera figura materna.
La conobbe un’estate, quando aveva all’incirca 7 anni. Si trovava nella loro villa in campagna, lontani dalla monotonia del lavoro o della Londra magica. I suoi non c’erano, erano andati a passare una serata con i Malfoy, ed ovviamente non l’avrebbero portata a casa di amici durante i giorni della luna piena. Non potevano assolutamente mostrare una tale debolezza all’interno della famiglia, tutti avrebbero gridato allo scandalo.
Due ex mangiamorte che avevano una figlia reietta?? Scherziamo?!
Quindi la piccola Cassiopea se ne stava fuori in giardino, osservando con ammirazione il volo dei falchi pellegrini,che stavano scrutando il suolo in cerca di una preda, quando ad un certo punto all’entrata della foresta vide una piccola fiammella blu a forma di fantasmino che la chiamava. La osservò per qualche altra frazione di secondo, per poi ritrovare nel suo Palazzo Mentale la cartella di quella creatura.
Si chiamava “ Fuoco fatuo ” e, nel libro che le aveva comprato la madre a Diagon Alley, vi era scritto che erano delle creature oscure che attaccavano maghi e Babbani senza un apparente motivo. Eppure quella fiammella la stava chiamando, ne era certa. Ma nel libro non vi era traccia di una frase o di un termine inerente all’indicare la via.
Anche se titubante cominciò ad avvicinarsi alla fiammella, per poi inginocchiarsi ed avvicinare una mano per toccarla, ma non fece in tempo neanche a sfiorarla che essa scomparve, lasciando il posto a tante altre fiammelle che le stavano indicando un percorso da seguire. Osservò ammirata la fina di creaturine, imprimendo quell’immagine nella sua memoria.
Chiuse gli occhi e prese un respiro, ri-aprendo poi gli occhi ed osservare davanti a sé diverse scie di odori ed erano diverse da quelle dei suoi genitori o da quelle degli altri magi che aveva incontrato.
Erano delle tracce simile alle sue. In quel bosco c’erano altri lupi mannari o sangue di lupo come lei! Non poteva lasciarsi sfuggire un'occasione del genere!
Si alzò ed incominciò a seguire le fiammelle che, come la prima, lasciavano spazio a quella dopo, continuando a portare la ragazza verso la fonte di tutte quelle tracce.
Iris si sentiva molto nervosa, non aveva mai incontrato altri suoi simili. I suoi glielo avevano proibito categoricamente, continuando ad insegnarle “ le buone maniere ” e bombardandola di strigliate su cosa doveva dire ed il modo in cui doveva farlo, invece di insegnarle a domare i suoi domini sugli elementi o facendole trascorrere un pò di tempo con i suoi simili.
Il suo percorso si arrestò non appena scomparve anche l’ultimo spiritello, portandola davanti ad una parete di edera che copriva l’entrata di una grotta. La attraversò e rimase a bocca aperta non appena vide lo spettacolo che aveva davanti.
L'entrata della grotta altro non era che un portale, in grado di teletrasportarti fino ad un enorme vallata, dove vi era un piccolo villaggio, composto da case fatte di legno, simile alle baite Babbane che aveva visto in una radura, in totale segreto. Intorno al villaggio vi erano bambini che giocavano ad acchiapparella tra di loro, donne che parlavano amabilmente e che ridevano, uomini che trasportavano tronchi e massi enormi, senza l’uso della magia, e che la salutavano con un sorriso e con un occhiolino quando le passavano accanto; ragazzi e ragazze che stavano cercando di dominare il loro dominio dell’acqua, muovendosi insieme al fiume, ricevendo come risultato una scia d’acqua che si distaccava dal letto e che seguiva i movimenti dei giovani studenti che gioivano osservando i loro progressi, ricevendo una calorosa pacca dalla loro insegnante che passava tra loro reggendosi con un bastone di quercia, più alto di lei, con su inciso diverse rune colorate con pitture naturali che rappresentano i 4 elementi.
E’ una donna sulla 60ina. Capelli lunghi, mossi e grigi, con le ciocche davanti legate dietro la nuca in modo da non ostruirle la vista. Indossa un vestito lungo, che gli arriva fino ai piedi, di un celeste molto acceso. Sul bordo della gonna ci sono disegnate, di bianco, delle rune e delle onde stilizzate. Lei possiede il dominio dell’acqua, un ulteriore prova me lo da la collana con una pietra di Acquamarina come ciondolo. 
Ha due figli ed una figlia, quest’ultima è morta, insiema al marito nella battaglia contro i mangiamorte, lasciandola ad occuparsi del suo unico nipote, Jake di 7 anni; con cui ha un rapporto molto unito.
E’ una persona importante nel villaggio ed è una maga potente e saggia. Il bastone che ha in mano lo utilizza, oltre che per reggersi, anche come bacchetta o per controllare al meglio il suo dominio.
