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Autore: Kimly    25/11/2020    2 recensioni
Michael Corner, Sophie Fawcett, Padma Patil, Anthony Goldstein e Terry Steeval sono amici, ma stanno crescendo, e i tipici dilemmi di ragazzi e ragazze inizieranno a far capire loro quanto in realtà siano persone diverse.
Se a tutto questo ci aggiungiamo Lisa Turpin, timida e insicura; Calì Patil, l'irrefrenabile sorella di Padma; Roger Davies con le sue battutine irriverenti; Cho Chang con la sua bellezza disarmante e due Serpeverde costretti con la forza, i poveri Corvonero capiranno che nei libri non c'è sempre la risposta a ogni problema.
[Personaggi principali: Michael Corner, S. Fawcett, Anthony Goldstein, Padma Patil, Terry Steeval, Lisa Turpin, Calì Patil, Roger Davies, Cho Chang, Selina Moore, William Harper]
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony Goldstein, Cho Chang, Corvonero, Michael Corner, Roger Davies
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Capitolo 16
 
 
«… E poi mi ha detto che era contento che finalmente noi due andassimo d’accordo» concluse Sophie, sfogliando pigramente il libro di Antiche Rune.
Era seduta sotto il loggiato del cortile. Se ne stava appoggiata con la schiena ad una colonna, le lunghe gambe distese, mentre Roger era in piedi di fronte a lei.
Michael, alla fine, si era accorto dell’improvvisa vicinanza fra Sophie e Roger e aveva approvato la loro nuova amicizia. Il ragazzo non aveva avuto problemi neanche con Selina e William, che conosceva attraverso i racconti di Roger. Per Michael, i colori che si indossavano ad Hogwarts non avevano poi così valore.
«Interessante» commentò Roger, sedendosi di fronte a lei ed appoggiandosi alla seconda colonna dell’arco.
Sophie chiuse con un colpo secco il libro, rinunciando all’idea di studiare.
«Non ti aspettavi questa reazione, vero?»
«C’è tempo» disse Roger, passandosi una mano fra i lunghi capelli scuri.
«Però ti ha sorpreso».
«Credevo che si sarebbe ingelosito di Will».
«Perché dovrebbe ingelosirsi? Mi considera solo un’amica» sospirò Sophie, tormentandosi le labbra con i denti.
«Potresti smetterla? Odio quando lo fai» disse Roger, facendo cenno al tic della ragazza.
«Non lo faccio mica apposta!»
«D’accordo, ma ogni volta hai le labbra tutte spaccate».
«È un mio problema, non tuo» ribatté Sophie, sbuffando per la predica. Non era la prima volta che facevano quel discorso.
«Sì, è un problema anche mio. Sono fissato con l’estetica e vedere una ragazza che si rovina le labbra per niente mi urta» insistette Roger. «Metti il burrocacao o usa un incantesimo».
«Sarà fatto, capo» lo canzonò lei, alzando un pollice per prenderlo in giro.
Roger decise di soprassedere su quell’argomento.
«Tornando a noi, anch’io ho parlato con Mike e mi ha ringraziato».
«Per cosa?»
«Mi ha detto che è felice che tu trascorra del tempo con qualcuno» continuò Roger. «E che, con Padma impegnata con il suo amico indiano, Terry con Calì e lui con la Weasley, temeva che tu ti saresti sentita sola».
«Si è dimenticato di Lisa ed Anthony» disse Sophie, non sapendo se sentirsi offesa per quelle parole o contenta che Mike si preoccupasse per lei.
«Non li ha dimenticati, ma mi ha detto che sono due tipi solitari. A loro non dispiace stare per i fatti loro ogni tanto».
«Direi che il tuo piano è ufficialmente fallito. Mike non è geloso e non sente minimamente la mia mancanza».
«Vedremo se la penserà ancora così in futuro» disse Roger, che non sembrava affatto preoccupato. «La Weasley è la novità, ma tu sei la sua migliore amica. Si accorgerà presto che è difficile starti lontano».
«Quindi non annulliamo le nostre uscite?»
«Perché dovremmo? Non ti divertono più?» 
«Non è questo».
«Hai anche imparato a volare grazie a noi. Appena possibile giocheremo quella famosa partita».
