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Autore: Itachi95    27/05/2020    1 recensioni
Un ragazzo, segnato da una tragedia che gli ha lasciato una cicatrice indelebile, vive il presente carico di rabbia, odio e trepidazione per la vendetta che un giorno sa che compirà. La piccola e insignificante gilda in cui è entrato non è nient'altro che una copertura, un mezzo per raggiungere più velocemente il suo scopo. Ma un giorno un evento inaspettato sconvolge i suoi piani. I membri della gilda scomparsi sette anni prima riappaiono inaspettatamente. Riusciranno a eliminare l'odio e le tenebre dal cuore dell'ultimo arrivato e a mostrargli come dovrebbe essere veramente un membro di Fairy Tail? O saranno coinvolti nella sua vendetta e verranno travolti dalla sua furia.
Genere: Angst, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mirajane, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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14. FURIA
 
«Malphas?!», chiese sorpresa Mira a Krono che però non la degnò di una risposta. Fissava l’individuo che avanzava tranquillamente verso di loro: furia, odio e agitazione, quelle erano le emozioni trasmesse dallo sguardo del corvino.
«Ti uccido, finalmente, sono anni che aspetto questo momento», iniziò a ripetere a voce bassa.
Mira si voltò verso il demone, per esaminarlo meglio: un individuo robusto, abbronzato, con i capelli mori, gli occhi blu e il pizzetto. Indossava un abito in pelle nera a tinte gialle e un mantello di piume nere che gli arrivava fino ai fianchi, sarebbe sembrato una persona normale se non fosse stato per quell’aura di cattiveria che emanava. Sul viso aveva stampato un sorrisetto arrogante, guardava Krono con superiorità.
“Dunque è questo il demone che ha sterminato la famiglia di Krono, il motivo di tutto il suo odio”.
«Mi è giunta voce che durante una manifestazione recente sono comparsi due umani col potere di trasformarsi in demoni. È stata una vera sorpresa per me, pensavo che il potere del Satanic Mind fosse l’unico che era ancora in circolazione e invece ho scoperto che non è così. L’altro è nientemeno che il Demon Lord, il devil slayer che ho cacciato per primo».
Si fermò a guardare Krono per un istante.
«Chi sei tu ragazzo? Come mai possiedi quel potere?».
«Io sono Krono Darkstar. Il figlio di Uranos, l’uomo che hai ucciso insieme alla moglie e a tutto il suo villaggio sei anni fa!».
«Mmm… si credo di ricordare, quella volta mi feci aiutare da una gilda oscura. Allora mi sono sbagliato, non era tuo padre il detentore della lacrima del Demon Lord, ma suo figlio. Eh, eheh… che coraggio i tuoi cari genitori si sono davvero impegnati per non far sapere a troppa gente di avere un figlio né tanto meno di avere scelto lui come successore della lacrima, hanno dato la vita per proteggere il loro amato figlioletto…».
Mira vide Krono inclinarsi in avanti, digrignando i denti dalla rabbia, come a prepararsi per lanciarsi contro il suo avversario.
«Stai calmo Krono! Non lasciarti provocare!», cercò di calmarlo Rio.
Malphas accentuo il suo sorriso di scherno: «… peccato che il loro sacrificio sia stato inutile, tu morirai comunque oggi, quei due idioti sono morti per nulla insieme al loro stupido villaggio!».
A queste parole Krono sgranò gli occhi e si gettò verso il suo avversario.
«No Krono!!», urlò Rio inutilmente.
Un’aura nera avvolse il corpo del devil slayer, che scomparve per poi rivelare il corpo del Demon Lord. Caricò il pugno sinistro per colpire il suo bersaglio, questi nel frattempo non si era minimamente preoccupato, aveva mantenuto lo stesso atteggiamento rilassato. Quando Krono gli fu a qualche metro allungò il braccio destro in avanti.
«SHIELD!», una grande lastra rettangolare di metallo nero di materializzò di fronte a lui.
SBAAAMMMM!!
Il pugno del Demon Lord colpì la lastra in pieno che tuttavia non si incrinò ma si piegò un poco. L’impatto fu violentissimo, Krono indietreggio di qualche metro mentre osservava la lastra scomparire.
«Come è possibile che una semplice lastra di metallo si sia solamente piegata dopo quell’impatto!?», chiese sorpreso Elfman.
«Quello non era semplice metallo, era maginanium, una speciale lega che ho scoperto da poco, molto resistente, non solo alla magia».
«Era lo stesso materiale di cui era fatto il portale Eclipse!», intervenne sorpresa Lisanna.
«Che cazzo pensate che me ne freghi!», Krono fece per gettarsi ancora contro Malphas ma prima che potesse muoversi un cono appuntito comparve dal terreno, riuscì a malapena a schivarlo indietreggiando, ma la punta gli lasciò uno sfregio sulla faccia. Era di un bianco lucente, quasi brillante, sembrava vetro tranne per il fatto che emanava freddo.