<< Buongiorno >> le disse la signora arrivando davanti a lei ed abbassando lo sguardo mentre sorrideva bonariamente, << Buongiorno >> rispose abbassando leggermente il capo, in segno di rispetto, mentre continuava ad osservarla stupita. << Tu dovresti essere… >> continuò riducendo gli occhi a due fessure, cercando di capire la natura della bambina. << Ma certo! >> esclamò sorridendo subito dopo << Tu sei Iris Cassiopea Woords. E’ un piacere conoscerti, finalmente aggiungerei >> disse di nuovo allungando la mano e stringendo delicatamente quella della bimba << Ti aspettavamo ormai da 7 anni, piccoletta >>, << Ma.. Come fa a sapere chi sono? >> domandò stupita, << E’ merito degli spiriti, tesoro. Loro sanno tutto e ci indicano la via giusta da seguire. Solo loro che ti hanno condotto fino a qui >>, << In realtà mi hanno condotto i fuochi fatui >> rispose facendo ridacchiare la più anziana, << Sei intelligente e loquace come dicono, allora. Vieni >> disse mettendole una mano dietro la schiena e spingendola delicatamente verso il cuore del villaggio, che si presentava ancora più pieno di vita della periferia. << Ti mostrerò e ti parlerò su tutto di quello di cui hai bisogno. L’universo ha grandi piani per te, bambina mia >>. Iris a tale risposta non sapeva come comportarsi. Da un lato le sembrò tutto fantastico, poteva finalmente sapere quale fossero i suoi limiti, ma dall’altra era spaventata, ma non per il fatto del possibile non ritorno a casa, ma dal fatto che i suoi ( anche se aveva poche certezze ) avrebbero sguinzagliato tutto il ministero, pur di ritrovarla, scoprendo e distruggendole anche quella piccola fetta di casa che l’aveva accolta senza se e senza ma.
L’anziana signora capì immediatamente i suoi timori e la rassicurò dicendo << La Colonia sarà sempre a tua disposizione. Potrai venire e tornare quando vuoi. I tuoi genitori non lo verranno mai a sapere e così sarà, daccordo Iris? >>, << Cassiopea >> le disse, << Come tesoro? >>, << Preferisco che mi chiamino Cassiopea. Iris lo usano solo i miei e lo detesto >>, << D'accordo Cassiopea >> acconsentì con un cenno del capo << Io invece mi chiamo Lapislazzuli. Ma puoi chiamarmi Bluma, che è il mio soprannome. Sai, preferisco un clima più informale.. >> concluse facendole l'occhiolino e sorridendo vedendo che la più piccola ricambiava. << Vogliamo iniziare? Hai molte cose da imparare >> chiese indicando con il capo il sentiero davanti a loro, << Certo! >> affermò seguendo a ruota l’anziana signora che continuava a sorridere.

    Cassiopea, ormai 17enne, continuava ad osservare il villaggio dall'alto, seduta comodamente sopra il ramo di un albero, sorridendo alla spensieratezza dei bambini ed all'allegria della sua gente mentre giocava con il filo d'erba che le stuzzicava i denti. 
L'estate era ormai finita e domani doveva partire per il suo ultimo anno ad Hogwarts, si ritrovò a pensare mentre si sdraiava sopra il ramo, ed incrociava le braccia dietro la testa, osservando le fronde degli alberi che la cullavano con il loro fruscio provocato dalla dolce e leggermente fresca brezza che le sfiorava anche il viso, facendo ondeggiare di conseguenza anche il filo d'erba.
Rimase là fino a quando il sole non tramontò del tutto. Era contenta di tornare ad Hogwarts e riabbracciare i suoi amici che erano diventati come una famiglia per lei, ma aveva una sensazione strana che le bloccava lo stomaco, impedendole di mangiare dall'inizio della giornata. Ed ovviamente Bluma se ne accorse.
    L'anziana signora continuò a camminare lungo le vie della sua adorata Colonia, insieme a suo nipote Jake, diventato il migliore amico di Cassiopea, o Cass come preferiva chiamarla, alla ricerca di quest'ultima. La donna notò il suo nascondiglio, ma decise di non i mischiare anche il nipote e propose a quest'ultimo di dividersi, in modo tale che avrebbero potuto cercarla prima.
Jake era un tipo molto sveglio; non eccessivamente alto, con i muscoli accennati, i capelli castani e perennemente spettinati e degli occhi grandi e grigi, tendenti al verde; ma dava completa fiducia alla nonna, impedendogli così di distinguere il vero dal falso.
Il ragazzo se ne andò, lasciando la donna sotto alla quercia dove si trovava Cass, che continuava a starsene beata sul suo albero, lasciando ciondolare una gamba. Lapislazzuli continuò ad osservarla, sorridendo e scuotendo leggermente la testa.
