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Autore: Serina Noy    17/06/2020    1 recensioni
Cosa succederebbe se, per errore, una lettera di ammissione ad Hogwarts andasse smarrita? E se dopo più di trent'anni improvvisamente saltasse fuori? Cosa farebbe Silente? Avviserebbe il destinatario, cercando di rimediare all'errore? Oppure tramerebbe nell'ombra per manipolare la sua vita di nascosto?
E cosa centra Severus????
Genere: Comico, Demenziale, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Remus Lupin, Severus Piton, Sirius Black | Coppie: Draco/Harry, Remus/Sirius
Note: Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Il giorno dopo, la coraggiosa ragazza dovette affrontare una prova più ardua di qualunque altra avesse mai affrontato nella sua intera esistenza: chiedere quindici giorni di ferie al suo capo. 

Facendosi coraggio, bussò alla porta del suo ufficio.

- Avanti- si sentì urlare da dentro.

Intruglietta aprì la porta timorosa e titubante, ed ebbe la brutta sorpresa di trovarsi di fronte non solo il suo titolare, ma anche quella perfetta oca della sua collega più antipatica, Miss Smorfiosetta. La stronza le regalò un perfetto sorriso, fintamente allegro.

- Ciao Intruglietta - le disse, mentre il capo stava esaminando con interesse alcuni documenti. 

La volpe bionda, quella mattina, aveva scelto di indossare una gonna talmente corta che si poteva notare la ricrescita della ceretta brasiliana, ed un paio di décolleté dal tacco così alto e sottile da poter essere usato come arma impropria. Ella sedeva sulla scrivania del principale a gambe accavallate e dava le spalle alla porta così che, per voltarsi verso Intruglietta, dovette torcere il busto ed appoggiare sul piano ingombro di fogli la sua mano, in cui sfoggiava una perfetta manicure.

-Entra, entra Intruglietta- la invitò il suo capo, senza neppure guardarla. 

-Se sei impegnato torno dopo- rispose imbarazzata, guardando l’odiosa tizia che continuava a sorridere; un sorriso che voleva dire “io ho vinto sono meglio di te ora e lo sarò sempre, tu non varrai mai abbastanza per competere con me”.

- No, vieni pure-

Era una sua impressione, o per un istante il sorriso perfetto di lei aveva traballato?

-Avevo bisogno di parlarti un attimo…-  proseguì la nostra eroina.

Intruglietta non si sentiva a proprio agio a parlare di fronte a quella specie di belva dotata di artigli perfettamente laccati, quindi esitò sperando di trovare le parole e anche un po’ di coraggio.

-Dimmi Intruglietta cosa dovevi chiedermi?-

Il suo capo insistette e la stronza continuò a fissarla sicura di sé. Intruglietta avrebbe voluto contemporaneamente liquefarsi ed esplodere. In effetti stava sudando tanto che era sulla buona strada, ed era praticamente certa che dalle sue orecchie stessero uscendo dei graziosi sbuffi di fumo. 

"Quanto la odio!", pensò Intruglietta. Forse fu proprio questo pensiero a darle la spinta per ritrovare la sua voce.

-Ho bisogno di qualche giorno di ferie.-

-Certo- disse il suo capo -stavo appunto pensando di parlartene-

Intruglietta sentì che se non avesse tenuto i denti serrati le sarebbe caduta la mascella, mentre il sorriso di Miss Smorfiosetta diventava sempre più simile ad una paresi.

-Ho notato quanto ti sia impegnata con il progetto che si è concluso la scorsa settimana. Ho apprezzato la tua disponibilità a lavorare fino a tardi e nel weekend, per rispettare la scadenza e avevo deciso di premiati  con qualche giorno di ferie.-

La bocca dell’oca era ancora cementata in un sorriso di plastica ma gli occhi sembravano sparare pugnali, le unghie perfette piantate nei palmi.

-A te quando servirebbero?-

Intruglietta non credeva alle proprie orecchie "È un sogno, adesso mi sveglio!". 

-Dal diciassette agosto al primo settembre-

-Ma! È il periodo che serve a me!-

Urlò l’oca giuliva scattando in piedi ed abbandonando ogni parvenza di gentilezza. Le usciva il fumo dalle orecchie in deliziosi sbuffi artistici, tanto che sembrava una locomotiva pronta a partire!

-Signorina Smorfiosetta, mi spiace ma Intruglietta se l’è meritato molto più di te!-

Intruglietta adesso era sicura, era finita chissà come in un’altra dimensione dove tutti la amavano "Viva me!".

-Pensi che non abbia notato quanto tempo passi in bagno a rifarti il trucco, o a flirtare con i colleghi, per non parlare del clima spiacevole che crei continuamente parlando male delle tue colleghe! Non si può più lavorare in pace in questo ufficio!-

Il suo viso passò dal rosso al bianco con qualche sfumatura di verde… molto patriottica. Il principale continuava ad inveire contro di lei e, ad ogni parola, Miss Smorfiosa pareva restringersi. L’ego di Intruglietta, invece, stava facendo una cura di steroidi ed attualmente aveva le dimensioni di un cucciolo di balenottera. 