«Ghiaccio?», esclamò Mirajane sorpresa.
Malphas stette ad osservare attentamente il rivolo di sangue colare dalla punta del cono. «Magnifico! Adoro vedere la lucentezza del ghiaccio che viene macchiata dal sangue umano, mi dà un piacere immenso, soprattutto quando i coni che creo trapassano completamente il corpo e le carni di voi patetici umani che state lì a urlare e dimenarvi dal dolore finchè non siete completamente stecchiti. A pensarci bene avrei potuto anche riservare questo trattamento ai tuoi cari genitori, forse la loro morte è stata troppo rapida e indolore».
«Grrrr», lo sguardo di Krono manifestava tutta la sua furia omicida, fece per lanciarsi di nuovo contro il suo nemico.
«Vedi di startene buono per un po’, snap», ad un suo schiocco delle dita delle catene sbucarono dal terreno avvolgendosi intorno agli arti e al bacino di Krono, immobilizzandolo. Il devil slayer si dimenava, imprecando ma non riuscì a liberarsi dalle catene.
«Come fa a far comparire quegli oggetti dal nulla?», chiese preoccupato Rio, «ha per caso un potere di controllo spaziale?».
«Io ho già visto un potere simile», Elfman guardava fisso il demone, «è lo stesso tipo di magia che controllava il tizio di Grimoire Heart con cui mi sono battuto sull’isola Tenru, anche se lui sembra controllarla meglio, una lost magic, l’arco della materializzazione».
«Ahahahahah!! Cosa mi tocca sentire, una lost magic? Arco della materializzazione?! Non dire stronzate sciocco umano! Io sono un demone non uso la vostra debole magia per combattere, io uso le maledizioni e questa è la mia, la maledizione della creazione. Grazie ad essa posso creare qualsiasi cosa voglia, semplicemente concentrandomi e pensandola. Io sono Malphas, il demone corvo che col suo potere è in grado di creare qualsiasi cosa!».
«Lo so bene chi sei e io ti ucciderò!!», gli urlò contro Krono.
“È irriconoscibile”.
«Ti devi calmare», gli disse ma non sentiva ragioni era completamente accecato dalla rabbia.
«Ti ucciderò, ti ammazzerò, ti squarterò, ti torturerò, te la farò pagare per tutto quello che hai fatto! Oggi io avrò la mia vendetta», continuava a ripetere queste parole a voce bassa con un sorrisetto inquietante sul volto.
«Krono», fece inorridita e spaventata Mira, vederlo in quello stato era veramente preoccupante. Ripensò a quello che lui aveva raccontato al termine della battaglia contro Rio, sui devil slayer che perdevano il controllo e si tramutavano in bestie, pensava che il processo richiedesse tempo, eppure sembrava non valere per lui. Da quando aveva visto Malphas era come se qualcosa al suo interno si fosse spezzato, anche i suoi occhi erano cambiati, ora le sue iridi sembravano quelle di un rettile, a forma di fessura verticale, e dato che a differenza del Satanic Mind le sue abitualmente non erano così voleva per forza dire che qualcosa non andava.
Sting sting sting.
Gli anelli delle catene che lo bloccarono cominciarono a rompersi uno per uno.
«Credo sia ora di impegnarsi» disse Malphas in tono tranquillo.
Nel momento stesso in cui le catene che imprigionavano Krono si ruppero un’aura scura cominciò a fuoriuscire dal corpo di Malphas, circondandolo completamente. Mira aveva la pelle d’oca, il processo era lo stesso con cui si trasformava Krono, l’unica differenza era che la malvagità e la cattiveria di quell’aura non erano paragonabili alla sua.
«Ammirate umani la mia forma demoniaca!», l’aura nera si disperse seguita da una forte folata di vento. Mira si portò un braccio davanti al volto per ripararsi e quando lo spostò poté vedere il demone nella sua vera forma: le gambe dal ginocchio in giù avevano una pelle che somigliava a quelle di un uccello, stessa cosa per gli avambracci e le mani, gli artigli erano lunghi e affilati, le cosce e tutta la zona del bacino erano coperte da un folto pelo nero. Il volto era quasi scheletrico con labbra molto sottili, quasi inesistenti, che lasciavano scoperti tutti i denti, il naso era lungo e ossuto, dalla forma di un becco dalla cui attaccatura partivano delle penne nere, che lasciando scoperti gli occhi blu, gli coprivano tutta la testa e scendendo anche sul collo. Sulla schiena portava un paio di ali con piume nere, come quelle di un uccello, che partivano dall’attaccatura dell’ala e si allungavano man mano che ci si avvicinava alle punte, erano differenti da quelle del Demon Lord le cui ali avevano anch’esse penne nere ma più piccole e disposte a strati.
