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Autore: Ucha    28/05/2020    0 recensioni
Unima non è al sicuro. Una nuova minaccia appare all'orizzonte, una minaccia oscura e all'apparenza ineluttabile. Ma la regione non è sola. Pronte a combattere ci sono otto eroine pronte a tutto per la salvezza del loro mondo. In loro aiuto ci saranno personaggi storici, personaggi nuovi e forse anche dei nemici.
La missione è una: vincere!
{Nuovi personaggi} {Un po' tutti i personaggi} {Shoujo-ai} {Het} {Cross-over} {Possible OOC}
Genere: Avventura, Azione, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Komor non sapeva come affrontare il discorso. Era da un po' che ci pensava, ma non aveva mai trovato né il coraggio né l'occasione per parlarne.

Così quel giorno si era presentato nel bar dove lavorava Agnes e si era timidamente accomodato ad un tavolo, aspettando impazientemente che la bionda venisse a servirlo. Tuttavia si presentò una ragazza alta dai capelli viola e la divisa del medesimo colore, che gli sorrideva cordialmente. Komor era deluso che la sua più-che-amica Agnes non si fosse palesata e il dispiacere era palese sul suo volto. La cameriera non ci badò, vista la mole di gente che imperversava nel locale, e attese impazientemente l'ordine del giovane cliente.

- Cosa ti porto? - chiese dopo un po', visto che lui non si decideva a parlare. Komor si riscosse dai suoi pensieri.

- Un milkshake al cioccolato. - improvvisò, senza pensarci troppo. Vagava con lo sguardo nella stanza, alla ricerca della figura di Agnes, che però non trovava.

Daphne si congedò prendendo l'ordine e dileguandosi per dare retta ad altri clienti che nel frattempo si erano accomodati ai tavoli.

Il ragazzo cominciò a torturarsi le mani, ripetendo mentalmente il discorso che voleva fare, preparandosi al momento in cui avrebbe incontrato la bionda di cui era innamorato.

Poi la vide. Era nella sua divisa scolastica e reggeva un borsone, mentre si dirigeva a passo spedito verso il bagno del personale.

- Agnes! - la chiamò Komor balbettando, ma lei non lo sentì e scomparve oltre la porta. Ne uscì qualche minuto dopo indossando la sua divisa gialla e dirigendosi verso la cucina.

La sua attenzione venne attirata da un'altra cameriera dall'abito rosso e i capelli arancioni, che gli sorrideva calorosa.

- Il tuo milkshake! - annunciò, posandogli davanti un bicchiere alto. Lui ricambiò il sorriso timidamente e quando lei era in procinto di andarsene, la trattenne ulteriormente.

- Scusami... che dolce mi consiglieresti? -

- Oh! Abbiamo la cheesecake alla baccaliegia, la baccabana split e la crostata di crema e bacche varie, come dolci speciali di oggi. - rispose Mabel frizzante come suo solito. Komor venne travolto dall'energia positiva che emanava la ragazza.

- Vada per la crostata. - disse con un mezzo sorriso.

 

 

 

Seduta al tavolo, nuovamente sola, c'era la bella ragazza dai capelli neri. Come Sally la vide, arrossì di colpo e si andò a sciacquare il volto con la speranza di tranquillizzarsi. Frances notò immediatamente il viso paonazzo della compagna e aggrottò le sopracciglia, perplessa.

- Qualcosa non va? - le chiese, mentre sistemava su un vassoio le varie ordinazioni.

- Quella ragazza... Da quanto tempo è qui? - fece Sally affacciandosi dall'oblò della porta della cucina. Fran seguì il suo sguardo per poi individuare la figura della ragazza mulatta che sedeva al tavolo.

- Non l'ho vista prima... Credo sia arrivata adesso. -

Selene scattò e afferrò velocemente il taccuino e la penna, lanciandosi fuori dalla cucina e dirigendosi verso il tavolo della giovane cliente. Come al solito lei si guardava in giro, con quell'aria enigmatica e serena al tempo stesso. Sembrava la tranquillità fatta persona, in quanto non si scompose minimamente quando l'uragano Sally si piazzò davanti a lei all'improvviso.

