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Autore: DragoneInstancabile    18/03/2020    0 recensioni
Iris Cassiopea Woords è una normale ragazza 17enne, innamorata del mondo magico ma incatenata, dai genitori, a rimanere segregata a Londra, impedendole di seguire i suoi sogni. Ma tutto cambierà durante il suo ultimo anno ad Hogwarts, quando incontrerà un professore fuori dal normale, ma allo stesso tempo identico a lei. Il professor Remus John Lupin.
(Qualche accenno di Marvel e un po' di Sherlock)
Buona lettura ❤🐉
Genere: Avventura, Fantasy, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Sirius Black
Note: Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Il sole era calato ed era sorto di nuovo, illuminando l’immensa casa degli Woord, ma in particolar modo la stanza della 17enne che si trovava proprio a 30° ad Est. La mora aprì lentamente lo sguardo, sbattendo più volte le palpebre in modo da abituarsi alle prime luci dell’alba. Si mise seduta sul suo letto, ancora aggrovigliata alle coperte, e si mise ad osservare con finto interesse quella che era la sua stanza da quando era nata. L’aveva decorata con il suo stile, ovviamente, eliminando e vietando categoricamente qualsiasi modifica che i suoi genitori avrebbero potuto apportare, facendosi aiutare anche da un incantesimo di affissione talmente potente che neanche i suoi poterono sciogliere.
Il soffitto della stanza lo aveva dipinto lei e raffigurava il cielo stellato con disegnate le costellazioni polari, ovvero quelle che sono sempre visibili in qualsiasi periodo dell’anno, nonché le sue preferite. Quindi: Cassiopea, l’orsa maggiore e minore, Orione e quella del Drago. Alle pareti erano affissi stendardi con il simbolo ed i colori di Grifondoro; foto magiche con i suoi amici, alcuni piedistalli su cui poggiava gli strumenti che suonava, come il violino o la chitarra, ed infine un bellissimo pianoforte a muro che si trovava all’angolo a destra della stanza, accanto alla scrivania ed alla libreria carica di libri magici e non, altra fonte di disappunto e disprezzo da parte dei suoi genitori.
Guardò la sua divisa giallo ed oro, che aveva ripiegato con cura la notte precedente, che ’aveva poggiata sul suo baule, sopra la quale splendeva la sua spilla da CapoScuola che le avevano assegnato qualche settimana prima, insieme alla lettera per Hogwarts.
Alla fine, prese un profondo respiro e decise di alzarsi per fare colazione insieme ai suoi aguzzini.
Scese pigramente le scale, poggiando la mano sul corrimano, per poi arrivare alla fine della rampa e portarsi una mano tra i capelli, cercando di dargli una forma più decente o almeno un pò di ordine. Ma se hai i capelli ricci, non puoi aspettarti miracoli.
Entrò dentro la sala da pranzo, notando i suoi genitori seduti accanto, il padre a capotavola, che leggeva la Gazzetta del Profeta e che teneva la mano alla moglie, la quale leggeva le lettere, che le inviavano dal lavoro, attraverso gli occhialetti con la lente rettangolare poggiati quasi sulla punta del naso. << Buongiorno anche a te Iris >> disse il padre, con il suo tipico tono da noncuranza senza degnarla di uno sguardo, << Iris, dai il buongiorno a tuo padre >> rispose la madre con uno strano sorriso sul volto e voltandosi verso di lei.
Cass non appena vide quel sorriso capì che qualcosa non andava.
<< Buongiorno padre, buongiorno madre >> salutò sedendosi di fronte a quest’ultima con uno sguardo indagatorio << Ti vedo di buon umore oggi. Successo qualcosa di eclatante? >> domandò versandosi un po’ di succo di zucca nel bicchiere e pensare - Magari un omicidio di qualche Babbano o Voldemort che è salito di nuovo al potere.. -.
<< No, niente di speciale tesoro. Sono solo contenta che oggi partirai per il tuo ultimo anno. Così finalmente potrai entrare a far parte nel mondo dei grandi e per una volta riuscirai a fare qualcosa di buono nella vita >> disse con quel sorrisetto sfrontato mentre apriva un’altra lettera, facendo imprecare silenziosamente la figlia che alzò le mani e gli occhi al cielo.