Il tatuaggio della gilda era rimasto immutato sul dorso della mano sinistra.
«Bene, allora è questa la tua vera forma, sono pronto», Krono fremeva dall’impazienza. Evocò due pistole completamente diverse dalle sue abituali: erano costituite due canne cilindriche affiancate, con la cassa in legno scuro, molto più lunghe delle sue Alpha e Omega.
«Quelle non sono le pistole che usa normalmente», constatò Lisanna.
«No, quelle sono due pistole tipo doppietta, in genere armi così sono usate prevalentemente per la caccia anziché per la battaglia perché anche se la loro potenza è superiore a quella delle pistole hanno lunghi tempi di ricarica e perciò in combattimento non sono pratiche. Ma i lunghi tempi di ricarica non sono un problema per Krono che combatte usando armi ability, infondendo la sua energia demoniaca nell’arma stessa. In pratica ha tutti i vantaggi datigli dalle pistole doppietta senza gli svantaggi.
«Ma se sono più forti assorbiranno anche più energia?», chiese Elfman.
«Sì, ma è comunque un prezzo irrisorio. Grazie agli allenamenti a cui si è sottoposto le sue riserve di energia sono elevate, per questo può usare tranquillamente anche armi molto più potenti, finchè mantiene il controllo sull’energie che infonde nelle armi. Cosa di cui dubito ora sia in grado di fare».
Mira si scambiò un’occhiata col fratello ed entrambi si portarono davanti al devil slayer.
«Che cazzo avete intenzione di fare!», gli sibilò contro.
«Non abbiamo intenzione di lasciartelo affrontare da solo, non sei abbastanza lucido per combattere un demone da solo», gli rispose Mira.
«Un vero uomo tiene sempre a bada le proprie emozioni e resta calmo anche nelle situazioni peggiori», aggiunse Elfman.
«Questa è la mia vendetta! Sono anni che aspetto questo momento! Non permetterò a nessuno di interferire!», un’ondata di energia cominciò a fuoriuscire dal corpo del Demon Lord, in modo da allontanare chiunque gli fosse vicino.
«Fermati Krono! Devi dargli ascolto! Stai solo facendo il gioco di quel demone!», ma a nulla servirono le parole di Rio.
«Wao! Che scena toccante. Ma non voglio intrusi nella mia battaglia col devil slayer, anche perché affrontare tutti non sarebbe divertente», spalancò le ali, aveva un’apertura alare di oltre tre metri e sollevandosi appena dal pavimento cominciò ad indietreggiare. «Qui c’è troppa gente. Demon Lord se vuoi combattere da solo con me vedi almeno di sbarazzarti prima di tutti gli impedimenti, io ti aspetterò più avanti. Soldati di Tartaros attaccate, uccideteli tutti!!», detto questo il suo corpo svani nel nulla e alle sue spalle si fecero avanti una ventina di guerrieri coperti da armature in metallo scuro dalla forma di demone.
Mira si preparò alla battaglia.
«Arrivano! Elfman sei pronto?».
«Certo sorella!».
«Lisanna tu pensa a Rio, non si è ancora ripreso del tutto! Krono noi dobb…swooosshh», un fulmineo movimento alla sua sinistra la bloccò, vide davanti a sé Krono gettarsi contro i nemici, ma non colpì i primi della fila, li superò, non appena si fu portato al centro dell’assembramento incrociò gli avambracci all’altezze della testa concentrando l’energia demoniaca negli artigli.
«ARTIGLI DEVASTATORI!!», distese le braccia lungo il suo corpo e poi all’indietro tracciando delle onde di energia nera che colpirono violentemente i soldati attorno a lui, quelli più vicini furono completamente tranciati e fatti a pezzi, il sangue e pezzi di interiora si propagarono ovunque mentre quelli più lontano una volta investiti dalle onde volarono contro i muri, vi sbatterono contro lasciando una enorme macchia di sangue, per poi cadere a terra immobili.
«Kyaaah!», Lisanna lanciò un urlo di orrore.
«Qu-questo è un massacro», disse Elfman con un filo di voce.
«No, questa è una carneficina», lo corresse Rio con tono grave.
Solo un soldato si era salvato, l’ultimo rimasto più indietro degli altri.
Era caduto per terra per la sorpresa di quella azione e per il terrore. Krono si avvicinò a lui a passo deciso, con un fuoco terrificante negli occhi, lo afferrò per il collo e strinse. «Dove è andato Malphas! Rispondi!!».
«I..i-i-io n..n-non lo so», riuscì a malapena a rispondere il poveretto.
«Ti ho detto di dirmelo!!», chiese ancora Krono stringendo ancora più forte la gola del soldato, tanto che quest’ultimo cominciò ad agitarsi freneticamente e a farfugliare suoni incomprensibili, probabilmente a causa del soffocamento.