- Hai già ordinato? - chiese la cameriera con uno strano stato di eccitazione addosso. La mora sembrò squadrarla da cima a fondo, per poi sorriderle.

- In effetti no. - rispose dando una rapida occhiata al menù. - Posso avere un caffè e una fetta di charlotte alla baccafrago? -

Con una rapidità inaudita, Sally trascrisse l'ordinazione sul taccuino, per poi sparire in cucina, lanciando ogni tanto occhiate verso l'affascinante cliente.

Anche lei la seguì con lo sguardo e attese pazientemente che il suo ordine, che non era che una copertura, arrivasse.

Poco tempo dopo, come previsto, ritornò la cameriera dall'abito rosa che le consegnò quanto aveva richiesto. Al ringraziamento da parte della cliente, Sally arrossì nuovamente e balbettò un “prego”, prima di tornare a badare agli altri ospiti.

I suoi occhi azzurri, tuttavia, non facevano altro che cercare la figura della mora, cercando di studiarne i comportamenti e vedere se anche lei le rivolgeva qualche occhiatina. Ma lei sembrava tranquilla nel magiare lentamente la sua charlotte, non badando troppo all'ambiente circostante.

Poi all'improvviso, mentre Sally era intenta a servire un tavolo di ragazzine, i loro sguardi si incrociarono e la mora le sorrise. La ragazza dai capelli rosa si sciolse come una pokémella, sentendo uno strano calore invaderle il corpo.

Perché si sentiva così? Come faceva quella sconosciuta ad avere quell'effetto su di lei?

Sally non si era mai posta problemi sulla propria sessualità, ben conscia di provare attrazione per entrambi i sessi, ma non le era mai capitato di provare quel miscuglio di emozioni solo per uno sguardo.

Deglutì a fatica e per il resto della giornata svolse il suo lavoro gongolando.

 

 

 

Le luci arancioni che annunciavano il tramonto cominciarono a farsi spazio dalle finestre del caffè Mew Mew. Gli ultimi clienti se ne andavano man mano e le ragazze si accingevano a chiudere il locale, impilando le sedie e pulendo i tavoli.

Quando ebbero finito, andarono negli spogliatoi a cambiarsi, tutte eccetto Frances. Lei con una scusa si dileguò a casa e per sua fortuna i colori rossastri del crepuscolo nascosero il suo imbarazzo. Vedere le altre mezze nude la metteva in soggezione.

Daphne sciolse i codini facendo scivolare la meravigliosa chioma mossa lungo la schiena, sistemandola con le mani. A differenza di Saoirse, che sembrava più restia a fare amicizia nonostante l'atteggiamento caloroso delle altre, la ragazza dai capelli viola si era subito integrata, complice il suo carattere gioioso e socievole.

- Vi va di fare una passeggiata? - propose alle compagne. Agnes si tirò indietro dicendo di avere da fare a casa, mentre le altre accettarono volentieri, soprattutto Sally e Mabel.

- Volentieri! - esclamò la maggiore delle due sorelle. - Ho proprio bisogno di distrarmi. -

Come uscirono dal locale, vi trovarono Komor che attendeva seduto su una panchina. Agnes rimase leggermente spiazzata e con uno sguardo alle amiche fece intendere che preferiva rimanere sola con lui. Le ragazze si dileguarono e la bionda si avvicinò al ragazzo che, come la vide, sembrò agitarsi.

- Cosa ci fai qui? - chiese la ragazza senza troppi convenevoli. Lui sentì come uno strano senso di colpa diffondersi nel corpo, come se quella domanda fosse un'accusa rivolta nei suoi confronti.

- Io... - iniziò, abbassando lo sguardo. - Volevo parlarti. -

Agnes s'impietrì, spaventata da quell'affermazione. Voleva forse rompere con lei? Dopo solo qualche mese di frequentazione? Era vero che nell'ultimo periodo gli aveva prestato poca attenzione a causa dei suoi doveri, ma non si aspettava che bastasse così poco per raffreddare il loro rapporto.