Sophie sorrise e annuì. In quelle settimane Roger era diventato importante per lei. Non l’avrebbe mai ammesso ad alta voce, ma poter parlare con lui, senza filtri, le rendeva le giornate più serene. Il peso delle bugie e dei segreti che doveva sempre portare con Mike veniva alleggerito da Roger, Selina e William. 
Anche il rapporto con i Serpeverde era diventato più stretto e non era raro, per Sophie, trascorrere i pomeriggi solo con loro due, mentre Roger era impegnato con una conquista delle sue.
«Una fobia in meno e tre amici più. Direi che ci hai guadagnato» concluse lui con un sorriso.
«Non era una fobia» disse Sophie, legandosi i capelli scuri con la bacchetta. «Fidati».
«Ah, vorresti dirmi che hai davvero una fobia» la punzecchiò Roger, sfregandosi le mani. «Qual è?»
«Non te lo dirò mai».
«Coraggio!»
«Comincia tu» lo sfidò Sophie. «Dimmi la tua fobia».
«Facile, facile. Ho il terrore dei… conigli».
«Conigli?» ripeté la ragazza, credendo di non aver sentito bene. Roger annuì con un’espressione fin troppo drammatica per essere vera.
«Stai mentendo».
«Per niente» disse lui, scrollando le spalle. «Hai idea di quanto siano subdoli quegli esserini?»
«Io li trovo adorabili» chiarì Sophie, che rise quando Roger spalancò la bocca con fare scenico.
«Sono infidi: si fingono adorabili e poi, tac, ti mordono un dito!»
Sophie scoppiò a ridere e Roger sorrise nel vederla sciogliersi un po’.
«Sei proprio un idiota, Davies».
«Ma sono serio! Ora tu».
Sophie scosse la testa, nonostante la risata fosse ancora presente sul suo volto.
«Non vale, tu hai detto una cosa a caso».
«Sono stato sincero, ma tu ti sei fatta beffe di me» continuò Roger, fingendosi offeso. «Ma sono più maturo e a differenza tua non ironizzerò sulle tue paure».
Sophie sospirò pesantemente e fece per mordersi le labbra un’altra volta, ma ad un’occhiata del ragazzo non lo fece.
«Ok, ho paura dei tuoni, va bene? Così ora puoi prendermi in giro e…»
«In Inghilterra piove praticamente tutto l’anno» la fermò Roger, senza darle retta. «Come fai?»
«In realtà ho paura solo di notte» ammise lei. «E qui a scuola è più facile, perché non sono in stanza da sola e Lisa e Padma mi aiutano».
Vedendo che Roger non commentava, Sophie andò avanti: «Da un paio di anni uso gli incantesimi, insonorizzando la stanza. E prima di Hogwarts mi aiutava Michael».
«Sempre lui, eh?» rise Roger, incredulo.
«Sì, sempre lui» pigolò Sophie, triste al ricordo che quei momenti fra di loro fossero finiti. «Forse non era davvero destino».
Nel sentire l’insofferenza nella voce della ragazza, Roger si spinse verso di lei.
«Credi nel destino adesso?»
«Affatto» rispose lei, alzando appena lo sguardo. «Ma so che tu ci credi».
«Il mio Occhio Interiore è molto sviluppato» ammise Roger, prendendole una mano. «Vediamo cosa leggo nel tuo futuro».
«Non credo a quelle stupidaggini di Divinazione».
«Scettica» Roger le indicò la mano con un dito. «Questa è la linea dell’amore e nel futuro leggo… Leggo un uomo alto e dai lunghi capelli scuri… di nome Michael».
Sophie ritrasse la mano e non poté non trattenere una risata.
«Sei pessimo!»
«Non criticare la mia lettura, ho anche un G.U.F.O in Divinazione».
«E con quanto sei passato? Una A di Accettabile, immagino».
Roger fece spallucce e tornò ad appoggiarsi alla colonna.
«Una sufficienza è una sufficienza. Non faccio lo schizzinoso».
Sophie si guardò la mano e poi tornò a concentrarsi su Roger.
«Sai già con chi passerai il San Valentino?»
«Ho una serie di possibilità, ma non mi precludo nulla».