«Dimmelo!», Krono colpì il petto del soldato con una sfuriata il sangue schizzò dai suoi artigli sul pavimento e sulle pareti.
«Ti ho detto di dirmelo!».
Slash!
Ripeté ancora affondando un’altra sfuriata e un’altra ancora e ancora, ormai non si aspettava una risposta, quella tortura era solo un mezzo per sfogare la sua rabbia e frustrazione.
«Dov’è! Slash! Dov’è! Slash!», ad un tratto smise di fare domande, continuò a lacerare con i suoi artigli, con entrambe le mani, non solo sangue ma anche pezzi di ossa e organi e budella cominciarono a volare via. Rio ed Elfman avevano distolto lo sguardo, Lisanna se lo era coperto con le mani inorridita, solo Mira continuava a fissare quella scena scioccata. Ad un tratto si fece forza, si avvicinò a Krono, attivò il suo Satan Soul e gli afferrò il braccio prima che potesse affondare un’altra sfuriata.
«Ora basta!», gli intimò con tono deciso, «è morto cosa speri di ottenere ancora».
Krono alzò lo sguardo uno schizzo di sangue gli sporcava la mascella inferiore dandogli un’aria ancora più spaventosa, le sorrise.
«Piacere? Appagamento? In attesa del piacere più grande che realizzerò tra poco», gli disse sorridente.
Mira sgranò gli occhi e allentò la presa sul braccio e Krono ne approfittò per liberarsi, si alzò e si diresse nella direzione in cui era scomparso Malphas, verso il fondo del lungo corridoio, o di quello che ne rimaneva dopo l’esplosione.
Abbassò lo sguardo per vedere ciò che rimaneva del soldato e per poco non vomitò: il petto e il collo erano completamente scarnificati, la pelle così come le interiora erano state strappate non tagliate, nella sua furia Krono aveva scavato con i suoi artigli il corpo dello sfortunato svuotandolo quasi completamente, in alcuni punti era andato talmente tanto in profondità che si poteva vedere la spina dorsale sporgere dalla carne. Si rivolse verso gli altri.
«Dobbiamo seguirlo non possiamo lasciarlo solo».
Ad un tratto dal fondo dall’altro lato del corridoio un numeroso gruppo di demoni si stava avvicinando.
«Sono venuti per rallentarci! Malphas non vuole che interferiamo», disse Rio riuscendo difficilmente a rimettersi in piedi.
«Dobbiamo occuparci di loro», Lisanna si preparò alla battaglia attivando il suo Animal Soul.
«Non possiamo lasciare Krono da solo in quello stato, si farà uccidere se combatte contro quel demone, pensateci voi qua io lo raggiungo».
«Ma se a malapena stai in piedi!», fece Mira.
«Non puoi dargli una mano se non può dare il meglio di sé», intervenne Elfman.
«Voi non capite, Krono è uno degli ultimi devil slayer di tutto il continente ora è accecato dalla rabbia ha perso del tutto la ragione, non è un avversario neanche lontanamente paragonabile a quello contro cui ho combattuto al Palio non ha speranze contro un demone come quello. Non posso lasciare che venga ucciso!».
«Perché!? Sei un suo amico e capisco che tu lo voglia aiutare ma devi avere fiducia in lui anche se è accecato dalla rabbia non si farà battere subito».
«Invece io devo fermarlo subito. Dieci anni fa quando io e mio padre incontrammo il suo e suo nonno loro ci dissero subito che avevano scelto lui come successore per il potere del Demon Lord e ci chiesero di aiutarlo nel caso a loro fosse successo qualcosa. Per sei anni abbiamo pensato che lui fosse morto insieme alla sua famiglia, invece non era così. Ora l’ho ritrovato e lui ha bisogno del mio aiuto e visto che la mia famiglia ha un enorme debito con la sua il minimo che posso fare è aiutare Krono».
«Di cosa parli?», chiese Mira mentre guardava i soldati di Tartaros avvicinarsi sempre più.  
«Diverse generazioni fa un mio antenato alle prime armi rischiò di essere ucciso da un’orda di demoni durante una missione, se non fosse stato per l’antenato di Krono il mio sarebbe stato ucciso. È da generazioni che la mia famiglia è in debito con la sua e oggi finalmente lo pagheremo».
«Capisco, voi gli dovete la vita».
«Non solo la nostra ma anche la vita di tutte le persone che nel corso degli anni sono state aiutate e salvate dai portatore della lacrima del Satanic Mind. Capite di cosa gli siamo debitori!».
«Sorellona stanno arrivando!», gridò Lisanna.
«Ho capito Rio ci occuperemo di questi demoni il più in fretta possibile, tu riprenditi, dopo andremo tutti ad aiutare Krono», detto questo Mirajane si lanciò insieme ai suoi fratelli contro i soldati. Tutti e tre combattevano colpendo duramente scagliando magie potenti, i soldati non potevano molto, ma osservando quanti ce n’erano e quelli che stavano ancora arrivando Rio capì che la faccenda si sarebbe dilungata molto.
