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Autore: Lost on Mars    17/12/2020    0 recensioni
È difficile per Lily avere un migliore amico che non perde mai l’occasione di azzuffarsi con suo fratello. È meno difficile aggiustare il naso di Scorpius, nonostante lui non riesca a stare fermo per dieci secondi consecutivi. È facilissimo invece risolvere i problemi altrui, così da non pensare ai propri.
Per Albus, al contrario, è estremamente facile attaccar briga con chiunque gli dia fastidio. È un po’ meno facile stare a sentire gli avvertimenti dei suoi migliori amici, che cercano di tirarlo sempre fuori dai guai – tranne Frank, che lo appoggia in tutto. È difficilissimo chiedere scusa e riconoscere di aver sbagliato, colpa del suo maledetto orgoglio.
Per entrambi, è assolutamente impossibile fare ordine tra il caos che regna sovrano nella loro testa, nella loro famiglia e nelle loro vite.

“Mi limito a guardare Lily, che gli sorride in un modo genuino, spontaneo, che non ha niente di forzato. Se devo dirla tutta, Malfoy non sembra avere più quell’aria da dio sceso in terra, né quell’atteggiamento tanto odioso che lo caratterizza. Il modo in cui la sta guardando, in cui le si rivolge, o anche il semplice tono calmo e gentile della sua voce, lo fanno sembrare tutt’altra persona.”
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Roxanne Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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XL – BELLAMY
 
Una di noi
 

Ci sono dei momenti in cui ringrazio il mio carattere razionale e riflessivo che tanto ho maledetto negli anni passati. Uno di questi momenti è quello che sto vivendo proprio adesso, quello che consegue alla frase che Frank pronuncia con estrema e forse eccessiva preoccupazione, in cui Albus ha già messo in moto il cervello per elaborare un piano impulsivo e senza alcun fondamento sensato, con l’obiettivo di strappare Derek dalle grinfie di Clemence Zabini anche a costo di radere al suolo l’intero castello e in cui Frank non riesce a fare niente che non sia farsi prendere dal panico.
Io, per contro, mi sento più tranquillo che mai.
Ed è così che, subito dopo che Frank ha detto «La Zabini si è portata via Derek!» e che Albus ha ribadito con un «Dobbiamo fare qualcosa!», io ho acciuffato entrambi per il cappuccio del mantello.
«State zitti» intimo a tutti e due, alzando la voce quel che basta per sovrastare le loro. «Non faremo proprio niente finché Frank non spiega esattamente com’è andata.»
E Frank mi guarda come se gli avessi appena ordinato di preparare il Veritaserum in dieci minuti scarsi, cercando appiglio nello sguardo confuso di Albus: a lui sembra quasi che tremino le gambe, per la voglia che ha di rientrare al castello e riacciuffare Derek, ovunque si trovi.
«Non c’è proprio niente da spiegare!» esclama allora Frank, il panico lascia posto a qualche altra cosa: irritazione. «Stavamo parlando, è arrivata quell’arpia, ha fatto… ha fatto gli occhi da cerbiatto, chiedendo a Derek di aiutarla con non so cosa, e poi se l’è portato dentro!»
«Ha usato la forza o qualche incantesimo?» gli domando, cercando di estrapolare altri dettagli sulla vicenda.
«Beh… no» risponde Frank, abbassando il tono di voce.
«Quindi Derek l’ha seguita di sua spontanea volontà» concludo. «Non c’è nessun motivo per cui preoccupar-»
«La Zabini è fuori di testa!» mi interrompe Albus. «Ha cercato di incantare Frank con un filtro d’amore che poi ho bevuto io, sono stato mezza giornata a rincorrerla per il castello e avete dovuto legarmi ad una sedia per farmi stare buono. Lei sa che Derek ha un debole per lei e lo sta sfruttando a suo vantaggio, in questo momento potrebbe avergli lanciato un imperio per costringerlo a fare tutto quello che vuole, e non mi sorprenderei se il suo obiettivo finale fosse di nuovo Frank!»
«Albus ha ragione» dice Frank. «Io propongo di andare a cercarli.»
«Vado a chiedere la Mappa a Lily» annuncia Albus, e senza darci la possibilità di ribattere, si fionda dentro al castello.