«Quindi con la Delacour è proprio finita?»
«Mh, sì e no» replicò Roger, indifferente. «Ogni tanto pomiciamo ancora, ma non più come prima. Non apprezza la mia amicizia con Cho. Dice che non è normale avere un’amica così bella e non provarci».
«Beh, non ha tutti i torti» disse Sophie. «In fondo, hai sempre avuto una cotta per Cho».
«Avevo, Fawcett, avevo. Ma ora è solo la mia migliore amica» spiegò Roger con sicurezza. «Probabilmente se la sua amicizia non fosse diventata così importante, sarebbe successo come fra te e Mike».
Sophie volle chiedere più delucidazioni, ma Roger fu più veloce.
«Comunque tu a San Valentino sei impegnata».
«Selina e Will mi hanno già invitata, Davies, grazie tante» disse Sophie. «E pensavo di chiedere a Lisa e ad Anthony di unirsi a noi. Credi che sia una buona idea?»
«Perché no? Più abbattiamo le barriere fra le Case, meglio è».
«Hai parlato come un vero Tassorosso».
«Contengo moltitudini» disse Roger, alzandosi in piedi e scompigliando i capelli già spettinati di Sophie. «Ora sarà meglio che vada».
«Una ragazza?»
«Mi conosci troppo bene, Fawcett».
 
 
 
 
 
«Stai scherzando?» domandò Terry, mentre alzava gli occhi dal suo Tema di Storia della Magia. «Adesso non solo vuoi passare il tuo tempo con i Serpeverde, vuoi anche che lo facciamo noi?»
«Cosa ci sarebbe di male?» disse Michael, difendendo subito Sophie. 
«Mike, sono Serpeverde» continuò Terry, incredulo. «Io non ci sto».
«Fortuna che non l’ho chiesto a te, allora». La voce di Sophie si alzò appena, ma decise di rimanere calma.
Padma ammonì con lo sguardo Terry, prima di voltarsi verso Sophie.
«È solo strano che all’improvviso tu voglia passare del tempo con due Serpeverde e Roger Davies. È successo qualcosa?»
«Non è successo nulla». Sophie si strinse nelle spalle, temendo di insospettire Michael. «Che c’è di sbagliato nel farsi nuovi amici?»
«Ma perché li vuoi imporre anche a noi?» insistette Terry, sbuffando.
«Sai, l’amore non ti rende affatto più simpatico» disse Sophie, sistemandosi meglio il mantello per proteggersi dal freddo.
Avevano deciso di studiare nel Parco, nonostante la temperatura, ma il fuoco portatile creato da Lisa non sembrava abbastanza forte per riscaldare l’ambiente.
«È solo per non festeggiare San Valentino da soli».
«Sophie, San Valentino sarà la prossima settimana. È solo il week-end prima di San Valentino» disse Terry, volendo a tutti costi andarle contro.
«Allora perché lo passerai con Calì?» proruppe Sophie, facendo sorridere Anthony e Lisa.
Terry si voltò a guardarli, ma non ebbe il coraggio di replicare.
«Secondo me hai avuto una bell’idea» la appoggiò Michael con un sorriso.
«Da quando frequenti Ginny Weasley, sei diventato più accondiscendente» disse Padma con un sorriso divertito. 
«Vero. Una volta nessuno poteva stare troppo vicino alla tua Sophie».
Sophie, rossa in viso, spalancò gli occhi verso Terry, ma Michael non si scompose per il commento.
«Mi fido di lei e mi fido di Roger. Se dicono che William e Selina sono a posto, allora lo sono».
«Grazie, Mike» disse Sophie con un sorriso. «Lisa, Ant… Voi che ne dite?»
«Non lo so» rispose Lisa, lanciando un’occhiata ad Anthony. «Preferirei stare solo con voi».
«Non ci credo che tu anche la pensi come Terry. Come Terry, Lisa».
«Ehi» s’indispettì Terry, offeso.
«Per me va bene» commentò Anthony, troncando sul nascere un’eventuale discussione. «È giusto conoscere altre persone. Stiamo crescendo e non sempre gli amici del tuo passato saranno i tuoi amici del futuro».