 
Il Demon Lord camminava a passo deciso e svelto lungo le rovine e le macerie delle grandi sale e corridoi che fino a qualche minuto prima costituivano il palazzo del consiglio della magia. Camminava tendendo il busto leggermente inclinato in avanti e il paesaggio di rovina che lo circondava non lo interessava minimamente. Aveva solo una cosa in mente, solo una cosa pervadeva i suoi pensieri: la vendetta.
“Finalmente dopo sei anni, sei anni di duri allenamenti e inutili ricerche l’ho trovato. Lo ucciderò e chiunque si intrometterà farà la stessa fine, chiunque!”.
Ad un tratto si ritrovò in un enorme spiazzo, probabilmente prima dell’esplosione doveva essersi trattata di una grande sala per i ricevimenti, era improbabile che fosse la sala dove si riuniva il consiglio, dato che per arrivarci aveva preso una direzione diversa da quella che era stata indicata loro dalle strane rane umanoidi all’ingresso del palazzo. Il soffitto era quasi completamente distrutto, solo poche zone erano ancora coperte da esso mentre le pareti che circondavano la sala non erano in condizioni migliori. Quell’ambiente in rovina fatto di zone alla luce del sole e zone in penombra, circondate dal più totale e assoluto silenzio aveva creato un’atmosfera tetra e lugubre.
«Finalmente sei arrivato! Cominciavo a pensare che te la fossi data a gambe kra kra kra», il tono arrogante di Malphas ruppe il silenzio.
Se ne stava appollaiato su delle macerie dall’altro lato della sala, con le ali leggermente ritirate.
«Io ti uccido, io ti ammazzo, non ho intenzione di lasciare questo posto se non con la tua testa come trofeo».
«Khahahah! Ma bene pensi davvero di potermi battere. Io non sono come quei patetici demoni che hai affrontato nell’arco della tua insignificante ed effimera vita. Io sono un demone superiore, uno dei presidenti degli inferi, un demone con secoli di vita sulle spalle, un finto demone come te non può fare nulla a parte chiedere pietà e sperare in una morte rapida e indolore». 
Krono lo ignorò preparandosi alla battaglia. Evocò le due pistole a doppietta di prima e sparò una raffica di colpi verso il demone che reagì allungando il braccio davanti a sé: «SHIELD!!», ancora una volta la lastra di maginanium si materializzò parando tutti i colpi. Krono insistette ma la lamina non cedette, allora si getto contro di essa e appena scomparve si ritrovò faccia a faccia col demone corvo che sgranò gli occhi per lo stupore. Caricò un poderoso destro con cui colpì Malphas in pieno zigomo. Sbaaamm!!
Malphas venne scaraventato per terra, distese le ali per bloccarsi prima di colpire violentemente il terreno, per poi adagiarvisi lentamente, rivolse uno sguardo sorridente all’avversario, aveva una strana placca lucente e prismatica sulla guancia, sembrava vetro. Solo all’ora Krono si accorse di un forte dolore alla mano destra. La guardò, dal dolore che gli faceva muoverla e dalle chiazze sul guanto che ricopriva le nocche capì di esserla rotta.
«Ti sei fatto per caso male alla manina Demon Lord? Appena prima che il tuo pugno mi colpisse ho ricoperto il mio zigomo con una placca di diamante per proteggermi».
«Pensi che un danno del genere mi impensierisca?».
«Come pensi di combattere in quelle condizioni? Anche con la guarigione accelerata da demone ci vorrà qualche ora perché la mano ritorni a posto».
«Ti faccio vedere il vero potere del Demon Lord, io non uso le maledizioni, ma l’energia demoniaca, non serve solo per attaccare o usare al meglio le armi ability».
Concentrò l’energia nella mano destra che fu subito avvolta da un’aura nera, dopo qualche istante si dissolse e Krono riprese a muovere la mano aprendola e chiudendola come niente fosse.
«Interessante, facendo fluire l’energia nella mano hai incrementato la velocità di guarigione».
Krono distese le braccia in avanti materializzando su di esse due mitragliatori rotanti.
TATATATATATATATA!!!
Malphas sorrise allargando le braccia lungo i fianchi, la parte davanti del suo corpo si ricoprì di diamante, i proiettili di energia rimbalzarono e si annullarono contro la sua corazza. Krono interruppe l’attacco per gettarsi contro il nemico mentre stava facendo scomparire le placche di diamante, caricò il pugno ma mentre stava per assestare il colpo si sentì tirare il braccio e una gamba: delle catene sbucate dal terreno l’avevano immobilizzato. Malphas ne approfittò per rivestite i suoi lunghi artigli di diamante e colpire Krono in pieno petto con una sfuriata. Tre righe di sangue comparvero sul petto del Demon Lord che urlo di rabbia e dolore mentre volava indietro dopo la scomparsa delle catene.