«C’era davvero bisogno di tutto questo macello?» chiedo a Frank, per poi fare un sonoro sospiro. «La Zabini è pazza, ma non è stupida. Sono sicuro che in questo momento Derek sta gongolando e non è affatto in pericolo. Per Circe, non a caso la Maledizione Imperius è una delle maledizioni senza perdono… nemmeno la Zabini la userebbe così a cuor leggero.»
«Tu non l’hai vista» ribatte Frank. «Lo sguardo che ha fatto… finzione allo stato puro. Io so riconoscerle certe cose.»
«Ma non credi che peggioreremmo le cose se ora andassimo a cercarli?» domando. «Forse è meglio aspettare che Derek ritorni e farci raccontare quello che è successo, lasciando pensare alla Zabini che qualunque piano malefico stia architettando stia andando a gonfie vele, quando in realtà noi la saboteremo.»
«Non ci avevo pensato…» sospira Frank. «Se sapesse che le stiamo mettendo i bastoni tra le ruote, elaborerà una nuova idea… o diventerà ancora più pazza.»
«Esattamente.»
«Dobbiamo fermare Albus.»
E così dicendo, scappa via anche lui, fiondandosi come una furia all’interno del castello. Io rimango da solo nel cortile e mi prendo cinque secondi per fare mente locale e capire cosa è successo negli ultimi dieci minuti.
L’ordine cosmico che regge il nostro mondo potrebbe essere sul punto di spezzarsi in due, tra Albus che si rivolge a me per sapere quando e come avere momenti di intimità con quella che dovrebbe essere più o meno la sua ragazza e la Zabini che fa gli occhi dolci a Derek. Questo, però, ho evitato di dirlo a Frank, che altrimenti sarebbe impazzito ancor di più. Provo a pensare a qualcosa di utile che potrei fare in questo momento per fermare tutto questo putiferio: l’unica cosa che mi viene in mente è parlare con Malfoy, da persona estremamente neutra ad ogni avvenimento tra lui ed Albus, e chiedergli gentilmente di tenere a bada quella pazzoide di sua cugina.
Così, mi faccio forza e mi accingo ad entrare a mia volta nel castello e a prendere immediatamente la scaletta che porta ai Sotterranei, anziché percorrere a destra il lungo corridoio che mi condurrebbe nel Salone d’Ingresso. Non riesco, tuttavia, nemmeno a scendere due scalini, che sento qualcuno chiamare il mio nome.
«Bellamy!»
Mi volto, anche se non ho affatto bisogno di farlo per capire a chi appartenga la voce alta e allegra che ha pronunciato il mio nome. Cassie sta percorrendo con passo frettoloso il corridoio, fino ad arrivare di fronte alla porta da cui sono entrato.
«Sapevo che avevi Erbologia e ti stavo aspettando» mi dice subito. «Ho visto i tuoi amici fiondarsi giù per i Sotterranei.»
«Sì, ci stavo andando anche io» sospiro, raggiungendola immediatamente. Non appena siamo abbastanza vicini, lei si alza sulle punte e da un bacio a stampo sulle labbra.
«È successo qualcosa?» mi chiede, mentre tra le sue sopracciglia ramate si forma un solco preoccupato.
«Temiamo che la Zabini possa fare qualcosa di pericoloso, come l’altra volta» le spiego. «Albus e Frank vogliono affrontarla a tutti i costi, io stavo andando da Malfoy a chiedergli di tenerla buona. Sono cugini…»
«Io sto dalla tua parte» commenta Cassie, facendo poi un piccolo sorriso. «Come sempre.»
«Potrebbe arrivare il giorno in cui dovrai darmi torto» osservo, cerco la sua mano con la mia, e non appena la trovo gliela stringo.
«Sarà un giorno molto strano allora» mi risponde lei, ridendo.
«Vuoi venire di sotto con me?» le chiedo, indicando le scale con un cenno della testa. «Io dovrei avere il resto del pomeriggio libero, poi.»
«Io ho un’ora libera adesso» sospira. «Poi però ho solo un’ora di Aritmanzia. Andiamo!»
Senza lasciarle la mano, parto spedito verso le scale che portano ai Sotterranei. Una volta scesi, faccio un piccolo sforzo per ricordarmi dove si trova la Sala Comune dei Serpeverde, ma capisco di star camminando nella direzione giusta quando vedo gruppetti di studenti provenire tutti dalla stessa direzione.
