Arrivati
in ospedale videro subito il loro amico Frank, che batteva il piede sul
pavimento spazientito. Si avvicinarono, quasi con cautela, ma frank li
notò lo
stesso e li saluto a braccia aperte.
-Niente
convenevoli, Frank. Cos’hai combinato?- disse mikey tagliando
corto.
-Bè,
niente… Ero tornato a scuola perché avevo
scordato Pansy in classe-
-Chi?-
-Pansy-
-E
chi è?-
-La
mia chitarra, nonché mia amante. Tranquillo, Jamia se
n’è fatta una ragione-
Gerard
e Mikey guardarono in maniera molto strana il loro amico. Ma dopotutto
si erano
arresi all’evidenza che quella ormai era la
quotidianità.
-Comunque,
ero tornato in classe per riprendere Pansy, ma sulla porta ho colpito
in testa
per sbaglio uno dell’ultimo anno. E li non è
successo niente, capita. Però l’ho
beccato anche all’uscita, ho cercato di stargli alla larga,
giuro- disse
mettendo una mano sul petto –Ma sono inciampato alle scale e
la botta stavolta
è stata tremenda. Comunque ora gli mettono un punto ed
è finita-
Gerard
si sedette accanto alla chitarra di Frank, oggetto del disastro
–Tu sei
completamento scemo-
-Non
l’ho fatto apposta…-
-E
sei proprio sicuro che ora ti chieda i danni?-
-Penso
di sì. Mentre si teneva la testa dolorante ha confabulato un
qualcosa tipo che
io lo perseguitavo-
Ai
due fratelli vennero i brividi.
-Bè,
io vado a prendermi una coca cola. Ne ho proprio bisogno. Se quello
là esce,
parlateci voi-
Ci
fu un silenzio insolito tra i due fratelli. Con tutto quello a cui
dovevano
pensare, ci mancava solo di dover pagare un danno a uno sconosciuto.
Gerard
in particolare sembrava quasi estraneo a tutto. Aveva lo sguardo
assente e non
degnava di un minimo sguardo il fratello.
-Fratellone…-
-Mh?-
rispose gerard senza guardarlo
-Che
ne pensi?-
-Penso
che sia una gran seccatura-
-…
Non intendevo questo-
-Ah,
no? E cosa, allora?-
-Che
se noi…-
Non
fece in tempo a finire la frase, purtroppo. Vide che Gerard si alzava
quasi di
scatto dalle sedia, e che guardava incuriosito e, a essere sinceri,
anche un
po’ scocciato, le persone che erano appena uscite da una
sala. Uno era il
medico. L’altro era un ragazzo riccissimo e dalle labbra
carnose, il look un
po’ afro, che si teneva del ghiaccio sulla fronte.
Il
medico notò i due ragazzi e si diresse verso di loro col
ragazzo
-Siete
amici del ragazzo o…-
-No,
non sono loro- rispose subito il ragazzo vittima del disastro di Frank.
Si
guardò intorno un po’ furente
–Dov’è quell’idiota?-
-Ehm
ehm… disse a quel punto Gerard, stringendo la mano del
medico –Sono Gerard Way…
Sono un conoscente del responsabile dell’incidente
di…-
-Ray
Toro- rispose scocciato lui
-Ecco,
di Ray Toro. Siamo qui per risolvere la faccenda… Ah, lui
è mio fratello
Michael- disse indicandolo.
Tutta
quella presentazione, resa gentile il più possibile da
Gerard, sembrava perdere
di significato, in quanto Ray, ancora più furente e col
ghiaccio in testa che
si scioglieva, indicava un ragazzino che tranquillissimo beveva una
coca cola.
-Tuuuuuuuuuu!
Allora non eri scappato!-
-Oh-
disse Frank notando la scenetta –Ci siamo tutti, allora!-
fece un sorriso…
Ingenuo, se così si potrebbe definire
-Non
cadere dalle nuvole! Mi devi risarcire!-
-Ehi!
