Fanfic su attori > Orlando Bloom
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Autore: jas_93    20/08/2009    8 recensioni
Questa fan fiction su uno dei miei attori preferiti mi è venuta in mente qualche giorno fa e sinceramente non so cosa ne verrà fuori.[Citazione dal capitolo 1]
La macchina è sempre più vicina e io, impietrita dalla paura, non riesco a muovermi. Si sente un forte stridio a causa della frenata brusca, avverto una gran botta sul fianco destro e poi tutto si fa buio.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~ Ya Nada Volverà A Ser Como Antes ~


Capitolo 1


Vengo svegliata dal suono persistente del cellulare che ieri sera ho lasciato sul comodino.
Ma chi è a quest’ora?
Lo prendo senza nemmeno guardare il nome sul display.
- Pronto? - farfuglio ancora mezza addormentata.
- Ciao Jenny! Sono la mamma! Come stai, tesoro? - al contrario di me mia madre è tutta arzilla.
- Bene…
- Non ti ho svegliata, vero? Hai una voce stranissima…
- No, tranquilla. Mi sono alzata da poco… - mento io spudoratamente altrimenti verrei sommersa dalla sue scuse che non avrebbero mai fine.
Mentre lei mi racconta le ultime novità, scendo in cucina e comincio a prepararmi la colazione, visto che la conversazione andrà per le lunghe.
Che sbadata, non mi sono nemmeno presentata! Vediamo subito di porre rimedio: sono Jennifer Adamson e ho 25 anni. Ho sempre vissuto a Londra, fino a qualche anno fa a casa dei miei, ma quando ho cominciato a frequentare l’università ho deciso di trasferirmi in un appartamento in centro. E così eccomi qua, quasi laureata in lingue e alla disperata ricerca di un lavoro, alle prese con la solita telefonata giornaliera da parte di mia madre.
- Per questa sera hai qualcosa in programma? – mi chiede ad un certo punto lei, cambiando argomento.
In realtà avevo pensato di starmene tranquilla a guardare il film che ho comprato qualche giorno fa… Vista la sua domanda avrà sicuramente qualcosa in mente e mi dispiacerebbe rovinarle i piani.
- No, niente di speciale… Perché?
- Tuo padre ed io pensavamo di venirti a trovare. E’ tanto che non ci vediamo, tra una cosa e l’altra…
Non le si può dare torto. I primi tempi dopo il trasloco organizzavamo una sera a settimana in cui cenavamo tutti insieme, poi però gli esami sono diventati sempre più frequenti e di conseguenza le nostre serate lo sono diventate sempre meno.
- Perché no! Questa volta venite voi? Devi sapere che ho portato qualche modifica all’arredamento e mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate tu e papà…
- Perfetto! Allora facciamo verso le 7 così ti do una mano a cucinare!
E come faccio a rifiutare visto che io sono un disastro ai fornelli?!
- Allora a sta sera! Bacio!
Dopo aver fatto colazione mi preparo e vado all’università. Sta mattina sarò immersa nei vari corsi ma penso proprio che durante il pomeriggio riuscirò a fare un salto al centro commerciale per comprare qualcosa in vista della cena di sta sera.