«Cos’ha fatto di preciso Clemence Zabini?» mi domanda ad un certo punto Cassie.
«Si è portata via Derek» rispondo velocemente. «Cioè, in realtà, è Derek che le è andato dietro dopo che lei glielo ha chiesto, ma Frank sostiene che lei abbia fatto… aspetta, gli occhi da cerbiatto! Sai che Derek è perdutamente innamorato di lei sin dal primo anno.»
«Conosco un po’ di gente che è innamorata della Zabini sin dal primo anno» borbotta Cassie, accanto a me.
«Il punto è che Albus vuole smascherarla e affrontarla per salvare Derek, come se corresse chissà quale pericolo, mentre io credo che dovremmo semplicemente aspettare che Derek ci dica cosa è successo.»
«Mi sembra logico.»
«Ho convinto Frank ad andare a recuperare Albus, ma non so se sta effettivamente funzionando.»
«Ecco Malfoy!» esclama ad un certo punto Cassie, indicando con il dito un ragazzo in fondo al corridoio. Seguo la traiettoria del suo indice: è appoggiato al muro e guarda di fronte a se, in un punto che non possiamo vedere perché si trova dietro l’angolo del muro alla nostra sinistra. Inizio a camminare più velocemente, fino ad essere a pochi passi da lui.
«Malfoy!» lo richiamo. Lui si gira infastidito, ma la sua espressione perde parte della sua durezza quando ci vede. Il suo sguardo sosta un paio di secondi su Cassiopea. «Ti stavo cercando.»
«Se vuoi Potter e Paciock, li troverai nella mia Sala Comune» bofonchia. «Per favore, portateli via.»
Non penso neanche al fatto che dovevo chiedergli di tenere sotto controllo la cugina, il mio sesto senso mi porta quasi a correre verso la grande parete di pietra ancora semi aperta. Riesco ad entrare per un pelo e ciò che mi ritrovo davanti era esattamente quello che volevo evitare.
Alla mia destra, di fronte ad un grande tavolo nero, c’è in piedi Clemence Zabini. Dall’altra parte, Albus e Frank. Derek si trova in un angolo della stanza insieme a Lily, che stringe tra le mani una vecchia pergamena. Clemence è il ritratto della tranquillità, ha sul viso un’espressione serena e a tratti dolce, mentre Albus è furente. Direi che è in preda alla frustrazione, perché se ne sta semplicemente in silenzio con i pugni stretti e lo sguardo estremamente duro. Frank, per contro, sembra che stia morendo di paura.
«Spiegami, Potter, da quando i tuoi amici sono una tua esclusiva?» gli domanda gentilmente Clemence. «Sei venuto qui, hai fatto irruzione nella mia Sala Comune, convinto che stessi, non so… torturando il povero Derek, mi attacchi senza un motivo e ti aspetti anche di avere ragione?»
«Io ho ragione, Zabini» replica Albus, ma non riesce ad addurre una motivazione concreta. «La prima volta hai rifilato un filtro d’amore a Frank.»
«Che come hai visto è caduto in mani sbagliate.»
«Già, le mie. Ed è stato un grande errore da parte tua, perché sai cosa succede quando qualcuno entra a far parte della mia lista nera?»
«Sto morendo di paura» sospira con calma Clemence, con un palese intendo canzonatorio.
«S-sentite, perché non la smettiamo e ritorniamo tutti a fare quello che stavamo facendo?» Derek prova ad inserirsi, senza troppi risultati, nella conversazione tra i due, sperando forse di far finire tutto lì e di dividerli.
«Io sono d’accordo» gli dà ragione Clemence.
«Io no, non ho ancora finito!» esclama invece Albus. «Sappi che non ti lascerò mettere le mani sui miei amici. Fosse l’ultima cosa che faccio, Zabini! È una promessa.»
In tutta risposta, Clemence Zabini fa una spregiante risatina di scherno e si volta, forse per andarsene in dormitorio. A questo punto, nell’aria si diffonde, con sorpresa mia e di molti altri, la voce di Lily.
«Fossi in te non sottovaluterei le promesse fatte da un Potter» le dice la sorellina di Albus, con estrema calma. «Burke ha sottovalutato la mia. E sappiamo tutti cos’è successo.»
«Burke è un povero scemo e se mi stai paragonando a lui, tu non sei da meno, Lily» le risponde con durezza Clemence, per poi sparire definitivamente dalla stanza, addentrandosi in un corridoio buio.