Sophie, Michael, Padma, Lisa e Terry lo scrutarono con attenzione, cercando di capire dove volesse andare a parare.
«Era una semplice constatazione» chiarì lui, piegando le labbra in un sorriso amaro.
«Suonava tanto come un’accusa» disse Padma, guardandolo con fastidio.
«Ultimamente prendi tutto quello che ti dico come un’accusa. Siamo un po’ nervose o sbaglio?»
Padma fece per replicare, ma Michael fu veloce a parlare per primo.
«Facciamo così. Ad Hogsmeade ognuno andrà con chi vuole, ma a fine giornata ci incontreremo solo noi per un’ultima Burrobirra ai Tre Manici di Scopa. Affare fatto?»
«D’accordo» risposero gli altri e Sophie non poté non sorridergli felice.
 
 
 
 
Il week-end arrivò in fretta e il sabato gli studenti si prepararono per trascorrere il pomeriggio ad Hosgmeade. 
Terry, Padma e Michael si congedarono dagli amici all’ingresso del villaggio, mentre Sophie, Anthony e Lisa s'incamminarono verso i Tre Manici di Scopa: era lì che li avrebbero aspettati Selina e William.
«Lo so che non siete felicissimi di passare San Valentino con loro, ma sono davvero simpatici» disse Sophie, camminando fra Anthony e Lisa, che non sembravano particolarmente di buon umore.
Era da un po’ che Anthony si comportava in modo strano, ma Lisa aveva cambiato espressione proprio nel momento in cui avevano salutato Terry, Padma e Michael.
«Non vorrei ripetermi, ma stiamo per fraternizzare con i Serpeverde» disse Lisa, sistemandosi meglio i guanti per via del freddo. «Non mi sento molto sicura».
«Non credevo che anche tu avessi questi pregiudizi. Sono persone come noi».
«Fammi il nome di almeno un Serpeverde che non è risultato essere malvagio» insistette Lisa, mentre Anthony continuava a starsene in silenzio.
«Non posso ricordarmi tutti i Serpeverde che hanno studiato ad Hogwarts, ma dubito che fossero tutti malvagi».
«Merlino era un Serpeverde» commentò Anthony, come se nulla fosse. Se avesse parlato del tempo, avrebbe usato lo stesso tono di voce.
«Ecco, Merlino! Grazie, Ant».
Lisa lanciò un’occhiatina al ragazzo, indispettita.
«Ma tu da che parte stai?»
«Ci stai pensando troppo» disse lui, ricambiando lo sguardo. «Non ti far influenzare da quel fifone di Terry».
«Ho una mia testa, Ant, non ragiono in base ai pensieri di Terry».
«D’accordo. Allora cerca di mettere da parte la tua opinione su di loro. In fondo, non li conosci nemmeno. Ed è solo il week-end prima di San Valentino, quindi è un pomeriggio come tutti gli altri».
Sophie rimase sorpresa di quel lungo discorso di Anthony. Era strano che si mettesse in mezzo alle discussioni.
Capire quel ragazzo era sempre più difficile.
Entrarono nel locale, già pieno di studenti, e Sophie individuò subito Selina e William, seduti ad uno dei tavoli in fondo.
«Venite». Sophie incitò Lisa e Anthony a seguirla, sperando che l’incontro fra i quattro non desse problemi.
«Ciao, Sophie». Selina le fece un sorriso e indicò le sedie ai tre ancora in piedi.
William studiava con attenzione Lisa e Anthony, che si sedettero senza dire una parola.
«Ragazzi, loro sono Lisa e Anthony». Sophie si voltò verso i suoi amici, ancora timorosi. «Loro, invece, sono Selina e William».
Scese il silenzio e Sophie si morse nervosamente le labbra.
«Ok, avete già ordinato?»
Selina indicò le due Burrobirra davanti a loro.
«Bene. Burrobirre anche per voi?»
«Ci penso io» disse Anthony, alzandosi dal tavolo e lasciandoli soli.
William continuava a scrutare Lisa che, nonostante fosse intimidita, non distolse lo sguardo indagatore.
«C’è qualcosa che non va nella mia faccia?» domandò con fastidio. 