- Mi sembrava strano che non mi avesse insultato neanche per un po’ - pensò di nuovo, con le sopracciglia alzate, mentre prendeva un toast ed un uovo ed incominciava a mangiare silenziosamente, ripensando al discorso del giorno prima con Bluma.
Mentre masticava alzò lo sguardo e non appena mise a fuoco la foto che si trovava in prima pagina, rimase pietrificata. In questa c’era un uomo con i capelli lunghi e ricci che teneva in mano un cartello con sopra scritte due rune seguite da un 390. Urlava e sbraitava qualcosa di incomprensibile, mentre aveva uno sguardo di dolore, disperazione e rabbia impresso negli occhi. Sopra, la testata giornalistica annunciava: “ EVASO DA AZKABAN! ” e sotto “ Sirius Black, grande sostenitore di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato ed accusato dell’uccisione di Peter Minus e del tradimento dei Potter, è riuscito a fuggire da Azkaban senza che i Dissennatori se ne accorgessero, mettendo in uno stato di allerta tutto il Ministero della Magia che si sta mobilitando per riportare in carcere l’omicida. Il Ministro Caramell in persona ha affermato che per garantire la salute e l’integrità dei ragazzi dagli 11 ai 17 anni che andranno ad Hogwarts, posizionerà i dissennatori ad ogni angolo del perimetro del castello, sotto sgomento di Silente che ha rifiutato fino all’ultimo ma che alla fine ha acconsentito. Sono in.. ”.
Quando lesse quella parte di notizia quasi non si strozzò, ricevendo un richiamo visivo dal padre e una strigliata da parte della madre sul fatto di non ingozzarsi o cose del genere, ma che comunque non stette a sentire.
Quell’uomo non poteva essere un assassino, in lui aveva letto lealtà e coraggio, non odio e disprezzo. C’era qualcosa che non le quadrava in quella faccenda e voleva chiedere un parere da Silente o dalla McGranitt, essendo i professori più anziani e quelli con cui lei aveva maggiore intimità. Avrebbe chiesto anche qualcosa ad Hagrid, riuscendo così ad avere qualche informazione in più che i primi due non si sarebbero fatti sfuggire.
Annotò tutto questo nel suo palazzo mentale, catalogandolo nell’archivio “ Cose da fare ad Hogwarts ” e nel fascicolo “ Il prima possibile ”.
Poi le passò qualcos’altro di mente. Harry.
Sin da quando l'aveva visto per la prima volta, quando aveva 11 anni e lo aveva incontrato a Diagon Alley si era ripromessa di aiutarlo e di proteggerlo, adottando una specie di espiazione personale per tutti mali che i suoi genitori avevano causato al bambino ed alla sua famiglia, riuscendo così a farla sentire meglio.
Aveva capito che tutti quei Dissennatori erano per Harry stesso, per il prescelto (massimo per i ragazzi provenienti da famiglie purosangue) ma non per ragazzini comuni. Al ministro non gli avrebbe importato niente.
- Caramell ha paura che Black possa arrivare fino ad Hogwarts, arrivando così ad uccidere Harry per vendetta nei confronti del “ suo ” oscuro signore - pensò ancora cominciando a delineare uno schema preciso nella sua mente. Alzò lo sguardo e guardò Elizabeth e Simons, i quali avevano iniziato a parlare tra di loro amorevolmente.
- Toh guarda, sembrano una coppia normale così.. -
<< Sirius Black? >> domandò accigliandosi << E’ un vostro amico? >> chiese ancora registrando la reazione repentina del padre: occhi sgranati, respiro mozzato, sopracciglia aggrottate e labbra serrate. La sua classica espressione quando ad Iris gli sfuggiva una parola di troppo, facendo infuriare il padre.
- Bravissimo. Continua ad abboccare.. - pensò sorridendo mentalmente mentre si mostrava dubbiosa, guardando prima il padre che la madre, la quale non si era scomposta, ma si era tradita dando un piccolo calcetto alla gamba del marito per dirgli di assumere uno sguardo normale.
- Perfetto. Ora so che non era un mangiamorte, quindi la mia tesi sul fatto che sia stato incastrato si consolida sempre di più -
<< Ho detto qualcosa di sbagliato? >> domandò mettendosi una ciocca di capelli dietro all’orecchio ed udendo il battito accelerato di entrambi.