«Ce ne vogliamo andare?!» esclamo, con una voce che non mi appartiene. Fortunatamente non riesco a guardare il mio stesso viso, credo proprio di essere rosso di rabbia. Non posso lasciare Albus e Frank soli un momento che combinano un disastro.
«Ha ragione, andatevene! Questa è la nostra Sala Comune!» esclama qualche ragazzo Serpeverde. Alla sua voce se ne aggiunge un’altra, poi un’altra ancora, e ben presto l’intera stanza viene colmata di schiamazzi che si sovrastano l’un l’altro e che ci intimano di andarcene. Vedo Lily spingere con delicatezza Derek verso Frank e andare da suo fratello, e un momento dopo siamo tutti e cinque in corridoio.
«Mi vuoi spiegare che ti è preso?» Lily attacca Albus senza mezzi termini, come se noialtri non esistessimo. «Irrompi così nella nostra Sala Comune e attacchi Clemence senza nemmeno uno straccio di prova. Perché devi essere sempre così stupido e impulsivo?!»
Sospiro. Ormai sono abituato ai litigi e ai battibecchi di Albus e Lily, quasi non mi preoccupano più. Mentre Albus le risponde, testualmente «Quella pazzoide sta cercando di portarsi via i miei amici, uno dopo l’altro!», io cerco Cassie con gli occhi, e avverto una strana sensazione allo stomaco quando la vedo chiacchierare con estrema tranquillità e naturalezza con Malfoy.
Credo di essere incredibilmente geloso, anche se non ho alcuna motivazione solida e reale per esserlo. Mi fido di lei, non ho ragione di sospettare niente, in più, Malfoy è il ragazzo di Lily. E allora perché questa morsa allo stomaco non se ne va?
«Lily» dico, senza neanche pensarci sopra. Mi intrometto nelle accuse reciproche dei due fratelli senza curarmi di nulla. Lei mi guarda un po’ irritata: devo averla interrotta nel bel mezzo di un’invettiva. «Puoi andare a recuperare Malfoy e allontanarlo dalla mia ragazza?»
Lo sguardo che mi riserva dopo questa domanda è assolutamente peculiare e indecifrabile: da un lato mi sembra sorpresa, o addirittura allibita, dall’altra credo che sia in procinto di ammazzarmi. Si gira per un breve istante, nella loro direzione, e poi torna a guardare me.
«Perché dovrei? Stanno solo parlando» mi risponde, ora visibilmente irritata. «Se non vuoi che parlino, portala via tu, la tua ragazza!»
Non aggiunge altro e torna a litigare con Albus, come se niente fosse, come se la mia richiesta sia stata solo una futile parentesi che ha rovinato il suo discorso. Ma Albus adesso smette di risponderle e cerca di liquidarla il più velocemente possibile: deve essersi accorto del fatto che voglio andarmene al più presto da qui sotto.
Infatti, non appena faccio un passo verso la fine del corridoio, allontanandomi da loro, Frank e Derek iniziano a seguirmi titubanti, e Albus taglia malamente la conversazione con Lily.
«Non ho tempo adesso di sorbirmi le tue ramanzine, Lily, io li difendo i miei amici, sai che me ne frega se sono impulsivo o altro!»
«Difenderli da cosa? Qualche stupido filtro d’amore di Clemence?» replica subito lei. Ma Albus non le risponde, mi volto rapidamente e lo vedo affrettarsi per raggiungerci. Lily, indispettita, incrocia le braccia al petto e lo osserva allontanarsi con il volto in fiamme.
Mi è dispiaciuto un po’, nonostante l’abitudine, assistere al loro duro scambio di battute, ma onestamente smetto di curarmene nell’istante in cui Cassie mi chiama ad alta voce per attirare la mia attenzione.
«Bellamy!» esclama, e nel farlo si allontana con uno scatto da Malfoy. Il mio stomaco si distende all’improvviso, assieme ai muscoli delle braccia, che non avevo realizzato fossero in tensione fino a questo momento. Cassie mi appoggia delicatamente le mani sulle spalle e mi guarda negli occhi, con quel suo infinito sguardo oceano. «Cos’è successo?»