«Vuoi un elenco?» ironizzò William, suscitando lo stupore di Sophie. Il ragazzo aveva un atteggiamento diverso dal solito.
Il ritorno di Anthony con le loro bibite ristabilì il silenzio e Lisa decise di lasciar perdere, prendendo un sorso della sua Burrobirra.
«Sapete, perché dopo non andiamo a Notturn Alley?»
La proposta di Selina fece andare di traverso la bibita a Lisa, che si rovesciò mezzo boccale addosso. 
William non trattenne un sorriso divertito e si scambiò uno sguardo con Selina.
«Stavano solo scherzando, Lisa» si premurò di chiarire Sophie, puntando la bacchetta sui suoi vestiti per ripulirli. «Potreste non spaventare i miei amici, per favore?»
«Lui non sembra spaventato» ammise William, rivolto ad Anthony, che continuava a bere la sua Burrobirra come se niente fosse successo. «Non si può dire lo stesso di lei».
«Mi chiamo Lisa».
«Sì, Will, non è carino non ricordarti il suo nome». Selina fece un sorriso ironico a Lisa.
«Così come non è carino pensare che siamo delle brutte persone, solo perché Serpeverde» ribatté William, sorseggiando la sua bibita.
Sophie provò a capire, ma Anthony fu più veloce a ragionare.
«Sei un Legilimens? Alla tua età?»
«Non è da molto che prendo lezioni, ma è più facile leggere le menti sotto pressione» spiegò il ragazzo, facendo cenno a Lisa, in imbarazzo.
«Mh» commentò Anthony, ma era chiaro che fosse sorpreso dalla bravura di William. Improvvisamente stare con i Serpeverde poteva essere interessante.
«Se origli qualcosa, non puoi prendertela per quello che senti» disse Lisa, non facendosi intimorire da William. «Con la mente è la stessa cosa. È una violazione della mia privacy».
«Denunciami, ma non credo che vinceresti la causa».
Sophie si passò una mano sul viso. Sarebbe stato un pomeriggio molto lungo.
Quando finirono di consumare le Burrobirre, erano già passate diverse ore e Sophie propose una passeggiata per le vie del villaggio.
Anthony era stato in silenzio per tutto il tempo, mentre William e Selina si erano divertiti a stuzzicare Lisa, che non si era fatta scoraggiare neanche per un secondo. Sophie aveva provato a sedare quei battibecchi, ma era davvero impossibile contenere i due Serpeverde. 
Strano a dirsi, ma aveva sentito la mancanza di Roger. A lui avrebbero dato retta e a Lisa stava anche simpatico.
Come se l’avesse sentita, Roger Davies comparve all’improvviso, proprio di fronte a loro.
«Che bella compagnia! Posso unirmi?»
Selina e William gli si avvicinarono per salutarlo e Lisa sembrò rilassarsi subito.
Era incredibile l’effetto che Roger Davies scatenava nelle persone. Sophie era invidiosa del suo successo.
«Fawcett, cos’è quel faccino triste? Ora sono qui!»
«È per quello che ho il faccino triste» ribatté lei, facendolo ridere.
«Allora, com’è andata?»
Sophie scosse la testa nella sua direzione e Roger mise un braccio intorno alle spalle di Lisa, che arrossì.
«Cos’avete combinato voi due?»
«Niente!» risposero all’unisono Selina e William, ma i sorrisi birichini sui loro visi furono una risposta sufficiente per lui.
«Andiamo, Lisa. Un dolcetto da Mielandia addolcirà il tuo pomeriggio».
Roger trascinò Lisa lungo la via principale del villaggio, seguiti da Selina e William che presero a bisbigliare fra di loro.
Sophie, rimasta indietro con Anthony, lo osservò per un minuto. Sembrava essere più distante del solito.
Allungò una mano verso di lui e Anthony la guardò come se fosse pazza.
«Ok, non c’è bisogno che la prendi, volevo solo esserti di conforto».
«Di conforto? Per cosa?»
«Mi sembri giù» spiegò Sophie. «Non leggerò la mente come Will, ma non ci va un genio per capire che hai qualcosa».
«Sto bene, Sophie» disse Anthony, facendole però un sorriso.
«No, non è vero, ma se hai bisogno di parlare con qualcuno, io ci sono».