- Grazie licantropia! -
<< Assolutamente no, cara. E, sinceramente, mi è sembrato strano che non te ne fossi accorta di una tale notizia, ma sappiamo tutti che ultimamente ti vedo un po’... >> iniziò guardando per un attimo davanti a sé e liquidare la fine del discorso con un movimento della mano << Sbadata, ecco >> concluse portandosi alle labbra la tazza di tè, ancora caldo.
- Oggi non attacca, ho altro a cui pensare, cocca! -
<< Oh, lo so madre, penso che sia l’ansia da rientro >> rispose sorridendole e facendole scattare un campanello d’allarme. Lo si leggeva nei suoi occhi.
<< Quindi era un mangiamorte >>, << Da quando ti interessa? >> chiese Simons cercando di non scaldarsi, << Come padre, c’è un assassino in circolazione! Dovrò pur difendermi in qualche modo e voglio capire se occorre farlo o no! >> esclamò fintamente adirata dalla risposta del padre, << Hai ragione tesoro, ma non devi preoccuparti. Tu non hai di che temere. E’ Potter quello in pericolo e sono convinta che quando arriverà ad Hogwarts ci sarà una bella riunione di fami- >>, << Ok, direi basta con le domande per questa mattinata! >> esclamò l’uomo, bloccando il discorso della moglie << Iris vai immediatamente a cambiarti! Altrimenti perderai il treno. >> disse per poi nascondersi di nuovo dentro al giornale << Anthony ti accompagnerà fino alla stazione con la Bentley e ti verrà a riprendere quando ci saranno le vacanze invernali. Intesi? >> domandò con il suo solito tono severo, << Agli ordini >> rispose con un tono sarcastico mentre si alzava ed andava verso la sua stanza, sentendo suo padre che sbatteva il giornale sul tavolo e urlava << E non usare quel tono con me, ragazzina! >>, facendo stringere i pugni a Cassiopea, che non vedeva l’ora di prendere a cazzotti entrambi.
 
 
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Iris si ritrovò a vagare per tutta Kings Cross da sola, osservando i suoi compagni che la salutavano sorridendo e che la superavano velocemente con i loro carrelli, seguiti dai propri genitori.
In quei momenti Iris provava una gelosia indescrivibile. Anche lei avrebbe voluto che i suoi genitori, i suoi parenti, le dimostrassero affetto, anche solo per qualche frazione di secondo.
Non chiedeva tanto...
Ad un punto della sua vita aveva anche cominciato ad odiare l’amore, poiché la considerava solo come un qualcosa che veniva dato ai più meritevoli e che lei se lo sarebbe potuto anche scordare, perché non l’avrebbe mai conosciuto. Ma tutto cambiò quando entrò in Grifondoro...
Ogni anno ammirava i genitori che si trovavano al Binario: genitori giovani, alle prese con i loro primi figli, in ansia più dei figli stessi; madri, invece, che continuavano a raccomandare i figli di non fare scherzi e di non mettersi troppo nei guai, mentre i loro padri o gli zii gli dicevano l’esatto opposto, addirittura proponendo ( cosa che faceva sempre ridere la ragazza ); madri che piangevano e che abbracciavano i figli che stavano per partire, mentre quest’ultimi o le rassicuravano o cercavano di liberarsi da quelle strette che li facevano rimanere sempre senza fiato, ammirava anche i ragazzi con indosso le spille da prefetto e l’orgoglio che si poteva leggere nei loro sguardi ed i baci e le carezze che si scambiavano.
Continuando a camminare e ad osservare tutto quell’amore intorno a sé, notò in fondo al binario una numerosa famiglia composta da tante teste rosse, dove in mezzo ne spiccavano due: una mora ed una castana.
Quella era la famiglia degli Weasley, che lei piaceva definire come la sua famiglia.
Si erano incontrati per prima volta a Diagon Alley, durante i suoi acquisti per il suo primo anno ad Hogwarts ed i coniugi Woord non avevano perso tempo a denigrare i Weasley per le loro condizioni economiche. Iris non osava alzare lo sguardo, un pò per odio ed un pò per vergogna nei confronti dei suoi genitori e di quello che stavano dicendo ghignando, ma comunque riusciva a sentire addosso gli occhi dei figli che premevano su di lei, guardandola con disprezzo. Ed alla fine non ce la fece più e reagì. Alzò lo sguardo e cominciò a difendere la famiglia, affermando che il comportamento che stavano assumendo i suoi genitori era irrispettoso e che dovevano assolutamente scusarsi con i Weasley perché non avevano niente da invidiare da loro.