«Credevi che usassi il diamante solo per proteggermi!».
Materializzò il fucile No Limit, sparò quattro bolidi di energia contro Malphas che gli stava andando in contro, stava mettendo in ogni colpo una quantità esorbitante di energia. Malphas creò uno scudo di maginanium a qualche metro da lui per proteggersi dai colpi senza nemmeno bisogno di fermarsi. I bolidi andarono a collidere contro lo scudo, a seguito dell’esplosione si propagò del fumo.
Krono per non lasciarsi sorprendere continuò a sparare col fucile potenti colpi nel fumo completamente alla cieca.
«Sono qui!», fece una voce alle spalle di Krono.
Si voltò e si vide Malphas praticamente addosso, la mano destra era racchiusa in un involucro metallico sopra il quale era attaccata una sega a disco che girava. Era troppo tardi per schivarlo, Krono riuscì a malapena a sollevare il fucile per ripararsi, al contatto con la sega una miriade di scintille si propagò nell’aria e subito dopo il fucile venne tranciato in pezzi che scomparvero appena caddero per terra. Malphas non perse nemmeno tempo per ritirare indietro il braccio, la sua mano sinistra scomparve dentro un altro involucro metallico che si era appena materializzato sul quale c’era una trivella che cominciò subito a girare.
Driiiiiiiii!!
Il demone corvo affondò il dispositivo puntando il cranio del Demon Lord che riuscì a stento a ripararsi usando il bracciale sull’avambraccio. La trivella perforò il bracciale con una facilità che sorprese Krono conficcandosi nella sua carne, a questo punto dovette distendere le ali e sbattendole si sollevò in aria portandosi a distanza da Malphas che si rimise in posizione retta e stette a guardarlo accucciarsi portandosi una mano sulla ferita. Un’altra ondata di aura nera circondò la mano di Krono e in un istante la ferita sull’avambraccio si rimarginò.
Malphas sorrise alzò la mano e nel suo palmo si materializzò una sfera di vetro con una strana energia all’interno.
«Questa è una lacrima esplosiva, la tipa carina di Tartaros mi pare che l’abbia chiamata etere luminescente ultra-compresso. Un dispositivo che è in grado di spazzare via un edificio intero, ovviamente questa non è altro che una copia e non possiede la stessa potenza, tuttavia le si avvicina molto e se ti esplode addosso è in grado di procurare non pochi danni anche ad un demone».
«Aaargh!!», Krono si gettò addosso al nemico urlando con tutto il fiato in corpo.
«Patetico», Malphas lanciò la sfera contro l’avversario che reagì evocando una pistola doppietta con cui fece saltare la sfera. L’esplosione fu molto forte, le fiamme si propagarono in ogni direzione ma Krono non si fermò e si gettò nelle fiamme, attraversò tutto il fuoco finchè sbucando dall’altra parte si trovò faccia a faccia con Malphas, lo colpì con un poderoso pugno in pieno volto, questi non fece il benché minimo rumore e cadde per terra. Krono gli si fermò sopra, sovrastandolo, allungò le braccia, intorno ad esse e sulla sua spalla destra si materializzarono dei mitragliatori rotanti.
«Armamenti da battaglia!! …SOPPRESSIONE!!».
TATATATATATATATATATA!!!
Una pioggia di proiettili venne scaricata addosso al demone corvo che sparì sotto la polvere che si era sollevata.
Krono continuò a sparare all’impazzata e a urlare finchè una voce non lo fece fermare.
«Ehiii! Si può sapere a chi spari?».
Si girò alla sua sinistra e vide Malphas seduto su delle macerie.
«Che pena, sei così accecato dalla rabbia che non ti sei nemmeno accorto che quello era un fantoccio con le mie sembianze. Sai questa battaglia si sta rivelando una vera delusione, è come se stessi combattendo con un bambino».
«Taci!».
«Hai detto di avere passato anni ad allenarti e questo è il risultato?! Eheheheh, un vero schifo».
«Taci!!!».
«Non capisco perché tuo padre si sia sacrificato né tanto meno perché abbia voluto trasmettere un potere così grande ad un perdente come te, anche senza entrambe le braccia sono sicuro che avrebbe fatto meglio di così».
«T-ti ho d-detto di tacereeee!!».
«Kra kra kra, sai forse capisco perché l’abbia fatto, aveva paura di doversi confrontare coi demoni nelle sue condizioni… e ha preferito scaricare le sue responsabilità su un figlio patetico e deludente, sai questo che vuol dire… che non solo tua padre era un irresponsabile ma anche un codardo».
«Taciiii!!».
Tatatatatatata!!
Gli sparò contro ma Malphas fu rapido a schivare il colpo. Krono però non sospese il sua attaccò continuò a sparare cercando di colpire il demone che continuava a muoversi.