Gli occhi castani di Anthony smisero di guardarla e tornarono verso la strada.
«Non ho bisogno di parlare».
«Gli altri, alla fine, non si sono fatti vedere» disse lei, provando allora a fare conversazione.
Un muscolo della mascella di Anthony si contrasse, ma non le rispose, avviandosi lungo la strada.
Sophie sbuffò: nuvolette uscirono dalla sua bocca per il freddo intenso. 
Era inutile insistere: l’unica che comprendeva davvero Anthony era Padma.
 
 
 
 
Il 24 febbraio, giorno della Seconda Prova del Torneo Tremaghi, i ragazzi di Corvonero presero posto sulle tribune disposte sulle rive del Lago Nero.
«Credete che dovranno affrontare la Piovra Gigante?» domandò Terry, quasi elettrizzato all’idea.
«Chi lo sa, ma di sicuro non vedremo nulla» sbuffò Lisa, scoraggiata.
Da dopo il week-end ad Hogsmeade, era diventata improvvisamente insofferente a tutto. Sophie aveva accennato a William e a Selina solo una volta e per poco Lisa non se l’era mangiata. Lei, che di solito era sempre così calma e tranquilla.
Padma e Anthony erano seduti l’una accanto all’altro, ma facevano di tutto per evitare di parlarsi o addirittura guardarsi.
«Sbaglio o ultimamente non siamo più affiatati come prima?» sussurrò Sophie a Michael, che stava scrutando verso i Campioni: Harry Potter non era ancora fra loro.
«Non l’ho notato».
«Uh, certo. Ultimamente noti solo chi ha i capelli rossi e un mare di lentiggini» ribatté Sophie, non nascondendo il fastidio.
Michael si voltò verso di lei e si aprì in un sorriso divertito.
«Quindi noterei solo i Weasley?»
«Solo una in realtà».
Michael le prese una mano e Sophie, nonostante il rossore, non cambiò umore.
«Lo so che ce l’hai ancora con me per via di Hogsmeade. Quante volte ti devo dire che mi dispiace di averti lasciata sola? Ho perso il senso del tempo».
Sophie sospirò con fare scenico.
«Non ti preoccupare. Sai che non ero sola» chiarì lei, stringendogli la mano. «C’erano gli altri e poi Davies ci ha raggiunto. Certo, sono sorpresa che lui abbia mantenuto la parola data e tu no, però…»
Michael la interruppe con un abbraccio, ridendo allegramente.
«Ehi, Mike!»
Roger Davies comparve lì accanto a loro e Michael sciolse l’abbraccio. Roger si scambiò uno sguardo complice con Sophie, che fece finta di nulla.
«Che succede?»
«Hai visto Cho? Ieri sera è stata chiamata nell’ufficio del Professor Vitious e non è più tornata».
«Sarà solo in ritardo» disse Sophie, stizzita. «Non è un dramma».
«Cho non è mai in ritardo». L’apprensione di Michael era palpabile. «Hai provato a chiedere a Cedric?»
«Non ho fatto in tempo» rispose Roger, indicando il ragazzo di Tassorosso, oramai pronto per la prova. Harry arrivò in quel momento, tutto trafelato. «Anche Marietta e gli altri non ne sanno nulla».
«Vi aiuto a cercarla» disse Michael, alzandosi subito in piedi per dare una mano.
«Mike, sta iniziando la Seconda Prova!» 
Roger e Michael guardarono la ragazza e i loro sguardi non le piacquero per niente.
«State esagerando. Cho sta bene».
«Come fai ad esserne così sicura? Potrebbe esserle successo qualcosa di grave!»
«Beh, Mike, non pensiamo subito al peggio». Roger provò a calmarlo. «Siamo pur sempre ad Hogwarts».
«Appunto! Da quando studio in questa scuola, ci sono stati attacchi di Voi-Sapete-Chi, Camere dei Segreti e assassini a piede libero».
«Non ha tutti i torti». Il commento di Terry, che insieme agli altri aveva ascoltato, fece voltare in sincronia Roger e Sophie, che osservarono il ragazzo con rassegnazione.
«Roger!»