Arthur e Molly, come anche i loro figli, rimasero sbalorditi da quella presa di coraggio che aveva avuto nei loro confronti, ed infatti iniziarono a sorridere alla ragazza, capendo finalmente che non aveva niente a che fare con quella feccia aristocratica dei suoi genitori. Elizabeth e Simons, nel frattempo, la guardavano con uno sguardo cupo, decidendo di farla pagare alla ragazzina, rinchiudendola in casa per tutta l’estate e vietandole l’accesso alla biblioteca. Ma ad Iris non importò più di tanto. L’avrebbe rifatto se fosse stato necessario.
Incontrò di nuovo la famiglia dai capelli rossi sull'Hogwarts Express, lì conobbe Bill e Charlie, dimostrandosi subito svegli e simpatici, per poi fare amicizia quando anche la ragazza venne smistata a Grifondoro. Inutile negare la felicità dei coniugi Weasley quando lo vennero a sapere e da allora la trattarono come la loro ottava figlia.
<< Buongiorno a tutti! >> esclamò una volta che si fu avvicinata, facendosi abbracciare subito da Molly, per poi salutare il resto della famiglia, compresi Harry ed Hermione.
<< E’ incredibile, ogni anno diventi sempre più bella… >> le disse la donna sorridendole amorevolmente e prendendole il volto tra le mani, facendola arrossire, << Grazie signora Weasley >>, <> chiese tra la preoccupazione e la rabbia, << Sì, non ti preoccupare, Molly >> disse sorridendo, << Cass, abbiamo in mente uno scherzo da paura da fare al nuovo professore di Difesa contro le Arti Oscure! >> esclamò George sorridendo insieme al fratello e facendo girare la ragazza verso di loro, << Oh, andiamo, lasciatelo perdere! >> rispose ridacchiando << Ancora non inizia l’anno e già lo volete fare impazzire? >>, << Perché no! Tanto anche lui durerà un anno… >> dissero in coro, << Se intendete fargli uno dei vostri scherzi, sicuramente >> disse Percy con uno sguardo di disappunto mentre si lustrava la spilla da Prefetto, <> disse Ron, facendo ridere tutti tranne il diretto interessato e Molly, << Oh, giusto! Charlie mi aveva detto che eri diventato un Prefetto, congratulazioni! >> esclamò sorridendo mentre si sistemava la tracolla sulla spalla, << Ecco, finalmente una persona che si congratula! Grazie Iris >> rispose facendo un cenno con il capo e sorridendo soddisfatto. << Allora sono vere le voci? >> domandò Ginny speranzosa, << Quali voci? >> chiese aggrottando le sopracciglia, continuando a sorridere, << Che sei uno dei 2 CapoScuola? >> domandò ancora, sotto sgomento di tutta la famiglia che la guardava, facendola arrossire mentre ridacchiava per poi sorridere ed annuire. << Cosa!? >> esclamarono tutti contentissimi e congratulandosi con lei, << Miseriaccia! Dici veramente? >> domandò Ron sorridendo più di tutti insieme ai suoi migliori amici, << Eh già, vorrà dire che vi starò ancora di più tra i piedi >> disse ridacchiando e facendo un occhiolino al trio Cerbero, soprannome che le sembrava il più azzeccato possibile dato la loro forte amicizia. << Oh, non preoccuparti! >> rispose Harry << Quest’anno me lo sento, niente problemi! >> esclamò convinto, << Le ultime parole famose… >> sentenziò la 17enne facendo ridere tutti.
Continuarono a parlare per un altro po’, quando ad un tratto la ragazza sentì uno strano odore nell’aria. Iniziò ad annusare intorno a sé, osservando tutte le tracce della folla che si mischiavano, ma non vide quella che cercava. Era tutto nella norma.
- Che strano.. - pensò mentre continuava a guardarsi intorno con aria pensierosa.