Sei una ragazza matura, Agnes, puoi affrontare il discorso.

- Dimmi pure. - disse, ma la sua voce tradì una nota di tensione.

Komor deglutì.

- Ho l'impressione che tu mi stia evitando... - balbettò, puntando lo sguardo color liquirizia in quello viola della ragazza. - Quando finisce la scuola scappi sempre, non riusciamo più a vederci come facevamo prima... -

Ecco, mi sta scaricando.

- ... Mi vuoi forse scaricare? - chiese lui, andando nella direzione opposta ai suoi pensieri.

Nessie spalancò gli occhi e lo osservò, sbigottita. Non voleva lasciarla? Anzi, era lui a porsi il problema?

La ragazza si avvicinò e gli prese il volto fra le mani.

- Non voglio scaricarti, Komor. - disse serenamente. - È solo che... ho parecchio da fare, ultimamente. Scusami se non ti ho dato troppe attenzioni ultimamente… È difficile da spiegare. -

Poi successe l'inaspettato. Komor, sentendo quelle parole, prese coraggio e si alzò, per poi buttarsi su Agnes e baciarla, lasciandola totalmente spiazzata. Una manovra del genere non se la sarebbe aspettata nessuno dei due, però andò bene a entrambi. Rimasero così, stretti, mentre quel giorno lentamente finiva lasciando spazio ad una notte luminosa.

 

 

 

 

- Non ve l'avevo ancora chiesto, ma è un dubbio che mi affligge da un po'. - esordì Daphne, rivolgendosi poi a Mabel e Bridget. - Quello che è successo a scuola è dovuto a voi? -

Le due interpellate si guardarono imbarazzate e ridacchiarono nervosamente.

- Mh, sì. - rispose Boo con aria desolata. - Sono stata troppo impulsiva e ho bruciato la foresta che aveva creato Bibi. -

- Bene, per colpa vostra ora dobbiamo fare le lezioni online! - sbuffò piccata Saoirse.

- Dai, Sissy! - la riprese la ragazza dai capelli viola. - Non lamentarti sempre! A me piace fare lezione online, posso rimanere in pigiama! -

Quella frase suscitò l'ilarità generale e Daphne fu contenta di aver fatto ridere le compagne.

Le ragazze passeggiavano lungo la riva del lago, sul quale la luna rifletteva la sua luce bianca. Il vento era lieve e l'aria che si respirava era tranquilla.

Poi, nel buio della sera, una voce ferma e autoritaria interruppe il chiacchiericcio delle giovani.

- Siete voi le combattenti Mew? -

Le ragazze rabbrividirono e si voltarono di colpo. Davanti a loro c'era uno strano individuo. Indossava un abito simile a quello di un ninja, di colore blu notte, mentre sul petto aveva un'armatura gialla con degli intarsi come decorazione. Aveva i capelli neri tra i quali si facevano spazio due orecchie appuntite blu. Il volto giovane aveva una mascherina dipinta che gli contornava gli occhi rossi e si allungava fino alla punta del naso. Una lunga sciarpa blu gli copriva la bocca e svolazzava placidamente sotto le piccole spinte del vento.

Le fanciulle riconobbero in lui uno di quegli umani ibridati ai pokémon. Tuttavia, rispetto agli altri nemici che avevano incontrato, lui si limitava ad osservarle, con uno sguardo impassibile.

Loro però non si fidarono ugualmente e si trasformarono insieme. In quel momento, il ragazzo si gettò su di loro e sferrò un pugno a Saoirse, prontamente bloccato da Mabel che si frappose fra la compagna e l'avversario, incendiando la propria mano e così anche quella del nemico. Lui emise un grugnito sofferente e si allontanò di scatto, tenendo lo sguardo vermiglio fisso sulle ragazze. Il suo braccio sembrava più ustionato di quanto avrebbero potuto immaginare.