È stata solo una botta! Se ti hanno messo solo del ghiaccio
tanto male non ti
sei fatto! E poi quel casco che chiami capelli avranno attutito il
colpo!-
-Come
osi, moccioso?!-
-Se
la metti in questi termini scordati persino i centesimi!- erano faccia
a
faccia, frank, piccolino, davanti a quel ragazzo afro. Ma a lui non
sembrava
importare rischiare di fare a botte. Per essere precisi: aveva
già avuto
esperienze simili con ragazzi grandi e grossi.
-Calmatevi-
disse Mikey mettendosi in mezzo –Non è il caso di
fare casini proprio qui…-
-Un
momento!- Gerard indicò Ray –Aspetta,
aspetta… Ray Toro? Il portoricano?-
-Che?-
rispose Ray sistemandosi il ghiaccio in testa
-Siamo
insieme nel corso di storia! Ecco perché mi sembrava di
averti già visto!-
Ray
si avvicinò ulteriormente a gerard, cercando di focalizzare.
Poi spalancò la
bocca a esclamò –Gerard way! Quello del secondo
banco in ultima fila a partire
da sinistra?-
-Sì-
-Aaaaah,
ora ho capito…- guardò Mikey –E
così questo qui è tuo fratello… Mi
pare di
ricordare di averlo incrociato… E sei amico di questo
idiota?-
-Brutto…-
disse Frank alzandosi le maniche, ma Mikey lo fermò
-Scusalo-
rispose Gerard –Ogni tanto non è consapevole delle
sue azioni. Non è che
potresti metterci una sopra?-
Ray
ci pensò su per un po’ –Mmh…
Non saprei… Francamente vorrei averci a che fare
il meno possibile… Potrei anche starci, ma a una condizione-
-Sarebbe?-
Ray
sorrise –Da questo momento fino al diploma dovrai farmi i
compiti e passarmi le
verifiche. Ah, ovviamente può darsi che dovrai aiutarmi
anche nell’esame di
diploma-
-Praticamente
tutto l’anno scolastico?- erano a ottobre, infatti
-E
non è finita- disse ray indicando l’occhio destro
di Gerard –Alle foto
dell’annuario di quest’anno, che si terranno a
novembre, dovrete farvi
fotografare con un occhio nero. Tutti e tre-
-E
noi cosa c’entriamo?!- replicò Mikey
-Suvvia,
in fondo un occhio nero e qualche compito in più sono sempre
meglio di…
Vediamo… 30.000 dollari di risarcimento-
-Mi
prendi in giro?- Frank stava perdendo le staffe –Del ghiaccio
sulla testa
varrebbe 30.000 dollari?-
-Allora
mettiamola così: meglio un occhio nero che un consulto
dall’avvocato che farà
una bella chiacchierata coi tuoi genitori-
Non
sembrava esserci molta scelta. Frank sbuffò
–Tsk… E va bene-
Ray
sorrise, ringraziò il medico e fece per andarsene, quando si
ricordò di
un’altra cosa –Ah, la tua chitarra…
Faresti meglio a curarla di più. E
ricordati che serve per suonare, non per attentare alle persone-
Veder
sparire quella figura riccia diede un enorme fastidio a Frank
–Ma guarda tu
questo… Alla fine c’abbiamo rimesso noi-
-Infatti-
rispose Mikey –Per colpa tua dovremo farci una foto oscena-
-E
soprattutto occuparmi degli studi di quello là. grazie
mille, Frank- Gerard,
con passo svelto, se ne andò dall’ospedale. Era
scocciato, meglio non
infastidirlo ulteriormente, pensò Mikey. Alla fine, forse,
era proprio Gerard
quello che c’aveva rimesso di più: occuparsi dei
bei voti di ray, farsi una
foto con l’occhio nero, e magari stare anche attento a come
si comportava nelle
lezioni di storia, d’ora in avanti.
In
Mikey il desiderio di andare a New York si faceva sempre più
pungente.