Marietta li raggiunse velocemente e parlò come se lei e Roger fossero da soli.
«Ho parlato con Stebbins. È tutto ok, sta bene».
«Dov’è? In Infermeria?» chiese Michael, preoccupato.
«Niente del genere, Corner» disse Marietta, indicando il Lago Nero. La prova era appena iniziata: Harry era ancora visibile attraverso la superficie dell’acqua. «È lì dentro».
«È dentro il Lago Nero?» soffiò Terry, rabbrividendo nel dire quelle parole.
«Sì», chiarì Marietta, che lo guardò come se non avesse idea di chi fosse. «Ha a che fare con la prova. Cedric la deve salvare, o qualcosa del genere».
«Oh», commentò Roger, scrollando poi le spalle. «Beh, meno male. Andiamo a sederci, Mary, e godiamoci lo spettacolo. A dopo».
I due se ne andarono e Michael, nel risedersi, seguì con lo sguardo l’amico, guardandolo sconvolto.
«Meno male? Come fa a dire “meno male”? Cho è prigioniera nel Lago Nero!»
«È solo una prova» disse Lisa, quasi ridendo di fronte alle espressioni di Michael. «Starà bene».
«C’è Silente, Mike» continuò Padma, tentando di farlo stare meglio. «Non penserai davvero che metterebbe, di proposito, i suoi studenti in pericolo?»
Michael sembrò riflettere sulla cosa e si rilassò un poco. Sophie sbuffò contrita, ma non disse nulla.
«Ludo Bagman ha detto che ognuno dei Campioni deve recuperare ciò che gli è stato sottratto» ripeté Anthony, serio. «Pensate che abbiano scelto le persone più importanti per i Campioni?»
«Cho per Cedric» commentò ad alta voce Lisa. «E non mi sembra di vedere Ron e Hermione».
Tutti li cercarono fra le tribune, ma effettivamente nessuno riuscì a vederli.
«Non è possibile che non siano qui a tifare per Harry» disse Padma, pensierosa. «Dici che hanno scelto anche loro, Ant?»
«Può darsi».
«Ma perché due ostaggi per Harry?» domandò Terry.
«Ron per Harry, presumo. E Hermione per Krum» spiegò Anthony, intrecciando le dita davanti a sé.
«Davies è qui, per cui per Fleur non hanno scelto lui» disse Sophie, quasi divertita della cosa.
«Già».
«Se voi foste stati i Campioni, chi avrebbero dovuto scegliere come vostri ostaggi?» domandò Lisa, curiosa di conoscere le risposte.
«La mia è facile» borbottò Terry, in imbarazzo. «Calì».
Tutti risero di fronte a quella dichiarazione. Sophie si voltò subito verso Michael e lui, capendo la sua muta domanda, le riprese la mano.
«Non guardarmi così, Sophie. È ovvio che saresti stata tu».
«Davvero? Non Ginny, Cho o qualche altra ragazza?»
«No», le disse lui, accarezzandole la testa. «Solo tu».
La ragazza gli sorrise felice e si lasciò stringere.
«E tu, Sophie?» chiese Padma, temendo però di rovinare quel bel momento fra lei e Michael.
«Non è scontato?»
«Non proprio» s’intromise Terry, come se nulla fosse. «Ultimamente tu e Davies siete molto uniti».
Michael scrutò il volto di Sophie, improvvisamente sospettoso. 
«Non ci provare, Mike. Non c’è paragone».
Il ragazzo non le chiese nulla, ma il dubbio aleggiava ancora nella sua espressione e Sophie volle lanciare un incantesimo per Terry. Alcune volte non si rendeva proprio conto delle bombe che lanciava.
«Tu, Lisa?» chiese Padma, capendo la situazione e volendo distogliere l’attenzione da Sophie.
«Non lo so» ammise Lisa, riflettendoci. «Uno di voi, credo. Forse Terry o te, Padma. O Sophie».
«Padma? Sarebbe stato Kiran?» scherzò Michael, che aveva smesso di abbracciare Sophie.
Padma scosse categorica la testa e Terry le punzecchiò un braccio con un dito.
«Dai, non essere timida e ammettilo».