- Sei di tipo acciaio... - mormorò Bridget, realizzando in quel momento la sua vulnerabilità. - Chi sei? -

- La cosa non ti riguarda. - rispose gelidamente il ragazzo. - Ti basti sapere che non sono dalla vostra parte. -

Si stupì nel vedere gli occhi castani di Bibi addolcirsi in una smorfia dispiaciuta. Ma dopotutto Bridget non era fatta per combattere e le sue mosse preferite erano quelle curative. La addolorava ogni volta sapere che c'era un nuovo nemico intenzionato a farle fuori per una ragione imprecisata e che non aveva neanche voglia di provare a parlare con loro.

Il ragazzo attaccò nuovamente, questa volta puntando Mew Sylveon caricando un Meteorpugno. Sapeva di essere super efficace contro il tipo folletto.

- No, fermo! - gridò Mew Leafeon evocando delle radici che avvolsero il nemico, nella speranza di bloccare il colpo. Ma l'acciaio era più forte dell'erba e quella mossa servì solo a rallentarlo. Ci pensò Mew Espeon ad intervenire, ma anche la sua telecinesi non fermò il pugno, che andò comunque a segno. Sally rotolò qualche metro più distante e si massaggiò la guancia, dolorante, ma non fece in tempo a scappare che le arrivò un calcio all'altezza dello stomaco. La ragazza rantolò dal dolore e sputò un fiotto di saliva. Mabel non aspettò un minuto di più. Si avvolse nelle fiamme e partì alla carica contro il ragazzo, ma questo evitò l'attacco e le piazzò un Colpo sulla nuca. Mew Flareon perse i sensi e collassò a terra.

Daphne si concentrò e riprovò con la telecinesi, ma non ebbe alcun effetto. Il suo potere non stava funzionando? Un debole campo di forza si formò intorno al nemico, ma sparì subito dopo. Così come un secondo, terzo e quarto.

Saoirse la guardò sconvolta.

- Mew Espeon, che ti succede? - le chiese terrorizzata. Ma l'amica era più spaventata di lei.

- Non lo so, non lo so! - gridò lei agitata mentre il ragazzo si avvicinava pericolosamente. - Non riesco a evocare i miei poteri psichici! -

- Sbrigati, fai qualcos... -

Ma Glaceon non fece in tempo a finire la frase che l'avversario la prese per un braccio, la sollevò in aria e la scagliò prepotentemente contro un albero. La sua forza era micidiale.

Leafeon tremava dallo sconforto. Cosa poteva fare? I suoi poteri non servivano a granché contro di lui, così come quelli di Sally e Sissy, ormai fuori gioco. Mabel era ancora accasciata a terra svenuta e Daphne sembrava avere dei problemi.

Chi avrebbe potuto aiutarle?

Poi all'improvviso l'acqua del lago si mosse.

 

 

 

All'inizio lentamente, poi le onde cominciarono a farsi sempre più burrascose fino ad alzarsi verso il cielo. I tre guerrieri si voltarono verso quello spettacolo inaspettato. A cavalcare fieramente le onde c'era Mew Vaporeon. Il suo sguardo violaceo era fisso sul ragazzo e in mano reggeva il suo tridente. Sulla sua spalla c'era Masha. La ragazza alzò l'arma al cielo e le onde seguirono la traiettoria. Poi la puntò verso l'avversario.

-Surf. -

L'acqua si abbatté sul suolo in un'ondata violenta. Leafeon evocò delle radici per proteggere le compagne ed evitò che venissero travolte, cosa che invece accadde al ragazzo. Frances roteò il tridente e l'acqua intrappolò l'avversario, che si vide sollevare da terra dentro un immenso vortice.

Leafeon osservò il nemico annaspare mentre annegava dentro l'attacco di Frances. I suoi occhi erano spalancati e cercava disperatamente di nuotare fuori da quella trappola acquatica, ma senza successo.