«Ti spiego tutto con calma di sopra» le dico a bassa voce. Lei non risponde e abbassa lo sguardo, e io mi ricordo solo adesso che mi aveva detto di avere lezione. «Oh, cavolo… Aritmanzia!»
«La salterò» annuncia, rialzando lo sguardo su di me, decisa, senza vacillare. «È la materia che mi piace di meno e sono avanti con gli esercizi.»
«Sei sicura?» le domando, sapendo quanto tiene a seguire diligentemente ogni lezione e tenersi in pari con lo studio.
«Non è mai morto nessuno per un’assenza» replica, stringendomi una mano.
«Allora, piccioncini» s’intromette Frank. «Possiamo salire? Questo posto mi fa venire sempre una certa claustrofobia.»
«Non potrei essere più d’accordo» mormora Derek, avvicinandosi repentinamente. Cassie fa una piccola risata divertita e allora iniziamo a percorrere la strada di prima a ritroso. Di sfuggita, riesco a sentire la voce di Malfoy.
«Potter» dice, con un tono calmo, ma fermo e duro. Mi giro quel poco che basta per vederli l’uno di fronte all’altro. Nella loro palpabile diversità, non li avevo mai visti così simili prima d’ora. Visivamente, sembrano un ossimoro vivente: i colori scuri di Albus mal si conciliano con il chiarore di Malfoy, così come la trasandatezza del mio amico non ha nulla a che vedere con la finezza di Scorpius. Ma nei loro sguardi paralleli brucia esattamente lo stesso fuoco, che rappresenta l’unica, grande e importantissima realtà che li lega: l’incondizionato affetto per Lily. «La prossima volta, vacci piano con lei.»
 
Mezz’ora più tardi, siamo tutti nella nostra Sala Comune. Derek, Frank ed Albus stipati su un divano e io su una poltroncina di fronte a loro. Cassie, invece, se ne sta seduta sulle mie ginocchia. Non era mai stata qui con noi prima, e nonostante io mi senta mentalmente e fisicamente esausto, la sua presenza qui mi rende estremamente felice. Non solo perché è effettivamente qui con me, ma perché si trova nella nostra Sala Comune, nel nostro habitat – dove in teoria lei non dovrebbe neanche stare – con tutti i miei amici, che non hanno fiatato nel momento in cui ha attraversato con me il buco nel ritratto, né quando ci siamo seduti tutti assieme di fronte al caminetto scoppiettante.
È questa novità che mi rende entusiasta e felice, nonostante l’impensabile giornata che è appena trascorsa, perché non è mai successa una cosa del genere. Non ci siamo messi a parlare di cose importanti mentre c’era una ragazza comodamente seduta sulle ginocchia di qualcuno di noi. Ed è assurdo in un modo piacevole pensare che, la prima volta che succede, la ragazza in questione è la mia.
«Derek, potresti spiegarci cos’è successo, per favore?» domando, guardando il mio amico, seduto sull’estremità destra del divano, la più vicina alla poltrona. Ha il viso stanco, un po’ come tutti noi, e il fatto che sia quasi ora di cena e che non mettiamo niente nello stomaco da ore non aiuta di certo.
«Ecco, io penso che Albus e Frank abbiano un po’ esagerato…» inizia a parlare, dopo aver fatto un sonoro sospiro.
«Scusa?» Albus irrompe subito, sporgendosi in avanti dall’altra estremità del divano, e continua come un fiume in piena. «Io sono venuto a salvarti da quell’arpia malefica! Noi non-»
«Fallo parlare, Al» gli intimo gentilmente io.
«Grazie» mi dice velocemente Derek. «Primo, penso che siamo partiti col piede sbagliato con la Zabini. Non è… un’arpia malefica, mi ha dato l’impressione di essere una ragazza molto sola, tutto qui.»
«In che senso?» gli chiede allora Frank, rimasto sorpreso dalla sua affermazione. Mi ha tolto la domanda dalla bocca: sono mosso dalla stessa, identica curiosità.
«Il motivo per cui ora si è fissata con te, è che vuole qualcuno accanto» gli risponde Derek con assoluta semplicità, poi torna a guardare anche noialtri. «Ora, sappiamo tutti che Frank non è il ragazzo giusto per lei e che la sua è un’ossessione malsana, ma non agisce con cattiveria o con lo scopo di ferire qualcuno.»
«Sicuro? Perché a me non sembrava così tenera e dolce, poco fa!» commenta acidamente Albus. «Stavamo per venire alle bacchette.»