Krono ruotava su sé stesso, continuava a sparare tutto intorno a lui, in preda all’ira, senza centrare il bersaglio nemmeno una volta.
Ad un tratto Malphas evocò delle fruste, le fece schioccare in avanti verso le mitragliatrici di Krono avvolgendole intorno ad esse, con un movimento rapido allargò le braccia in modo da far fare a Krono la stessa cosa, si mosse in avanti per attaccare l’avversario frontalmente che lo bersagliò con il mitragliatore sulla spalla. La scarica di colpi partì e Malphas si lanciò in avanti inclinando il busto all’indietro, vide passare i proiettili sopra la sua testa, ma prima che il Demon Lord potesse aggiustare la traiettoria materializzò un involucro metallico con la sega a disco sul suo piede destro, con un rapido movimento calciò, mirando il volto del nemico. Krono riuscì a malapena a tirare indietro la testa ma la sega circolare gli colpì in pieno la parte destra del volto sfregiandoglielo e lacerandoli l’occhio destro.
Il dolore fu immane, Krono digrignò i denti ma non urlò, fece scomparire e mitragliatori che avevano continuato a sparare, inutilmente, fino al momento dello sfregio, si lanciò verso Malphas cominciando a tirale pugni e calci ma nessuno dei colpi andò a segno. Ad un tratto fu Malphas a reagire, allargò il braccio sinistro a sferrò un colpo versò l’interno tenendo completamente disteso il braccio che venne parato da Krono alzando l’avambraccio. Appena il polso di Malphas entrò in contatto col bracciale di Krono il demone corvo fece un balzo all’indietro distese le ali e si sollevò allontanandosi dal Demon Lord.
Krono lo osservò… BOOOOOOMMMMM!!!!
La parte destra del suo corpo fu investita da una forte esplosione.
Aveva tenuto una lacrima esplosiva nella mano.
All’immenso calore delle fiamme seguì il dolore atroce derivante dalle ustioni e l’impossibilità di muoversi completamente a causa delle ossa rotte e i muscoli danneggiati.
Stava per cadere a terra ma riuscì a resistere appoggiandovici un ginocchio.
Snap.
Il rumore di uno schiocco di dita. Vide un cono di ghiaccio spuntare dal terreno e puntare il suo ventre riuscì a malapena a rallentarlo con una mano ma questo si conficcò comunque nella sua pancia. Vomitò un fiotto di sangue.
Fece forza col la mano distruggendo il cono.
«Sei tenace, questo te lo concedo, ma ormai per te è finita».
«Te l’ho già detto il potere del Demon Lord non serve solo per attaccare».
Si mise una mano sulla parte destra del volto e un’altra sulla pancia. L’aura nera le avvolse completamente propagandosi fino a ricoprire tutto il corpo di Krono, poi cominciò piano piano a ridursi. Alla fine, si rialzò, il suo intero corpo non presentava il più piccolo graffio o ferita, era tornato come nuovo.
«Davvero strabiliante, lo devo ammettere. È vero che usare l’energia demoniaca che velocizzare la guarigione può essere utile a volte, ma abusare di questa capacità può portare a dei problemi, oltre a consumare una grande quantità di energia alla lunga il tuo corpo ne risentirà, non puoi continuare all’infinito, c’è un motivo se nemmeno noi demoni guariamo all’istante».
«Io voglio solo ucciderti non mi importa di q-quel… qqquel…», si portò una mano sull’occhio destro, la vista gli si era appannata e la testa aveva cominciato a pulsargli.
«Khahahahah! Visto, patetico mezzo-demone umano! Ti stai uccidendo con le stesse mani».
«All’ora credo sia il caso di finirla al più presto», distese il braccio destro materializzandovici sopra il Death Striker, lo puntò verso Malphas che se ne stava sopra una montagnola di detriti e macerie. La bocca dell’arma si spalancò e dagli spuntoni cominciarono a fuoriuscire delle saette di energia nera che si convogliarono al centro a formare una sfera di energia nera e violacea.
«Questa è la tua fine brutto figlio di puttana…MACROBOLIDE!!!», la grande sfera di energia venne sparata, era più grande delle altre volte e puntava il bersaglio con grande velocità.
Malphas allungò il braccio destro di fronte a sé: «SHIELD!», una lastra rettangolare nera di maginanium si materializzò di fronte a lui, dopodichè allungo anche il braccio sinistro: «DOUBLE!», una seconda lastra, uguale alla prima, si materializzò a mezzo metro di fronte alla prima. Nel momento in cui il macrobolide venne a contatto con il primo scudo esplose, l’esplosione si propagò solo verso la direzione in cui si trovava Malphas, una grande nube di fumo si sollevò, il demone corvo e gli scudi da lui materializzati sparirono.
