DI SPERANZE E FALSE ILLUSIONI
Era stato semplice invitarlo, lo
conosceva bene, sin negli arcani meandri di quelle leggere rughe che gli
increspavano la fronte di giovane uomo.
Tuttavia, lo aveva visto
incupirsi, al principio, annusando l’inganno che celavano le sue parole
fintamente supplichevoli, ma zuccherose come il più delizioso miele. La
conseguente consapevolezza aveva poi indurito la sua espressione, fino a
rendere manifesti i pensieri che vorticavano inquieti nella sua testa. Era un
libro aperto di cui Gabrielle conosceva ogni paragrafo.
Erano uno di fronte all’altra,
l’aria satura di magia ed un silenzio quasi assordante.
Teddy abbassò lo sguardo
amareggiato e deluso, pronto ad allontanarsi da quella dimora stregata, quando
lei afferrò decisa il suo polso riportandolo a sé.
«Io… Ti amo.»
«Tu non hai cuore che
per te stessa.»
«Il mio cuore è tuo.»
«Vorrei non fosse
solo l’illusione di una Veela.»
Il carminio improvviso dei suoi
capelli fu un evidente segno di irrequietudine e rancore. I suoi occhi la
trafiggevano accusatori, giudici implacabili di un passato fatto di romantici
sogni e cocenti delusioni. L’esistenza stessa di Gabrielle era irrazionale
tentazione ed amaro tormento.
«Lascia che ti
dimostri quanto tengo a te.»
«Non desidero le tue
premure.»
«Saprò renderti
felice.»
«Cosa vuoi davvero da
me?»
Gabrielle sorrise allusiva.
Attraverso quegli occhi
cangianti, era infine balenato un guizzo di genuina curiosità ammantata di
timorosa aspettativa, lo specchio del desiderio che aveva sempre provato di
fronte a lei, ben più esperta, determinata e sempre attenta a non far trapelare
la minima traccia dell’inquietudine che la soffocava ogni qualvolta scorgeva il
suo Teddy assieme a Victoire.
Era morbosamente invidiosa di
colei che sapeva far sorridere il cuore di Teddy. Era bastato ciò, una graduale
e spietata consapevolezza, a farle decidere che ancora una volta lui sarebbe
stato, egoisticamente, suo.
Gli si era avvicinata, occhi
negli occhi. Le dita lo avevano carezzato, le labbra lo avevano preteso.
Respingerla, inizialmente, sembrò
semplice. Il volto di Victoire, angelico, ben chiaro nella mente.
«Non ti amo.»
Mani tese a frapporre distanza
tra loro.
Tuttavia, lo sguardo di Grabrielle era veleno, intossicante e seducente. I suoi
sussurri risuonavano come un mantra diabolico capace di corrompere i sensi e
traghettare indistintamente nel giardino dell’Eden o nel più oscuro degli
inferi. Inesorabile, la sua fermezza vacillò, la volontà di sfuggire a questa
ormai nota tortura lentamente si estinse. Il duello con la sua coscienza lo
aveva provato, finché sospirò, vinto ed appagato, tra le sue braccia.
Ogni gesto appariva sbagliato in
quell’istante, come una melodia stonata, ma, seppur doloroso, abbandonare
l’ossessione di una vita risultava palesemente illogico per entrambi.
Il fantasma di Victoire presente
tra loro si scolorì, malinconico e risentito.
Quegli occhi cobalto, come il più
profondo abisso, la fissavano nuovamente peccatori e consapevoli.
«Cosa ho fatto!»
Un sussurro colpevole.
«Sei mio.»
Un’affermazione.
«Nessuno di noi
merita tutto questo, finiamola!»
Per un secondo, la coscienza le aveva
suggerito di lasciarlo andare, finalmente, e liberarlo da quelle ingannevoli
catene.
«Non potrà mai
finire.»
Ma Teddy era suo, suo soltanto.
Ed entrambi lo sapevano.
***
Questa storia
partecipa al contest “All together
contest 2.0 – VII Edizione”, indetto da Mary Black sul forum di EFP.
La storia prende
spunto dal pacchetto n.32 ideato da blackjessamine:
Coppia: Gabrielle Delacour/Teddy Lupin.
Indicazione:
Gabrielle sa che effetto fa agli uomini, e non se ne stupisce più.
Ride, quando va a
trovare la sorella e quel bimbetto dai capelli colorati ammutolisce.
Ride, quando lui è
un ragazzino goffo e pieno di rossori.
Ride quando ormai
lui è più alto di lei, e si lascia insegnare l’amore come il più attento degli
studenti.
Non ride più,
quando lui tiene la mano di Victoire. È innamorato, dice Teddy, è innamorato e
Victoire lo ricambia, cosa che Gabrielle non ha mai fatto.
Ma Gabrielle non è
disposta a farsi mettere da parte, mai, e conosce bene ogni debolezza di Teddy.
Vorrei leggere
dell’ultimo incontro tra Gabrielle e Teddy, quello in cui lei riesce a piegarlo
e a sporcare il legame tra Teddy e Victoire.
Se volete
sottintendere contenuti maturi, fate attenzione alle regole di EFP (e al
buonsenso) riguardante i rapporti fra personaggi con molta differenza d’età.
***
Note dell’autrice: per me questa è una coppia inusuale, ma mi è piaciuto
provare a cimentarmi con questo pacchetto. Nella mia immaginazione Gabrielle
riesce, nonostante sia solo per un quarto veela, ad
ammaliare Teddy ogni volta che lo incontra grazie a questo suo “dono” innato
che sfrutta per tener legato a sé il giovane.
Mi sono figurata un giovane Teddy, comunque maggiorenne, e
una donna che seppur incapace di dimostrare fino ad ora il proprio amore, e
confessarlo, non può lasciarlo andare ad una relazione sana e più “usuale”, ma
nemmeno vuol cedere ai sentimenti che in fondo anche lei prova. E ad ogni
incontro la storia si ripete…
all’infinito.