La ragazza si sentiva lo sguardo di Anthony addosso, ma rispose con tranquillità a Terry: «È una domanda stupida. Anche la mia persona sarebbe Calì».
«Ah, vero» disse Michael, ridendo. «Per chi non è figlio unico, è più facile».
«Anche tu hai un fratello, Mike!» commentò Lisa.
«Sì, ma il mio rapporto con Sophie è diverso».
«Io sono curiosa di sapere cosa risponderà Anthony» se ne uscì Padma. Era lei, ora, a puntare il suo sguardo su di lui. «E non puoi rispondere te stesso».
Anthony la scrutò con attenzione, ma l’arrivo di Kiran interruppe la sua risposta.
«Padma, potrei parlarti per un attimo?»
«Adesso?»
«Sì, tanto non c’è molto da vedere» scherzò lui, indicando il Lago Nero immobile. Nessuno dei Campioni era ancora tornato.
Padma annuì e Kiran gli allungò una mano per aiutarla ad alzarsi dalle tribune.
Si incamminarono verso il Parco, fianco a fianco.
«Cosa le vorrà dire?» domandò Lisa, mentre passava uno zuccotto di zucca a Terry. Il ragazzo, che si era appena lamentato di aver fame, la ringraziò con un sorriso.
«Magari le farà la proposta di matrimonio» ironizzò Terry e Anthony gli lanciò un’occhiata obliqua. «Era una battuta!»
«Ultimamente sei diventato troppo spiritoso» commentò Sophie, ancora offesa per le parole precedenti dell’amico.
«Mpf» disse Terry, finendo lo zuccotto e decidendo di non replicare.
Dovettero aspettare un’altra mezz’ora per vedere finalmente la fine della prova. Cedric Diggory era risalito per primo, Harry Potter per ultimo.
«Harry cade sempre in piedi» disse Lisa, una volta che i giudici diedero i loro voti. «Per quanto sia stato nobile il suo gesto, non meritava il secondo posto».
«Lo dici perché lo pensi davvero o solo perché anche a te piace Krum?» chiese Terry, facendo uno sbuffo.
«Lo dico perché lo penso».
«È chiaro che Silente preferisca Harry» disse Sophie, alzandosi dalle tribune. «È così da sempre».
«Dai, rientriamo» propose Michael, soffiandosi poi sulle mani. «Ho preso tanto di quel freddo da non sentirmi più le dita».
Sophie gli prese una mano e gli fece un sorriso. Michael ricambiò subito e iniziarono a tornare verso il Castello per primi.
«Padma non è ancora tornata» comunicò Lisa, guardando verso il Parco.
«Ant, va’ tu a chiamarla» disse Terry e Anthony alzò un sopracciglio nella sua direzione. «Io sono pieno di dolcetti e Lisa sta congelando. Sii gentile, almeno per una volta».
«Hai mangiato un solo zuccotto» replicò Anthony, che aveva registrato ogni cosa fosse capitata nell’ultima ora. «Ma sarò gentile, almeno per una volta».
Terry fece una risatina divertita e con Lisa seguì Michael e Sophie, che ancora camminavano mano nella mano.
Anthony ci mise poco meno di dieci minuti ad individuare Padma e Kiran. Erano vicini al Campo di Quidditch, sotto uno degli alberi più bassi. Padma era appoggiata all’albero, mentre Kiran le parlava a pochi centimetri dal viso.
Anthony rimase a osservarli meticolosamente e non cambiò espressione neanche quando Kiran si abbassò verso Padma per darle un bacio sulle labbra.
Studiò con attenzione precisa i due per alcuni secondi, prima di tornare sui suoi passi, come se nulla fosse accaduto.

 
 
 
 
 
 
 
 Note:

E anche la seconda prova è andata. 
Non ho molto da dire su questo capitolo, in realtà. Sophie è sempre più legata a Roger, Selina e William, ma i suoi amici hanno ancora dei pregiudizi sui Serpeverde, tranne Michael e Anthony.
Si iniziano, spero, a capire un pò di più i caratteri di Lisa e Anthony, che sono sempre quelli più ai margini.
Il prossimo in teoria dovrebbe essere l'ultimo capitolo del quarto anno, ma forse verrà diviso in due parti.
Alla prossima!
   
 
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