<< Iris, tesoro, tutto bene? >> domandò Molly mettendole una mano sul braccio, preoccupata, << Ehm.. Sì, sì, sto bene >> rispose scuotendo leggermente la testa e tornando a sorridere << Pensavo di aver visto una persona.. Ma devo essermi sbagliata>> disse passandosi una mano tra i capelli e voltandosi verso i gemelli << Allora, andiamo?>>, << Altroché! >> esclamarono in coro. << Dee ha una nuova tarantola! Ha detto che ce l’avrebbe fatta vedere sul treno! >> disse poi George tutto elettrizzato, <> esclamò facendo ridere Cassiopea che iniziò ad incamminarsi insieme ai gemelli.
<< Ragazzi, voi cominciate ad incamminarvi. >> iniziò Arthur, riferito a tutti i membri della famiglia, dopo che si scambiò un veloce sguardo con la moglie << Noi vorremmo dire un’ultima cosa ad Iris. Ti dispiace? >> chiese rivolta a quest’ultima, << Certo, che no >> rispose avvicinandosi di nuovo, << Oh, va bene >> esclamarono in coro.
<< George, nel frattempo mi puoi portare la valigia? >> domandò, cercando di non ridere per la risposta che, sicuramente, le avrebbero dato i gemelli. Ed infatti.
<< Non ce la faccio a portare il mio di baule, figuriamoci il tuo! >> disse ridacchiando, << Cass, se vuoi te lo porto io. Ma non ti assicuro che arriverà interro! >>, << Che razza di imbecilli… Siete proprio prevedibili! >> disse ridendo per poi ricevere due pollici in alto dai due.
<< Ditemi… >> disse ricomponendosi e girandosi verso i due.
Aveva intuito che cosa le volessero chiedere.
Avevano paura per Ron e non volevano che potesse essere in pericolo ancora una volta.
<< Sono sicuro che sarai al corrente della fuga di Sirius Black… >> iniziò cauto l’uomo, << Sì. Ho saputo anche dei “ metodi “ di sicurezza di Caramell. I Dissennatori!? Ma stiamo scherzando? >> chiese indignata, << Lo sappiamo. Neanche noi ne siamo entusiasti e non parliamo di Silente! Si è battuto tanto per non permettere a quei mostri di scandagliare Hogwarts.. Ma non c’è stato niente da fare. Alla fine ha dovuto cedere anche per la sicurezza di Harry >>, << Avevo intuito che fosse per lui. Ho cercato di estorcere qualcosa ai miei ma non mi hanno detto quasi niente… >>.
Per quanto si fidasse di Arthur e Molly, in quel momento ritenne opportuno non rivelargli le sue scoperte e le sue ipotesi. Non le avrebbero creduto, nonostante oramai si conoscessero da 7 anni.
<< Però mia madre aveva accennato ad una riunione di famiglia, o almeno credo. Mio padre l’ha interrotta prima che finisse la frase. Sapete dirmi qualcosa in più? >> domandò deducendo lo sguardo di entrambi. Le nascondevano qualcosa. Doveva spronarli.
<< Molly, Arthur, per favore. Sapete che potete fidarvi.. >> disse guardandoli negli occhi, con il suo sguardo che, molti nella scuola definivano, “ da cerbiatta ” poiché ti bastava solo uno sguardo per rimanere incantato.
Ed Iris le piaceva molto quel suo “ superpotere ”.
<< Ok, d'accordo. >> si arrese il signor Weasley sospirando << Sirius Black è stato scelto dai Potter come Custode Segreto per il loro nascondiglio. Sai che significa, vero? >>, <> disse come se stesse parlando di banalità << Quindi Black è andato a dire al signore Oscuro dove si nascondessero i Potter? >> chiese, << Già e loro si fidavano ciecamente di lui perché era il migliore amico di James… >> continuò Arthur.
- Tutto questo non ha senso! Perché tradire il proprio migliore amico per consegnarlo a Voldemort? Avranno combattuto insieme, fianco a fianco contro Voldemort. Black non è tipo da abbandonare o tradire gli amici. -
<< e… >> continuò l’uomo, facendo scattare lo sguardo e tutta l’attenzione della ragazza verso di sé.
- “ e... “ ? -
<< C’è dell’altro? >> domandò con le sopracciglia aggrottate, spronandolo a proseguire. Quest’ultimo tentennò un po’, poi chiuse gli occhi, sospirò e li aprì di nuovo dicendo << … il padrino di Harry. >>.
   
 
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