«Beh… però c’è da dire che sei entrato senza permesso nella sua Sala Comune e l’hai minacciata apertamente tipo… di fronte a tutti» osserva Frank, facendo spallucce. «Che ti aspettavi, che ti ringraziasse?»
«Ero andato a salvare Derek» fa notare ancora una volta Albus.
«Forse Derek non aveva alcun bisogno di essere “salvato”» dico alla fine io, mettendomi poi a riflettere. Nessuno di noi, eccetto il diretto interessato, ha la più pallida idea di quello che sia successo nei sotterranei. La risposta può darcela solo chi, tra noi, ha parlato con la Zabini prima che il disastroso intervento di Albus facesse degenerare ogni cosa. Mi volto nella direzione di Derek, che si sta svogliatamente stropicciando l’occhio destro. «Di cosa ti ha parlato la Zabini?»
«Sinceramente? Mi ha solo chiesto aiuto» risponde Derek. «Quando io e Frank stavamo aspettando te ed Albus, è arrivata e mi ha chiesto se potessimo parlare per qualche minuto. Io le ho detto di sì, perché… insomma, per essere gentile! Mi ha chiesto di… indagare, di capire se Frank fosse o meno interessato a lei. E io le ho detto la verità, cioè che purtroppo non è così.»
Frank sospira di sollievo, strappando una risata a tutti.
«E lei?» avanza timidamente Cassie. Non ha mai detto nulla finora, ma forse è troppo presa dalla curiosità.
«Non saprei. Per due secondi mi è sembrata un po’ turbata, poi è tornata impassibile e mi ha invitato in Sala Comune. Io ho provato a dirle che gli altri mi stavano aspettando, però ha cominciato a parlare e parlare… diceva che era sicura che Frank le avesse lanciato segni palesi e quindi non si spiegava come fosse possibile che lui non fosse interessato e… beh, sono rimasto ad ascoltarla finché non è arrivato Albus, e aveva l’aria di qualcuno che non parlava liberamente da un sacco di tempo. Per questo ho pensato che avesse solo bisogno di compagnia.»
«Credo proprio che tu abbia ragione, Derek» gli risponde dolcemente Cassie. Mi giro verso di lei e vedo subito il suo sorriso dolce e rassicurante. «Nessuno di noi la conosce bene, ma da quello che dice Derek, deve sentirsi davvero molto sola…»
«Altrimenti perché raccontare proprio a te tutte quelle cose…» dico sovrappensiero. «In fondo, per lei sei uno sconosciuto, Derek.»
«In effetti, il ragionamento di Bellamy non fa una piega» commenta Frank. «Diciamocelo, se fossi in lei non andrei mai a raccontare certe cose a qualcuno che nemmeno conosco.»
«A meno che non fossi davvero disperato…» dice a bassa voce Albus, rimasto in silenzio da quando io e Frank lo abbiamo zittito. «Come potrebbe essere successo?»
«Potrei azzardare un’ipotesi…» dice ancora una volta Cassie. Tutti gli occhi dei miei amici si puntano curiosi su di lei, subito dopo lo fanno anche miei. Il nostro silenzio la invita a continuare.
«Clemence è una ragazza brillante, questo lo si sa anche senza conoscerla. È del nostro stesso anno e tutti qui condividiamo qualche lezione con lei e sappiamo quanto sia brava e studiosa: l’anno scorso per poco non mi soffiava la Medaglia al Merito Magico da sotto al naso. Voi l’avete mai vista parlare allegramente con qualcuno? È sempre seria e silenziosa. Scorpius Malfoy è l’unica persona con cui sembra avere un rapporto un po’ più profondo, ma quello è perché sono cugini. Ma pensateci, lui ha sempre avuto il suo gruppo di amici, e adesso che si è messo con Lily ha anche una relazione a cui pensare, probabilmente Clemence ha risentito molto di questa cosa, forse crede di star perdendo anche l’unica persona con cui può essere se stessa, divertirsi… non c’è da stupirsi se voglia trovare anche lei qualcuno con cui stare.»
Il modo in cui Cassie riesca sempre a cogliere i dettagli di ogni situazione mi affascina. Non ho mai fatto caso al fatto che Clemence Zabini parlasse  o meno con qualcuno durante le lezioni che abbiamo con i Serpeverde, non ho mai pensato che Malfoy potesse essere davvero il suo unico amico, che in ogni caso non potrebbe mai essere completamente suo, ma dovrebbe per sempre dividerlo con Lily e gli altri.