Da quando era entrata la prima volta nella Colonia non faceva altro che arrampicarsi, ogni qualvolta doveva pensare, il più in alto possibile, in modo tale che nessuno la potesse disturbare. E questo era, o almeno per la donna, segno indistinguibile che c'era qualcosa che tormentava la ragazza. Perché non c'era problema che potesse risolvere, almeno che non era qualcosa di più grande di lei o che non sapeva come fare, portandola quindi ad isolarsi e ad entrare nel suo inespugnabile palazzo mentale. E solo lei e Silente riuscivano a farla uscire.
     Lapis fischiò, ottenendo così l'attenzione della giovane che le sorrise e prese in mano il filetto d'erba non appena sentì il suono. Le fece segno di scendere e così fece, balzano giù dall'albero con grazia e facilità.
<< Sei turbata per il tuo rientro? >> domandò sorridendo comprensiva e reggendosi al braccio della ragazza, cominciando a camminare insieme, << Te lo hanno detto gli spiriti? >> chiese facendo ridacchiare la donna, << Sì, è stato Borea >> rispose sorridendole, << Beh mi sembra giusto, lo spirito dell'aria è quello che sa sempre tutto >> continuò fermandosi e facendo ridacchiare la donna che lasciò la presa.
Cassiopea mi mise la mani in tasca, colpendo i sassolini con la punta delle vans nere ed osservandoli mentre si tuffavano dentro al fiume che scorreva in armonia.
<< C'è qualcos'altro che ti preoccupa >> disse mentre la osservava comprensiva, << Non ho niente. Tranquilla >> rispose abbassando lo sguardo per poi voltarsi verso di sé ed accennando un sorriso tirato, << Sai che non riesci a mentirmi >> continuò sedendosi su un sasso lì vicino << Che cosa ti angustia, tesoro mio..? >> domandò di nuovo.
Iris la guardò e si voltò di nuovo verso il fiume, guardandone il fondo e sussurrando << Sinceramente non lo so neanche io. Ma credo che sia solo malinconia per la mia partenza di domani. Sarà il mio ultimo anno e… >> disse per poi bloccarsi ed incrociare le braccia al petto, abbassando di nuovo lo sguardo. << È non sai quale sarà il tuo futuro.. >> continuò Bluma alzandosi, in modo da fiancheggiare la ragazza; << Ti ricordi cosa ti dissi 10 anni fa? >> domandò facendo sorridere la ragazza, << Mi dicesti che l'universo aveva grandi piani per me >>, << Esatto e tu non feci altro che farti guidare dagli spiriti e dare ascolto ai miei insegnamenti. Diventando la donna forte e matura che sei ora >> disse facendola specchiare sul fiume, mentre le teneva le spalle. << Hai tante possibilità bambina mia.. >> continuò toccando il pelo dell'acqua con il bastone e mostrando alla ragazza tutto quello di cui parlava. << Potresti essere un ministro o una scienziata come i tuoi genitori - iniziò, facendo comparire i suoi genitori alle sue spalle per poi farli sparire dicendo - ma sappiamo entrambi che non lo faresti perché non vuoi diventare come loro. Potresti essere un dottore.. >> disse e le mostrò se stessa mentre passava per i lettini del San Mungo e porgeva le pozioni ai pazienti, << I miei continuano a dirmi anche di diventare dottore. >>, << Quindi escludiamo anche questo.. >> disse facendo sparire anche quella parte di Iris.
<< Aspetta.. Ma non parlavi di diventare una supereroi na? >> domandò mostrandola mentre prendeva al volo una macchina che stava per schiacciare alcuni civili, << Sì, sarebbe il mio sogno nel cassetto. Ma sarebbe molto improbabile che formino una squadra solo supereroi >> disse ridacchiando leggermente, << Mh.. Sicura? >> domandò guardandola negli occhi << Hai sentito anche tu Clint che parlava di un certo progetto Avengers.. O sbaglio? >> chiese ancora notando l'incertezza negli occhi della ragazza che continuava a guardare la scena di lei che salva le persone riflessa sull'acqua.
<< Tesoro, ascoltami >> disse prendendolo il volto in modo che si potessero guardare bene negli occhi << Hai ancora tutta la vita per decidere. D'altronde hai ancora 18 anni. Quindi prendi quest'ultimo anno come anno di riflessione per mettere insieme le idee e vedrai che alla fine saprai riconoscere la tua strada >>, << Gli spiriti non mi possono guidare ancora una volta? >>, << Gli spiriti non possono esserci sempre, tesoro mio. Anche tu devi imparare a fare le tue scelte e lo sai. Non andare solo dove ti porta il vento, certe volte asseconda anche il sentiero della montagna >> le disse baciandole la fronte per poi allontanarsi con il suo passo lento alla ricerca di suo nipote. 



ANGOLO AUTRICE
Grazie per aver letto il primo capitolo e spero che vi sia piaciuto, come spero che vi possa piacere la storia.
Grazie ancora ed un saluto. Ve se ama. ❤🐉
   
 
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