Il cuore di Bridget si strinse una morsa. Non poteva sopportare una scena del genere. Lui si accorse di lei e la guardò, ma nel suo sguardo non c'era alcuna richiesta di aiuto, più che altro sorpresa per la pietà lampante che trasudavano i grandi occhi castani della ragazza.

Bibi cominciò a piangere, era troppo per lei. Evocò delle liane che afferrarono il ragazzo e lo strapparono dal vortice di Mew Vaporeon, con grande sorpresa di quest'ultima. Il giovane atterrò al suolo tossendo copiosamente, respirando quanta più aria possibile. Era cianotico e gli occhi erano arrossati. Si girò verso verso Leafeon e la guardò sorpreso.

- Leafeon! - gridò Frances furente. - Che cosa pensi di fare?! -

La ragazza boccheggiò in cerca di una qualche scusa e questa distrazione delle combattenti permise all'ostile sconosciuto di scappare.

Fran grugnì.

- Ecco, ora è scappato! Lo avevo quasi fatto fuori! - ringhiò. - Cos'hai intenzione di fare, adesso? -

 

 

 

Il suo fiato era ancora corto e ad ogni passo i polmoni gli bruciavano terribilmente. Quella ragazza dall'abito blu era spaventosa. Se la ragazzina dai capelli biondi non fosse intervenuta sarebbe sicuramente morto. Era ancora scosso e indebolito e aveva sicuramente bisogno di una pausa.

Ormai era uscito da Alisopoli e intorno a lui c'era solo il bosco. Si sedette sotto un albero e continuò a ingoiare avidamente bocconi di aria fresca.

- Maledizione... - annaspò, ripensando con terrore a quanto aveva appena vissuto. Era stato capace di mandare KO tre combattenti e resistere agli attacchi delle altre due, ma era ne era bastata una sola per combinarlo in quel modo. Non poteva crederci.

Assorto nei suoi pensieri, non si rese conto di essere seguito. Poi un passo su una foglia secca attivò i suoi sensi e lui scattò, mettendosi sulla difensiva. Da dietro un cespuglio, sbucò cautamente Leafeon. Lui sembrò sorpreso.

-Tu... - disse, rimanendo in posizione di difesa.

Lei sorrise imbarazzata.

-Già, io. - fece.

Il ragazzo la squadrò. Non sembrava minimamente intenzionata ad attaccarlo, era ferma e distante da lui mentre un'aria pacifica decorava il suo bel viso.

-Ho un debito nei tuoi confronti, per avermi salvato la vita. - esordì il moro, abbassando lentamente la guardia. - Ma non pensare che ora siamo amici. -

Leafeon guardò in basso, dispiaciuta.

-Perché ci attaccate? Cosa vi abbiamo fatto? - chiese, timidamente.

-Non capiresti. - rispose lui, freddo.

-Perché non provi a farmi capire? - insistette la ragazza.

-La gente come voi non vuole capire. -

-Forse hai solo incontrato la gente sbagliata. -

La tenacia di quella ragazza alta neanche un metro e sessanta lo sorprese. Nonostante il suo tono gentile e pacato, non demordeva. Ma lui non aveva assolutamente intenzione di intraprendere una discussione. Si voltò, pronto ad andarsene, ma sentì un fiore avvolgersi intorno al polso.

-Se cambi idea, cercami, Lucario. - azzardò Bridget.

Lui afferrò il fiore e scomparve fra gli alberi.













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Hello everybody! 
Lo so, lo so, ci sto mettendo un po' a scrivere ma da quando ho ripreso a lavorare ho meno tempo.
Voglio approfondire piano piano tutte le combattenti, spero di riuscire a farlo al meglio!
Intanto vi lascio il concept e i dati di Saoirse (che dovrebbe leggersi 'Sersha', credo?) e i suoi dati!
Età: 16 anni
Data di nascita: 11 Giugno
Segno zodiacale: Gemelli
Misure: 145 cm x 48 kg

Grazie ancora se siete arrivati fino a qui e alla proxx

U c h  a


 

   
 
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