«Ma a questo punto, più che un ragazzo, le servirebbe…» inizio.
«Un’amica» conclude Cassie, precedendomi.
Cala di nuovo il silenzio tra di noi. Albus sta osservando la mia ragazza con fare inquietante. Conosco lo sguardo: sta macchinando qualcosa, e in questi casi potrebbe star per partorire un’idea geniale o la più colossale idiozia dell’universo.
«Potresti provarci tu.»
Sollevo le sopracciglia con sorpresa: questa è al contempo un’idea geniale e un’idiozia. Non c’era mai riuscito prima, a produrre una cosa del genere.
Cassie mi guarda confusa per un momento, poi torna a voltarsi verso Albus.
«Io?» domanda, sospettosa.
«Sì» le conferma Albus. «L’hai detto tu, ha bisogno di un’amica. Ora, io non conosco ragazze che potrebbero fare al caso suo, ma mi sembra che tu sia riuscita a capirla in maniera impeccabile e nemmeno la conosci.»
«Ovviamente, non sei mica obbligata a…» tento di dirle, per rassicurarla. Ma mi rendo conto in ritardo che Cassie non ha bisogno di alcuna rassicurazione, da parte di nessuno.
«Non ho alcun problema a provare a diventare amica di Clemence Zabini» risponde pacatamente. «L’importante è che tu non abbia problemi a scusarti con lei, se dovessimo effettivamente stringere un bel rapporto.»
«Su questo si può negoziare…» borbotta Albus.
«Ah, e voi mi dovete ancora un libro nella sezione proibita» aggiunge. Probabilmente ci eravamo tutti dimenticati del patto che lei, Albus e Frank avevano stretto mesi fa, in cambio dell’incantesimo di memoria che Cassie avrebbe dovuto eseguire su di me per farmi dimenticare ogni cosa riguardo a Zoe Caplan e la Polisucco. Tutti tranne Cassie, ovviamente.
Albus si alza dal divano e cammina lentamente fino a ritrovarsi di fronte a noi.
«Sarà fatto, ormai sei una di noi, Cassie» le dice, abbozzando un sorrisetto. Il suo sguardo trasuda sincerità. «Non si dice mai di no ad un’amica.»

 


Vi chiedo scusa dal profondo del mio cuore per aver lasciato passare quasi due mesi dall'ultimo aggiornamento e per presentarmi con un capitolo di passaggio.
Il problema è sempre lo stesso, signori, una marea di impegni e le giornate che purtroppo durano solo 24 ore. Ho ultimato il capitolo qualche giorno fa, ma ho aspettato oggi per postarlo perché ho avuto un esame (e un altro fra tre giorni, ma sorvoliamo ahahaha).
Parlando di cose serie: ero partita con l'idea di approfondire il rapporto Bellamy/Cassie e sono finita a parlare di Clemence Zabini. Mea culpa. Però adesso Cassie è stata definitivamente accettata dal consiglio d'amministrazione dei "magnifici quattro". Ho adorato far dire ad Albus che ormai la considera un'amica e anche lei sembra aver capito come girano gli ingranaggi di questo pazzo gruppetto. Tornerò in futuro con altri focus molto più approfonditi su loro due perché ne abbiamo tutti bisogno.
Ma se c'è qualcosa di cui abbiamo ancora più bisogno, sono i Serpeverde. Nel prossimo capitolo Scorpius continuerà a tediarci con le sue pene d'amore (ma gli vogliamo bene anche per questo ♥) e saremo in viaggio verso casa, per le vacanze di Pasqua (anche se qui tra poco è Natale, ma dettagli xD).
Detto questo, sono le 23 e non dormo decentemente da due settimane, quindi le mie facoltà mentali mi stanno lentamente abbandonando, continuerò a non dormire come si deve finoa martedì mattina, ma spero che con le vacanze si accelereranno un po' anche i miei ritmi. Prometto (o quantomeno ci provo) che non dovrete aspettare altri due mesi per il prossimo.
Aspetto i vostri pareri, anche se sono solo per insultarmi a causa del ritardo xD 
Un grosso bacio!
Mars

   
 
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