- E così niente film… - dice amareggiata Sarah, la mia amica di sempre e compagnia di corso all’università. Come d’abitudine, anche oggi siamo andate a pranzare assieme.
- Già… Mia madre sembrava così contenta di aver la possibilità di vedermi che non me la sono sentita di rifiutare.
- Hai fatto bene, dopotutto la mamma è sempre la mamma…
E cosa c’entra adesso quest’uscita? Vabbè, meglio lasciar correre…
- Allora, cosa pensi di preparare?
- A dire il vero non ne ho la ben che minima idea… Ti va di accompagnarmi al centro per aiutarmi a scegliere?
- Mi piacerebbe Jenny ma a differenza di qualcun altro che domani avrà la giornata libera, io devo studiare per l’esame e questa volta spero proprio di passarlo sennò è la volta buona che non mi vedi più in giro…
- Ma sì, tranquilla che andrà bene…
- Parli bene tu, ti basta leggere una volta e ti ricordi tutto… - e da un’occhiata al suo orologio – anzi, sarà meglio che vada che si sta facendo tardi…
Così usciamo dal bar.
- In bocca al lupo per domani e chiamami non appena sai qualcosa…
- Contaci, ci sentiamo! Ciao!
E si allontana salutandomi con la mano.
Allora, per il centro commerciale faccio la strada lunga o quella più corta? Vista l’ora forse è meglio la scorciatoia, così una volta a casa ho ancora un po’ di tempo per mettere in ordine un paio di cose prima che arrivino i miei.
Visto che non c’è nessuna macchina attraverso, ma quando arrivo proprio a metà corsia sbuca una BMW coupé e sembra non voler fermarsi. Vorrei spostarmi ma le mie gambe non si decidono a fare un passo, sono come inchiodate. La macchina è sempre più vicina e io, impietrita dalla paura, non riesco a muovermi. Si sente un forte stridio a causa della frenata brusca, avverto una gran botta sul fianco destro e poi tutto si fa buio.

* Oddio, cosa ho fatto? Le mani ancora strette al volante mi tremano e sto cominciando a sudare. Ho cercato di frenare ma devo averla colpita comunque…
Scendo dalla macchina spaventato di ciò che potrei trovarmi davanti. La ragazza è per terra, immobile, a pochi metri da me. Mi inginocchio accanto a lei spostandole le ciocche di capelli che le sono finite sul viso. Fortunatamente respira ancora…
Senza esitare prendo il cellulare e chiamo il 911.
- 911, mi dica!
Per un attimo apro la bocca ma non fuoriesce alcun suono, poi quando riesco a parlare:
- E’…è successo un…un incidente… Credo di aver investito u…una ragazza…
- Come sta?
Io? Mai stato peggio… Ma molto probabilmente si sta riferendo a lei…
- Deve essere svenuta… Credo sia svenuta… Non si muove e…e c’è del sangue…
- Non si preoccupi. Sa dirmi dove si trova?
- Credo…Sloan Street…
- Perfetto. Mandiamo subito un’ambulanza!
Chiudo la chiamata e torno a guardare la ragazza. Spero che non sia niente di grave sennò non me lo perdonerei mai…
Dopo 10 minuti abbondanti arrivano i soccorsi, la caricano sull’ambulanza e chiedo di poter andare con loro.

Il brutto degli ospedali? Che non ti dicono mai niente. Ormai l’hanno portata in quella sala da più di venti minuti e saranno entrati e usciti sì e no una decina di infermieri. Possibile che nessuno possa dirmi se sta bene, se ha ripreso conoscenza, qualunque cosa! Per tutto il tempo non ho fatto altro che camminare su e giù in questa specie di corridoio che conduce a quella maledetta porta con il cartello rosso… Rosso… Vuol dire che è grave? Non so più a cosa pensare… *





~ L'autrice ~

Eccovi il primo capitolo di quella che, spero, sarà una bella fan fiction. Immagino abbiate capito chi sia il "pirata della strada", in ogni caso verrà esplicitatemente detto nel prossimo capitolo. Due chiarimenti poi chiudo:
1. Per chi non lo sapesse, il 911 è il numero dell'ambulanza inglese corrispondente al nostro 118;
2. Per tutta la fan fiction le parti introdotte da "*" saranno sempre scritte da un punto diverso da quello della protagonista.
Penso di avervi detto tutto! Mi spetto qualche commento, sia positivo che negativo, per sapere che ne pensate e se vale la pena di continuare. Bacioni! P.s. Con questa fan fiction non intendo in alcun modo offendere le celebrità che vi compaiono, non essendo stata scritta a scopo di lucro.
  
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