«Anf…anf…anf», Krono respirava affannosamente, stette immobile finchè il fumo non si fu completamente diradato. Di fronte a lui non c’era rimasto nient’altro che macerie.
«Anf ce l’ho f-f-ffatta… anf… finalmente ho ucciso il demone, h-ho vendicato la mia famiglia!», si abbassò posando un ginocchio per terra, si sentiva stravolto.
«Uhuhuh… era questa la fine che avevi previsto per me?».
Krono si bloccò alzò lo sguardo e vide Malphas avanzare verso di lui: era ricoperto di polvere ma non sembrava avere alcuna ferita, al massimo qualche livido.
«Maledizioneeeeee!!!», si ritirò su a fatica ed evocò le sue pistole a doppietta.
«Nonostante il doppio scudo di maginanium ho dovuto rivestire interamente il mio corpo di diamante per resistere al tuo colpo e non ne sono uscito illeso lo stesso»
Swoosh.
Scomparve in un istante.
Krono sgranò gli occhi sorpreso.
«Adesso però mi sono stufato, è ora di farla finita», la voce veniva dalle sue spalle, si voltò e un colpo lo prese sullo zigomo facendolo cadere per terra. Si rialzò, ma si trovò Malphas subito addosso che gli scaricò una raffica di pugni e per finire con un colpo di artigli gli procurò quattro sfregi sul petto, Krono volò all’indietro, colpì violentemente il terreno e vi strisciò sopra finchè non si fu fermato. Ritentò nuovamente di rialzarsi ma Malphas era già a pochi metri da lui.
“È più veloce di prima!”.
Mentre si stava rialzando sentì le gambe cedergli e ricade per terra.
“No sono io che sono più lento”.
Puntò la pistola verso il nemico e fece fuoco.
Bang.
La sfera di energia viaggiò velocemente verso Malphas, il quale alzò tranquillamente la mano destra per parare il colpo che vi esplose appena vi entrò in contatto. La piccola esplosione che ne derivò si disperse subito. Malphas si guardò la mano sulla quale era rimasto qualche segno e sorrise: «eheheh, tutto qua? Tutto quello che ho sentito è stato un leggero pizzicotto».
«Grrr», Krono era furente.
Bang. Bang. Bang. Bang.
Fece fuoco anche quattro volte e il risultato fu lo stesso.
«Anf…anf…anf, la testa aveva cominciato a pulsargli, la vista gli si era offuscata e sentiva un rivolo di sangue colargli da una narice. Provò a concentrare altra energia nell’arma.
Clik.
Ma questa non fece fuoco. Premette il grilletto altre volte.
Clik. Clik. Clik.
Il risultato fu il medesimo. Ormai non gli era rimasta abbastanza energia demoniaca per far funzionare la sua arma.
«È finita ormai Demon Lord, hai consumato tutta la tua energia. Devo dire che sei stato una delusione, è stato come combattere contro un principiante. Ihihihih, comunque dovresti ringraziarmi, i tuoi cari ti mancano tanto? Non preoccuparti tra poco li rincontrerai», alzò la mano destra portandola all’altezza del viso e i suoi lunghi e sottili artigli si rivestirono di diamante.
Krono sentiva il cuore battergli all’impazzata nel petto, la testa gli doleva e gli pulsava fortemente come se avesse avuto un altro cuore battergli dentro, respirava affannosamente, i suoi polmoni erano come infuocati e ad ogni respiro era sempre peggio.
“Sto forse per morire? Tutto quello che ho fatto, tutte i duri allenamenti, i tormenti, le fatiche e la solitudine che ho dovuto sopportare a cosa sono serviti? A portarmi a questo punto, ad essere sgozzato dallo stesso demone che ha massacrato tutte le persone a me care e che mi ha portato via tutto?”.
Alzò lo sguardo iniettato di sangue, le sclere erano arrossate per via dei numerosi capillari che erano in risalto, i denti stretti, come un cane che ringhia.
“No, non può finire così, non deve finire così! Io lo ammazzerò o morirò provandoci, non ci sono altre alternative”.
Puntò la sua arma, si concentrò e si sforzò a cercare altra energia da mettere nell’arma, man mano si concentrava e immetteva altra energia nell’arma le fitte in tutto il suo corpo aumentavano ma non gliene importava.
Fece fuoco. Bang.
Il colpo colpì la spalla di Malphas, non sortendo alcun effetto, il demone si era appena scomposto rallentando appena la sua andatura, non aveva neanche provato a difendersi.
Bang. Un altro colpo lo stesso risultato.
Bang. Uguale.
Bang. Coff. Krono tossì del sangue, che gli ricoprì completamente il mento ma non si scompose.
Bang. Ad un tratto avvertì una fitta violentissima in pieno petto, lasciò andare la pistola e ci mise una mano sopra.
Cough. Vomitò un fiotto di sangue.
Era finita, oramai Malphas gli era addosso.
 
   
 
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