"Ancora un attimo e non basterà l’intero edificio per contenerlo", speculava la nostra protagonista, divertendosi un mondo.
 

Alla fine Smorfiosetta si congedò e, mentre le passava accanto, senza avere il coraggio di guardarla in faccia, sembrava un po’ più piccola, un po’ meno perfetta. MOLTO meno perfetta, come se si fosse sgonfiata come un palloncino. 

-Vieni. Accomodati, ti va un caffè? Così mi racconti un po’ cosa devi fare durante le ferie…-
Sentendosi molto bene con se stessa, Intruglietta entrò baldanzosa nell’ufficio del titolare, quasi
ballando, e si accomodò sul comodo divano, che si trovava in un angolo.

Subito la segretaria entrò, portando un vassoio con due calici. Lei ed Intruglietta erano molto amiche e, uscendo, si voltò a farle il segno di vittoria con le dita, stando attenta a non farsi vedere dal capo. Evidentemente aveva visto l'occhetta uscire con la coda tra le gambe ed aveva intuito la situazione. Quella tipa non stava proprio simpatica a nessuno. Intruglietta sospettava che le colleghe stessero già organizzando un aperitivo mooolto alcolico, per festeggiare.
 

Il capo si fece raccontare tutto del progetto che la nostra protagonista stava organizzando per la fine di agosto e ne fu molto affascinato. Si complimentò con lei per il coraggio e l’intraprendenza che dimostrava nel gestire una cosa così fantasiosa e finì col dirle:

-Sai, credo proprio che queste tue doti organizzative potrebbero essere sfruttate molto meglio nel lavoro di come facciamo ora, ho notato quanto ti impegni e come riesci a organizzarti nel lavoro. –

"Non ci posso credere. Finalmente qualcuno che nota i miei sforzi"

Intruglietta si sentiva già gasata a mille. Forse per questo non riuscì a capire quello che le stava dicendo il titolare. Anzi, si accorse che aveva parlato solo quando lo scoprì a guardarla con aria interrogativa, evidentemente in attesa di una risposta.

-Scusa, non ho proprio capito quello che mi hai detto.-

-Ti ho chiesto come ti vedresti a dirigere tutto l’ufficio… ti sto offrendo una promozione!-

Ripetè con un sorriso divertito. Evidentemente si aspettava l’incredulità di Intruglietta e si stava divertendo un mondo.

Intruglietta stava sperimentando uno strano fenomeno, aveva la bocca talmente arsa che la lingua sembrava essere diventata di sabbia, contemporaneamente però la fronte grondava sudore come se piovesse.

"Adesso che faccio?" Paura, panico. "Accidenti, devo dargli una risposta, altrimenti penserà che sono scema. Ma cavolo come si fa a parlare? Sono sicura che lo sapevo fare una volta"

-Emmm… io…-

"Bene, Perfetto, adesso è proprio sicuro che sono andata… mannaggia! Dì qualcosa, fa qualcosa"

Elettroencefalogramma piatto, nella mente il vuoto cosmico.

- Facciamo così- disse il capo, alzandosi. Evidentemente non ricevendo una risposta di senso compiuto aveva deciso di ritirare l’offerta: chi affiderebbe la direzione di un ufficio ad una ragazza che non era neppure in grado di mettere insieme due parole?

"Nooo, ti prego, non farlo". Era disperata, ma non riusciva comunque parlare.

-Prenditi qualche giorno per pensare… e, quando tornerai da Londra, mi dai una risposta -

"No! Io voglio risponderti subito, voglio dire di sì adesso! Stupide corde vocali, collaborate!"

Ma le corde vocali, offese dall’epiteto che aveva appioppato loro, proclamarono uno sciopero ad oltranza: non avrebbero più emesso un suono fino a quando non fosse stato ricollegato il cervello.

-Però devi farmi un favore- era già arrivato alla porta, la mano sulla maniglia - lo dici tu a loro!-

La porta venne spalancata dalle colleghe e dei colleghi di Intruglietta che irruppero in massa nell’ufficio con bottiglie di spumante e stelle filanti. Per la seconda volta in due giorni la nostra eroina si trovò travolta dalla gioia incontenibile delle persone al suo fianco.

"Sta diventando un’abitudine" pensò, mentre un sorriso le si allargava sul viso.

Spazio autrice.

Ciao a tutte e a tutti,  mi sono ritagliata uno spazietto per ringraziare tutte le persone che hanno letto finora, e per esprimere la mia gratitudine infinita per  chi ha trovato il tempo di commentare: grazie grazie,  non sapete la gioia che mi date!
Come sempre grazie alla mia fantastica beta EevaaFandom per lo splendido lavoro che fa e un ringraziamento enorme a LadySoul357 per sopportare tutte le mie paturnie.
😍😍😍😍😍😍

   
 
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